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La saggezza velata. Il femminile nella Torà
Nell'ambito dell'esegesi biblica, la voce femminile è stata finora una pausa. Le donne iniziano a entrare nel mondo dello studio sistematico delle Scritture, che non è più precluso loro come in passato. Si tratta di una rivoluzione ""da dentro"""". Già da alcuni anni sono nate, in Israele, scuole per esperte di legge halakhica con il compito di collaborare con i giudici dei tribunali rabbinici per evitare ogni possibilità che le donne vengano penalizzate dalle sentenze; vi sono, inoltre, le midrashot, scuole di esegesi che hanno portato all'uguaglianza intellettuale con i commentatori biblici di sesso maschile. Il volume riporta la rielaborazione scritta di un ciclo di conferenze che Yarona Pinhas ha tenuto a Roma nel 2000."" -
L' inferno sulla terra. La testimonianza di una dottoressa deportata ad Auschwitz
Sima Vaisman fu arrestata a Màcon nel 1942, poi deportata ad Auschwitz dove, come medico, cercò di curare per quanto era possibile le altre detenute. Reduce dall'orrore, scrisse subito questa testimonianza sull'universo concentrazionario, pubblicata dopo molti anni in una rivista ebraica. Lo stile è colloquiale, non vi è alcuna ricerca del pathos: la semplice descrizione dei fatti è sufficiente. Un testo oggettivo, conciso, chiaro, terribile nella sua verità e che nondimeno lascia l'impressione della forza indistruttibile, del coraggio fuori del comune di questa donna che ha voluto dire alle generazioni future che ""questo è stato""""."" -
Il Vangelo: un documento ebraico
In questo saggio, pubblicato nel 1938, in piena dittatura hitleriana, Leo Baeck si pone un doppio obiettivo: reinserire i Vangeli nel loro contesto originale ebraico e rivendicare per le parole e le gesta di Gesù l'autentica tradizione ebraica. Baeck sostiene che l'insegnamento di Gesù, prendendo come base i Vangeli originali, non conteneva alcuna messa in discussione fondamentale dell'ebraismo, ma che fu soprattutto Paolo il responsabile della deriva antiebraica della Chiesa primitiva, colui che incarnò lo spirito pagano al punto da far trionfare il pagano-cristianesimo sul giudeo-cristianesimo. Il saggio è preceduto da un'introduzione di Maurice-Ruben Hayoun che inquadra tutta l'opera di Leo Baeck nel contesto del pensiero ebraico-tedesco. -
Qohelet Rabbah. Midras sul libro dell'Ecclesiaste
"Qohelet Rabbah"""" cerca di dare ragione delle tante enigmatiche affermazioni di Qohelet (Ecclesiaste), uno dei testi più enigmatici della letteratura biblica. Redatto in Palestina tra VIII e IX secolo e.v. in ebralco e aramalco, il Qohelet Rabbah, qui tradotto per la prima volta in italiano, è un midras esegetico che analizza e interpreta il testo di Qohelet da vicino, versetto per versetto, addirittura parola per parola, servendosi di materiale tratto da midrasim più antichi - soprattutto Genesi, Levitico e Lamentazioni Rabbah - e da altre opere della tradizione rabbinica, tra cui i Talmudim di Palestina e di Babilonia e i Pirqé Avot." -
Mentre la città bruciava
Tra cronaca e diario, il libro fa conoscere Israele attraverso gli occhi di un giovane ebreo italiano alla ricerca delle proprie radici. Con l'onestà e la curiosità dei vent'anni, l'autore racconta la quotidianità di un gruppo di ragazzi che vivono tra dubbi e domande a cui è difficile dare risposta. Ne emerge uno spaccato della realtà israeliana, in cui le contraddizioni vengono vissute nella loro drammaticità, senza cercare mai di tirarsi indietro di fronte alla fatica dell'interrogarsi. Un libro che affronta senza paura i vari aspetti dell'identità ebraica. -
Dante e la mistica ebraica
Nell'ambito del nuovo indirizzo dell'ermeneutica dantesca, che sottolinea la necessità di uno studio approfondito che chiarisca i nessi con altre tradizioni simboliche ed esegetiche, questa ricerca evidenzia il sostrato, di base neoplatonica, attivo come sforzo di auto-comprensione intellettuale, comune alla mistica ebraica e a quella cristiana. Il lavoro propone una lettura in cui, più che un maturarsi progressivo del pensiero dantesco, le diverse opere rappresentano gli stadi successivi dell'iter mistico che il poeta intende esemplificare: la salita al primo gradino della scala mistica con la Vita Nuova, che, frutto di una riorganizzazione matura da parte del poeta dei propri componimenti giovanili, si pone come illustrazione delle tecniche impiegate per ascendere alle altezze di un'estasi intravista ma poi sfuggita, poiché il mistico non si è ancora adeguatamente preparato ad un contatto più duraturo; la stasi, che permette, con il Convivio, di tratteggiare l'importanza di un temporaneo percorso alternativo volto, sotto l'egida della Sapienza, ad acquistare tutte quelle doti che sole potranno porre il mistico in grado di rafforzare il proprio io interiore; e la finale ascesa al gradino più alto con la Commedia, dove il mistico guadagna l'accesso alle massime altezze metafisiche consentite all'uomo, acquistando, come dono particolare della Grazia divina, facoltà profetiche. Questo studio, che usa le teorie della qabbalah ebraica come chiave per l'apertura del livello anagogico, si presenta come un punto di riferimento essenziale a chiunque si occupi di questioni di esegesi del testo dantesco, contribuendo ad aprire nuovi orizzonti interpretativi anche agli studiosi della civiltà cortese e del dibattito ermeneutico in epoca medievale. -
Dante, Verona e la cultura ebraica
Il libro segue le tracce dei traduttori ebrei (soprattutto ebrei) che tra il XII e il XIV secolo gettarono un ponte tra la Spagna, la Provenza, la Germania, l'Italia di Federico II e la città di Verona che di lì a poco sarebbe diventata il rifugio e l'ostello di Dante. Questi precedenti a rendere credibile l'incontro tra il mondo cristiano e certe fonti (orali e scritte) di provenienza islamica ed ebraica accessibili nella Verona che fin dai tempi di Ezzelino III, genero di Federico II, si era distinta quale caposaldo dell'idea imperiale; idea che, sovrannazionale qual era, notoriamente si era giovata dell'apporto di intellettuali ebrei, cristiani e musulmani. -
Cos'è il Talmùd
"Forse il miglior modo per farsi un'idea di quest'opera consiste nel considerare che non esiste nessun altro libro come il Talmùd, in nessuna letteratura. Si può affermare che la maggior parte del Talmùd è composta da discussioni sulla legge ebraica. E, dal momento che la legge ebraica abbraccia pressoché ogni aspetto della vita, queste discussioni sono altrettanto sfaccettate. Il Talmùd non pretende di essere un'enciclopedia, tuttavia si occupa di tutto, dall'astrologia alla zoologia, dalla medicina all'economia, così come tratta di demoni e di angeli. Il suo stile è conciso, fino a risultare criptico."""" (Dalla Prefazione di A. Steinsaltz)" -
Dalle Alpi al Mar Rosso
Il ragazzino polacco Marek Herman sfugge miracolosamente alle retate degli invasori nazisti, che sterminano la sua intera famiglia, e dimostrando un eccezionale coraggio impara ben presto la difficile arte della sopravvivenza nella Polonia occupata. Si unisce poi a un gruppo di soldati italiani che tornano in Italia e parteciperà, poco più alto del suo fucile, a importanti operazioni partigiane nel Canavese. Dopo la guerra e il ritorno in una Polonia sconvolta e ancora contagiata dal virus antisemita, intraprende la lunga strada verso una nuova patria e verso il recupero di una nuova identità nazionale ebraica in Terra d'Israele. Ma lo attenderà ancora una guerra, quella di Indipendenza del 1948... -
Tempi bui. Un'infanzia braccata
"Tempi bui"""" è un libro atipico nel panorama della memorialistica sulla Shoà, e non solo perché Michal Glowinski è uno studioso della teoria e della storia della letteratura, ma perché prima che un libro di ricordi è un tentativo di analizzare gli eventi, gli stati d'animo e le reazioni psichiche che quelle sconvolgenti vicende hanno provocato nell'animo di un bambino. Non è però un diario, ma lo sforzo di un adulto di raccontare le ferite e i traumi, le umiliazioni, le paure e gli odi, tutto ciò che in lui è rimasto dell'esperienza di quel bambino. Un testo in cui la riflessione spesso prevale sulla narrazione, e l'analisi degli strani meccanismi della memoria supera la necessità narrativa di colmarne le lacune per dare completezza al racconto." -
Il quartetto Rosendorf
Tel Aviv 1936. Kurt Rosendorf, fuggito dalla Germania nazista, approda nella Palestina sotto il Mandato britannico per suonare il violino nella neonata orchestra filarmonica della Terra d'Israele. Costretto ad abbandonare patria, moglie [cristiana] e figlia, Rosendorf, per sfuggire allo sconforto della sua vita sradicata, forma un quartetto d'archi perché solo nella musica da camera potrà ritrovare un senso alla sua esistenza. Sceglie, come secondo violino, Konrad Friedmann, giovane, ingenuo e fervente sionista; come viola, Eva Staubenfeld, donna bellissima ma cinica e fredda, avvolta da un passato enigmatico; come violoncello, Bernard Litowsky, uomo infantile e volgare, ma anche audace e divertente. -
I biscotti salati di nonna Sultana
Con uno stile immaginifico e poetico, Dan Benaya Seri conduce il lettore nell'atmosfera popolare di una Gerusalemme scomparsa, dove, nel quartiere bucariota, il tempo è scandito da Elkotzer il lattaio che sveglia la gente alla preghiera, dall'arrivo del chamsìn, il vento caldo del deserto, e dalle feste del calendario ebraico. Però sono gli occhi malati di nonna Sultana, memoria incerta di una realtà perduta, a dare senso e continuità alla storia che tra tabù, equivoci, istinti e pregiudizi ancestrali sembra procedere leggera e semplice come la vita dei suoi protagonisti. Ma questo microcosmo cela anche i germi di una tragedia che neppure nonna Sultana riuscirà a evitare. -
La parola di Hurbinek. Morte di Primo Levi
Perché, l'11 aprile 1987, Primo Levi decise di togliersi la vita? Come mai la parola dello scrittore - che proprio nel valore etico della testimonianza, nell'imperativa necessità di raccontare ""ciò che è stato"""" aveva trovato il senso ultimo dell'intera propria esistenza - si interruppe in modo drammatico? Quel suicidio va letto come una contraddizione del messaggio di Levi, o ne costituisce parte integrante? Va collegato alla depressione di cui lo scrittore soffriva, o al riemergere dei fantasmi di Auschwitz? Intorno a tali interrogativi si snoda l'investigazione di Lucrezi, che cerca di ricostruire il significato di una morte che proietta la sua ombra scura, all'indietro, su tutte le pagine lasciateci dal grande testimone della Shoah."" -
Lacci d'amore
In questo romanzo autobiografico, Be'er porta alla luce i segreti, i tabù e le inconfessate sofferenze della sua famiglia. Una madre ossessivamente protettiva e ambiziosa nei suoi confronti e un padre frustrato e debole che trova il suo unico conforto nel canto sinagogale costituiscono il nido nel quale cresce e si forma il giovane Be'er. È Batei Ungarin, il quartiere ortodosso di Gerusalemme, a fare da sfondo al viaggio interiore dell'autore, che analizza senza compromessi i complessi rapporti con i genitori. -
Tanti olocausti. La deportazione e l'internamento nei campi nazisti
La distruzione degli Ebrei dell'Europa è un evento sul quale l'attenzione collettiva è andata soffermandosi e affermandosi, soprattutto in questi ultimi vent'anni. Ma nei lager confluirono, concentrati e internati per i più svariati motivi, persone e categorie di individui deportatevi non solo per ragioni razziali ma anche politiche, religiose, etniche e così via. Chi erano? Da dove provenivano, quale fu il destino degli internati? Come funzionava il lager, in quanto istituzione criminale ma anche microuniverso sociale del Novecento? Quali furono gli elementi di analogia e di differenza tra l'internamento ebraico e quello dei non ebrei? -
Zakhor. Rivista di storia degli ebrei d'Italia (2005). Vol. 8: Rabbini e maestri dell'ebraismo italiano.
L'ottavo numero di ""Zakhor. Rivista di storia degli ebrei d'Italia"""" è dedicato al ruolo di maestri e rabbini nel contesto ebraico italiano di varie epoche. Dalle decisioni rabbiniche nella Ferrara del '700 ai rabbini militari che prestarono la loro opera durante la Grande Guerra, ai Maestri che guidavano la comunità ebraica di Roma nel passaggio dal ghetto all'emancipazione e all'inserimento nella società nazionale e civile. Il volume contiene saggi di D. Malkiel, M. Toscano, G.D. Segni, O. Meron e altri."" -
Il mio primo Sony
Yotam, 10 anni, obeso e con difficoltà di coordinazione, trascorre la vita collegato al suo registratore Sony come a ""una flebo"""". Registra la vita degli adulti, genitori, nonni e amici di famiglia, mettendone a nudo con innocenza ma anche con ironia, che spesso diventa sarcasmo tagliente, le debolezze, le ipocrisie, le sottili crudeltà; ma anche la grande capacità di amare e di capire. Il libro, opera del poeta, scrittore e sceneggiatore Benny Barbash (1951), è uno dei libri più venduti in Israele."" -
Traduco e imparo l'ebraico. Lettura guidata di un racconto di S. Yizhar con glossario e grammatica
Questo libro è un corso di ebraico concepito per gli studenti che abbiano già affrontato i fondamenti della lingua e si tratta di una lettura guidata, corredata di glossario e strumenti grammaticali, di un racconto di S. Yizhar, uno dei più rappresentativi scrittori israeliani, vincitore di numerosi premi. Lo scopo del libro è di fornire allo studente uno strumento basato su un testo di sicuro valore, coinvolgente e di gradevole lettura che lo conduca ad affrontare in modo graduale e calibrato le maggiori difficoltà della lingua. Il testo è stato concepito per soddisfare le esigenze sia degli studenti universitari, sempre più numerosi, sia di tutti gli appassionati, anche autodidatti. -
Tre discorsi sull'ebraismo
Gershom Scholem (1897-1982) è una delle massime figure nel campo degli studi ebraici, in particolare della mistica. Nel volume sono raccolte tre conferenze risalenti agli anni '70. Nelle prime due lo studioso cerca di definire i concetti di ebraismo e di ebreo alla luce di avvenimenti epocali: uno tragico, la Shoà, e uno rivoluzionario, la creazione dello Stato d'Israele. Nel testo più ampio, che deriva da un intervento al convegno The Jewish Tradition and Experience, tenutosi a Santa Barbara nel 1973, Scholem appunta la sua attenzione principalmente sul rapporto tra tradizione e secolarizzazione. -
La grande donna dei sogni
Questo è un romanzo di vite parallele che si intersecano. Vite apparentemente normali ma minate dalla disgregazione interiore in cui la violenza è prima di tutto contro se stessi: un tentativo di distruggere gli impulsi minacciosi dell'anima. Con uno stile straordinariamente pacato Kenaz riesce a creare un'atmosfera compressa di allucinazioni e paure destinate a diventare realtà. Un romanzo che mette a nudo la parte più oscura della psiche di una società, quella israeliana, in cui le ferite non ancora rimarginate della Shoà e dello sradicamento, unite alle difficoltà del presente, mettono allo scoperto impulsi autodistruttivi.