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Guicciardini & Magni Architetti. Exhibition Design National Museum, Oslo. Ediz. illustrata
Nel nuovo Museo Nazionale di Oslo, inaugurato l'11 giugno 2022 e considerato oggi il più grande museo della Scandinavia, sono confluite le collezioni provenienti da quattro musei diversi, il Museo di arti decorative e design (Kunstindustrimuseet), la Galleria Nazionale (Nasjonalgalleriet), il Museo d'arte contemporanea (Museet for samtidskunst) e il Museo di Architettura (Nasjonalmuseet - Arkitektur). La squadra di lavoro per l'esposizione permanente nelle sale del Museo è costituita da Guicciardini & Magni Architetti per l'Exhibition Design, Rovai Weber Design per il Graphic Design, Massimo Iarussi per il Lighting Design e da Alain Dupuy, Innovision, per gli aspetti multimediali. Questo gruppo di progettisti è stato impegnato in un lungo percorso di confronto con gli esperti del Museo, attraverso tutte le fasi del progetto museografico. Il volume documenta il progetto di allestimento, che ha messo in scena seimilacinquecento oggetti all'interno di ottantasei sale espositive organizzate in cinque sezioni espositive, su una superficie di oltre 10.000 metri quadrati. La ricchezza di opere negli spazi del museo, la diversità nella creazione di istallazioni oggettuali e illuminotecniche, il comfort visuale e fisico delle soluzioni proposte, costituiscono gli elementi di base del repertorio di quelle variazioni che consentono di trasformare la visita al museo in una straordinaria esperienza individuale e collettiva. Volume in inglese, traduzioni dall'italiano di Gregory Conti, traduzioni dal norvegese di Peter Cripps -
L'arte liberata. Capolavori salvati dalla guerra. 1937/1947
Il volume è il catalogo della mostra allestita a Roma presso le Scuderie del Quirinale dal 16 dicembre 2022 al 10 aprile 2023. L'esposizione è dedicata alle figure che nel contesto drammatico della Seconda guerra mondiale ebbero la lungimiranza di comprendere la minaccia che incombeva sul patrimonio artistico del nostro Paese e che misero in atto con eroismo e tempismo iniziative determinati per metterlo in sicurezza, riuscendo così a salvare un gran numero capolavori dalla distruzione. Con lo scoppio della guerra, le massime autorità della cultura italiana, per scongiurare il pericolo dei bombardamenti aerei, diedero vita alla cosiddetta ""operazione salvataggio"""", che prevedeva lo spostamento delle opere d'arte mobili fuori dai centri urbani e la protezione in loco dei beni che non potevano essere movimentati. La mostra e il catalogo ricompongono in un unico racconto gli episodi e i protagonisti di questa operazione: alcuni sono già stati raccontati singolarmente, altri sono stati dimenticati e meritano invece di essere ricordati. Tutti costituiscono tasselli fondamentali per tracciare il percorso virtuoso della tutela dei Beni Culturali in Italia. Personaggi come Pasquale Rotondi, Noemi Gabrielli, Palma Bucarelli, Fernanda Wittgens, Emilio Lavagnino e Francesco Arcangeli interpretarono la propria professione all'insegna di un interesse comune nella drammatica contingenza bellica: le loro storie confluiscono nella mostra e nel volume che la accompagna. Saranno presentati, oltre a una selezione di capolavori salvati durante la guerra, un ampio panorama documentario, fotografico e sonoro per un racconto avvincente e immersivo di un momento drammatico ma allo stesso tempo fondativo per una nuova coscienza civica. Il catalogo è stato ideato in modo da riflettere la struttura tematica della mostra attraverso le storie di questi anti-eroi e anti-eroine che difesero con le opere il concetto stesso di bene culturale quale metafora di salvaguardia di una memoria collettiva e identitaria."" -
Fare è pensare. Conversazioni per un nuovo Bauhaus. Ediz. illustrata
«Il pensiero è sempre in grado di andare al di là delle dimensioni empiriche del corpo: ci lega al mondo. Allo stesso tempo, cultura è saper fare: in Italia vi sono casi straordinari da questo punto di vista». Tra le sue conseguenze, la pandemia ci ha spinto a cercare nuove soluzioni. Ed è per questo che oggi più che mai il confronto e il dialogo interdisciplinare può aiutare ad immaginare e concretizzare il futuro. Il progetto ""Fare è Pensare"""", da cui nasce questo libro, ha preso forma sul territorio in cui i curatori sono cresciuti e hanno a lungo lavorato: quella Brianza di cui hanno frequentato per decenni le persone e il tessuto produttivo, tra i più dinamici e creativi del mondo. Questa pubblicazione raccoglie testimonianze e riflessioni di professionisti che hanno, a vario titolo, orbitato attorno al mondo del design, frequentando tutte le discipline capaci di far parlare da altri punti di vista le """"cose"""" che vediamo tutti i giorni. Le sette conversazioni sono state l'innesco di un 'laboratorio delle idee' che continua a trovare linfa nelle attività quotidiane di ognuno dei protagonisti, in un coinvolgimento che speriamo riguarderà anche molti lettori. Le riflessioni si concentrano sul comprendere che la cultura industriale presuppone due concreti processi conoscitivi: interpretare il mondo contemporaneo con l'obiettivo di migliorare l'esistenza quotidiana e, subito dopo, provare a comprendere come dare concretezza alle aspettative diffuse. Le voci coinvolte sono molte, diverse per formazione e generazione, fra queste: Beatrice Basile, Sara Boarin, Mario Botta, Andrea Cancellato, Franco Caimi, Piergiorgio Monaci, Alessandro Nanni, Italo Rota e molti altri. La postfazione è di Alessandra Smerilli, economista e docente presso la Pontificia Università."" -
Isola San Lorenzo. Il cuore di Perugia. Ediz. italiana e inglese
Il volume è la guida al nuovo itinerario alla scoperta del ""colle sacro"""" perugino: un viaggio nel tempo dagli etruschi ai giorni nostri. Dopo due decenni di studi, ricerche, opere, lavori migliorativi, lo splendido e originale complesso monumentale della cattedrale perugina, situato sul colle della città, acquista una nuova vitalità con il progetto Isola di San Lorenzo, un'isola di storia, arte e cultura nel cuore del centro storico. Un complesso monumentale conosciuto in Italia e nel mondo come sito storico-artistico e archeologico in cui la presenza dell'uomo risale a ventisei secoli fa. La parola """"isola"""" è qui l'italianizzazione della parola latina medievale insula, che si può tradurre con isolato, quartiere. Questa racconta l'evoluzione architettonica dell'antica acropoli edificata sul cosiddetto """"colle del sole"""", ed oggi identificabile con l'insieme costituito dalla Cattedrale di San Lorenzo e dagli edifici a essa contigui: campanile, loggia di Braccio Fortebracci, chiostro inferiore e superiore, antiche case dei canonici, antico Seminario, scavi archeologici della Perugia Sotterranea e Museo del Capitolo. Una presenza visivamente stratificata per ben 15 metri sotto il piano stradale con circa un chilometro di percorso visitabile, tra vie, cunicoli e anfratti affascinanti, che collega tra loro quattro epoche storiche caratterizzanti la città: etrusca, romana, medioevale e rinascimentale. La guida presenta i nuovi itinerari di visita alla Cattedrale, al Museo e ai sotterranei, con una selezione di fotografie realizzate a seguito dei recenti lavori di rinnovamento e riapertura al pubblico dei luoghi. I testi sono di Elena Aloia, Chiara Basta, Egle Bracco, Maria Eletta Benedetti. Volume bilingue italiano inglese."" -
Sandro Lorenzini. Scultore della terra. Da Savona al mondo-Sculptor of the Earth. From Savona to the World. Ediz. illustrata
«Se ci sono storie, sono quelle che possono starci, scritte dagli occhi di chi guarderà. Io nei lavori ci avrò messo soltanto un po' di mistero e il silenzio, che è come un foglio non scritto, come uno spazio infinito, ma solo pensato, che è fermo e sta, immobile, fuori dal tempo» (Sandro Lorenzini). Il volume è il catalogo della prima mostra pubblica dedicata al maestro savonese nella sua città natale dal 1986. Nato a Savona nel 1948, scenografo e scultore, Sandro Lorenzini ha scelto l'arte della ceramica come proprio mezzo espressivo, ricercando fin dall'inizio la grande dimensione e il rapporto diretto fra le opere e gli spazi che le ospitano. Le grandi installazioni site specific hanno costituito la sua più peculiare dimensione espressiva. La qualità delle realizzazioni e il livello altissimo della ricerca tecnica lo hanno reso famoso e diverse sue opere di grandi dimensioni sono state acquistate da importanti musei in tutto il mondo. Le figure mitologiche e misteriose create da Sandro Lorenzini hanno scelto i suggestivi spazi del Museo della Ceramica di Savona per manifestarsi, in un allestimento che si inserisce con armonia e rispetto nelle maestose architetture del palazzo dell'antico Monte di Pietà. Ventidue sculture inedite, luccicanti di smalti e metalli preziosi, forgiate nei forni dello Studio Ernan Design di Albisola, danno l'avvio a una mostra progettata per esporre le ultime creazioni ma anche una selezione di opere storiche dell'artista nato a Savona nel 1948 e cresciuto nel costante confronto con i maestri contemporanei italiani, americani e giapponesi. Realizzate durante i primi mesi della pandemia Covid, quando il mondo che conoscevamo (insieme a tutte le nostre certezze) iniziava a vacillare, queste sculture in ceramica hanno incarnato per Lorenzini una possibile risposta alla ciclica crisi dell'uomo: l'intervento e il ritorno di antiche divinità, con i loro vezzi, i loro capricci e le loro provocazioni. Il catalogo della mostra, edizione bilingue italiano e inglese, ospita i testi critici di Luca Bochicchio e Daniele Panucci, curatori della mostra, di Irene Biolchini e Riccardo Zuffo, con fotografie di Jorge Felix Diaz Urquiza. -
Lo sguardo e l'idea. Dialogo tra le Gallerie degli Uffizi e il Museo dei Bozzetti di Pietrasanta. Ediz. illustrata
Il volume è il catalogo della mostra, promossa dalle Gallerie degli Uffizi e dal Museo dei Bozzetti di Pietrasanta, allestita nella città della Versilia dal 19 novembre 2022 al 19 febbraio 2023. La mostra ha come protagonisti dodici celebri artisti: Francesco Messina, Costantino Nivola, Ugo Guidi, Pietro Consagra, César Baldaccini, Arturo Carmassi, Marcello Tommasi, Dani Karavan, Niki de Saint Phalle, Jean Michel Folon, Igor Mitoraj, Helidon Xhixha, i quali nel corso delle loro carriere hanno trascorso periodi più o meno lunghi a Pietrasanta, lavorando a stretto dialogo con gli artigiani toscani e creando un dialogo prezioso fra la tradizione scultorea e artigianale e i linguaggi della contemporaneità. Tale tangenza è restituita in mostra e nel catalogo, dagli autoritratti di questi protagonisti dell'arte del Novecento, ora parte delle Collezioni delle Gallerie degli Uffizi, affiancati ai bozzetti, custoditi nel museo di Pietrasanta nonché da un ricco corredo documentario che testimonia ulteriormente la vicinanza e la collaborazione con cultura artigianale e artistica locale. Il catalogo è introdotto da tre saggi storico-curatoriali a firma di Monica Alderotti, Vanessa Gavioli, rispettivamente assistente del direttore e curatore delle Gallerie degli Uffizi e Chiara Celli, direttrice del Museo dei Bozzetti ed è arricchito da puntuali schede dedicate alle opere esposte, importante strumento di conoscenza delle collezioni. -
The gaze and the idea. A dialogue between Le Gallerie degli Uffizi and the Museo dei Bozzetti in Pietrasanta. Ediz. illustrata
Il volume è il catalogo della mostra, promossa dalle Gallerie degli Uffizi e dal Museo dei Bozzetti di Pietrasanta, allestita nella città della Versilia dal 19 novembre 2022 al 19 febbraio 2023. La mostra ha come protagonisti dodici celebri artisti: Francesco Messina, Costantino Nivola, Ugo Guidi, Pietro Consagra, César Baldaccini, Arturo Carmassi, Marcello Tommasi, Dani Karavan, Niki de Saint Phalle, Jean Michel Folon, Igor Mitoraj, Helidon Xhixha, i quali nel corso delle loro carriere hanno trascorso periodi più o meno lunghi a Pietrasanta, lavorando a stretto dialogo con gli artigiani toscani e creando un dialogo prezioso fra la tradizione scultorea e artigianale e i linguaggi della contemporaneità. Tale tangenza è restituita in mostra e nel catalogo, dagli autoritratti di questi protagonisti dell'arte del Novecento, ora parte delle Collezioni delle Gallerie degli Uffizi, affiancati ai bozzetti, custoditi nel museo di Pietrasanta nonché da un ricco corredo documentario che testimonia ulteriormente la vicinanza e la collaborazione con cultura artigianale e artistica locale. Il catalogo è introdotto da tre saggi storico-curatoriali a firma di Monica Alderotti, Vanessa Gavioli, rispettivamente assistente del direttore e curatore delle Gallerie degli Uffizi e Chiara Celli, direttrice del Museo dei Bozzetti ed è arricchito da puntuali schede dedicate alle opere esposte, importante strumento di conoscenza delle collezioni. Edizione in inglese, traduzione di Sonia Hill per Scriptum, Roma. -
Carlo Scarpa e il Giappone
Come maturò l'amore di Carlo Scarpa per il Giappone? Come conobbe l'arte e l'architettura giapponesi grazie agli amici di gioventù frequentati a Venezia, come lui affascinati dall'Oriente, nella città di Ezra Pound e dove gli studi di Ernst Fenellosa erano noti? Come viaggiò e cosa vide quando nel 1969 giunse in Giappone e entrò nella villa di Katsura, ""lì dove l'occhio pensa"""", così come avviene, passo dopo passo, nella tomba monumentale Brion a San Vito d'Altivole, alla quale Scarpa dedicò gli ultimi anni della sua vita? Che tracce materiali abbiamo di questo viaggio e come interpretarle alla luce della sua opera? Questo libro risponde a queste domande. Molte fotografie scattate da Scarpa in Giappone degli artefatti dei """"maestri tranquilli"""" che ebbe modo di vedere a Kyoto, Nara, Ise, sono qui riprodotte. Aiutano a interpretare e comprendere l'opera di uno dei massimi architetti contemporanei."" -
Alessandro Magno e l'Oriente. Ediz. a colori
Il catalogo accompagna la mostra Alessandro e l'Oriente, allestita al Museo Archeologico Nazionale di Napoli dal 29 maggio al 28 agosto 2023. Passo dopo passo, con schede approfondite e riccamente illustrate a colori, il visitatore è accompagnato nella visita alla mostra alla scoperta della vita, le imprese, la fama che hanno trasformato in leggenda Alessandro. Sono esposte circa 170 opere provenienti da ogni angolo del mondo: dalla antica Persia al Gandhara. A queste mirabilia del passato si aggiungono i numerosi reperti della collezione permanente del MANN, il solo Museo in cui si conservino tre ritratti del Macedone e tra questi il più prezioso, il Mosaico della battaglia di Gaugamela, dove si ammira l'eroe in sella a Bucefalo, mentre si scaglia contro Dario sull'alto carro. Quest'opera, attualmente in restauro, (la cui riproduzione è posta a tappeto nel Salone della Meridiana nell'area dove è ricostruito l'ambiente della casa del Fauno) secondo gli studiosi è una copia romana di un sublime quadro del più noto pittore dell'antichità, Apelle. L'apertura della mostra coincide con l'inizio della seconda fase esecutiva dell'epocale restauro del celebre mosaico, che sarà possibile seguire nei prossimi mesi grazie a un 'cantiere trasparente' (la fine dei lavori è prevista per marzo 2024). -
I luoghi di Perugino tra Perugia e il Trasimeno
In occasione dei cinquecento anni dalla sua morte, un percorso in forma di guida attraverso i luoghi umbri che hanno accolto Perugino e le sue opere. Un'esperienza immersiva nella pittura peruginesca e quindi nella straordinaria stagione artistica del rinascimento umbro. Prendendo avvio da Perugia, città in cui Perugino (Città della Pieve, 1448 - Fontignano, 1523) visse a lungo, ebbe bottega e da cui derivò suo il nome, il volume presenta un itinerario attraverso i capolavori del maestro, dagli affreschi nel Collegio del Cambio, alle pale d'altare per la Cattedrale di San Lorenzo e il Monastero di Sant'Agnese. Altre città della regione conservano la testimonianza del suo passaggio: a Città della Pieve, sua città natale, si può ammirare l'Adorazione dei Magi nell'Oratorio di Santa Maria dei Bianchi, il Battesimo di Cristo nella Cattedrale e gli affreschi nella chiesa di Santa Maria dei Servi. A Cerqueto il celebre San Sebastiano nella chiesa di Santa Maria Assunta, a Corciano l'Assunzione di Maria nella chiesa di Santa Maria Assunta. Passando poi per Deruta e Fontignano, il viaggio si conclude a Panicale, un piccolo borgo medievale nella cui chiesa di San Sebastiano è custodito l'affresco dedicato al martirio del santo. Ciascuna scheda presenta un inquadramento della località in cui si trova l'opera, del contesto in cui è conservata, le informazioni per la visita ed infine la storia e la descrizione dell'affresco o della pala. -
La pittura pompeiana
Il catalogo ragionato delle pitture del Museo Archeologico Nazionale di Napoli comprende un repertorio unico al mondo: si va dalle più sobrie partiture ""a incrostazione"""", in cui si otteneva il marmo dal pennello, alle megalografie di Boscoreale in cui principi e filosofi si stagliano su un """"rosso pompeiano"""", indubbia eco dell'arte ellenistica, dalle architetture illusionistiche per incantare l'élite fino ai più raffinati arabeschi. Un'eccellente campagna fotografica documenta finalmente i colori antichi e dettagli mai visti svelati dai più recenti restauri che hanno permesso di confermare o rivedere le correnti interpretazioni in schede accurate e in microsaggi utili a ricostruire i contesti di provenienza all'interno di programmi figurativi più ampi, di approfondire generi peculiari come la pittura di giardino, e inoltre tutti gli aspetti della tecnica pittorica e dell'organizzazione dei cantieri. Ma il libro è anche un viaggio per immagini attraverso il mondo greco-romano: dagli dèi ed eroi del mito ai rituali del sacro, dalle scene di vita quotidiana fino all'erotismo, dai ritratti agli incunaboli della natura morta e del paesaggio che ci permettono di immaginare le ville sul mare come gli scenari esotici di paradisi lontani, la rissa tra pompeiani e nucerini nell'anfiteatro di Pompei e il Vesuvio ancora coperto dalle viti di Bacco."" -
Colin. Quel che resta del presente
"In questi object trouvé ho trovato la simbolica rimozione di infinite storie, metafora della dimenticanza che avvolge il nostro presente. È la traccia di un tempo dissolto, testimonianza di tante esistenze celate"""" (Gianluigi Colin). Il volume, a cura di Achille Bonito Oliva, documenta la complessa e monumentale mostra di Gianluigi Colin nella galleria Volumnia a Piacenza (Chiesa di Sant'Agostino, 23 settembre - 19 novembre 2022). Gianluigi Colin (Pordenone, 1956) da molti anni lavora sul dialogo tra immagini e parole. In particolare, il centro del suo lavoro è il sistema dei media, la dimensione del tempo e il valore della memoria. È l'artista stesso a sottolineare la natura del suo intervento artistico: """"Tele prelevate nel cuore del mondo della comunicazione sulle quali sono intervenuto assemblando frammenti discontinui in una ricostruzione arbitraria: impronte rimosse di tante vite, dissoluzioni di infiniti racconti"""". Da queste considerazioni è nato il titolo della mostra: Quel che resta del presente. La cinquecentesca Chiesa di Sant'Agostino, sede della mostra, è stata oggetto di dissacrazione da parte dell'esercito napoleonico: Gianluigi Colin ha voluto ricordare questo evento storico ricostruendo delle simboliche teste, bendate, invitando così a riflettere sulla cultura iconoclasta e sulla pratica, oggi molto d'attualità, della 'cancel culture'. Le più di 60 tele distribuite nelle navate laterali e l'installazione 'site specific' in cui grandi drappi si calano dall'alto e avvolgono lo spazio come avviene tradizionalmente nel corso di speciali eventi liturgici danno vita a una riflessione sulla tradizione del rapporto tra storia, arte e chiesa." -
Angelo Mangiarotti. Quando le strutture prendono forma-When structures take shape. Ediz. a colori
Il catalogo accompagna l'omonima mostra in Triennale Milano (27 gennaio - 23 aprile 2023) e ripercorre oltre sessant'anni di attività di Angelo Mangiarotti attraverso un'ampia selezione di opere, progetti, documenti e materiali inediti accompagnati da saggi e testimonianze di progettisti, intellettuali e di suoi collaboratori. Architetto, designer, scultore, Angelo Mangiarotti rappresenta il profilo ideale del progettista milanese della seconda generazione: umanista e intellettuale, cosmopolita di formazione e contatti, accademico e professionista attivo nel campo dell'architettura e del design a partire dagli anni Cinquanta del XX secolo, sperimentatore e innovatore senza paura per la tecnica che cerca anzi di riportare dentro un serrato discorso tutto interno al mestiere. La sua biografia riflette in parte alcuni tratti tipici della generazione che governò la ricostruzione e il miracolo economico: ma esprime anche l'eroico sforzo di dare volto all'industria, conformando un linguaggio diretto e innovativo dei suoi luoghi del lavoro e intervenendo nei processi materiali della produzione per ricavarne la poesia di oggetti unici e resistenti al tempo. I saggi di questo volume sono l'occasione di restituire alla figura del grande maestro quella complessità che è stata per lungo tempo rimossa dalla sua fama di costruttore attento al processo della cultura materiale e alle tecniche della prefabbricazione. Se è vero infatti che Mangiarotti abbia, per così dire, reinventato l'eterno archetipo della trave e del pilastro, declinandolo per tutta la vita in una strabiliante gamma di variazioni, è altrettanto indubbio che nella sua opera sia contenuta una vena espressiva di grande potenza plastica e scultorea, che lo colloca nel dominio dell'arte oltre che dell'architettura e del design. In catalogo contributi di: Francesca Albani, Giulio Barazzetta, Luisa Bocchietto, Enrico Bona, François Burkhardt, Beppe Finessi, Martino Gamper, Franz Graf, Motomi Kawakami, Tullia Iori, Fulvio Irace, Valentina Marchetti, Luca Pietro Nicoletti, Renzo Piano, Marco Ragone, Marco Sammicheli, Toshihiko Suzuki, Alberto Vintani. Angelo Mangiarotti (Milano 1921 - Milano 2012) si laurea in architettura al Politecnico di Milano nel 1948. Negli anni 1953-1954 svolge attività professionale negli Stati Uniti partecipando, tra l'altro, al concorso per il ""LOOP"""" di Chicago. Durante questo periodo di permanenza all'estero conosce Frank Lloyd Wright, Walter Gropius, Mies van der Rohe e Konrad Wachsmann. Nel 1955, di ritorno dagli Stati Uniti, apre uno studio a Milano con Bruno Morassuti fino al 1960. Nel 1989 dà vita al Mangiarotti & Associates Office con sede a Tokyo. Fin dal 1953, Mangiarotti affianca all'attività professionale, le cui opere sono pubblicate su libri, riviste specializzate e quotidiani, una intensa attività didattica svol ta nelle Università italiane ed estere. L'attività progettuale di Mangiarotti, i cui fondamenti teorici sono stati espressi nel libro. In nome dell'architettura (1987), tende ad evidenziare le caratteristiche intrinseche di ogni oggetto, in quanto solo una progettazione """"oggettiva"""" è in grado di evitare prevaricazioni nei confronti della propria utenza per diventare invece riconoscibile collettivamente. Il linguaggio architettonico diventa l'espressione di un nuovo rapporto tra uomo e ambiente, mentre nell'attività di designer Mangiarotti riserva un ruolo molto importante alla ricerca plastica. Obiettivo della sua ricerca, condotta sempre nel rigoroso... -
Come sale e pepe nella zuppa. Lora Lamm
Dalla cameretta di una quindicenne che ha sulla parete un poster di Lora Lamm a un bosco nella Svizzera settentrionale, passando per la Milano degli anni cinquanta e la New York dei duemila: un viaggio che va avanti e indietro nel tempo per arrivare a riconoscersi. Non con gli occhi che abbiamo davanti, ma con quelli di dietro. Due donne, due illustratrici, due tempi diversi, due mostre, molte mail, quattro paia di occhi, anzi otto. Uno sguardo rapido e un passo da lumaca. Il volume fa parte della collana Oilà, curata da Chiara Alessi, che presenta le storie di protagoniste del Novecento. Figure femminili che, nel panorama 'creativo' italiano e internazionale (dal design alla moda, dall'architettura alla musica, dall'illustrazione alla grafica, dalla fotografia alla letteratura) si sono distinte in rapporto a discipline e mestieri ritenuti da sempre appannaggio dell'universo maschile. I libri, pensati per essere letti ad alta voce dall'inizio alla fine in quarantacinque minuti -un viaggio breve-, sono racconti di persone condotti attraverso una lente speciale sulle loro biografie, i lavori, i fatti privati e i risultati pubblici. Il progetto grafico è a cura dello Studio Sonnoli. -
Arte e architettura. Il Laboratorio Morseletto dal 1920. Ediz. illustrata
Il volume illustra la storia del Laboratorio Morseletto. Attivo sin dal 1920, da tre generazioni proprietà della medesima famiglia, opera nel campo della produzione di ogni tipo di oggetti, di rivestimenti, di finiture e di arredi in marmo e pietra, nella realizzazione dei più diversi pavimenti e superfici lavorati alla veneziana, di pareti in marmorino e a stucco lisciato. La storia del Laboratorio comincia intorno al 1920 a Vicenza. Pietro Morseletto, allievo della vicentina Accademia Olimpica, prima, e dell'Accademia di Brera in seguito, scultore dotato, nonché antiquario e imprenditore, diede presto dimostrazione nel Laboratorio da lui creato della sua capacità di lavorare la pietra di Vicenza. Una svolta significativa nella vita di Pietro e nella storia del suo Laboratorio si verificò quando, intorno al 1930, venne incaricato da Pierre Du Pont di realizzare ""arredi"""", fontane, giochi d'acqua, sculture per i Longwood Gardens, un giardino botanico esteso per 436 ettari nella Brandywine Creek Valley in Pennsylvania ispirato alle ville toscane. Grazie a questo, Pietro fu in grado di ampliare la propria attività e acquistare nuove cave di pietra di Vicenza ancora oggi sfruttate per le esigenze del Laboratorio. Dopo la morte di Pietro (1974) la gestione del Laboratorio è passata ai figli, Paolo e Leonardo. A partire dagli anni novanta, Deborah e Barbara affiancano il padre Paolo alla guida del Laboratorio. Tra le opere realizzate dal Laboratorio Morseletto vi sono gli interventi per il restauro di edifici storici dai teatri alla Scala a Milano e Comunale a Bologna, dalla Basilica Palladiana alla villa La Rotonda a Vicenza, da Palazzo Te a Mantova a villa Manin a Passariano. La qualità dei lavori lapidei eseguiti dal Laboratorio è dimostrata dalla realizzazione di diversi monumenti sepolcrali, dalla tomba di Alvar Aalto a Helsinki, a quelle progettate da Arata Isozaki per Luigi Nono a Venezia e da Carlo Scarpa per la famiglia Galli a Nervi (GE), sino alle sepolture nella tomba monumentale Brion a San Vito di Altivole (TV) dello stesso Scarpa. Nel 1973 il Laboratorio, in collaborazione con l'Industria dei Marmi Vicentini di Paolo Marzotto, ha realizzato nel parco del Palazzo della Triennale a Milano la grande scultura Bagni misteriosi di Giorgio De Chirico. A partire dal 1945 il Laboratorio Morseletto ha collaborato con innumerevoli progettisti e studi di architettura, tra cui BBPR, Pietro Porcinai, Mario Botta Matteo Thun, Vittorio Gregotti, Pierluigi Cerri, Cini Boeri, Ettore Sottsass, Frank O. Gehry, David Chipperfield, Álvaro Siza, Eduardo Souto de Moura. Altrettanto significative sono le opere scultoree realizzate dal Laboratorio per Roberto Burle Marx, Miguel Berrocal, Jacob Hashimoto, Ettore Spalletti, Krishnaraj Chonat. Tra i molti committenti che si sono rivolti al Laboratorio Morseletto vi sono le famiglie Riva (parco di villa Fiorita a Saronno), Invernizzi (tenuta a Trenzanesio presso Milano) e Brion, e alcune delle più celebri case attive nel campo della moda, per le quali il Laboratorio ha realizzato spazi di vendita e di rappresentanza in ogni parte del mondo."" -
Art and Architecture. Laboratorio Morseletto since 1920. Ediz. illustrata
Il volume illustra la storia del Laboratorio Morseletto. Attivo sin dal 1920, da tre generazioni proprietà della medesima famiglia, opera nel campo della produzione di ogni tipo di oggetti, di rivestimenti, di finiture e di arredi in marmo e pietra, nella realizzazione dei più diversi pavimenti e superfici lavorati alla veneziana, di pareti in marmorino e a stucco lisciato. La storia del Laboratorio comincia intorno al 1920 a Vicenza. Pietro Morseletto, allievo della vicentina Accademia Olimpica, prima, e dell'Accademia di Brera in seguito, scultore dotato, nonché antiquario e imprenditore, diede presto dimostrazione nel Laboratorio da lui creato della sua capacità di lavorare la pietra di Vicenza. Una svolta significativa nella vita di Pietro e nella storia del suo Laboratorio si verificò quando, intorno al 1930, venne incaricato da Pierre Du Pont di realizzare ""arredi"""", fontane, giochi d'acqua, sculture per i Longwood Gardens, un giardino botanico esteso per 436 ettari nella Brandywine Creek Valley in Pennsylvania ispirato alle ville toscane. Grazie a questo, Pietro fu in grado di ampliare la propria attività e acquistare nuove cave di pietra di Vicenza ancora oggi sfruttate per le esigenze del Laboratorio. Dopo la morte di Pietro (1974) la gestione del Laboratorio è passata ai figli, Paolo e Leonardo. A partire dagli anni novanta, Deborah e Barbara affiancano il padre Paolo alla guida del Laboratorio. Tra le opere realizzate dal Laboratorio Morseletto vi sono gli interventi per il restauro di edifici storici dai teatri alla Scala a Milano e Comunale a Bologna, dalla Basilica Palladiana alla villa La Rotonda a Vicenza, da Palazzo Te a Mantova a villa Manin a Passariano. La qualità dei lavori lapidei eseguiti dal Laboratorio è dimostrata dalla realizzazione di diversi monumenti sepolcrali, dalla tomba di Alvar Aalto a Helsinki, a quelle progettate da Arata Isozaki per Luigi Nono a Venezia e da Carlo Scarpa per la famiglia Galli a Nervi (GE), sino alle sepolture nella tomba monumentale Brion a San Vito di Altivole (TV) dello stesso Scarpa. Nel 1973 il Laboratorio, in collaborazione con l'Industria dei Marmi Vicentini di Paolo Marzotto, ha realizzato nel parco del Palazzo della Triennale a Milano la grande scultura Bagni misteriosi di Giorgio De Chirico. A partire dal 1945 il Laboratorio Morseletto ha collaborato con innumerevoli progettisti e studi di architettura, tra cui BBPR, Pietro Porcinai, Mario Botta Matteo Thun, Vittorio Gregotti, Pierluigi Cerri, Cini Boeri, Ettore Sottsass, Frank O. Gehry, David Chipperfield, Álvaro Siza, Eduardo Souto de Moura. Altrettanto significative sono le opere scultoree realizzate dal Laboratorio per Roberto Burle Marx, Miguel Berrocal, Jacob Hashimoto, Ettore Spalletti, Krishnaraj Chonat. Tra i molti committenti che si sono rivolti al Laboratorio Morseletto vi sono le famiglie Riva (parco di villa Fiorita a Saronno), Invernizzi (tenuta a Trenzanesio presso Milano) e Brion, e alcune delle più celebri case attive nel campo della moda, per le quali il Laboratorio ha realizzato spazi di vendita e di rappresentanza in ogni parte del mondo."" -
FuturLiberty. Avanguardia e stile. Ediz. illustrata
Il volume è la guida alla mostra allestita a Milano, presso il Museo del Novecento e Palazzo Morando Costume Moda Immagine, dal 5 aprile al 3 settembre 2023. La curatela scientifica è di Ester Coen, la direzione artistica è di Federico Forquet per i tessuti. L'esposizione e la guida che l'accompagna approfondiscono le vicende del movimento futurista in un inedito raccordo tra pittura e arti applicate nelle due sedi dell'Area Musei d'Arte moderna e contemporanea del Comune di Milano. Le opere dei protagonisti del movimento futurista, Giacomo Balla, Gino Severini, Umberto Boccioni, Carlo Carrà e Fortunato Depero dialogano con i dipinti vorticisti degli inglesi coevi, come Percy Wyndham Lewis e Christopher Nevinson, partendo dal manifesto Vital English Art del 1914 firmato dalla ""caffeina d'Europa"""", Filippo Tommaso Marinetti. Questi artisti hanno rappresentato, a loro volta, la fonte di ispirazione che ha guidato Federico Forquet e il design team di Liberty nella creazione di due nuove collezioni. Le avanguardie ispiratrici del Futurismo e Vorticismo esprimono la rottura con il passato attraverso uno sguardo acuto verso il futuro, influenzando la cultura che si manifesta nel costume e in tutte le forme del quotidiano. Forza, energia, dinamismo sono elementi che rispecchiano la vitalità delle forme che in diverse epoche hanno accompagnato lo slancio creativo dei designer di Liberty. Arte vita, spazio tempo, identità rimescolati in una estetica del futuro, in una visione che riplasma principi e tradizioni. Le opere esposte nelle due sedi sono oltre 200. Al Museo del Novecento la mostra si sofferma sull'interdisciplinarità dei movimenti d'avanguardia, mentre a Palazzo Morando l'accento è posto sulla straordinaria creatività che caratterizza la storia di Liberty e dei suoi designer di ieri e di oggi."" -
Giuseppe Penone. Gesti universali. Ediz. illustrata
Il volume è edito in occasione della mostra a cura di Francesco Stocchi allestita a Roma presso la Galleria Borghese dal 14 marzo al 28 maggio 2023 e restituisce la duplice opportunità di confrontare la rappresentazione della natura con il tempo storico, unita a quella di iscrivere opere organiche all'interno di una dimensione minerale. La mostra e il volume propongono opere allestite in quattro sale del museo (Salone di Mariano Rossi, Sala di Apollo e Dafne, Sala degli Imperatori e Sala di Enea e Anchise) e nei giardini adiacenti, descrivendo un flusso osmotico fra la materia organica e le sale interne nonché fra le opere di bronzo e la ricchezza botanica del giardino. Quelli di Penone non sono interventi di opere disposte per abbellire un luogo, ma piuttosto presentano un'interrogazione sulla scultura, la sua evoluzione storica e il suo carattere di immutata vitalità. Questa ricerca è elemento centrale nel lavoro dell'artista, ""idea prima e più semplice di vitalità, di cultura, di scultura"""" e, al contempo, rinnova l'articolazione linguistica tra il paesaggio e la scultura, già presente nella statuaria antica e nella Galleria Borghese, luogo unico al mondo."" -
Dosso Dossi. Il fregio di Enea. Ediz. illustrata
Il volume è pubblicato in occasione della prima mostra mai dedicata al Fregio di Enea di Dosso Dossi, allestita a Roma, presso la Galleria Borghese, dal 4 aprile all'11 giungo 2023, e incentrata sulle affascinanti e preziose tele che costituivano la serie di dieci dipinti raffiguranti scene dell' Eneide di Virgilio. È dalla prima parte dell'Eneide che l'artista trae ispirazione per il Fregio di Enea, scegliendo episodi specifici da diversi brani del poema rappresentati con accenti inconfondibili. Caratterizzate da colori vibranti, da un'affascinante eccentricità e da composizioni molto originali, queste tele sono espressione brillante della creatività di Dosso Dossi e dell'ambiente artistico ferrarese nel Cinquecento, che acquistò una nuova vitalità nella grande stagione del Barocco. La mostra e il volume si avvalgono di un'ambiziosa collaborazione tra istituzioni internazionali che coinvolge i musei che conservano le diverse parti del fregio, riunite per l'occasione: Louvre Abu Dhabi, National Gallery of Canada, National Gallery of Art (Washington D.C.), Museo del Prado. -
Light is Life. Festa delle Luci. Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023. Ediz. italiana e inglese
Il volume costituisce un approfondimento delle tematiche energetiche sulle quali si fonda Light is Life. Festa delle Luci, l'evento organizzato da A2A nell'ambito delle manifestazioni per ""Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023"""". La Light Art ha avuto un importante sviluppo negli anni recenti, sia per l'attenzione crescente che il pubblico le riserva, sia in seguito all'evoluzione della tecnologia, che fornisce agli artisti strumenti espressivi sempre più accessibili ed efficaci. Di conseguenza nel mondo si accendono sempre nuovi festival dedicati alla luce, costituiti in gran parte da una sequenza di singole opere disposte nel tessuto urbano secondo uno specifico criterio. È immaginando di superare questa formula che A2A ha voluto realizzare Light is Life. Festa delle Luci, un progetto assolutamente inedito con l'ambizioso obiettivo di trasformare le città di Bergamo e Brescia - insieme Capitale Italiana della Cultura 2023 - in un'unica grande opera, una galleria d'arte a scala urbana pensata nella sua globalità come un sistema armonico e integrato. Non soltanto una mostra o una festa, quindi, ma un lavoro complessivo, basato sull'autorevole visione del direttore artistico Angelo Bonello e della sua squadra, che portasse il visitatore a vivere un'esperienza fluida, la cui fruizione seguisse un ritmo preordinato. E così il visitatore di Light is Life, percorrendo un sentiero segnato da una onnipresente luce blu, si trova ad assistere a una sorta di spettacolo teatrale in movimento, i cui tempi sono scanditi dalla sequenza delle musiche originali, dal pulsare della luce, dal susseguirsi delle opere secondo un criterio narrativo chiaro e leggibile. Light is Life è stata anche una iniziativa all'insegna della sostenibilità ambientale e sociale, promuovendo l'uso consapevole dell'energia e sensibilizzando il pubblico sul tema della povertà energetica, attraverso il Banco dell'energia""