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I mercenari del Natale
Con l’avvicinarsi del Natale, il solitario e ricchissimo Sir John Penlyon compie un gesto senza precedenti: apre le porte della sua casa padronale a tre bambini appena arrivati dalla Francia per permettere loro di trascorrere nell’agio le festività natalizie e per ottenere in cambio un po’ di allegria infantile. Sono proprio i tre bimbi, infatti, i “mercenari” a cui allude ironicamente il titolo di questo piccolo classico scritto con acume e dolcezza da una delle maestre della letteratura vittoriana. La decisione forse un po’ azzardata, però, porterà delle conseguenze inaspettate nel cuore del burbero padrone di casa… Ad arricchire questa perfetta novella natalizia, pensata per essere letta da adulti e ragazzi, ci sono personaggi indimenticabili tra i quali spicca Mr Danby, uomo capace di essere felice pur non possedendo nulla. -
Le campane. Storia fantastica di campane annuncianti la fine di un anno e il principio dell'altro
Toby Veck, detto “Trotty”, è un tuttofare vessato da uomini ricchi. Sua figlia sta per sposarsi, ma il matrimonio lo preoccupa non poco. Schiacciato da mille angosce, nella notte di fine anno sente un richiamo di campane provenire dalla chiesa di cui è umile custode. Arrivato alla chiesa, Trotty trova la porta aperta e, una volta salito fino al campanile, si ritrova a vivere un’esperienza unica, tra sogno e veglia. Racconto di spettri e di visioni, nel più puro stile vittoriano inglese, la novella è divisa in quattro capitoli chiamati “quarti” a ricordare le ore scandite dai campanili e fa parte dei celebri “Christmas Books” di Charles Dickens, narrazioni tra il reale e il fantastico pervase dallo spirito del Natale. «Il mio scopo principale fu di risvegliare pensieri di amore e di perdono» scrisse l’autore presentando questi libri che ancora, come i migliori classici, sanno parlare al lettore contemporaneo. -
Bambole e schiavi
Dana, bellissima ragazza di vent’anni proveniente da un villaggio dei Carpazi, è in fuga da un misterioso delitto. All’aeroporto di Vienna si imbatte in Francesco, un anziano scrittore in pellegrinaggio verso la casa di Freud, con il quale resta per una settimana in albergo, dietro compenso, raccontandogli la sua vita oscura. Ossessionato dalla gioventù perduta, Francesco ha alle spalle tre matrimoni falliti e diverse amanti, l’ultima delle quali passa il tempo a disprezzarlo accusandolo di essere un sessantottino imborghesito. Francesco registra la voce di Dana e, tornato a Roma, provoca nuove accuse da parte dell’amante, dalla sessualità complicata e violenta. ""Bambole e schiavi"""" racconta l’amore divorante e virtuale del desiderio senza desiderio, quello che si incontra nei romanzi di Svevo e Kawabata, che Francesco commenta nel corso della narrazione. Un romanzo violento e attuale dove sono le donne a prevalere."" -
Il fenicottero. Vita segreta di Ignazio Silone
"Fenicotteri"""" era il nome con cui si chiamavano tra loro i comunisti sotto il fascismo, i quali, come gli uccelli dalle ali rosse, volavano da una città all'altra per consegnare la stampa clandestina. Tra questi Secondino Tranquilli (alias Ignazio Silone), di cui Renzo Paris racconta qui la vita segreta, dalla nascita, avvenuta nel 1900, al 1930, anno in cui scrisse in Svizzera il suo romanzo d'esordio: Fontamara. Basandosi su alcuni documenti inediti, Paris segue passo passo l'infanzia, l'adolescenza e la giovinezza di Silone insieme a quella di suo fratello Romolo: il terremoto del 1915 che distrusse Pescina, la crescita politica e interiore, il primo approdo a Roma attraverso i buoni uffici di don Orione, lo stato di profonda miseria, l'ambiguo rapporto con il misterioso commissario Bellone, il congresso di Livorno, i viaggi a Mosca, Parigi, Barcellona, Zurigo, il carcere, fino ad arrivare alla disillusione politica e all'allontanamento dalla formazione religiosa. Un romanzo basato su documenti (alcuni dei quali inediti) che a tratti sfiora la spy story e nel quale sfilano personaggi come Gramsci, Togliatti, Lenin, Stalin, insieme alle donne di Silone dell'epoca, l'ebrea rossa Gabriella Seidenfeld e Aline Valangin, la psicanalista che lo introdusse nell'ambiente dei grandi intellettuali e scrittori del tempo. Una narrazione che indaga le identità di Silone sempre cangianti, fino alla schizofrenia finale che lo consegnerà nelle mani dei dottori nella clinica di Jung." -
Tutti gli uomini di Venere. Quando gli alleati salvarono le opere d'arte italiane
Nel luglio del 1943, le truppe alleate che sbarcarono in Sicilia avevano una piccola unità di Monuments Officers, incaricati di proteggere i monumenti e l’arte italiana dal passaggio devastante della guerra. L’idea che la vittoria militare non fosse la sola posta in gioco per gli eserciti alleati in Europa e che una civiltà millenaria andasse salvaguardata era senza precedenti. Un manipolo di storici dell’arte, archeologi, artisti e architetti armati di mappe e di guide, i Monuments Officers furono una presenza singolare sui campi di battaglia. Ribattezzati Venus Fixers, “aggiustaveneri”, da generali e commilitoni scettici, questi soldati dell’arte percorsero la penisola dalla Sicilia all’Alto Adige all’inseguimento di preziosi capolavori trafugati dai nazisti e intervenendo su chiese, palazzi, musei e biblioteche danneggiati dalle bombe. Trovarono nella dedizione e appassionata competenza dei soprintendenti italiani un prezioso alleato. Chiunque ammiri oggi il nostro patrimonio artistico è, in parte, loro debitore. Il libro è la prima ricostruzione completa della missione dei Monuments Officers in Italia durante la Seconda Guerra Mondiale. -
Come d'aria
Daria è la figlia, il cui destino è segnato sin dalla nascita da una mancata diagnosi. Ada è la madre, che sulla soglia dei cinquant'anni scopre di essersi ammalata. Questa scoperta diventa occasione per lei di rivolgersi direttamente alla figlia e raccontare la loro storia. Tutto passa attraverso i corpi di Ada e Daria: fatiche quotidiane, rabbia, segreti, ma anche gioie inaspettate e momenti di infinita tenerezza. Le parole attraversano il tempo, in un costante intreccio tra passato e presente. Un racconto di straordinaria forza e verità, in cui ogni istante vissuto è offerto al lettore come un dono.Proposto da Elena Stancanelli al Premio Strega 2023 con la seguente motivazione:rn«Come d’aria è un libro che fruga dentro il cuore del lettore. Serviva la lingua esatta e implacabile di questa scrittrice per riuscire a sostenere un sentimento tanto feroce. C’è tutta la rabbia e tutto l’amore del mondo nel racconto di questa danza che lega due donne. Avvinghiate l’una all’altra, in una assoluta e reciproca dipendenza. Daria, la figlia, che comunica soltanto attraverso il suo irresistibile sorriso, Ada, la madre, catapultata suo malgrado in questa storia d’amore. Era una ballerina, Ada. E il corpo, di entrambe, è il centro di questo memoir sfolgorante per intelligenza, coraggio e misericordia. In questo libro si entra con enorme facilità, ma da questo libro si esce cambiati. C’è una tale quantità di vita, nelle sue pagine, da lasciarci senza fiato. Ci siamo noi, la fatica, la nostra inutile bellezza. Dalla prima lettura ho pensato che fosse una pepita d’oro, un dono, un abbraccio. Come avrebbe detto Bobi Bazlen, una perfetta e lacerante «primavoltità».» -
L'angelo di pietra
Opera amatissima da Margaret Atwood e Alice Munro, che la annoverano tra i capisaldi della letteratura di lingua inglese, adattata alla radio, in teatro e al cinema, “L’angelo di pietra” è il primo dei cinque romanzi ambientati nell’immaginaria cittadina di Manawaka, cinque capolavori di una saga familiare che è valsa a Margaret Laurence la fama di Faulkner canadese. La protagonista è Hagar Shipley, novantenne aspra e brillante che rifiuta la casa di riposo (sinonimo per lei di morte) e si lancia in una fuga surreale, durante la quale ricorda la sua vita, narrata in un magistrale montaggio di passato e presente. In un inverno che delinea il paesaggio psicologico e insieme meteorologico del Canada, l’irresistibile voce narrante miscela memoria e immaginazione, rendendo L’angelo di pietra un romanzo indimenticabile per ogni lettore. -
L'inferno delle ragazze e altri racconti
Yuriko, affascinante manipolatrice; Tomiko, combattuta tra la sete di vendetta e l’amore; Utae, pronta a tutto pur di punire chi l’ha ferita: giovani donne indecifrabili in un mondo inquietante, un “inferno” a tratti grottesco dove dominano sotterfugi e inganni e in cui è arduo distinguere tra verità e bugia. Sono loro le protagoniste intorno alle quali ruotano tre racconti thriller dai dialoghi dirompenti ambientati nel Giappone degli anni Trenta del Novecento. L’autore, Yumeno Kyusaku, figura di culto in Giappone, viene oggi riscoperto in Occidente e accostato a Kafka e a Poe per le trame enigmatiche immerse in atmosfere oscure, per i continui richiami onirici, per le sue storie di profondo valore letterario in cui il vero protagonista è l’intricato mistero della mente umana. -
Il capolavoro sconosciuto
Parigi, 1612. Il pittore Nicolas Poussin si trova nella capitale francese per incontrare l’artista fiammingo Porbus. Durante questa visita conosce un personaggio misterioso, il maestro Frenhofer, un ricco e anziano borghese che in cambio dell’aiuto economico dato a un grande pittore aveva ottenuto la possibilità di esserne l’unico allievo e di apprenderne i segreti. Frenhofer, dopo aver invitato Porbus e Poussin a casa propria, racconta loro di un dipinto a cui lavora da dieci anni, che non esita a definire un capolavoro e che per il momento si rifiuta di mostrare, perché incompleto. Nicolas Poussin gli offre una modella – la sua amante Gillette –, talmente bella che potrebbe ispirarlo a raggiungere la perfezione che cerca; Frenhofer, in cambio, acconsente a mostrare il “capolavoro sconosciuto”, ma ciò che Poussin e Porbus vedranno sarà per loro fonte di turbamento, delusione e stupore…Con un testo di Demetrio Paolin. -
Poesie. 1968-2022
“È morta. Chi non se n’è ancora accorto sta fuori di qui e prende questi versi per un ritorno. L’ultima volta è morta nel giorno dei morti ed io ho visto le tracce del suo corpo straziato. Quella bambola è attorniata da pochi sassi scheggiati, come nel gioco dei quattro cantoni. È cenere riarsa, vuoto di stomaco, porta socchiusa. È quello che volete che sia, questo nuovo bisogno di poesia.” -
L'allodola vola su Candleford. Vol. 2
“L’allodola vola su Candleford” è un’opera celeberrima della letteratura anglofona mai giunta prima in Italia. Nel primo volume il lettore aveva conosciuto Laura, alter ego della scrittrice, da bambina, e la sua vita in un minuscolo paesino della campagna inglese sul finire del XIX secolo. Nel secondo volume qui presentato il lettore incontra una Laura più matura, alle prese con il passaggio all’età adulta, una romanziera in erba dotata dell’acume della fine osservatrice e di un sottile umorismo. Laura conosce e ci racconta il mondo fuori dal paesino di Lark Rise in cui è cresciuta: la cittadina di Candleford, tanto sognata, con le sue misteriose e affascinanti bizzarrie moderne. Flora Thompson, sorta di scrittrice-antropologa che conserva ancora oggi un’aura enigmatica, ha scritto un’opera-mondo indimenticabile e ha saputo ritrarre il crepuscolo della società rurale e l’inizio della modernità come la conosciamo. -
Tipi da scrivania. Cronache semiserie della vita in ufficio
Funzionario pubblico presso il Ministero degli Affari Religiosi dove si annoiò per quattordici anni praticando assiduamente l’assenteismo (grazie alla complicità di uno spedizioniere che lo sollevò da gran parte del suo lavoro), Courteline approfittò del suo spirito di osservazione per scrivere questo romanzo, brillante e caustico affresco della vita d’ufficio e della turpitudine amministrativa. Sei tableaux in cui Georges Courteline offre al lettore un affresco spietato dell’amministrazione francese alle soglie del Novecento e insieme del tipo umano senza tempo “da ministero”, l’equivalente di quello che da noi in seguito si sarebbe chiamato il “borghese piccolo piccolo”. Secondo Marcel Schwob, il quale firmò una preziosa prefazione al romanzo che accompagna la presente edizione, Courteline era tra i pochi a custodire il fuoco sacro della comicità, e proprio in questo romanzo diede il suo meglio, dando vita a una sfilza di scene da ufficio immerse in un’atmosfera da teatro dell’assurdo che ancora sanno farci ridere. Prefazione di Marcel Schwob. -
Falso trattato di manipolazione
“Falso trattato di manipolazione” è un libro dedicato alla libertà di espressione, alle tecniche di manipolazione politica e ricerca del consenso, oltre che una riflessione su temi eterni come moralità, solitudine e la condizione dell’artista. L’autrice procede sul doppio binario della narrazione oggettiva e su quello della rivisitazione autobiografica, a partire dalla propria infanzia e adolescenza sino all’età adulta vissuta insieme al marito (il giornalista e scrittore Romulus Rusan): astro nascente della giovane generazione di poeti e scrittori romeni degli anni Sessanta, fino alla caduta del regime del dittatore Ceausescu nel 1989, dagli anni Novanta del secolo scorso è diventata una figura di riferimento per il rinnovamento politico e civico della società romena. Le sue considerazioni sul senso della scrittura come soluzione esistenziale, sul ruolo dell’artista in una società ideologicamente abusata, sulla formazione e sul divenire personale risentono molto delle sue esperienze passate che l’hanno vista coraggiosamente dissenziente nei confronti del regime e oggetto di censura e vessazioni. Il Trattato assume valore come lezione di vita oltre che di straordinaria testimonianza della lotta e della resistenza contro qualsiasi forma di dittatura. -
True crime. Grandi casi di cronaca nera nella storia europea
A metà dell’Ottocento, Wilkie Collins fu un pioniere del genere poliziesco, tanto che T.S. Eliot lo considerava l’inventore della “detective fiction”. Pochi sanno però che Collins, oltre all’ideazione di romanzi, si occupò magistralmente anche di true crime, scrivendo di cronaca nera per diversi giornali. Alcuni dei casi da lui affrontati sono riuniti in questa raccolta: “La vendetta di una regina”, racconto dell’omicidio del marchese Monaldeschi avvenuto nel 1657 su istigazione di Cristina, regina di Svezia; “Il calderone dell’olio”, l’intricata vicenda dei tre figli di Saturnin Siadoux, assassinato, e di un prete che tradì suo malgrado il segreto del confessionale; “Memorie di un figlio adottivo”, le avventure di Poulailler, il più audace rapinatore del XIX secolo; e infine la storia del processo contro Marie-Françoise-Victoire Salmon, ingiustamente accusata di avvelenamento. Un esempio di grande scrittura applicata al giornalismo che ha inaugurato un genere ancora oggi estremamente vivo. -
Donne con lo zaino. Vite in cammino
Viaggiatrici per passione, bloggers per caso, dopo il successo di ""Donne con lo zaino. Storie di donne sempre in cammino"""" del 2021, Patrizia D’Antonio e Raffaella Gambardella tornano a raccontare appassionanti storie al femminile di scelte e rinunce, gioie e sofferenze, amore e impegno, tutte accomunate dal desiderio di “andare oltre”, in un Altrove – un nuovo Paese, un nuovo amore, un altro lavoro, una vita diversa – distinto per le donne che qui si raccontano, e ognuna di loro sembra emergere dalle pagine con il monito di chi sa che nessun diritto (e nessun equilibrio) è acquisito per sempre."" -
Veniamo tutti da un altro luogo. Migrazione e sopravvivenza
«La migrazione ha creato il mondo»: è la tesi che governa la ricerca di Ruth Padel sulle origini e sulle continue trasformazioni del pianeta. In questo affascinante volume l’autrice affronta la migrazione come fenomeno universale di sopravvivenza in un habitat sempre più inospitale a causa di crisi climatiche e guerre. Undici capitoli in prosa introducono altrettante sezioni di poesia che, partendo dal viaggio originario delle cellule, dalla migrazione di uccelli e animali selvatici – colibrì, farfalle, zebre, gnu – approdano alla diaspora umana del mondo contemporaneo. Nel 2012 l’opera nella sua prima edizione (intitolata The Mara Crossing), poi ampliata, è stata nominata al London Poetry Awards e selezionata al Ted Hughes Prize. -
Autistiche. Donne nello spettro
Perché Emily Dickinson preferiva parlare ai suoi visitatori da dietro una porta chiusa e scriveva poesie su un forte sentimento di divisione interiore? Perché il Paese delle Meraviglie è così strano per Alice? Perché la star del cinema Daryl Hannah è stata scelta per interpretare ruoli da robot o da sirena? Cosa intendeva la filosofa Simone Weil quando parlava di “amare se stessi come un estraneo”? E perché spesso il pubblico fraintende le espressioni di Greta Thunberg? A queste e a molte altre domande fornisce una risposta questa storia culturale dell’autismo femminile, ancora piuttosto ignoto nella nostra società e che la storia, il mito e la letteratura non hanno mai davvero riconosciuto; eppure esiste ed è sempre esistito, e non in quanto fotocopia al femminile di personaggi come i protagonisti del film “Rain Man” o delle serie tv “The Big Bang Theory” o “Atypical”. Con chiarezza, spirito e acume, e a partire dalla propria esperienza di donna autistica, Clara Törnvall ci accompagna alla scoperta di un mondo, mettendo in discussione gli standard della medicina e la nostra visione della normalità e della divergenza. -
Il viaggiatore in piccole cose
«Sei un viaggiatore delle piccole cose – cose davvero piccolissime – quando esplori villaggi e borghi, dove incontri contadini, locandieri, i braccianti e le loro mogli, altre persone che vivono della terra. In questo modo senti parlare molto dell’affitto e del costo della vita, e di ciò che le persone possono e non possono fare». Così è stato descritto William Henry Hudson, che era ben felice di questa rappresentazione. Scrittore, naturalista e ornitologo, Hudson ebbe tra i suoi estimatori Joseph Conrad, John Galsworthy e Ford Madox Ford. In questo volume sono raccolti i suoi saggi, un compendio delle sue doti di naturalista e insieme di narratore, combinazione che lo rese tra i massimi autori inglesi dell’Ottocento. -
Parigi sopra e sotto
Nel 1867, in una Parigi sfolgorante e modernizzata dall’intervento urbanistico di Haussmann, venne pubblicata un’opera monumentale, di oltre duemila pagine, dall’esaustivo titolo “Guida di Parigi dai principali scrittori e artisti di Francia”, con la dichiarata intenzione di servire da «esposizione universale delle intelligenze» per gli abitanti della città e per chiunque da fuori volesse scoprirla. Vi parteciparono firme prestigiose della cultura e della scienza, ognuna per raccontare un aspetto della capitale francese. Tra questi alcuni testi, inediti in Italia e qui raccolti, raccontavano luoghi meno conosciuti e aspetti meno noti della città, il “sopra”, con i suoi fiori, le passeggiate migliori per le fantasticherie da flâneur, e il “sotto”, i cimiteri, i sotterranei, i luoghi nascosti. Il geniale pioniere della fotografia Nadar, ad esempio, invece di fotografare le metamorfosi della radicale riorganizzazione urbana, scelse di raccontare a parole il luogo simbolo dei “Miserabili” di Hugo che tanto amava: le catacombe di Parigi. Accanto a Nadar troviamo Alphonse Karr, Jules Noriac e George Sand, in una raccolta preziosa che narra dalla viva voce dei suoi protagonisti le trasformazioni architettoniche, sociali e culturali di una città simbolo della cultura europea all’apice del suo fermento. -
Diario di campagna di una signora inglese
La prima pubblicazione di quest’opera risale al 1977, cinquant’anni dopo la morte della sua autrice. La riproduzione in facsimile del diario che Edith Holden tenne durante il 1906 vendette oltre un milione di copie già nel primo anno della sua uscita, detenendo il record di apparizioni nelle liste dei best seller per quindici anni. Amata dagli appassionati della natura e dei libri d’arte, l’opera propone pensieri, poesie, annotazioni sulla fauna selvatica e sulla flora della natura inglese attraverso le stagioni. Mese dopo mese, Edith ci accompagna nella brughiera e nella campagna inglese annotandone fedelmente i particolari, illustrati da splendidi dipinti a colori.