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Identity matters. Architettura tra individualismo e omologazione-Architecture between individualism and homologation. Ediz. bilingue
Lo sviluppo tecnologico e l'abbattimento dei confini nazionali (in alcuni casi metaforico e in alcuni casi effettivo) ha innescato un inevitabile processo di uniformazione anche delle metodologie di progettazione e dei risultati che ne conseguono per cui ha perso senso parlare di architettura definita, tra l'altro, da precisi caratteri territoriali e geografici. Eppure è innegabile che alcune ""mentalità nazionali"""" sopravvivano anche all'interno del mondo culturale globalizzato. Basti pensare alle architetture di Herzog & de Meuron che, al di là dell'esito formale di volta in volta differente e del successo globale che le contraddistinguono, sono certamente caratterizzate da pragmatismo professionale, rispetto del luogo, attenzione alla scala, rigore ed estrema accuratezza dei dettagli costruttivi; proprietà che indubitabilmente si possono riferire al sistema di valori tipici del complesso di doti morali e intellettuali del mondo elvetico, in particolar modo attinente all'area germanofona della Svizzera. A partire da questa considerazione si è cercato di comprendere, attraverso un lavoro svolto sul campo, qual è il parere di alcuni architetti - selezionati a prototipo di un orientamento di pensiero - sull'argomento riguardante l'influenza dei tratti distintivi delle culture locali sulle modalità di produzione dell'architettura."" -
Cultura della sicurezza e salute nella piccola-media impresa. Un'indagine nel comprensorio forlivese
La sicurezza sul lavoro è un tema dibattuto dai principali media sociali e rappresenta un forte catalizzatore di interesse da parte dei principali interlocutori istituzionali. Salute, sicurezza e lavoro rappresentano una triade di forte impatto nelle politiche sociali anche in tempi in cui le risorse economiche dei diversi Paesi scarseggiano. Questi i presupposti che hanno mosso le esigenze conoscitive della ricerca-intervento, promossa dal Ce.Um.S (Centro di Studi Avanzati sull'Umanizzazione delle Cure, sulla Salute e la Sicurezza Sociale - Università degli Studi di Bologna) insieme all'Ausl di Forlì U.O.P.S.A.L. (Unità Operativa Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro) e che è alla base di questo volume. I suoi risultati dimostrano come il concetto di sicurezza e di salute siano divenuti argomenti fortemente interrelati e rilevanti per gli aspetti conoscitivi, applicativi, nonché pratici sul territorio forlivese, assunto a riferimento dell'indagine. Fra gli altri principali esiti rilevati, si evidenzia l'emergere di un modello integrato di cultura della sicurezza che contempla un'attenzione specifica e sui generis verso i modelli comunicativi (e interattivi) che avvengono all'interno dei piccoli gruppi. Inoltre, i maschi adulti, sorprendentemente, paiono essere più attenti al tema rispetto alle giovani donne. -
Risorse sovraumane. Autoritratto dei manager italiani di oggi
Chi sono i manager italiani di oggi? Possiamo ancora descriverli come individualisti, egoisti, interessati solo al potere e ai soldi? Mentre la società si è andata sempre più managerializzando, l'identità professionale dei manager si è pian piano modificata. I manager oggi si fanno portatori di una nuova cultura centrata sul merito e sulla responsabilità. E questo proprio nel momento in cui la crisi economica ne mette a dura prova la stessa sopravvivenza. I manager italiani non si identificano più in un ruolo professionale privilegiato, autoreferenziale e subordinato agli interessi aziendali. Si riconoscono piuttosto nel ruolo di combattenti che mettono in campo strumenti e doti personali per dare un contributo decisivo allo sviluppo delle aziende e del paese. Storia individuale e collettiva trovano un punto di incontro nella ricerca incessante di nuove basi su cui rifondare stili di vita, modi di pensare e soprattutto modi di lavorare. Ed è così che le biografie personali evolvono in modo straordinariamente coincidente con la revisione del modello stesso del capitalismo occidentale. Le testimonianze autorevoli che accompagnano il testo creano un ponte tra l'evoluzione socioantropologica dei manager e i mutamenti del contesto politico ed economico, alimentando nuove domande. Interrogativi consegnati a un pubblico composto di figure manageriali, ma anche di un più vasto spettro di addetti ai lavori. -
Perché non vediamo le crisi
Con questo saggio Gary B. Gorton offre al lettore una prospettiva di analisi innovativa della crisi finanziaria che ha avuto inizio nel 2007 negli Stati Uniti, sviluppi drammatici negli anni successivi, e ancor oggi è lungi dall'aver esaurito i suoi effetti. Scritto e argomentato con rara chiarezza anche per il lettore non esperto, dimostra che le crisi finanziarie non sono eventi rari, causate da tempeste di fattori casuali. Invece, le crisi finanziarie sono inerenti al nostro sistema finanziario. L'analisi assume una prospettiva innovativa: l'autore si chiede, diversamente dalla maggior parte degli economisti, perché il mondo contemporaneo - comprendendovi sia gli addetti ai lavori sia la più ampia opinione pubblica, rappresentata in particolare dai giornalisti e in genere dagli attori dell'informazione economico-finanziaria - si sia dimostrato incapace di capire le ragioni di fondo della crisi finanziaria e, in particolare, di leggere con anticipo temporale i fatti, i dati, gli eventi che ne segnalavano l'arrivo. L'autore dichiara di volere da un lato suggerire spiegazioni utili e doverose a un uditorio esteso formato dai cittadini (che hanno pagato i danni della crisi) e dall'altro proporre alla propria categoria professionale un'interpretazione auto-critica delle imperfezioni o difetti dei processi cognitivi che hanno impedito di capire la formazione della crisi finanziaria e coglierne con anticipo i segnali premonitori. -
Il discorso sulla contraffazione nell'età della riproducibilità. Un approccio multidisciplinare
Nell'ottobre 2011 il Dipartimento di Scienze della Mediazione linguistica e di Studi interculturali dell'Università degli Studi di Milano organizzò un grande convegno internazionale su una tematica, quella della contraffazione, oggetto di vari studi e pubblicazioni; il convegno coinvolse studiosi di numerose lingue e culture ma anche letterati, giuristi, economisti. Il volume vuole non solo esserne la testimonianza ma anche un ulteriore approfondimento con contributi di nuovi giovani studiosi desiderosi di partecipare a un lavoro di ampio respiro che coinvolge sempre di più specialisti di varie discipline, professionisti e mondo del lavoro. L'intento è quello di ribadire la primordiale importanza di un approccio pluridisciplinare e plurilinguistico per cogliere correttamente tutti gli aspetti della società contemporanea e del mondo globalizzato. Se, infatti, l'accordo è unanime nel riconoscere che il dibattito sulla contraffazione e sulla riproduzione ha radici molto antiche, negli ultimi decenni, anche grazie all'evoluzione tecnologica, esso ha assunto un ruolo sempre più importante con ripercussioni rilevanti in ambito economico e sociale. Ecco perché i vari contributi che compongono il volume si prefiggono di analizzare le ricadute giuridiche e normative, economiche e politiche, sociali ed etiche della contraffazione. -
Le vie contemporanee dello sviluppo locale. Cooperazione, comunicazione, agricoltura, partecipazione
Le nuove strategie di sviluppo locale e la loro quotidiana sfida alla crisi e alla marginalità meritano un focus particolare e una attenzione esclusiva. Gli autori hanno provato a declinare lo sviluppo locale in alcuni suoi lineamenti, a fotografare alcune tendenze, a proporre soluzioni. La multidisciplinarietà dei saggi intendono garantire un prospettiva plurale e ampia, tesa a evidenziare come certi percorsi possono implementare le comunità e alcune parole chiave dello sviluppo possono riempirsi di senso. Il volume propone un primo capitolo sulla programmazione territoriale in relazione allo sviluppo umano. Il passaggio successivo vede un'analisi della partecipazione nei processi istituzionali con particolare enfasi sulle pratiche di democrazia. Un altro punto di vista che viene approfondito è il rapporto tra cooperazione internazionale e sviluppo. Due capitoli sono legati all'agricoltura nei processi economici e nella ricerca agronomica per la cooperazione allo sviluppo. La prima parte si conclude con un approfondimento e la relazione tra associazionismo e sviluppo. La seconda parte apre con una proposta di sviluppo del programma ART-UNDP e si conclude con una case study su un progetto che verrà svolto fino alla fine di dicembre 2014 in un territorio complesso e difficile quale è la frontiera tra Haiti e Repubblica Dominicana, avendo al centro della ricerca la comunicazione del territorio. -
Il marketing per crescere. 8 percorsi per vincere
L'obiettivo di questo libro è quello di definire i percorsi per una crescita redditizia e sostenibile. Un'impresa che ambisce a raggiungere una crescita stabile deve innanzitutto definire chiaramente lo scopo e l'obiettivo della sua attività e assicurarsi che tutti gli stakeholder condividano con entusiastica passione l'obiettivo dell'impresa. Anche quando le imprese sono costrette in una congiuntura economica sfavorevole, potranno trarre dei vantaggi dall'intraprendere questi percorsi ai quali ci riferiremo con il termine di economie della crescita. Tuttavia è necessario sottolineare che la crescita tout court non può essere considerata un obiettivo sufficiente. Infatti vi sono una molteplicità di strategie di cui le imprese possono avvalersi per raggiungere gli obiettivi di sviluppo; un'impresa può adottare una strategia aggressiva, tagliando i prezzi e sopportando ingenti perdite oppure può crescere selettivamente piuttosto che in modo sistematico e continuo. Il nostro obiettivo è quello di condurvi a una crescita che sia (1) redditizia e (2) sostenibile. Troverete in questo libro una guida efficace e puntuale che vi consentirà di raggiungere tutti gli obiettivi di crescita della vostra impresa. -
La macchina della parola. Struttura, interazione, narrazione nel talk show
Come funziona il talk show d'approfondimento? Quali sono i meccanismi che garantiscono la convivenza tra informazione e intrattenimento, la creazione di uno spazio televisivo che assume a tratti la stessa rilevanza delle arene più o meno tradizionali della politica? Per comprendere il ruolo di questo format televisivo nella costruzione del dibattito pubblico in Italia dalla fine degli anni Ottanta ai giorni nostri sono fondamentali alcuni elementi: la struttura dello studio, ossia la messa in scena di un salotto destinato a ospitare una discussione riservata agli addetti ai lavori, o viceversa di una piazza in cui ad essere centrale è la ""voce"""" del pubblico in studio; il ruolo del conduttore, suadente padrone di casa o agguerrito tribuno; il rapporto che il conduttore instaura con gli ospiti in studio, anzitutto politici e giornalisti, e che configura una perpetua lotta di legittimazione; la capacità di mettere in scena in una """"sfera pubblica elettronica"""" processi di narrazione capaci di rendere la politica, pur nell'epoca della sua delegittimazione, un prodotto prelibato. Durante tutta la Seconda Repubblica i corsi e ricorsi della telepolitica italiana hanno messo al centro il potere di mediazione del giornalista e la necessità per il politico di passare con successo la """"prova tv"""", oppure la forza espressiva di una politica debordante, che arriva a monopolizzare i meccanismi della media logic."" -
Bernbach pubblicitario umanista. La prima raccolta dei testi del più grande tra i mad men
Presentare Bill Bernbach per la prima volta non soltanto come il mad man che cambiò il linguaggio dell'advertising, ma come un intellettuale totalmente immerso nella cultura materiale. Questo il vero intento della raccolta dei testi di Bernbach che qui si presenta, un'operazione che, a più di 100 anni dalla sua nascita (New York 1911) è senza precedenti. Dai suoi scritti, raccolti qui attorno a tre temi forti, emerge ben chiaro che il linguaggio pubblicitario, con la sua capacità sintetica di muovere parole e immagini, era uno strumento destinato ad andare oltre gli scaffali del supermarket. Era un vero linguaggio della modernità. E la proposta di Bernbach non era una semplice scommessa sul futuro dell'advertising: il suo progetto si proiettò dal microcosmo dell'annuncio pubblicitario al mercato, toccò l'intera civiltà della comunicazione fino a raggiungere il cuore della democrazia moderna, ossia la costruzione del consenso. In un epoca in cui la pubblicità e il linguaggio delle merci pervadono ogni ambito, le idee di Bernbach diventano non solo un manuale per comunicatori e pubblicitari, ma anche un testo sulla democrazia. -
Principi di comunicazione interculturale. Paradigmi e pratiche
Il nuovo libro di Milton Bennett Principi di Comunicazione Interculturale. Paradigmi e pratiche non è solo una nuova edizione di Principi di comunicazione interculturale, tradotto e pubblicato in Italia nel 2002 da FrancoAngeli. Seppure mantenga la struttura di testo con sezione antologica, è completamente rinnovato nei contenuti. Nelle prima parte l'autore si concentra sull'accuratezza del lessico e dei livelli di analisi appropriati per potere parlare di comunicazione interculturale. Focalizza poi la propria prospettiva entro la dimensione epistemologica costruttivista, alla base del noto Modello Dinamico di Sensibilità Interculturale (MDSI). Lo stesso modello è qui presentato nella sua ultima versione in cui rivede alcune posizioni e soprattutto suggerisce un diverso linguaggio per riferirsi al continuum di esperienza della differenza all'interno del paradigma quantistico. In questa nuova edizione amplia i contenuti relativi all'analisi dell'interazione tra persone di culture diverse, pubblicando finalmente anche la sua teoria di stili percettivi sottostanti il modo in cui individui con diverso retroterra culturale preferiscono, collettivamente, pensare e imparare. Infine inserisce un capitolo su come la prospettiva interculturale costruttivista si declina in diverse applicazioni pratiche. Nella seconda parte offre una selezione di letture antologiche ""classiche"""" su alcuni concetti fondamentali della comunicazione interculturale."" -
Faremicrocredito.it. Lo sviluppo del potenziale del microcredito attraverso il social business in Italia
Il volume nasce da una ricerca volta a valutare il potenziale di microcredito in Italia, a partire dalla Regione Emilia e Romagna, con l'obiettivo di riflettere sui dati rilevati e sulla possibilità di realizzare iniziative virtuose, coerenti e adeguate al contesto. Il lavoro di ricerca ha individuato quattro popolazioni considerate escluse o a rischio di esclusione, dal punta di vista finanziario e sociale. Per queste persone, ma anche per le Comunità di cui sono parte, l'applicazione del microcredito in forma di social business potrebbe costituire un vantaggio consistente. Si tratta di detenuti, giovani Neet, cittadini stranieri e pazienti psichiatrici. Attraverso una simulazione si cerca di comprendere in che modo e con quali benefici - economici e non solo - si possano immaginare nuovi scenari, anche nell'ambito delle politiche pubbliche. -
Culture politiche, democrazia e rappresentanza
Il filone di studi sulla cultura politica inaugurato negli anni Sessanta da Gabriel Almond e Sidney Verba è stato oggetto di numerose critiche e ha incontrato scarso seguito in Italia. Tuttavia la sua terminologia è entrata sia nell'uso accademico che nell'uso comune e viene ormai utilizzata diffusamente, ancorché impropriamente, anche dai media. Questo volume prova a fare il punto sul concetto di cultura politica, sulla sua origine, sul contesto storico, ideologico e sociale dal quale è scaturito, evidenziandone attualità e limiti; si analizzano quindi diversi aspetti della cultura politica, italiana in particolare. I modi del pensare, del sentire e dell'agire politico che concorrono alla formazione delle culture politiche appaiono variamente stratificati in diverse sottoculture sulla base di una gamma piuttosto ampia di criteri di classificazione e di aggregati sociali di riferimento. Questi costituiscono l'oggetto specifico dei contributi del testo. I saggi, a cura di alcuni dei maggiori studiosi italiani del settore, vanno dalla partecipazione alla comunicazione politica, dall'europeizzazione ai processi locali, dalla politica al femminile alle politiche della sicurezza, e offrono così una chiave di lettura della cultura politica italiana attuale e dei processi di mutamento in atto. -
Investing in safety in the environmental hygiene sector
Il tema della salute e sicurezza sul lavoro nel nostro Paese ha acquisito, a partire dall'ultima decade del secolo passato, un interesse sempre maggiore sia a livello di opinione pubblica che aziendale. In generale il dibattito riguardante le dimensioni gestionali ed organizzative della sicurezza ha indotto una serie di riflessioni sulla natura del rapporto fra i costi e i benefici che un approccio che attento a tali dinamiche può comportare. A livello aziendale l'accresciuta importanza della tematica ha stimolato un numero crescente di aziende a sviluppare sistemi di gestione sempre più strutturati al fine di arrivare ad adottare un approccio gestionale proattivo capace di generare numerosi benefici tangibili e intangibili. Questo lavoro, che si focalizza su un settore, quello dell'igiene ambientale, ritenuto particolarmente attento alla sicurezza sul lavoro, ha l'obiettivo di analizzare il grado di applicazione di specifici strumenti manageriali. In particolare, dopo un iniziale inquadramento del tema, sono mostrati i risultati di un'indagine riguardante le caratteristiche del sistema di gestione della salute e sicurezza ed in secondo luogo le evidenze, raccolte mediante uno studio di caso multiplo, relative alla sperimentazione di una scheda per la misurazione dei costi degli infortuni. Il taglio della ricerca risulta utile sia a livello scientifico sia a livello operativo. -
Media e migrazioni. Etica, estetica e politica del discorso umanitario
Per quanto le migrazioni costituiscano da sempre un fattore di grande importanza nella dinamica della popolazione mondiale e siano da più di trent'anni al centro dei processi di globalizzazione che investono il nostro paese, il dibattito sociale, politico ed economico risente ancora di produzioni discorsive e visive distorte, più orientate a costruire confini nell'immaginario sociale e a legittimare la distinzione tra ""loro"""" e """"noi"""", che non a fornire indicazioni utili per sviluppare politiche di integrazione e cittadinanza. Il volume apre con un saggio di Lilie Chouliaraki, professore di Media and Communication presso la London School of Economics, sulle rappresentazioni mediali della solidarietà, per poi analizzare - attraverso una serie di contributi teorici e di ricerca empirica - i processi comunicativi che riguardano l'immigrazione in Italia, con particolare attenzione agli aspetti etici, estetici e politici della """"narrativa umanitaria"""" che spesso li caratterizza. Ne risulta che notizie e immagini sui migranti diffuse dai media, così come dichiarazioni e proclami degli attori politici, non solo non rendono giustizia del profilo demografico, economico e sociale del fenomeno migratorio, ma contribuiscono ad alimentare quei processi di categorizzazione e di etichettamento da cui scaturiscono stereotipi e discriminazioni nei confronti dell'altro."" -
Il video e l'impresa. Come il video digitale sta rivoluzionando la formazione e la comunicazione aziendale
Il bisogno di comunicare all'interno delle organizzazioni è cresciuto esponenzialmente in questi ultimi anni e gli strumenti tradizionali non sono sufficienti a soddisfarlo. La disponibilità di tecnologie di produzione a costo relativamente basso e la diffusione di una cultura del video sul web, hanno aperto il campo al video d'impresa, ovvero all'uso delle tecniche video per la comunicazione e la formazione all'interno delle organizzazioni. In questo volume Nicola Grande descrive le determinanti della nascita, lo sviluppo e le possibili applicazioni di questo strumento all'interno delle imprese. Il testo è pragmatico, ricco di casi ed esempi ed è ""multimediale"""": infatti, sono molti i rimandi a link di video esplicativi. E dato che la materia è in continua evoluzione, sono presenti link al blog dell'autore con integrazioni ed approfondimenti."" -
Experiential learning. Metodi, tecniche e strumenti per il debriefing
La prospettiva di analisi dei costrutti presentati nel volume è innovativa e coinvolge attori con esperienze professionali diverse: formatori, facilitatori esperienziali e ricercatori accademici: un efficace esempio di University Business Dialogue, dimensione a cui non si può rinunciare se si vuole preparare e far crescere professionisti che in modo autonomo riescano a riflettere e a contribuire allo sviluppo delle organizzazioni. La questione della formazione esperienziale è molto significativa nel panorama della ricerca educativa e formativa nazionale e internazionale; gli autori la affrontano qui arricchendo in modo significativo e originale la dimensione teorica con l'epistemologia della pratica. Insieme hanno voluto creare significatività nuove e campi di crescita comuni da sperimentare, ricorrendo a un lessico tecnico e scientifico, ma sempre comprensibile a un pubblico ampio. Manager delle risorse umane, facilitatori, professori, educatori, formatori, studenti e persone curiose potranno ritrovare esempi e pratiche su cui riflettere e discutere prima di realizzare un percorso di crescita e di sviluppo delle persone, sia in ambienti formali che in quelli informali e non formali. -
Spendere «wisely and well». L'integrazione del procurement management nelle strategie di business
Spendere wisely, saggiamente, è compito dei decisori, che devono raggiungere gli obiettivi ed attuare la mission delle organizzazioni, pubbliche o private che siano. Spendere well, con competenza, è compito del procurement management che acquisisce dal mercato le risorse esterne necessarie. La qualità della spesa, cioè quanto sia stata fatta saggiamente e bene, è misurabile dalla sua capacità di creare valore. Per questo è necessario che sia fatta e gestita all'interno di logiche e strategie di spend management che ne assicurino, attraverso la spending review e la misura dei benefici prodotti, la coerenza con gli obiettivi strategici da raggiungere. In questo quadro, il procurement management, per spendere ""bene"""", deve essere in grado di interagire con la domanda interna ed il mercato, per soddisfare le esigenze minimizzando tutte le componenti della spesa. Questo ne cambia il paradigma, che deve essere centrato sulla valutazione e gestione del total life cycle cost delle risorse acquisite, integrando il total cost of ownership con i costi probabilistici indotti dai rischi e con i costi indiretti che derivano dai processi e dalle logiche di procurement. Di conseguenza, c'è l'esigenza di cambiare il ruolo ed il modello organizzativo del procurement management, attraverso l'evoluzione sia dei processi, in particolare quelli dedicati alla pianificazione ed al controllo, sia dei ruoli professionali impiegati, che hanno una assoluta rilevanza per il raggiungimento degli obiettivi."" -
La comunicazione finanziaria delle imprese di gestione immobiliare
Il lavoro affronta con un taglio marcatamente operativo le politiche di disclosure nell'informativa finanziaria delle aziende immobiliari, soffermandosi anzitutto sulle principali tipologie di informazioni che sarebbe utile comunicare per rappresentare la complessa dinamica dell'attività di gestione immobiliare, rilevando altresì le best practice individuate in Europa in tema di disclosure e le informazioni ritenute maggiormente utili per gli analisti finanziari. Lo studio si caratterizza dunque per l'analisi dei tre aspetti della comunicazione finanziaria: cosa dovrebbe essere comunicato, cosa viene effettivamente comunicato dalle aziende europee più attente alla trasparenza e quali informazioni sono ritenute davvero rilevanti per gli analisti. L'analisi dei citati aspetti, essendo realizzata all'interno di un unico ragionamento sulle politiche aziendali di comunicazione, risulta quindi particolarmente utile agli operatori per valutare l'effettivo contenuto informativo di alcuni dati o indicatori e per considerare l'atteggiamento delle aziende immobiliari più trasparenti in ambito europeo. L'opera risulta particolarmente utile per gli operatori del settore e per quella parte della dottrina interessata alle diverse forme di concreta implementazione della disclosure aziendale in presenza di best practice codificate da associazioni di categoria. -
Spring. Per una nuova primavera della tua intelligenza
Un testo per tutti coloro che vogliono migliorare le proprie performances, ma soprattutto scoprire quali sono le proprie potenzialità cognitive. Executives e responsabili delle risorse umane scopriranno un nuovo filone di attività di formazione. Educatori, insegnanti e genitori potranno riflettere sulle risposte prodotte dai propri ragazzi e aggiungere riferimenti e idee al personale modo di interagire con loro. Ogni essere umano può considerare realistico e perseguibile l'obiettivo di migliorare profondamente non solo le proprie conoscenze ma anche le proprie capacità cognitive ed emotive. ""Spring"""" è il nome di un percorso di auto-formazione per incrementare le proprie capacità cognitive, emotive e relazionali a livello strategico. Non si tratta di un programma di """"problem solving""""; si situa, invece, all'origine di ogni sviluppo di competenza, rappresentando l'accesso al pieno utilizzo delle proprie risorse personali sotto il profilo cognitivo ed emotivo. Il libro contiene la descrizione del modello che, tra l'altro, spiega come punti di forza e debolezza possano essere messi in relazione con specifiche personalità individuali. Contiene inoltre esempi di tipologie di problemi che sviluppano competenze diverse e l'elenco delle ventinove operazioni mentali da allenare. In appendice sono presentati gli esiti della ricerca, condotta su un campione di soggetti - universitari e personale aziendale - sull'impatto che il programma può determinare."" -
Imprese, mercati e regime amministrativo. Le architetture del capitale in Russia
In Russia, molto più che in altri paesi ex-socialisti, la ricostruzione dei mercati sembra essere un processo molto politico-istituzionale e poco sociale. L'aspetto più indagato della trasformazione sistemica, quindi, è quello delle grandi architetture del capitale prodotte dall'intreccio di relazioni fra élite politiche ed economiche. Tali relazioni sono analizzate anche in questo volume. Il testo è organizzato in cinque sezioni. Nella prima vengono richiamate alcune lezioni che si possono ricavare dagli area studies per l'analisi organizzativa e istituzionale orientata dall'idea del radicamento sociale dell'azione economica. La seconda riassume gli aspetti essenziali del regime di fabbrica sovietico e dei meccanismi di ""proto-mercato"""" che hanno cominciato a funzionare dopo la mancata svolta del """"socialismo di mercato"""". La terza evidenzia gli aspetti centrali di continuità e mutamento nel governo delle ex-imprese socialiste. La quarta esamina l'impatto sul """"fare impresa"""" delle diversità fra ambienti locali in termini di complessità economica, apertura ai mercati internazionali e qualità dell'azione istituzionale. La sezione conclusiva propone una rilettura del dibattito su una sociologia economica della trasformazione post-socialista ed evidenzia come la fine della """"lite familiare"""" fra vecchio e nuovo istituzionalismo sia utile per gli studi sulla transizioni.""