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La terza casa. Come adattare la nostra casa ai cambiamenti della vita
Questo libro vuole essere una riflessione sul rapporto che esiste fra noi e la nostra casa, osservando come cambiano le esigenze e i desideri con l'avanzare dell'età. Molto spesso pensare alla casa che abitiamo significa studiarne le funzioni, osservare i locali, ricercare dimensioni e arredi, soffermarci sull'estetica dei materiali e dei luoghi. Ma tutto questo non basta: dobbiamo riflettere sui significati che ha la casa per noi e pensare con attenzione alle esigenze che la nostra età richiede: la casa risponde ai nostri bisogni? Ci sostiene in modo adeguato? con il passare del tempo ha bisogno di qualche cambiamento? cosa possiamo fare perché la nostra casa sia adatta alle esigenze di un'età più matura? E questa è, appunto, la TerzaCasa, che deve rispondere a tre esigenze fondamentali: vedere il nostro passato e sentire che esso ci appartiene e ci sostiene, custodire oggetti di amore raccolti negli anni, valorizzare la nostra storia e mantenerne forte la memoria; vivere con attenzione il presente, studiando e migliorando la qualità di vita di tutti i giorni, pensando alle nuove esigenze del fisico e ai desideri per trascorrere il tempo libero, adeguando di conseguenza gli spazi, utilizzando i materiali, gli arredi e le tecnologie più idonee; pensare con consapevolezza al futuro, mettendo in atto accorgimenti in grado di fare prevenzione, con scelte volte alla sicurezza fisica e alla serenità psicologica dell'abitare. -
Le fiabe per... andare sereni al nido e a scuola. Per grandi e piccini
L'asilo nido, la scuola dell'infanzia e poi la scuola primaria costituiscono un passaggio fondamentale per mamme e piccini. Per la prima volta, il bambino avrà una sua vita indipendente, in un posto nuovo, con i suoi piccoli amici e delle figure di riferimento diverse. Nido e scuola, posti per definizione accoglienti e gioiosi, possono però diventare fonte di paura, di ansia e di somatizzazioni per i bambini più sensibili e meno propensi al distacco da casa. Come vivrà il nostro bambino questo passaggio? Come si troverà a stare senza di noi? Si sentirà abbandonato? E noi come staremo? Sapremo aiutarlo? Fermiamoci, e leggiamo una fiaba... L'utilizzo della fiaba favorisce lo sviluppo psico-affettivo e aiuta a elaborare paure e sofferenze psichiche. I piccoli e grandi lettori, sia quelli più ""fragili"""" sia quelli già """"forti"""", potranno identificarsi nei vari personaggi e, ritrovando le parti nascoste di sé, potranno recuperare l'energia necessaria a proseguire il cammino. Ogni fiaba si presenta con una veste di facile accessibilità ed immediatezza emotiva per ogni lettore, specialista o non, ed è anticipata e seguita da un'analisi dettagliata che porta la fiaba stessa a essere utile nella vita di ciascuno. Per grandi e piccini, per genitori e insegnanti, per psicologi ed educatori, per ogni persona che crede nell'importanza della comunicazione emotiva, prima ancora che in quella cognitiva e razionale: solo attraverso il cuore si può raggiungere la mente."" -
Lusso e benessere nell'Italia del Settecento
La riflessione su lusso e benessere, che implica categorie come felicità, bisogni, desideri e passioni e che il dibattito contemporaneo sta recuperando a livello di analisi economica, costituisce un percorso inedito per proporre una rilettura del Settecento italiano, focalizzata sulla ricostruzione delle implicazioni politiche del discorso economico. Le trasformazioni materiali che investirono il Settecento europeo e atlantico stimolarono una nuova discussione sul lusso, che in Italia si pose direttamente al cuore della politica delle riforme. Nella fase cruciale in cui un nuovo dibattito economico si legò all'affermarsi di inediti modelli di consumo, più disinvolti rispetto a quelli fortemente condizionati dai rigidi schemi delle gerarchie sociali tradizionali, la riflessione sul lusso prima, e sul benessere poi, veicolò infatti per tutto il secolo un potente e complesso linguaggio politico, che mirò anche a intaccare elementi strutturali dell'antico regime. In tale prospettiva il tema, che porta a interagire attraverso un prisma sfaccettato questioni culturali, filosofiche, politiche, sociali, economiche e materiali, permette di penetrare il Settecento italiano su molteplici e differenti piani, dai movimenti dell'economia alla politica delle riforme, dall'analisi economica alla riflessione politica, dalle trasformazioni sociali e l'emergere di nuovi gruppi ai mutamenti nella cultura e nelle mentalità. -
Educazione alla mobilità. Un aproccio trasversale alla didattica della sicurezza e alla mobilità sostenibile
Il traffico, che rappresenta una circostanza all'interno della quale ci troviamo quotidianamente inseriti, è di fatto una situazione complessa, molto più complicata di una comunità di persone con le loro dinamiche relazionali, molto più imprevedibile di un sistema fisico che evolve secondo leggi ben definite, molto più caotico di un processo stocastico di cui possiamo prevedere approssimativamente il valore medio. Educare i giovani a muoversi nel traffico in modo sicuro e responsabile risulta essere perciò molto più complicato che educare a fare una determinata e ben definita azione o condurre all'acquisizione di una competenza. L'educazione alla mobilità costituisce perciò un campo nel quale le classiche metodologie didattiche e le tradizionali strategie psicologiche da sole non bastano per formare un cittadino pienamente consapevole dei suoi diritti e doveri sulla strada. È quindi quanto mai necessario - per interessare e incuriosire i giovani alle argomentazioni che caratterizzano questo tipo di educazione - adottare un approccio olistico e trasversale non solo alle singole discipline, ma anche alle competenze delle diverse istituzioni che sul territorio se ne occupano a vario titolo. Un primo confronto in una prospettiva univoca è ciò che si è iniziato a fare concretamente con il Progetto SicuraMente e in questa pubblicazione vengono raccolti i ventidue contributi di riflessione e di esperienza su cui si è riflettuto assieme con gli esperti. -
I disturbi della comunicazione nella popolazione multilingue e multiculture
Negli ultimi anni l'Italia ha assistito a un profondo cambiamento della sua struttura sociale: da nazione di emigranti è diventata una nazione di emigrati. Così, se negli anni '60 del secolo scorso erano diffusi i dialetti, e l'introduzione della televisione è servita ad uniformare l'utilizzo della lingua Italiana, nel XXI secolo, accanto all'Italiano, si parlano le più svariate lingue: dall'arabo al cinese, dall'albanese al rumeno, senza dimenticare il filippino, lo spagnolo e numerosi altri idiomi. In ambito sanitario si sono quindi aperti nuovi scenari e, in modo particolare in ambito comunicologico, la gestione del paziente multilingua/multicultura con disturbi di comunicazione e linguaggio è diventata una delle sfide più attuali per il foniatra e il logopedista. La pratica clinica foniatrica e logopedica trova non poche difficoltà nella diagnosi e nella riabilitazione dei disturbi della comunicazione e del linguaggio nei soggetti multilingua/multicultura. Relazione Ufficiale della Società Italiana di Foniatria e Logopedia (SIFEL), questo volume si avvale della collaborazione dei più importanti esperti italiani in ambito di multilinguismo/multiculturalismo. La prima parte del libro è dedicata agli aspetti generali del multilinguismo/multiculturalismo in Italia: dalle definizioni di persona multilingua/multicultura, si passa all'analisi delle caratteristiche demografiche del multilinguismo. -
Architettura e paesaggi della villeggiatura in Italia tra Otto e Novecento
Un tempo pratica esclusiva delle élites aristocratiche, nel corso dell'Ottocento la villeggiatura si trasforma in una diffusa consuetudine borghese, divenendo nella seconda metà del Novecento un vero e proprio fenomeno di massa che pone le basi per nuove tipologie urbane e per la trasformazione di interi paesaggi. In Italia le infrastrutture create ad hoc, gli spazi della socialità, le architetture dell'accoglienza, le residenze, le attrezzature provvisorie costruiscono l'immagine delle città per la villeggiatura misurandosi con i modelli internazionali, incentivando in alcuni casi l'espansione dei centri storici e in altri la nascita di nuovi nuclei fisicamente distinti. Sviluppando i contributi presentati al convegno Architettura e paesaggi della villeggiatura. Luoghi in Italia e in Trentino Alto Adige nell'Ottocento e nel Novecento, promosso a Madonna di Campiglio dal Centro interdipartimentale di ricerca per l'archivio e l'interpretazione del progetto architettonico e urbanistico dell'Università di Napoli ""Federico II"""" (oggi Centro interdipartimentale di ricerca per i beni architettonici ambientali e per la progettazione urbana), il volume offre articolati spunti di riflessione sulle trasformazioni urbane poste in essere in Italia per il consumo del loisir e sulle relative architetture nelle diverse tipologie: temi già indagati da altre """"storie"""" o in altri paesi, ma solo di recente all'attenzione della storiografia dell'architettura italiana."" -
Tra patria e campanile. Ritualità civili e culture politiche a Firenze in età giolittiana
Firenze in età giolittiana si presentava come una città vivace sospesa tra i rapidi cambiamenti dell'età contemporanea e i vincoli della forte tradizione storica; ormai parte integrante del recente Stato italiano, ma ancora fiera e orgogliosa delle proprie radici artistiche e artigiane; in bilico insomma tra Patria e campanile. Al suo interno era presente un fitto mosaico composto da associazioni culturali, partiti politici, sindacati e confraternite cattoliche alle prese con il senso di appartenenza locale e nazionale in un periodo di fondamentale importanza nel processo di costruzione dell'identità degli italiani. Alla base di questa operazione non vi erano solo provvedimenti politici e amministrativi, ma anche manifestazioni e celebrazioni volte a ""fare gli italiani"""" che spesso sfociavano in aspri contrasti tra i diversi attori sociali. Il libro vuole essere una storia culturale della città e delle sue molteplici componenti indagate attraverso il fitto calendario celebrativo degli anni dell'età giolittiana; non solo attraverso lo studio delle feste annuali come lo Statuto, il Primo maggio o il Venti Settembre, ma anche grazie all'analisi delle commemorazioni risorgimentali. Nel volume trovano spazio, infatti, l'anniversario di Curtatone e Montanara, della Rivoluzione Toscana, i centenari dei grandi personaggi del nostro Pantheon Nazionale, e, infine, l'anniversario del primo giubileo della Patria del 1911."" -
Come parla un terapeuta. La ristrutturazione strategica
Come parla uno psicoterapeuta? Il libro intende rispondere a questa domanda. Si aprono così le porte della stanza in cui terapeuta e paziente si incontrano per raggiungere un obiettivo comune: sconfiggere il disturbo del paziente. Il lettore viene così accompagnato a osservare in che modo il linguaggio può essere modulato dal terapeuta per introdurre nella vita del paziente un cambiamento rapido. La tecnica analizzata è la ristrutturazione - modalità introdotta da Paul Watzlawick - che qui viene spiegata e approfondita a partire dal lavoro terapeutico di un suo allievo d'eccezione, Giorgio Nardone. Commentando fin dalle prime pagine la terapia su un caso ossessivo, l'autore approfondisce passo passo diverse forme di ristrutturazione strategica: alcune molto note (come il paradosso e le analogie), altre introdotte dall'autore ex-novo (come il contrasto dei contrari e la ristrutturazione dei nessi causali). Psicologi, medici, psicoterapeuti, operatori delle relazioni d'aiuto e chiunque operi nell'ambito della salute troverà preziosa la lettura di questo libro, che si propone come un manuale di retorica applicata al cambiamento, in cui fa da protagonista il linguaggio, un prisma dalle tante sfaccettature in grado di moltiplicare la stessa luce in molti differenti colori. -
Il continuo e il discreto. Estetica e filosofia dell'esperienza in John Dewey
Questo volume intende essere una ricognizione del pensiero di John Dewey, con particolare attenzione alla fase matura, ma tenendo presenti le premesse già rintracciabili negli scritti precedenti. Al centro dell'indagine è l'estetica, luogo privilegiato per un ripensamento della nozione di esperienza, di capitale importanza per comprendere il pragmatismo deweyano: l'esperienza estetica, in particolare l'arte, non costituisce un riflesso esemplare dell'esperienza in genere, come vuole invece una lunga e importante tradizione della filosofia moderna. L'estetico, per Dewey, concentra e rende operative le componenti fondamentali del fare esperienza: esso è il suo elemento costitutivo. L'estetica, riqualificata come filosofia dell'esperienza tout court, risponde a una questione che anima il pragmatismo fin dalle sue origini: com'è possibile applicare regole generali a situazioni singolari, come le condotte di vita? L'estetica di Dewey sembra essere una delle risposte più radicali all'istanza, avanzata già da Peirce, che il pragmatismo si radichi nella concretezza della vita, senza con ciò rinunciare a porre la questione della validità universalità dei principî che informano il pensiero e l'azione dell'uomo. -
Evoluzione delle materie plastiche nel design per l'edilizia 1945-1990
L'impatto che l'avvento delle materie plastiche ha avuto sui prodotti e sull'industria ha rivoluzionato in pochi anni la vita delle persone, con una forza paragonabile a quella della rivoluzione informatica, investendo anche il design dei componenti per l'edilizia. A partire dal periodo della ricostruzione post bellica, l'entusiasmo per i nuovi materiali, da parte di architetti e imprese, incarna il clima di ottimismo, di sperimentazione e di fiducia nel progresso tecnologico e nella democrazia e apre un acceso dibattito sul ruolo che questi materiali possono assumere nel design dei componenti per l'edilizia e della casa, e sul loro rapporto con lo sviluppo tecnologico, il mercato, la cultura, la politica e la vita quotidiana. Attraverso le sperimentazioni, poco conosciute specialmente tra i giovani architetti e designer, portate avanti, in particolare dagli anni Cinquanta agli anni Settanta, da architetti del calibro di Giò Ponti, Angelo Mangiarotti e Marco Zanuso, per gli interni e l'arredamento, e ancora Frei Otto, Renzo Piano e Mario Scheichenbauer, per gli studi sulle strutture e sull'edilizia industrializzata e per la ricerca di elaborazione di nuove forme, questo volume intende fornire un quadro dell'evoluzione delle materie plastiche nell'edilizia a partire dal dopoguerra fino ai primi anni Novanta ed evidenziare le loro potenzialità applicative. -
Forma mentis. Neuroergonomia sensoriale applicata alla progettazione
Obiettivo di questo volume è di accompagnare il processo ideativo della fase progettuale sia attraverso le conoscenze teoriche relative alle modalità sensoriali che influenzano l'agire umano nel suo relazionarsi con gli oggetti e gli ambienti che lo circondano, sia grazie alle applicazioni pratiche che possono aiutare i creativi, siano essi comunicatori, designer o progettisti, a comprendere i vincoli e i percorsi nella generazione delle idee e nello sviluppo dell'innovazione. Continuamente raccogliamo le informazioni dal mondo per usarle e produciamo oggetti perché siano usati. La veicolazione dei significati, attraverso i canali sensoriali e i modelli mentali che le persone costruiscono intorno a un oggetto, rappresenta un aspetto imprescindibile del processo creativo che deve tenere conto dei complessi equilibri, alla base della nostra stessa esistenza. La neuroergonomia cognitiva applica le basi delle neuroscienze allo studio della percezione umana, il cui impiego è finalizzato a misurare, analizzare e interpretare ciò che è percepito e, nelle sue applicazioni pratiche, anche a migliorare la qualità sensoriale degli artefatti. Un testo non solo teorico, ma ricco di esempi e tecniche strumentali e cognitive da applicare alle proprie idee per progettare e comunicare il futuro. -
Diplomazia di celluloide? Hollywood dalla seconda guerra mondiale alla guerra fredda
L'appoggio in campo internazionale accordato alle majors dalle autorità statunitensi è stato frutto di un ""dovere istituzionale"""" o piuttosto di un auspicato ritorno in termini di condizionamento psicologico? Attraverso l'ausilio di fonti governative, l'autore tenta di chiarire se e come i responsabili della politica estera americana abbiano inteso sfruttare i film d'evasione quale mezzo per influenzare la mente (e quindi l'azione) degli spettatori oltreoceano durante i turbolenti anni che condussero il mondo dalla Seconda guerra mondiale alla Guerra fredda. Se a Washington l'esistenza di una """"questione cinematografica"""" giunge infatti a un definitivo riconoscimento con la """"guerra totale"""", la definizione di una """"politica cinematografica"""" avverrà soltanto nel contesto segnato dalla """"cortina di ferro"""", in cui il caso della Germania, esaminato in profondità, rappresenta un precedente per quanto riguarda l'impiego dei lungometraggi commerciali nel progetto (inizialmente legato al Piano Marshall) denominato Informational Media Guaranty Program. Il risultato finale è una narrazione, semplice ma allo stesso tempo rigorosa, di come il governo americano ha affrontato, con alterne fortune, il complesso problema dell'impatto di Hollywood sull'immaginario collettivo internazionale senza ledere il principio della libertà d'espressione, nonché quello considerato altrettanto sacro - della libera concorrenza."" -
Figli che trasformano. La nascita della relazione nella famiglia adottiva
I figli che trasformano sono i figli adottivi, che con il loro arrivo danno il via ad un modo di fare famiglia in cui i genitori e i piccoli entrano in egual misura in gioco. Il volume prende le mosse dal periodo che segue l'ingresso del bambino nella famiglia adottiva, ad alta intensità emotiva per ciascuno, per avvicinarsi ai temi e ai vissuti che maggiormente lo caratterizzano. Il primissimo incontro, i primi mesi del bimbo nel nuovo mondo, il radicamento e l'ingresso a scuola, le trasformazioni all'interno della coppia, la famiglia allargata, i temi della diversità vissuti dal bambino e dai genitori. Questi ed altri temi vengono portati in primo piano dalla viva voce dei protagonisti negli incontri di postadozione, condotti secondo un metodo che accompagna la famiglia nel suo insieme permettendo a genitori e figli di esprimere pensieri e sentimenti, dubbi ed emozioni. Ogni incontro rappresenta un'istantanea che illumina e mette a fuoco le relazioni nel momento del loro nascere, favorendo in chi le vive un atteggiamento consapevole nei confronti delle problematiche via via incontrate; allo stesso tempo rappresenta un esempio di lavoro clinico ad alto valore preventivo applicato a una realtà in movimento e poco riducibile a schemi prefissati, quale quella della famiglia adottiva. Il volume conduce addetti ai lavori e lettori interessati all'argomento in un viaggio condotto con sguardo appassionato e aperto e arricchito da racconti, sogni e disegni dei diretti protagonisti. -
Una Sicilia «senza». Atti del Convegno sulle condizioni di vita e salute in zone arretrate della Sicilia occidentale (Palma Montechiaro, 27-29 aprile 1960)
Può un'organizzazione sociale come quella meridionale sopravvivere senza uniformarsi ""ad alcune basilari modalità di organizzazione sociale di tipo """"moderno""""? La risposta alla domanda è ovvia: no, una collettività non può sopravvivere, salvo che non riesca a isolarsi drasticamente. Ma l'isolamento stesso, in quanto comporta una capacità di difesa da eventuali tentativi esterni di romperlo, vuole un adeguamento """"moderno"""" di quelle capacità di difesa. Una modernizzazione """"subita"""" di questo tipo ha caratterizzato le politiche di sviluppo del nostro paese, una modernizzazione """"senza"""" appunto. Di ben altra portata e qualità è la """"modernizzazione attiva"""", centrata nell'ambito dei processi identitari nei quali le collettività si riconoscono identificandosi in una determinata cultura, in progetti interessi e valori. La modernità delle collettività così intese ha un fondamento relazionale dal quale trae la forza e il dinamismo competitivo e relazionale. Processi di modernizzazione questo secondo tipo cercavano di portare avanti quanti promossero ed organizzarono col Centro studi e iniziative per la piena occupazione, fondato da Danilo Dolci, il convegno di Palma di Montechiaro del 27-29 aprile 1960. Gli atti di quel convegno offrono, con una straordinaria quantità di dati, analisi, riferimenti e testimonianze, uno spaccato di impressionante rilievo delle condizioni in cui versavano diverse aree della Sicilia."" -
Migrazioni femminili, politiche sociali e buone pratiche. Narrazione di sé fra segnali d'inclusione e distanze sociali
Il volume, risultato di un'indagine sull'inclusione sociale e lavorativa delle donne immigrate, approfondisce i nodi problematici ancora presenti nel loro quotidiano: il peso degli inciampi e delle restrizioni nell'area delle garanzie e del rispetto dei diritti; le dissonanze relazionali con l'ambiente ricevente; le difficoltà d'inserimento economico e sociale; gli sbilanciamenti sul piano della definizione di più gratificanti progetti di vita a dispetto del capitale culturale e delle credenziali formative di cui dispongono. Ovvero: è stato verificato che le categorie della diseguaglianza e della ""ostipitalità"""" continuano a compromettere le forme di relazione fra diversi anche in ambienti di tipo comunitario. Le quaranta storie di vita analizzate hanno portato all'identificazione dei fattori sui quali va concentrata l'attenzione per consolidare le """"buone pratiche"""" utili ad attivare relazioni costruttive fra autoctoni e stranieri. Il testo è stato pensato per tutti coloro che sono interessati alla conoscenza dettagliata del fenomeno migratorio declinato al femminile: ai ricercatori, ai decisori pubblici, agli assistenti sociali e a coloro che operano nelle organizzazioni di advocay e nei servizi per le politiche migratorie, sia nel settore pubblico che nel Terzo Settore."" -
L' inconscio in tribunale. Azioni incoscienti e diritto penale. Da Charcot alle neuroscienze
Siamo veramente padroni delle azioni che compiamo? O esistono forze che ci spingono ad agire indipendentemente dalla nostra volontà? Nel tentare di dare una risposta a questi interrogativi, le nuove scoperte effettuate dalle neuroscienze stanno alimentando un serrato dibattito in ambito medico e giuridico. Il presente lavoro vuole inoltrarsi in un percorso di ricerca che prende le mosse non tanto dal tentativo tardo ottocentesco di fondare l'alterità antropologica del soggetto criminale, quanto piuttosto dalla scoperta di forze inconsce che sembravano, per la prima volta, influenzare in maniera non trascurabile gran parte dell'esistenza degli individui. Forze la cui presenza costrinse medici e giuristi non solo ad interrogarsi su chi fosse realmente il soggetto agente, ma anche a tentare di indagare questa dimensione incontrollabile dell'individuo per metterla a frutto sul piano della ricerca processuale della verità. In altre parole, se gli studi lombrosiani conducevano a separare il normale dall'anormale, il sano dal malato, il delinquente dall'uomo onesto, la scoperta di una dimensione inconscia presente in ogni individuo portava a confondere questo confine, ponendo problemi di indubbio spessore sul piano della riflessione giuridica. Questioni la cui soluzione, a giudicare dall'attuale dibattito innescato dalle neuroscienze sul piano del diritto, non sembra ancora oggi a portata di mano. -
Psicoterapia: un pensiero, un metodo, una pratica
Quale immagine della psicoterapia giungerà ai lettori, e quali elementi di novità troveranno in questo testo? In termini di teorizzazione e di applicazione, abbiamo voluto recuperare quanto di più antico esiste nel pensiero sull'uomo e sulla sua collocazione esistenziale. È questa la novità, questo allargamento d'orizzonte, questo spostamento dal livello psicologico a quello della persona. Con questo libro dimostreremo che l'efficacia dell'esperienza terapeutica non ha un rapporto diretto con la teoria di riferimento dei singoli terapeuti. Nella realtà della relazione con l'altro siamo tutti persone e come tali pensiamo, sentiamo, agiamo, anche se inconsapevoli dell'importanza determinante che assumono in essa i dati e gli aspetti extra-psicologici. Mettendo in forma articolata e organica la parte dicibile e trasmissibile della ""nostra"""" psicoterapia, esporremo alcuni punti che potrebbero apparire discordanti dalle idee e dalle opinioni che vanno per la maggiore. Diciamo """"nostra"""" semplicemente per mettere in guardia i lettori dal pericolo che l'enfasi, la passione, la convinzione con cui illustreremo la nostra idea del mestiere generino un'impressione di esclusività, o di assolutezza. Diciamo """"nostra"""" solo per sottolinearne la relatività."" -
Gli eventi. Come progettarli e realizzarli
Gli eventi sono uno strumento sempre più utilizzato da imprese e Istituzioni e stanno diventando una componente fondamentale di molti piani di marketing. La moltiplicazione dei format e il sempre più diffuso ricorso alle tecnologie digitali per la loro realizzazione richiedono non solo capacità organizzative, ma anche competenze di comunicazione e di progettazione. Oltre a richiamare i concetti teorici utili per interpretare lo scenario di riferimento e adottare le opportune strategie per la realizzazione dell'evento, il testo individua e illustra i principi operativi necessari per programmarlo e gestirlo in modo efficace ed efficiente, fornendo una panoramica completa delle fasi e delle attività che ne contraddistinguono la progettazione e la realizzazione. Analizza poi i criteri validi per disegnarne la struttura, gli strumenti indispensabili per una sua corretta pianificazione e gestione e lo sviluppo del manuale operativo, utile anche per garantire il corretto passaggio delle informazioni tra il personale coinvolto. Pensato per i professionisti della comunicazione d'azienda e del settore eventi, oltre che per gli studenti, il volume propone molte case history a supporto delle spiegazioni, con numerosi rimandi a video e immagini da visualizzare sul sito dedicato www.eventguidelines.com, che rendono interattiva la lettura anche per il lettore più curioso. -
Parlamento e decisioni di bilancio
Qual è stato il ruolo del Parlamento nelle vicende economico-finanziarie che hanno condotto l'Italia a essere uno degli Stati europei più colpiti dalla Grande Crisi iniziata nel 2008? L'ormai conclamato fallimento dei meccanismi di protezione dei diritti individuali per cui la Costituzione italiana era stata concepita è un problema di regole (innanzitutto costituzionali) o di applicazione delle stesse? Sono queste le domande principali a cui il lavoro tenta di rispondere, sulla base dei risultati di una ricerca ""empirica"""" svolta mettendo a confronto l'evoluzione delle fonti e delle prassi parlamentari, da cui la politica economica è stata veicolata, con le prestazioni dell'economia italiana, ricostruite attraverso i referti annuali della Corte dei conti. Una volta ottenuta un'immagine verosimile della situazione pre-crisi, l'analisi si è concentrata sulla revisione dei meccanismi di governance economica europea e sulla revisione costituzionale dei principi di bilancio. Ne è risultato un quadro preciso dei problemi endemici del sistema italiano che forse può contribuire alla progettazione dei mutamenti strutturali che da più parti sono ritenuti indispensabili alla sopravvivenza stessa del sistema, nazionale ed europeo."" -
Sette in condotta. Esperienze di vita, valori, idee, suggerimenti per i giovani volenterosi di leggere, lottare, crescere
In momenti difficili come quello che stiamo attraversando abbiamo deciso di raccogliere le nostre esperienze e raccontarle ai giovani che stanno cercando di affrontare ciò che noi, fortunati, abbiamo chiamato il futuro. La mancanza generalizzata di una visione prospettica ci indispettisce, ci amareggia e ci lascia un enorme senso d'insoddisfazione. Ecco quindi la decisione di socializzare le nostre esperienze per cercare di far capire quali siano stati gli stimoli, le passioni, il talento che ci hanno accompagnati nel nostro cammino. La prima parte del libro è dedicata all'esperienza scolastica, ricca di episodi tragicomici, forse tipici della nostra generazione, in realtà ci accontentavamo di poco. La seconda è dedicata ai vissuti più significativi della strada percorsa da alcuni di noi. In queste testimonianze i lettori potranno individuare spunti, riflessioni, idee per cercare di raccogliere la positività che ci ha sempre contraddistinti. Hanno accettato di raccontare parte della loro esperienza: Vittorio Keuleyan, Nello Miola, Antonella Paccioretti, Carlo Chiesa, Ivan Ferdani, Antonio Bonina, Mirella Galli, Roberto Nelba, Agostino Ambrosetti.