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Lingua friulana e società: studi sociolinguistici sul Friuli di oggi
L'Università degli studi di Udine/Universitât dal Friûl ha accolto, per mezzo del Dipartimento di Scienze umane e del Centro Interdipartimentale di Ricerca sulla cultura e la lingua del Friuli (CIRF), la sfida di impegnarsi in studi e ricerche sul territorio che potessero offrire uno spaccato della situazione sociolinguistica friulana, con la volontà di metterne a disposizione i risultati per chiunque si occupi di politica linguistica e necessiti dunque di dati certi per tarare i propri strumenti e metodi operativi. La presente pubblicazione illustra nove ricerche condotte fra il 2001 e il 2010 con lo scopo di sondare l'opinione e di rilevare i comportamenti di campioni di friulani (talora differenziati per particolari caratteristiche demografiche o professionali) in merito a questioni molto importanti come quelle relative alla tutela e alla promozione del friulano, focalizzandosi maggiormente su aspetti e tematiche di carattere sociale (o, più in particolare, legati alla sociologia del linguaggio) piuttosto che linguistici in senso stretto. -
L' onestà del poeta
Luciano Morandini (1928-2009) è stato uno dei più importanti poeti e scrittori contemporanei friulani del secondo dopoguerra. Formatosi nella cultura politica della Liberazione, dai primi anni Cinquanta si pose alla ricerca di una lingua originale, innestando criticamente la sua esperienza umana e poetica nel solco del neorealismo. La sua produzione si dispiegò nei decenni seguenti in molteplici e originali forme, raggiungendo nel 1984 il vertice narrativo di ""San Giorgio e il drago"""". Gli ultimi anni della sua vita furono scanditi da opere poetiche sempre più scabre ed essenziali, talvolta visionarie, e ispirate a una disincantata e amara indignazione civile. Questo volume contiene una selezione degli oltre trecento articoli che Luciano Morandini pubblicò tra il 2001 e il 2009 sulla rivista """"Il Nuovo Friuli"""", trattando di attualità politica, iniziative culturali, mostre d'arte, ma soprattutto di letteratura e poesia. In quegli scritti Morandini profuse un impegno instancabile, sollecitato dall'assillo quotidiano di un mondo involgarito, mercificato e dimentico dei valori fondativi delle repubblica democratica, nella difesa del lavoro poetico come espressione della 'persona' e scavo di verità, in uno con la rivendicazione della sabiana """"onestà del poeta""""."" -
Donne, politica e istituzioni: il tempo delle donne
Il quinto volume della collana 'Donne e società' si occupa di una tematica di estremo interesse: il tempo delle donne. Argomento alquanto stimolante perché affronta direttamente il problema della visibilità femminile e della condizione sociale delle donne, nel tentativo di abbattere pregiudizi e false credenze. Spaziando in ambiti disciplinari molteplici, nel tempo della storia, dell'economia, del diritto, della comunicazione, della letteratura e più in generale della società, si cerca di evidenziare gli inganni di una situazione ancora irrisolta, mentre il tempo dell'attesa è scaduto per tutte le donne. L'attuale fase, di crisi e di cambiamento profondo, offre un'occasione importante per uscire dal tempo 'maschile', per recuperare il tempo delle donne, aperto al dialogo e alla diversità. L'edizione 2012 del corso 'Donne, politica e istituzioni' ha offerto l'occasione per la pubblicazione del presente volume al cui interno convergono non solo i saggi stimolati dalle discussioni in aula, ma anche gli interventi correlati al progetto della 'Banca dati dei talenti femminili' allestito dall'Università di Udine. -
Conoscere per governare. Le relazioni dei sindaci inquisitori e il dominio veneziano in Terraferma (1542-1626)
La magistratura veneziana dei Sindaci Inquisitori, centrale nell'ordinamento veneziano e oggi ancora poco studiata, era responsabile di un controllo globale - specialmente giudiziario, amministrativo e finanziario - sul dominio in Terraferma della Repubblica di Venezia. I Sindaci, investiti di ampi poteri, nel corso del loro itinerario, che si svolgeva di cinque in cinque anni, esercitavano il loro controllo visitando tutte le città e i territori del Dominio, dall'Istria a Bergamo. Al termine rendicontavano il proprio operato in Collegio con ampie e articolate relazioni. Si pubblicano in questo volume gli unici esemplari superstiti del periodo 1543-1626 e due testi di commissioni sindacali, in grado di far luce sulla condizione della Terraferma veneta con un prezioso sguardo di sintesi. -
Istituzioni, società, economia in un territorio di frontiera: il caso del Cadore (seconda metà del XVI secolo)
Il presente volume prende in esame la struttura amministrativa, istituzionale ed economica di un'area di confine, il Cadore, nella seconda metà del XVI secolo. I profondi mutamenti in atto in quel periodo avevano reso più tese e articolate le relazioni tra comunità, organismi amministrativi periferici e Dominante. In particolare, furono il possesso e l'uso dei beni comuni e delle risorse collettive a innescare una situazione di costante conflittualità, richiedendo l'intervento delle autorità statali - Repubblica di Venezia e Impero asburgico -, intervento che generò un lungo e complesso processo di definizione e demarcazione dei confini possessori e giurisdizionali del territorio. -
In viaggio. Immagini e parole dell'archivio multimediale della memoria dell'emigrazione regionale
Il catalogo dell'esposizione itinerante che presenta cento anni di immagini e di parole sull'emigrazione, fornisce alcune chiavi di interpretazione della condizione universale dei migranti e conduce il lettore in un cammino che ripercorre, nello spazio e nel tempo, le storie di coloro che dal Friuli Venezia Giulia, dall'Istria, da Fiume e dalla Dalmazia si sono recati nei cinque continenti, per confrontarsi con quelle di chi oggi arriva e parte da una regione che è molto cambiata. Testi e immagini fanno parte dell'Archivio Multimediale della Memoria dell'Emigrazione Regionale (AMMER). -
Gli scritti sull'arte di Josef Capek
Il volume offre una analisi dei libri sull'arte di Josef Capek (1887-1945), pittore, letterato, scrittore, personalità artistica interessantissima nella cultura ceca della prima metà del Novecento. È arricchito inoltre di un saggio dello stesso Capek, ""Terribile il volto della morta..."""", inedito in italiano, e di una selezione di immagini che corredano il saggio critico."" -
Ruoli scritti e ruoli interpretati da Václav Havel
Nella carriera di Václav havel (1936-2011), una delle personalità più note nella cultura ceca del Novecento, si sono avvicendati numerosi ruoli. Il volume vuole trovare un filo conduttore che leghi da un lato i ruoli da lui immaginati e scritti nella lunga attività di poeta, saggista e affermato drammaturgo; dall'altro quelli interpretati nella vita pubblica del suo paese, dapprima alla guida del dissenso politico negli anni Settanta e Ottanta, quindi come Presidente della Cecoslovacchia e della Repubblica Ceca dopo il 1989. -
Tessitori di parole. I traduttori al parlamento europeo
Da macchina da scrivere e correzioni con il bianchetto a gigantesche basi di dati interistituzionali che consentono l'archiviazione e il recupero di segmenti testuali: dagli anni Ottanta ad oggi, il servizio della traduzione al Parlamento europeo è profondamente cambiato, come il mondo che lo circonda. Il volume propone un panorama succinto e aggiornato dei principali aspetti del lavoro di traduzione, presentati anche in una serie di lezioni universitarie. Tra i vari temi, le diverse fasi del lavoro quotidiano dei traduttori, i loro imperativi professionali e le soluzioni trovate per consentire al servizio di rispondere a circostanze in continua evoluzione. -
Ville friulane e beni comunali in età veneta. Parte quarta
Il vastissimo patrimonio dei beni comunali, cioè le terre di uso collettivo, è stato fino all'Ottocento un istituto decisivo per le diseredate masse rurali del Friuli, poiché ha rappresentato per esse un vitale supplemento di risorse e, insieme alla chiesa locale, un potente fattore di radicamento identitario e territoriale e di regolazione dei rapporti vicinali. Facendo seguito alle pubblicazioni del 2004, 2010 e 2012, questo volume propone la traduzione a stampa dei privilegi con cui Venezia concedeva in uso ""per grazia"""" le terre pubbliche alle comunità rustiche comprese negli attuali comuni di Povoletto, Remanzacco, Moimacco, Cividale, Corno di Rosazzo, Premariacco e Buttrio. E, poiché le terre di uso collettivo sopravvivono a tutt'oggi e sono anzi oggetto di interesse crescente da parte delle comunità locali, il volume offre anche il quadro delle esperienze di valorizzazione di tali fondi nel Friuli Venezia Giulia, approfondendo gli aspetti e i casi più significativi."" -
Relazioni interaziendali nel governo locale. «Temi istituzionali, di programmazione e controllo economico»
Lo studio dei network istituzionali ha assunto negli ultimi anni una grande importanza per l’interpretazione economico-sociale. Il tema generale, storicamente sviluppato in chiave sociologica (di relazioni tra individui e organizzazione) e politologica (di formazione del consenso e del potere) è affrontato negli studi manageriali solo dagli anni ‘80 del Novecento. In un quadro oggi assai più avanzato, i temi specifici di programmazione e controllo sono però ancora prevalentemente sviluppati secondo prospettive tradizionali. Non si tratta peraltro di affrontare il modello a rete con concetti alternativi a quelli aziendali, ma di capire come gli strumenti di management devono evolvere quando utilizzati nell’ambito di relazioni strutturate di cooperazione e collaborazione. Sul punto sono notevoli gli stimoli generali derivanti dagli approcci della Public Governance e del Network Management. Il volume offre un’interpretazione del quadro evolutivo delle relazioni interaziendali delle autonomie locali, da cui provengono stimoli per una revisione profonda dell’assetto stesso del settore. Presenta e analizza diverse e significative esperienze di reti nella prospettiva di cogliere le relazioni tra assetti istituzionali e di governo, da un lato, e sistemi e strumenti di programmazione e controllo, dall’altro. -
L' ùali di Diu. Un percorso teatrale in Friuli
Un crudo dramma tra le porte chiuse di uno scantinato mette in scena la condanna a morte di una vittima di guerra: una donna, ultima testimone della cultura del suo popolo, la cui fine segnerà anche l'estinzione di una lingua. Una potente metafora teatrale, fatale e affilata come una tragedia greca, per rappresentare la ferocia della storia, l'umiliazione patita dagli indifesi e il genocidio delle minoranze, sacrificate sugli altari di irrazionali pulizie etniche o anche di più subdole pratiche di omologazione. Ne è autore il grande drammaturgo ungherese Miklós Hubay, che nel 2000 ricompose in Friuli il testo di un suo manoscritto andato perduto: un omaggio d'amore a questa regione e alla necessità della sua lingua 'altra'. -
Cesare Scoccimarro (1897-1953). Trent'anni di architettura, disegno industriale e arredo d'interni
Il quaderno, dedicato all'architetto Cesare Scoccimarro (Udine 1897-Roma 1953), intende documentare l'intero arco della sua attività, già parzialmente indagata in occasione di una mostra organizzata dalla Fondazione Furlan nel 2010 e ora oggetto di una seconda, più esaustiva rassegna. La ricostruzione del suo percorso professionale, condotta attraverso materiali d'archivio in larga parte inediti - fotografie d'epoca, disegni originali, schizzi su lucido -, permette di valutare con più precisione non solo l'itinerario progettuale di Scoccimarro, dalle prime architetture di gusto eclettico a quelle più spiccatamente 'politiche' degli anni del fascismo fino alle realizzazioni del periodo post bellico, ma anche la consistenza della sua attività nel settore degli allestimenti, dell'arredo e del disegno industriale. I progetti e le opere di Scoccimarro conducono nel vivo delle questioni che hanno coinvolto la cultura architettonica italiana nel corso della prima metà del Novecento: cultura e periodo di cui egli è stato significativo interprete. -
Vicende di tutela in Friuli tra Ottocento e Novecento. Monumenti, oggetti d'arte e paesaggio
Nei decenni che fanno seguito all'Unità d'Italia i monumenti, gli oggetti d'arte e, poi, il paesaggio svolgono un ruolo centrale nella creazione dell'identità nazionale. In maniera strettamente correlata, una nuova attenzione di conservazione viene rivolta al patrimonio storico-artistico, la cui tutela viene affidata al Ministero dell'Istruzione Pubblica. Attraverso numerosi e inediti materiali d'archivio, il volume propone lo studio dell'attività di tutela svolta in Friuli negli anni compresi tra il 1891 e il 1923, quando la competenza per la Provincia di Udine - prima della creazione della Soprintendenza di Trieste - spettava all'Ufficio Regionale per la Conservazione dei Monumenti del Veneto e alla Soprintendenza ai Monumenti di Venezia. Entro il quadro dei complessi rapporti centro-periferia dei primi decenni dopo l'Unità, gli autori ricostruiscono numerose vicende, prendendo così il Friuli come contesto di studio della messa a punto, sul piano nazionale, degli strumenti giuridici e degli organismi operativi di tutela del nuovo Stato. -
Floristic diversity in the S. Giuseppe Quarry of Basovizza
La cava S. Giuseppe nel Carso triestino, oggetto di un intervento di recupero ambientale, è stata scelta quale base di lavoro per l'introduzione di un metodo utile a comprendere se le piante autoctone siano in grado di ripopolare gli ambienti sottoposti a coltivazione, ricostituendo così diversi tipi vegetazionali che, nel tempo, dovrebbero ricondurre il paesaggio alle forme tipiche del Carso. Lo studio si propone, quindi, di definire un metodo di monitoraggio in grado di predire le tendenze e le tempistiche evolutive della vegetazione potenziale, al fine di guidare gli interventi di gestione all'interno dei ripristini. -
L' ultima libertà. Scelte di fine vita: le questioni, le opinioni, il panorama internazionale e le prospettive italiane
Le vicende di Terri Schiavo e di Eluana Englaro hanno reso evidente al grande pubblico quanto profondamente il progresso medico abbia inciso sulle fasi finali della vita. La morte, che una volta era un 'evento' - conseguenza di una malattia, di un trauma, della vecchiaia - di cui prendere atto passivamente, appare sempre più come un momento dipendente da una scelta: di attivare o meno una terapia, di mantenere o interrompere una misura già in atto. Scelta che dipende dal difficile bilanciamento fra i benefici offerti dalle cure e i costi, soprattutto in termini di sofferenze fisiche ed esistenziali. Ma a chi spetta il potere di decidere? E quali criteri possono/devono guidare nella scelta? Può il soggetto decidere il proprio destino per mezzo di un 'testamento biologico' o di 'direttive anticipate'? O è invece opportuno che la legge ponga all'individuo dei vincoli insuperabili? Questo libro cerca di rispondere a tali domande ricostruendo in dettaglio i casi giudiziari che tante polemiche hanno sollevato e offrendo poi un'ampia ricostruzione del dibattito fra gli studiosi nonché degli orientamenti espressi da giudici e da legislatori in diversi Paesi. -
Cinema e intermedialità. Modelli e traduzione
Nel corso degli anni Duemila la nozione di intermedialità si è ampiamente diffusa nell'ambito dei film studies. Questa nozione manifesta però una fisionomia teorica complessa, che si pone al crocevia di istanze e linee di ricerca diverse, e a volte contraddittorie. Partendo da un'attenta disamina dei principali studi dedicati al tema, il volume propone una riconsiderazione generale dell'intermedialità - e di quella ""cinematografica"""", nello specifico - che qui viene reinterpretata attraverso gli strumenti della teoria e della traduzione. L'obiettivo del volume, in particolare, è quello di presentare dei modelli di analisi capaci di coniugare lo studio delle relazioni (inter)testuali con quello dei più ampi processi mediali che regolano le """"condizioni di possibilità"""" delle relazioni stesse. Per esemplificare tali modelli di analisi, il volume si concentra su uno specifico fenomeno, quello dei rapporti instaurati fra cinema e fumetto nella scena contemporanea."" -
Piero Pezzè. Musicista europeo nel Friuli del Novecento
A cent'anni dalla nascita del musicista e musicologo udinese Piero Pezzè, questo volume ripropone la monografia che Pierluigi Visintin gli dedicò raccogliendo, con senso di partecipazione e amore di verità, una cospicua mole di materiale documentario per ricostruire, oltre al percorso biografico e professionale, i contesti culturali, politici e artistici della città così come si svilupparono nel corso del Novecento. L'opera rende omaggio a Pezzè e alla ""sua ricca produzione musicale piena di stimoli, di fermenti, di idee, fondata su una cultura di respiro europeo anche quando dedicata al folklore locale, sempre viva di un impareggiabile gioco di ritmi, brillante ma mai fatua, anzi profonda, 'sentita' ma senza abbandoni"""", come scriveva Sergio Cadorini nel 1981, a un anno dalla morte del compositore. In questa nuova edizione il testo originale, con il suo ampio corredo di immagini fotografiche, è mantenuto inalterato nei contenuti e nella sua articolazione, così come le due sezioni di analisi musicale di Claudio Cojaniz e del compianto Gilberto Pressacco."" -
Storia di un priorato dell'ordine di Santo Spirito. Ospedaletto di Gemona
Fondati tra la fine del XII e l'inizio del XIII secolo, l'Ordine di Santo Spirito e l'omonimo ospedale romano conobbero precocemente una grande espansione con una notevole proliferazione di filiali in tutta Europa. Per la molteplicità delle tematiche che intrecciano la loro vicenda, essi costituiscono da sempre un argomento di grande interesse sotto molti aspetti: sociale, economico, assistenziale, artistico, religioso. Questa pubblicazione offre un quadro aggiornato delle ricerche intorno alla storia dell'ordine, dell'ospedale romano e della confraternita di Santo Spirito, con particolare attenzione alle importanti attività di cura rivolte all'infanzia abbandonata. La rete dei priorati è accuratamente descritta, nella sua varietà, prendendo spunto da un confronto tra alcune sedi di rilievo in Italia, Francia, Germania e Polonia. Un dettagliato approfondimento è dedicato alla storia della filiale gemonese: l'Ospedale di Santa Maria dei Colli, dalle prime testimonianze duecentesche alla metà del Cinquecento, considerato una delle più importanti istituzioni ospedaliere del Friuli medievale. -
Destini incrociati. Migrazioni tra località e mobilità: spazi e rappresentazioni
Gli spazi di residenza, di transito e di relazione, soprattutto in ambito urbano, costituiscono complessità sociali e culturali che possono essere osservate e lette privilegiando l'analisi delle rappresentazioni, individuali e di comunità, dei diversi attori. Gli autori si interrogano sul senso odierno delle identità locali e sui modi per apprendere un significato di comunità non vincolato ad appartenenze sociali e territoriali, ma basato sulla condivisione di pratiche e contesti comuni. Un'antropologa, un geografo e una pedagogista rielaborano i risultati delle ultime ricerche comuni sulle migrazioni, il disagio, la cittadinanza e la partecipazione sociale, analizzando le dinamiche territoriali, le rappresentazioni, cartografiche e simboliche, di comunità locali sempre più coinvolte in contesti eterogenei di vita. Il volume non vuole essere un rapporto di ricerca, ma piuttosto un'occasione di dialogo interdisciplinare in cui, sullo sfondo delle esperienze progettuali, vengono discussi da diverse angolature i fenomeni e i processi della mobilità contemporanea. I territori di cui si parla sono luoghi in cui si fa l'integrazione e si fanno le identità; sono spazi pubblici in cui non solo si incontrano domande degli utenti e offerte di servizi, ma si incrociano anche i destini e si impara a diventare cittadini.