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Metafore illustrate e mindfulness nel trattamento delle dipendenze
Il libro nasce da una lunga serie di osservazioni e di interventi nella pratica clinica nel settore delle dipendenze. Nel trattamento individuale, di gruppo, nel contesto ambulatoriale ed ospedaliero l'autore ha sperimentato diverse strategie orientate ad un approccio psicosomatico, con una lettura in chiave simbolica del rapporto individuo ed evento patologico. Il libro ospita 26 tavole pittoriche, create da Marco Weber su ideazione dell'autore, che rappresentano una sorta di manuale d'uso nel trattamento della dipendenza, alcolica in particolare, dal suo inizio alla sua possibile risoluzione. Alcune metafore inoltre, si prestano ad un utilizzo in ambito psicoterapeutico per problematiche di tipo psicosomatico, di sofferenza esistenziale, nel disturbo d'ansia e dell'umore. Viene individuato un insieme di strategie che propongono l'utilizzo delle metafore illustrate assieme alla Mindfulness, da intendere come consapevolezza intenzionale alle esperienze quotidiane, come esse si presentano realmente. La metafora illustrata diviene quindi un mezzo, visibile, operativo, personalizzabile, che accompagna la persona nel percorso di cura e riabilitazione. -
Generare fiducia
Un'avventura che oggi decide del domani. La fiducia genera futuro, amplia la realtà, trasforma l'inevitabile in imprevedibile, dà credito a una possibilità, è condizione di un bene condiviso. Ma oggi vive sotto l'assedio del rischio, della paura, del sospetto e fatica a spalancare finestre sull'avvenire, sospesa tra accuse di ingenuità o di neutralità. Nel saggio, frutto di un investimento convinto nel dialogo interdisciplinare, competenze ed esperienze sociologiche, economiche, giuridiche e filosofiche convergono nella costruzione di ragioni di speranza; così le voci di Baldassare Pastore, Monica Martinelli, Stefano e Vera Zamagni s'incontrano per aiutare a tessere reti di convivenza, responsabilità e apertura generativa verso il futuro attraverso quella corda invisibile e intangibile che è la fiducia. -
Comunicare con gli eventi. Una guida operativa
Questo manuale si propone come agile compendio delle azioni necessarie per ideare, gestire e valutare professionalmente un evento aggregativo e le sue interdipendenze con altri settori produttivi. I vari capitoli esaminano organicamente tipologia e caratteristiche di un evento, le fasi di progettazione e pianificazione, il ruolo della domanda e dell'offerta, l'ECM e il Web, le location e i convention bureau, le varie tecniche di analisi dei risultati. Integrano il volume appendici dedicate al lessico degli eventi, alle associazioni di categoria, l'elenco dei CB italiani e il codice deontologico di Farmindustria per gli eventi formativi in medicina e farmacia. Uno strumento di lavoro, dunque, utile per le risorse interne dell'impresa che si propongono di progettare e realizzare un evento aggregativo aziendale, per gli operatori congressuali, ma anche per gli studenti delle scuole tecniche e professionali per il turismo, settore del terziario di cui gli eventi sono parte importante. -
Guerrilla marketing in Italia. Il vero guerrilla marketing per i grandi risultati con piccoli budget
In questo libro scoprirai come aumentare i guadagni della tua attività attraverso il marketing per small business (e non soltanto) più famoso al mondo. Imparerai il Guerrilla Marketing così come è stato creato e sviluppato dal suo fondatore, Jay Conrad Levinson, e scoprirai tra l'altro: cos'è veramente il Guerrilla Marketing; i ""segreti"""" del Guerrilla Marketing; la strategia del Guerrilla Marketing; le armi del Guerrilla Marketing; come consolidare il Guerrilla Marketing nel tempo; i suggerimenti per diventare un Guerrilla Marketer efficace; come il vero Guerrilla Marketing è stato applicato con successo in Italia in cinque casi illuminanti; le dieci fasi dell'attacco di Guerrilla Marketing."" -
Territori, città, imprese: smart o accoglienti?
Territori, città e imprese sono i luoghi dove la dialettica High Tech/High Touch può trovare una sintesi e aprire nuovi spazi di possibilità. Superando dunque un aut-aut non negoziabile tra l'essere smart o l'essere accoglienti. I contributi raccolti nel volume dimostrano che la congiunzione ""o"""" può e deve essere sostituita. Si può essere smart """"e"""" accoglienti nello stesso tempo. Anzi, non si è smart se non si è accoglienti. Accogliere l'altro, il diverso da noi, le generazioni che si succedono; accogliere per apprendere e conoscere, per adattarsi e prepararsi al nuovo e al diverso, non limitandosi a ospitare, ma a interagire, non limitandosi a dare ma anche a ricevere, in una sorta di dono reciproco. Accogliere è dunque un ospitare che allontana la minaccia del diverso e implica il com-prendere (abbracciare ma anche capire l'altro). L'accoglienza sfida i territori, le città e le imprese ad andare oltre l'importante ma angusta prospettiva spaziale e tecnologica, perché l'accoglienza è soprattutto una sfida culturale. La prospettiva tecnologica evocata dalla dotazione d'infrastrutture adeguate a sostenere le sollecitazioni di una società e di un'economia sempre più interconnesse, dunque, non basta. Occorre guardare ai territori e alle loro risorse, alle città e alle imprese anche in una prospettiva antropologica, per renderle accoglienti. Ritorna centrale così la relazione tra persona e bene comune."" -
Fare e pensare l'arteterapia. Metodi di conduzione dei laboratori esperienziali
Le strategie di conduzione dei laboratori di arteterapia, che in questo nuovo testo dell'autrice di Percorsi trasformativi in arteterapia vengono narrate, si basano come è evidente sull'impiego di strumenti artistici, ma anche sull'ascolto silenzioso, sull'intuizione, servendosi, là dove è possibile, anche dell'interpretazione/decifrazione in modo interattivo dell'esperienza soggettiva in atelier. Narrando una vasta gamma di esperienze laboratoriali sperimentate e rielaborate negli anni, l'autrice offre al lettore, in un modo vivo, partecipato, la possibilità di entrare nel suo Artelieu, lo accompagna con una modalità quasi maieutica in un percorso di introspezione ed esplorazione del metodo arteterapeutico da lei utilizzato. L'arteterapia, in quest'ottica, non è un farmaco per i sintomi delle malattie, ma piuttosto la riscoperta di un linguaggio dimenticato. Si rivolge in particolare a quei ""malati terminali"""" delle emozioni che, attraverso il recupero dell'immaginario, possono reimparare a """"provare"""" i moti dell'animo. L'arte serve ad arginare il """"collasso del simbolico"""" di un apparato psichico evidentemente in panne, riavviandone il processo di soggettivazione. Il libro è rivolto a psicologi e arteterapeuti, ad animatori, a insegnanti, ad operatori della salute e della rieducazione, a quanti amano confrontarsi con il linguaggio profondo delle arti."" -
Ferrante Aporti tra Chiesa, Stato e società civile. Questioni e influenze di lungo periodo
In occasione di quattro convegni svoltisi, in successione, a San Martino dall'Argine, a Mantova, a Cremona e a Brescia, tra il 2008 e il 2009, si è voluto discutere su Ferrante Aporti e sul suo tempo, ma con uno sguardo al nostro presente e al nostro futuro. ll volume originato da tale dibattito, nelle sue quattro sezioni (immagini ragionate dai fondi aportiani tra Cremona e Mantova, le questioni e i temi teologici, etici, pedagogici, la rete dei rapporti nella società ottocentesca, prospettive di lungo periodo nelle proposte culturali per l'infanzia), offre al lettore il quadro articolato di una riflessione civile che seppe declinarsi in concreti laboratori dell'educare e diffondersi ben al di là di un dato contesto e di un dato arco temporale, in dialettica interazione con una necessaria analisi etico-politica, antropologicamente e teologicamente fondata. Ventun contributi di diversi autori e due note introduttive restituiscono il quadro di una ricerca aportiana in movimento, che ha tratto spunto dalla celebrazione del 150° anniversario della morte, ma che si è dilatata, in occasioni e momenti temporalmente diversificati, in nuovi approfondimenti. -
Campagne 2013. Diciotto casi di comunicazione in un anno vissuto pericolosamente
Nel 2013, per la prima volta, anche gli investimenti su Internet hanno subito una flessione. A fronte di budget più contenuti, agenzie e aziende sono andate alla ricerca di cosa e come comunicare per difendere le loro marche. Oggi, la scelta degli strumenti di comunicazione è sempre più complessa, come la necessità di formulare nuove tecniche narrative. Anche l'unconventional, spesso utilizzato in Italia come strumento dettato da scarse risorse economiche, ha raggiunto un livello qualitativo molto elevato, diventando, talvolta, il punto di partenza per un ampio progetto di comunicazione multimedia. La pubblicità, è stato detto più volte, è uno specchio della società e come tale riflette i sentimenti, le aspirazioni, i sogni delle persone. Per questo, osservare alcuni esempi di campagne di comunicazione che sono state realizzate in un particolare periodo, può servire a farci un'idea più precisa di come le marche abbiano saputo reagire a una situazione di difficoltà crescenti per la maggioranza della popolazione. Così, accanto a forme ludiche di comunicazione (quando la gente è triste è buona cosa farla sorridere), sono nate campagne che mirano a far riflettere sul momento che stiamo vivendo, quasi per darci coraggio, ricordandoci che di fronte alle difficoltà l'importante è non arrendersi. -
La rivoluzione necessaria. La crisi economica vista da un imprenditore
La crisi economica sembra ancora lontana da una soluzione e le strategie adottate per contrastarla risultano inadeguate. Il rigore, penalizzando l'economia, riduce le entrate fiscali e peggiora l'equilibrio del bilancio pubblico; ma anche l'aumento della spesa pubblica come stimolo alla crescita, mentre fa peggiorare i conti, manca ugualmente l'obiettivo della crescita. Da quasi 30 anni infatti nei paesi avanzati, USA ed UE, la crescita è frenata (in Italia totalmente assente) e denuncia l'esistenza di un collo di bottiglia che bisogna preventivamente rimuovere. L'evoluzione tecnologica degli ultimi quarant'anni, legata all'elettronica, ha fatto crescere la capacità produttiva e l'importanza della mano pubblica; questa però, sprovvista dei necessari strumenti di conoscenza/potere, non è stata in grado di adempiere al nuovo compito. La crescita incontrollata della catena di comando pubblica ha fatto esplodere l'inefficienza e i costi pubblici. Parallelamente, la scomparsa del proletariato ha richiesto una maggiore partecipazione popolare, che implica il passaggio dall'attuale democrazia ""delegata"""" a quella futura """"partecipata"""". Partecipare a decisioni senza disporre della conoscenza necessaria fa però crescere la demagogia e non la democrazia. È quindi necessario """"inventare"""" un meccanismo economico-istituzionale compatibile con le nuove istanze partecipative."" -
La psicoterapia della Gestalt nella pratica clinica. Dalla psicopatologia all'estetica del contatto
Questo libro è rivoluzionario nel suo sforzo di affrontare il tema della psicopatologia da una prospettiva gestaltico-relazionale e offre una specifica visione gestaltica per comprendere la psicopatologia. Un encomiabile sforzo di allargare i concetti fondanti della teoria gestaltica relativi al funzionamento umano, per capire i pazienti seriamente disturbati e il funzionamento psicotico. -
Conoscere la depressione bipolare. 80 domande e risposte
Capita a tutti di avere alti e bassi o di accorgersi di stare bene o male a seconda dello stato d'animo del momento, del tempo o di altro ancora. Per chi soffre di disturbo bipolare, però, le oscillazioni sono talmente marcate da determinare un profondo malessere e disagio al punto da non riuscire più ad avere una vita normale. Che cos'è la depressione bipolare? Quali sono i suoi sintomi? Cosa si può fare per curarla? E, soprattutto, si può curare? Impostato per domande e risposte, scritto in un linguaggio semplice e chiaro, questa guida offre a chi soffre ed ai loro familiari informazioni per capire questo disturbo e, basandosi sulle più aggiornate metodologie di intervento terapeutico, propone una serie di consigli per affrontarlo efficacemente, prevenirne i peggioramenti e arginarne le sue manifestazioni più problematiche. Si può uscire dunque dalla depressione bipolare? Sì, ci dicono gli autori. Seguendo una farmacoterapia e una psicoterapia, si potrà contenere il senso di inadeguatezza e stabilizzare il tono dell'umore. E come il paziente riuscirà a tollerare le improvvise accelerazioni e le brusche frenate potrà, finalmente, mantenere il timone della propria vita. -
EMDR. Desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari. Caratteristiche distintive
Questa guida introduce il lettore al trattamento con l'Eye Movement Desensitization and Reprocessing (EMDR) un trattamento evidence-based per la cura del Disturbo Postraumatico da Stress (DPTS). Il protocollo EMDR è oggi apprezzato e utilizzato da clinici di ogni tradizione terapeutica come un rigoroso protocollo di intervento sulle memorie traumatiche presenti in una ampia gamma di patologie. L'intervento con l'EMDR si focalizza sui ricordi traumatici che si ritiene abbiano contribuito ad alimentare e mantenere il disturbo ma anche sulle situazioni attuali che stimolano i comportamenti disadattivi e sulle risorse da acquisire per favorire il cambiamento. Come gli altri titoli della serie, anche questo si concentra sui 30 punti fondamentali che caratterizzano e distinguono il trattamento con l'EMDR dalle altre prospettive cognitivo-comportamentali. Nella prima parte l'autrice descrive gli aspetti teorico-clinici distintivi dell'EMDR, dalla ricostruzione storica del disturbo, al modello dell'Adaptive Information Processing (AIP), alla centralità delle memorie traumatiche nella genesi e nel mantenimento della sofferenza psicologica. Nella seconda parte, descrive l'applicazione per fasi del protocollo nei suoi aspetti principali e gli elementi fondamentali per l'elaborazione dell'esperienza traumatica con alcune esemplificazioni cliniche. -
30 storie cliniche di psicoterapia cognitivo-comportamentale
La psicoterapia cognitivo-comportamentale ha una solida tradizione scientifica e la sua efficacia terapeutica, per la maggior parte dei disturbi psichici, è sostenuta da numerosissime ricerche sperimentali. Meno nota è l'attenzione data alla vicenda umana. Queste ""storie cliniche"""", invece, comprendono non solo il resoconto tecnico delle terapie (il lavoro svolto nello studio del terapeuta), ma anche gli aspetti personali ed interattivi delle persone che ne fanno esperienza viva, nei due diversi ruoli: il libro evidenzia con linguaggio immediato come questa esperienza abbia inciso sulla storia di vita dei pazienti e, spesso, anche dei terapeuti. I casi sono stati scelti tra quelli presentati dagli allievi per l'esame finale di diploma in psicoterapia. Il libro presenta quindi un interesse diretto per tutti i colleghi in formazione che stanno per prepararsi a questo importante passaggio. La selezione dei casi, tuttavia, copre un'ampia gamma di disturbi e, pur con la vivacità della narrazione soggettiva, mantiene l'accuratezza del resoconto clinico. Per questo, anche lo psicoterapeuta esperto può trovare numerosi spunti di interesse in questo libro. Infine il linguaggio scevro da tecnicismi rende la lettura agevole anche al profano che voglia soltanto curiosare o esplorare dall'interno la psicoterapia cognitivo-comportamentale."" -
Essere in un gesto. I sensi dell'adozione
In questo libro gli autori hanno provato a raccontare l'adozione dall'esperienza di gruppo con adolescenti adottati. Perché Essere in un gesto? Essere in un gesto rimanda alla potenza della nascita, il gesto di nascere che determina il nostro esistere. Gesti sono anche l'abbandono, come l'accogliere in adozione. Attimi che hanno determinato la vita di tutti, dei ragazzi, dei genitori biologici e dei genitori adottivi. Essere in un gesto racconta di adolescenti, protagonisti di questa storia che parla di corpi vivi e in movimento. Essere in un gesto racconta, poi, anche dell'essere in gruppo. ""Esserci"""", dicono loro, è quello che conta, avere scelto di condividere un tempo e un luogo, in cui non c'è bisogno delle parole, basta un gesto, per capirsi e sentirsi. Partendo dai vissuti, gli autori hanno provato a raccontare quanto sentito, attraverso linguaggi scientifici, filosofici e psicologici. Per questo motivo hanno esplorato prima di tutto i saperi, per passare poi al racconto dell'esperienza proseguendo con la storia del gruppo fino all'esplorazione dei """"sensi dell'adozione"""". Tatto, gusto, olfatto, udito e vista, intesi proprio come sensazioni del corpo e insieme, i significati che questa esperienza può avere in sé. Con questo libro gli autori intendono parlare sia al mondo delle famiglie, genitori e figli, sia agli operatori. L'obiettivo è fornire nuovi e originali chiavi di lettura dell'esperienza adottiva."" -
Tu pensi che io sia cattivo. Strategie pratiche per lavorare con adolescenti aggressivi e ribelli
Il volume conduce il lettore a esplorare ciò che sta dietro i conflitti interiori e i comportamenti degli adolescenti aggressivi e a scoprire le dinamiche che guidano il loro comportamento distruttivo e i loro atteggiamenti ostili. L'autore, David Taransaud, attinge alla sua ampia esperienza di lavoro con gli adolescenti per fornire una chiara comprensione del perché si comportino così, insieme alla proposta di strategie innovative e pratiche per stabilire con loro dei legami autentici ed empatici. Queste metodiche potenti riescono a superare sia l'iper-vigilanza sia gli atteggiamenti di difesa dei ragazzi e offrono all'adolescente e all'adulto un linguaggio nuovo e creativo attraverso cui entrare reciprocamente in relazione. Questo linguaggio si basa sulla cultura giovanile e sulle preferenze dei ragazzi nel campo del cinema, dei racconti, del rap, dei supereroi e dei cattivi, sulle immagini e sulle maschere. Taransaud offre una speranza realistica che i traumi del passato possano essere curati nel presente attraverso una relazione autentica tra l'adulto e il ragazzo, mettendo il giovane nella condizione di sperimentare stili di vita e pattern di relazione maggiormente soddisfacenti. Il libro è una risorsa pratica destinata a counselor, insegnanti, insegnanti di sostegno, arte-terapeuti, psicologi, educatori, genitori affidatari, genitori adottivi e a tutti gli operatori impegnati nella promozione del benessere e dell'apprendimento dei ragazzi. -
Seduco dunque sono! Le seduzioni quotidiane e il percorso della seducenza
Come e dove nasce l'idea di questo libro? Dalle aule di formazione. Fra tutte le tematiche di natura relazionale trattate dall'autore, quella che ha riscosso maggior successo e gradimento è stata, sorprendentemente, la seduzione. Non solo quella di natura erotico-sentimentale, bensì la seduzione intesa, in senso più ampio, come modalità eterocentrata di attivare e ""agire"""" efficaci relazioni interpersonali. La seduzione, per la sua fungibilità, risulta infatti utilizzabile per superare situazioni o momenti di malessere relazionale, oltre che in ambito professionale, anche in altri contesti e occasioni: in famiglia (nel dialogo con i figli, nei rapporti con il coniuge, i genitori e i parenti), nelle relazioni amicali e in generale nei confronti di qualsiasi altro. La capacità seduttiva diventa un'autentica social skill, di cui è inizialmente proposta al lettore un'autodiagnosi, per poi analizzarne ingredienti e caratteristiche di fondo. Si aprono così le porte alla possibilità di pluralizzare la seduzione e trasformare i nostri comportamenti in vere e proprie seduzioni quotidiane. Viene anche presentato un percorso di apprendimento: il Percorso della Seducenza (PdS), articolato in sette tappe. Si tratta di una road map in grado di migliorare il benessere individuale e, conseguentemente, ogni tipo di relazione interpersonale. è la seducenza, l'azione della seduzione mentre si realizza, a garantire risultati concreti."" -
Quando le formiche spostano un elefante. Genitori di gruppi di auto-mutuo aiuto raccontano le dipendenze e la cura familiare
A partire dall'esperienza concreta e dalla storia di un'associazione che lavora da più di trent'anni sull'uso di sostanze e sulle dipendenze, il libro intende mostrare il valore dell'auto-mutuo aiuto attraverso la narrazione dei vissuti di quanti lo hanno sperimentato. Nella condivisione e nell'ascolto dell'esperienza altrui ciascuno scopre la circolarità virtuosa tra cura di sé, cura dell'altro e della comunità: è quanto emerge dalle parole e dai silenzi, dai sorrisi e dalle lacrime, dai progressi e dai rallentamenti di genitori ancora in cammino, ma desiderosi di continuare a darsi e dare la mano. L'originalità del volume sta nella capacità di affrontare un tema delicato e spinoso com'è quello delle dipendenze, attraverso lo sguardo dei genitori che lo raccontano, delle loro emozioni e attenzioni, delle paure e delle speranze. Ne scaturisce un approccio sistemico non puramente teorico, ma ancorato all'esperienza, da cui giungono orientamenti preziosi per aver cura della famiglia ne suo complesso. Schede di lavoro illustrano il percorso di scrittura autobiografico fatto con i genitori e si offrono come spunto formativo. -
Morire altrove. La buona morte in un contesto interculturale
Un tempo alla morte ci si preparava e morire bene era considerato una vera e propria arte. Oggi lo scenario appare profondamente cambiato. Da una parte, sembra che i simboli tradizionali con cui l'Occidente si rapportava alla morte si siano logorati; dall'altra, il fenomeno della globalizzazione porta sempre più a confrontarsi con immagini della morte e del morire che appartengono ad altre culture. Il più diretto impatto di questo cambiamento è senz'altro sulle istituzioni sanitarie. Quali strategie adottare per accompagnare adeguatamente chi si trova a terminare i suoi giorni lontano dal proprio paese d'origine? Come rispondere alle sue richieste di poter morire in modo coerente con la propria immagine di buona morte? Alla sfida che la morte solleva in sé, si aggiunge quella più specifica del morire ""altrove"""". Tale sfida richiede che nelle cure di fine vita e nell'approccio agli specifici problemi etici che esse oggi sollevano si metta seriamente a tema la dimensione culturale. Spesso reificata e semplificata, si tratta di una dimensione nella quale al contrario, specialmente per quanto riguarda la morte e il morire, si intrecciano trame di senso estremamente articolate."" -
La digitalizzazione della vita quotidiana
La nostra vita sta cambiando e questo processo evolutivo diventa sempre più veloce. Siamo all'interno di una rivoluzione digitale che sta modificando il nostro modo di essere nel mondo, la nostra percezione della realtà, le note distintive dell'identità, le relazioni sociali, la globalità dell'universo in cui viviamo e il piccolo mondo da noi abitato qui e ora. È necessario confrontarsi con questa nuova realtà in continua trasformazione, studiarne le caratteristiche, cercare di comprenderne il senso e la ragione. La crisi delle grandi narrazioni che si erano assunte il compito di dare alla società nel suo insieme, e quindi all'individuo, un modello del vivere sociale e la conseguente deterritorializzazione del singolo ci impongono una riflessione sulle possibilità offerte dalle tecnologie digitali per la realizzazione di un progetto identitario fondato su una dialettica interattiva costante con l'altro da sé e con l'ambiente, reale e virtuale, che è il luogo del nostro agire quotidiano. Questo testo si propone di analizzare la digitalizzazione della vita quotidiana nelle sue componenti ambientali e comu-icazionali, anche attraverso un'osservazione partecipante delle relazioni instaurate tramite il social network Facebook, per delineare, mediante l'esplorazione di questo universo in continuo divenire, alcune tracce interpretative della complessità del mondo in cui viviamo. -
La ricerca sui gruppi comunitari in salute mentale. La valutazione clinica delle reti sociali e la psicoterapia di comunità orientata alla recovery...
I dispositivi terapeutici gruppali comunitari, sviluppati dalla tradizione di ricerca degli interventi ad orientamento analitico, rappresentano ormai una metodologia indispensabile al perseguimento della nuova mission comunitaria dei Servizi di Salute Mentale ed allo sviluppo di una nuova cultura dell'Inclusione Sociale. La ricerca su questi dispositivi ha dimostrato come la salute mentale non possa più essere considerata un ambito ""isolato"""" della sanità pubblica, e come la """"cura del mentale"""" debba essere costantemente calata ed adeguata ai un contesti sociali in continuo mutamento dove si incontra il disagio. Il libro fornisce un contributo empirico ed esperienziale che, lungi dal proporsi come esaustivo, mira ad offrire alcuni spunti di riflessione sugli approcci terapeutici gruppali e comunitari all'interno dei Servizi di Salute Mentale, provando al contempo ad introdurre elementi critici capaci di rimettere in discussione prassi cliniche talvolta cristallizzate, se non totalmente superate. Viene anche presentata una nuova ondata di ricerche orientate al paradigma del recovery, che stanno aprendo nuove possibilità di valutazione dell'efficacia clinica e del benessere organizzativo dei servizi curanti.""