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Le lettere della creazione. L'alfabeto ebraico
Seguendo la lunga riflessione operata dai Maestri sull'atto creatore, questo saggio di Catherine Chalier si iscrive nella linea di una meditazione sulla funzione delle lettere in una creazione che deve tutto alla parola. Una meditazione che si ispira alla grafia delle lettere e, quanto al loro significato, alle suggestioni del Talmùd e dello Zohar. Essa tenta di mostrare al lettore moderno, senza dubbio poco incline a soffermarsi sulla poesia delle lettere ebraiche, che lo sforzo per decifrare l'enigma delle nostre vite avvalendosi di queste lettere è un cammino di speranza.Seguendo la lunga riflessione operata dai Maestri sull'atto creatore, questo saggio di Catherine Chalier si iscrive nella linea di una meditazione sulla funzione delle lettere in una creazione che deve tutto alla parola. Una meditazione che si ispira alla grafia delle lettere e, quanto al loro significato, alle suggestioni del Talmùd e dello Zohar. Essa tenta di mostrare al lettore moderno, senza dubbio poco incline a soffermarsi sulla poesia delle lettere ebraiche, che lo sforzo per decifrare l'enigma delle nostre vite avvalendosi di queste lettere è un cammino di speranza. -
Gli ebrei in Algeria e Tunisia 1940-1943
Il mondo ebraico nordafricano, variegato, interessante e ricco di sfaccettature è pressoché assente dal dibattito storico italiano. Se si eccettuano pochi lavori e rare traduzioni dal francese, nessuno si era mai occupato prima del destino delle comunità ebraiche di Algeria e Tunisia durante gli anni delle leggi razziali imposte dalla Francia di Vichy. Nell'indagare le motivazioni che spinsero i francesi all'applicazione rigida delle leggi razziali in Algeria, a interventi più blandi in Tunisia, o l'atteggiamento obliquo degli italiani nei confronti della propria comunità ebraica in Tunisia, l'obiettivo è leggere queste pagine di storia collettiva con uno sguardo nuovo, più distaccato e neutro, e osservare le vite che si intrecciarono in quei territori come frammenti di una storia unica. Questo libro prova a fare luce su quegli anni, svelando le dinamiche che animarono le differenti comunità residenti in quei paesi e osservando come dessero vita a una ricchezza e varietà perdute per sempre appena settant'anni dopo. Per rendere questo affresco esaustivo e documentato, l'autore ha consultato numerosi archivi e decine di biblioteche fra Italia, Francia, Tunisia e Israele, attingendo a documenti diversissimi e a numerose testimonianze raccolte nel corso degli anni. -
Zakhor. Storia ebraica e memoria ebraica
In questo libro fondamentale Yosef H. Yerushalmi risponde a una domanda decisiva: che cosa gli ebrei hanno scelto di ricordare del loro passato e in che modo lo hanno, di volta in volta, preservato, trasmesso e rivissuto. In quattro capitoli che vanno dalle origini bibliche fino ai giorni nostri, Yerushalmi fornisce un quadro che è insieme brillante ricostruzione di fatti e riflessione generale su cosa significa fare e scrivere storia. -
L' ebreo errante
"Ma, nel momento del cheshbon hanefesh, facendo il bilancio della mia vita, devo riconoscere che i miei veri maestri, per guidarmi e per spingermi avanti, mi attendono non in luoghi prestigiosi e lontani ma nelle piccole aule piene d'ombre e di canti dove un ragazzo al quale assomigliavo studia ancora oggi la prima pagina del primo trattato del Talmud, sicuro di trovarvi tutte le risposte a tutte le domande. Meglio: tutte le risposte e tutte le domande. Perciò, spesso per me l'atto di scrivere non è altro che il desiderio inconfessato o cosciente di incidere alcune parole su una pietra tombale: alla memoria di una città scomparsa, di un'infanzia esiliata e di tutti coloro che ho amato e che se ne sono andati prima che abbia potuto dirglielo.""""" -
Ascolta la sua voce. La donna nella legge ebraica
La condizione delle donne è oggi un argomento centrale per tutte le grandi religioni. Il privilegio maschile che in maniere diverse attraversa e caratterizza le varie tradizioni è sempre più in contrasto con il modo di vivere del nostro mondo. Ma è necessario che le cose stiano proprio così? Non vi è modo di cambiare i termini di una contraddizione così stridente? L'ebraismo non può trovare una sua strada per superare questo limite? In questo libro Haim Fabrizio Cipriani mostra che l'ebraismo può aprirsi al mondo femminile molto più di quanto accada oggi e ne indica le ragioni. La sua, però, non vuole rappresentare una rottura della catena della tradizione ebraica o di un suo astratto adeguamento alla modernità, bensì la proposta di una rilettura della stessa tradizione che ne attualizzi le posizioni più aperte ed accoglienti, perché ""l'ebraismo ha bisogno delle donne, delle loro menti, dei loro cuori, per ascoltare voci e prospettive diverse che gli uomini non potrebbero fornire""""."" -
Il cimitero ebraico di Lugo
Il volume fornisce il testo ebraico annotato e una versione italiana degli epitaffi incisi sulle lapidi conservate nell'attuale cimitero ebraico di Lugo, in cui si trovano sia le stele ivi trasportate dal vecchio cimitero verso il 1877 sia quelle posate successivamente. Le ampie introduzioni sulla presenza ebraica a Lugo, sulla storia del suo cimitero, sull'epitaffio come genere letterario e fonte storica e sulle moltissime fonti prodotte dagli ebrei lughesi mostrano come nel Sei-Settecento Lugo fosse uno dei centri più fecondi e importanti della cultura ebraica in Italia. Situata nel Ducato di Ferrara, la cittadina divenne di grande importanza come centro ebraico dopo che nel 1639 papa Urbano VIII ordinò a tutti gli ebrei del ducato di concentrarsi nei ghetti di Ferrara, Lugo e Cento. Anche se vantava una presenza ebraica precedente, con questo decreto papale il centro romagnolo vide un aumento esponenziale della sua popolazione ebraica, che raggiunse oltre seicento persone, pari al dieci per cento di tutti gli abitanti. Già nel tardo Cinquecento, ma specialmente durante l'età barocca, gli epitaffi divennero vere e proprie poesie in rima e ritmo, che, arricchite da citazioni bibliche e rabbiniche, costituiscono sia pregevoli documenti letterari che interessanti fonti storiche: essi forniscono preziose informazioni su personaggi noti e meno noti e sulle loro reciproche relazioni parentali. -
Sigilli di eternità. Il cimitero ebraico di Finale Emilia
Il volume contiene nuovi dati sulla comunità e il cimitero ebraico di Finale Emilia, acquisiti grazie alle preziose ricerche storico-archivistiche di Maria Pia Balboni e all'analisi filologica dei testi ebraici condotta da Mauro Perani, Giacomo Corazzol e Alessio Creatura. Esso viene al tempo stesso a colmare una lacuna presente nei pur pregevoli volumi già apparsi sullo stesso argomento, poiché per la prima volta si pubblicano i testi degli epitaffi in ebraico, o ebraico e italiano. Due pregevoli premesse di Rita Levi-Montalcini e di Arrigo Levi, seguite da una haskamah del Rabbino Capo di Roma Riccardo Di Segni, aprono il volume, arricchito da un sedicesimo di fotografie a colori. A fronte delle trascrizioni e delle traduzioni annotate dei testi il lettore troverà la fotografia in bianco e nero della lapide corrispondente. Lo studio delle epigrafi ha potuto avvalersi di una parziale trascrizione di alcuni epitaffi, oggi non più completamente leggibili, eseguita nel Seicento da Bernardino Ramazzini su richiesta dell'ebraista tedesco Johan Christian Wagenseil. Un accurato esame delle corrispondenze onomastiche ebraico-italiane in uso nella nostra Penisola ha inoltre permesso di identificare nel defunto Natan ben Natan il Donato Donati noto da altre fonti per essere stato il benefattore che rese possibile la fondazione del cimitero. -
Nietzsche e gli ebrei
Il libro presenta, dopo due importanti saggi introduttivi di tipo filosofico e storico di Jacob Golomb e Andrea Orsucci, un'ampia selezione di passi tratti dalle principali opere, dai frammenti postumi e dalle lettere di Nietzsche sugli ebrei suoi contemporanei, gli antichi ebrei e gli antisemiti, e brani sull'ebraismo tratti dalle conversazioni di Nietzsche col medico viennese Joseph Paneth, amico di Freud. Viene così affrontata nel modo più diretto una questione cruciale, tuttora molto dibattuta e al centro di accese discussioni all'interno della ricerca internazionale su Nietzsche. Per quanto gli studiosi siano sostanzialmente d'accordo sul fatto che Nietzsche sia anti-antisemita, tuttavia la sua valutazione degli ebrei e dell'ebraismo appare molto controversa. In questa raccolta si è cercato di far parlare i testi stessi che molte volte hanno una forza e un'evidenza incontestabile, ma si è cercato anche di bilanciare per quanto possibile i giudizi più elogiativi con quelli più critici. I brani proposti sono accompagnati da introduzioni alle varie fasi e da una rete di note per ricostruirne il contesto; in particolare quelli più problematici (come quelli della ""Genealogia della morale"""" e dell'""""Anticristo"""") vengono ricondotti alle numerose letture di Nietzsche sui rapporti tra ebraismo e cristianesimo."" -
Stazioni intermedie
Innegabile in questo libro l'elemento autobiografico perché le peregrinazioni per mezzo mondo del protagonista hanno veramente contrassegnato l'infanzia e l'adolescenza dell'autore. Ma, nel raccontare con leggerezza e ironia il destino di questa famiglia di ebrei sovietici in cerca di una nuova patria, Vertlib descrive situazioni che abbiamo tutti i giorni sotto gli occhi: le difficoltà di integrazione dei migranti, lo scontro con burocrazie crudeli, la diffidenza dei ""locali"""" nei confronti dello straniero, il miraggio di un lavoro sicuro, le complicazioni (ma anche la ricchezza) del plurilinguismo. In più, e non poteva essere diversamente, un altro tema tutt'altro che secondario compare in queste pagine, quello, eterno, dell'identità ebraica, che attraversa sottotraccia quasi tutte le pagine, anche quelle apparentemente leggere o scherzose. Postfazione di Michaela Bürger-Koftis."" -
L' affaire Dreyfus. La verità in cammino
Nel 1894 Alfred Dreyfus, un ufficiale ebreo impiegato presso il Ministero della Guerra, fu accusato di aver rivelato segreti relativi alla difesa all'addetto militare tedesco a Parigi. Arrestato in ottobre, dopo un giudizio sommario Dreyfus fu degradato e condannato alla deportazione a vita nell'Isola del Diavolo (Guyana francese). Zola nel suo ""J'accuse"""" indica con nome e cognome i responsabili della condanna di un innocente firmando una delle più grandi requisitorie contro la ragion di Stato che siano mai state pronunciate. Una denuncia che rimarrà nella storia, da un lato per la forza e il coraggio che esprime nel voler difendere i valori di giustizia e di libertà e, dall'altro, per il richiamo al principio di responsabilità degli intellettuali. Questo testo di Zola viene pubblicato per la prima volta integralmente così come lo aveva concepito il suo autore. Prefazione di Roberto Saviano."" -
Controfigure. Racconti di guerra e del dopoguerra
La letteratura sulla seconda guerra mondiale annovera migliaia di titoli. Relativamente pochi sono però i testi che si occupano del ritorno degli ebrei nella società civile e del loro rapporto con gli altri sopravvissuti e con la patria, una patria che spesso ha contribuito alla loro persecuzione. È in questa cerchia di problematiche che Jadwiga Maurer ci conduce con i suoi racconti: dalla Cracovia occupata dai nazisti alla Germania del boom economico, all'atmosfera ovattata dei campus statunitensi. Il suo passo è sempre leggero, la sua prosa ha una cadenza semplice e parlata, improvvisamente illuminata da riflessioni filosofiche e da immagini poetiche. -
Il terzo testamento
Da dove viene il misterioso papiro dell'""Apologia di Gesù""""? Chi era Giuseppe d'Arimatea? Quali segreti nasconde il Vaticano? Può un prete della periferia romana risolvere un enigma durato duemila anni? E, soprattutto, chi era il Nazareno? Nessuna definizione rende giustizia a questo librò: romanzo psicologico, giallo storico, pamphlet rivoluzionario, thriller a sfondo religioso... Senz'altro un caleidoscopio di personaggi e situazioni, tra speranza e disincanto, un atto d'accusa contro dogmi e pregiudizi, un sorprendente viaggio verso il sepolcro vuoto. Chi cerca la verità perderà ogni certezza, prima di risorgere a nuova vita."" -
In fuga dall'Inquisizione. Ebrei portoghesi a Tunisi: due famiglie, quattro secoli di storia
In questo libro l'autore conduce un'indagine storica alla ricerca delle tracce dei suoi antenati sfuggiti vari secoli fa alle Inquisizioni portoghesi e spagnole e approdati poi a Tunisi, dopo aver soggiornato a Venezia, Pisa e Livorno. Ci fornisce quindi un affresco di questo piccolo mondo di ebrei portoghesi in terra africana, giungendo fino al periodo recente, in cui le rivalità politiche tra Francia e Italia in Tunisia generarono divisioni all'interno del mondo ebraico e delle stesse famiglie. In conclusione l'autore tira le somme descrivendo la sorte dei discendenti attuali, sparsi ai quattro venti e spesso lontani da quel vecchio mondo e dalle sue regole. Bisognoso di punti fermi, egli rimane ancorato alla tragica esperienza della Shoah, alla vicinanza con Israele e al recupero della religione dei padri, di cui era stato privato durante l'infanzia. Grazie al lungo viaggio che ha compiuto nel passato egli rivive interiormente tutti gli attimi di vita degli avi che è riuscito a salvare dalla dimenticanza. Prefazione di Pier Cesare Ioly Zorattini. -
Una strana fortuna
"Perché dei cinque figli che eravamo in famiglia solo io sono sopravvissuto? C'è stato bisogno del calcio di un bambino a scuola. C'è stato bisogno di quel medico che mi ha evitato di essere prelevato in ospedale insieme agli altri pazienti ebrei. C'è stato bisogno di quello stesso medico che ha cambiato idea a proposito del """"trattamento miracoloso"""" dell'americano! Ogni sopravvissuto deve la sua vita a una successione di eventi fortuiti. Dei deportati, salvati dai russi o dagli americani, e ai quali è stato dato da mangiare troppo in fretta o in troppa quantità, sono morti per questo. Erano scampati a tutto, alle privazioni, al freddo, alla camera a gas, alle epidemie, e sono morti per avere finalmente mangiato... Chi per una volta, per una sola volta, non ha avuto fortuna non è più qui per raccontarlo. Questa """"fortuna in più"""" io l'ho avuta. Non saprò mai perché. A volte mi riempie di un senso di colpa senza via di uscita e mi impone una domanda che non avrà mai risposta""""." -
La foto sulla spiaggia
Alba, una bambina, cresce nell'Italia povera di risorse e ricca di speranze degli anni Cinquanta. Non sa nulla del suo passato, meno ancora del suo futuro. Ma ha un cuore sensibile, e grazie a questo percorrerà sentieri inimmaginati. Simone, un padre - siamo nel 1944 ad Auschwitz -, strappa ogni giorno la vita alla morte, pregando che la moglie e la figlia, perse di vista all'arrivo nel lager, siano ancora vive. Due storie lontane e inconciliabili, eppure destinate a incontrarsi sull'orizzonte di una Storia che ha troppo spesso calpestato ogni sentimento umano; due storie unite da un romanzo che vuole essere, prima di tutto, una dedica. Per milioni di morti senza sepoltura. -
Il ghetto di Varsavia lotta
"A quei tempi, non esisteva alcun canone della scrittura sulla Shoah, e neanche la parola. Non si sa come raccontare l'inenarrabile. Marek Edelman è uno dei primi a tentare. Il risultato: questo testo è oggi più attuale che mai. Lo è perché non è un racconto epico delle gesta belliche, ma una storia su come un gruppo di ragazzi e ragazze abbia tentato di riscattare la dignità e salvare la vita di un'intera città che si voleva condannata a morte e all'ignominia."""" (dall'Introduzione di W. Goldkorn)" -
Un cammino lungo un anno. Gli ebrei salvati dal primo italiano «Giusto tra le Nazioni»
Quasi all'inizio del Bosco dei Giusti, a Gerusalemme, dove gli alberi sono più alti e antichi, c'è un grande carrubo dedicato ad Ezio Giorgetti, un albergatore di Bellaria, il primo in Italia ad aver ricevuto questo onore, il 16 giugno del 1964. Inoltrandosi nel parco, si incontra quello piantato, nell'aprile 1985, in memoria del maresciallo dei carabinieri Osman Carugno. A Giorgetti e Carugno devono la vita 38 ebrei, quasi tutti evasi dal campo di internamento di Asolo subito dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 e arrivati a Bellaria, a nord di Rimini, il giorno 13. Nello sfacelo seguito alla fuga del re e del governo Badoglio a Brindisi, quel gruppo di profughi sta tentando di raggiungere il Sud. per attraversare la linea Gustav e guadagnare la libertà. Un progetto disperato. Il destino vuole, però, che si imbattano in quei due italiani che, davanti alla loro tragedia, non si tirano indietro: li nascondono prima a Bellaria e poi a Pugliano, nel Montefeltro, fino all'arrivo degli Alleati. Prefazione di Vittorio Emiliani. -
Rashi. Il grande commentatore
"Sin dall'infanzia, Rashi mi ha sempre accompagnato con le sue intuizioni e il suo fascino. Sin dalle mie prime lezioni di Bibbia nel cheder, mi sono rivolto a lui per afferrare il significato di un verso o di una parola che sembravano oscuri. E il mio primo riferimento. Il mio primo sostegno. Il primo amico il cui aiuto è inestimabile, per non dire indispensabile, se desideriamo approfondire un pensiero attraverso passaggi sotterranei sconosciuti, fino alle sue origini remote. Un suo velato suggerimento è come un sorriso, tutto s'illumina e diventa più chiaro."""" (l'autore)" -
Bestiario ebraico
"Reinventando una zoologia del folclore ebraico, il tratto straordinariamente brillante di Mark Podwal unisce un ingegno strabiliante a una gioiosa originalità. Il suo disegno dell'ombra dell'impero romano è il condensato di un'intera storia di tirannia politica. Questo solo disegno - un piccolo capolavoro - è la prova della grande capacità di concettualizzazione di Podwal. Il suo è il genio della metafora attraverso il tratto, un tratto così potente che deve essere caduto da una delle penne del fantastico.""""" -
Nino Contini (1906-1944). Quel ragazzo in gamba
Attraversare gli anni dal 1939 al 1944 dopo l'invio al confino, spesso trasferito in tanti posti diversi (prima a Urbisaglia, poi alle Tremiti, e ancora a Pizzoferrato e Cantalupo nel Molise, per l'avvocato antifascista Nino Contini, ebreo e sionista di Ferrara, giovane sposo di Laura Lampronti e padre dei piccoli Bruno e Leo, è una vicenda umana, sociale e politica che si conclude solo nella Napoli appena liberata, quando Nino, già di salute incerta per la malattia che lo porterà alla morte prematura, è finalmente libero di esprimere le sue idee e le sue proposte nel nascente Partito d'Azione per un Italia solo in parte libera, anche se ancora tutta da ricostruire civilmente e politicamente. Nino ferma nei suoi Diari, dapprima in modo molto stringato, poi più diffusamente, sia gli eventi più minuti della sua difficile vita quotidiana, con la responsabilità di una amatissima giovane moglie e di due piccoli figli da far crescere in vista di un futuro migliore, sia gli eventi più drammatici della guerra mondiale e della persecuzione antiebraica in Italia, prima solo fascista e poi nazista. Dobbiamo essere grati ai figli, ormai adulti, che vincendo dopo tanti anni la propria ritrosia nei confronti di un testo che toccava anche le vicende private dei loro genitori, hanno deciso di pubblicarli integralmente.