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Una comunità romagnola. Tradizione e innovazione verso il Duemila
Un momento emblematico della cultura tradizionale italiana, nel suo impatto con la società materiale post-industriale, è rappresentato dalle piccole comunità disseminate nel territorio italiano. La comunità di Bertinoro, in Romagna, è stata scelta come oggetto di studio per le sue singolarità e contraddizioni. Centro dalle origini remote, Bertinoro offre uno spaccato quanto mai significativo della cultura tradizionale verso il Duemila. La scelta di questa comunità è dovuta da una parte alla sua ""personalità"""" atipica, se riferita all'aspetto socio-politico-economico dominante nella realtà italiana; dall'altra alla tipicità del modo in cui tradizioni e valori umani si coniugano con il mutamento sociale."" -
Ore senza tempo
Il poeta ricerca nelle luci della sua terra, nelle albe e nei tramonti stuggenti della pianura padana il senso di un cammino umano; è un'interrogazione incalzante, talvolta pensosa e malinconica, ma sempre protesa verso un futuro che gli appare, di volta in volta, come promessa, come lieto annunzio, come soluzione definitiva. -
Le ragioni dell'altro. La formazione intellettuale di Pasolini tra saggistica, letteratura e cinema
Qual è stata la lezione di Pasolini? L'autore di questa ricerca è convinto che la risposta a questa non semplice domanda possa emergere solo da un'attenta analisi, filologica nel metodo, del periodo che ha visto il formarsi e il consolidarsi della ""Weltanshauung"""" pasoliniana. Partendo dalle influenze che correnti di pensiero quali l'idealismo e l'esistenzialismo hanno avuto sul primo Pasolini friulano e bolognese, la ricognizione critica si concentra poi sul successivo periodo romano, sforzandosi di recuperare il senso profondo del controverso rapporto instaurato dall'autore con il marxismo, con il PCI e con la società italiana del miracolo economico."" -
Leopardi a Imola (1825-1830)
Nei viaggi in carrozza da Recanati verso Bologna e viceversa, Leopardi passò spesso da Imola e talvolta vi si fermò più del tempo che serve per rifocillarsi. Questo libro ricostruisce i contatti tra Leopardi e Imola, svela l'idea curiosa che egli nutriva su questa città e pone l'avvincente ipotesi che forse vi trascorse anche qualche notte. Un libro interessante per gli appassionati di Leopardi e per gli Imolesi e che svela la figura del conte Nicola Gommi Flamini, che ospitò Leopardi nel proprio palazzo, ne ammirò il genio e arse della stessa sete di conoscenza. In appendice sono riprodotte le Notizie sulla vita e sugli studi di Nicola Gommi Flaminj di Cassiano Tozzoli (Imola, Tipografia Benacci, 1830). -
Restauri leopardiani. Studi e documenti per l'Epistolario
"È da almeno un quarto di secolo che Pantaleo Palmieri percorre opere e vita di Giacomo Leopardi, centro quasi costante, o per lo meno il più privilegiato, dei suoi interessi di studioso. [...] Nelle sue indagini leopardiane, il Palmieri [...] ha sempre preferito dar corpo a """"fantasmi"""" bisognosi di concretezza documentata; a chiarire, con l'aiuto degli archivi, minime vicende rimaste magari misteriose o ipotetiche, fugacissimi e trascurati rapporti e incontri; e anche a correggere, con garbo e pazienza, credenze piuttosto confuse e insicure, o evidenti errori trasmessi passivamente, come talora accade, di generazione in generazione. Piccolezze magari, [...] che però possono incidere su valutazioni di fondo; e comunque preziosi e sicuri contributi alla conoscenza della verità. [...] Dietro tanta concretezza storica, dietro tanto interesse filologico e perfino erudito, s'intravvede sempre, e la si coglie, una sicura conoscenza dell'altro, più noto e prediletto, Leopardi, e un grande amore per la sua straordinaria vicenda di uomo, di pensatore, di poeta. Probabilmente la figura di Leopardi ne esce, per così dire, ancor più umanizzata; di lui, uomo comune fra altri uomini comuni, creature della vita quotidiana.""""" -
La millenaria storia ospedaliera di Ravenna
Ravenna ha una storia ospedaliera antica, ricca e complessa. Già nella flotta e nell'esercito romani di stanza a Classe vi erano medici per la cura dei soldati e, negli accampamenti, speciali spazi adibiti a ospedale. Sin dall'antichità, quindi, si è sentita l'esigenza di dare risposta e sollievo alle sofferenze. Ripercorrere le vicende ospedaliere significa esplorare e conoscere un aspetto della storia di una comunità che incide, si può ben dire, sulla vita e il benessere dei suoi membri, seguendo anche il nascere e l'affermarsi di un tessuto di solidarietà e assistenza verso i deboli, i bisognosi e gli infermi. -
Dentro/fuori/sopra/sotto
Critica femminista e canone letterario negli studi di italianistica. -
«Oci». Voci d'uccelli in testi medievali
L'interesse per le voci degli uccelli attraversa tutto il Medioevo, non solo europeo. Enciclopedisti, poeti, filosofi, narratori, musicisti, miniatori se ne occupano secondo le diverse prospettive del linguaggio in cui si esprimono: latino, lingue romanze, suoni, immagini. Il libro coglie alcuni aspetti di questo complesso panorama attraverso una stretta concatenazione di citazioni testuali opportunamente scelte e ordinate. -
Un galantuomo della Repubblica. Enrico Bartoletti: dalle steppe del Don alla cooperazione ravennate
Un libro in cui la memoria incrocia la storia. La memoria formidabile di un uomo che ha attraversato il Novecento, e che con laicità mazziniana vive questo inizio di XXI secolo, si incontra con il fascismo del manganello e dei gerarchi, con la guerra in Italia, con la tragedia in Russia, con le generose speranze della neonata democrazia, con le contrapposizioni della guerra fredda. Un giovane ravennate, Enrico Bartoletti, nato a Cannuzzo di Cervia nel 1920, esce dal turbine della guerra e mette alla prova la sua fede repubblicana impegnandosi in politica e nella società. La Cooperazione diviene il suo credo laico, il modo di unire pace e lavoro, di rendere concrete le speranze di Democrazia e Giustizia. Bartoletti aderisce al PRI fin dal 1945, avvia oltre 70 cooperative nella nostra provincia, è tra i fondatori dell'ACM AR, della UIL ravennate e dell'AGCI, di cui per vari anni sarà il presidente provinciale. Un protagonista del movimento cooperativo, dunque, conosciuto e apprezzato in Italia e all'estero, che, con onestà e modestia, speranza incrollabile e impegno sempre vivo, ci conduce, con la sua precisa e appassionata narrazione, dai braccianti ravennati ad Ostia di fine Ottocento e alla cooperazione-azienda attuale, dalle povere campagne ravennati d'inizio Novecento al mondo disuguale e globalizzato di oggi. -
Migrations from and to southeastern Europe
Una precisa e articolata analisi del fenomeno delle migrazioni dai e nei Balcani. Movimento imponente che, dall'inizio di questo secolo, coinvolge masse di persone con caratteristiche e motivazioni la più diverse. Ragioni etniche, economiche, religiose hanno spinto e spingono questo fiume di milioni di migranti che vanno e spesso ritornano nei paesi d'origine. Si creano da un lato problemi di lingua, di lavoro, di genere ma dall'altro occasioni di integrazione, di accoglienza e di inclusione che potranno portare ad abbandonare il concetto di ""balcanizzazione"""" (con i relativi connotati negativi) per giungere alla nuova immagine e realtà di una regione ospitale e ricca di opportunità inserita a pieno titolo nell'Europa della mobilità."" -
Le divine commedie di Franco Morelli. Catalogo della mostra
Le molte vicende dell'arte possono ben comprendere anche quella di un artista volontariamente sconosciuto come Franco Morelli (Ferrara 1935 - 2004) che ha strenuamente difeso la sua condizione di artista autodidatta. In maniera del tutto anticonformista ha voluto conquistarsi la libertà di dedicarsi totalmente alla pittura e soprattutto all'illustrazione. Nell'ottobre del 1945 fonda a Ferrara un Circolo Artisti Dilettanti nel quale profonde ogni energia al fine di garantire un riconoscimento a tutti quei non professionisti che non avevano potuto avere un'istruzione artistica. Per il CAD allestisce periodiche mostre collettive e conferenze. Nel 1946 fonda una sezione a Cento (Ferrara). Solo nel 1951 organizza una sua mostra personale. Nel silenzio del suo studio Franco Morelli coltiva con uguale passione la pittura e l'illustrazione, continua a creare oli, tempere e soprattutto tavole disegnate con la penna biro. La Divina Commedia è stata l'opera sulla quale è tornato a lavorare in maniera continuativa per oltre un trentennio. Questo è il vero work in progress della sua carriera d'artista, l'opera che ha segnato la sua maturità di illustratore. Il catalogo esce in occasione della mostra organizzata per la presentazione della donazione dell'intero fondo delle illustrazioni della Divina Commedia che la vedova dell'artista Luisa Bianchi Morelli fa alla Galleria d'Arte Moderna ""Aroldo Bonzagni"""" di Cento in memoria della sezione centese del Circolo Artistico Dilettanti."" -
Siamo qua con canti e suoni. I canti rituali dell'Epifania e di Calendimaggio in Romagna. Ediz. italiana e inglese
Il Centro per il dialetto romagnolo è stato costituito dalla Fondazione Casa di Oriani in collaborazione e con il sostegno della Provincia di Ravenna nella comune convinzione che i dialetti siano un elemento costitutivo dell'identità di un territorio e rappresentino un fondamentale patrimonio culturale da conservare, tutelare e valorizzare. Il catalogo della mostra ""Siamo qua con canti e suoni"""" presenta una serie di fotografie, realizzate da Giovanni Zaffagnini nel corso di una lunga ricerca sul campo, che illustrano due fra i rituali più diffusi nella tradizione popolare romagnola: la """"pasquella"""" e il """"calendimaggio"""". Elemento comune è la presenza di canti di questua, eseguiti da gruppi di persone che percorrono le strade dei paesi e le campagne durante la notte, fermandosi a cantare di casa in casa."" -
Il battistero Neoniano. Uno sguardo attraverso il restauro
Il battistero degli ortodossi, detto Neoniano per il fondamentale rinnovamento promosso dal vescovo Neone (450-475 circa), costituisce un unicum nel panorama delle architetture tardo antiche, nonostante le molteplici trasformazioni ne abbiano alterato nel tempo le proporzioni, compromettendo anche significativi brani della decorazione. Il complesso e articolato programma iconografico è realizzato con diverse tecniche quali l'opus sedile, lo stucco e il mosaico che si fondono mirabilmente con lo spazio architettonico: la singolare decorazione gipsea e le superfici musive, palpitanti di rigoglioso naturalismo e caratterizzate da una ricchissima gamma cromatica, prefigurano lo splendore della rinascita eterna conseguita col sacramento del battesimo e trasportano i visitatori in una dimensione profondamente suggestiva. Il volume, corredato da un ricchissimo apparato iconografico, dà conto dei recenti studi, delle scoperte e degli approfondimenti maturati nell'ambito delle ultime campagne di restauro dirette dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Ravenna, Ferrara, Forlì-Cesena, Rimini. I numerosi contributi scientifici spaziano in molteplici direzioni e abbracciano varie tematiche: dalla forma architettonica e costruttiva agli apparati decorativi, dalla documentazione grafica delle superfici musive degli inizi del secolo, esplicitata da disegni e acquerelli per lo più inediti. Introduzione di Carla di Francesco. -
Vino e interculturalità. Ebraismo, cristianesimo e islam
Il mondo si è rimpicciolito. Il ""villaggio globale"""" che è venuto a crearsi implica un aumento dell'interconnessione fra gli individui e un'intensificazione degli scambi culturali. Un corretto processo di globalizzazione non deve portare all'eliminazione di tutte le differenze, perché questo significherebbe la fine dell'uomo come essere culturale; deve invece predisporci a cercare di guardare al contributo che ciascuna cultura e tradizione ha dato e può dare all'umanità. L'incontro tra le diverse culture comporta una ridefinizione dei propri confini culturali e impone il confronto con culture diverse dalla nostra. Si deve lavorare per perseguire la strada del dialogo ed evitare lo scontro. Senza dubbio per realizzare questo progetto occorre una ridefinizione della strategia e del significato del dialogo interculturale. La vite è una pianta presente in moltissime parti del mondo ed il vino, con i commerci, ha raggiunto ogni parte del globo. Ovunque sia arrivato, il vino ha trasceso l'essere un semplice alimento per diventare un elemento culturale ricco di significati simbolici e perciò, data la sua diffusione, si è ritenuto di poterlo utilizzare come elemento utile ed efficace per analizzare culture diverse dalla nostra."" -
«La tigre e la neve» di Roberto Benigni. Parole poetiche e immagini d'autore
Può un film essere anche una fittissima antologia di testi poetici e letterari? È il caso del film ""La tigre e la neve"""" di Roberto Benigni, incentrato sulla Seconda Guerra del Golfo, qui rivisitato alla luce della grande quantità di citazioni letterarie che sottostanno alla sceneggiatura (da Dante ad Auden, da Shakespeare a D'Annunzio, da Le mille e una notte a Caproni) e degli intrecci simbolici, dietro cui si cela il significato più profondo della pellicola. L'impiego stesso delle citazioni ha una precisa funzione simbolica, nel tentativo di dimostrare che la letteratura è in grado di riscattare anche le situazioni più tragiche della vita. Proprio alla luce di questo intento, si giustificano e si caricano di nuovo significato elementi del film che a prima vista appaiono inefficaci, inutili o addirittura controproducenti dal punto di vista registico. Un lavoro innovativo, finalizzato a rivalutare un'opera considerata da parte della critica poco riuscita nella sua struttura filmica."" -
L' O.R.I. (Organizzazione della Resistenza Italiana). Racconti e protagonisti
L'O.R.I. (Organizzazione della Resistenza Italiana) fu creata a Napoli nel novembre del 1943 per iniziativa di patrioti antifascisti provenienti dal Nord Italia, fra i quali ebbe parte preminente il piemontese Raimondo Craveri, genero di Benedetto Croce (aveva sposato Elena Croce). L'organizzazione nacque in accordo con gli americani e fu stilato un documento di collaborazione tra l'O.R.I. e l'O.S.S. (Office of Strategie Service) per combattere il nazifascismo a fianco degli alleati. I fondatori dell'O.R.I., Craveri, Boeri e Lussi, tutti repubblicani, erano attivisti ed esponenti del Partito d'Azione, nel quale figuravano numerosi militanti del Movimento ""Giustizia e Libertà"""", fondato da Piero Gobetti nel 1929. In questo volume Ennio Tassinari racconta le vicende nelle quali è stato protagonista o coinvolto assieme ad altri. Di che tipo fossero le azioni dei membri dell'O.R.I. risulta chiaro dalla definizione di Ferruccio Pani, capo del C.V.L. (Corpo Volontari della Libertà): """"L'O.R.I. assicurò il servizio di informazione, il servizio di rifornimenti di armi e di munizioni, equipaggiamenti ai partigiani assumendo la direzione dei servizi essenziali del Comando generale del Corpo Volontari della Libertà""""."" -
Wine and interculturality. Judaism, christianity and islam
Il mondo si è rimpicciolito. Il ""villaggio globale"""" che è venuto a crearsi implica un aumento dell'interconnessione fra gli individui e un'intensificazione degli scambi culturali. Un corretto processo di globalizzazione non deve portare all'eliminazione di tutte le differenze, perché questo significherebbe la fine dell'uomo come essere culturale; deve invece predisporci a cercare di guardare al contributo che ciascuna cultura e tradizione ha dato e può dare all'umanità. L'incontro tra le diverse culture comporta una ridefinizione dei propri confini culturali e impone il confronto con culture diverse dalla nostra. Si deve lavorare per perseguire la strada del dialogo ed evitare lo scontro. Senza dubbio per realizzare questo progetto occorre una ridefinizione della strategia e del significato del dialogo interculturale. La vite è una pianta presente in moltissime parti del mondo ed il vino, con i commerci, ha raggiunto ogni parte del globo. Ovunque sia arrivato, il vino ha trasceso l'essere un semplice alimento per diventare un elemento culturale ricco di significati simbolici e perciò, data la sua diffusione, si è ritenuto di poterlo utilizzare come elemento utile ed efficace per analizzare culture diverse dalla nostra."" -
I ragazzi venuti dalla terra di Israele. Luoghi e storie della brigata ebraica in Romagna
La Brigata Ebraica, ""piccolo"""" corpo combattente all'interno dell'Ottava Armata britannica, ha costituito la realizzazione di un grande sogno, per molti uomini e donne, nei giorni più tristi del secondo conflitto mondiale. Per i perseguitati, per i resistenti e i combattenti ebrei sparsi nelle diverse armate di tutto il mondo, per semplici contadini di kibbutz e per intellettuali europei come Hans Jonas e Hannah Arendt, la formazione della Brigata significò libertà e riscatto: poter finalmente affrontare i nazisti con una compagine armata dotata di insegne ebraiche chiaramente riconoscibili. Tutto ciò avvenne in Italia, e in modo specifico in Romagna, dove la Brigata combatté, tra il marzo e l'aprile del 1945, partecipando alla liberazione del nostro Paese. Ancora oggi, nelle nostre località, è vivo il ricordo dei cinquemila volontari provenienti dalla Terra d'Israele. Da Rimini e Imola, passando per Ravenna e il suo territorio, questo libro traccia una mappa inedita della Romagna ebraica. Un racconto per luoghi e personaggi che prova a spiegare il legame indissolubile tra la nostra terra e Israele."" -
I medici e la cultura medica a Ravenna. Dall'età romana a quella contemporanea
Dopo l'imponente volume dedicato alla ""Millenaria storia ospedaliera di Ravenna"""" con il quale Guido Pasi ha, con un lavoro di ricerca e documentazione durato oltre vent'anni, ripercorso la storia della nostra città sotto questo aspetto, l'autore ha terminato questo lavoro dedicato ai """"Medici e la cultura medica a Ravenna"""", con il quale ricostruisce venti secoli di storia basandosi su tutte le fonti disponibili (archivi, documenti originali, fonti manoscritte e a stampa a partire dal sec. XV per arrivare al sec. XX). Partendo dal periodo romano raccoglie i nomi dei medici e le notizie a loro relative, fin da quelli della flotta di Classe, per arrivare attraverso i secoli a ricostruire la biografia dei medici di Ravenna più recenti: dal dott. Buzzi ai proff. Ortali e Fontana, dal prof. Sighinolfi al dott. Olimpio Grandi, dai proff. Grossi e Vangelista al dott. Roversi. Le biografie dei medici ravennati sono sempre precedute da un capitolo di storia degli avvenimenti che sono legati alle loro vicende. Un ampio e documentato studio è dedicato agli storici statuti ravennati là ove si occupano di igiene e sanità. Il volume è completato con ricchissimi indici dei nomi, delle fonti che permettono una agevole consultazione e ricerca. Insomma con questo lavoro, unito a quello precedentemente ricordato, Ravenna potrà vantare, come poche altre città, un panorama amplissimo e documentato non solo delle istituzioni sanitarie e ospedaliere ma anche degli uomini che hanno dedicato la loro vita alla cura."" -
Veneti in Canada
L'interesse dell'editoria italiana per le nostre comunità all'estero rimane episodico e occasionale. Questo volume, promosso dalla Giunta Regionale del Veneto nell'ambito delle attività della Consulta dei Veneti nel Mondo, si propone di scalfire questa marginalità analizzando una delle comunità più vive e dinamiche: quella dei nostri connazionali emigrati in Canada. Il Canada è un paese enorme, secondo solo alla Russia, dove vivono attualmente 34 milioni di persone. Di queste, un milione e mezzo sono italiani, emigrati soprattutto nel secondo dopoguerra e concentrati nell'Ontario (60%), nel Quebec (20,7%), nella British Columbia (10%). Si tratta di una comunità ormai perfettamente inserita, che è riuscita a superare pregiudizi e diffidenze e si sta imponendo nei più diversi settori della vita pubblica. Il Canada ha consentito ai talenti degli italiani, che sbarcavano nel dopoguerra confusi e ignari sulle banchine del molo di Halifax, il mitico Pier 21 oggi trasformato in Museo nazionale, di svilupparsi più e meglio di quanto non sarebbe avvenuto in Italia o nei paesi del Veneto da dove partirono molti di coloro di cui si parla in queste pagine. Una bella storia di emigrazione, insomma, quella qui narrata con larghezza di riferimenti alla storia e all'attualità, che merita di essere conosciuta e che può insegnare molto all'Italia di oggi, divenuta a sua volta, come il Canada di ieri, terra di immigrazione.