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Dell'imitazione nelle belle arti
Questo libro aggiunge un nuovo possibile capitolo a quella storia dell'arte come storia della mimesi, storia non ancora scritta, affrontandone le vicende tra XVIII e XIX secolo. L'approccio di Lebensztejn alla questione della mimesi è dichiaratamente di tipo semiotico, ma si differenzia radicalmente dalle tipologie di lettura semiotica delle opere d'arte prevalenti negli ultimi anni, nelle quali spesso l'analisi del funzionamento della macchina significante ha trascurato di radicare le proprie acquisizioni nella puntualità della ricerca storico-filologica, privilegiando una valutazione atemporale dei dispositivi visuali. Le due tipologie semiologiche, rispettivamente neoclassica e romantica, sono invece indagate negli scritti di questo volume articolandole tra i differenti piani della concreta produzione artistica, della teoria dell'arte e della ricezione di entrambe da parte del pubblico coevo e della posterità. -
La dismisura immaginata. Hoffmann e la letteratura fantastica
Nella cultura europea del XIX secolo E.T.A. Hoffmann può essere considerato come un punto di riferimento irrinunciabile: maestro del genere fantastico, precursore dell'indagine dell'inconscio, anticipatore del surrealismo, cantore della sensibilità umana, del dubbio, dell'incertezza, che erano stati disseminati dal secolo precedente. Hoffmann è l'inconsapevole e complesso scrittore che sintetizza meglio di ogni altro la crisi di passaggio tra due secoli, cogliendo di ognuno le problematiche, le incertezze, le difficoltà, gli spunti d'instabilità creativa. È già l'immagine dell'intellettuale moderno che soffre e si dilania per la sua incontenibile insoddisfazione, che avverte precocemente il distacco fra l'idea di sé, il proprio essere e la società reale, ed esprime il suo tormento attraverso l'arte. Questo saggio analizza il fantastico di Hoffmann nell'interpretazione di Walter Scott e il suo contributo alla nascita del perturbante freudiano. -
D'Annunzio del libro mancato
Nel 1973 Donatello D'Orazio, ormai quasi ottantenne, rimase così affascinato dalla notizia che D'Annunzio aveva avuto intenzione di scrivere una ""Vita di Gesù"""" che si documentò ampiamente sull'argomento. Fu così che, tra il dicembre 1974 e il gennaio 1975, elaborò il presente saggio nel quale si prefisse, come precipuo obiettivo, di rispondere a due domande: come nacque in D'Annunzio l'idea di scrivere il libro e perché poi non lo fece. Pertanto, in questo delicato lavoro, dapprima esegue un'attenta e precisa disamina sulle situazioni che interferirono sulla genesi dell'opera e poi esprime il suo giudizio."" -
Cronache di Lavenza
"Sono sempre stato molto legato alle mie radici. Sono fiero di essere nato e cresciuto a Lavenza. Ho girato il mondo, ma alla fine sono sempre tornato qui, all'ombra del suo glorioso castello. Da tempo, la mia è una piccola cittadina di provincia, abbarbicata sull'Appennino tosco-romagnolo, ma conserva viva più che mai la consapevolezza del suo passato glorioso, carico di arte e di storia. Questo è il lato """"solare"""" del suo fascino, che altri, coi quali non oso competere, hanno divulgato con rigore e dovizia storico-scientifica, nonché con la necessaria brillantezza espositiva""""." -
Le avventure delle immagini. Percorsi tra arte e cinema in Italia
Tre indagini sui rapporti tra le arti visive e il cinema nel panorama italiano. L'immagine del mondo classico nelle ricostruzioni filmiche da Cabiria al peplum, gli scambi e le collaborazioni tra artisti e registi nel secondo dopoguerra, i caratteri dei documentari d'arte tanto diffusi negli anni Cinquanta, diventano occasioni per considerare affinità e differenze tra due universi delle immagini, coniugando puntualizzazioni filologiche e valutazioni antropologiche complessive. Sondaggi su una ""storia"""" che si comincia ora a scrivere, che diventano anche tentativi di immaginare le metodologie storiche e critiche necessarie per progettare nuovi confini della storia dell'arte."" -
La liturgia della chiesa nell'epoca della secolarizzazione
Benedetto XVI ha affermato che ""la crisi ecclesiale in cui oggi ci troviamo dipende in gran parte dal culto della liturgia che talvolta viene addirittura concepita: etsi Deus non daretur"""". A questa formula, che riassume l'itinerario di secolarizzazione della società contemporanea, il Papa ha opposto quella etsi Deus daretur, che contiene una visione del mondo fondata sul principio del sacro. Espressione per eccellenza del sacro è la liturgia, la preghiera pubblica della Chiesa, atto di culto non del singolo uomo, ma della comunità dei battezzati, riuniti attorno al Santo Sacrificio dell'Altare. Questa liturgia non è solo la trasmissione della parola di Dio all'uomo, e la sua santificazione attraverso i Sacramenti; essa è anche e innanzitutto un insieme di forme sensibili che elevano l'uomo verso Dio e lo aiutano a glorificarlo e a rendergli il culto dovuto."" -
Sopravvissuto alle foibe. La vicenda di Graziano Udovisi, combattente italiano al confine orientale, infoibato dai titini, miracolosamente sopravvissuto
Graziano Udovisi nel 1943 è un giovane diplomato di Pola, importante base navale italiana in Istria. Dopo lo sbando generale conseguente all'armistizio dell'8 settembre, all'età di 18 anni, decide di arruolarsi insieme ad altri giovani suoi coetanei, nella Milizia territoriale, per difendere Pola dagli attacchi dei comunisti iugoslavi del maresciallo Tito. Terminata la guerra si presenta al comando di zona, tenuto dai partigiani titini e italiani. Trattenuto, subì torture di ogni genere per alcuni giorni, poi venne infoibato insieme ad altri sventurati. Da quella voragine, riuscì miracolosamente a risalire. Ricorda come la fede gli abbia fatto forza permettendogli di uscire vivo da quell'inferno. Il suo racconto è ricco di particolari riguardo il disegno politico dei comunisti titini che perseguitavano in nome della loro nefasta utopia. Dopo i titini arriva un'altra terribile insidia: la giustizia italiana. Dopo essere stato curato clandestinamente dalle profonde ferite subite nella foiba, venne tradito. Arrestato, processato, tradotto nelle prigioni di Padova, Venezia, Udine, Gorizia, Trieste. Subì una condanna di oltre tre anni. -
Guardia di ferro. La legione dell'Arcangelo Michele
Nato al di fuori dei consueti e convenzionali schemi classificatori propri della politologia corrente, il Legionarismo romeno si profila come perfetta sintesi fra le ragioni di una aristocratica milizia civile e i canoni di una rigorosa disciplina spirituale. La singolarità dell'esperienza che ha animato le vicende della Legione e del suo Capo, si riflette nel riconoscimento del primato della vocazione ad una spiritualità cristianamente vissuta sulle multiformi contingenze politiche. La denuncia del materialismo moderno e delle sue coerenti manifestazioni ideologiche, è la principale connotazione dottrinaria di uno straordinario fenomeno che, a dispetto dei polemici silenzi e dei faziosi travisamenti perpetrati dalla cultura dominante, serba nitidamente i caratteri di una incomparabile testimonianza ideale. -
Lettere alla Büsiarda. Corrispondenza dal fronte di un lettore non allineato
Scrivere lettere ai giornali può talora essere giudicato, e non sempre a torto, esercizio di velleitari rompiscatole o di acchiappanuvole, quando non addirittura espressione di narcisismo e grafomania. È però giusto riconoscere che chi con passione prende in mano la penna per dire pubblicamente, senza timori reverenziali e con buona riserva d'inchiostro, le proprie opinioni, per giunta firmandole, merita se non altro rispetto. Non importa se possa poi effettivamente incappare nel giudizio ingeneroso di chi non apprezza il senso dialogante di quell'esile filo di comunicazione teso fra il parterre delle redazioni e la platea dei lettori. -
L'impero breve. Vita e opere degli italiani in A.O.I.
L'avventura dell'Italia fascista in Africa fu l'ultima delle imprese coloniali; un'aggressione contro genti di antica civiltà in un periodo in cui già le élites dei popoli soggiogati d'Africa e d'Asia avevano iniziato il loro cammino verso l'indipendenza. Determinò una scia di eventi dolorosi per i nativi come la dura repressione con le stragi che l'accompagnarono, l'esclusione dalla vita istituzionale e il razzismo codificato. Ebbe, inoltre, conseguenze negative per l'Italia sotto diversi punti di vista. Questi elementi sono chiaramente evidenziati dall'autore e rappresentano la cornice della sua minuziosa indagine sui nostri coloni che operarono in quelle terre nel breve periodo dell'occupazione. -
L'Illuminismo. Tra contraddizioni e utopie
Dopo la frantumazione della modernità, la storiografia contemporanea non sembra disposta a rivederne le origini culturali, ostinandosi in un culto acritico dell'Illuminismo. Questo libro è una presentazione, sintetica ed efficace, dell'Illuminismo come epoca storica e come categoria concettuale, per arrivare ad una comprensione in profondità del fenomeno che squarcia il velo di tanti miti e luoghi comuni. Ma non solo. Questo libro evidenzia anche le contraddizioni insite nella filosofia dei lumi, prima fra tutte la sua pretesa antropocentrica (secondo cui la ragione dell'individuo è il fondamento immanente del reale) che si rovescia in un itinerario di auto-distruzione dell'uomo. D'altronde le contraddizioni sono esiti inevitabili di tutte le utopie e l'Illuminismo è stato, nella sua essenza, una grande utopia. -
Lettere al presidente
Tenuto conto del perdurante interesse per una prossima revisione della Carta Costituzionale, specialmente della seconda parte, pubblico qui di seguito alcuni articoli di quella stagione che parte dai primi anni del dopoguerra alla contestazione del '68 e poi, da questa, al collasso dell'Unione Sovietica, alla riunificazione della Germania e ai primi, difficili passi dell'Unione Europea. Il libro si apre con la lettera aperta al Presidente della Repubblica, che era all'epoca Francesco Cossiga, divenuto poi noto come ""il picconatore"""". Il suo nome è nuovamente emerso per alcuni suoi recenti suggerimenti a proposito di un uso a dir poco spregiudicato delle forze di polizia nel caso di manifestazioni giovanili e studentesche e in generale di moti di piazza. In essi Francesco Cossiga tende a scorgere le avvisaglie di un nuovo terrorismo - preoccupazione in sé legittima, che però troppo corrivamente mette sul banco degli imputati o quanto meno dei fiancheggiatori sinistra e sindacati."" -
Indagine su Velázquez. Il mistero del tesoro scomparso
Il volume comprende due romanzi distinti, seppur complementari. Il primo, Indagine su Velázquez, è ambientato a Napoli nell'Università Federico II e termina in un paesino montano dell'Abruzzo, mentre il secondo, Il mistero del tesoro scomparso, si svolge nella cittadina sardocatalana di Alghero, nelle cui acque avvengono gli eventi ""thriller"""" che concludono la storia. Con questo libro, l'Autore prosegue un filone già percorso in altri romanzi nei quali i fatti delittuosi maturano nel contesto di una attività artistica. Questa volta l'avventura dei protagonisti prende origine da uno studio sulla vita di Velázquez, commissionato dal direttore del Dipartimento di Storia dell'Arte a Luca Dauria, giovane ricercatore. Dopo aver indagato su alcuni aspetti poco noti della biografia del grande pittore sivigliano, Luca si convince che la brama di ricchezza che attanaglia molti uomini di oggi non fosse sconosciuta nel XVII secolo, e ipotizza che proprio a causa di una pressante necessità di denaro Velázquez si fosse fermato in Sardegna durante il suo secondo viaggio in Italia."" -
A margine. Teoria critica e sociologica della letteratura
Come può essere ricordato Leo Löwenthal? Come il maestro misconosciuto della sociologia della letteratura? Come uno dei fondatori della Scuola di Francoforte, assieme ad Adorno e Horkheimer? Come il più acuto anticipatore dei problemi della cultura di massa? Rari e sporadici i suoi interventi teorici sulla sociologia della letteratura, prodotti a una distanza quasi ventennale l'uno dall'altro. In questo volume sono raccolti, in prima traduzione italiana, i testi teorici più recenti; un omaggio e un atto dovuto per riconoscergli quei meriti di studioso della disciplina di cui è stato, assieme a György Lukács e a Raymond Williams, tra i più significativi e acuti interpreti del Novecento. In particolare, ""Sociology of Literature in Retrospect"""" del 1987, vero e proprio """"testamento culturale"""", può essere considerato il suo ultimo scritto in assoluto sull'argomento. Tutti testi di grande valore metodologico ed etico di uno dei maggiori intellettuali del XX secolo che considerava, a torto, il suo contributo """"a margine"""" della Teoria critica, sviluppata dai suoi colleghi della Scuola di Francoforte."" -
Leni Riefenstahl. Un mito del XX secolo
"Il Cinema mondiale in occasione della scomparsa di Leni Riefenstahl, si inchina riverente davanti alla Salma di colei che deve doverosamente essere ricordata per i suoi geniali film, divenuti fondamentali nella storia del cinema"""". Questo l'epitaffio dovuto alla grandezza di colei che con immagini di soggiogante bellezza aveva raggiunto magistralmente effetti spettacolari in: Der Sieg des Glaubens (Vittoria della fede, 1933), Tag des Freiheits (Giorno della libertà, 1935), Triumph des Willens (Il trionfo della fede, 1936), e nei famosissimi e insuperati Fest der Völker (Olympia, 1938) e Fest der Schönheit (Apoteosi di Olympia, 1938). Invece, i mezzi di informazione hanno dato notizia della sua morte in maniera faziosa, fino allo scadimento più squallido e rispolverando vecchi commenti di denazificazione." -
Il colore del caffè
Il maresciallo Dante Modiano, poco prima della seconda guerra mondiale, viene trasferito in un paesino della montagna abruzzese. Si imbatte da subito in strani personaggi: un bambino di cui tutti sembrano ignorare le origini, un vecchio cieco appassionato di letteratura, una splendida e prosperosa ostessa, una contessa che fugge dalla vita mondana della capitale forse per nascondersi, un finanziere senza scrupoli che ha truffato migliaia di persone. A fare da cornice ai personaggi principali, altri soggetti dai colori forti: il pazzo Gerolamo, il podestà Ovidio Mentore, e, come in ogni storia di paese che si rispetti, il farmacista, il notaio, il prete. -
La vita è ricordarsi. Note su una poesia di Sandro Penna
La vita è ricordarsi di un risveglio, è il celebre incipit della raccolta poetica del 1939 con il quale viene spesso identificata la poesia epigrammatica di Sandro Penna. Questo studio a tre è un esercizio di esegesi del suo nume poetico. Se l'espressione lirica implica soggettivazione, la sua interpretazione tende invece ad un certo grado di oggettivazione. Prima viene la creazione, poi l'ascolto e la lettura. Il poeta è colui che interloquisce col nulla e lo trascrive; l'esegeta, più concretamente, dialoga con la materia poetica servitagli dall'artista. Valéry ha spesso ribadito che i versi hanno il senso che dà loro il lettore. Non è difficile, però, scadere nella mistificazione quando il testo diventa pretesto. Gli autori, interpreti attenti e rispettosi, non sono incappati in questa trappola; possiedono sensibilità da non trasformare i versi in questione nel feticcio di una gratuita ermeneutica e la pratica filosofica operata sul componimento dà una coloritura inedita al libro. -
Itinerari della destra cattolica
Un'impressionante sequela di abbagli e malintesi ha allontanato i cattolici dalla loro naturale posizione politica e la destra dalla sua naturale radice cattolica. Di conseguenza la recente storia italiana narra le disavventure di due partiti tormentati dall'aspirazione a diventare il proprio contrario: la DC di Jacques Maritain e il MSI di Julius Evola. Il cattolicesimo politico inteso alla paradossale imitazione dell'avversario laico e progressista e il movimento postfascista rovesciato nell'avversione alle proprie radici spirituali. Rosy Bindi e Gianfranco Fini sono i perfetti interpreti di due scelte antipatiche, che - alla fine - si ritrovano nella reciproca simpatia per l'assenza di un vero disegno politico. Nel presente saggio, Piero Vassallo tenta di risalire ai pensieri che hanno trascinato democristiani e postfascisti nella commedia degli scambi insensati. E nella ricerca fa intravedere i pregiudizi da abbattere per aprire la strada di una destra finalmente affrancata dall'incuboso desiderio di diventare altro. -
Il caso Aum Shinrikyo. Società, religione e terrorismo nel Giappone contemporaneo
Sostenuta da un'importante bibliografia, la storia del .caso Aum Shinrikyo. viene presentata secondo una rigorosa linea cronologica, e indagata nel contesto socio-religioso del Giappone contemporaneo. In seguito al massiccio attacco terroristico alla metropolitana di Tokyo nel marzo del 1995, l'Aum Shinrikyo si è imposto all.attenzione giapponese e mondiale come il più feroce movimento religioso terroristico nipponico. Setta sincretista fondata sulla figura del suo leader Asahara, l'Aum Shinrikyo si è inizialmente aperto e proteso verso la società, proponendo un sentiero comune di salvezza collettiva, ma finendo per chiudersi in se stesso in seguito ad una serie successiva di fallimenti. Con l'intento di scatenare una guerra globale, non si è limitato a dirigere le proprie energie contro i suoi nemici, ma ha preso di mira l'intera società. Mentre il racconto si sviluppa, l'organizzazione interna del movimento e la struttura esterna della società si intrecciano, si fondono e si sfumano, lasciando l'amara consapevolezza dell'intimo rapporto tra fanatismo religioso e violenza. -
L'immaginario collettivo americano
Questo libro contiene articoli scritti fra il 1980 e il 1990 per il settimanale ""L'Opinione"""" su invito o, per essere più precisi, su istigazione di Rossana Livolsi, all'epoca redattrice-capo. Il settimanale era la voce ufficiosa del Partito Liberale Italiano.""