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Fabbriche. Origine e sviluppo dell'architettura industriale
Nonostante la sua lunga storia, la fabbrica continua a esercitare un enorme fascino sui moderni architetti, che spesso hanno preferito questo tipo di edifici, considerati esempi di architettura ""autentica"""", ai maestosi palazzi pubblici e alle lussuose abitazioni private delle città contemporanee. Numerosi architetti europei, che all'inizio del XX secolo si sono rivolti agli Stati Uniti in cerca di ispirazione, erano molto più colpiti dalle grandi fabbriche di Detroit che non dai monumenti di New York o di Washington D.C. Questo libro, partendo dall'osservazione della potente valenza simbolica dell'edificio-fabbrica, ne prende in esame le diverse incarnazioni: come immagine, come icona, come istanza innovatrice e come laboratorio. L'autrice ripercorre le tracce della storia della fabbrica moderna, dai progetti utopistici di Robert Owen e Claude Ledoux all'inizio del XIX secolo, alle grandi """"cattedrali dell'industria"""" moderniste di Peter Behrens, Albert Kahn e Frank Lloyd Wright, fino al revival post-industriale delle ex fabbriche, in operazioni come la ricostruzione del Lingotto di Torino da parte di Renzo Piano o i parchi industriali creati nella regione tedesca della Ruhr."" -
Così, per gioco
«Due autrici, due linguaggi, due proposte: ma il doppio, l'abbraccio, l'intreccio, la trama sono lì a rammentare e a postulare il desiderio e la ricerca del tutto. È abolito ogni richiamo che si riferisce all'illustrare: qui i disegni non accompagnano il testo ma fanno parte del testo. Si propone con chiarezza di pensare al gioco e il consiglio deve essere accettato» (Dalla prefazione di Antonio Faeti) -
A proposito di rappresentazioni. Alla ricerca del senso perduto
La parola rappresentazione è tornata prepotentemente di moda: la usano filosofi e psicologi, la si ritrova in scienze cognitive e umane, con un ventaglio molto vasto di significati tra loro spesso in contraddizione. In questo modo la nozione o le nozioni che essa ricopre rischiano, almeno in psicologia, di trasformarsi in una specie di iperconcetto, valido per tutte le stagioni. I contributi a questo volume, presentati e discussi da esperti di livello internazionale, cercano di dipanare questa matassa, seguendo il filo conduttore del problema dei rapporti tra linguaggio e pensiero, tra immagini e rappresentazioni, e della natura e origine delle rappresentazioni. Nel far questo affrontano numerosi altri problemi, riguardanti ontologia, intenzionalità, concetti e significati, teorie della mente. Studenti universitari di diversi corsi di laurea vi troveranno materiale di studio e ricerca, modulabile secondo vari percorsi, e il pubblico colto un panorama ampio e approfondito su un nodo centrale delle filosofie e delle scienze cognitive. -
Venti anni di musica insieme
Questo libro racconta i vent'anni di attività di Musica Insieme. Nel duplice intento di fornire una cronaca ed un supporto storico-scientifico allo studioso e all'appassionato, il volume è diviso in due parti. Nella prima, fra narrativa e immagini, si ripercorrono gli oltre 600 spettacoli realizzati da Musica Insieme, dalla stagione principale dei Concerti di Musica Insieme a Musica Insieme in Ateneo, da Balletti d'Autunno alle varie iniziative che li hanno accompagnati in questi anni. Nella seconda parte, a sussidio e documentazione di quel racconto, seguono un indice cronologico dettagliato, il repertorio degli autori e delle opere eseguite, ed infine l'indice degli interpreti. -
Bologna sacra. Tutte le chiese in due millenni di storia
Bologna è la città in cui morì il santo predicatore Domenico e dove fu costruita la prima chiesa dedicata a Francesco d'Assisi. Dove le parrocchie perpetuano l'antica tradizione della decennale eucaristica e dove, da secoli, l'immagine della Madonna di San Luca scende dal monte della Guardia per essere portata in cattedrale. Questo libro omaggia e descrive tutte le costruzioni religiose della città: quelle ancora esistenti e quelle scomparse nel corso dei secoli; quelle appartenenti agli ordini religiosi o alle confraternite di laici; i santuari e le basiliche. Tutte ricche di storia e capolavori d'arte. -
Future film festival 2007. Another step to the future
Il volume è il catalogo della nona edizione del Future Film Festival di Bologna (17-21 gennaio 2007), importante evento culturale dedicato al cinema d'animazione, agli effetti speciali, alle nuove tecnologie. Punto di riferimento per gli addetti ai lavori, è anche ormai un appuntamento annuale per studenti, appassionati o semplici curiosi. L'edizione 2007 è particolarmente ricca di omaggi a personalità e cinematografie del passato e del presente come l'olandese Paul Driessen, Luc Besson, Quino, la scuola cinese e iraniana. E poi, come sempre, gli incontri con le più importanti companies di effetti speciali. -
Emozioni e lutto. L'uomo dei bisogni. Vol. 2
Dopo essersi dedicato allo studio delle paure nel loro significato biologico e psicologico, dei modi in cui queste possono presentarsi nelle diverse fasi della vita dell'individuo, e delle possibili strategie di risposta, con questo nuovo saggio Roberto Benini decide di affrontare un altro contenuto psicologico fondamentale: il dolore. Sentimento spesso negato, per non apparire deboli, ci richiede invece di essere vissuto ed espresso pienamente accantonando ogni pudore. Perché non esprimerlo non significa essere forti, duri, o migliori degli altri, bensì non riconoscere un bisogno naturale, privandosi della possibilità di vivere profondamente i lutti, le sconfitte, le separazioni, gli abbandoni, i rifiuti: negarsi cioè la possibilità di superare questi traumi e ritornare alla vita. -
Il torchio e le torri. Editoria e cultura a Bologna dall'unità al secondo dopoguerra
I saggi raccolti in questo libro ripercorrono, con il rigore storico e storiografico caratteristico del loro autore, lo sviluppo dell'editoria bolognese dall'unità al secondo dopoguerra, toccandone aspetti poco conosciuti, nel tentativo di ricostruire i legami tra editoria e cultura bolognese. Attraverso le vicende di storiche case editrici come la Zanichelli, la Pàtron, la Cappelli si tirano le fila dell'intreccio, tutto petroniano, tra università, amministrazione e cultura, il cui fruttuoso punto di incontro è da ricercarsi nell'editoria scientifica universitaria, settore quanto mai trascurato nelle precedenti ricerche. Ne risulta un ritratto a tutto tondo di un secolo di editori, tipografi, intellettuali, autori, funzionari: una stagione feconda, oggetto di un'analisi attenta alla complessità dei processi storici, politici e letterari in cui va inserito lo sviluppo della produzione libraria. -
Storielle vane
Storielle vane (Treves, 1876) è la prima raccolta di racconti e schizzi di viaggio di Camillo Boito, ingiustamente dimenticati dalla critica e dai lettori nella prima parte del Novecento, ma riscoperti intorno agli anni Cinquanta per opera di Bassani, che ne rilanciò la fortuna critica. Intellettuale eclettico, grande amico di Verdi, direttore dell'Accademia di Brera e animatore del dibattito artistico e culturale, finora Boito è sempre stato considerato a latere della grande Scapigliatura lombarda, sempre in ombra rispetto al più famoso fratello Arrigo, ma la ""scansione"""" artistica di Chiara Cretella riesce a indicarne le precise peculiarità e originalità stilistiche. Esemplificando alcuni snodi stilistici e linguistici, spiegati alla luce delle discipline specialistiche conosciute dall'autore, la ricognizione della curatrice evidenzia le vette narrative più riuscite, come la novella che apre la raccolta, Un corpo, vero capolavoro del nostro secondo Ottocento. Il tessuto narrativo delle sue Storielle, veri petit tours che s'inscrivono nella direttrice di un Praga o di un Tarchetti, nel solco cioè di un """"Effetto-Sterne"""" inaugurato dalla traduzione del Viaggio sentimentale da parte di Ugo Foscolo, fiorisce così di una miriade di riferimenti pittorici e letterari, che rileggono l'opera di Boito non come semplice vanitas, ma come l'affresco, o meglio la sinopia, di un romanzo mai compiuto."" -
Libro
"C'è, qua dentro, qualcosa di lucido e riflettente, che si insinua a interferire, ma non a sovrapporsi, nel testo; come un mosaico disteso sul pavimento, su cui si può camminare ma con il rispetto della suggestione e senza mai distogliere lo sguardo; con l'impressione, che è un brivido, di vederci riflettere il proprio volto e forse anche un frammento della propria vita"""" (dalla Nota di Roberto Roversi)." -
Capo di Gabinetto
Roma, 1977. All'interno del Ministero delle Partecipazioni statali un nugolo di burocrati senza scrupoli crea e disfa pericolose alleanze. È in ballo la riforma dei servizi di sicurezza: la corsa alle nomine di dirigenti e funzionari scatena una terribile guerra di potere che coinvolge i vertici della politica e delle forze dell'ordine, ma anche della Chiesa, dell'ambasciata americana, della stampa. In tutto questo, Roma sembra essersi fermata al tempo della Dolce vita: tra ristoranti, night e hotel di lusso, donne bellissime e corrotte e personaggi inquietanti che reggono le fila di un gioco senza regole, si consuma un intrigo tutto italiano. -
Musorgskij. Boris Godunov
Nel Boris Godunov di Musorgskij gli approfondimenti sono in tre direzioni. Innanzitutto viene affrontato lo spunto storico da cui Karamazin e Puskin prima e Musorgskij poi hanno tratto l'ispirazione: con il contributo di Angelo Foletto si cerca di capire chi fu veramente Boris Godunov e cosa rende la sua figura profondamente umana e tragica. Poi l'aspetto letterario: attraverso vari testi critici vengono analizzati lo stile, la vita e le idee di Musorgskij, mentre stralci di Le Notti Bianche di Dostoevskij e Taras Bul'ba di Gogol permettono di inserire l'autore nell'ambiente letterario della Russia del XIX secolo. Infine si affronta la messa in scena nell'intervista al regista Toni Servillo e in un'interessante raccolta d'articoli che recensiscono le diverse volte in cui il Boris è stato rappresentato in Italia e a Bologna. Impreziosiscono ulteriormente la pubblicazione le molte immagini a colori e una divertente intervista al noto attore Alessandro Bergonzoni. -
Amori illeciti. Nella legazione pontificia di Bologna
Questo volume raccoglie i verbali di sette processi per stupro celebrati fra il 1838 e il 1851 a Bologna, allora soggetta allo Stato della Chiesa. Al tempo, il termine ""stupro"""" non comprendeva soltanto l'atto di violenza sessuale ma anche e più spesso i rapporti prematrimoniali che determinavano una gravidanza non seguita da matrimonio: il cosiddetto """"stupro semplice"""", reato severamente punito, pur se consensuale, sul quale si incentrano sei delle sette storie qui raccontate. I processi indagano minuziosamente la vita privata dei protagonisti, introducendosi nella sfera più intima e usando spesso, soprattutto nei confronti della donna, una violenza inquisitoria che rasenta il voyeurismo. Accanto agli attori principali, descritti anche grazie alle colorite testimonianze di parenti, conoscenti, amici, si muovono una miriade di personaggi. Ne risulta un affresco di grande forza evocativa in cui tutto, dalla lingua ai fatti narrati, concorre alla composizione di una scena riemersa dagli archivi del tempo in tutti i suoi particolari. Completa il volume un saggio di Anna Natali che delinea il quadro storico e politico dell'epoca e approfondisce gli aspetti procedurali, sociologici e di costume, ricostruendo le dinamiche dei rapporti di potere che caratterizzano il contesto in cui si svolgono queste storie."" -
Io ho ucciso Masaccio
Masaccio si spense a Roma nel giugno 1428 e Filippo Brunelleschi pronunciò una frase inquietante: ""È stato ucciso per invidia"""". L'omicidio di Masaccio rimane il vero giallo della storia dell'arte: non si arrivò mai a scoprire il colpevole, né il giorno della morte. D'improvviso ecco stabilirsi uno strano parallelo tra le antiche botteghe d'arte e i moderni atelier di moda. L'affermato stilista Carlino Lince è stato avvelenato con una misteriosa pozione e il suo cadavere abbandonato nello stesso luogo dove spirò Masaccio. In un ininterrotto fil rouge che si snoda a partire da secoli bui e crudeli, la vittima è solo la prima di una nuova serie. Fangio Mazzarino, ex analista dei servizi segreti, indagherà dentro gli archivi, sui libri di storia, vagherà tra Roma, Firenze, Verona, Mantova, Pistoia, Palermo, Torino, la Corsica, Parigi, perderà gli occhi per decifrare meravigliose opere d'arte dove da secoli si nascondono oscuri e radicati desideri di vendetta. Per arrendersi infine all'evidenza di un mondo ancora popolato di segni magici, sette segrete, misteri, tra i quali solo l'amore, fungendo da stella polare, potrà guidarlo..."" -
Il cerchio di gesso. Primo Levi narratore e testimone
Questa analisi è condotta a partire dal nodo centrale della sua opera: la presenza come narratore all'interno della sua stessa scrittura. Un'opera costellata di figure inquietanti, simboli ed epifanie che ricordano ossessivamente l'urgenza della memoria: come la figura del cerchio, simbolo dell'arrivo ad Auschwitz nel febbraio del '44 e memoria lapidaria dell'oscura verità umana, rivelata nell'Olocausto. Il volume è completato da una ricca appendice critica sulla letteratura internazionale della Shoah e sull'opera narrativa dei testimoni. Un'indagine circostanziata esplora il dibattito storiografico più aggiornato e la critica letteraria in campo internazionale, le problematiche filosofiche relative allo ""scrivere dopo Auschwitz"""" e le opere della cosiddetta """"seconda generazione""""."" -
Einstein parla italiano. Itinerari e polemiche
I giorni 22, 24 e 26 ottobre 1921 Albert Einstein tiene tre conferenze, per la divulgazione delle nuove dottrine scientifiche, presso l'aula magna ""Stabat Mater"""" dell'Archiginnasio, sede dell'antico Studio di Bologna. Questo volume riunisce per la prima volta i testi delle tre conferenze, pubblicati unicamente su riviste, in cui Einstein illustra la sua teoria della relatività, affrontando i concetti inerenti alla teoria della relatività speciale, i problemi connessi alla relatività generale e la concezione """"relativistica"""" dell'universo. Il volume ospita inoltre il testo della presentazione dedicata da Federigo Enriques al grande scienziato tedesco in occasione della visita a Bologna; la corrispondenza che i due scienziati si scambiarono tra il 1920 e il 1930 e la corrispondenza che Einstein intrattenne con altri studiosi italiani."" -
Ilva Insula
L'intenso, incoercibile amore per l'Elba, l'Ilva insula, e per il mare è il filo che unisce i personaggi di questi tre racconti ambientati nel XVI secolo. Ettore, Niccolò, Tato, Angelica: ciascuno artefice della propria storia e di quella dell'isola, esistenze appassionate, operose, non estranee al sopruso, alla violenza, all'esilio e al tradimento, accomunate dalla dedizione per una terra che è soprattutto un luogo dell'anima, come il mare che la circonda e governa il destino dei suoi abitanti. -
Sputasangue
Alla fine del Seicento, le sperdute contrade immerse nei boschi e nelle valli dell'Appennino tra l'Emilia e la Toscana, lontane da tutto e da tutti, sono il palcoscenico ideale della ferocia sanguinaria di bande dedite al brigantaggio, che accumulano ricchezze spargendo il terrore nella zona. Molto tempo più tardi, all'inizio del Novecento, il destino di Romualdo Pezzulli, contadino analfabeta, e della sua famiglia è stravolto dal ritrovamento di un tesoro sepolto nel suo podere dai briganti braccati. La vita dei Pezzulli muta radicalmente, e almeno in un primo momento questa inaspettata ricchezza sembra rassomigliare alla felicità. Il romanzo di Cremonini è un giallo che si snoda lungo oltre due secoli, in un gioco avvincente di incastri temporali, accompagnando il lettore alla scoperta di personaggi e luoghi suggestivi e inesplorati che l'autore è in grado di restituire con sapienza storica e linguistica, a testimonianza del grande amore che lo lega a quelle montagne, a quelle genti e alle mille storie che custodiscono. -
Novelle del mondo occulto
Luigi Capuana: l'autore di Giacinta e del Marchese di Roccaverdina; il teorico del verismo, tra i maggiori critici del secondo Ottocento, amico di Verga, De Roberto, Pirandello; il novelliere di razza, il geniale inventore di fiabe, lo sperimentatore di generi e di forme; il professore universitario, il difensore in tribunale del Mafarka marinettiano; don Lisi, rigoroso ed entusiasta, credeva agli spiriti. E sulle manifestazioni del sovrasensibile pubblicò - ""il primo in Italia a occuparsi dello scabroso soggetto"""" - due studi sorprendenti. Ai fenomeni straordinari, tracce di un mondo naturale occulto, dedicò inoltre diverse novelle, alcune delle quali non sono state finora ripubblicate dopo le prime edizioni in volume. Le inversioni temporali, il quadro animato, il vampiro, il fantasma, l'essere invisibile, la telepatia, il mesmerismo, l'allucinazione: Capuana esplora i limiti estremi dell'umano con la lente dello psicopatologo, non lascia alcuno spazio al sovrannaturale; tutto rientra infine nel """"mondo della realtà"""". Eppure, un senso di mistero e di turbamento permane, affiorante dall'oltre psichico ed erotico dei personaggi (""""prefreudiani"""") di queste novelle: un livello doppio d'elaborazione fantastica, che sembra rivelare una tensione e un umore già pienamente novecenteschi."" -
Perdere l'amore
Svogliati, dolenti, frettolosi, traditi, frustrati, incompresi, fraintesi, mercenari, amori che forse stavolta è la volta buona e amori che resto con lei (o lui) anche se non l'amo più. Amori difficili degli anni Duemila, quasi un aggiornamento sul tema affrontato anni or sono da Italo Calvino in modo simile, cioè con una raccolta di racconti apparentemente indipendenti uno dall'altro ma che si leggono come un romanzo, nell'ansia di scoprire, pagina dopo pagina, come andrà a finire: ma ci sarà un lieto fine per i personaggi di queste storie e per i lettori che inevitabilmente in essi si riconoscono? La legalistica appendice conclusiva è cinicamente beffarda, oppure è la riprova che, nonostante tutto, bisogna comunque sperare, provare, aspettare che prima o poi l'amore arrivi? Un libro sui tanti modi in cui oggi cerchiamo l'amore, per chiedersi perché facciamo sempre più fatica a trovarlo e, soprattutto, a conservarlo. (Enrico Franceschini).