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Liberalismo. Vincere sessismo e populismo al tempo dei click, dei like e delle fake news
Il sessismo minaccia la dignità di tutti noi, il populismo le nostre istituzioni. Lo vediamo e ne soffriamo anche in Ticino. Nell'epoca delle reti sociali, di Google e del Big data la comunicazione è libera ma l'odio pure. La globalizzazione ha connesso il mondo ma ha frantumato identità e protezioni, senza garantire tutte le opportunità promesse. La politica insegue ormai la cronaca e cerca soprattutto di fare notizia. In questo quadro, la cultura politica liberale e il primato delle regole sono minacciati. Difenderli è più necessario che mai. Un invito a ragionare e a reagire, ammesso che la politica sia ancora (o torni ad essere) aperta al pensiero e non solo all'aperitivo. -
20 anni in Gran Consiglio
Senza pretese di completezza storico-scientifica, l'autore ripercorre la sua esperienza in Gran Consiglio spiegandone il funzionamento, come pure il significato di alcune definizioni che ai «non addetti ai lavori» possono apparire di difficile comprensione. Al termine di un ventennio di presenza granconsigliare, egli ha voluto tirare le somme di un periodo significativo della sua vita. Si è soffermato sui temi discussi nel Legislativo, per poi allargare lo sguardo ad altri avvenimenti che hanno caratterizzato le cronache cantonali dello stesso periodo.Nessuno si aspetti rivelazioni sensazionali né chissà quali segreti. Il libro intende semplicemente illustrare i meccanismi che reggono il lavoro parlamentare e, qua e là, la personalità di coloro che hanno avuto un ruolo di primo piano nella politica cantonale di questo primo scorcio di secolo. Lo fa senza nascondere le sue opinioni personali, né occultare i suoi giudizi, anche se non sempre positivi, su questo o quell'aspetto della vita pubblica ticinese. -
Cara signorina maestra. Cento anni della Lega delle Maestre cattoliche
Il 2 settembre 1918 mons. Bacciarini fondò a Locarno la sezione ticinese della Verein katholischen Lehrerinnen der Schweiz, con lo scopo di responsabilizzare la figura della maestra in ottica cristiana, elevandola ad «un vero araldo di Dio, una missionaria permanente in mezzo al popolo» e ponendo nelle sue mani un'educazione dei fanciulli che fosse autenticamente cristiana. L'associazione svolse questo gravoso incarico con dedizione e serietà per esattamente un secolo, attraverso un Canton Ticino in costante evoluzione. Le Maestre Cattoliche assistettero attivamente alle numerose riforme scolastiche e al contemporaneo declino della vita religiosa nella società, restandone sì duramente provate, ma mai sopraffatte. Un'attività secolare, come già detto, testimoniata fino alla fine anche da una costante opera di beneficienza e sostegno a numerose opere missionarie. -
Madonne del latte. La Senologia nell'arte sacra del Cantone Ticino
Partendo dal tema iconografico - caro alla Storia dell'Arte - delle Madonne allattanti si approda a quello della storia sociale dell'antico costume del baliatico. L'argomento comune è quello dell'allattamento, affine agli interessi della Fondazione Pro-Senologia che ha patrocinato la ricerca. Il testo segue l'evoluzione delle numerose Madonne allattanti delle valli della Svizzera italiana, segnalando molteplici percorsi che invitano a scoprire il territorio. Nella seconda parte del volume la ricerca iconografica cede il passo a quella che riguarda la storia sociale, per integrare le ragioni devozionali della diffusione del culto della Virgo lactans con circostanze collettive che da sempre spettano alle donne. -
Diario d'aldilà. URSS 1976
Nell'estate 1976, alcuni giovani militanti svizzeri frequentano un corso di formazione politica nell'allora Unione sovietica. Il Diario tenuto da uno di loro, qui riprodotto e commentato dall'Autore, ripercorre le tappe di quell'esperienza attraverso le considerazioni, le riflessioni e il racconto di accadimenti che, pur provenendo da un mondo ormai scomparso, testimoniano di una vicenda storica che ha segnato i destini del secolo scorso proiettando tuttora non poche luci e ombre sul nostro presente: dai successi alle illusioni, alle storture, ai difetti, al non trascurabile carico di problemi irrisolti che ci portiamo ancora dietro. Prefazione di Alessandro Martini. -
On altro móond. Poesie in dialetto 1975-2018
Quarantatré anni d'impegno, di resistenza, tredici pubblicazioni, si raccolgono qui in un'antologia ricca di esperienze di vita e di microstorie valligiane. Rusticanerie, dispute, baruffe, piccole rivolte personali scritte in un dialetto dai toni espressionistici e dal piglio garibaldino. Il valore formale di alcuni componimenti sfiora, infatti, la sperimentazione, così come attinge ad un'ormai affermata tradizione letteraria ticinese e lombarda. L'autore si esprime prevalentemente nel dialetto ambrosiano della Capriasca, con incursioni nelle parlate di Scareglia, Sonvico e Sorengo. Ogni testo gode della relativa traduzione italiana. -
Sabbia
Con il titolo sablun, sabbia, queste poesie ci pongono sotto il segno di un materiale tutt'altro che nobile ed esclusivo: di sabbia ce n'è dappertutto, in riva ai fiumi e ai laghi, nel deserto, su ogni cantiere. Positivo è però il vincolo con la cassa della sabbia dei bambini che con questo materiale umile e umido costruiscono il loro magico mondo. Il titolo sabbia solleva tuttavia il dubbio che non si tratti della sabbia, bensì delle pagliuzze d'oro che contiene, che la sabbia sia solo il materiale che viene passato al setaccio, filtrato, versato e usato come contrasto. Questo principio di stilizzare ciò che è raro e prezioso è antico ed eminente ed è frequente anche nella grande poesia di Montale, oscura e nichilista se vogliamo, ma in fondo fissata su piccoli luccichii e rare scintille. La base di questo tipo di contrasto potrebbe essere il topos del fiore nel deserto, cui serve appunto la sabbia per evidenziare e far rilucere la sorpresa. Se però insistiamo sul materiale «povero», il titolo annuncia il rifiuto tipicamente moderno delle grandi forme e dei grandi motivi poetici, denigrati dal modernismo in quanto cianfrusaglie retoriche. -
Volo nel vuoto
Si lasciano cadere all'indietro nella superficie bianca e intatta, e con le braccia spalancate disegnano ali d'angelo nella neve. Nell'inverno dell'infanzia la neve arriva fino al comignolo. Fino alle punte più alte dei rami degli alberi. La neve copre ogni cosa. Non c'è più niente di male, niente di brutto. I prati lungo il Reno scintillano alla luce della luna come cosparsi di cristalli. Una forza misteriosa richiama Johannes Maculin, grafico pubblicitario a Berlino, ai luoghi dell'infanzia, in una piccola città fra le montagne dei Grigioni. Un nuvoloso fine settimana di novembre Maculin sente l'impulso a salire in treno e viaggia tutta la notte, fino a raggiungere il luogo dove tutto ha avuto inizio. Cos'è accaduto vent'anni fa? Quali segreti opprimenti si nascondono nei suoi ricordi? Nessuno sfugge ai fantasmi del proprio passato. Il fantasma di Maculin è la cugina. La storia di un amore tragico e dell'incapacità di prendere congedo. -
Stranieri in patria. L'immigrazione ticinese nel Giura bernese fra il 1870 e il 1970
Fra il 1870 e il 1970, centinaia di ticinesi emigrarono nel Giura bernese, attratti dalle numerose opportunità lavorative offerte dallo sviluppo industriale della regione. Le loro testimonianze ci mostrano tuttavia che l'esperienza dell'emigrazione non fu per niente scontata. Come si viaggiava da un cantone all'altro? Quali furono le professioni svolte dagli immigrati provenienti dal sud delle Alpi? Quale accoglienza fu loro riservata e come è stato loro possibile integrarsi? Attraverso la loro memoria e gli archivi delle società ticinesi sorte in territorio giurassiano, lo studio getta nuova luce sul fenomeno, poco noto, della migrazione interna e sulla presenza ticinese nella regione. -
Il plurilinguismo svizzero e la sfida dell'inglese. Riflessioni dal laboratorio elvetico a confronto con l'Europa
L'inglese fa ormai parte del paesaggio linguistico europeo e svizzero; si è affermato con rapidità sorprendente, dilagando tra i giovani, nel mondo accademico, economico e oltre in modo attrattivo e vincente. La sua irruzione nel plurilinguismo elvetico pone una sfida, ma offre innegabili opportunità. I testi specialistici qui offerti in volume, per iniziativa dall'associazione Coscienza svizzera, affrontano il fenomeno da più angolazioni, ne percorrono la storia, lo seguono in contesti diversi. Il «laboratorio elvetico» e il contesto europeo sono in assonanza. Diversità culturale, mobilità, nuove competenze, sono il segno di apertura e globalità e non mettono in dubbio il ruolo delle lingue nazionali. Appare invece essenziale, per motivi politici, sociali e anche economici, evitare il tramonto del plurilinguismo a vantaggio di un «monolinguismo più l'inglese» e il sorgere di una sorta di lingua egemonica. -
La mia vita
L'autobiografia di Thomas Platter segna l'inizio della letteratura svizzera di lingua tedesca, un secolo e mezzo prima di Albrecht von Haller, ed è nello stesso tempo un'opera di straordinario valore storico e documentario, perché è il resoconto del percorso umano e intellettuale di un personaggio davvero unico nella storia culturale e letteraria elvetica. Nato tra la fine del Quattrocento e l'inizio del Cinquecento tra le montagne del Vallese, in una zona estremamente remota e in un ambiente non meno arretrato, lontanissimo dai grandi centri culturali dell'epoca, Thomas Platter si distinse fin da subito per le doti di acume e intelligenza, ma fu costretto a trascorrere tutta l'infanzia e parte dell'adolescenza come pastore di capre e in seguito come studente girovago, soprattutto in Germania. Il suo desiderio di conoscenza e di sapere trovò poi pieno compimento, prima a Zurigo e infine a Basilea, e Platter diventò una delle figure più importanti e significative della Riforma e dell'Umanesimo, sia come insegnante di lingue antiche che come stampatore e direttore scolastico. La traduzione proposta in questo volume si basa per la prima volta sulla trascrizione del manoscritto originale in alto-tedesco protomoderno. Introduzione di Hugo Loetscher. -
Quando i gabbiani volano verso terra
«Se non cambiasse mai nulla non esisterebbero le farfalle», disse Jamaal sorridendo, «pensa quanti cambiamenti devono attraversare prima di prendere il volo...». Un importante assicuratore di Lugano, per un insieme di circostanze imprevedibili decide improvvisamente di partire abbandonando moglie e lavoro. A bordo di un camion arriva in Liguria dove senza documenti e senza soldi mette in gioco tutta la sua vita. Un vecchio mercantile, un capitano siriano e una audace detective norvegese saranno alcuni dei suoi nuovi compagni di viaggio. In mare si dice che «quando i gabbiani volano verso terra» è in arrivo una tempesta... -
La fonte del male
"Erna era cambiata, avevano detto preoccupate, non era più la stessa di sempre. Loro si conoscevano praticamente dalla nascita, erano cresciute insieme come tre gemelle, potevano leggersi vicendevolmente nel pensiero. O quasi."""". Tre ragazze unite da un'amicizia speciale; un rinomato liceo di St. Moritz travolto improvvisamente dallo scandalo; e da Maloja a Soglio, fin giù a Chiavenna, il dipanarsi di una trama che appare sempre più perversa: il disegno di un assassino seriale che si aggira sicuro e indisturbato nella Val Bregaglia, insanguinandola. Helena Blumenthal, la psicologa della scuola, si trova coinvolta suo malgrado in questa vicenda dai contorni via via più inquietanti, in cui Bene e Male sembrano confondersi, come le nuvole nel cielo cangiante, e a volte cupo, della Bregaglia." -
L' alluvione del '78. Testimonianze e riflessioni
Nell'agosto del 1978 un'alluvione colpiva la Svizzera italiana, in particolare le zone del Locarnese e della Vallemaggia, senza risparmiare il resto del Cantone. A distanza di oltre quarant'anni è impossibile dimenticare le vittime di quel maltempo. L'alluvione del '78 aveva colto parzialmente impreparate le stesse istituzioni, costrette ad affrontare l'emergenza con un dispositivo prevalentemente basato sul volontariato, poco strutturato e privo di mezzi. L'evento ha ben presto indotto le autorità a dotarsi dei necessari correttivi. Il libro raccoglie le testimonianze di chi allora si è occupato in prima persona di far fronte alla tragedia e di chi oggi ne dà una spiegazione scientifica. Attraverso la ricostruzione storica e analitica dei fatti i lettori possono comprendere quanto successo e quanto è stato fatto da allora per scongiurare il ripetersi nel futuro di una simile sciagura. -
Il bambino lucertola
"Per questo adesso il bambino si guarda sempre attorno spaventato. Si apposta dietro la porta della cucina o nel ripostiglio. O si infila nell'armadio della Stanza in fondo. Una luce fioca filtra attraverso le fessure. Quando nell'armadio il bambino trattiene il respiro, intorno a lui c'è un silenzio ancora più fitto che avvolge ogni cosa. Ripa sarebbe un posto sicuro, ma il bambino lucertola vive nel Paese d'accoglienza, dove è costretto a rimanere nascosto. A Ripa invece, da Nonna Assunta, dove c'è una casa che attende di essere finita, il bambino lucertola corre dietro al pallone, va a caccia di vespe e passa da un abbraccio all'altro"""". In questo romanzo sconvolgente, Vincenzo Todisco racconta attraverso lo sguardo di un bambino le vicissitudini di una vita clandestina in un caseggiato pieno di vita, segnata dall'estro infantile e da un'amicizia segreta." -
Abitare. Non tutte le case sono una casa
Cercando alcune parola-guida, come fossero sassolini sulla via, per questo libro a più voci sull'abitare nella terza e quarta età della vita, ma anche sulla sfida del progettare e costruire luoghi nuovi di accoglienza e di ospitalità, dal «ricovero» di un tempo alle comunità abitative e ai quartieri inter-generazionali di oggi, abbiamo trovato semplici e umanissime parole, che raccolgono, come nel palmo di una mano, quasi per non lasciarle scivolare via, il senso più vero di questa nuova pubblicazione della Casa del dialogo della Fondazione San Rocco. Bello sarebbe se i figli e i nipotini di domani, proprio grazie alle nuove idee costruttive e alle sempre più attente forme della presenza accogliente, potessero dire «andiamo a casa dei nonni e non semplicemente a trovare i nonni». Da qui nasce il tema di riflessione sull'abitare e sulla casa, che la Casa del dialogo propone per il 2021 pensando già all'orwelliano 2084. Questo nostro libro sull'abitare «verso il dentro dell'anima e verso il fuori del territorio», potrà così essere una sorta di manifesto per la costruzione, domani, di nuovi e diversi spazi di vita, capaci di lasciar fiorire la vita. -
Charles-Ferdinand Gambon. Dall'Onsernone alla Francia
Figlio dell'emigrazione onsernonese del 18° secolo, Charles-Ferdinand Gambon (1820-1887) fu un'eminente figura del movimento repubblicano francese della seconda metà dell'Ottocento. Avvocato a soli diciannove anni, fu tra i più giovani rappresentanti del popolo all'Assemblea Costituente del 1849. Accusato di cospirazione contro lo Stato, fu condannato alla deportazione a vita nelle prigioni politiche di Belle-Île-en-Mer e di Corte ma infine graziato nel 1859. A causa del suo ruolo di primo piano nella Comune di Parigi fu condannato a morte. Si salvò rifugiandosi a Ginevra dove rimase fi no all'amnistia del 1880. Al suo ritorno in Francia, continuò a combattere l'ingiustizia sociale fi no alla morte. Originario di Comologno, da dove suo nonno partì verso la metà del '700, Charles-Ferdinand Gambon dedicò l'intera vita e la cospicua fortuna ereditata dalla famiglia a favore dei poveri e a sostegno della classe operaia, lottò contro il presidenzialismo assolutista e per l'abolizione dell'esercito permanente. Nel corso della sua vita si avvicinò a molti protagonisti delle lotte sociali e politiche nella Francia della seconda metà dell'Ottocento. -
Gli italiani nelle migrazioni in Svizzera. Sviluppi recenti
Il volume svolge una attenta analisi delle caratteristiche della nuova migrazione italiana collocandola nel quadro del nuovo corso che la Svizzera ha impresso alla propria politica di immigrazione e di integrazione all'inizio del nuovo secolo: il libro si sviluppa così su due linee direttrici complementari. Gli autori esaminano dapprima le trasformazioni della politica elvetica: quali ragioni di natura interna e internazionale inducono la Svizzera a rimettere in discussione l'impostazione della propria politica? quali obiettivi persegue il paese con il nuovo assetto regolatorio? Quali trasformazioni dei flussi migratori produce il nuovo corso politico? In questo nuovo contesto si è assistito ad una recente ripresa significativa della immigrazione italiana. Gli autori analizzano questo nuovo flusso e ne mettono in risalto le peculiarità: quali tratti demografici e sociali singolarizzano gli italiani rispetto ad altri flussi immigratori recenti in Svizzera? come si inserisce la composita popolazione italiana sul mercato del lavoro? che senso prende oggi l'italianità in Svizzera? -
La storia del Mercato Cattori. La più grande bottega della Svizzera
Il 4 dicembre 1970 apre a Losone il Mercato Cattori. Dall'intuizione di Riccardo Cattori e dalla determinazione dei figli Giovanni e Claudio prende vita e si sviluppa un'attività imprenditoriale unica nel suo genere. Nel dicembre 2020 il Mercato Cattori raggiunge l'importante traguardo dei cinquant'anni. Questo libro ripercorre, fin dalle origini, le tappe principali di una storia di successo che vede protagonista quella che la rivista Bilanz definì «der grösste Tante-Emma-Laden der Schweiz», ovvero «la più grande bottega della Svizzera». -
Il Papa e il Consiglio Federale. Dalla rottura nel 1873 alla riapertura della Nunziatura a Berna nel 1920
Un secolo è passato da quando, nel novembre 1920, le relazioni diplomatiche tra Svizzera e Santa Sede si riannodano ufficialmente. La riapertura della Nunziatura a Berna è la felice svolta della spettacolare interruzione dei rapporti ufficiali, dal Kulturkampf alla fine della Prima guerra mondiale. Attraverso fonti inedite vaticane e svizzere, questo libro trilingue racconta - nelle tre lingue ufficiali svizzere, lingue parlate correntemente anche in Vaticano - la storia della paziente tessitura dei rapporti ufficiosi tra apa e Consiglio federale. Una storia che li vedrà uniti, durante la Grande guerra, in una cooperazione umanitaria a favore della pace, ponendo le basi per un secolo di rinati rapporti ufficiali.