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Marcello Canino 1895/1970. Catalogo della mostra (Napoli, 9 giugno-10 luglio 2005)
Marcello Canino (ingegnere-architetto, 1895-1970) ha rappresentato a Napoli una diversa modernità rispetto a quella dell'avanguardia razionalista. La sua strada, alla ricerca di ""armonia e ordine"""" attraverso l'esaltazione del rapporto con la storia e con le tradizioni, e soprattutto con quel classicismo che permea la terra napoletana, ha prodotto significative architetture, palazzi e nuovi brani di città moderna come la Mostra d'Oltremare che esprimono una lezione di qualità nella progettazione dei luoghi urbani di cui oggi si sente sia la mancanza sia la lontananza."" -
Trentasette domande a David Chipperfield
David Chipperfield (Londra, 1953), è uno dei più rappresentativi architetti europei. Essenzialità, rigore ed armonia nell'uso e nel rapporto tra luce materiali e spazio, sono i tratti salienti delle sue architetture presenti in tutto il mondo dall'Oriente all'Europa all'America. In Italia i progetti in corso di realizzazione sono: il Palazzo di Giustizia di Salerno; la Città delle Culture a Milano; il Nuovo Polo Culturale ""Arsenale 2000"""" a Verona e l'Ampliamento del Cimitero di San Michele a Venezia."" -
Sessantuno domande a Steven Holl
Steven Holl (Bremerton, Washington, 1947). Ha compiuto i suoi studi all'Università di Washington, a Roma (1970) e si è specializzato a Londra (1976) presso l'Architectural Association. Nello stesso anno tonda il suo studio a New York, dove vive. Dal 1981 insegna alla Columbia University di NY, vince importanti competizioni e consegue numerosi riconoscimenti internazionali per il nuovo museo d'arte contemporanea Kiasma a Helsinki, per il museo Hamsun in Norvegia, per il museo della città di Cassino in Italia, per la cappella S. Ignazio a Seattle. -
Quarantaquattro domande a VSBA. Venturi, Scott Brown & A
Robert Venturi (Philadelphia, USA 1925) e Denise Scott Brown (Kitwe, Zambia 1931), si incontrano e collaborano nell'insegnamento alla facoltà della Pennsylvania nei primi anni 60. Nel 1966 viene pubblicato Complexity and Contradiction in Architecture che con Learning from Las Vegas (1972) cambiò volto all'architettura contemporanea. Più di 400 progetti e circa 180 edifici realizzati in tutto il mondo. Innumerevoli riconoscimenti nazionali ed internazionali, tra cui nel 1991 il Premio Pritzker per Robert Venturi ed insigniti entrambi nel 1992 della National Medal of Art della Presidenza degli Stati Uniti. -
Lo spazio, la luce e l'ombra. Paolo Rizzatto e giovani designer nel centro storico di Palermo. Seminario (Palermo, maggio-novembre 2001)
Il seminario di progettazione tenuto da Paolo Rizzatto, in qualità di visiting professor, nella Facoltà di Architettura di Palermo è stato l'occasione di svelare e interpretare uno dei molti spazi di cui si era persa la memoria, la funzione, la visibilità, nel centro storico di Palermo, il cui recupero sembra negli ultimi anni finalmente avviato. Architetto e designer tra i più noti del made in ltaly, Rizzatto in questa occasione ha tralasciato la tradizionale ""simulazione"""" didattica del percorso di definizione del prodotto, per cogliere l'opportunità di una sperimentazione più diretta e coinvolgente attraverso un lavoro svolto totalmente all'interno di in un contesto tanto ricco di fascino quanto problematico."" -
Tardogotico, barocco, Art Nouveau. Contaminazione di linguaggi nelle architetture del mediterraneo
In questo libro gli autori hanno seguito la linea della continuità del processo storico nella convinzione che l'individuazione delle permanenze linguistiche attraverso i secoli offra sempre nuovi spunti alla ricerca storiografica, data la complessità del concetto stesso di continuità che implica l'idea di evoluzione, trasformazione e contaminazione dei linguaggi entro il codice forte della tradizione. Ponendosi in un ottica non necessariamente italicocentrica e convinti che nemmeno la rivoluzione culturale del rinascimento sia riuscita a sconfiggere lo spirito gotico, gli autori rincorrono quello spirito nei secoli, rintracciandolo - sempre sotto nuove spoglie - nel tardogotico, nel barocco e nell'art nouveau. -
Walt Disney Concert Hall di Frank O. Gehry
La storia, le vicissitudini, i disegni, le immagini dell'ultima opera di Frank Gehry, il più importante architetto americano contemporaneo: la Walt Disney Concert Hall a Los Angeles. Così come per il museo di Bilbao, in questa opera Gehry ha superato ogni immaginazione nell'invenzione di una sala da concerto, che sicuramente rimarrà nella storia dell'architettura contemporanea. Inaugurato nel novembre del 2003, questo volume ripercorre, con un'amplissima documentazione originale, la vicenda di questo incredibile edificio, voluto dagli eredi Disney, che ha avuto una gestazione talmente difficile da farne temere, più volte, l'aborto. Problemi legati alle scelte formali e, soprattutto, problemi finanziari hanno messo a dura prova la pazienza dell'architetto californiano tanto da spingerlo a prendere, ad un certo punto, in seria considerazione l'ipotesi di rinunciare all'incarico per la realizzazione della nuova sede della Filarmonica angelena. Il testo affronta con concretezza, quasi come una cronaca giornalistica, l'andamento del progetto, fin dalle origini, documentando anche tutte le polemiche che hanno coinvolto la città di Los Angeles. -
Riciclare in architettura. Scenari innovativi della cultura del progetto
L'esigenza di tutelare le risorse naturali, sempre più impegnate nei processi di produzione industriale, ed, al tempo stesso, di ridurre la quantità di rifiuti, sia urbani che industriali, impone l'avvento di una nuova cultura progettuale. Fin dalla fase della scelta dei materiali, deve essere effettuata una attenta riflessione in merito alla ""durata nel tempo"""" sia degli oggetti di design che dei manufatti architettonici. Anche se le spinte più forti, che giocano oggi a sostegno della pratica del riciclaggio, potrebbero apparire esclusivamente ispirate a principi di economia per la sostenibilità ambientale, l'innovazione di pensiero, che induce la rivoluzione promossa dalla nuova cultura ecologica, mostra radici più profonde."" -
Strategie integrate per la progettazione e produzione di strutture temporanee per le emergenze insediative
Nell'ambito della ricerca nazionale ""Strategie integrate per la progettazione e produzione di strutture temporanee per le emergenze insediative"""" l'unità di ricerca di Napoli ha operato la scelta di indagare e approfondire le problematiche relative alle primissime ore da un evento calamitoso, ritenendo tale ambito un campo di studio molto delicato e complesso, perché nelle prime 72 ore ogni azione, decisione, comportamento deve scaturire da ragionamenti rapidissimi, dalla consapevolezza dell'indispensabilità dell'immediatezza dell'azione, dalla capacità di mantenere lucidità e razionalità delle decisioni. Si tratta, quindi di mettere a fuoco conoscenze e strategie che, partendo dall'analisi dei fenomeni che si verificano immediatamente dopo l'evento calamitoso, siano in grado di orientare e coordinare gli interventi al fine di garantire la loro efficacia e l'alleviamento delle sofferenze e dei disagi di chi ha subito perdite, di chi è sconcertato dalla carenza di notizie certe, di chi è inerme e impreparato di fronte al disastro e attende soccorsi."" -
Centotrenta domande a presidi di Architettura
Un piccolo libro che fa parlare chi l'architettura l'insegna; raccoglie i quattro colloqui avuti con Gianni Braghieri, preside della Facoltà di Architettura dell'Università di Bologna, sede di Cesena; Benedetto Gravagnuolo, preside della Facoltà di Architettura di Napoli; Carlo Magnani, preside dell'IUAV di Venezia e Antonio Monestiroli, preside della Facoltà di Architettura Civile del Politecnico di Milano. Milano, Venezia, Cesena e Napoli: un viaggio in Italia in visita a quattro Facoltà, una finestra aperta sullo stato delle nostre scuole di architettura, ma anche un resoconto della ""diversità italiana"""" che, fra continuità nella ricerca e ridefinizione della propria identità, resiste alle tendenze internazionali dominanti."" -
Trentanove domande a Umberto Riva
"...La luce negli occhi è poter cadere da cavallo come San Paolo. La forma ha bisogno della luce per potere potenziare l'ombra"""". Questo esprime Riva sulla materia fonte di vita ed energia prima di ogni ispirazione. Umberto Riva (1928), architetto e interior design, Accademico di San Luca, nasce come pittore; opera dal 1960 nel campo della progettazione d'interni. È vincitore del concorso per la sistemazione di piazza della Farnesina a Roma, inaugurato nel 2002. Ha progettato l'allestimento del Palazzo dell'Arte per la Triennale di Milano. Nel 1991 ha realizzato casa Miggiano ad Otranto e nel 1994 ha ristrutturato lo storico Caffè Pedrocchi a Padova. Dal 1987 svolge docenze nei corsi di Arredamento e Architettura d'Interni." -
Conversazioni sotto una tettoia
Le conversazioni, intorno e oltre l'architettura, con Giancarlo De Carlo, Tony Fretton, Umberto Riva e Ettore Sottsass sono nate per caso e si sono poi sviluppate sui ragionamenti, le curiosità, le domande che portano al progetto: in una parola, il processo, culturale e umano, che è alla base del lavoro di ciascun architetto. Per questo si tratta di persone che hanno alle spalle un lungo percorso di vita. Con loro si è parlato di rapporti di amicizia, di libri letti, di viaggi, di tutta l'armatura di esperienze che sono dietro il progetto di architettura. O meglio, è l'architettura che si colloca in questa trama di vita, a volte inquieta, a volta melanconica, e ne trae senso. -
MiraNapoli. La costruzione dell'immagine urbana negli anni '90
Dal 1993 Napoli ha acquisito visibilità crescente nell'arena delle città competitive sul mercato internazionale, inaugurando, anche attraverso le gesta del suo sindaco-leader, una stagione di rinascimento nel governo cittadino. Che ruolo hanno giocato le politiche urbane nelle vicende che hanno accompagnato la città fino alle soglie del 2000? E quali politiche hanno inciso di più sull'immagine della città degli anni 90? La formula del successo di Napoli sembra l'esito di un singolare incrocio fra pratiche simboliche, forme di mobilitazione della società locale e strategie promozionali e di marketing urbano. Un modello partenopeo che è risultato vincente e foriero di occasioni di sviluppo fin quando ha interpretato specificità e ricchezze del contesto locale. Fino a che si è scommesso non solo e non tanto sul patrimonio storico-artistico, ma piuttosto sulle pratiche di cittadinanza attiva e sulla riscoperta dell'orgoglio civico. -
Diario di un cacciatore di spazi-Diario de un cazador de espacios
Il tempo svela gli spazi nudi, privi del superfluo e quasi nascosti e sfigurati, e restituisce loro l'essenza costruttiva. Si analizzano in pianta le strutture romane che costituiscono questi spazi. Quasi tutti sono chiusi al pubblico. Come un cacciatore furtivo e disperato, scavalco valli e muri, mi nascondo, avanzo, scavo il terreno, rannicchiato, con un misto di emozione e paura nel violare i confini di una proprietà privata. Quando trovo un gioiello spaziale lo tocco, lo disegno, lo misuro, lo analizzo, cerco di comprenderlo e capirlo. Studio l'orientamento per cercare di catturare il suo momento migliore. È come cogliere anche il tempo. Di solito, finiscono per scoprirmi e cacciarmi. -
Ventinove domande a Kazuyo Sejima
Kazuyo Sejima (Ibaraki 1956), si laurea in architettura presso la Japan Women's University nel 1981. Nel 1987 istituisce la Kazuyo Sejima & Associates e nel 1995, insieme a Ryue Nishizawa, fonda SANAA. Tra il 2000 e il 2001 ricopre il ruolo di Visiting Professor presso l'ETH di Zurigo e la Keio University. Ryue Nishizawa (Tokyo 1966) si laurea in architettura alla Yokohama National University nel 1990. Ricopre attualmente il ruolo di Visiting Lecturer presso la Yokohama National University, la Nihon University e l'Hiroshima Institute of Technology. -
Trentadue domande a Arata Isozaki
Arata Isozaki (Oita 1931), una delle più versatili personalità espresse dall'architettura contemporanea giapponese e internazionale. Collabora dal '54 al '63 con Kenzo Tange e lo studio URTEK a Tokyo, partecipando alla formazione del Piano di Tokyo, 1960. Simpatizza per il gruppo Metabolism, elaborando nel tempo un suo complesso pensiero teorico che coniuga complessità dell'architettura e fine ironia. Di recente ha suscitato grandi polemiche in Italia il suo progetto per l'ingresso alla Galleria degli Uffizi a Firenze. -
Trentadue domande a Fumihiko Maki
Fumihiko Maki (Tokyo 1928), compie gli studi a Tokyo e Harward. Fin dal 1960 fa parte dell'importante gruppo giapponese Metabolism e riesce ad esprimere nei suoi lavori una sintesi elevata di cultura giapponese e pragmatismo americano, attraverso l'uso di tecnologie avanzate e materiali hi-tech e design razionale. Ha vinto il Premio Pritzker nel 1993. -
Prime visioni. Attraversando le scale del progetto
Il libro raccoglie alcune riflessioni ed esperienze compiute negli ultimi anni, disegnando un percorso di ricerca che intreccia la riflessione teorica sulla crisi dell'urbanistica tradizionale e l'affermarsi di nuove forme di piano con la concretezza dei processi reali e di una pratica progettuale: primevisioni appunto che attraversano le scale in un dialogo serrato con le discipline contigue, dentro la città storica, nelle periferie e nei grandi spazi aperti, ma anche nei nuovi paesaggi urbani, nelle aree residuali, nei luoghi dello scarto e del residuo, dentro la condizione del declino, deperimento e invecchiamento della città contemporanea. -
Blu Sartoris. Riflessioni sulla modernità
Questo volume nasce dalla necessità di riconsiderare l'esperienza architettonica contemporanea attraverso l'occhio della storia c'impone di guardare all'avventura della modernità. Alberto Sartoris - figura d'intellettuale completa, architetto e letterato, classe 1901 - ha attraversato questo secolo in prima linea, partecipando alle trasformazioni epocali ed alle vicende determinanti l'avvento di una nuova oggettività. Egli si è posto, all'interno del dibattito culturale sull'architettura, in una posizione puramente teorica, pur avendo realizzato innumerevoli edifici. La battaglia per un'architettura razionale l'ha visto sempre accanto al fuoco dell'azione ed i suoi edifici testimoniano la forza del pensiero, lo slancio e la passione. È per questo che le sue opere ci appaiono indispensabili corollari della ricerca e dell'impegno per formare una nuova sensibilità, nelle generazioni passate e, in maniera ancora attuale, in quelle presenti. Sartoris ci parla dei CIAM, del Convegno di La Sarraz, di Le Corbusier. Di questi avvenimenti egli è stato artefice, li ha vissuti in prima persona e li riversa, attraverso il racconto, nell'intimo delle nostre coscienze. I caratteri dell'architettura di Alberto Sartoris muovono, nella logica del razionalismo, verso ideali semplici di libertà figurativa, di rigore stilistico e di semplificazione dell'ordine costruttivo. -
Architettura italiana anni '60. I concorsi, i manifesti, le parole, i documenti
Questo volume non vuole essere la storia dell'architettura italiana negli anni '60, tutt'al più la sua storiografia o per meglio dire una sua particolare storigrafia. Il libro esamina in primo luogo alcuni importanti concorsi di architettura svoltisi in Italia negli anni 1959-1970 (Quartiere residenziale CEP ""Barene"""" di San Giuliano a Mestre, lo ZEN di Palermo, la Biblioteca Nazionale di Roma, il Centro Direzionale di Torino...), mettendo in luce e valutando le ripercussioni che alcuni progetti hanno prodotto sulle vicende architettoniche di quel periodo.""