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Il canto dell'allodola
Con una prosa raffinata che, senza sentimentalismi, scava a fondo nell’animo umano e dipinge la natura in maniera talmente vivida da solleticare tutti e cinque i sensi, Willa Cather racconta il risveglio spirituale di un’artista e il duro viaggio che bisogna intraprendere per realizzare i propri sogni.rnrnrnThea Kronborg, figlia di un pastore metodista svedese, vive a Moonstone, una cittadina del Colorado. Quarta di sette fratelli, ha in sé una luce speciale, una notevole propensione per la musica e, fin da piccola, dà prova di un carattere forte. rnLa prima ad accorgersi delle sue doti è la madre, che la affida al miglior maestro di pianoforte di Moonstone, con cui la giovane stringe una solida amicizia. Ci sono diversi personaggi attratti dalla scintilla di Thea, tutti platonicamente innamorati di lei; e sarà proprio grazie a due di loro, l’affascinante dottor Archie e il macchinista Ray, che la ragazza potrà partire alla volta di Chicago, dove scoprirà che il suo vero talento è la voce. rnMa perseguire la propria vocazione ha un prezzo. Travolta da spettacoli, audizioni e una ferrea disciplina autoimposta, Thea dovrà sacrificare molto all’ideale della perfezione artistica, tra cui i ricordi della giovinezza e gli affetti che potrebbero compromettere la sua ascesa. Sono pochi coloro che davvero capiscono la sua determinazione e che possono sperare di restarle vicini. Soltanto così, con una devozione totale che guida ogni cosa, si può compiere il destino di una stella. -
Vera
Un’indagine, che si tinge di noir, nei labirinti dell’amore, della violenza e della morte che ricorda le atmosfere inquietanti di Rebecca la prima moglie, da cui Alfred Hichcock trasse l’omonimo film.rn«Chiaramente un trionfo. Senza dubbio uno dei più riusciti approcci al tema del macabro in lingua inglese» – Rebecca Westrn«Magistrale, nel romanzo, il progressivo svelarsi della personalità del marito, via via ritratto come un mostro di egoismo e supponenza, con guizzi di sarcasmo freddo ma feroce. Ed è avvolgente lo stile limpido, pacato e attento ai minimi dettagli della quotidianità, secondo un gusto dei piccoli rituali tipico della letteratura femminile inglese» – Leonetta Bentivoglio, la Repubblica»rn«Ogni volta che esce un libro di Elizabeth von Arnim corro a comprarlo» – Natalia Aspesi, EllernLucy Entwhistle, ventiduenne dalle sembianze bambinesche, ernEverard Wemyss, bell’uomo maturo, sono entrambi in lutto quando sirnincontrano per la prima volta: lei ha perso l’adorato padre, lui la moglie Vera.rnSi innamorano molto in fretta, immergendosi l’uno nella vita dell’altra. Dopornle nozze vanno a vivere nella casa di lui, un luogo intriso di rituali dovernaleggia lo spettro della prima moglie Vera, scomparsa in circostanzernmisteriose. Ed è fra queste mura che Lucy comincia a chiedersi: cos’èrnsuccesso davvero a Vera? -
Sotto la pioggia
Un romanzo d'esordio fulminante, che ritrae le suggestioni lontane di una Bangkok inedita, girandola di luci e colori, odori e sapori, in continuo mutamento verso un finale ineludibile.«Cattura la storia lussureggiante della nazione in tutta la sua turbolenza, fluttuando con grazia attraverso romanzo storico, realismo contemporaneo e fantascienza. Incantevole. Non solo un tributo dell'autore al suo paese natio, ma anche un atto di resistenza contro l'amnesia della città, un modo di preservare ciò che altrimenti si inscrive solo sulla superficie liquida della memoria» – The Washington Post«Il racconto di luoghi nascosti, ignorati, dove aleggiano fantasmi, spiriti e sogni abbandonati, nonostante le persone cerchino di lasciarsi il passato alle spalle. Bangkok sta cambiando troppo velocemente, muta pelle in continuazione, come un serpente. Eppure conserva il suo grande fascino» – The New York Times Book Review«Romanzo fluido nella struttura, evoca in modo vivido la città brulicante e afosa» – The New Yorker«Elegante e misurato... una serie di sguardi appena accennati che procedono in maniera più o meno lineare dal diciannovesimo secolo al futuro prossimo. Un'esperienza di lettura originale e silenziosamente memorabile» – The Wall Street JournalNell'inquieta città di Bangkok c'è una casa. Nel corso di duecento anni è stata plasmata dall'inesorabile scorrere del tempo e si è legata a molte vite: un medico missionario che rimpiange il natio New England ma trova la forza di non soccombere al caos vibrante del Siam del diciannovesimo secolo, una donna mondana del secondo dopoguerra che si sposa, diventa madre e padrona di casa senza avere alcun sospetto del futuro solitario che l'attende; un pianista jazz dell'era del rock che, perseguitato dai propri fantasmi, viene chiamato a placare gli spiriti che aleggiano nella casa; un'ex militante politica che, nel presente, cerca di superare la lunga ombra del suo passato. Mentre la città, vera protagonista, prende vita, i destini dei suoi abitanti si sfiorano o si scontrano, modificandosi l'uno con l'altro; il tempo collassa, e queste esistenze convergono, collegate dal sangue, dalla memoria, dal desiderio, dal caso e dalle forze voraci che creano e ricostruiscono la stessa città, anfibio in continua trasformazione. Fino a che, nella Bangkok del futuro, sommersa, una banda di adolescenti guida i turisti e gli ex residenti attraverso i monumenti inondati d'acqua, vendendo loro fazzoletti per asciugare le lacrime versate su luoghi che nemmeno ricordano. -
L' altro
L'eterno fascino perturbante dei gemelli è protagonista in questo romanzo in cui nulla è come sembra, che rapisce il lettore e lo conduce attraverso una sottile analisi dell'oscurità che dimora dentro ognuno di noi. Il ritorno di un grande classico dell'horror, bestseller da tre milioni e mezzo di copie, paragonato a Shirley Jackson e Patricia Highsmith e precursore dell'esplosione del genere insieme a pietre miliari come L'esorcista.«Il primo romanzo di Thomas Tryon è davvero notevole. Potrebbe farvi impallidire dalla paura, ma è costruito in maniera meravigliosa, perfino poetica... A tempo debito diventerà uno dei classici dell'orrore, come ""Il giro di vite"""" di Henry James» – Dorothy B. Hughes, Los Angeles Times«Come la maggior parte degli scrittori, sono infastidito da """"L'altro"""" di Thomas Tryon: Tryon dovrebbe continuare a essere un bravo attore e non scrivere anche ottimi libri. Quando è troppo è troppo. L'altro è una storia paurosa godibilissima» – Anthony Burgess«Una cannonata... Un vortice di orrore da """"Oh mio dio!"""". Congratulazioni al signor Tryon. Che meraviglioso lavoro ha fatto» – Ira Levin, autore di Rosemary's BabyHolland e Niles Perry sono gemelli identici di tredici anni. Molto legati, tanto da poter quasi leggere il pensiero l'uno dell'altro, ma anche molto diversi: Holland, audace e dispettoso, negli occhi una luce sinistra, esercita il suo carisma sul fratello Niles, gentile e remissivo, desideroso di compiacere gli altri, il tipo di ragazzo che rende orgogliosi i genitori. Hanno da poco perso il padre in un tragico incidente e vivono in una fattoria del New England con la madre e la nonna. Le giornate estive in campagna sono lunghe e noiose ma la fantasia multiforme dei ragazzi è un'arma efficace, che si alimenta di oggetti preziosi custoditi gelosamente in una vecchia scatola di latta, assi che scricchiolano e orecchie tese a percepire passi misteriosi, spettacoli macabri inscenati in cantina e vecchie storie che sembravano dimenticate. Ecco però che l'incantesimo dell'infanzia si spezza: una dopo l'altra, una serie di figure vicine ai ragazzi vengono coinvolte in cruenti fatti di sangue. E diventerà presto chiaro che la mano dietro a queste inquietanti tragedie può essere una sola..."" -
Ai sopravvissuti spareremo ancora
Proposto al Premio Strega 2020 da Laura Minervini.rnrnUna “tragedia della porta accanto” dai toni alti e trasfigurati. Il ritratto lucido e impietoso di un mondo al tramonto visto con gli occhi di un ragazzo, impotente di fronte alla realtà in cui si trova a vivere.rnrn«Da un po’ di tempo, un avvocato che arringa nel mio tribunale notturno ripete la stessa solfa. L’assassino, sostiene lui, non è nessuno di noi. È l’intonaco color pesca, la siepe del pitosforo, il ghiaino bianco delle nostre case. Sono le taccole in umido che abbiamo mangiato, i racconti piccanti che ci siamo scambiati e l’aria che abbiamo respirato. Presi da soli, sono tutti ingredienti innocui, vagamente pittoreschi. Insieme hanno creato una miscela di cui nessuno poteva sospettare il potenziale esplosivo»rnrnUn giovane è costretto a tornare nel paese d’origine per vendere la casa di famiglia: è un ritorno doloroso così come lo è il ritrovamento di cinque quaderni scritti molti anni prima dal fratello maggiore Marcello. Leggendoli per la prima volta, il ragazzo, ormai uomo, ripensa all’estate del 2002 quando i due fratelli vivevano ancora insieme, con la madre e il compagno della donna, soprannominato Wayne. La loro casa era stretta tra quella della nonna materna e quella di un uomo, soprannominato il Tordo. Nei quaderni, Marcello racconta molte cose di quell’estate: le cene all’aperto, le discussioni furibonde tra il Tordo e Wayne, la relazione amorosa tra la nonna e il Tordo, il rapporto conflittuale tra la madre e la nonna. Fra i vari episodi riportati nel diario, uno in particolare sarà quello che scatenerà la serie di eventi che porteranno all’inaspettato e drammatico epilogo.rnCon uno stile perfettamente calibrato e una lingua che mescola tratti eleganti a termini più colloquiali, Claudio Lagomarsini riesce a svelare il crepuscolo di un mondo patriarcale, sessista e arretrato, fotografando dall’interno una società destinata a sparire, eppure ancora così rappresentativa del nostro paese. Tra cene in cortile, litigi per un orto e comportamenti retrogradi, Ai sopravvissuti spareremo ancora racconta la quotidianità di un ambiente provinciale piccolo e meschino e l’angoscia di chi con questa quotidianità non riesce più ad avere a che fare. L’attaccamento ai confini della proprietà privata e l’atmosfera oppressiva del nucleo abitato al centro della storia sono il cuore di questo notevole romanzo d’esordio che affronta il dramma di un ragazzo che, pur dotato di un’acuta sensibilità, nulla potrà contro la grettezza e la distanza della famiglia che gli è toccata in sorte.rnrnProposto al Premio Strega 2020 da Laura Minervini: «Claudio Lagomarsini, autore di racconti, articoli di approfondimento e pubblicazioni accademiche, fa il suo esordio nel romanzo con questo libro sorprendente e intenso. La storia, ambientata nella provincia toscana dei primi anni Duemila, gira intorno a un nucleo di personaggi descritti vividamente – i fratelli Marcello e ""Salice"""" (dell'io narrante conosciamo solo il soprannome), adolescenti fragili e inquieti, la madre e la nonna, così lontane dagli attesi stereotipi, il compagno ufficiale della prima e l'amante semi-clandestino della seconda, rozzi, maschilisti e prepotenti. I protagonisti, disposti in coppie in... -
Le disavventure di Amos Barton
Primo dei tre romanzi brevi che compongono Scene di vita clericale, raccolta che ha fatto da modello alla letteratura realista inglese, Le disavventure di Amos Barton è una vivida raffigurazione della vita rurale inglese del Novecento, che racconta gli effetti della riforma religiosa attraverso lo sguardo ingenuo di un reverendo di provincia.rnrnTutti i parrocchiani erano dispiaciuti per la sua partenza; non che qualcuno di loro considerasse straordinarie le sue doti spirituali, o avvertisse che il suo ministero fosse molto edificante. Ma le sue recenti traversie avevano ispirato i loro migliori sentimenti, il che è sempre una fonte d'amore. Amos non era riuscito a far scattare la molla della bontà con i propri sermoni, ma ci era riuscito concretamente con il proprio dolore; e ora c'era un legame vero tra lui e il suo gregge.rnrnAmos Barton è il nuovo parroco della chiesa di Shepperton, una cittadina della provincia inglese. Il reverendo è un uomo mite che cerca in ogni modo di far rispettare i dettami della Chiesa anglicana ai membri della sua comunità, ma il suo carisma inesistente, unito a una certa goffaggine, fa sì che non sia molto amato dai suoi concittadini. Inoltre la parrocchia di cui si occupa non è sufficiente al mantenimento della sua famiglia, che può tirare avanti solo grazie al caritatevole prodigarsi di qualche parrocchiano e all'instancabile Milly, la moglie del curato, che ha totalmente immolato la sua vita al bene del marito e dei sei figli. La situazione si complica ulteriormente quando la contessa Caroline Czerlaski si installa a casa Barton, portando con sé mille pretese e neppure un centesimo, suscitando disappunto in Milly e una morbosa curiosità in tutta la comunità di Shepperton. L'intera vita di Amos Barton trascorre fra continue cadute e momentanee risalite, fino all'arrivo della notizia peggiore di tutte, che lo farà precipitare nello sconforto, ma vedrà finalmente i parrocchiani stringersi intorno a lui, nonostante incarni «la quintessenza concentrata della mediocrità». Primo dei tre romanzi brevi che compongono «Scene di vita clericale», raccolta che ha fatto da modello alla letteratura realista inglese, «Le disavventure di Amos Barton» è una vivida raffigurazione della vita rurale inglese del Novecento, che racconta gli effetti della riforma religiosa attraverso lo sguardo ingenuo di un reverendo di provincia. Opera prima di una delle più importanti scrittrici britanniche, alla sua uscita ebbe un grande successo, generando l'interesse per l'identità dell'autore e portando così allo scoperto la scrittrice Mary Anne Evans. -
La saga dei Cazalet. Cofanetto
I Cazalet, la saga più amata. I cinque volumi in un unico, elegante cofanetto esclusivo a un prezzo speciale!rnrn«I romanzi della saga sono davvero meravigliosi, lampi di genio. Con la saga dei Cazalet Elizabeth Jane Howard ha realizzato qualcosa di fantastico» - Martin Amisrnrn«Una lettura che si vorrebbe non finisse mai» - Natalia Aspesi, Ellernrn«Un formidabile ritratto di famiglia, con i colori vivaci e oscuri degli amori, delle rinunce, dei tradimenti, dei piaceri e delle delusioni dei Cazalet» - Paolo Bertinetti, TuttoLibri – La Stamparnrn«Un romanzo affascinante che cattura il lettore» - Elisabetta Rasy, Domenica – Il Sole 24 Orernrn«Una lettura appassionante sia della Storia che delle storie» - Irene Bignardi - la Repubblicarnrn«Una parabola sulla dolorosa perdita dell’innocenza e sul disinganno che ricorda I Buddenbrook di Thomas Mann e molte opere di Virginia Woolf» - Roberto Bertinetti, Il Messaggerornrn«Un volume di straordinaria piacevolezza. Mette voglia di divorare al più presto anche gli altri quattro capitoli» - Mario Fortunato - L’Espresso -
Etzel Andergast
Dopo Il caso Maurizius, pietra miliare della letteratura tedesca che ha suscitato l’ammirazione di Thomas Mann e Henry Miller, la trilogia di Jakob Wassermann prosegue con Etzel Andergast, che torna nelle librerie italiane in una nuova traduzione.rnrn«Un narratore purosangue, istintivo, un inventore di tal fatta che nessuno di noi gli si può paragonare». - Thomas Mannrnrn«Ma che Germania!, ci si dice. Che nido di serpi! Nient’altro che corruzione, sospetto, delusione e crimine. Ecco il terreno da cui nascono gli schizofrenici, i lupi di domani». - Henry MillerrnrnrnNella Repubblica di Weimar, prostrata dai debiti di guerra e sconvolta dalla marea montante dell’odio nazionalsocialista, un ragazzo sbandato, intelligente e pronto a tutto incontra un medico la cui solitaria ricerca – che nella malattia del corpo vede una volontà di declino dell’anima – l’ha reso per alcuni un luminare, per altri un ciarlatano. Il giovane e confuso Etzel, che a causa di un tragico passato familiare cerca disperatamente una figura paterna, elegge il professor Joseph Kerkhoven a suo maestro: gli confida le proprie inquietudini, gli racconta la sua storia, gli chiede consiglio e lo affascina fino a diventare suo assistente. Kerkhoven in parte è attratto da quel ragazzo straordinario, in parte spera di poter restituire il dono ricevuto anni addietro da un nobile e lungimirante malato: la fiducia in se stesso, la capacità di fermarsi a guardare, la volontà di non farsi travolgere dagli avvenimenti. In una Berlino buia, smaniosa, teatro di scontri di piazza e vendette, Etzel e Kerkhoven si studiano reciprocamente, si cercano, si scontrano; quello intorno a loro è un universo di agitatori e aspiranti rivoluzionari, filantropi e derelitti. Presto il professore presenterà il ragazzo a sua moglie e lo inviterà a trasferirsi nella loro abitazione. Ma in una società spiritualmente malata, pronta a farsi sedurre dalla mistica di un Demagogo, l’incontro tra la generazione dei padri e quella dei figli avrà un esito tragico e imprevedibile. -
La ragazza con la macchina da scrivere
Dopo L’annusatrice di libri, sul senso dell’olfatto e la lettura, un romanzo appassionante sul tatto e la scrittura, un viaggio a ritroso nella vita di una donna sulle tracce dell’unico ricordo che valeva la pena di essere conservato.rnrnCosa ricordano le dita? Se la memoria scompare, possono gli oggetti aiutare a ritrovare i ricordi? rnrnSin da ragazza, Dalia ha lavorato come dattilografa, attraversando il ventesimo secolo sempre accompagnata dalla sua macchina da scrivere portatile, una Olivetti mp1 rossa.rnNegli anni Novanta, ormai anziana, la donna viene colpita da un ictus che, pur non rivelandosi letale, offusca parte della sua memoria. I ricordi di Dalia tuttavia non si sono dissolti, essi sopravvivono nella memoria tattile dei suoi polpastrelli, dai quali possono essere liberati solamente nel contatto con i tasti della Olivetti rossa. Attraverso la macchina da scrivere, Dalia ripercorre così la propria esistenza: gli amori, i dispiaceri e i mille espedienti attuati per sopravvivere, soprattutto durante gli anni della guerra, riemergono dal passato restituendole un’immagine di sé viva e sorprendente, la storia di una donna capace di superare decenni difficili procedendo sempre a testa alta con dignità e buonumore. Un unico, importante ricordo, però, le sfugge, ma Dalia è decisa a ritrovarlo seguendo gli indizi che il caso, o forse il destino, ha disseminato lungo il suo percorso.rnLa narrazione alla ricerca del ricordo perduto si arricchisce pagina dopo pagina di sensazioni e immagini legate a curiosi oggetti vintage: la protagonista del libro ritroverà la memoria anche grazie a questo tipo di indizi, che appaiono ogni volta in luoghi inaspettati, in una specie di caccia al tesoro immaginaria, tra realtà e fantasia. -
Violette di marzo. La trilogia berlinese di Bernie Gunther. Vol. 1
Con Violette di marzo torna finalmente in libreria un grande classico del poliziesco: la trilogia berlinese di Bernie Gunther.rnrn«Un romanzo crudo e romantico di un maestro del poliziesco. Amo Philip Kerr». - Massimo Carlottornrn«Kerr ci accompagna attraverso i fatti della storia e le stravaganze della natura umana. Il suo Bernie Gunther crede di averle viste tutte. Ma ancora non lo ha fatto, e fortunatamente neanche noi». - Tom Hanksrnrn«Bernie Gunther è geniale. Come il personaggio più famoso di Chandler, Philip Marlowe, ha un’ampia scorta di battute deliziose». - Ian Rankinrnrn«Uno dei più grandi antieroi mai concepiti». - Lee ChildrnrnrnNella Berlino del 1936, alla vigilia delle Olimpiadi, marito e moglie vengono assassinati nel loro letto e il loro appartamento viene incendiato. Il padre della donna, Hermann Six, un industriale milionario, vuole fare giustizia – o meglio, rivuole la preziosissima collana di diamanti della figlia Grete, che è stata rubata. Si rivolge perciò al detective privato Bernie Gunther, veterano di guerra ed ex poliziotto. Grete non ha fatto testamento e dunque tutti i suoi averi spetterebbero al marito, Paul Pfarr, il quale ha nominato suo unico erede legittimo il Reich stesso. Come scopre in seguito Gunther, Pfarr era una “violetta di marzo”: un affiliato dell’ultima ora al Partito Nazionalsocialista. L’investigatore si troverà invischiato in una vicenda pericolosissima che tocca le alte sfere del potere nazista, tormentato da un conflitto interno. Bugie, eccessi, corruzione e brutalità sono all’ordine del giorno, mentre a muovere le fila di tutto ci sono Himmler e Göring.rnÈ il momento di riscoprire l’iconico Bernie Gunther, detective privato antinazista, vero berlinese, beffardo e donnaiolo, che si trova ad affrontare quotidianamente il male assoluto: la città cupa e dilaniata dalla corruzione, l’antisemitismo e lo strapotere dei gerarchi. Scritto con una grande potenza evocativa, Violette di marzo, primo capitolo della trilogia, trasporta i lettori nel cuore della Berlino nazista e dà vita a un nuovo, indimenticabile investigatore privato nella grande tradizione di Hammett e Chandler. -
Il criminale pallido. La trilogia berlinese di Bernie Gunther. Vol. 2
Dopo Violette di marzo, il secondo capitolo della trilogia berlinese di Bernie Gunther: un grande classico del poliziesco.«Philip Kerr, maestro del giallo, se ne è andato due anni fa. La sua prosa precisa e calda, l'abilità di ricostruire l'atmosfera di un periodo come il Terzo Reich, l'abilità con la quale fa innamorare il lettore di un protagonista tutt'altro che perfetto sono un'eredità che durerà nel tempo» - Paola De Carolis, la LetturarnDurante la torrida ondata di caldo estivo che affligge Berlino nel 1938, il popolo tedesco attende con ansia l’esito della conferenza di Monaco domandandosi se Hitler trascinerà l’Europa in una nuova guerra. Nel frattempo, in città sono scomparse diverse ragazze adolescenti, tutte bionde con gli occhi azzurri, tutte bellezze ariane. Heydrich in persona assolda il detective Bernie Gunther, costringendolo a tornare nella Kriminalpolizei, a capo di una squadra che faccia luce sul caso.rnMentre qualcuno cerca di far ricadere la colpa su un membro della comunità ebraica, l’investigatore si cala nei meandri della prostituzione, della pornografia e della stampa estremista: la Germania hitleriana, sotto la sua patina di ordine e decoro, nasconde sentieri sotterranei cosparsi di depravazione. E, come se non bastasse, la Notte dei cristalli è alle porte.rnColpi di scena, depistaggi, intuizioni e una buona dose di maleducazione: tutto quello che serve per un romanzo poliziesco vecchio stile riuscito in pieno, frutto di una mente geniale. Con Il criminale pallido Kerr si conferma maestro: è il momento di riscoprire l’iconico Bernie Gunther, il detective privato antinazista più scorretto di sempre. -
Un requiem tedesco. La trilogia berlinese di Bernie Gunther. Vol. 3
Dopo Violette di marzo e Il criminale pallido, il capitolo conclusivo della trilogia berlinese di Bernie Gunther, un grande classico del poliziesco che ha riconquistato tutti. rn«Philip Kerr è il maestro contemporaneo del thriller con una complessità morale. Un requiem tedesco, ambientato principalmente nella Vienna del dopoguerra, ha un’affinità con Il terzo uomo di Graham Greene, ma – lo dico? – eguaglia o supera Greene (e il film di Carol Reed con Orson Welles) perché non rifugge dal substrato saturo di nazismo dell’ambiente viennese». - The New York Observerrnrn«La genialità di Kerr nel riprodurre umori, paure, viltà, miserie, sadismi, architetture, rugginerne fuliggine della Germania hitleriana rende Violette di marzo inquietante come una seduta spiritica. Un romanzo tragico, avvincente, bellissimo». - Antonio D’Orrico, Sette – Corriere della Serarnrn«Un’opera grandiosa, debitrice a Chandler non meno che a Grosz e a Levi. Di Marlowe, Gunther ha il disincanto, il sarcasmo, l’ostinazione, la lingua lunga. Quanto al lascito di Levi, non c’è che da leggere le pagine sul lager e l’indicibilità dell’orrore per scorgerlo». - Roberto Iasoni, La Lettura – Corriere della SeraNell’aspro inverno del 1947 la zona russa si chiude sempre più strettamente intorno a Berlino. Così, quando un enigmatico colonnello chiede a Bernie Gunther di andare a Vienna, dove il suo ex collega della Kripo, Emil Becker, è accusato di omicidio, Bernie non esita a lungo. Nonostante il passato sgradevole di Becker, Gunther è convinto che sparare a un cacciatore di nazisti americano non sia da lui. In mezzo alle rovine della città agonizzante, circondato da ex nazisti braccati, uomini capaci di vendere qualsiasi cosa e belle donne pronte a vendere se stesse, Bernie si troverà suo malgrado coinvolto nel gioco di spionaggio e controspionaggio fra le due grandi potenze. -
Il gioiello della corona. The Raj Quartet. Vol. 1
Amori, segreti, rivolte e complotti sullo sfondo di un affresco storico di grande impatto che mostra in maniera dirompente il razzismo, l'ingiustizia sociale ma anche la forte crisi politica e identitaria di due paesi dai destini intrecciati: India e Inghilterra. Paul Scott, vincitore del Man Booker Prize, torna nelle librerie italiane con Il gioiello della corona, primo capitolo di The Raj Quartet: la sua opera più celebre, definita il Guerra e pace anglo-indiano, in una nuova, brillante traduzione.«La straordinaria opera di Scott è al tempo stesso un'illuminante finestra su un momento storico fondamentale e una guida per il nostro presente turbolento» – The New York Times«Una pietra miliare della narrativa postbellica» – The Times«Un trionfo. ""Il gioiello della corona"""" procede con forza, con urgenza. Oltre a essere un narratore di talento, il signor Scott usa le sue notevoli abilità tecniche per ritrarre un luogo e un tempo, una società e le sue disposizioni sociali, che ora sono storia » – The New Yorker«È certamente uno dei più grandi lavori di Paul Scott ed è già stato stabilito come lui sia un romanziere raffinato e profondo» – Kirkus ReviewsIndia, 1942. La seconda guerra mondiale ha mostrato che l'Impero britannico non è invincibile: la frattura con l'India – il gioiello della corona imperiale – si sta facendo sempre più profonda e pericolosa, mentre gli indipendentisti ingrossano le loro fila. In questo clima carico di tensioni e contraddizioni vive la giovane inglese Daphne Manners, che si è da poco trasferita nella cittadina di Mayapore. Qui ha conosciuto il bellissimo Hari Kumar, ragazzo intelligente e colto che come lei è nato e cresciuto in Inghilterra, ma è indiano; per questo, i due sono costretti a tener segreto il loro amore. Una notte, dopo un incontro appassionato con Hari nei giardini di Bibighar, Daphne viene sorpresa da un gruppo di uomini e violentata: per la polizia, guidata dal sovrintendente Merrick, questa è l'occasione ideale per stringere il pugno di ferro sulla popolazione locale. A partire dalla missionaria Miss Crane, insegnante da sempre vicina alla causa indiana che si trova spiazzata e incapace di agire di fronte all'aggressività degli scontri, tutti i membri della comunità di Mayapore dovranno fare i conti con questo e altri crimini violenti. Amori, segreti, rivolte e complotti sullo sfondo di un affresco storico di grande impatto che mostra in maniera dirompente il razzismo, l'ingiustizia sociale ma anche la forte crisi politica e identitaria di due paesi dai destini intrecciati: India e Inghilterra, gioiello e corona, stretti nel soffocante abbraccio imperiale."" -
Il giorno dello scorpione. The Raj Quartet. Vol. 2
Dopo Il gioiello della corona, il secondo volume di The Raj Quartet, capolavoro del Novecento definito il Guerra e pace anglo-indiano. L'opera più celebre di Paul Scott, autore vincitore del Man Booker Prize, paragonato a Tolstoj e Proust, in una nuova, brillante traduzione. Amori, segreti, rivolte e complotti sullo sfondo di un affresco storico di grande impatto che mostra in maniera dirompente il razzismo, l'ingiustizia sociale ma anche la forte crisi politica e identitaria di due paesi dai destini intrecciati: India e Inghilterra, gioiello e corona, stretti nel soffocante abbraccio imperiale.«È un’opera poderosa e avvincente, e penso che ancora oggi possa incontrare il favore del pubblico. Si rassicuri il lettore, Paul Scott è uno scrittore amico: la sua prosa è leggera e scorrevole». - Luigi Sampietro, Il Sole 24 Orern«L’autore è maestro nell’intrecciare drammi macroscopici e vicende personali. Seguendo e incastonando le vite di sei personaggi, Scott allestisce un romanzo coloniale che, dietro un dramma privato, svela le secolari crudeltà degli inglesi nei confronti di un popolo che non vuole più essere il gioiello della corona britannica ma lotta per trovare la propria identità» - Angelo Molica Franco, il Venerdì – la RepubblicarnrnIndia, 1942. Un'antica famiglia del Raj è entrata in scena: i Layton. Diventato capitano dell'esercito, Ronald Merrick, self-made man della classemedio-bassa ed ex ufficiale di polizia incaricato del caso Daphne Manners, inizia a insinuarsi fra loro. Apprendiamo ciò che i Layton non sanno: durante un interrogatorio Merrick ha torturato Hari Kumar, ingiustamente accusato dello stupro della ragazza. Trattenuto in prigione per un anno, Hari non è mai stato informato del fatto che Daphne ha concepito un bambino e poi è morta. Susan la figlia minore dei Layton, spinta da un senso di vuoto, sposa Teddie Bingham, un incolore ufficiale del prestigioso reggimento dei Fucilieri di Pankot, compagno di stanza di Merrick. I due vengono inviati al fronte contro i giapponesi. Teddie, nonostante gli avvertimenti dell'amico, cade vittima di un'imboscata mentre cerca di indurre i soldati del suo reggimento ad arrendersi. Merrick fa del suo meglio per salvarlo, ma non ci riesce e rimane orribilmente sfigurato... -
Le torri del silenzio. The Raj quartet. Vol. 3
Barbie Batchelor, insegnante missionaria in pensione, viene accolta dall’anziana Mabel, decana della famiglia Layton, come ospite pagante al Rose Cottage di Pankot. Col passare del tempo, tra le due donne nasce una profonda amicizia. Ma Barbie, che ha origini modeste ed è ciarliera e maldestra, non viene accettata dalla buona società di Pankot, in special modo da Mildred Layton, madre di Sarah e Susan. Dal canto suo, Barbie è ossessionata dai fatti cruenti avvenuti in città: l’aggressione subita dalla ex collega Edwina Crane e la violenza carnale di cui è stata vittima Daphne Manners non smettono di riecheggiare nella sua mente. Nel frattempo, la seconda guerra mondiale è giunta alle sue ultime, amare giornate e il Raj britannico si sta sgretolando definitivamente. A Pankot le mogli, le madri, le figlie e le vedove degli ufficiali inglesi coinvolti nel conflitto attendono trepidanti la fine della guerra e il ritorno dei propri cari. Intanto il capitano Merrick, ferito durante un’incursione, dopo un lungo periodo trascorso in un ospedale militare e di passaggio in città, ha un lungo colloquio con Barbie. Sebbene appaia un consumato professionista, l’uomo è brutale e corrotto, ma nemmeno le sue macchinazioni possono arrestare il cambiamento che si sta avvicinando rapidamente e inesorabilmente, un cambiamento che sta minando sempre più il vecchio mito dell’invincibilità britannica… -
La ninfa costante
Il compositore Albert Sanger vive in un cottage sulle Alpi austriache con la sua numerosa famiglia: il cosiddetto Circo Sanger, composto da lui, sua moglie - la terza - e sette figli, tra i quali spicca la scaltra quattordicenne Teresa, da sempre innamorata di uno degli amici del padre, Lewis Dodd. Presso l'allegra compagine trovano regolare ospitalità artisti e musicisti provenienti da tutta Europa, in una festa continua. Quando la morte di Sanger interrompe bruscamente l'idillio alpino, la famiglia della sua seconda moglie decide di intervenire in favore della prole rimasta orfana. Fa così il suo ingresso sulla scena la cugina Florence Churchill, per la quale l'incontro con Dodd è fatale: i due si innamorano all'istante, decidono di sposarsi e di tornare in Inghilterra portando con loro i piccoli Sanger. Ma alla prova del rientro nella civiltà, la loro intesa si incrina molto velocemente: l'impatto con la società inglese e il suo conformismo per lui è troppo. L'impossibilità di una conciliazione tra ordine e sregolatezza appare tanto evidente quanto allettante è l'idea di una fuga... Un personaggio femminile indimenticabile, una narrazione ricca di grazia e la messinscena dell'eterno conflitto tra anarchia bohémienne e rispettabilità borghese fanno di ""La ninfa costante"""" una lettura deliziosa. «Teresa possedeva una particolare commistione di innocenza e scaltrezza, un modo di parlare infantile e acuto al tempo stesso e disponeva di un vocabolario un po' antiquato, semi letterario, e intonazioni prese in prestito da altre lingue. Tutto ciò era molto piacevole e rinfrescante, dopo tutto il provincialismo erudito che gli era toccato sopportare. In lei scorgeva ignoranza, immaturità e una sconfinata, primitiva passione»."" -
Il viaggio di Halla
Il viaggio di Halla è un racconto agile, profondo e divertente che trasporterà il lettore in un mondo dove si può incontrare un basilisco nella steppa, dove gli eroi vengono portati nel Valhalla dalle valchirie, e dove si può fare fortuna chiacchierando con il cavallo giusto. Più di una semplice fiaba: una volta giunti alla fine, questo romanzo si dimostra una vera e propria mappa di vita.rn«Familiare in modo disarmante, come un ricordo per metà dimenticato. Amerete questo libro». - Holly Blackrn«Una combinazione del meglio di J.K. Rowling e Philip Pullman, pieno di magia e fantasia collocate all’interno di una realtà spigolosa». - The New Reviewrnrn«Nessuno sa intessere una favola meglio di Naomi Mitchison». - The ObserverPer la prima volta in Italia un classico della letteratura fantasy del Novecento scaturito dalla penna di una scrittrice tutta da riscoprire, grande amica e prima lettrice di J.R.R. Tolkien.rnQuesta è la storia di Halla, figlia di un re che decide di abbandonarla nei boschi. Qui viene accudita dagli orsi e poi cresciuta dai draghi sulle montagne rocciose; ma il tempo dei draghi, minacciati dagli odiosi e crudeli esseri umani, sta per finire. Odino, Padre di tutte le cose, offre ad Halla una scelta: vivere alla maniera dei draghi, accumulando tesori da difendere, o viaggiare leggera e attraversare il mondo con passo lieve? Iniziano così le fantastiche avventure della ragazza, che girovagherà alla scoperta di nuove terre e antiche leggende, in mezzo a creature incredibili, luoghi misteriosi e magie dimenticate. La sua conoscenza di tutti i linguaggi, sia quelli umani che quelli animali, la aiuterà ad andare oltre le apparenze, ma anche a mettere in discussione ciò in cui ha sempre creduto, mentre affronta, una dopo l’altra, le nuove sfide sul suo cammino. Mitchison ci prende per mano e ci conduce in una favola senza tempo, dove le divinità dei miti nordici convivono con i personaggi della letteratura fantasy per mostrare il valore di comprensione e tolleranza. -
Quel prodigio di Harriet Hume
Un romanzo inedito di Rebecca West, autrice della trilogia degli Aubrey.rn«Non immagini quanto mi dia gioia sentire che la tua mente si è avventurata lungo gli stessi percorsi che anche la mia ha provato a imboccare (tu hai capito più di chiunque altro quello che volevo dire nel mio romanzo!), espandendoli, comprendendoli e rendendoli dieci volte più importanti di quanto non apparissero prima». - Virginia Woolf, Lettera all’autriceHarriet Hume, affascinante pianista squattrinata, mistica e stravagante, è l’essenza della femminilità; Arnold Condorex, spregiudicato uomo politico imbrigliato in un matrimonio di convenienza con la figlia di un membro del Parlamento, è un ambizioso calcolatore senza scrupoli. I due si amano: sono opposti che si attraggono, e nel corso degli anni si incontrano e si respingono, in varie stagioni e in vari luoghi di Londra, come legati da un filo sottile che non si spezza mai. La loro relazione si dipana tra il realismo dell’ambientazione cittadina e l’incanto magico della fiaba: le doti musicali di Harriet sconfinano in una stregoneria allegra e un po’ pasticciona, che le permette di leggere nel pensiero dell’amato. Quando Arnold se ne rende conto, diventa ostaggio di questo dono sovrannaturale, grazie al quale Harriet può svelare le macchinazioni politiche alle quali lui è ricorso per anni – e che ancora continuerebbe volentieri a imbastire – per fare carriera. La donna costringe l’amante a fare i conti con se stesso: Harriet è la coscienza di Arnold, la sua parte migliore; è l’integrità, il rifiuto di ogni compromesso, è tutto ciò che Arnold non può manipolare, come ha fatto con la politica e con il matrimonio.rnQuel prodigio di Harriet Hume racconta la vittoria dell’amore e della bellezza sull’eterna esigenza maschile di dominio, con uno stile tanto poetico quanto la Londra che celebra, e l’aggiunta di una componente fantastica che dona a queste pagine un tocco magico. La penna di Rebecca West al suo meglio: il brio, la finezza psicologica e il lirismo descrittivo dell’autrice concentrati in un romanzo delizioso. -
Un matrimonio non premeditato
Un romanzo inedito di Rebecca West: la storia del matrimonio fra Isabelle, ricca vedova americana, e Marc, ebreo francese, imprenditore col vizio del gioco. Un romanzo imperdibile che racconta l'effetto della ricchezza sulle persone e quello degli uomini sulle donne. Grandissimo successo commerciale all'epoca dell'uscita, dipinge un universo cosmopolita e raffinato alla Fitzgerald in cui la figura centrale è un'evoluzione della protagonista di Ritratto di signora di Henry James.«Fra i migliori romanzi che la breve memoria umana ricordi» – TimeLa giovane e bellissima Isabelle è una ricca vedova americana che arriva a Parigi per riprendersi dalla perdita del primo marito. Dopo una serie di corteggiamenti incontra Marc, il quale, semplicemente, è l'uomo sbagliato nel momento giusto. Nulla, o quasi, accomuna i promessi sposi: sono un uomo e una donna che decidono di unire le proprie vite più sulla spinta di forze e coincidenze estranee alla loro volontà che per una reale attrazione. Lei è una donna sensibile quanto devota alla ragione come a un dio implacabile, un'americana che si trova a fare i conti con una cultura a lei estranea ma nella quale sceglie di immergersi, mentre matura un disgusto incapace di compromessi per la trivialità della vita condotta dall'aristocrazia del denaro con la quale si trova a mescolarsi: il denaro non fa che complicare la relazione tra i sessi, spingendo gli uomini a voler possedere le donne come possiedono il denaro, e le donne a prostituirsi, per quanto in forme socialmente accettate, per migliorare la propria posizione materiale. Soltanto nel momento in cui abbandonerà la propria ricerca ossessiva di spiegazioni razionali al comportamento umano e accetterà l'imperfezione, Isabelle riuscirà ad avvicinarsi davvero al marito. -
Memorie postume di Brás Cubas
Primo tra i capolavori riconosciuti di Machado, Memorie Postume di Brás Cubas è uno dei più acuti ritratti dell'élite brasiliana e custodisce alcuni dei più famosi passaggi della letteratura in lingua portoghese.Come è possibile intuire dal titolo di questo sorprendente romanzo, il narratore, Brás Cubas, è già morto. Non ha niente da perdere e può permettersi di raccontare la storia della sua vita senza preoccuparsi delle norme sociali o del giudizio dei suoi contemporanei; si dedica quindi alla stesura di queste sue “memorie postume” in barba a qualunque convenzione, non solo sociale, ma anche letteraria. Così, a cominciare dal suo funerale, si dipana l'esistenza di Brás Cubas: un'esistenza ordinaria, priva di particolari meriti o demeriti, vissuta tra i salotti dell'alta società carioca di metà Ottocento. Il protagonista-narratore non si esime dal raccontarci con autoironia ogni dettaglio della sua vita, senza tralasciare i suoi vizi e fallimenti: l'indulgente educazione borghese ricevuta in famiglia, le ambizioni politiche frustrate a causa della sua mancanza di determinazione, lo scarso interesse verso la possibilità di un buon matrimonio – ossessione, invece, di sua sorella Sabina –, la passione giovanile per una prostituta che lo porterà quasi alla follia, il grande amore per Virgília, sposata a un importante e onorevole membro del governo. E ancora, a inframezzare i ricordi, le elucubrazioni sul senso della vita, alimentate dalla filosofia ""humanitista"""" inventata di sana pianta dal suo amico Quincas Borba. Alla luce degli eventi, soppesando gioie e dolori, rimpianti e momenti felici, Brás Cubas, dalla posizione privilegiata della sua tomba, non si sente in diritto di insegnarci alcunché, ma ci ricorda, con sagacia e spensieratezza, che in fondo l'unica vera disgrazia è quella di non essere mai nati.""