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Studi verdiani. Vol. 26
Il volume ospita contributi sulle opere verdiane (Rigoletto e Trovatore) e le riflessioni di importanti compositori contemporanei sul loro rapporto con Giuseppe Verdi. -
Musicare la Storia. Il giovane Verdi e il grand opéra
Il volume inquadra l’ascesa creativa di Verdi (da Nabucco alla Battaglia di Legnano) sullo sfondo dell’impatto provocato sulle scene italiane dall’arrivo del grand opéra, un nuovo tipo di spettacolo, proveniente da Parigi, celebrato dalla generazione romantica come il simbolo della modernità. Attraverso una nutrita documentazione, si ricostruiscono le complesse vicende riguardanti l’incontro-scontro tra questo peculiare genere – che portava alla ribalta le masse e la storia – e una realtà italiana allora percorsa da vigorosi fermenti. Già il semplice dato numerico rivela che il fenomeno del grand opéra importato non fu così irrilevante come ritenuto finora: dal 1827 al 1848 varcarono le Alpi dodici grands opéras (variamente tradotti, adattati o riscritti), per un totale, tra “prime” e riprese, di un paio di migliaia di spettacoli. Ma ancora più interessante è la spinta dinamica che tale repertorio fu in grado di imprimere tanto sul piano del rinnovamento della cultura italiana, e del melodramma in particolare, quanto nell’ambito della mobilitazione politica e delle lotte per la libertà: una spinta che fu tesaurizzata e fatta propria soprattutto da Verdi. -
Studi verdiani. Vol. 27
Contributi di: Nicola Sani, Sandro Cappelletto, Alessandra Carlotta Pellegrini, Mauro Balestrazzi, Angelo Foletto, Sonia Arienta, Oreste Bossini, Paolo Gallarati, Dario De Cicco, Daniele Abbado, Marco Betta, Elvio Giudici, Piero Mioli. -
Studi verdiani. Vol. 30
In questo numero: la composizione dell'Aida dalle carte di Sant'Agata e Verdi, Donizetti e il ""rigorismo"""" della """"quadratura""""."" -
Carteggio Verdi-Cammarano 1843-1852
Questo volume è la nuova edizione del Carteggio Verdi-Cammarano (1842-1852) già pubblicato a cura dello stesso studioso nel 2001 come parte dell'Edizione critica dell'epistolario verdiano che nell'arco di vent'anni si è rivelato uno strumento di ricerca indispensabile e assai citato negli studi verdiani. Il rifacimento è stato reso necessario dalla scoperta di trentasei lettere in precedenza sconosciute, o di cui si presumeva l'esistenza, acquisite di recente dallo Stato italiano con la collaborazione scientifica dell'Istituto Nazionale di Studi Verdiani. Tali lettere gettano una nuova luce sulla genesi e sulla drammaturgia di opere importani Alzira, La battaglia di Legnano, Luisa Miller, Il Trovatore e su progetti di opere non realizzate: L'assedio di Firenze e Re Lear. -
Questione di anima. Sessant’anni all'’Istituto nazionale di Studi Verdiani
A sessant'anni esatti dalla nascita dell'Istituto nazionale di studi verdiani, questo Quaderno vuole offrire al lettore alcuni saggi che hanno segnato la sua storia e insieme la riflessione interpretativa su Giuseppe Verdi. Li si è scelti fra i tantissimi stampati nelle pubblicazioni dell'Istituto fino a oggi: alcuni divenuti classici della letteratura verdiana, altri qui per la prima volta tradotti in italiano, tutti caratteristici dello spirito che ha animato fin dall'inizio l'Istituto. La scelta privilegia infatti quell'incrocio fra Verdi e i più svariati territori della cultura umanistica che ha permesso all'Istituto di mettere in contatto con la figura del compositore varie personalità tra le più brillanti degli ultimi sessant'anni — narratori, italianisti, storici dell'arte, storici delle idee, artisti figurativi — e in questo modo di aprire scenari nuovi e stimolanti per la ricerca su uno dei compositori più amati e rappresentati al mondo. Non mancano gli scritti di musicisti e storici della musica, né dei due direttori che più hanno segnato la storia dell'Istituto per mole e intensità di impegno. La linea tracciata da questa raccolta di saggi è animata tuttavia da un desiderio peculiare: quello di tratteggiare non solo un profilo dell'attività e del ruolo dell'Istituto dalla nascita a oggi, ma anche un diagramma emotivo che possa rivelare quella passione e quel coinvolgimento con l'oggetto della propria ricerca senza i quali non è possibile fare cultura. -
Studi verdiani. Vol. 28
Contributi e saggi sulla musica di Giuseppe Verdi, con particolare riferimento ad Aida, gli abbozzi verdiani, il Ballo in Maschera, il rapporto verdi-Rossini, Aida, videodiscografia verdiana e bibliografia verdiana. -
Sul fiume Azzurro nei Sciangallah. Il manoscritto del 1857. Memorie di un viaggio
Giovanni Beltrame teneva pronta per la stampa questa Memoria sulla sua esplorazione del Nilo Azzurro (1854-55), già nel 1857, mentre stava preparando la seconda spedizione nel Sudan assieme a Daniele Comboni ed altri tre missionari. Quando decise di pubblicarla con notevole ritardo, nel 1879, con il titolo ""Il Sènnaar e lo Sciangàllah"""", ampliò, fino a raddoppiarlo, il testo originale, dandovi un taglio alquanto diverso e riducendone il calore spontaneo del primo impatto e lasciando da parte i tredici acquerelli ora pubblicati. Il manoscritto, avventurosamente andato perduto e ora avventurosamente ritrovato, offre nuove opportunità di riflessione sugli inizi del Vicariato dell'Africa centrale e sulla sorprendente evoluzione del pensiero di Beltrame."" -
Cenerentola
La famosa fiaba della scarpina di vetro, tratta dalla versione originale di Perrault, è qui riproposta nell'inedita veste editoriale di un libro-gioco, adatto anche ai piccolissimi. La storia è raccontata e illustrata in 21 tavole di cartoncino verniciato, che si combinano via via in un'unica grande figura, come un grande fantastico puzzle che si svela seguendo l'ordine narrativo. Le illustrazioni sono integrate da un testo semplice e chiaro, riportato sia all'interno del contenitore che sul retro di ogni singola scheda, in caratteri maiuscoli. Età di lettura: da 4 anni. -
Vieni a casa mia? I bambini italiani e i bambini cinesi che si incontrano
Davanti alla presenza sempre più significativa nelle nostre città e nelle nostre scuole di bambini cinesi, questo libro vuole offrire una chiave di incontro che, partendo dalla curiosità verso valori e saperi diversi, conduca ad una autentica voglia di conoscenza. Le feste, gli indovinelli, i proverbi, le ninnananne, la costruzione degli zezi e degli aquiloni, i dolci delle feste, le favole e le leggende, i giochi all'aperto, le filastrocche, il significato dei nomi, tutto questo rappresenta una ricca occasione di crescita per i bambini italiani e nello stesso tempo offre ai bambini cinesi un'occasione per condividere con il popolo che li accoglie l'antica civiltà da cui provengono. -
Com'è il tuo paese. L'Italia e la Cina: due mondi che si incontrano
Davanti alla presenza sempre più significativa nelle nostre città e nelle nostre scuole di bambini cinesi, questo libro vuole offrire una chiave di incontro che, partendo dalla curiosità verso valori e saperi diversi, conduca ad una autentica voglia di conoscenza. Il lungo viaggio dalla Cina all'Italia, gli emigranti di oggi e di ieri, Marco Polo e l'Oriente, le case, le città i fiumi e le montagne, la Grande Muraglia, la leggenda dell'origine, le nostre civiltà a confronto, la via della seta, le grandi invenzioni venute dalla Cina, le maschere, il teatro delle ombre, i grandi saggi e le tre religioni, il calendario cinese, tutto questo rappresenta una ricca occasione di crescita per i bambini. Età di lettura: da 8 anni. -
Film & mission. Per una storia del cinema missionario. Ediz. illustrata. Con DVD
Il volume si propone di ricostruire e documentare l'attività missionaria in ambito cinematografico. La macchina da presa ha infatti seguito in più occasioni le peregrinazioni dei religiosi in terra di missione, ne ha documentato l'opera spirituale e assistenziale, ha raccolto le molteplici impressioni nate a contatto con realtà nuove e fino ad allora sconosciute, ha tradotto in immagini le speranze e i valori dei padri. La produzione si dimostra eterogenea per le tematiche affrontate, il tipo di tecnologia impiegata e la scelta del linguaggio cinematografico adottato, disegnando un quadro ampio e variegato di possibili interpretazioni del fenomeno. -
John Ford. Il gusto della narrazione
Ford nasce nel Maine nel 1894 da una famiglia di origine irlandese. Il suo primo film come regista, ""The Tornado"""", è del 1917, l'ultimo, """"Missione in Manciuria"""", del 1966. Autore di più di cento film tra muti e sonori, nella sua lunga carriera si misura con molti generi cinematografici privilegiando il western, del quale è unanimemente considerato un maestro. Da """"Alba di gloria"""" a """"Ombre rosse"""", da """"Sfida infernale"""" a """"Sentieri selvaggi"""", da """"L'uomo che uccise Liberty Valance"""" a """"La carovana dei Mormoni"""", il suo cinema è un succedersi di immagini epiche, di paesaggi e di uomini."" -
Attraverso lo schermo. Cinema e cultura cattolica in Italia. Ediz. illustrata
Negli ultimi anni è emersa con sempre maggiore evidenza l'impossibilità di una storia del cinema separata dall'orizzonte di una storia della cultura. I fenomeni e le istituzioni cinematografici si sono rivelati parte integrante del complesso meccanismo mediante il quale un corpo sociale rappresenta la propria identità, costruisce la propria memoria, consegna un senso alle proprie scelte. La cultura assume infatti all'interno della modernità una dimensione di massa e dunque una estrema ricchezza di dinamiche e tensioni comunicative: fenomeni cui il cinema partecipa in prima persona. E' appunto a partire da questa congiunzione tra storia del cinema e storia della cultura che quest'opera, suddivisa in tre volumi, intende ricostruire la complessa vicenda del rapporto tra la Chiesa e il cinema in Italia, dalle origini del medium ai nostri giorni. -
Nero su bianco. Le politiche per il cinema negli ottant'anni della Rivista del Cinematografo
La «Rivista del Cinematografo» rappresenta, nel panorama dell'editoria cinematografica italiana, un caso unico per longevità, dal momento che attraversa ottanta anni della storia italiana. Essa intercetta, con modalità di volta in volta differenti, il multiforme interesse e impegno della Chiesa - tanto nelle espressioni del magistero, quanto in quelle delle iniziative di base - nei confronti del mezzo cinematografico. Il volume presenta una storia della rivista volta a comprendere quali idee di cinema emergano (e talora confliggano) sulle sue pagine negli anni, dalle origini del periodico ai nostri giorni. Il percorso cronologico diviene allora anche un percorso tematico, diviso in ampie e articolate aree di problemi distinte e insieme interrelate. -
Ingmar Bergman. Il volto e le maschere
Ingmar Bergman (1918-2007) è stato sceneggiatore, regista teatrale e cinematografico, scrittore. Il suo lungo itinerario audiovisivo ha attraversato il cinema classico e moderno, in un percorso originale e multiforme, instancabilmente orientato a cogliere nel dispositivo cinematografico il mezzo privilegiato per dare visibilità alle contraddizioni, alle incertezze e alle epifanie dell'immaginario soggettivo. Tra i suoi film più importanti si ricordano: ""Un'estate d'amore"""" (1951), """"Il posto delle fragole"""" (1957), """"Luci d'inverno"""" (1963), """"Persona"""" (1966), """"Il rito"""" (1968), """"Sussurri e grida"""" (1972), """"Fanny e Alexander"""" (1982) e """"Sarabanda"""" (2003). Il volume rilegge e reinterroga l'intera produzione del grande autore svedese."" -
Identità e disgregazione. Frammenti dal cinema contemporaneo
Il volume trae origine dal Convegno Identità e disgregazione (Roma 11-12/12/07) ma riconfigura tutto il lavoro svolto durante l'11ª edizione del Festival del cinema spirituale ""Tertio Millennio"""", nel cui ambito il convegno si è svolto. Dopo una sezione introduttiva e un gruppo di testi dedicati a Aleksandra di Sokurov, presentato in anteprima italiana proprio a Tertio Millennio, il libro rilegge la questione dell'identità e della disgregazione in due percorsi e in alcuni film di recentissima produzione: da una parte, configurandola come una delle cifre di una postmodernità plurima e proteiforme quanto chiusa e violenta, in cui incontro, dialogo, scambio tra identità cedono il passo allo scontro, al disagio, alla segregazione dell'Altro; dall'altra, il tema è interrogato come la volontaria disgregazione dell'identità, come la progettata cancellazione dell'Altro, questione che attraversa tutto il secolo scorso, scandito dai suoi tragici conflitti, dagli eccidi di massa, dai genocidi. Il libro contiene un testo di Sokurov e un'intervista al filosofo M. Dascal."" -
Luis Buñuel. La logica irridente dell'inconscio
Luis Buñuel, coetaneo del XX secolo, lo ha attraversato quasi per intero. Nella sua opera cinematografica, dal folgorante esordio di Un chien andalou (1929) a Quell'oscuro oggetto del desiderio (1977), l'ultimo e definitivo capitolo della sua vicenda creativa, si coniugano la componente onirica surrealista e il realismo visionario spagnolo di Goya. I film realisti di Buñuel (come Las Hurdes, Nazarín, Viridiana) contengono sempre immagini surreali, i film surrealisti puri (L'âge d'or, L'angelo sterminatore), forti elementi di critica sociale. Il surrealismo attraversa tutto il cinema buñueliano; emerge a tratti anche nelle produzioni di genere che il regista è costretto a girare nel suo esilio messicano. Quando, nella sua ultima stagione francese, è finalmente libero dai condizionamenti produttivi, Buñuel riprende i temi surrealisti dei primi film e, modulandoli diversamente, li inserisce in quegli straordinari racconti picareschi che s'intitolano: Bella di giorno (1967), La via lattea (1969), Tristana (1970), Il fascino discreto della borghesia (1972), Il fantasma della libertà (1974). -
Incontro al neorealismo. Luoghi e visioni di un cinema pensato al presente
Il volume raccoglie gli atti del convegno internazionale sul neorealismo tenutosi a Roma, presso l'Aula Magna del Centro Sperimentale di Cinematografia il 23 e il 24 ottobre 2007, organizzato dalla Fondazione Ente dello Spettacolo in collaborazione con lo stesso Centro Sperimentale. -
Immagini dal mondo. Cinema, rappesentazione, verità
Questo libro raccoglie i materiali prodotti in occasione del XII Convegno Internazionale di Studi Tertio Millennio che nei giorni del 2 e del 3 dicembre 2008 ha animato il Cinema Sala Trevi di Roma. Il Convegno si è svolto nell'ambito della contestuale edizione del Tertio Millennio Film Fest. Fedeli alla tradizione del festival - che da anni costruisce il suo palinsesto formulando ipotesi di lettura della complessità del mondo contemporaneo - ci siamo interrogati su quale potesse essere la prospettiva migliore per dar conto non tanto del cinema sul o del presente quanto piuttosto di quel cinema che interroga la contemporaneità e che da essa si fa interrogare; su quale potesse essere la lente teorica sotto la quale meglio individuare e discutere le questioni che - dal fondo delle immagini più incandescenti del nostro tempo - agitano, scuotono, e rendono vivo un tale cinema.