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Villa Costanza. Una casa-museo nel Vomero antico. Ediz. illustrata
L'elegante volume racconta, con testi ed immagini, la storia di questa villa, situata nel Vomero antico, che ancora oggi è una delle più interessanti e vive realtà cittadine, sia dal punto di vista architettonico che culturale. Intorno al 1830 il cavalier Filippo Angelillo, procuratore generale di re Ferdinando II di Borbone, decide di trasformare la sua casa colonica, ubicata tra il vico Acitillo e la strada delle Case Puntellate al Vomero Vecchio, in villa; l'amena collina del Vomero, infatti, grazie alle sue felici caratteristiche climatiche e paesaggistiche, era diventata il luogo prediletto dai napoletani benestanti per trascorrervi i mesi della villeggiatura estiva. La villa, che prende il nome dalla figlia del cavaliere, viene ultimata nel 1855 in stile neoclassico tardo, con piccolo giardino romantico, e con un impianto atipico a Napoli, che richiama l'Hotel particulier d'importazione francese. Oggi Villa Costanza, nascosta tra le caotiche strade del Vomero, conserva ancora inalterato tutto il suo fascino. Le sale di rappresentanza della villa, inoltre, sono diventate un vero e proprio museo: contengono, infatti, l'importante collezione privata di maioliche napoletane e rari oggetti d'arte (molti dei quali notificati dalla Soprintendenza) di Guido Donatone, marito di Vittoria Cosi (attuale proprietaria) e storico della ceramica, che ha trasformato negli anni la sua casa in un centro di ricerca internazionale, sede del Centro studi per la storia della maiolica meridionale. -
Ventiquattro domande a Alvaro Siza
Alvaro Siza (Matosinhos, Porto 1933) dopo gli studi presso la Scuola Superiore di Belle Arti, collabora con Fernando Távora e presto diventa il massimo esponente della Scuola portoghese, mostrando fin dall'inizio nei suoi progetti una sapiente raffinatezza di forme e materiali usati con una grande attenzione ai luoghi (le Case a Matosinhos,il Ristorante Boa Nova, la Piscina in riva al mare ecc.) caratteristiche compositive presenti nelle successive opere in campo internazionale. Ha ottenuto numerosi riconoscimenti, culminati nel 1992 con il Premio Pritzker della Fondazione Hyatt di Chicago attribuito per il complesso della sua attività. -
La villa Paternò. Nella contrada di San Rocco a Napoli. Ediz. illustrata
In Villa Paternò aleggia lo spirito di uomini illustri che, attraverso le opere o le gesta, hanno scritto pagine rilevanti della storia napoletana ed euopea. Al valore storico Villa Paternò associa i pregi ambientali e architettonici: può essere annoverata tra le maggiori ville del Settecento napoletano per la razionalità del progetto di ispirazione palladiana. La puntuale ricerca archivistica condotta dall'autore mette in luce la storia della villa e la successione di tre architetti - Giovan Battista Nauclerio, Ignazio Cuomo e Gaetano Barba - protagonisti dell'architettura napoletana nel trapasso dal rococò al classicismo. -
NapoliGuida e dintorni. Itinerari di architettura moderna
260 architetture in 14 itinerari dentro la città e 6 nei dintorni e nelle isole che documentano per la prima volta, in modo completo, tutte le più importanti realizzazioni architettoniche e paesaggistiche a Napoli dal Novecento fino ai nostri giorni. Ogni itinerario è preceduto da un breve saggio che ne descrive la storia urbanistica ed architettonica individuando le opere esistenti più significative, le trasformazioni subite ed i progetti in corso. Completano la guida brevi saggi sulla storia dell'architettura e del paesaggio del Novecento napoletano e le grandi trasformazioni urbane in corso. -
La casa di Abramo. Aula di preghiera e centro di incontro cristiano islamico a Napoli
l XXI secolo si è aperto all'insegna di incomprensioni e conflittualità non risolte, fra culture e fedi diverse, mentre cresce all'opposto il bisogno di conoscenza di identità distanti. Individuare ciò che unisce e scartare quello che divide o, con le più incisive parole di Giovanni Paolo II, ""Gettare ponti invece di elevare muri"""", dovrebbe essere un dovere della società, della politica e della cultura contemporanea. Per assecondare le concrete esigenze spirituali e sociali, il centro è stato progettato per soddisfare le liturgie di fedeli cristiani e musulmani a Napoli. L'esclusione dei simboli, condizione per il reciproco consenso, è stata sostituita dall'orientamento dello spazio, dalla luce e dagli archetipi del recinto, della stanza e del giardino."" -
Grosstadtbauten ed altri scritti di arte e di architettura
La raccolta di testi qui proposta, si concentra su alcune questioni centrali del pensiero di Hilberseimer in merito all'architettura, la città e le arti. A partire da Grosstadtbauten, primo libro che pubblica in Germania nel 1925 una sorta di piccolo trattato sui modi di costruire gli edifici della grande città - alla serie di scritti su Berlino - le proposte urbane e i concorsi per il centro - fino a questioni più specifiche, Hilberseimer rivela uno spiccato senso critico, in grado di mettere a fuoco sinteticamente la centralità di una questione, il ruolo di un autore, le contraddizioni e i formalismi interni a un opera, i limiti impliciti a molte posizioni d'avanguardia. Scritti da un architetto che parla di altri architetti, ma anche di artisti, correnti e tendenze figurative, sempre e comunque da un determinato punto di vista. -
Storie di cemento. Gli architetti raccontano
Il Novecento è stato un secolo difficile per l'architettura e per l'urbanistica a Napoli: la guerra, l'esplosione demografica, la speculazione edilizia, l'abusivismo, il conservatorismo, i vincoli, il pessimismo, la mancanza di cultura, l'assenza di iniziative, lo spreco del denaro pubblico hanno procurato un danno enorme al sistema urbano partenopeo. In un periodo così confuso, però, c'è chi ha costruito la propria città cercando di far emergere una nuova immagine, un'altra Napoli, quella dell'architettura e delle idee. Alla base di questo libro vi è la volontà di dare voce agli architetti che hanno pensato la città sorta negli ultimi cinquanta anni, che sono stati al centro del dibattito culturale e che, in qualche misura, sono responsabili della sua trasformazione. Senza i loro edifici Napoli sarebbe certamente molto diversa. Raccogliere assieme le loro esperienze, confrontarle, può servire a capire meglio la città e la sua evoluzione. -
Quarantadue domande a Wiel Arets
Wiel Arets (Heerlen 1955), architetto olandese, nel 1984 fonda lo studio Wiel Arets Architect & Associates. Ha ricoperto un elevato numero di posizioni accademiche. Dal 1988 al 1992 è stato Diploma Unit Master presso l' Architectural Association di Londra. Dal 1991 al 1994 Visiting Professor presso la Columbia University di New York e nel 1992 presso la Cooper Union di New York. Dal 2004 è professore all'Universitat der Kunste di Berlino. Nello stesso anno ha stabilito un secondo studio ad Amsterdam. Tra i suoi progetti più innovativi l'Accademia di Arte e di Architettura di Maastricht e la Biblioteca Universitaria di Utrecht. Ha realizzato prodotti di industrial design in collaborazione con aziende leader nel settore quali Alessi, Quinze & Milan e Lensvelt. Il suo lavoro ha ricevuto numerosi riconoscimenti internazionali quali il ""Rotterdam Maaskant Award"""" nel 1989, il """"Mies van der Rohe Pavilion Award for European Architecture"""" nel 1994, e il """"Rietveldprijs"""" nel 2005 per la Biblioteca Universitaria di Utrecht."" -
Architettura, arte e scienza
È la prima traduzione italiana di una raccolta di saggi di Gottfried Semper architetto e teorico tedesco di fama internazionale, nato ad Amburgo il 29 novembre 1803 e morto a Roma il 15 maggio 1879.1 suoi scritti determinarono una vera e propria svolta di pensiero nel dibattito critico sull'arte e sulla architettura. Riconosciuto da più parti come un antesignano delle ""teorie del moderno"""", Semper incise sulle trasformazioni del modo di progettare non solo per la forza e la spregiudicatezza dei suoi enunciati, ma anche per l'esemplarità delle sue opere costruite. I saggi scelti, raccolti in questa antologia, si iscrivono in un arco di tempo che va dal 1834 al 1869. Nel pubblicare questa antologia di scritti abbiamo ritenuto opportuno offrire ad integrazione dei testi - oltre agli apparati bio-bibliografici - anche una rassegna critica dei principali progetti. La conoscenza del suo lavoro ideativo di architettura può far luce, infatti, su alcuni sottili risvolti delle sue asserzioni, consentendo una verifica degli scambi biunivoci tra teoria e prassi progettuale."" -
Colonie di artisti. Darmstadt, Hagen, Bergen-Binnen (1898-1918)
Nella sua famosa conferenza ""The Art and Craft of the Machine"""" Wright affermava che la macchina doveva essere usata con intelligenza e, invitando il suo uditorio a contemplare il panorama di Chicago, concludeva con l'esortazione che questa """"era la cosa in cui le forze dell'Arte devono infondere il fremito dell'idealità, un'anima"""". Negli anni del materialismo capitalistico per ricordare gli artisti affinché """"nessun ombra, nessuna sfumatura di colore, nessuna linea, nessuna delle emozioni che possano venir provocate dalle cose sensibili, abbiano a passar inavvertite dal libro della sua memoria""""."" -
Trentasette domande a Toyo Ito
Toyo Ito (Seoul, 1941), architetto giapponese, è laureato all'Università di Tokyo nel 1965 e ha fondato il suo studio nel 1971. Le sue opere principali sono White U (1976), Silver Hut (1984), la Mediateca di Sendai (2001), il Brugge Pavilion (2002), il Serpentine Gallery Pavilion 2002 a Londra (2002), TOD'S Omotesando Building (2004), l'Hospital Cognac-Jay di Parigi (2006). Attualmente, è impegnato in numerosi progetti in Giappone e all'estero. La Mediateca di Sendai, costruita nel 2001, è da molti considerata un progetto sensazionale che ha influenzato notevolmente i giovani architetti di tutto il mondo. Ha ricevuto il Leone d'Oro alla carriera durante l'VIII Mostra Internazionale di Architettura alla Biennnale Venezia nel 2002 e il RIBA Royal Gold Medal nel 2006. Superando la purezza del modernismo, Toyo Ito ricerca nuove direzioni per un'architettura del XXI secolo che rispecchi la natura, emergendo da processi autopoietici e da geometrie organiche per creare spazi piacevoli, divertenti e pieni di vita. -
Napoli moderna: città e case popolari (1868-1980). Ediz. illustrata
Il progetto e la costruzione delle case popolari attraversano il dibattito architettonico dei novecento con un percorso privilegiato nel quale l'architettura moderna ha espresso più compiutamente la sua idea di casa e di città. Dagli isolati della prima periferia operaia ai quartieri razionalisti, ai complessi residenziali, l'espansione urbana di questo secolo registra puntualmente nella periferia le sperimentazioni, le speranze e gli errori di una progettazione delle nuove parti urbane che si volevano più razionali e civili di quelle ottocentesche. La periferia costruita, affatto diversa dalla città storica, oggi ci appare come una parte urbana tralasciata, completamente esclusa da ogni riflessione analitica e avulsa dal dibattito sul recupero urbano. La Napoli moderna si mostra soprattutto come città di case e strade, giustapposizione di interventi pubblici residenziali che attendono oggi di essere ripensati, distrutti o recuperati a seconda delle valutazioni urbanistiche e architettoniche che di essi si danno. Il libro contiene oltre ad un saggio sul rapporto tra piani e architetture, un atlante di quartieri popolari che, dalla fine del secolo scorso fino al terremoto del 1980, costituisce una rassegna esaustiva sull'argomento e può essere letto anche come una ""guida"""" per scoprire e riconoscere singoli interventi e come una storia edilizia dello sviluppo recente della città."" -
EMBT 1997/2007. 10 anni di architetture Miralles Tagliabue. Catalogo della mostra (Napoli, 14 dicembre 2007-15 gennaio 2008)
Nel 1990 ha inizio il sodalizio tra Eric Miralles e Benedetta Tagliabue. Nel 1997 fondano lo studio Miralles Tagliabue EMBT a Barcellona, e ha inizio una stagione di progetti importanti e di grandi riconoscimenti nazionali e internazionali. L'improvvisa scomparsa di Miralles nel 2000 rappresenta un momento terribile per lo studio, ma grazie alla collaborazione di tutti e sotto la guida forte e decisa di Benedetta Tagliabue ha proseguito con successo la propria attività. È questo il racconto dell'attività di un gruppo di architetti e del loro lavoro incessante, dove la volontà forte di riaffermare un'identità, la contaminazione culturale, il rafforzamento di una visibilità internazionale e l'affermazione della capacità di realizzare quanto ""in cantiere"""", ha restituito linfa ed entusiasmo."" -
Una campagna per il futuro. La strategia per lo spazio rurale nel piano territoriale della Campania
Spazio rurale, territorio rurale, mondo rurale. È con questi termini che l'Unione europea designa il territorio non urbanizzato nel suo complesso, comprendendo gli spazi agricoli, insieme a quelli forestali e naturali. Un territorio da non considerare assolutamente come spazio vuoto ma, piuttosto, come sistema di supporto della vita, sede dei processi essenziali di produzione primaria, di mantenimento della biodiversità, dei cicli ambientali, dei paesaggi. -
Antico e nuovo. Progetti e realizzazioni 1971/2007
Questo volume vuole dare un contributo concreto ad affrontare, sia sul piano teorico che su quello della realizzazione, il tema del rapporto oggi tra nuovo e antico, attraverso l'esperienza dell'architetto napoletano Lucio Morrica. La logica del profitto e la riduzione del concetto di conservazione ha determinato, nel panorama internazionale, differenti filosofie di intervento sul patrimonio edilizio esistente, che vanno dalla poetica del contenitore a quella del ""guscio"""", che ben poco hanno a che vedere con il concetto di restauro. Adeguare, trasformare, convertire la città in relazione alle metamorfosi naturali dei processi sociali è una necessità. Abbastanza complesso è aprire un dialogo con l'antico, facendo della differenza delle condizioni storiche un elemento essenziale della progettazione architettonica. Per far questo è necessario prendere coscienza delle norme e prescrizioni che il sito ha accumulato attraverso gli interventi qualitativi e le violazioni anche nascoste che ne hanno costruito il senso e il significato della sua preesistenza."" -
La facoltà di architettura dell'ateneo fridericiano di Napoli (1928-2008)
Il volume documenta la storia, la vita, la trasformazione, i docenti, la produzione della Facoltà di Architettura di Napoli ad ottant'anni dalla sua costutuzione. La pubblicazione non ha un intento celebrativo, ma critico. La cronistoria della Facoltà confluisce nell'alveo plurisecolare dell'Ateneo fondato da Federico II e da Pier delle Vigne nel 1224, con la dichiarata finalità di dar vita ad una Universitas Studiorum laicamente libera di ricercare il sapere senza il condizionamento dei dogmi fideistici. Il libro vuole interrogarsi criticamente sul corso degli eventi che hanno scandito l'evoluzione della nostra scuola dalla sua fondazione ad oggi. D'altronde, come in un frammento di specchio, in questa microstoria si riflette anche la sequenza delle tappe salienti della parallela vicenda urbana di Napoli. Dalla memoria della propria tradizione di studi la Facoltà può trarre la linfa culturale per affrontare con rigore i nuovi orizzonti della ricerca dischiusi dal nostro tempo. -
La nuova biblioteca di Alessandria. Snøhetta dalla Norvegia all'Egitto
La nuova Biblioteca di Alessandria d'Egitto, realizzata tra il 1988 e il 2002 dal gruppo norvegese Snøhetta, vincitore del concorso internazionale, è densa di suggestioni perché immaginata come ideale rifondazione della mitica Biblioteca fondata da Alessandro e continuata dai Tolomei, investita sin dall'inizio - e grazie anche al patrocinio Unesco - di un carattere sovranazionale e rappresenta nel panorama dell'architettura contemporanea un episodio di grande interesse. Già da molti considerata tra gli esiti più significativi dell'epoca contemporanea, l'opera è effettivamente dotata, sia per lo spessore semantico del progetto, sia per la qualità d'insieme e di dettaglio dell'edificio realizzato, di una profondità davvero rara a incontrarsi nella 'deriva formalista' che sembra caratterizzare larga parte dell'architettura oggi. -
Attualità di Antoni Gaudí
Riaprire il dibattito su Gaudí, verificandone nascita e conservazione anche con apporti inediti, è necessario soprattutto oggi, mentre tanta architettura contemporanea sembra evocare - spesso tradendola - la stessa sua aspirazione di libertà. Oggi, quando un nuovo bisogno di valori etici sembra riaffacciarsi anche nel mondo delle forme architettoniche, interpreti da sempre del potere e dell'opulenza, la testimonianza di Gaudí, nella sua sensuosità primitiva, d'ispirazione prevalentemente popolare e di senso comune, indica ancora una strada suggestiva per sottrarre l'architettura all'irrigidimento funzionale, alla mera rispondenza economica tra investimento e profitto, nonché all'asservimento al culto dell'immagine ed al moderno packaging e marketing globale. È ancora necessario cercare e praticare un nuovo linguaggio architettonico, fondato non sulle ciniche occasionalità professionali, fonti di subitanei colpi di genio, ma sulla interpretazione di bisogni civili e sociali moderni, complessi ed articolati, che esprimano i valori positivi (se ve ne sono) di una vita associata in crisi d'identità e di futuro. -
Antonio Lavaggi. Progetti. Ediz. illustrata
Questo libro è incentrato sulla produzione di Antonio Lavaggi, sull'idea di architettura espressa nelle opere, costruite o disegnate, sui contenuti della sua lezione progettuale, e sul suo lavoro nella Scuola di Architettura dell'Università Federico II di Napoli. La prima parte del libro si compone, a valle della prefazione di Mario Losasso, di un saggio introduttivo a firma di Adelina Picone, e di saggi critici di: Pasquale Belfiore, Renato Capozzi e Alessandro Castagnaro. L'illustrazione del lavoro progettuale è affidata a una schedatura dei progetti ritenuti più significativi, descritti tramite disegni e immagini, accompagnati da un testo che ne racconta genesi e costruzione della forma architettonica. Sono inoltre raccolti alcuni scritti (Renato De Fusco, Alberto Ferlenga, Adelina Picone, Giacomo Ricci) sull'opera di Antonio Lavaggi pubblicati in passato su riviste di architettura. Il regesto dei progetti pubblicati completa la compagine del volume, restituendo la complessità e vastità del lavoro di Antonio Lavaggi per l'architettura. -
Luigi Cosenza. Scritti e progetti di architettura. Ediz. illustrata
Per conoscere Luigi Cosenza bisogna aggiungere al mondo di immagini delle architetture costruite e disegnate il mondo delle idee, dei concetti e delle aspirazioni. Società e individuo, arte e scienza, funzionalismo, razionalismo, mediterraneità, architettura spontanea e modernizzazione, architettura e politica, comunità, tipologia, sono alcuni dei temi intorno ai quali lavora un personaggio che coerentemente si batte per l'architettura moderna e il riscatto della sua città. Ad una raccolta delle opere più significative, si aggiunge un'antologia di scritti, in gran parte inediti. Contributi di: Mario De Cunzo, Giulio Carlo Argan, Salvatore Bisogni, Giorgio Ciucci, Renato De Fusco, Edoardo Vittoria, Michele Bonuomo, Cesare De Seta, Vanni Pasca, Alberto Samonà, Almerico Realfonzo, Ugo Carughi, Domenico Spinosa, Giuseppe Giordano, Enrico De Lieto.