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Escursioni per tutta la famiglia sulle Dolomiti
Per i più pigri e per gli escursionisti insaziabili sulle Dolomiti c'è sempre un sentiero da scoprire per tutta la famiglia. I genitori possono già iniziare a pregustarsi l'attività all'aria aperta. Perché in questa guida troverete il trekking alla portata di tutti anche per i bambini più piccoli. A seconda della voglia e delle energie del momento, camminate brevi o lunghe, in pendenza o pianeggianti, con o senza passeggino al seguito. -
Agriturismi delle Dolomiti. Guida al buon mangiare di montagna in Veneto, Friuli e Trentino Alto Adige
Andare per malghe e agriturismi, da una valle all'altra delle Dolomiti, non sono più soltanto escursioni ma anche itinerari golosi. Ogni valle è un canestro di bontà. Pranzare nelle malghe e negli agriturismi incorniciati dalle Dolomiti, le più belle montagne del mondo, è una opportunità unica per far incontrare bellezze e sapori. Molti itinerari che vi condurranno a malghe e agriturismi raccontati in questa guida sono raggiungibili in auto, altri facilmente a piedi. -
Prigioni
"Non c'è niente di nuovo, signora, ci spiace."""" Zoe si sente ripetere quotidianamente questo leitmotiv dai responsabili della Farnesina riguardo al rapimento di suo marito in Congo. Piero, infatti, insieme ad altri colleghi della ditta per cui lavora, è stato vittima di un'imboscata, con la complicità di Abasi, un collega afgano, cresciuto in Italia, che lo ha consegnato nelle mani dei terroristi. Zoe sola e disperata, si trova ad affrontare il duplice dramma del rapimento di Piero e della difficoltà di realizzare il tanto agognato sogno di maternità. Nel frattempo Piero, segregato nel mezzo della foresta africana, senza rinunciare mai alla speranza di salvezza, instaura un rapporto di conoscenza e reciproco rispetto, con Sauda, donna negra, ridotta in schiavitù. Tra episodi di inaudita crudeltà su donne e bambini, gesti di profonda umanità e azioni tanto coraggiose quanto pericolose, Piero lotterà incessantemente per sfuggire ad un destino già scritto dai suoi aguzzini. Per giungere, infine, insieme a chi avrà il coraggio di spezzare le proprie catane, al raggiungimento della libertà." -
Sulle orme del simposio
"[...] Uscire dalla chiacchiera quotidiana del si dice e della curiosità fine a se stessa che, a qualsiasi livello, ci circondano e ci attanagliano, per parlare con persone interessate, e di cose interessanti. Ridare alla parola il posto che merita rispetto all'immagine imperante che la toglie, occupando spazi impropri e impedendo la vita della mente. Riproporre una parola originaria che coinvolga l'individuo nella sua totalità e pluridimensionalità - come ci insegna Jung quando parla di homo totius - in cui tutte le sue principali dimensioni siano esercitate: senso, emozione, intelletto e intuizione.""""" -
Decameron in versi
Trenta novelle della più antica e famosa raccolta nella letteratura italiana (ma sempre attuale), qui trasposte e ridotte in forma poetica. In 670 anni, non si è mai visto un Decameron con tanta copia di soluzioni metriche, ritmiche e retoriche, che penetrano agili l'orecchio, la mente e il cuore. Benché con registri linguistici e morfosintattici variabili, le trame rimangono fedeli all'originale di Boccaccio, apprezzabili sia da chi le conosce, sia da chi desidera avvicinarsi, in un modo nuovo e spassoso. -
Il bosco delle betulle. Lettere e memorie di un soldato della ritirata di Russia
Di Eliseo Gallo non è rimasto solo un nome scritto in un mausoleo dei caduti nella guerra di Russia. Ha un suo volto, il volto di un uomo comune, di un giovane travolto da un destino crudele al quale non aveva potuto sottrarsi. In questo libro si riporta la sua memoria. Abbiamo ritrovato le sue lettere e ricostruito le sue tracce. Ora sappiamo dov'era e cosa aveva fatto fino allo scontro con il nemico. Bertolt Brecht diceva: ""Beata quella terra che non ha bisogno di eroi"""". Il nostro pensiero va quindi alla guerra, alla guerra che si accanisce sempre contro la povera gente, a una guerra spietata che lo ha strappato alla vita, in una terra lontana, a soli vent'anni."" -
Un prezioso dono
Costalta di Cadore (BL) A.D. 1750. Il giovane Antonio ritorna al paese portando con sé un prezioso dono: trattasi di una pianta erbacea originaria dell'America meridionale, il cui frutto, a nome patata, può verosimilmente rappresentare per i costaltesi, una soluzione al secolare problema della carenza di cibo. Le buone intenzioni di Antonio, però, si scontrano con gli interessi di alcuni settori della comunità e per il ragazzo cominciano i guai. -
Sara. Un ritratto nella Treviso del Novecento
Il racconto di Natalina Botter non è solo la biografia della mamma, piuttosto è un viaggio sentimentale che attraversa il tempo, evoca le persone, sfiora gli eventi lieti e tristi di famiglia attingendoli ai propri ricordi e a quelli filtrati dai racconti dei protagonisti. Tutto nella narrazione converge intenzionalmente in un commosso e ammirato omaggio a una donna che, nel susseguirsi di tanti avvenimenti ordinari e importanti nella vita di tutti, ha saputo quotidianamente esprimere dignità e dedizione al proprio ruolo di moglie e di madre, costante presenza, grande laboriosità e saggezza, ma soprattutto amore autentico manifestato nella concretezza dei fatti, anche di quelli apparentemente marginali che diventano, così, importanti, incisivi e perciò indimenticabili. -
Cocktail veneziano. Storie di regatanti, pappagalli ed elefanti
Sul più bel palcoscenico del mondo prende avvio questo carosello di immagini in bianco e nero e di racconti. Corse all'oro, traversate oceaniche, antichi misteri vengono rappresentati da attori e attrici (famosi o poco noti) nei panni di avventurieri, artisti, dotti, filosofi, atleti, marinai, bagnanti, sirene ammaliatrici e spettri gentili. Venezia, a dispetto del tempo e degli uomini, continua a risplendere. -
Il calore dipinto sulle cose. Immagini di vita sacilese nei ricordi di Pier Paolo Pasolini
"Io ho vissuto per circa quindici anni con un'idea-simbolo del mio periodo sacilese, ben esatta, individuata e pura, che si frantuma e articola poi in una infinità di altri simboli quando io mi soffermi, quasi a ripassare la mia vita"""". Così un giovane Pasolini ricordava i soggiorni sacilesi nei suoi quadernetti nel 1949 - editi postumi nel 1994." -
Body copy profumo caffè. Microcosmi di provincia
Si potrebbe definire ""Body copy al profumo di caffè"""" una rapsodia veneta sia per l'intenzione compositiva sia per la sequenza di paesaggi, luoghi e personaggi che, per quanto anonimi, sono facilmente riconoscibili, quasi familiari."" -
Il grido di Andromaca. Voci di donne contro la guerra
Dal cammino dei laboratori nei Musei Archeologici d'Italia è nato questo libro. Sono 18 interventi al femminile, studentesse, ricercatrici, studiose, docenti, per dire no alla violenza delle armi, tra le immagini dell'Iliade e le distruzioni nelle città dell'Ucraina. Il libro esce in occasione del convegno Vittorio Veneto Ilioupersis. Il cielo è rosso. Il mito della caduta della città di Troia per conoscere la guerra e immaginare la pace -
Meraviglie friulane
Dai monti al mare. Passando per foreste, colline, laghi e fiumi. Visitando castelli medievali, ville padronali, chiesette suggestive, palazzi signorili, splendidi borghi antichi. E poi le grotte, i parchi, le cascate i muli, le albe e i tramonti. Del Friuli. -
Pèdo 'l tacon de l' bus. Proverbi, modi di dire e soprannomi raccolti lungo il fiume Piave
E' dimostrato che genti che popolano le rive prospicenti i grandi fiumi, specialmente quelli navigabili, condividono l'utilizzo degli stessi proverbi e modi di dire. Partendo da tale presupposto, l'autore ha realizzato questa raccolta che si sarebbe potuta chiamare anche ""I proverbi del fiume Piave"""". Un lavoro iniziato più di 60 anni fa quando il piccolo Fulcio ha fatto sua l'esortazione del nonno che gli raccomandava di avere grande rispetto per le parole usate dagli avi."" -
Pujati di Sacile. Un medico, un liceo
Un libro che racchiude, parallelamente, la storia di uno dei personaggi più carismatici di tutti i tempi per la città di Sacile e dell’istituzione scolastica che prende il suo nome. Uomo di profonda cultura, Giuseppe Antonio Pujati visse nella prima metà del ‘700 e operò come medico: a lui, dal 1883, è dedicata l’istituzione scolastica Licei Pujati. Nel testo si ripercorrono tappe, vicende e personaggi sepolti dal tempo: è un’opera di storia locale che contribuisce a rafforzare l’identità e il senso di appartenenza di tutta una comunità. -
La Conegliano ebraica. Itinerario turistico-culturale-The Jewish Conegliano
Questa breve guida è concepita come una passeggiata dentro e fuori la cinta murata di Conegliano, seguendo il percorso lungo la mappa, alla ricerca delle tracce lasciate dagli ebrei fra le contrade che li ospitarono dal XIV al XX secolo. Il percorso ha inizio a est, fuori porta Monticano, dove in un primo periodo si concentrarono le dimore degli ebrei. All'interno delle mura si incontra il cosiddetto ""ghetto vecchio"""" e si procede lungo la via principale del centro storico, da secoli cuore pulsante della città, per uscire a ovest - alla fine di via XX Settembre - da porta Ruio, oggi corrispondente alle Torricelle Dante, e arrivare a quello che nella tradizione cittadina è rimasto """"il ghetto"""" nell'attuale via Caronelli. Qui, tra i palazzoni, si conservano ancora alcune casette dove dimorarono gli ebrei e proprio a metà di questa via spiccava fino agli anni '60 del Novecento l'edificio che ospitava la sinagoga, i cui arredi si possono ancora ammirare a Gerusalemme. L'itinerario termina poco distante, all'antico cimitero ebraico sul colle Cabalan, in viale Gorizia, dove riposano le spoglie mortali di alcuni dei protagonisti della nostra storia, ricordati da splendide lapidi."" -
Annali dei tipografi Cagnani 1710-1910. Ceneda 1710-1861 Conegliano 1837-1900 Pieve di Soligo 1882-1910
Un capitolo poco conosciuto della nostra storia locale riguarda la stampa del territorio compreso tra Piave e Livenza in epoca moderna, in particolare dei secoli XVIII-XIX. Questo libro raccoglie, in sequenza cronologica, quanto è stato possibile recuperare delle pubblicazioni dei tipografi Cagnani che operarono a Ceneda, a Conegliano e infine a Pieve di Soligo. -
L'aquila reale avanguardia ecologica per le Prealpi Trevigiane. Studi e ricerche sul predatore alato, simbolo della montagna
Riconoscere un’aquila potrebbe sembrare una cosa banale, un affare alla portata di tutti. Senz’altro le grandi dimensioni dell’animale in volo facilitano il compito; chiunque sarebbe in grado di accorgersi di un bestione dall’apertura alare di più di due metri, quando sorvola una valle o risale lungo un pendio di montagna. Eppure la cosa non è così scontata, come dimostra il fatto che la stragrande maggioranza degli escursionisti che frequentano abitualmente le montagne abitate dalle aquile asserisce di non averne mai vista una durante le uscite ed è pronta a giurare che questi rapaci non ci siano affatto. Questa è anche la grande fortuna delle aquile reali, soprattutto in un territorio fortemente antropizzato come quello italiano: la capacità di passare inosservate ai più, continuando a svolgere la loro selvaggia vita, sfuggendo alle pericolose attenzioni degli uomini distratti. -
Boia, sicari e sbirri. I mestieri «neri» della Serenissima
Raccolta di casi di cronaca sulle figure dello “zaffo”, del boia e del cacciatore di taglie. Diviso in cinque sezioni: Zaffo e sbirro: un lavoro difficile – cacciatori di taglie – sicari e Ragion di Stato – Nessuno per fare il Boia – funerali e sepolture – il volume narra eventi più o meno curiosi attorno a tre professioni che spesso si incrociavano, ma sulle quali poco o nulla si faceva trapelare. Se nessuno a Venezia voleva fare il boia, tutti speravano di essere al soldo degli Inquisitori di Stato. Lavori pericolosi, non sempre ben retribuiti, non certo amati dal popolo. Tra mito e antimito, attraverso lettere, processi, atti giudiziari emerge una Repubblica popolata di spie e sicari, cacciatori di taglie e abili banditi, all’ombra della storia politica che segnò i secoli dal Seicento al Settecento. -
Crimini a tavola. Racconti di cronaca nera nelle cucine della Serenissima
Raccolta di ventitrè casi di cronaca nera che hanno come protagonista la gastronomia. Suddiviso in sei sezioni – il luogo principale: la cucina; le minestre, i risi e la panada; la carne, il pesce e le uova; la polenta e verdure; vino e caffè; dolci e cioccolata – il volume narra eventi delittuosi svoltisi fra Cinquecento e Settecento, che hanno coinvolto nobili e popolani, donne e uomini disposti a uccidere per cupidigia, lussuria o semplice follia, dal fratello che bruciò sua sorella nella cucina, dalla serva che mise gli aghi nelle uova per eliminare la rivale, dal sicario che avvelenò la minestra alla spia per conto degli Inquisitori di Stato, dalla vicina che mise l’arsenico nella polenta per antipatia. L’autore trae dai fatti di cronaca nera del passato episodi rimasti in ombra alla Storia ufficiale, per narrare la gastronomia e i vizi dell’essere umano.