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Filosofia delle travi
Nel 1571 Montaigne si ritirò in una torre dell’antica casa di famiglia in Dordogna per poter studiare e meditare in solitudine. In quel luogo isolato, attorniato dai suoi libri, fece incidere sulle travi del soffitto alcune massime dei filosofi stoici e scettici. Quelle frasi cariche di saggezza, di cui il grande pensatore volle circondarsi, sono ora riportate in questa edizione curata da Antonio Castronuovo, che ci accompagna nella rilettura di quei motti, proposti in una nuova traduzione e corredati dai testi originali e dalle fonti. -
O lost. Storia della vita perduta
“O Lost” è la saga di una nazione, di una famiglia, di tre generazioni di uomini inquieti, e insieme l’autobiografia di un genio letterario del nuovo mondo e di quel Sud che muore a Gettysburg. All’insegna di una rabbiosa voglia di fuga dalla realtà familiare, il giovane Eugene dovrà affrontare lutti devastanti e amori sbagliati, tollerare l’affetto soffocante dei suoi e al tempo stesso il loro totale disinteresse. Al centro c’è un dolore, lo strappo dell’esilio e insieme la sete di cieli nuovi. E la malinconia di un passato irrecuperabile, illuminato dal ricordo del suo Angelo perduto. Uscito nel 1929 con il titolo Look Homeward, Angel (in Italia apparve come Angelo, guarda il passato) e accolto con grande favore dalla critica e dai lettori, il manoscritto originale venne sottoposto prima della pubblicazione a un radicale lavoro di revisione e tagli da parte del grande editor Maxwell Perkins (colui che “creò” anche Hemingway e Fitzgerald). Soltanto nel 2000 venne data alle stampe negli Stati Uniti la versione originale e integrale del romanzo, che ricevette unanimi ed entusiastici consensi. Questa prima traduzione italiana, che è anche la prima edizione ad apparire in Europa, ci offre la possibilità di riscoprire non solo un’opera tanto significativa, ma soprattutto un autore di enorme statura, uno dei pilastri del Novecento letterario americano al pari di Dreiser, Steinbeck e Caldwell. Introduzione di Riccardo Reim. -
Il bacio e altri racconti
Kate Chopin è stata la prima scrittrice americana a narrare da un punto di vista femminile la passione erotica, tema che accomuna questa raccolta di racconti a cominciare da “Il bacio”, in cui una giovane sposa si lascia tentare dalle lusinghe di un altro uomo nel giorno del suo matrimonio. Anche ne “La tempesta”, considerato da Joyce Carol Oates uno dei migliori racconti americani, una donna tradisce il marito mentre questi è fuori, chissà dove, con il figlio, mentre infuria una tempesta. E così in “Un paio di calze di seta” la protagonista rifiuta la sua routine avara di soddisfazioni personali, e in “Una donna rispettabile” si affrontano i sentimenti complessi e improvvisi che nascono in una signora nei confronti del miglior amico del proprio marito. Quattro gemme letterarie per riscoprire una delle autrici più audaci dell’Ottocento, la cui sincerità riesce a sorprendere anche la sensibilità contemporanea. -
Innominazioni
L’annuncio dell’inaspettata morte di Thomas Bernhard provoca lo sconcertante agitarsi e correlarsi, nella percezione del narratore, di afflizioni mai sopite e di capricci mai sedati. In un insano smaniare si incrociano così l’insorgere della malattia e la successiva scomparsa del padre, la frenesia per una donna mai raggiunta, per un corpo che dà origine a fantasie erotiche minuziosamente descritte, cui si aggregano le immaginarie neuropatie della madre. In questo vortice mnemonico si armonizzano l’ossessiva indagine sulle ultime ore di Bernhard, sulla sua nefasta patologia, nonché il ricordo dell’unico amico con cui poter dibattere di libri ed editoria, cui fa eco un’infanzia fitta di curiosità “meccaniche”, destinate agli ingranaggi dei giocattoli che suscitano, forse, quel morboso scrutare i “congegni” anatomici di piedi, mani, schiena e cosce dell’innominata donna che lo irretisce e strega. Un ipnotico percorso a ritroso nel labirinto della ragione che unisce una scrittura intransigente al male di esistere del protagonista. -
Amore e altri sintomi
Virginia non ha mai avuto un buon rapporto con il padre, eppure si sente in dovere di fargli visita ogni giorno nella clinica in cui è ricoverato. In quella stanza, vengono messi continuamente alla prova i suoi legami familiari, a partire da quelli con la madre e la sorella, decisamente problematici; la sua vita al di fuori è invece dominata da una certa ossessione verso le malattie e dal desiderio impellente di maternità, che guida ogni sua relazione con gli uomini. Nessuno di questi aspetti viene mai risparmiato da una buona dose di ironia e autoironia, lenti indispensabili alla protagonista per poter guardare alla sua vita di quarantenne insoddisfatta. Un giorno l’arrivo di un nuovo paziente, nel letto accanto, scuote l’indistinto scorrere del tempo di veglia al padre in coma. All’inizio Virginia scambia con lui solo qualche parola di cortesia, perché l’uomo appare enigmatico e poco incline alla socialità; ma a poco a poco tra i due si instaura una complicità estranea al clima asettico dell’ospedale che crea uno spazio condiviso ed esclusivo, un luogo in cui trovare riparo, e da cui qualcosa di inaspettato e autentico potrà nascere. “Amore e altri sintomi” è un romanzo di amore per la vita e di resistenza, un ritratto al vetriolo dei legami familiari, una confessione sincera e spesso divertita dei moti dell’animo e degli struggimenti di una generazione di donne. -
Donne con lo zaino. Storie di donne sempre in cammino
Questo libro è il prodotto di un blog omonimo che ha raccolto nel tempo straordinarie storie di donne. Alcune sono nate da incontri fugaci ma intensi, altre sono il frutto di una conoscenza pluridecennale e di amicizie profonde, talune sono tratteggiate con brevi pennellate, altre descritte con minuzia di dettagli. C’è chi racconta del suo matrimonio forzato, chi ha fatto la Resistenza e chi resiste allo smart working. Ci sono ballerine e musiciste, ingegnere e contadine, donne del parkour, marciatrici e cavallerizze, scrittrici e poetesse, artiste e artigiane, dottoresse e veterinarie, pescatrici normanne e collezioniste, insegnanti e avvocate, immigrate ed emigranti, poliziotte e volontarie. Lo zaino del titolo, reale o metaforico, è quel fardello che spesso limita, altre volte stimola a vivere molte vite, a ricominciare di nuovo mettendoci in gioco e rischiando, con la curiosità e la voglia di imparare per tutta la vita. -
Le sorelle Bunner
Ann Eliza ed Evelina Bunner gestiscono una bottega di fiori artificiali e piccoli oggetti cuciti a mano in una zona povera di New York. La loro vita tranquilla cambia il giorno in cui Ann Eliza, la sorella maggiore, regala a Evelina un orologio. Metafora tangibile del tempo che passa, questo minuscolo evento sarà l’innesco di una serie inarrestabile di cambiamenti: dall’incontro con il venditore dell’orologio, Herman Ramy, che possiede «il negozio più strano del mondo», fino alla presa di coscienza che la loro rassicurante routine è divenuta una «intollerabile monotonia» a cui porre rimedio. Ancora una volta Edith Wharton concentra la sua attenzione sulla condizione femminile e introduce temi modernissimi per l’epoca, tra cui la critica all’idea che il matrimonio o un’unione sentimentale siano condizioni necessarie per la realizzazione di una donna. -
Il riflettore
Incomparabile scandagliatore delle relazioni umane, Henry James è stato anche un critico dei media in anticipo sui tempi, al punto che questo romanzo avrebbe potuto essere scritto oggi. Ispirato a una storia vera, l’autore narra le vicende di Francie Dosson, americana in viaggio in Europa con il padre e la sorella. Durante la traversata dell’Atlantico conoscono George Flack, prototipo del giornalista senza scrupoli, il quale introduce la famiglia Dosson alla frequentazione dei caffè parigini e presenta le sorelle a un pittore americano trapiantato nella capitale francese. L’intensa frequentazione conduce Flack a innamorarsi di Francie ma questo non gli impedisce di carpirle delle indiscrezioni sulla potente famiglia Probert che non esita a pubblicare, provocando – prevedibilmente – numerosi problemi alle persone coinvolte. “Il riflettore” ci presenta Henry James nella sua forma più caustica e divertente. Fu uno dei pochissimi romanzi a riscuotere l’approvazione del suo critico più feroce, il fratello William, grazie a un racconto straordinariamente moderno sulla privacy, la libertà di stampa e una tendenza voyeuristica da cui nessuno sembra essere esente. -
Il liceo
Lorenzo Padovani è un promettente rampollo della Milano bene, dal curriculum accademico ineccepibile. Ricevere un incarico come docente nel prestigioso Liceo privato Modigliani, la scuola che forma l’élite della futura classe dirigente, è dunque il coronamento di un sogno, la possibilità di essere «tra i predestinati ad avere il meglio». Eppure, dietro la facciata di eccellenza, al Modigliani le cose non sono affatto come sembrano. Bullismo, vessazioni, disagio adolescenziale, a cui non danno alcuna risposta un corpo docente arrivista e una dirigenza quantomeno ambigua. Il suicidio di una studentessa, dietro al quale si celano molte zone d’ombra, sarà l’elemento decisivo affinché il protagonista decida di schierarsi dalla parte della verità, rischiando tutto in prima persona. La volontà di vederci chiaro sulla morte della ragazza, infatti, lo condurrà ad affrontare pericoli inattesi e i conflitti di coscienza che si creano quando si viene chiamati a scegliere tra etica e interessi personali -
Un'altra donna
Jin-a è stata vittima di abusi da parte del suo compagno e capo del suo dipartimento al lavoro. Dopo aver rischiato la vita più volte ha trovato la forza per denunciarlo, ma al termine del processo è ben lontana dal sentirsi risarcita: all’uomo è stata inflitta una pena lieve e le persone a lei vicine l’hanno delusa, minimizzando e ignorando l’accaduto. Inoltre, è impaurita all’idea che l’uomo possa tornare a minacciarla. Decide così di cercare sostegno on-line, pubblicando la sua storia. Ma anche nel mondo digitale non trova che reazioni scomposte e feroci: nessuna empatia, anzi, ulteriori accuse. Tra la pioggia di commenti spiacevoli ne spicca uno che la offende in modo familiare, riportando un appellativo che affonda le radici nel passato: “aspirapolvere”. La curiosità la spinge a tornare nei luoghi della sua infanzia, dove riemergono ricordi di violenze subite non soltanto da lei ma anche da ragazze a lei vicine, in un intreccio che alza un velo su una piaga estesa nella società coreana così come nel resto del mondo. Autrice di punta della narrativa coreana, con questo romanzo la pluripremiata Kang Hwa-gil decostruisce con sapienza l’idea che alcune vicende ci siano estranee e conduce il lettore in un luogo in cui la violenza subita da una donna – fisica e psicologica – riguarda ogni membro della collettività. -
Gli angeli della casa
Immersa nell’atmosfera tra il gotico e la Nouvelle vague della costiera bretone si trova la Casa dell’Incontro, casa-famiglia che ospita un gruppo di ragazzi “difficili”. Vi lavora un’équipe di medici e insegnanti alquanto variegata, guidata da un losco direttore, che, si scoprirà, usa i pazienti come cavie mediche. Il narratore è Vladi, ragazzo taciturno di eccezionale intelligenza, il quale con la complicità di Mirage, adolescente autistica, compie quotidiane trasgressioni. Accanto alla Casa si trovano i resti di un’antica clinica, la Beau Rivage, nella quale dorme clandestinamente un ex paziente tornato in cerca di vendetta. La miccia esplode quando Vladi scopre l’esistenza dell’uomo: seguiranno due delitti e un finale inaspettato. -
Sonata d'inverno
Il giovane Arnold Nettle, timido impiegato del telegrafo e amante del violoncello, arriva in un paesino inglese allo svanire dell’estate sperando che una stagione in campagna aiuti la sua fragile costituzione. Ben presto Arnold si innamora di Olivia Neran, membro di una rispettabile famiglia borghese che abita nella casa bianca in cima alla collina, la più bella del circondario. Ma anche in questo luogo di privilegio a cui Arnold ha accesso perché invitato a suonare sono presenti difficoltà e dissidi: Olivia è soffocata dal suo ruolo di gentildonna, e così sua sorella Eleanor, adolescente in lotta con le disuguaglianze di genere. Pubblicata nel 1928 e inedita in Italia, quest’opera soffusa di malinconia venne celebrata soprattutto per la sua struttura, multiforme e strutturalmente innovativa, che imita la partitura musicale. Autrice tra le più promettenti della sua epoca, outsider come il suo protagonista Arnold, Dorothy Edwards venne acclamata da figure centrali della cultura inglese come Leonard Woolf, Raymond Mortimer e David Garnett – in tempi recenti la scrittrice Elaine Morgan l’ha paragonata a Cechov – e morì suicida giovanissima, lasciando al mondo solo questo romanzo e una raccolta di racconti. -
L'abbazia dell'incubo
Nel 1818, anno di uscita di “Frankenstein”, apparve anche questo divertente contrappunto al capolavoro di Mary Shelley, “L’abbazia dell’incubo”, satira estrosa e spensierata della novella gotica da casa di campagna inglese. L’intreccio ruota attorno ai romantici intrighi di Scytropo Musoni – ricalcato sulla figura del poeta Shelley, amico e grande estimatore di Peacock – diviso tra l’amore per due donne, Marionetta e Stella (nella realtà, Harriet Westbrook e Mary Godwin). Ci sono anche Byron, alias signor Cipresso, e Coleridge, che è il signor Umbrofilo. Tutta la narrazione è illuminata dallo stile originale di Peacock, che Manganelli definì un «delizioso eccentrico ottocentesco», tra dialoghi incredibili e la costante messa in ridicolo del movimento romantico. -
Tesori sepolti. E altri racconti del mistero
Torna la consueta antologia che ogni anno seleziona il meglio dei racconti del brivido e del grottesco. In questa raccolta troviamo Bram Stoker con Tesori sepolti, Arthur Machen con La storia della polvere bianca, Edgar Allan Poe con Il diavolo nella torre, Mary Shelley con Il sogno e infine H.P. Lovecraft con Hypnos. Tra villaggi isolati in cui si praticano il culto degli orologi e dei cavoli, esplorazioni oniriche, amori travagliati e cacce al tesoro, cinque racconti lunghi meno conosciuti degli autori che hanno fatto la storia del genere. -
La materia del paradiso. Appunti per un poema impossibile
Cedo e mi lascio immaginare come sarebbe il Paradiso se ci fosse qualcuno col motore fermo al centro in questo gioco all’ente superiore, ma seguo te, ti seguo oltre l’Inferno e il Purgatorio, vedo nel tuo libro la mia religio come malattia degli animali nella morte morti come fossero pietre o pedine sulla scacchiera delle teste umane. -
Tempi difficili
Amelia è una quattordicenne abbastanza intelligente da primeggiare a scuola e abbastanza astuta da girare con un coltello, ma nel Texas rurale della Grande depressione anche per lei è impossibile non restare impigliata nelle dinamiche brutali che colpiscono le donne. «Cerca di non litigare con lui» l’avverte sua madre dopo che il padre la spinge a sposare Arnold, il ragazzo che ha abusato di lei al primo appuntamento. Quando poi il marito finisce in prigione per contrabbando di alcolici, Amelia resta sola con quattro figli e un branco di cani feroci. La sua vita, indurita dalla fame e dalla siccità, prende però una svolta inaspettata nel momento in cui Lucious Tremaine, ricercato per omicidio, si ritrova coinvolto nel torbido sottobosco locale e Amelia diventa l’unica speranza di sfuggire ai suoi guai… Prefazione di Joe R. Lansdale. -
Le cronache di Carlingford: L’esecutore testamentario-Il rettore-La famiglia del medico
Carlingford è un luogo tranquillo della campagna inglese, un piccolo villaggio in cui non ci sono fabbriche o commerci di alcun genere, insomma “dove non c’è nulla” se non una comunità come tante. Eppure, a ben guardare, alcuni abitanti sono così interessanti (un’ereditiera insospettabile, un notaio pasticcione, un curato spiritualmente inquieto, un medico innamorato) da meritare un libro ciascuno. Nata dalla fantasia dell’autrice, questa fortunatissima serie di romanzi ci riporta alle atmosfere quiete, ai pomeriggi intorno al tavolino del tè, agli affanni di cuore e ai pettegolezzi che abbiamo imparato a conoscere e ad amare grazie a Jane Austen. Ispiratasi al “Ciclo del Barsetshire” di Anthony Trollope, Margaret Oliphant fece la sua fortuna raccontando con stile acuto e brillante le vite apparentemente ordinarie di personaggi memorabili come Miss Marjoribanks, protagonista dell’omonimo romanzo, il primo ad essere pubblicato in Italia (Elliot, 2021). In questo volume vengono riuniti i primi tre romanzi-capitoli della serie: “L’esecutore testamentario”, “Il rettore”, “La famiglia del medico”. -
Séraphita
Nella magica atmosfera di un castello norvegese immerso nei fiordi vive il protagonista di questo romanzo leggendario, un essere strano e malinconico che sembra nascondere un terribile segreto. In realtà è un androgino, cresciuto da genitori sostenitori della dottrina del filosofo Emanuel Swedenborg, i quali vedevano in lui la piena incarnazione dell’essere perfetto, completo. Dotato di un’erudizione fuori dal comune e di facoltà mentali ben più affinate della media, Séraphîtüs-Séraphîta conduce una vita solitaria e contemplativa, mentre sogna di conoscere l’amore vero. Immersa nel fantastico e nel sovrannaturale, genere caro al maestro francese, quest’opera affronta a viso aperto la questione del genere mai davvero definita. La scelta di Honoré de Balzac di porre come protagonista e figura positiva un essere androgino ha dunque certamente qualcosa da dire al lettore contemporaneo. Con un saggio di Franco Rella. -
La notte prima di Natale. E altri racconti
Nella toccante storia di Lucy Maud Montgomery si racconta di Theodora, bambina orfana che sacrifica il suo unico ricordo di famiglia per donarlo ai cugini e salvare il loro Natale; di regali ci parla anche Harriet Beecher Stowe, soffermandosi sull’importanza della scelta del dono adatto, pensato per il destinatario. William Dean Howells ci racconta cosa accadde durante una vigilia molto particolare, mentre Mary E. Wilkins Freeman ci narra di un Natale “rubato”. E ancora Louisa May Alcott, con la sua magica favola dei sei spiriti delle campane, che ogni anno durante le feste si radunano per valutare come sta procedendo il mondo. Queste e altre storie in un’antologia che raccoglie i più bei racconti natalizi della letteratura creati da autori classici e da scrittori meno conosciuti in Italia. -
L'orologio degli anni. Poesie 1857-1928
“Due labbra: Le baciai col pensiero andando via nel chiarore del mattino: sul vetro del suo ritratto le baciai: lei non lo seppe mai. Le baciai per amore, allegria e fedeltà quando lei sapeva tutto: una vita fa! Che poi in un sudario le baciai lei non lo seppe mai.”