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Piccola cucina della mente
«Leggendo l'opera prima di Alessandra Cussini, Piccola cucina della mente, si ha come l'impressione di accedere a un laboratorio privato (solo all'apparenza) di un alchimista che, in questo caso, elabora i continui flussi di coscienza e le immagini nitide e preternaturali lasciando ampia libertà all'evocazione sia spirituale che materica di esseri e di cose. Il risultato è infatti una centrifuga di emozioni e di forze, sapientemente scandite dal ritmo martellante dell'intera raccolta, ma anche di profumi e di sensi, così come di cosmogonie che richiamano a una origine, che non è data per essere solo ""uno"""" al mondo, ma anche e soprattutto per dire un """"tu"""" nel mondo, visto il presente dialogare con l'altro che nel libro viene a volte interrogato o chiamato in causa. Ma l'altro non è che in realtà un universo di occasioni avute e ancora da ricevere. [...]» (dall'introduzione di Antonio Bux)"" -
L' oltranza
«C'è una continua stasi verticale, un'onda magnetica, sottile eppure melliflua, in questa raccolta d'esordio di Francesco Elios Coviello, dal suggestivo titolo L'oltranza. E titolo non fu mai più azzeccato, dato che, leggendo l'intero lavoro, si ha come la percezione che il giovane autore barese proceda per esasperazione, per un eccesso di ossessione (qui sempre necessaria e mai accessoria) e dunque per una sorta di espiazione spirituale tramite la parola stessa della poesia. Ed è questa una poesia densa, che risulta sgangherarsi per dirsi al mondo, in quel mondo visto sempre di sbieco, quasi liturgicamente rivolto verso un assente che però è pregno di segni vitali, di echi e suggestioni sia terrene che metafisiche e astrali. [...]» (dall'introduzione di Antonio Bux) -
Musica tra le righe
«[...] Il tutto a dimostrare che se la musica trascina e inebria, le parole del canto conducono ad emozioni e percezioni che significano la vita nelle sue tante verità e nelle sue attese.» (dall'introduzione di Elio Pecora) -
III centenario dell'incoronazione di Maria SS. delle grazie di Benevento (1723-3 aprile-2023) e gli altri centenari (2000-2036)
[...] Siamo ormai prossimi a celebrare il terzo Centenario di questo avvenimento; per prepararci ad esso, Fr. Domenico Tirone ci fa dono di questo volume, nel quale, prendendo spunto da questo anniversario, presenta gli aspetti e gli eventi più significativi riguardanti il culto della ""Patrona di Benevento e Regina del Sannio"""". Non è la prima volta che Fr. Domenico scrive sulla """"nostra"""" Madonna delle Grazie. In questo libro, nel quale raccoglie il frutto delle sue ricerche, egli ci prende per mano in un percorso che attraversa i secoli, seguendo «le orme dei pellegrini che, davanti alla venerata Immagine della Madonna delle Grazie, hanno ritrovato le ragioni della propria fede e della propria vita» (Giovanni Paolo II, Incontro con i fedeli nel Santuario della Madonna delle Grazie, Benevento 2 luglio 1990). [...] Dalla presentazione di FR. ANTONIO TREMIGLIOZZI Ministro provinciale"" -
Vite vacue
Vite vacue è un percorso tra polarità opposte e complementari, che trovano sintesi nella compresenza di creazione e distruzione. Presenza e assenza, vicinanza e allontanamento, eros e thanatos, prigionia e libertà. Sfumature e assenza di colore: si vogliono indagare anche i ""passaggi intermedi"""" dell'esistenza, fatta di giorno, di crepuscolo e di notte, cercando di fare luce, ma an- che di cogliere le parti oscure, riguardo alle contraddizioni che attraversano la vita e la morte e che, per non sopperire l'una all'altra, devono per forza trovare un punto d'incontro per poter coesistere. Il dolore della perdita e la ricerca incessante dell'identità sono i fili conduttori, che trovano sintesi nel vuoto, spesso dai toni cupi, talvolta con sfumature di gioia. Vite vacue racconta la difficile ricerca di equilibrio, la sensazione di appagamento a cui si alterna la successiva caduta, come quella del romantico diviso tra il divino e l'infernale, ma che ritrova, infine, la speranza nell'innocenza dell'origine della vita."" -
In rada
Non siamo forse tutti alla ricerca di un luogo che all'occorrenza ci sappia riparare dai forti venti e dal mare mosso della vita? Essere in rada non è fuggire e non è nascondersi. È trovare, ovunque sia, in mare o nella propria terra o racchiuso in un foglio di carta, un rifugio provvisorio fatto di quiete, dove, nell'attesa che passi la tempesta di turno, tentare di allacciare i fili della propria vita, il passato con il presente, gli affanni con le gioie. Significa far emergere pensieri e parole difficili da pensare e da pronunciare a voce alta, spogliare ogni gesto, ogni silenzio e dare voce solo alle emozioni più profonde. Poi ripartire verso un nuovo giorno. -
Suite
Luigi D'Alessio è nato ai piedi del monte Somma, l'antico Vesuvio, nella zona partenopea vesuviana e questo ci rende la lettura delle sue poesie, per certi versi, in modo più semplice, più esplicativa. La visceralità del sentire, l'autoconoscenza che il proprio intelletto permette e favorisce, è stata propedeutica alla poiein in cui l'autore fabbrica la parola - per usare la terminologia urrariana - e le tematiche sottese. Il significato/significante obbedisce all'intuizione visionaria, infuocata, combattuta, densa del senso poetico in una intensità semantica di corrispondenze, rimandi, reiterazioni, decodificazioni. La lingua napoletana consente il caos delle parole, il rebus, le circonlocuzioni geniali che si riannodano alle precedenti parole/senso perfettamente incastonati nel verso; questo accade soprattutto nel significato oltre che nel suono ritmato. La poesia si fa spettacolo teatrale, clamore, urgente e severa metapoiesis, quel processo per cui la poesia parla di se stessa e spiega le sue ragioni e il suo farsi (Raffaele Urraro La fabbrica della parola - Manni, 2011). Così l'intelligente uso del- le parole difende la purezza della lingua dialettale napoletana come segni che conservano gestualità, memoria, appartenenza. [...] Per questo motivo l'autore si occupa di tutto, del dialetto e della sua traduzione in lingua svolgendo un'attività letteraria onesta, premurosa, di ricerca dello stile testimoniando coscienziosità, oculatezza e perspicacia -
Testamento
«La poesia è un fare, è intuizione (""ispira-zione""""?), ma poi anche un vero e proprio artigianato. Si lavora sul linguaggio, sulle immagini, sul senso. Ma prima di tutto si lavora dentro, nel profondo di noi stessi, per lasciar vibrare corde segrete, che accolgano e restituiscano un verbo che forse sappiamo nell'intimo, ma che non necessariamente conosciamo. Il poeta è uno """"scriba"""", certo, ma innanzitutto un uomo immerso nel suo spazio e nel suo tempo. Da lì non può prescindere. E forse lì deve tornare. Quando io e Sergio parliamo, il suo sguardo è seriamente sorridente. Proprio così, si disegna agli angoli delle labbra un lieve sorriso, che però si fonde con la serietà dello sguardo. Questa cosa mi viene in mente dopo aver letto questo suo ultimo lavoro in versi, che ha di per sé un titolo importante, definitivo, ma non definito. Sergio è un uomo instancabile, la sua mente lavora continuamente oscillando vertiginosamente tra la poesia, la pittura, il teatro e chissà cos'altro ancora. Sempre di arte si tratta, di quella straordinaria esperienza di conoscenza che ci introduce in dimensioni non codificabili convenzionalmente. Ma il lavoro sul verso appartiene a una dimensione a sé stante. La poesia tende a tradurre l'indicibile, a nominare l'invisibile. E infatti, è sufficiente ascoltare una lettura del poeta dal vivo per rendersi conto della profondità da cui emerge la parola. La voce di Sergio ha un timbro grave, petroso, incede lentamente rivelando la fatica del farsi corpo nella vibrazione sonora...» (Dalla prefazione di Nicola Bultrini)"" -
Nero crescente
«Nella poesia di Patrizia Baglione un alone sottile di amore e di morte attraversa ogni singola poesia, finanche la più speranzosa e primigenia. Questa raccolta, la terza dell'autrice, dal titolo Nero crescente, si può infatti definire come un autentico canzoniere ininterrotto che viaggia tra i due poli estremi del sentimento e della fine restando sempre sospeso in quel bilico verticale che la poetessa laziale sembra padroneggiare con umile e personalissima cadenza. E se ""l'altro"""", quell'amore abbandonato e impossibile, sembra a volte prendere il sopravvento quasi tormentando l'animo più elevato e primordiale, un sentimento più oscuro pervade l'intera raccolta, quasi a celare una pulsione verso la morte che pare intendere che la vita sia un continuo e perenne lutto sul quale riflettere e nella quale riflettersi fino a che un volto misterioso torni a dire cos'è che si ama e si teme...» (Dall'Introduzione di Antonio Bux)"" -
Dove vivono le favole
«Mi trovo dinanzi al frutto dell'accurato lavoro di ricerca di Fiorella Rega che, alla sensibilità nei confronti del mondo circostante aggiunge, integrandola, un'ottima capacità espressiva in versi. L'efficace utilizzo della parola poetica, si sa, è fondamentale, alla stregua dei colori o del materiale adoperati dai pit- tori e dagli scultori e delle note magnificamente suonate dai musicisti nei loro componimenti. Fiorella Rega ne è consapevole, non essendo tra l'altro alla sua prima pubblicazione poetica. Ne è consapevole, perché affidare al mondo esterno le proprie creazioni artistiche, sia che si parli di poesia, sia che si tratti invece di pittura, musica o scultura, comporta a volte il rischio di mettere troppo a nudo sensazioni e riflessioni riguardanti essenzialmente l'autore stesso, sminuendo l'interesse del lettore...» (Dalla Prefazione di Giuseppe Vetromile) -
Il camaleonte
«[...] La compostezza del linguaggio poetico, di stile vagamente montaliano in gran parte dei testi di questa ottima raccolta, conferisce dignità al tema del ricordo, ove necessariamente la poesia deve elevarsi per universalizzare l'intimità del sentimento, valorizzandolo e motivandolo. Alla fine, è pur sempre un orizzonte di luce e di speranza che s'intravede, dopo il pathos del dolore, ed è questa, anche, la meta che un poeta deve indicare: Gerardo Aluigi compie questo viaggio all'interno di sé, attraversa il baratro dei ricordi e delle memorie, e la sua poesia ne è pregevole struttura portante. [...]» (Di Giuseppe Vetromile). -
Io ti vengo incontro
[...] Antonietta Pastorelli scrive il suo canzoniere in tre atti, valendosi di uno stile misurato, contenuto e di un linguaggio semplice - di una semplicità ricercata, elegante - nella sua autenticità: la sua è una forma asciutta e composta tanto nei momenti di delusione e di amarezza prossime allo sdegno, quanto nei momenti in cui i giorni riprendono a riempirsi di grazia e di speranza, quanto nei momenti nei quali l'approssimarsi alla fine di una persona cara schiude i versi all'elegia in tonalità da adagio, mentre pure, anche su riverbero di una visione metafisica di condizione e destino dell'uomo, quel doloroso declinare in imminenza dell'ultimo congedo rivela che l'amore non ha fine, non ha tempo. Dalla prefazione di Marcello Carlino -
I piedi di Saffo
«Fin dal suo esordio letterario, avvenuto nel 2016 con Capelvenere (Marco Saya Edizioni), Andrea Gruccia ha mostra- to tutta la sua vena creativa di autore per davvero libero e fuori dagli schemi. E, in questa sua nuova raccolta, ne dà ulteriore conferma. Difatti, in I piedi di Saffo, il lettore si imbatterà nella storia - narrata poesia dopo poesia - di un uomo che riesce a provare sentimenti e passione quasi soltanto attraverso lo sfogo maniacale e feticista di pagare giovani donne (viste a volte come figure angeliche, in altre invece quasi fin troppo terrene) per baciare e leccare i loro piedi.[...]» (Dall'introduzione di Antonio Bux). -
Di ala in ala
« [...] Rita Pacilio e Claudio Moica, entrambi nati nel 1963, quindi della medesima generazione, hanno voluto fare questa esperienza di viaggio comune e la prima annotazione che si può fare con certezza è che la voce di Claudio risponde a quella di Rita con lo stesso tono, quasi che nel rincorrersi si fosse trovato l'accordo per unificare le voci in un assolo. Poi però, leggendo con attenzione, vediamo come ognuno conserva la propria essenza pur rispondendo al richiamo e così l'intreccio si apre alla confessione decisa, completamente priva di furbizie, di riserve, di paure. Sembra, a tratti, di assistere alle scene del Cantico dei cantici, a quel dettato che s'alza sopra le miserie umane per cercare la luce nascosta nel labirinto dell'esistere, la verità fuggente che appare e dispare come una Chimera tentatrice. [...] ». (Dalla prefazione di Dante Maffia). -
Extreme Teams. Perché Netflix, Pixar, Airbnb e altre aziende all'avanguardia prosperano dove molte altre falliscono
Dietro grandi successi vi è quasi sempre il lavoro di grandi team. Ma la maggioranza dei leader si affida ad idee e pratiche vecchie di decenni utilizzate da aziende che hanno perso la propria competitività. Cosa bisogna fare dunque, per creare team che possano affrontare con successo le sfide del mondo odierno?Per rispondere a questa domanda, Robert Bruce Shaw esamina le strategie di alcune società tra le più innovative al mondo, come Netflix, Pixar, Airbnb, Whole Foods e tante altre. Extreme Teams analizza nel dettaglio come i leader di queste società ragionano ed operano, ponendo particolare enfasi sull'importanza di creare team performanti, capaci di raggiungere risultati straordinari. -
Il vicolo cieco. Il piccolo libro che vi insegna a comprendere se insistere o rinunciare
Un lavoro, un progetto, una relazione: tutto, all'inizio, costituisce un'esperienza eccitante. Poi subentrano i primi ostacoli e, infine, arriva la fase più difficile. Quella in cui non vi divertite più e dovete solo stringere i denti. A quel punto vi domandate se ne vale davvero la pena. Forse siete entrati nel ""fossato"""": una crisi temporanea che potete superare con uno sforzo in più. Oppure si tratta di un vicolo cieco, una situazione che non potrà mai migliorare, neppure con il massimo impegno. Secondo Seth Godin, ciò che caratterizza i migliori è la capacità di reagire nel modo giusto: cioè mollare subito, senza sensi di colpa, i vicoli ciechi e impegnare le proprie risorse per conquistare l'altra sponda del fossato. I vincenti sanno che i fossati più larghi e difficili riservano il premio migliore e che diventando leader di una nicchia conseguiranno profitti, gloria e sicurezza per il futuro. Questo piccolo libro vi aiuta a capire se vi trovate in un fossato e vi incoraggia a superarlo perché vi ripagherà delle vostre fatiche. Se invece siete in un vicolo cieco, vi aiuta a trovare il coraggio di mollare, perché possiate essere vincenti in un'altra iniziativa."" -
Traction. Le strategie vincenti per ottenere una crescita esplosiva di clienti
Gli imprenditori intelligenti sanno che il successo non dipende tanto dall’originalità del prodotto, dalle performance del team o dai finanziamenti ottenuti, ma soprattutto dalla capacità di attrarre un numero sempre maggiore di nuovi clienti. Alla base di questa crescita c’è la Traction, che rende più semplice tutto il resto - raccolta fondi, assunzioni, partnership, acquisizioni. Traction presenta le diverse strategie che un’azienda può utilizzare per ottenere una crescita esplosiva dei suoi clienti. Questo libro è considerato una delle guide fondamentali per tutti coloro che vogliono far crescere rapidamente il proprio business, che si tratti di un’azienda consolidata o di una startup appena avviata. È pieno di consigli pratici ed interviste ad oltre quaranta imprenditori di successo, tra cui Jimmy Wales (Wikipedia), Alexis Ohanian (Reddit), Paul English (Kayak) e tanti altri. -
Vinci le tue paure. Gli insegnamenti di un Navy Seal
Ex Navy Seal, Brandon Webb propone una guida in cinque tappe, semplice ed efficace, per trasformare la nostra vita, facendo delle paure che ci assalgono una forza che lavora per noi e non contro di noi. Attingendo all'esperienza accumulata in combattimento e negli affari, attraverso aneddoti e un vasto parterre di amici di successo, da astronauti a miliardari, Webb dimostra come chiunque possa espandere e trascendere i propri confini e imparare a usare le paure come propellente per raggiungere traguardi ritenuti impossibili. «La paura può essere una coppia di manette che ti fanno prigioniero - scrive - o una fionda che ti lancia verso l'alto». La chiave - sostiene Webb - è non combattere la paura o respingerla, ma abbracciarla e controllarla. In tal modo, più che essere un avversario, essa diventa un'arma segreta, che permette di avere la meglio anche nelle situazioni più avverse. -
L'importanza di osare. Cinque principi per realizzare pienamente il proprio potenziale nella vita e nel lavoro
Quando la presidente della National Geographic Society Jean Case ha iniziato a indagare sulle qualità distintive dei grandi changemaker (promotori del cambiamento), ha scoperto cinque caratteristiche sorprendenti che avevano tutti in comune. Non si trattava della ricchezza, di certi privilegi e neppure della genialità. Tutti questi uomini e queste donne eccezionali avevano scelto di piazzare una grande scommessa, correre rischi con audacia, apprendere dai propri fallimenti, spingersi al di là della “bolla” in cui vivevano e lasciare che il senso di urgenza prevalesse sulla paura. In tutto il corso de ""L’importanza di osare"""", Jean illustra in toni vividi questi principi mediante la narrazione di storie – dalle esperienze trasformative che ha vissuto in prima persona alle rivoluzionarie scoperte di Jane Goodall nell’ambito della comprensione e della protezione degli scimpanzé, alla decisione del noto chef José Andrés di dedicarsi al pronto intervento portando la sua cucina nelle zone colpite da devastanti uragani per nutrire gli affamati, agli ambiziosi sforzi compiuti da Bryan Stevenson per porre fine alle detenzioni ingiuste e altro ancora. L’autrice apporta nuovi spunti a storie che potreste pensare di conoscere già — come il percorso seguito da Airbnb per arrivare a trasformare il settore dell’ospitalità partendo da zero, o lo storico moonshot di John F. Kennedy — e condivide perle tratte da promotori del cambiamento di cui non avete mai sentito parlare. Intrecciando storytelling, consigli pratici e pura ispirazione, """"L’importanza di osare"""" vi insegnerà come mettere in atto i cinque principi che accomunano le persone e le imprese di successo, in modo che anche voi possiate innescare quei tipi di svolte straordinarie che cambiano il mondo."" -
Il minimalismo nel business
È possibile creare un business ""minimalista"""" che non sia ossessionato dalla crescita a tutti i costi e permetta di vivere meglio? Secondo Paul Jarvis, sì. E se la chiave per una carriera più soddisfacente e appagante non fosse fondare un'impresa con lo scopo di farla crescere a dismisura, bensì lavorare per se stessi, decidere i propri orari lavorativi e realizzare un business a misura d'uomo, più sostenibile (e altamente redditizio)? E se la soluzione migliore - e più scaltra - fosse quella di restare piccoli? Questo libro spiega esattamente come riuscirci. """"Il minimalismo nel business"""" è un approccio basato sull'idea di rimanere piccoli e mettere in discussione la crescita a tutti livelli imprenditoriali. Non come libero professionista, pagato a progetto, né come startup che ha in previsione di espandersi il più in fretta possibile, bensì come piccola azienda che si impegna deliberatamente a fare di meglio anziché di più. L'autore spiega come restare piccoli possa assicurare la libertà di dedicarsi a ciò che davvero conta nella vita, evitando i mal di testa causati dallo stress inevitabilmente associato alla ricerca di una crescita senza fine. Questo libro introduce il rivoluzionario approccio minimalista al lavoro e spiega come farlo funzionare in maniera efficace, in modo da generare un reddito duraturo nel tempo. Paul Jarvis abbandonò il convenzionale mondo degli affari quando si rese conto che dedicare il proprio tempo a un lavoro stressante in una grande azienda di prestigio non corrispondeva alla sua idea di successo. Oggigiorno, al contrario, lavora autonomamente in un ambiente molto più gratificante e produttivo... nella sua casa, su una piccola e lussureggiante isola al largo di Vancouver. Ha scoperto l'incommensurabile vantaggio di abbandonare l'obsoleta mentalità aziendale, che richiede incessantemente più produttività, più risultati e una crescita ossessiva. Nel libro, Jarvis spiega come trovare la strada giusta, inclusa la pianificazione di come impostare il tuo business, determinare i ricavi desiderati, gestire crisi impreviste, mantenere felici i tuoi clienti chiave e, naturalmente, fare tutto di questo da solo.""