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L' ebraismo nella vita quotidiana
"Le difficoltà che una persona estranea al mondo ebraico trova nel penetrare a pieno l'Ebraismo ed a comprenderne tutte le forme di espressione è da collegare soprattutto alla varietà ed alla molteplicità dei suoi aspetti. L'affermazione secondo cui l'Ebraismo equivale ad uno stile o ad un sistema di vita si riferisce giustamente al valore pragmatico della dottrina ebraica che permea ed investe ogni aspetto della vita sia dell'individuo che della società. Questa asserzione evidenzia la complessità dell'Ebraismo che è altrettanto vario come la vita nei suoi tanti aspetti. Ripercorrere i vari modi di espressione dell'Ebraismo, modi che ritrovano la loro fonte nella Torà, la Parola divina, così come avviene nell'opera di Ernest Gugenheim, significa al tempo stesso individuare i motivi fondamentali da cui l'ebreo di ogni epoca e condizione ha ricavato il sostegno spirituale e lo stimolo per la propria religiosità."""" (dalla Prefazione di Elio Toaff)." -
La festa non è la vostra
"Arrivarono i tedeschi. Ordinarono a tutti gli ebrei di andare al tempio, e gli ebrei ci andarono. Ordinarono di portare fuori i rotoli della Torà. E gli ebrei li portarono fuori. Ordinarono di accendere un falò in piazza, e gli ebrei lo accesero. Ordinarono di buttare i rotoli nel fuoco. E nessun ebreo si mosse. Allora i tedeschi fucilarono cento ebrei, e ordinarono di buttare i rotoli nel fuoco. E nessun ebreo... Allora i tedeschi fucilarono altri cento ebrei, e ordinarono... E nessun ebreo... Allora i tedeschi fucilarono tutti gli ebrei, e alla fine dovettero buttarceli da soli, i rotoli.""""" -
Un bambino prodigio
Nelle taverne di un porto del mar Nero, Ismaele Baruch, il bambino prodigio, canta i dolori e le gioie dei miserabili, degli emarginati, degli esclusi. Il suo talento affascina il poeta in crisi Romain Nord e la sua amante, la ""Principessa"""", una ricca vedova in cerca di nuove emozioni. Strappato al suo mondo di miseria, Ismaele diventerà il giocattolo di una società aristocratica, pronta all'entusiasmo quanto al disprezzo, che finirà per umiliarlo inesorabilmente."" -
La meditazione ebraica. Una guida pratica
Questa guida pratica introduce il lettore alla meditazione mantrica, a quella contemplativa e alla visualizzazione in un contesto ebraico, e insegna come utilizzare la meditazione per rafforzare le preghiere tradizionali. Per mezzo di esercizi semplici e spiegazioni chiare, Kaplan ci offre i mezzi per sviluppare il nostro potenziale spirituale attraverso pratiche meditative autenticamente ebraiche. -
Una lettura ebraica del Cantico dei cantici
Pochi testi biblici sono stati letti da punti di vista così disparati come il Cantico dei Cantici. Considerato di volta in volta come una raccolta di canti d'amore o come canzoni nuziali dell'antico Israele, come una poesia allegorica dell'amore fra Dio e la collettività ebraica, ritenuto opera del Re Salomone in età giovanile oppure di autore ignoto, ha spesso sfidato le capacità dei commentatori. La ricerca presente prende spunto dalle difficoltà e dalle contraddizioni del testo, che invitano il lettore, come da un antico adagio ebraico, a un approfondimento che si giova di indizi e di analogie che si trovano sia nella Bibbia che nella letteratura talmudica. -
Invito alla lettura della Torà
L'uomo è il risultato di una scelta di Dio o quello di una lenta evoluzione? Ma in questo caso, perché solo l'uomo si è evoluto mentre tutti gli altri animali sono rimasti allo stadio iniziale, privo di coscienza? La colpa commessa nel Gan Eden mangiando del frutto proibito, che però Dio aveva posto proprio ""in mezzo"""" al giardino, e il conseguente allontanamento dal Paradiso terrestre come e con quanta severità devono essere valutati? Quali sono i compiti e le mete dell'uomo sulla terra? Questi e numerosi altri interrogativi sempre attuali, sempre pressanti, si pone questo nuovo commento della Torà che non vuole essere un testo di arida dottrina, anche se tiene presente la saggezza e le risposte dei Maestri del passato, ma che, con uno stile semplice e piano, costruisce paralleli che rendono l'insegnamento di ieri estremamente attuale e moderno. Invito alla lettura della Torà costituisce effettivamente un invito rivolto al lettore perché rifletta sui problemi della vita e sull'eterna validità di un Libro che, stilato migliaia di anni fa, continua ad essere fonte inesauribile di insegnamenti e di meditazione."" -
Nahmanide esegeta e cabbalista. Studi e testi
Nahmanide o Ramban (Spagna 1194 - Terra Santa 1270) è una delle personalità di maggior rilievo che segnò il pensiero ebraico medievale, a ragione considerato il pensatore più importante del sec. XIII. Dopo una breve fortuna nelle generazioni immediatamente successive, in epoca recente egli cadde nell'oblio, acuito dalla tendenza razionalistica della Wissenschaft des Judentums che vide in lui a torto, per la sua presunta posizione anti-filosofica ed anti-scientifica, il tipo del mistico conservatore e l'oppositore di Maimonide. È solo da pochi anni che si assiste ad un risveglio di interesse nei suoi confronti. Se a Gershom Scholem va ascritto il merito di un primo approccio scientifico alla sua figura, anche se legato a certi presupposti oggi criticati, gli ultimi studi sulla qabbalah preferiscono far propria la tesi della autoreferenzialità della mistica ebraica vista come sistema simbolico autonomo, in continuità con i suoi strati più antichi già presenti nel Talmud e nel corpus midrashico, evitando di enfatizzare il ruolo di altri influssi esterni. Promotore di questo approccio innovativo è Moshe Idel che ha illustrato la continuità nel pensiero di Nahmanide fra halakah e qabbalah, il suo riferimento ad antichi strati di tradizioni mistiche orali e la sua tendenza a non divulgare l'esoterismo nel circolo cabbalistico di Barcellona, di cui fu il leader. Alcune di queste tesi, già presenti nel saggio del 1983, vengono approfondite nel saggio dedicato a Nahmanide: kabbalah, halakhah e leadership spirituale. Rimasto per alcuni anni inedito, questo studio del 1990 appare per la prima volta nella seconda parte del volume, di poco preceduto da una versione ebraica. Nella prima vengono presentati alcuni studi di Mauro Perani, focalizzati su Nahmanide come esegeta. In essi si cerca di esplicitare i presupposti del suo sistema ermeneutico e i metodi della sua interpretazione polisemica del testo, dal senso letterale del peshat al senso mistico del sod e dei sitre Torah. Viene illustrato anche l'uso nahmanideo della tipologia, segnato da un influsso agostiniano: il suo ruolo nella disputa maimonidea, l'esilio in Terra Santa, i computi messianici e la sua concezione del Gan Eden. Nella terza parte per la prima volta viene messa a disposizione del pubblico italiano un'ampia scelta dei testi più significativi del rabbino-cabbalista catalano, tra cui il suo commento integrale ai primi tre capitoli della Genesi, il resoconto della Disputa di Barcellona e l'omelia sulla perfezione della Torah, a parte quest'ultima, tutti in prima versione italiana. -
Saggezza della cabbalà
Il termine ebraico qabbalah, che nel linguaggio talmudico significa semplicemente «tradizione», è utilizzato per definire la mistica ebraica e le tradizioni esoteriche dell'ebraismo. La Cabbalà è «la saggezza di ciò che è nascosto», e i cabbalisti, «gli uomini dell'interiorità», perseguono instancabilmente la loro ricerca della luce e della verità nascoste in tutto ciò che esiste al fine di trasmettere a coloro che ne sono degni quel poco che può essere trasmesso. Questo libro di uno dei più prestigiosi studiosi contemporanei offre una magistrale introduzione allo studio della Cabbalà, al suo pensiero etico e alla sua attualità nel mondo di oggi. -
Tradizione esoterica ebraica. Testi scelti
In ""Saggezza della Cabbalà"""" (Giuntina 2020), Alexandre Safran aveva delineato i princìpi della mistica ebraica e ne aveva interpretato le idee fondamentali. In questa antologia presenta una serie di testi, di grande profondità spirituale, che ci permetteranno di conoscere le opere e gli autori della Cabbalà dalle origini ai giorni nostri. L'accento è posto su ciò che costituisce l'unità intrinseca della Cabbalà, e cioè il suo carattere etico. L'etica è infatti la principale costante della dottrina cabbalistica, la manifestazione permanente, la messa in pratica profondamente vissuta. I testi qui raccolti sono scelti alla luce di quella saggezza che alimenta tutte le correnti della mistica ebraica."" -
Lo shabbàth. Guida alla comprensione e all'osservanza del sabato
Questo libro riassume con estrema semplicità il significato dello Shabbàth, che è il fondamento della fede ebraica, e descrive dettagliatamente le leggi che lo regolano. Tutti i più alti ideali per i quali gli ebrei hanno lottato per migliaia di anni ruotano intorno allo Shabbàth, simbolo di tutto ciò che è moralmente buono e nobile. Con lo Shabbàth gli ebrei testimoniano che Dio è il Creatore supremo del cielo e della terra e di tutto ciò che è in essi, compreso ovviamente l'uomo. L'uomo, però, impegnato costantemente nella lotta per ottenere il dominio assoluto su quanto Dio ha creato e per porre la natura sotto il proprio controllo, tende a dimenticare che anche la sua potenza deriva dal Creatore al Cui servizio dovrebbero essere diretti la sua vita. -
La rosa dai tredici petali. Un incontro con la mistica ebraica
"Tra le molte migliaia di angeli che si trovano nei vari mondi ci sono quelli che sono esistiti dall'inizio del mondo, in quanto sono parte immutabile dell'Essere Eterno e dell'ordine fisso dell'universo. Questi angeli in un certo senso costituiscono i canali dell'energia attraverso i quali la grazia divina sale e scende nei mondi. Ma ci sono anche angeli che vengono costantemente creati di nuovo, in tutti i mondi e specialmente nel mondo dell'azione dove i pensieri, i fatti e le esperienze danno origine ad angeli di diverso tipo"""". Il rabbino Adin Steinsaltz - uno studioso di fama mondiale che riveste un ruolo unico per la sua capacità di fare da ponte fra laici e religiosi -, parlandoci di angeli, di santità, di pentimento e di altro ancora con la sua capacità di padroneggiare con l'intelletto ciò che è appannaggio della mistica, ci offre in questo libro un approccio nuovo e tuttavia antichissimo di considerare il significato della nostra vita." -
L' ultima lettera per Tibor
Una delicata storia d'amore si intreccia drammaticamente alla storia della Rivoluzione ungherese del '56. Filo conduttore del racconto è l'ultima lettera che Chiara scrisse, nel 1956, a Tibor, il giovane ungherese di cui era innamorata. La lettera, che non giunse mai a destinazione, verrà resa a Chiara, da un messo dell'ambasciata ungherese, solo dodici anni dopo. Rileggendola, Chiara rivive il passato e trascina il lettore in un' atmosfera carica di tensione che, attraverso una progressiva introduzione al clima politico dell'epoca, sfocerà nella Rivoluzione. In un crescendo, ritmato dalle trasmissioni radio che invocano l'aiuto dell'Occidente al popolo in rivolta contro l'occupazione sovietica, si giunge alla fuga di Chiara da Budapest. -
A Sion e a Gerusalemme. Viaggio in Terra Santa (1521-1523)
Il volume contiene la traduzione del diario di viaggio redatto da un noto cabbalista italiano, rabbi Moseh Basola, che si recò in Oriente tra il 1521 e il 1523, eseguita sulla base del testo ebraico recentemente edito da Avraham David. La traduzione, ad opera di Alessandra Veronese, è corredata da un'introduzione dello stesso David e da un ricco apparato di note. Si tratta della prima traduzione italiana di quest'opera, che, come altre redatte tra XV e XVI secolo da ebrei provenienti dalla nostra penisola, fornisce non solo un piacevole resoconto di viaggio anche per il lettore odierno ma anche una serie di informazioni di grande interesse per coloro che studiano le condizioni della Terra d'Israele tra la fine del Medioevo e la prima età moderna. -
Tracce. Racconti intorno alla Shoà
Anche in questo libro Ida Fink ci porta nella Polonia occupata dai nazisti e ci parla con incredibile tenerezza dei suoi ebrei, che lottano fmo all'ultimo per non essere uccisi o deportati nei campi della morte. E i sopravvissuti, come la stessa Fink, non si rassegnano e cercano di sapere dove e come sono finiti i loro cari, nella disperata speranza di poterne ritrovare qualcuno in vita. E si sforzano di ricordare com'erano prima della catastrofe perché qualcosa di loro resista all'oblio, e continui a vivere, a vivere, malgrado tutto. -
E venne la notte. Ebrei in un paese arabo
"E venne la notte"""" è la storia di una presa di coscienza, quella di un bambino ebreo in un paese arabo che, travolto da una improvvisa guerra, riesce a comprendere il tegame fra la propria esperienza e la memoria storica della sua famiglia, a trasformare una drammatica vicenda personale in una preziosa lettura del mondo e della natura umana. Ma è la stessa storia della sua famiglia, cacciata nel 1490 dalla Spagna della Santa Inquisizione e condannata a vagare per l'Europa fino all'approdo in Africa nel 1900, a ben rappresentare il desiderio e il dono di una cultura non rassegnata a difendere la propria specificità a discapito dell'apertura verso l'altro e verso il mondo." -
Ebraismo e rapporti con le culture del Mediterraneo nei secoli XVIII-XX. Atti del Convegno (Cagliari, 12-13 aprile 2002)
La prima parte del libro, ""L'ebraismo e le culture del Mediterraneo"""", approfondisce i rapporti tra le comunità ebraiche della Turchia dopo la prima guerra mondiale, delle colonie italiane nel Mediterraneo, Libia e Rodi, e le altre culture con le quali ebbero contatti. La seconda parte, """"L 'ebraismo e la Sardegna"""", getta luce sulle presenze ebraiche nell'isola a partire dal XVIII secolo, attraverso l'ausilio di documenti in gran parte inediti. Vengono infine messi in luce gli effetti delle leggi razziali del fascismo sulla piccola comunità ebraica sarda e, in particolare, su alcuni docenti delle università di Cagliari e Sassari che furono costretti a lasciare le loro cattedra."" -
Il mio piccolo padre ebreo
La vita di un uomo come tanti, un pacifico ebreo tedesco, dotato di sentimenti patriottici e di rispetto per le leggi del suo paese, viene totalmente sconvolta dall'avvento del nazismo. Costretto a emigrare prima in Svizzera, poi in America, e a rifarsi faticosamente una vita, quando, dopo la guerra, tornerà in Germania sentirà con dolore di non aver ritrovato la sua patria. Con una totale assenza di sentimentalismo, ma con profonda commozione e con fine intuito psicologico, l'autrice, sua figlia, descrive il cammino di questo ""piccolo uomo"""" dai tempi della normalità, riempita di lavoro, di affetti, di impegno politico, alla tragedia della persecuzione, alla difficile, penosa vita in esilio e infine all'effimera felicità del ritorno."" -
Auschwitz, il presente e il possibile. Dialoghi sulla storia tra infanzia e adolescenza
Auschwitz e la persecuzione degli ebrei sono presenti nella mente dei preadolescenti? A cosa viene associata la parola ebreo? Come si legano le immagini e le conoscenze sul passato all'interpretazione che le ragazze e i ragazzi danno del presente? Come tutto questo influenza le loro aspettative sul futuro? Attraverso una molteplicità di voci raccolte nel corso di lunghe conversazioni in classe e di interviste individuali con ragazze e ragazzi dagli 11 ai 14 anni, emerge un intreccio imprevedibilmente complesso di interrogativi, ipotesi e aspettative. Si delineano altresì ambiti e criteri della riflessione che chiunque sia impegnato nell'azione educativa non può non sviluppare. -
Zakhor. Rivista di storia degli ebrei d'Italia (2004). Vol. 7: Ebrei: demografia e storia.
Il settimo numero di ""Zakhor"""" è dedicato agli aspetti demografici e storici della presenza ebraica nella penisola, dal mondo contemporaneo e attuale risalendo indietro nel tempo alle radici di problematiche e aspetti di vita nei ghetti di Venezia e di Torino. Il volume contiene saggi di: S. Della Pergola, E. Sonnino, L. Allegra, G. Favero e E. Trivellato, A. di Leone Leoni, M. Davide e altri."" -
Il tuo viso cantava
Di tutte le cose che gli uomini sentono il bisogno di dire, sentire, comprendere, l'amore è la più essenziale. Malattia che consuma con la fiamma del desiderio, sogno nostalgico di un paradiso perduto, timore, speranza, devozione, angoscia: sempre l'amore risveglia l'anima ed è la fonte della più grande poesia. Questi versi parlano il linguaggio del vero amore, di emozioni, idee e sentimenti profondi, contrastanti, vitali. Sono versi che cantano l'amore paterno, l'amore erotico, l'amore spirituale e trascendente per il mondo in cui viviamo e per il mondo diverso che sogniamo.