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Vita da editore
Tra i grandi editori del primo Novecento, Formíggini scrisse negli anni Venti e Trenta una serie di articoli sul mondo dei libri, affrontandone gli aspetti più spinosi e comici ed elargendo consigli su questa insidiosa professione. Apparvero sulle pagine della sua rivista «L’Italia che scrive» e confluirono nel volume postumo “Trent’anni dopo. Storia di una casa editrice” (Formíggini, 1951). Questa raccolta, selezionata e introdotta dal saggista Antonio Castronuovo, ne ripropone gli scritti più divertenti: “Come si diventa editore”, “I consigli agli editori”, “I libri in omaggio”, “Il francobollo per la risposta”, “Il libro dei librai”. Ne affiora il mondo dell’editoria dell’epoca, con le sue difficoltà e contraddizioni, alcune delle quali davvero molto simili a quelle odierne, ma anche la figura di Formíggini a cui guardare con rinnovata ammirazione e rispetto. -
Poesia d'amore e di guerra
"Tristi guerre se non è d’amore l’impresa. Tristi. Tristi. Tristi armi se non sono parole. Tristi. Tristi. Tristi uomini se non muoiono d’amore. Tristi. Tristi. """"" -
La donna che amava gli insetti
Maria, nata nell’epoca dei processi alle streghe, ha una potente fascinazione per gli insetti e per l’arte. Mentre intorno a lei il mondo muta Maria li disegna, in tutte le loro forme. E, proprio come gli insetti che vanno incontro a metamorfosi, così anche Maria si trasforma e vive per 370 anni, attraversando le epoche e assistendo ai cambiamenti del mondo – un mondo in cui la scienza prima si affaccia e poi si afferma come massima antagonista della religione. La donna che amava gli insetti, a partire dalla figura della naturalista tedesca Maria Sibylla Merian (1647-1717) a cui la protagonista è ispirata, racconta la complicata relazione tra esseri umani e natura, e narra gli ostacoli, diversi a seconda delle epoche ma sempre presenti, davanti ai quali si trova ogni donna che voglia affermare se stessa seguendo le proprie inclinazioni. Un romanzo affascinante che ci accompagna dal tempo della caccia alle streghe alla Berlino contemporanea. -
La finestra della biblioteca. Storia del visibile e dell'invisibile
Durante le interminabili giornate che trascorre immersa nella lettura, un’adolescente ospite dell’anziana zia osserva una figura maschile alla finestra del palazzo di fronte, antica biblioteca semiabbandonata. Quel giovane biondo è chino sui libri, intento a scrivere, e la protagonista lo scruta e si sente a sua volta scrutata, ricambia i suoi sguardi e giorno dopo giorno si accorge che sta sbocciando dentro di sé una curiosità e un forte interesse nei confronti dello Sconosciuto… Ambientata alla vigilia della notte di San Giovanni – la notte di mezza estate in cui nel nord della Scozia quasi non esiste il buio ed è nell’irreale luce del giorno che alle persone capita di avere delle visioni –, questa novella di Margaret Oliphant è una delicata storia sulle illusioni e sulle ambiguità delle percezioni, sul confine labile tra sogno e realtà. Introduzione di Silvio Raffo. -
Dizionarietto illustrato della lingua italiana lussuosa
Duemila voci – tra le più fantasiose e stravaganti – accompagnate da quarantotto illustrazioni compongono questo libro il cui autore, Giampaolo Barosso, è stato un uomo poliedrico e dotato di sfolgorante ironia; oltre alla selezione dei lemmi, questo ricco banchetto linguistico è dotato di un’ampia gamma di esempi sull’uso dei vocaboli, ritrovati nei luoghi più disparati – da Liala a Moravia, da Maometto a Totò. Completa questa edizione dell’opera un testo di Antonio Castronuovo, amante di libri e bizzarrie letterarie, che accompagna il “Dizionarietto” a cinquant’anni dalla prima uscita. Postfazione di Antonio Castronuovo. -
Illusioni
Vent’anni dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, Goro, un ex ufficiale della Marina giapponese, fugge dall’ospedale psichiatrico di Tokyo in cui è internato per tornare nel sud del Kyushu, inseguendo le orme del proprio passato da militare. Il suo vagare è di tanto in tanto accompagnato da alcuni incontri (uno strano rappresentante di commercio, una donna divorziata, un bambino che pesca sulla riva), ma è soprattutto ossessionato dal ricordo di un ex compagno, il caporale Tomi, annegato forse per sua stessa volontà. La follia attende quest’uomo segnato dalla guerra, alter ego dell’autore, oscillante tra il richiamo della vita e quello della morte… Un romanzo psicologico – di natura parzialmente autobiografica – sui danni inferti dai conflitti ai sopravvissuti, scritto da uno degli autori più importanti del Novecento giapponese. -
Virginia Woolf
Winifred Holtby, giovane letterata inglese d’inizio Novecento, è stata la prima a narrare l’opera e la poetica di Virginia Woolf negli anni in cui la sua influenza culturale era già molto forte. Edita nel 1932, questa elegante biografia letteraria intervenne nell’acceso dibattito sul modernismo, bilanciando lucidità analitica e passione. Nel commentare la saggistica e la narrativa di Virginia Woolf, Holtby non esita a evidenziare i limiti di alcune sue scelte tematiche, senza che questo riduca la sincera ammirazione per la scrittrice e per la sua straordinaria capacità di trarre energia creativa dai semplici avvenimenti della vita quotidiana. Un saggio limpido e prezioso, grazie anche alla presenza di alcune testimonianze dirette, che restituisce intatta la dimensione letteraria di una grande autrice, collocandola nell’accesa battaglia ideale del suo tempo. -
Come sempre. Scelta di poesie 1992-2022
La stanza si accontenta nel suo intero finché poroso e incauto non vi entro; col corridoio coabita il mio amore se lo sciame di mia moglie ne fa un centro. Sugli scaffali i libri promettono elargizione d’inganni. I ripiani parlano non appena mi distraggo o non appena l’ho fatto da anni. Risplendono, sonnecchiando, le usanze. Se le rispetti le porte non sono che un lungo custodirsi di aperture: l’ombra dei mobili diventa corona. Nell’intimo spiegarsi delle nature Orfeo e Euridice sono la stessa persona. -
Ci vediamo stanotte
Raquel Gimeno è in macchina con la sua famiglia. I due figli e sua madre riposano sui sedili posteriori mentre il marito guida al suo fianco. Esausta dai preparativi per il trasloco, chiude gli occhi e si addormenta profondamente. Quando si risveglia è in un campo, ancora all’interno del veicolo. Ma è sola e non ci sono tracce della sua famiglia. Il caso è affidato all’ispettore David Vázquez, il quale sta vivendo un momento difficile. È scomparsa anche la sua fidanzata, Irene Ochoa, accusata di omicidio. Lui si rifiuta di crederci, ma allora lei dov’è? E perché è scappata? Quale verità gli ha nascosto la donna che ama? Assediato dalle domande e dalle pressioni di un caso intessuto di fili oscuri, l’ispettore Vázquez affronterà la più grande sfida della sua carriera e della sua vita. -
La ragazza in giardino
Laura trascorre la sua infanzia a villa Bra con la nonna Leo, donna spigolosa amante delle piante molto più che delle persone, e qui cresce in simbiosi con il mare ligure e la vegetazione lussureggiante, lontana da qualsiasi forma di vita sociale. Spontanea e selvatica, Laura ha uno sguardo esigente e lucido sul mondo degli adulti e il lettore la accompagna nella sua iniziazione alla vita – all’amore, al sesso, al desiderio di autonomia – a partire da questo Eden moderno, luogo di delizie e di illusioni. Un romanzo potente – in parte autobiografico – in cui scorre l’energia vitale di un’autrice tutta da riscoprire, estranea a ogni retorica, capace di produrre un racconto della realtà creativo e sottilmente polemico, di cui svela gli ingranaggi di bellezza, dolore e nonsenso. Introduzione di Francesca Sensini. -
Una mossa oscura e altri racconti gialli
In questa antologia di detective stories confluiscono, accanto a mostri sacri come H.G. Wells, autori e autrici della tradizione angloamericana da scoprire grazie a questi racconti inediti in Italia. Ethel Lina White, che negli anni Trenta e Quaranta godeva di una popolarità pari a quella di Agatha Christie e la cui opera ispirò Alfred Hitchcock; o Emma Orczy, scrittrice ancora poco nota di cui Hilary Mantel ha elogiato “la vivida qualità cinematografica” della scrittura. E ancora autori come Arthur Morrison e Charles Wadsworth Camp, selezionato nei celebri «Ellery Queen’s Mystery Magazine». -
Come scrivere un romanzo
Scritto tra il 1924 e il 1925, dopo la vittoria del Premio Pulitzer, “Come scrivere un romanzo” contiene consigli preziosi sulla scrittura e sulla lettura e una riflessione profonda sul rapporto tra queste due attività. In queste pagine Wharton racconta la nascita della moderna narrativa e fornisce indicazioni sulla costruzione dei personaggi, sui minuziosi equilibri dei racconti brevi e sugli impianti più estesi dei romanzi, e conclude con un capitolo dedicato a Proust. Tra indicazioni pratiche e meditazioni letterarie, il libro offre uno scorcio privilegiato sulla mente acuta di una scrittrice di primo piano nella sua epoca e tra le autrici classiche ancora oggi più amate e lette. In una nuova traduzione e con un saggio di Andrea Caterini. Con un testo di Andrea Caterini. -
Il mattatoio
Considerato il primo racconto realista argentino, ""Il mattatoio"""" è ambientato all’inizio dell’Ottocento nella periferia di Buenos Aires. L’opera – ascrivibile al genere del cuadro de costumbres, affine alla commedia goldoniana e al romanzo di costume di Balzac – prende le mosse da un diluvio scoppiato durante la Quaresima, che rende impossibile l’uso del mattatoio. Questo avvenimento mina l’economia della città portandola alla crisi, e offre l’occasione all’autore, tra i massimi esponenti del Romanticismo sudamericano, per una riflessione sulla società dell’epoca con sguardo critico verso le sue principali istituzioni, Stato e Chiesa. Una pietra miliare della narrativa sudamericana in una nuova traduzione."" -
Elegie duinesi
Precoci compiuti, voi, beniamini del creato, corteggi di cielo, creste d’aurora dell’intera creazione, pollini della divinità fiorente, giunti di luce, atrii, troni, scalee, spazi di essenza, scudi di delizia, tempestosi estatici tumulti del sentimento, e di colpo, da soli: specchi che la defluita bellezza di nuovo riattingono nel proprio volto. -
Razzmatazz
Dopo ""Noir"""", Christopher Moore regala un nuovo capitolo agli amanti del genere hard boiled dotati di senso dell'umorismo. Siamo nel 1947, il barista Sammy Due-Dita Tiffin e il branco di frequentatori del Cookie's Coffee sono in fervente attività: vogliono aprire una scuola guida per i residenti di Chinatown mentre la bella Stilton e le sue amiche dei cantieri bellici sono impegnate in un progetto segreto che rischia di attirare le attenzioni dei men in black del governo. Nel frattempo, un serial killer sta uccidendo le lesbiche dedite al travestitismo e la proprietaria di un club, Jimmy Vasco, chiede aiuto a Sammy perché è sicura di essere la prossima vittima. Guai in vista anche per Eddie Moo Shoes (""""Scarpe di Vacca""""), convocato dallo zio Ho per aiutarlo a salvare la sua fumeria d'oppio dalla Giovane Piovra, un gangster malvagio determinato a recuperare una reliquia, la statua del potente Drago della Pioggia, che Ho ha rubato quarant'anni prima. Un vero e proprio razzmatazz nel più genuino e irresistibile stile di Christopher Moore."" -
L'amuleto d'ambra. Un racconto dell'India coloniale
In questo romanzo mai pubblicato finora (il manoscritto è stato solo recentemente ritrovato dalla curatrice di questo volume) l’autrice di “Piccole donne” rielabora l’immaginario indiano reso popolare da Jules Verne per narrare il passato coloniale del protagonista diviso tra la nostalgia per l’Oriente e la malinconia parigina. Un ex colonnello inglese sopravvissuto alla rivolta dei mercenari Sepoy a Delhi crede di riconoscere su un palcoscenico di Parigi la fanciulla indiana che gli aveva salvato la vita. Tra audaci domatori e abili seduttrici, Alcott ci avvolge nel vortice di emozioni tipico dei suoi primi thriller, narrando la magia ma anche le contraddizioni di una società dello spettacolo seppur ancora agli albori. Ne emerge un testo di grande fascino che si snoda tra i fasti e i posticci travestimenti del teatro, il tedio e le crisi coniugali degli spettatori di una nuova modernità, alla costante ricerca di emozioni esotiche e nuovi diversivi. -
La festa di nozze
Siamo a Parigi, i cieli sono solcati dal dirigibile tedesco Graf Zeppelin e le conversazioni si concentrano su crisi finanziarie e crolli delle Borse; qui, Michael Curly riceve la partecipazione di nozze della ex fidanzata, Caroline Dandy, il cui ricordo è ancora addolcito da romantiche canzoni popolari e dal rammarico per non averla saputa tenere a sé. Caroline ha infatti scelto Hamilton Rutherford, un uomo più ricco (e più alto), e Michael ha ricevuto troppo tardi un’eredità che forse avrebbe potuto cambiare le sue sorti. L’amore fu uno degli elementi fondanti negli scritti e nella vita dell’autore, e quest’opera richiamerà nel lettore la rottura di Zelda con Scott e la promessa di sposarlo solo se avesse fatto fortuna. Testo arguto, tenero e ironico, “La festa di nozze” è il racconto di Fitzgerald che meglio interpreta la fine dei ruggenti anni Venti e gli ultimi bagliori sull’orlo del precipizio. -
Vestigi della storia del sonetto italiano dall'anno MCC al MDCC
"Un dì, s’io non andrò sempre fuggendo Di gente in gente; mi vedrai seduto Su la tua pietra, o fratel mio, gemendo Il fior de’ tuoi gentili anni caduto: La madre or sol, suo dì tardo traendo, Parla di me col tuo cenere muto: Ma io deluse a voi le palme tendo; E se da lunge i miei tetti saluto, Sento gli avversi Numi, e le secrete Cure che al viver tuo furon tempesta; E prego anch’io nel tuo porto quiete: Questo di tanta speme oggi mi resta! Straniere genti, l’ossa mie rendete Allora al petto della madre mesta.""""" -
Anna si è svegliata
Anna è sposata con il bel Marcello e insieme hanno avuto un bambino, dopo tanti tentativi infruttuosi. Eppure, dalla nascita di Pietro, la relazione si è lentamente svuotata e ha virato verso una quotidianità pacata e senza desideri, su cui aleggia l’ombra del tradimento. Quando Anna scopre di avere un tumore alla tiroide, il sottile strato su cui poggiava la coppia inizia a cedere e la malattia si rivela un’imprevista occasione per dare sfogo a ciò che è sempre stato taciuto o ignorato. È arrivato il momento, per la protagonista, di guardare in fondo a se stessa e ai rapporti con gli altri: la sorella forte e determinata, i genitori alle cui regole non ha mai avuto il coraggio di ribellarsi, l’amica di sempre libera e indipendente ma, soprattutto, quel marito così desiderabile e così sfuggente, che dedica ogni sua energia al tennis. Alcuni incontri occasionali scoperchiano un profondo quanto insoddisfatto desiderio erotico di Anna e il suo corpo si trasforma nel campo su cui si giocano più partite, quella della sopravvivenza, del desiderio e del riscatto di una nuova femminilità, per arrivare – forse un domani non troppo lontano – alla conoscenza dell’amore vero, quell’amore adulto e consapevole che solo può illuminare la vita. Una storia di “risveglio” dolente ma aperta alla speranza da una scrittura tesa e leggera. -
L'Isola dei pinguini
Anatole France, “scrittore dalla penna d’oro” come lo definì Joseph Conrad, scrisse uno dei romanzi satirici più importanti del Novecento quarant’anni prima della “Fattoria degli animali”. Ambientato intorno all’anno Mille, vi incontriamo un vecchio monaco quasi cieco sbarcato su un’isola bretone. Accolto da una moltitudine di pinguini, lui però li scambia per persone basse: e allora li battezza, tutti. Poiché si è trattato di una svista, Dio decide di concedere ai pennuti un’anima, purché sia “di piccola taglia”. Inizia così la storia di Pinguinia, i cui abitanti poco hanno giovato della conversione al cattolicesimo: hanno infatti sviluppato tendenze alla corruzione, all’invidia e ad altre caratteristiche squisitamente umane. Opera polimorfa e atipica edita nel 1908, fece infuriare borghesi e cattolici e fu amata da Walter Benjamin, Carl Jung e Joseph Conrad, il quale a questo romanzo dedicò un testo che accompagna la presente edizione. Con un testo di Joseph Conrad.