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Corrispondenza
«Tra Parigi e Stoccolma passa il meridiano del dolore e della consolazione» scrive Nelly Sachs nel 1959, all'inizio di questo cruciale e rarefatto carteggio che coinvolge due ebrei protagonisti del Novecento, il poeta romeno Paul Celan (1920-1970) che vive a Parigi e la poetessa e premio Nobel Nelly Sachs (1891-1970) fuggita a Stoccolma dal nazismo. Qualche anno più tardi Celan intitolerà Il Meridiano il suo discorso per il conferimento del premio Büchner. Lo scambio epistolare qui pubblicato in una edizione rivista e aggiornata è qualcosa di più di un carteggio, è una vera ancora: si affrontano due esseri umani segnati da un analogo destino di sopravvissuti, due «fratelli nello spirito» che si parlano in versi e con ostinazione cercano, fino alla soglia della morte, una dimora nella parola. -
L' ultimo discorso di Mosè
Prima di morire Mosè pronuncia il suo discorso più importante, che contiene una riflessione politica rivoluzionaria, incentrata sul rapporto tra religione, potere e forza. L'ultimo discorso è l'eredità che lascia al popolo d'Israele per affrontare il futuro in assenza della sua voce profetica; un messaggio etico che indica la via per gestire quelle responsabilità politiche di cui un leader e un popolo dovranno farsi carico. Sulla scia di grandi pensatori come Freud e Buber, Micah Goodman affronta il personaggio Mosè da una prospettiva inedita, basata su una sorprendente conoscenza delle fonti e un'ispirata vicinanza emotiva, costruendo così un testo originale e profondo nel quale l'esegesi biblica diventa un messaggio politico, un monito quanto mai attuale. -
Sionisti cristiani in Europa. Dal Seicento alla nascita dello Stato d'Israele
A fianco delle posizioni delle Chiese ufficiali (Chiesa cattolica e poi, in Inghilterra, Chiesa anglicana) poco tenere nei confronti degli ebrei, dopo il Seicento, sotto l'impulso di generosi artefici, si fanno strada delle nuove tendenze che rivalutano l'eredità ebraica, assumendo posizioni precocemente sioniste, di cui, in particolare, si occupa l'autore. Elia Boccara, già autore di lavori che riguardano la nascita del cristianesimo (""Il peso della memoria"""" e """"Paolo, apostolo dei gentili e il popolo ebraico""""), nonché di libri sulla sorte degli ebrei iberici (""""In fuga dall'Inquisizione"""" e """"L'invenzione marrana""""), ha scritto questo libro per onorare la memoria di tutti coloro che nel mondo cristiano hanno nutrito fraterni sentimenti nei confronti degli ebrei. Prefazione di Marco Cassuto Morelli."" -
Il terzo tempio
In un futuro non troppo distante, in una cella buia dove giunge solo il rumore del mare, è imprigionato il figlio del re d'Israele, e aspetta la sua ora. Lì il giovane Yehonatan scrive la storia del regno di suo padre Yehoaz che aveva risollevato la terra d'Israele dalle ceneri delle dissolute città costiere distrutte da un attacco nucleare arabo. Guidato dalla voce di Dio, Yehoaz aveva creato un nuovo regno giudaico, ritrovato l'Arca dell'Alleanza e fatto costruire il Terzo Tempio. Autoproclamatosi re e sommo sacerdote, Yehoaz aveva riportato il suo popolo al culto antico del Tempio, tornando a versare sull'altare il sangue dei sacrifìci e a osservare alla lettera la parola di Dio, un Dio ricondotto nella sua dimora all'interno del Santuario. Ma si può imprigionare Dio tra mura di pietra? E come distinguere la voce di Dio da quella di un demone? -
L' anima
Cos'è l'anima? Come si manifesta? Com'è possibile sentire la sua flebile voce? Cosa le accade dopo la morte? Come influenza la nostra vita? E perché è importante compiere uno sforzo per prestarle ascolto? Lo scopo di questo libro è quello di evidenziarne natura e manifestazioni per stimolare riflessioni che conducano il lettore a un livello più alto, da cui sia possibile iniziare quel lungo e difficile cammino che impegna tutta la vita: essere in contatto con l'anima e averne cura. -
Un invito fatale. Una storia dal Talmud. Ediz. a colori
Per fortuna che c'è la nonna a calmare i suoi nipotini che litigano! Ci riuscirà grazie a un racconto antico su quello che può succedere quando tra le persone manca la concordia e la pace. Età di lettura: da 5 anni. -
La famiglia Klopfer
Nella ""Famiglia Klopfer"""", Arnold Zweig affronta il tema dell'identità, cercandone nel succedersi delle generazioni il mistero delle affinità e delle discontinuità nei legami di sangue, ma anche influenzato dalla psicoanalisi che si affacciava in modo dirompente nella cultura europea. Centrale è il personaggio di Peter, intellettuale e scrittore di successo, in bilico tra la cultura tedesca e quella ebraica, che scrive le sue opere nella lingua di Goethe ed è affascinato dal mondo latino. È il figlio a tratteggiarne il carattere per cercare le motivazioni della frattura insanabile tra sé e il padre. Un figlio sradicato dall'Europa della Shoah e privato dal padre di un legame profondo con l'ebraismo, costretto quindi alla condizione esistenziale di tanti personaggi della narrativa ebraico-orientale, ormai assimilati e privi delle proprie radici. """"La famiglia Klopfer"""", pur nella sua brevità, rappresenta un eccezionale ritratto famigliare, sarcastico, originale e infine commovente."" -
Il sociologo eretico. Moses Dobruska e la sua «Philosophie sociale» (1793)
Quando apparve, la Philosophie sociale suscitò un notevole interesse, tanto da venir apprezzata nientemeno che da Immanuel Kant. Greco mostra come il lavoro di Dobruska abbia avuto anche altri lettori celebri, che per vari motivi omisero di menzionare, tra le loro fonti, un outsider di dubbia reputazione, su cui pesava una condanna tanto ingiusta quanto infamante. Dalla Philosophie sociale derivano alcuni concetti chiave delle discipline sociali, come le conosciamo oggi. Iniziatore entusiasta e sfortunato, talvolta brillante teorico, Moses Dobruska merita un ruolo a sé nella storia del pensiero sociologico.Silvana Greco propone, per la prima volta, un’analisi approfondita della Philosophie sociale, pubblicata a Parigi alla fine del giugno 1793 da Moses Dobruska (1753- 1794), uomo d’affari, letterato e filosofo sociale. Nato in Moravia da una famiglia ebraica, affiliata alla setta ereticale dei sabbatiani, Dobruska si convertì in giovane età al cattolicesimo, compì una notevole ascesa sociale alla corte asburgica di Vienna ed emigrò poi in Francia, per aderire alla Rivoluzione. Durante il soggiorno parigino prese il nome di Junius Frey, fu assai attivo tra le fila dei giacobini ma riuscì a sopravvivere solo di poco alla propria Philosophie. Accusato di cospirare per conto di potenze straniere, fu ghigliottinato il 5 aprile 1794, al culmine del Terrore, nello stesso giorno in cui anche Georges Jacques Danton saliva sulla forca. -
Ebraismo e architettura. Nuova ediz.
Esiste un'arte ebraica? È prodotto esclusivo di artisti ebrei, o invece configura un orientamento valido anche per non-ebrei? Tra i flagelli della sinistra europea c'è il contrasto tra comunismo e sionismo. L'intolleranza marxista persiste bruciando ogni tentativo di revisione. I numerosi disegni rinvenuti nei campi di sterminio pongono il quesito: quali vincoli legano i martiri che li hanno tracciati ai linguaggi artistici dell'epoca? Un bambino ebreo è assassinato. In una drammatica seduta in Campidoglio, l'accusa tremenda al mondo cattolico, all'antisemitismo comunista, alla viltà dello Stato. La diaspora può esser vista: a) come valore del passato, b) come convivenza tra attualità e retaggio storico; c) come impulso a influenzare la cultura internazionale. In un'ipotetica quarta interpretazione, le eresie di Einstein, Freud e Schönberg permeano il quotidiano. Quanto è accaduto nella letteratura ebraico-americana si riflette oggi nel campo architettonico. Dominano figure anomale, eversive, comunque immuni da idolatrie linguistiche. Questi i temi roventi dei saggi qui raccolti. La nuova edizione di ""Ebraismo e architettura"""" viene pubblicata in occasione del centenario dalla nascita di Bruno Zevi. Con un testo inedito e un documento donato dall'archivio di Daniel Libeskind questa raccolta di testi zeviani rimane attuale e di grande interesse per capire a tutto tondo l'identità del grande architetto ebreo romano."" -
Da grande
Dall'autrice dei Middlestein, un romanzo divertente sulle vicende di una donna single trentanovenne che si ritrova a riesaminare la sua vita per decidere che cosa conta davvero.rnrn«Un romanzo meraviglioso da leggere tutto d'un fiato» – Newsweekrnrn«Vi farà ridere e piangere allo stesso tempo» – The New York Timesrnrn«Potente, con una grande capacità di osservazione» – Voguernrn«Un romanzo arguto e divertente che ti cattura fin dalla primarnpagina» – The Washington PostrnrnSu richiesta della sua analista, Andrea Bern si definisce: sono una donna, una designer, un'amica; sono tecnicamente ebrea, sono una figlia, una sorella, e vivo a New York. Ma quello che pensa davvero dentro di sé è: sono sola, sono un'ex artista, una bevitrice, un'urlatrice a letto, il capitano di una nave che affonda, e ci vuole un gran coraggio per vivere quando tutti intorno a te sembrano avere chiaro cosa significhi essere adulto, quando amici e parenti si sposano e mettono al mondo dei bambini e tu continui a lottare con l'esistenza, a voler vivere secondo le tue regole e sei pronta a qualsiasi espediente pur di trovare un po' di pace per il presente e un po' di riparo dal passato. A un certo momento però la vita ti costringe a riesaminare tutto e a decidere cosa conta davvero. Allora finalmente la compassione troverà la via per venire fuori e prevalere su tutto il resto. -
Talmud babilonese. Trattato Ta'anit. Testo originale a fronte
"Il Talmud è, in un certo senso, il libro del grande mistero del popolo ebraico. È un libro misterioso non perché è scritto in una lingua diversa e con uno stile tutto suo, ma perché è un libro unico nella letteratura mondiale. Inizia come un'opera circoscritta nei suoi scopi, un commentario alla Torà Orale, ma presto arriva a affrontare ogni possibile argomento che sia rilevante per l'umanità, ovunque si trovi. Scritto in un linguaggio semplice, con tutta la sua semplicità contiene profondità di saggezza, di conoscenza e di analisi di ogni possibile domanda. Il Talmud è un libro del mistero che è totalmente aperto perché il segreto che contiene non ha bisogno di essere nascosto, essendo così profondo e criptico che ci si può solo connettere ad esso, ma non si può mai arrivare a comprenderlo appieno. Per gli ebrei il Talmud è un libro vitale perché in una certa misura da esso dipende la loro stessa esistenza, ma, contemporaneamente, il Talmud trasmette al mondo intero un messaggio, che forse il mondo, solo adesso, può cominciare a comprendere."""" (Rav Adin Even Israel Steinsaltz)" -
Il romanzo incompiuto di Sofia Stern
A chi appartengono i gioielli ritrovati nella vecchia banca di Amburgo? Cosa nasconde l'enigmatico libro di memorie di Sofia Stern, ebrea tedesca emigrata in Brasile settant'anni prima? Quanti dei protagonisti di questa storia sono ancora vivi per raccontare la verità? Con una trama che ha tutte le componenti di un noir, descrivendo il clima di oppressione nella Germania nazista degli anni '30, Ronaldo Wrobel costruisce un racconto intessuto di una serie di misteri, che svelati potrebbero portare al possesso di una fortuna dimenticata e a ricomporre il mosaico di una vicenda di amori e tradimenti sopita dai tempi della guerra e improvvisamente riaperta. -
Come il camaleonte salvò l'arca di Noè. Ediz. a colori
Dall'Arca di Noè una storia sull'importanza di ogni essere vivente, grande o piccolo che sia, per l'esistenza del mondo. Età di lettura: da 5 anni. -
Schiudi le mie labbra. Le vie della preghiera ebraica
Pregare, nella cultura dell'Occidente, è considerato l'atto «religioso» per antonomasia, rivolto a un'entità divina in cui si ha fede. Nell'ebraismo, che è cultura più vicina al mondo orientale che a quello occidentale, la preghiera prende sfumature diverse. Il verbo «pregare» in ebraico significa letteralmente «autogiudicarsi», e la scelta dei testi liturgici è stata operata dai Maestri in modo da costruire un cammino di riflessione, contemplazione e costruzione dell'identità individuale e collettiva. Attraverso questo cammino è dato di «schiudere le proprie labbra», espressione dei Salmi che evoca la possibilità di trascendere i condizionamenti che rendono le creature ben lontane dal realizzare compiutamente le proprie potenzialità. Questo libro parla al cuore del lettore e ha il merito di aiutarlo a percorrere le strade della vita attraverso i diversi percorsi della preghiera. -
La tela di Sonia. Affetti, famiglia, arte nelle memorie di una maestra ebrea
La memoria di Sonia Oberdorfer (1918), insegnante vissuta principalmente tra Firenze e Genova, si inserisce nel copioso filone autobiografico della generazione di ebrei che vissero guerra e persecuzioni ma riuscirono a sfuggire alla deportazione.rnSullo sfondo di un ampio affresco – lucido, doloroso e ironico allo stesso tempo – in cui si narrano usi e costumi di una famiglia della piccola borghesia ebraica nella prima metà del Novecento, la testimonianza di Sonia offre una prospettiva insolita e intima non solo sulla sua vita ma anche su una serie di noti personaggi del mondo culturale dell’epoca. Scorrendo l’autobiografia di Sonia incontriamo negli anni Venti a Ferrara Italo Balbo, Giorgio De Chirico e Rodolfo Siviero nel villino degli zii Castelfranco a Firenze (oggi Museo Casa Siviero), Carlo Sforza e Giorgio Nissim a Roma durante i mesi della Consulta Nazionale, Emanuele Luzzati e la sua arte nel secondo dopoguerra a Genova.rnLa “tela” di Sonia si dipana lungo una trama di ricordi che privilegiano soprattutto la narrazione dell’adolescenza e della giovinezza trascorse nella Firenze degli anni Trenta, illuminata dalla presenza della zia Matilde Forti, figlia di un colto industriale pratese, e dello zio Giorgio Castelfranco, storico dell’arte, mecenate, direttore della Galleria di Palazzo Pitti. Su questo mondo, frequentato e amato da Sonia, come un fulmine a ciel sereno piombarono nel 1938 le leggi razziali con la conseguenza che la vita di ciascuno ne risultò mutata in profondità per sempre. -
Nuovi studi su Isacco Lampronti. Storia, poesia, scienza e halakah
Il volume raccoglie otto contributi di studiosi che arricchiscono con le loro ricerche le nostre conoscenze sul personaggio più significativo dell’ebraismo ferrarese e, al tempo stesso, uno degli intellettuali più importanti dell’ebraismo occidentale: Isacco Lampronti (1679-1756)rnRabbino, medico, poeta, codificatore e primo enciclopedista ebreo. Il suo bisnonno Samuele risulta residente a Ferrara già nel 1607, proveniente dal Veneto, dove risiedeva la famiglia Alpron, nome che nella città divenne Lampronti. Dopo i primi studi di Bibbia e Torah a Ferrara, passò a perfezionarsi nella Yešivah di Lugo, quindi a Padova dove studiò filosofia e medicina, completando la sua formazione nell’Accademia rabbinica di Mantova, all’epoca considerata una delle più importanti d’Italia. Personalità di elevato profilo intellettuale e dagli interessi poliedrici, Lampronti mostrò fino dagli anni della sua fanciullezza un’intelligenza precoce ed eccezionale, che si manifesterà pienamente nella sua grande opera il Paḥad Yiṣḥaq o “Il terrore di Isacco” vera Summa enciclopedica di tutto il lessico talmudico e del sapere ebraico. Laureatosi in Medicina a Padova nel 1696 a 17 anni, età che per l’epoca era normale, superò rapidamente tutti i gradi del Rabbinato, fino a raggiungere quelli più alti con la sua nomina a More Ṣedeq della Scola Levantina, quindi Morenu o Presidente della Yešivah di Ferrara. La sua enorme cultura non si limitava al sapere religioso del Talmud e alla normativa ebraica, ma spaziava nel mondo delle scienze, che allora stavano facendo grandi progressi, in particolare la medicina. Aperto ad arricchire la sua cultura anche con testi della letteratura del mondo cristiano, fu medico apprezzato dai più grandi chirurghi e dottori dello Studio bolognese con cui si consultava. Il volume tratta il tema del rapporto fra tradizione e modernità nella sua opera e la sua diffusione. Di notevole interesse e pressoché sconosciuto è il poema ebraico in trenta ottave di endecasillabi, da lui composto nel 1710 in occasione dell’inaugurazione del nuovo Aron ha-qodeš che egli donò alla Scola Levantina di Ferrara. Molti nuovi dati e scoperte sulla sua biografia e su vari aspetti della sua vita quotidiana, fra cui l’accusa di aver venduto al Comune di Ferrara delle epigrafi funerarie, emergono dal registro contenente i verbali delle sedute consiliari della Scola Levantina, di cui per decenni fu massaro e scriba. -
1938. Storia, racconto, memoria
A 80 anni dalla promulgazione delle ""leggi razziali"""", scrittori e storici si incontrano in questo volume che raccoglie, con lo spirito di un esperimento, tredici racconti ispirati da documenti ed eventi reali legati alla persecuzione dei diritti da parte del regime fascista. Pensando a un futuro prossimo in cui la memoria non sarà più trasmessa dai testimoni diretti ed esplorando quella linea di confine lungo la quale storia, racconto e ricordo possono interagire, questi testi, che coinvolgono e commuovono il lettore, aspirano nel loro insieme ad essere un laboratorio che stimoli riflessioni inedite sul futuro della Memoria stessa. I racconti di questa antologia costituiscono anche un monito contro il risorgere dell'intolleranza nella nostra società e contro ogni futura forma di discriminazione delle minoranze e dei più deboli."" -
E la sposa chiuse la porta
«Non mi sposo, non mi sposo, non mi sposo!». Mancano poche ore al matrimonio, ma Marghi si è chiusa in camera e la sua decisione appare irrevocabile. Fuori dalla stanza, tutti cercano di capire cosa sia successo e provano a convincerla a uscire, senza ottenere risposta. Il fldanzato Mati e i suoi genitori, la madre Nadia, la vecchia nonna, il cugino Han - qualcuno di loro riuscirà a parlare al cuore della promessa sposa? ""E la sposa chiuse la porta"""" è una commedia sulla precarietà delle relazioni, sulla libertà di scelta e l'ereditarietà del destino. Leggera e intima allo stesso tempo, sembra suggerire l'idea che ognuno di noi dovrebbe avere la possibilità di ripararsi dietro una porta chiusa, lasciando fuori tutto e tutti. Ma è possibile?"" -
Maestri e leggende del Talmud
Per affrontare un'opera complessa e profonda come il Talmud si rende necessaria una guida sapiente che conosca bene la strada, una guida che sappia valorizzare le pagine più battute come quelle più inesplorate. In ""Maestri e leggende del Talmud"""" Elie Wiesel riesce a restituirci tutta la ricchezza dell'universo talmudico attraverso le vicende di alcuni personaggi emblematici. Incontriamo Shammai e Hillel, con i loro allievi contrapposti in un dibattito eterno, rabbì Shim'on bar Yochai e suo figlio El'azar, rabbì 'Aqivà, rabbì Meìr esua moglie Brurià, e tanti altri ancora. Con loro c'è la Storia: le persecuzioni, la rivolta di Bar Kokhbà, l'Impero romano, la caduta di Gerusalemme; ci sono i viaggi e i luoghi: Gerusalemme, ovviamente, e la Babilonia, ma anche Yavne, Roma e perfino il Pardès, il frutteto della conoscenza segreta; ci sono gli uomini, tutti: ebrei e pagani, vincitori e sconfitti, allievi e maestri, amabili o detestabili, scettici o mistici; e poi c'è Dio, onnipresente, a volte nascosto in un piccolo gesto quotidiano, altre volte nella gloria del miracolo, nella voce improvvisa del tuono o nella pioggia di rabbì Chiyà. Grazie a Wiesel, il Talmud, quest'opera maestosa, ci appare per quello che è in realtà: molto di più di un testo religioso. Una fucina inesauribile di saggezza, un laboratorio di forme espressive, un libro di avventure, uno scudo e un forziere, patrimonio dell'identità ebraica aperto al mondo. E soprattutto l'espressione «di una memoria collettiva che non si lascia mai sfuggire niente, perché niente ne resta al di fuori»."" -
I cimiteri ebraici del Friuli. Cividale, Udine, San Daniele, San Vito al Tagliamento. Ediz. illustrata
Il presente volume è il sesto che compare nella collana del Corpus Epitaphiorum Hebraìcorum Italiae (CEHI) ed è dedicato ai cimiteri ebraici del Friuli ossia a quelli di Cividale, di Calle Agricola a Udine e del settore israelitico del cimitero comunale della città, quello di San Daniele e di San Vito al Tagliamento. Dopo varie prefazioni, una premessa di Pier Cesare Ioly Zorattini e una introduzione di Mauro Perani, lo studio delle stele funerarie è preceduto, per ogni cimitero, da un contributo sulla storia della presenza ebraica in quella località, nel quadro storico degli insediamenti ebraici del Friuli. Giovanni Tomasi si occupa della più antica Comunità ebraica dell'Italia nord orientale, quella di Cividale. Emanuele D'Antonio approfondisce lo studio sugli ebrei udinesi e sui loro cimiteri, mentre Maddalena Del Bianco si focalizza sugli avvicendamenti della famiglia Morpurgo a Udine. Valerio Marchi indaga gli aspetti storici della presenza ebraica a San Daniele, mentre Pier Cesare Ioly Zorattini si occupa delle vicende della presenza ebraica a San Vito al Tagliamento. Nella parte che segue, dedicata agli epitaffi, Antonio Spagnuolo e Mauro Perani pubblicano, con correzioni, revisioni e nuove letture, tutti i 193 epitaffi dei cimiteri menzionati, per la prima volta proposti tutti insieme. Delle epigrafi funerarie friulane si presenta la trascrizione dei testi in italiano e di quelli in ebraico, per i secondi con la relativa traduzione, citazioni e commento. Gli epitaffi costituiscono una importante fonte storica, genealogica e letteraria, oltre a costituire una anagrafe incisa sulla pietra, che spesso è fragile ed erosa al punto da sbriciolarsi. È per questo che questa situazione ci chiede di preservare i testi scolpiti sulle pietre prima che scompaiano per sempre. Dal volume emerge un quadro organico delle lapidi nel contesto dell'ebraismo friulano e degli avvicendamenti storici che hanno portato alla creazione e allo sviluppo delle comunità ebraiche e dei relativi spazi di inumazione. Arricchiscono questo libro un ricco apparato fotografico costituito da un sedicesimo a colori e dalla riproduzione in bianco e nero di tutte le masevot, spesso mostrando la stessa stele sia in fotografie eseguite quarant'anni fa, ben leggibili, sia nella triste situazione attuale, in cui non si legge più nulla. Conclude il volume l'indice dei nomi in italiano e in ebraico, che risulterà certamente utile anche per la ricostruzione delle genealogie famigliari.