Sfoglia il Catalogo feltrinelli030
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 9101-9120 di 10000 Articoli:
-
ICDL information literacy
Questo volume consente l’acquisizione di competenze fondamentali per la valutazione e la gestione delle informazioni online e rappresenta un valido strumento didattico per l’insegnamento e lo studio necessari al conseguimento della certificazione ICDL Information Literacy. Si compone di 4 sezioni che ci aiuteranno a individuare l’informazione, a cercare quelle che ci interessano utilizzando valide tecniche di ricerca, a valutare la completezza e l’accuratezza delle informazioni acquisite e le loro fonti, a organizzare l’informazione adottando gli strumenti più adatti e a comunicare le informazioni, essendo consapevoli delle implicazioni legali ed etiche che ciò comporta. Completa l’opera la sezione esercizi composta da 89 domande a scelta multipla che permettono di verificare la correttezza delle nozioni apprese. È inoltre possibile svolgere oltre 150 esercizi accendendo alla piattaforma www.icdlsimulazioni.it -
Il mondo di baldone campanaro. Sorrisi, irriverenze e nostalgie
Come si può meditare e sorridere sul passato coniugato al presente, e come si possono meglio esorcizzare il patetico e l'enfatico se non con la battuta, la presa per i fondelli, la gomitata allusiva, l'aneddoto ribaldo o ilare, la gloria o la vergogna di un soprannome, il senso di un non senso, se non con la verve e l'arguzia di un formidabile e inesauribile barzellettiere, cantastorie e mentore vicino di casa o compagno di bisbocce? Uno che parli da testimone dell'inverosimile anche quando testimone non lo è ma la sa raccontare, e se pensa che tu sia ascoltatore incredulo ti prende per un braccio e ti assicura: ""Son barzellette vere, solo qualcuna in parte"""". A Gubbio c'è. Per l'anagrafe si chiama Mauro Mengoni, nato contadino e cresciuto tuttofare. Ma per gli eugubini è Mauro de Baldorie, orgoglio di santantoniaro e di campanaro, allegria ininterrotta, memoria portentosa con comunicativa e gestualità difficili da trasferire in scrittura."" -
La libertà. Angelico Fabbri
"Conosco Diego da molti anni ed ho avuto modo di apprezzare in lui la determinazione e la sua passione per l'impegno politico . Quindi ho sempre apprezzato il Diego politico ma devo ammettere che il Diego ricercatore storico mi intriga di più . Ci accomuna oltre la politica, la passione per la storia e per la cultura in genere. Il Risorgimento Italiano è un fatto storico, che prima ancora che politico è stato culturale ed ideale. Le vicende che hanno caratterizzato l'Umbria ed in particolare Perugia, rimangono ancora ai nostri occhi come un elemento identitario essenziale della comunità regionale. Anche Gubbio, con i suoi patrioti ne è stata protagonista. Diego, con questo suo """"viaggio"""", ha fatto emergere sull'esempio di Angelico Fabbri, proprio quel significato profondo che assume la libertà. Diego, metodico e appassionato riesce a dare una vitalità ed una concretezza a storie e personaggi che descrive nei suoi lavori. In questo libro ha dato il meglio di sé, facendo trasparire un legame forte e nobile alla sua comunità eugubina ed alla sua recente e nobilissima storia."""" Marco Vinicio Guasticchi" -
Omero Angerame. I labirinti del tempo
«Il tempo è un labirinto dove la mente vaga alla ricerca della ragione». Così Angerame ci introduce, anzi ci inizia, ai suoi lavori pittorici. Lo afferma pure la fisica d'oggi: viviamo in un mondo di avvenimenti e non di cose, così che dalla nostra sensazione del tempo si trascorre facilmente ad una dimensione priva di tempo. «Il nostro ""presente"""" non si estende a tutto l'universo. È come una bolla vicino a noi» (C. Rovelli). Le relazioni di prima e di dopo formano """"ordini parziali"""" solo fra alcuni elementi, di certo non fra tutti. Se vogliamo rappresentare più eventi, o addirittura narrare una storia, non possiamo più farlo con un'unica distinzione tra presente, passato, e futuro; dobbiamo invece ricorrere a una giustapposizione di tempi locali, particolari, mettendo sopra e sotto ogni evento il """"cono"""" dei suoi accadimenti futuri e passati. In una geometria dello """"spaziotempo"""" non più ordinata come ci si aspetterebbe, ma scompigliata, esposta - per dirla con Pessoa - all'""""allegria dei venti""""."" -
EMP, dieci più. Plaidoyer per i diritti e i bisogni irrinunciabili dei bambini
Attraverso il sobrio richiamo esistenziale a una particolare ""esperienza sfavorevole d'infanzia"""", ai suoi effetti, lumeggiati, comunque, da altre corroboranti esperienze collaterali, si fa largo, nel libro, un monito per il mondo degli adulti e i loro atteggiamenti adultisti. La piccola EMP (sono le iniziali del suo nome di battesimo), mentre oggi si avvia all'adolescenza, vi appare come una bambina dotata, in possesso di tratti identitari ben delineati e delle risorse valide a fare, nella quotidianità, di necessità virtù. Tra ricerca del senso della famiglia, inveramento dei legami interpersonali, scuola ed extrascuola, pensiero e affettività, amore della vita, sport e resilienza, la sua vicenda scorre tortuosa, a volte turbinosa, ma anche simbolica ed esemplare, a partire dal brumoso prologo per arrivare a un aurorale epilogo. Esso rappresenta, non solo per EMP, un nuovo inizio, dove conciliazione, riscatto, apertura verso l'inedito, vengono """"giocati"""", finalmente, attorno alle qualità vivide di una bimba consapevole, benché di minore età."" -
La civetta sul comò. Opinioni & obiezioni
"Ambarabà cicci e cocò, la civetta sul comò! La civetta è da sempre il simbolo della conoscenza, della saggezza, della filosofia. Vede bene al buio e caccia solo di notte. Predice, arguisce, condivide ciò che è già accaduto durante il giorno trascorso. Le verità della civetta non hanno il compito di trasformare la società, di determinarla o di guidarla, ma solo di spiegarla e con questo giustificare la realtà""""." -
I bambini raccontano
La Scuola dell'Infanzia di Semonte, già da molti anni, promuove il ""progetto lettura"""", che vede insegnanti e bambini coinvolti in un bellissimo """"viaggio"""" attraverso racconti, storie, fiabe che stimolano la fantasia di grandi e piccini, ne arricchiscono il lessico e avvicinano tutti al fantastico mondo dei libri. Quest'anno la scuola ha voluto dare un contributo maggiore al progetto lettura scrivendo un libro dove sia i racconti sia le illustrazioni sono stati ideati direttamente dai bambini. Il risultato è questa raccolta capace di scaldare il cuore dei lettori. Età di lettura: da 5 anni."" -
Diario della grande guerra 1915-1919
Il futuro vescovo della diocesi eugubina, negli anni in cui fu cappellano militare durante il primo conflitto mondiale, annotò in sette quaderni le sue memorie che oggi finalmente rivedono la luce. A cento anni dalla fine della Grande Guerra, sono rese pubbliche queste note che ci restituiscono anche in modo drammatico, le impressioni e le vicende che lo videro coinvolto. L'attività militare di don Beniamino si può dividere in almeno tre periodi: il primo, da maggio 1915 a gennaio 1916 quando arruolato, svolse alcuni incarichi a Roma in attesa di destinazione; il secondo da gennaio 1916 a gennaio 1917, quando fu cappellano militare del 129° reggimento fanteria ed il terzo da gennaio 1917 a marzo 1919, periodo in cui fu assegnato, sempre come cappellano, all'ospedaletto da campo n. 162. Il 22 marzo mise fine alla sua vita di guerra durata ""tre anni, nove mesi e ventinove giorni""""."" -
Cinque paesi una visione-Five countries one vision. Ediz. bilingue
Quella della maiolica, e poi del lustro, è un'avventura iniziata tredici secoli fa, nel cuore del mondo islamico. Dalla Mesopotamia, dall'Egitto, dalla Siria, dalla Persia, le innovative tecniche dello smalto stannifero, delle ""cangianze"""" e delle """"iridescenze"""" metalliche hanno seguito il corso impetuoso dell'espansione araba e, attraverso il Maghreb, sono approdate in Spagna, per giungere poi alla penisola italiana, facendo scalo nelle isole occidentali del Mediterraneo. Ora Gubbio ha l'onore di accogliere artisti, provenienti da varie regioni del mondo, che praticano con maestria la tecnica del lustro ad impasto: Abbas Akbari (Kashan, Iran); Arturo Mora Benavent (Manises, Spagna); Giampietro Rampini (Gubbio, Italia); Graziano Pericoli (Gualdo Tadino, Italia); Jonathan Chiswell Jones (Hankham, Regno Unito); John Kuczwal (Wollongong, Australia)."" -
Omaggio al maestro Orlando Spigarelli. Il libero comporre e il dialetto
Nel 1968 Orlando Spigarelli faceva stampare a Gubbio dalla Tipografia Eugubina il volume ""Il libero comporre e il dialetto"""", in cui raccoglieva i testi di alcuni suoi alunni della scuola elementare, elaborati con il metodo innovativo del """"libero comporre"""". Dopo mezzo secolo dalla pubblicazione di quel primo e fondamentale libro, ricorrendo anche il decimo anniversario della morte del Maestro, proponiamo questo opuscolo commemorativo, che viene presentato a Gubbio presso la Biblioteca Comunale Sperelliana. L'opuscolo si offre agli eugubini a ricordo di un loro benemerito concittadino, ma è destinato in particolare alle scuole, come occasione di aggiornamento per gli insegnanti, e al mondo dell'università e della ricerca, per la specifica rilevanza dell'opera di Spigarelli negli studi di didattica dell'italiano ed educazione linguistica in generale."" -
Balestrando per Gubbio. Storie e documenti tra età comunale e signorile. Ediz. per la scuola
La Società Balestrieri di Gubbio, tramite questo volume, vuole offrire alla propria Città, ai suoi concittadini e a tutti gli amanti della balestra, un contributo importante e completo sulla storia di questa arma, relativa al periodo che va dal XIII al XV secolo, dal libero Comune alla Signora dei Montefeltro. Un opera così importante, ricca di nozioni e documenti di archivio, molto spesso inediti o, comunque, approfonditi e analizzati a fondo per la prima volta, sarà seguita da un secondo volume che si occuperà più specificatamente della storia del Palio - parte integrante delle manifestazioni in onore di Sant'Ubaldo, patrono di Gubbio - dal XV secolo fino ai giorni nostri e si caratterizzerà per un ricco apparato iconografico con cui documentare visivamente la nobile arte del balestrare che nella nostra città si è svolta senza soluzione di continuità dal 1461, quando vi assistette Battista Sforza, moglie del Conte, poi Duca, Federico di Montefeltro, signore di Gubbio, come viene narrato nella Cronaca di ser Guerrieri di ser Silvestro Angelelli Manni ""de Campionibus""""."" -
Le avventure di Lupino Eugubino. Il bisbisnipote del lupo di Gubbio. Ediz. per la scuola
Finché ci saranno bambini, le fate e i maghi, gli angeli e i diavoli saranno tra noi, abiteranno le storie e guideranno magicamente i piccoli nel viaggio verso l'età adulta. Questo credono e propongono i due fratelli autori della raccolta di venti fiabe e favole de "" la biblioteca del bosco incantato"""". In questo libro sono presentate le prime quattro fiabe, il cui contenuto come quello di tutta la raccolta è moderno ma raccontato con il ritmo delle favole antiche e illustrato con i colori fantasmagorici dei sogni. Tutte le piccole storie si riferiscono a fatti veri, a persone e cose realmente esistenti ma trasfigurati e resi atemporali dalla presenza della magia e del miracolo, per entrare a far parte della fantasia creatrice dei bambini. Età di lettura: da 6 anni."" -
Ho visto una festa
«Emozioni di un tempo. Per una lunga fase della mia vita ho pensato che il mio fosse l'unico modo giusto di festeggiare il nostro patrono. Mi sbagliavo. Osservando, fotografando, stando sempre più in disparte ho visto tanti modi di vivere la Festa, tutti stupendi e pieni di sentimento. Ai tempi di queste fotografie ero un ragazzo che si buttava nelle feste come un matto, ma il gusto di fermare il tempo con la macchina fotografica ce l'ho avuto sempre.» -
«Sei de Costaciaro se...» Tra storia e ricordi. Dai primi anni del '900 agli anni '70
"L'idea del libro nasce in me dal desiderio di far conoscere al mio amico americano Jim Kotonias, le cui radici costacciarole le ha ereditate dal nonno paterno Vincenzo Bugliosi, tutto ciò che ricordavo del mio paese e della mia infanzia. Ho quindi iniziato a scrivere i ricordi che affioravano nella mia mente. Poi è nata l'idea di condividere i miei ricordi con gli amici del gruppo """"sei de Costaciaro se..."""" per ricostruire parte della storia di Costacciaro a partire dagli inizi del 1900 fino agli anni '70 e di raccogliere tutta la documentazione in esso presente su Costacciaro. Un grazie particolare va al prof. Euro Puletti, grande conoscitore di tutta la storia del paese dalle origini ai nostri giorni, per averci messo a disposizione gli innumerevoli e preziosi articoli sul periodo che si andava a trattare. Per quanto riguarda le molteplici e interessanti notizie messe a disposizione dagli amici del gruppo, non è stato facile raccogliere, copiare e incollare tutto ciò di cui ci si ricordava ma è stato bello vedere il loro entusiasmo che ha anche contagiato tanti nostri concittadini immigrati all'estero, loro stessi, i propri figli o nipoti""""." -
Il destino delle ombre
In una misteriosa Gubbio di fine Cinquecento, lungo le mura della città viene ritrovato il corpo orribilmente massacrato di un contadino. Sarà il primo di molti delitti che sconvolgeranno le vite di tre personaggi: il canonico Teodosio, il giovane soldato Cesare Bentivogli e il nobile Girolamo Cantalmaggi. Ognuno per ragioni diverse, i protagonisti saranno costretti ad allearsi per dare la caccia a uno spietato assassino che si cela nell'ombra. O forse il loro nemico è proprio l'Ombra che si cela dietro l'assassino. -
Gubbio nell'Italia della Grande Guerra. Uomini, fatti, testimonianze
L'ambito della ricerca è limitato a Gubbio per molti aspetti, ma l'occasione di alcuni documenti trovati, apre a una lettura più ampia, divenendo, la città, un prototipo degli accadimenti a livello nazionale. Si finisce per scoprire da un lato che essa, con i suoi assetti, le sue tensioni è aperta al mondo che la circonda, dall'altro che i suoi abitanti si svelano capaci di diventare protagonisti di fatti di rilevanza nazionale, tessendo rapporti o vivendo certi momenti, anche drammatici, in un modo a volte originale, immettendo la loro carica umana e il loro modo di vedere il mondo anche in una guerra come questa. Ogni città ha una sua anima, un suo modo di affrontare certe situazioni, che è frutto di tradizione, cultura locale, modi sedimentati di relazionarsi. Gubbio svela molto di sé in questa storia. In tutto questo si colloca un incontro particolare tra un nostro concittadino, Lamberto Marchetti e colui che meriterà il Premio Nobel, Luigi Pirandello, per l'impegno che il cap. Marchetti ha profuso per poter far tornare dalla prigionia il figlio dello scrittore, Stefano. -
La fusione del campanone di Gubbio 1769. I documenti
Il ""campanone"""" non è solo una campana, «per gli eugubini è qualcosa di più. È la voce della propria patria; è qualcosa che ti attanaglia la gola, ti commuove, ti fa """"slucciare"""" gli occhi». Sono parole del compianto Piero Luigi Menichetti, studioso, ricercatore, cultore e raccoglitore di patrie memorie. Mi piace rievocarle e rileggerle in questa occasione, perché il libro di Vincenzo Ambrogi non solo si pone sulla scia della più brillante ed efficace erudizione locale - che a Gubbio ha un'antica, quanto illustre tradizione -, ma anche perché questo genere di studi nasce, mi pare, come esigenza civica, come strumento educativo, come vuoto da colmare. E se la storia si fa con i documenti si capisce quale valore riveste il contributo di Fabrizio Cece in questo progetto. Le notizie rintracciate in tanti anni di ricerche di archivio si amalgamano allora ai dati ricavabili per altre vie: dalla comparazione delle fonti, dalla lettura della precedente bibliografia, dall'analisi dei manufatti e pure dalle informazioni orali. In questo libro c'è tutto questo, c'è la storia delle campane eugubine e c'è la storia di Gubbio."" -
Tota Iguvina. Peso o eredità?
Questa pubblicazione vede la luce in un frangente critico per la cultura e più ancora per la società eugubina che tenta di uscire dalle secche di una crisi di identità che, prima di essere economica e politica, è etica e spirituale. Stenta a venire alla luce la vera anima che vivifica tutte le cose, sepolta com'è dalla spessa patina dell'effimero, del banale, di ciò che non dura, di quello che è privo di importanza. La vera storia di Gubbio andrebbe perciò scritta senza affanno, ma con forti dosi di ironia, affinché la moderna sensibilità storica si renda conto del cumulo di sciocchezze di cui si riveste. Il rispetto che si deve alle nostre origini impone però un contegno narrativo forse inusuale, ma corretto, almeno per gli eugubini di domani, cui questo libro preferenzialmente si rivolge, perché la posterità percepisce meglio dei contemporanei i pregi dei padri piuttosto che la mediocrità dei coetanei. -
Bianco. Il colore della mia unicità. Ediz. illustrata
"Credo che i bambini siano la cosa più bella e preziosa che esista in questo mondo. Un bambino è un dono, una tela bianca tutta da dipingere... essi ci regalano i toni delicati e pastello della dolcezza, della timidezza, della fiducia che hanno nei nostri confronti. Essi sono i colori accesi e vivaci della loro curiosità, la voglia di apprendere, la simpatia e la sfrontatezza; essi sono il nero e il grigio della vita e i loro occhi ne riconoscono la parte essenziale... A noi non resta che lasciarli imbrattare, inventare ogni strana e nuova tonalità e accompagnarli a usare la penna perché possano un giorno scrivere la loro storia."""" (L'autrice). Età di lettura: da 5 anni." -
Gubbio genius loci. Ritratti e profili nei secoli
Una città è fatta di edifici, strade, piazze, monumenti incastonati in un territorio. Le pietre di Gubbio sono un immediato rimando alla sua struttura medievale, una delle più belle e preservate d'Italia. Ma una città è fatta soprattutto di persone. Quelle pietre, quelle mura, sono la casa di un popolo nel suo divenire storico. Un popolo con la sua cultura, le sue tradizioni, la sua anima. Un'anima che questo libro tenta di svelare attraverso i profili di donne e uomini, eugubini di nascita e talvolta d'adozione, che nel corso dei secoli hanno interpretato e in qualche modo formato. Ciascuno nel suo campo, ciascuno a suo modo, con la sua intelligenza, la sua creatività. Troviamo il santo e l'artigiano, il campione sportivo e l'imprenditore, il guelfo e il ghibellino, la cortigiana e la benefattrice, il nobile e il borghese... Gubbio diventa così un grande prisma di tante personalità, che insieme rappresentano il tutto. Oltre le pietre, Gubbio emerge nella sua umanità profonda e complessa.