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Quello che non sai
Cosa succede quando non si ha più voglia di essere una madre?rnrnCosa può fare una donna stretta tra gli obblighi familiari e la sua vita di prima?rnrnrnMichela, detta Ella, ha passato gli ultimi anni a crescere la figlia Ilaria, dedicandosi a lei in ogni momento anche a scapito del suo lavoro di medico e del rapporto con il marito Aurelio. Ella conosce tutte le manie e le ansie di Ilaria, sa quanto è brava a tennis ma anche quanto le è difficile concentrarsi a scuola. Dopo un allenamento, Ilaria si distrae guardando il cellulare ferma in mezzo alla strada, mentre una macchina avanza veloce verso di lei. Ella non fa niente per avvisarla: rimane immobile a osservare la figlia che, salva per un soffio, se ne accorge. In quell’istante, tra loro si rompe qualcosa. Ella così inizia a sfogarsi scrivendo un diario rivolto alla propria madre, morta quindici anni prima: pagina dopo pagina, racconta delle crepe che si allargano fino a incrinare in modo irreversibile i delicati equilibri familiari, si addentra nei propri ricordi per riportare a galla vecchi e nuovi conflitti, rimpianti e sensi di colpa, per trovare infine la forza di affrontare la verità e ricominciare. Viaggio negli equilibri precari di una famiglia all’apparenza perfetta, Quello che non sai è un romanzo sulla maternità e sul timore di non essere mai all’altezza. Attraverso la storia di un distacco necessario, narrata in un crescendo di sentimenti contrastanti, l'autrice inscena il fallimento personale della protagonista cambiando continuamente prospettiva in un gioco psicologico complesso e molto appassionante.rnSusy Galluzzo ha scritto un libro intenso che affronta un tema tabù con grande abilità e coraggio meditando in maniera profonda sul lato oscuro che è in ognuno di noi e su quello che una donna non confesserebbe mai, neppure a se stessa. -
Piranesi
Susanna Clarke, autrice fantasy fra le più acclamate, torna in maniera trionfale con un nuovo, inebriante romanzo ambientato in un mondo da sogno intriso di bellezza e poesia.«""Piranesi"""" mi ha sbalordita. È un esempio di storytelling miracoloso e luminoso» – Madeline Miller«Un avvincente, suggestivo mistero. Questo libro è un tesoro trasportato dal mare su una costa dimenticata, che attende solo di essere scoperto» – Erin Morgenstern«Che mondo ha creato Susanna Clarke... """"Piranesi"""" è un puzzle squisito» – David Mitchell«Ci riporta decisamente a """"Sogno di una notte di mezza estate"""", per non parlare de """"La tempesta"""". Susanna è una di quegli scrittori che usano gli strumenti della fantasia per parlarci di noi stessi» – Neil Gaiman«La pubblicazione di """"Piranesi"""" conferma che Susanna Clarke è fra i più grandi e interessanti scrittori di fantasy degli ultimi cent'anni o più» – Times Literary SupplementPiranesi vive nella Casa. Forse da sempre. Giorno dopo giorno ne esplora gli infiniti saloni, mentre nei suoi diari tiene traccia di tutte le meraviglie e i misteri che questo mondo labirintico custodisce. I corridoi abbandonati conducono in un vestibolo dopo l'altro, dove sono esposte migliaia di bellissime statue di marmo. Imponenti scalinate in rovina portano invece ai piani dove è troppo rischioso addentrarsi: fitte coltri di nubi nascondono allo sguardo il livello superiore, mentre delle maree imprevedibili che risalgono da chissà quali abissi sommergono i saloni inferiori. Ogni martedì e venerdì Piranesi si incontra con l'Altro per raccontargli le sue ultime scoperte. Quest'uomo enigmatico è l'unica persona con cui parla, perché i pochi che sono stati nella Casa prima di lui sono ora soltanto scheletri che si confondono tra il marmo. Improvvisamente appaiono dei messaggi misteriosi: qualcuno è arrivato nella Casa e sta cercando di mettersi in contatto proprio con Piranesi. Di chi si tratta? Lo studioso spera in un nuovo amico, mentre per l'Altro è solo una terribile minaccia. Piranesi legge e rilegge i suoi diari ma i ricordi non combaciano, il tempo sembra scorrere per conto proprio e l'Altro gli confonde solo le idee con le sue risposte sfuggenti. Piranesi adora la Casa, è la sua divinità protettrice e l'unica realtà di cui ha memoria. È disposto a tutto per proteggerla, ma il mondo che credeva di conoscere nasconde ancora troppi segreti e sta diventando, suo malgrado, pericoloso."" -
Infanzia
La piccola Tove vive con i genitori e il fratello maggiore in un quartiere operaio di Copenaghen. Il padre, uomo schivo dalle simpatie socialiste, si barcamena passando da un impiego saltuario all'altro. La madre è distante, irascibile e piena di risentimento: non è facile prevedere i suoi stati d'animo e soddisfare i suoi desideri. A scuola Tove si tiene in disparte, dentro di sé è convinta di essere incapace di stabilire veri rapporti con i coetanei; fa però amicizia con la selvaggia Ruth, una bambina del suo quartiere che la inizia ai segreti degli adulti. Eppure anche con lei Tove indossa una maschera, non si svela né all'amica né a nessun altro. La verità è che desidera soltanto scrivere poesie: le custodisce in un album gelosamente nascosto, soprattutto da quando il padre le ha detto che le donne non possono essere scrittrici. Sempre più chiara, in Tove, è la sensazione di trovarsi fuori posto: la sua capacità di osservazione, lucida, inesorabile, ma al tempo stesso sensibilissima, le fa apparire estranea l'infanzia che sta vivendo, come se fosse stata pensata per un'altra bambina. Le sta stretta, quest'infanzia, eppure comincerà a rimpiangerla nell'attimo stesso in cui se la lascerà alle spalle. Tove Ditlevsen, impeccabile ritrattista di una femminilità punteggiata di chiaroscuri, ci ha generosamente aperto le porte delle molte stanze da lei abitate negli anni, lasciandoci delle pagine indimenticabili, destinate a restare. -
Lontananza
Dopo Eredità, che ha reso celebre l’autrice a livello internazionale, torna Vigdis Hjorth con il suo ultimo romanzo: una nuova storia di famiglia in cui le bugie, i silenzi e i segreti si sciolgono lentamente sotto il flebile sole norvegese dopo decenni di gelo.«Vigdis Hjorth è tornata ed è al suo apice. Un libro crudo, doloroso, coraggioso, che non scende a compromessi». - Dagsavisen«A oggi, il suo romanzo migliore. Una delle più eccezionali e accurate narrazioni sulla perdita mai scritte». - Morgenbladet«La scrittura, rarefatta, cristallina e così ferocemente ancorata alla vita, merita di essere letta con attenzione, gustata pagina per pagina perché non si tratta di prosa, ma di lirica sotto mentite spoglie.» - Luca D'Andrea, Robinson«Vigdis Hjorth si conferma una grande autrice: Lontananza è scritto in maniera superba, è scioccante e avvincente». - VG«Somiglia a un thriller: il crescendo è letteratura da fiato sospeso. Hjorth è un’esperta in costruzione di trama e ritmo linguistico. Lunghi brani sono interrotti da pagine ariose e riflessioni tenui che vorrete tornare a rileggere più e più volte… Fra i suoi romanzi migliori». - Dagens NæringslivJohanna torna in Norvegia dopo trent’anni di assenza e, rompendo il divieto di contattare la famiglia, telefona alla madre, che ormai ha ottantacinque anni ed è vedova. Nessuna risposta. Per i suoi parenti Johanna non esiste più: è morta quando, appena sposata, studentessa di Legge per volere del padre avvocato, ha mollato tutto per diventare pittrice e si è trasferita nello Utah con il suo professore d’arte, con cui ha avuto un figlio. Johanna ormai è un’artista piuttosto quotata, ma persino i soggetti dei suoi quadri scatenano l’ira dei familiari, che in essi vedono una denigrazione ulteriore nei loro confronti, soprattutto per il modo in cui viene raffigurata la madre. Sono tanti gli argomenti rimasti insoluti che hanno condizionato Johanna nella sua vita di figlia, di donna, di artista e di madre: nella sua mente affiorano antichi ricordi di una donna all’apparenza leggera, spensierata, bellissima, ma quando riesce finalmente a spiegarsi alcuni episodi sconcertanti di cui è stata spettatrice, capisce che la madre non faceva che nascondersi dietro una corazza di convenzioni. Finché il lunghissimo silenzio fra le due donne si spezzerà in maniera violenta in un ultimo, spietato confronto. -
Il re ai confini del mondo
Inghilterra, 1601. La regina Elisabetta I è in fin di vita. Non ha avuto figli: il suo è un regno privo di erede, e i potenziali successori cominciano a tramare. Il trono spetterebbe a Giacomo VI di Scozia, ma a corte si vocifera che il re nasconda qualcosa. Ha tutte le ragioni per affermare di essere protestante, ma se segretamente condivide il cattolicesimo della sua famiglia, allora quarant'anni di guerra di religione saranno stati inutili. È un rischio che il paese non può permettersi. Qual è, quindi, la vera fede di Giacomo VI? A Geoffrey Belloc, tra i più abili collaboratori della corona, viene affidato il compito di ideare un test per scoprirlo. Belloc arruola Mahmoud Ezzedine, un medico musulmano rimasto in Inghilterra dopo l'ultima visita diplomatica dell'impero ottomano, come suo agente sotto copertura. È l'uomo perfetto per il lavoro: è un outsider, bloccato da anni su quell'isola fredda, umida e primitiva. Pur di riabbracciare la moglie e il figlio è disposto a tutto. Una scrittura superba, una caratterizzazione psicologica acuta e una trama perfettamente congegnata fanno di Il re ai confini del mondo un magistrale romanzo storico e al tempo stesso un avvincente romanzo di spionaggio, in cui ogni personaggio gioca la sua partita su tavoli diversi, cercando di anticipare gli altri e scrivendo, mossa dopo mossa, il copione della Storia. -
Filosofia come arte di vivere
Filosofia come arte di vivere rappresenta il sesto volume della nuova traduzione, divisa su base tematica, dei Saggi di Montaigne. Attraverso il suo brillante stile saggistico e vicino al lettore, così come grazie agli esempi forniti dai ricchi e preziosi riferimenti alla storia e alla cultura classiche e moderne, Montaigne ci spinge a mettere in discussione noi stessi e i diversi aspetti del nostro esistere, in un'esplorazione continua delle possibilità che lo caratterizzano.«Vivere è il mio mestiere e la mia arte. Chi mi proibisce di parlarne a partire da quello che sento, dall'esperienza e dall'uso che ne faccio, dovrebbe chiedere a un architetto di parlare degli edifici non secondo se stesso, ma secondo il suo vicino, cioè secondo la scienza di un altro, non secondo la sua.»«Come vivere?». L'esigenza di capire chi siamo e chi possiamo essere, tanto rispetto a noi stessi quanto in rapporto al contesto pubblico e privato in cui viviamo, è al centro dei saggi pubblicati in Filosofia come arte di vivere. Montaigne ci fa capire che la costruzione di sé non può essere teorica. Non sono gli insegnamenti o i ragionamenti a motivare le nostre azioni, ma è l'esperienza che forma il nostro spirito allo stile di vita che abbiamo scelto. Filosofare, perciò, non significa solo pensare in termini astratti, ma disporsi all'esperienza, o disporre l'esperienza, secondo un ordine che riteniamo efficace. In un certo senso si potrebbe però dire anche che la filosofia generi l'esperienza. Non nel senso idealistico, ma in quello trascendentale, secondo cui siamo noi a creare gli schemi o le strutture attraverso cui elaboriamo ciò che incontriamo nella concretezza del nostro vivere. Il filosofare come arte di vivere non ha nulla a che vedere con una sublimazione della vita nella filosofia, o con una qualche forma di estetismo. La filosofia appare piuttosto come il risultato di uno sforzo riflessivo che ci spinge a formare razionalmente la nostra esistenza a partire da ciò che definisce l'essere umano in quanto tale, che tanto nella filosofia quanto nell'arte emerge in maniera peculiare: l'apertura a possibilità sempre nuove e la capacità di appropriarsene. La filosofia ci prepara e ci esorta a questo sforzo stimolandoci ad aprire, attraverso la riflessione, uno spazio libero, e magari anche ozioso, in cui è possibile porre domande che non avrebbero senso in una «società della stanchezza», caratterizzata dal multitasking, dall'eccesso di stimoli e di informazioni, in cui il tempo è sempre poco e la questione sul senso della nostra vita può essere trascurata e forse nemmeno formulata. Filosofia come arte di vivere rappresenta il sesto volume della nuova traduzione, divisa su base tematica, dei Saggi di Montaigne, dopo Coltiva l'imperfezione, La fame di Venere, Sopravvivi all'amore, Scopri il mondo e Costruisci te stesso. Attraverso il suo brillante stile saggistico e vicino al lettore, così come grazie agli esempi forniti dai ricchi e preziosi riferimenti alla storia e alla cultura classiche e moderne, Montaigne ci spinge nuovamente a mettere in discussione noi stessi e i diversi aspetti del nostro esistere, in un'esplorazione... -
Il tempo dell'attesa. La saga dei Cazalet. Vol. 2
È il settembre del 1939, le calde giornate scandite da scorribande e lauti pasti in famiglia sono finite e l'ombra della guerra è sopraggiunta a addensare nubi sulle vite dei Cazalet. A Home Place, le finestre sono oscurate e il cibo inizia a scarseggiare, in lontananza si sentono gli spari e il cielo non è mai vuoto, nemmeno quando c'è il sole. Ognuno cerca di allontanare i cattivi pensieri, ma quando cala il silenzio è difficile non farsi sopraffare dalle proprie paure. A riprendere le fila del racconto sono le tre ragazze: Louise insegue il sogno della recitazione a Londra, dove sperimenta uno stile di vita tutto nuovo, in cui le rigide regole dei Cazalet lasciano spazio al primo paio di pantaloni, alle prime esperienze amorose, a incontri interessanti ma anche a una spiacevole sorpresa. Clary sogna qualcuno di cui innamorarsi e si cimenta nella scrittura con una serie di toccanti lettere al padre partito per la guerra, fino all'arrivo di una telefonata che la lascerà sconvolta. E infine Polly, ancora in cerca della sua vocazione, risente dell'inevitabile conflitto adolescenziale con la madre e, più di tutti, soffre la reclusione domestica e teme il futuro, troppo giovane e troppo vecchia per qualsiasi cosa. Tutte e tre aspettano con ansia di poter diventare grandi e fremono per la conquista della propria libertà. Insieme a loro, fra tradimenti, segreti, nascite e lutti inaspettati, l'intera famiglia vive in un clima sospeso mentre attende che la vita torni a essere quella di prima. Con un saggio di Hilary Mantel. -
C'era due volte
Un nuovo, geniale rompicapo dal re del thriller francese Franck Thilliez: un vero e proprio puzzle disseminato di trappole, in cui ogni tassello vive di vita propria«Il maestro degli enigmi colpisce ancora. Con Franck Thilliez, sappiamo perfettamente che saremo manipolati e la trappola è sistemata in modo così preciso che ci cadiamo ogni volta. Senza dubbio, il suo miglior libro». - Le Parisien«Se tessere una trama significa dipanare molti fili per poi congiungerli al momento giusto e con il nodo giusto, Thilliez pare davvero un fenomeno». - Alessandro Robecchi«Thilliez oggi ha tutto quel che serve per spaventare perfino King». - Roberto Iasoni, la Lettura«Una lettura che fa tremare: il savoir-faire di Franck Thilliez è diabolico». - Le Figaro Littéraire «Il maestro incontestato del thriller francese». - Ian ManookNel 2008, in un piccolo paese di montagna, il tenente Gabriel Moscato è alla disperata ricerca della figlia, diciassettenne piena di vita scomparsa da un mese. Uniche tracce la sua bicicletta, i segni di una frenata e poi più nulla. Deciso a indagare sull’hotel due stelle dove la ragazza aveva lavorato l’estate precedente, Moscato si stabilisce nella stanza 29, al secondo piano, per esaminare il registro degli ospiti. Legge attentamente ogni pagina, prima di addormentarsi, esausto dopo settimane di ricerche infruttuose. All’improvviso, viene svegliato da alcuni suoni attutiti. Quando si avvicina alla finestra, si rende conto che piovono uccelli morti. E ora è nella stanza 7, al pianoterra dell’hotel. Si guarda allo specchio e non si riconosce; si reca alla reception, dove apprende che è il 2020 e che sono dodici anni che sua figlia è scomparsa: la memoria gli ha giocato uno scherzo crudele. Quello stesso giorno il corpo di una giovane donna viene trovato sulla riva del fiume Arve... -
Scrittori e amanti
Uno dei più incisivi e accattivanti ritratti di donna che la letteratura contemporanea abbia offerto negli ultimi tempi: la fotografia esatta del momento in cui una giovinezza protratta troppo a lungo si trasforma finalmente nell’età adulta. rnrn«Splendido!» - Elizabeth Strout rnrn«Lily King è uno dei nostri grandi tesori letterari e Scrittori e amanti è pervaso della sua genialità. È accattivante, potente, incisivo, saggio, una storia commovente sul lutto e sul recupero dal lutto, e su una giovane donna che trova il coraggio per vivere» - Madeline Miller rnrn«Scrittori e amanti mi ha resa felice. È un romanzo soffuso di speranza e gentilezza. Lily King scrive con una grande generosità di spirito» - Ann Patchett rnrnrn«Delizioso. Un manifesto inequivocabile contro l’infatuazione letteraria per i maschi prodigio, anche – o soprattutto – quando il loro machismo è coperto da strati di lirismo e tenerezza. Un romanzo di una forza emotiva notevole» - The New York Times Book ReviewrnCasey è una ragazza di trent’anni che ha fatto un patto con se stessa: non pensare ai soldi e al sesso, almeno al mattino. Appassionata di letteratura e aspirante scrittrice, si è indebitata pesantemente per pagarsi gli studi, e ora si ritrova a vivere in una sorta di capanno degli attrezzi nel giardino di un amico e a lavorare come cameriera all’Harvard Social Club. Di recente ha perso la madre, con la quale aveva un rapporto di confidenza profonda e che rappresentava, sebbene vivesse dall’altra parte del paese, la sua unica ancora affettiva. E infine, gli uomini: reduce dall’ennesima relazione fallita in maniera inspiegabile, girovagando per librerie e happening letterari Casey incontra due scrittori che cambieranno le cose. Da una parte c’è Silas, giovane poeta gentile e sognatore spiantato quanto lei, e dall’altra Oscar, maturo padre di famiglia in lutto per la perdita della moglie, autore affermato prigioniero del proprio talento. Incapace di scegliere tra i due, Casey condurrà un ménage à trois facendo infine trionfare la scrittura e con essa la propria maturità come persona e artista. -
Il Libro delle Due Vie
Delineando una storia avvolgente in cui si respira il fascino misterioso dell'Egitto mentre ci si lascia catturare da una sottile esplorazione della psicologia femminile, Jodi Picoult torna in grande stile: Il Libro delle Due Vie è un commovente romanzo sull'amore e sulla morte, ma soprattutto sulle scelte che cambiano per sempre le nostre vite.«Un'esplorazione profonda, affascinante, avvolgente della geografia umana» – The Sunday Times«Jodi Picoult è una penna talentuosa, abilissima nel creare situazioni che non solo stuzzicano la mente, ma toccano l'anima di noi tutti» – The Boston Globe«Fan di Jodi Picoult, gioite! ""Il Libro delle Due Vie"""" è un romanzo che non riuscirete a posare» – CNN«A questo punto della sua carriera, Jodi Picoult saprebbe costruire efficacemente la tensione anche a occhi chiusi; ma la parte migliore del libro non è la suspense: è lo sguardo sulla complessità di una donna alle soglie della mezza età» – The Washington PostTutto cambia nel giro di pochi secondi per Dawn Edelstein. La donna si trova su un aereo quando l'assistente di volo fa un annuncio: «Prepararsi per un atterraggio di fortuna». I pensieri cominciano ad attraversarle la mente. Ma non riguardano suo marito, bensì un uomo che non vede da quindici anni: Wyatt Armstrong. Dawn sopravvive miracolosamente allo schianto. Nella sua vita non manca nulla: ad aspettarla a Boston ci sono il marito Brian, la loro amata figlia e il suo lavoro di doula di fine vita, che consiste nell'aiutare i suoi clienti ad alleviare la transizione tra la vita e la morte. Ma da qualche parte in Egitto c'è Wyatt Armstrong, che lavora come archeologo portando alla luce antichi luoghi di sepoltura: una carriera che Dawn è stata costretta ad abbandonare. E ora che il destino le offre una seconda possibilità, non è così sicura della scelta che ha fatto. Dopo l'atterraggio di emergenza, potrebbe prendere un'altra strada: tornare al sito archeologico che ha lasciato anni fa, ritrovare Wyatt e la loro storia irrisolta, e forse anche completare la sua ricerca sul Libro delle Due Vie, la prima mappa dell'aldilà. I due possibili scenari per Dawn si svelano l'uno al fianco dell'altro, così come i segreti e i dubbi a lungo sepolti insieme a loro. È il momento di affrontare le domande che non si è mai veramente posta: cos'è una vita vissuta bene? Quando abbandoniamo questa terra, cosa ci lasciamo dietro? Facciamo delle scelte… o sono le nostre scelte a fare noi? E chi saresti, se non fossi diventata la persona che sei adesso?"" -
Cara Rose Gold
Finalista all’Edgar Award, tradotto in sedici paesi e in testa alle classifiche di vendita, Cara Rose Gold, raffinato thriller psicologico che ha come sfondo la provincia americana più cupa, è lo sbalorditivo romanzo d’esordio di Stephanie Wrobel.«Sensazionale. Due protagoniste che non dimenticherete». - Lee Child«Un libro brillante, che tiene il lettore incollato alle pagine. L’ho adorato». - Lisa Jewell«Se vi è piaciuto La paziente silenziosa di Alex Michaelides, leggete Cara Rose Gold». - The Washington Post«Un’autentica minaccia trapela dietro ogni colpo di scena… degno della migliore Patricia Highsmith». - Daily Mail«Ritmato e vivido, è un delicato e spietato interrogatorio su un argomento tanto spinoso quanto intrigante, e non ci sono risposte preconfezionate». - The GuardianUna madre che non dimentica. Una figlia che non perdona. Un gioco molto pericoloso. Durante i primi diciotto anni della sua vita, Rose Gold Watts ha creduto di essere gravemente malata: era allergica a qualsiasi cosa, era costretta a portare una parrucca, si spostava utilizzando una sedia a rotelle. Nonostante il sostegno della piccola comunità di Deadwick, che ha organizzato raccolte fondi e offerto spalle su cui piangere, nonostante tutti i medici consultati, gli esami effettuati e gli interventi subiti, nessuno è mai riuscito a capire cosa non andasse in lei. Fino al terribile giorno in cui è emersa la verità più spaventosa: era tutta una messinscena architettata dalla madre. Dopo aver scontato cinque anni di prigione per abuso di minore, Patty Watts non ha un posto dove andare e implora sua figlia di accoglierla. I vicini non l’hanno perdonata e sono scioccati quando Rose Gold accetta.rnPatty insiste, non vuole altro che una riconciliazione, ha perdonato la sua piccola cara che l’ha tradita testimoniando al processo contro di lei. Ma la ragazza conosce sua madre: Patty Watts non è una che lascia correre. Sfortunatamente per lei, Rose Gold non è più una bambina indifesa, ed è da molto tempo che aspetta questo momento… È l’ora della resa dei conti: sarà un duello spietato, combattuto a colpi di bugie e condotto da due abilissime manipolatrici. -
Breve storia dell'impero americano. Una potenza senza scrupoli
Recenti sondaggi confermano che, secondo molti, gli USA esercitano la più forte influenza destabilizzante sugli eventi mondiali e rappresentano quindi la più grande minaccia alla pace mondiale. Come mai? A partire dal 1945, nessun’altra nazione ha bombardato così tanti Stati stranieri e rovesciato così tanti governi quanto gli USA. Nessuna altra nazione ha più avamposti militari (parliamo di centinaia di installazioni in tutto il mondo), esporta più armi e possiede una quantità maggiore di armamenti.«Ho scritto questo libro per rafforzare il movimento pacifista». - Daniele GanserPer tutte queste ragioni – scrive Daniele Ganser, storico e ricercatore svizzero specializzato in storia contemporanea e politica internazionale – nessuna nazione più degli USA costituisce oggi una minaccia per il principio della “famiglia umana”, secondo cui l’umanità è caratterizzata da relazioni reciproche fondamentali intrasgredibili, alla luce delle quali l’altro «può certamente essere trattato in maniera diversa, ma non può essere ucciso». Nel corso della storia, però, tale principio è stato ripetutamente trasgredito. Alcuni membri della famiglia umana ne sono stati esclusi a causa della loro provenienza geografica, della loro religione, del colore della loro pelle o del loro genere. In base a questo principio, assunto come stella polare del movimento pacifista, Ganser valuta gli sviluppi della politica americana, dalle sue origini fino ai giorni nostri, ripercorrendone i momenti fondamentali. Dallo sterminio degli indiani fino ai più recenti scandali legati a Cambridge Analytica (che possono annoverarsi in quello che Ganser definisce “imperialismo digitale”), la politica americana sarebbe caratterizzata non tanto da una specifica ideologia o da conflitti culturali, ma da una mera volontà espansionistica motivata da puri interessi economici. Secondo l’autore, tale volontà si è concretizzata nel corso della storia con strategie diverse che vanno dalla moderna guerra espansionistica e coloniale alle guerre occulte condotte dai servizi segreti per destabilizzare nazioni strategicamente importanti (tra cui, ovviamente, l’Italia), fino ad arrivare alla manipolazione interna del consenso attraverso le nuove tecnologie. Ganser riesce così a definire un quadro storico che riflette pienamente lo strutturarsi della società americana, la quale, ben lungi dal rappresentare un esempio di democrazia, si delinea come un’oligarchia sostenuta da forti interessi economici e caratterizzata dalla quasi assoluta assenza di valori etici. Ma come tutti gli imperi, dopo un periodo di espansione e di fioritura, anche gli usa sono destinati a cadere, avverte Ganser. Scritto in uno stile molto agile e accattivante e basato su un’analisi rigorosa e approfondita, che non si abbandona mai alla dietrologia, Breve storia dell’impero americano descrive in modo impressionante i retroscena, i motivi e gli strumenti della lotta americana per il potere mondiale – una lotta in cui la violenza è un elemento centrale. -
Comunicazione 4.0. Percorsi di cittadinanza attiva
Non basta conquistare il sapere, occorre anche saper fare e saper essere, per poter andare lungo le strade della quotidianità, là dove il sapere aiuta a trasformare le difficoltà in opportunità e gli ostacoli in incentivi per la crescita e lo sviluppo. È quello che insegna Elio Pariota con il suo blog, nel suo settimanale appuntamento con la comunità di Unipegaso, in decine di pagine che oggi vengono raccolte in volume perché possano ancora essere utili, e possano valere come esempio di discrezione e di forza propositiva, di semplicità e, al tempo stesso, di intelligente interpretazione della complessità. Si tratta di un raro esempio di giornalismo franco ed essenziale, penetrante ed efficace: una sorta di inconsueto brand journalism che conferisce immagine e forza, non già a un marchio, ma a un'idea, e che si impegna non per etichettare un'azienda, ma per dare risalto a un compito. Lo stesso compito per il quale si vuole che l'università si impegni nei cosiddetti percorsi trasversali, allo scopo di rendere gli allievi capaci di farsi interpreti efficaci della cittadinanza attiva. Prefazione di Danilo Iervolini e contributi di Nicola Paparella e Roberto Zarriello. -
Il sintagma discontinuo. Possibilità, poteri, diritti
L'ipotesi teorica che pone tra loro in relazione - di coerenza o di compatibilità - evoluzionismo, genetica, neuroscienze, meccanica quantistica, teoria dei sistemi operativi, sociologia della tecnica, linguistica e molto altro, strutturando così il fondamento di una nuova e più ampia visione filosofica dei fenomeni giuridici, può essere definita come super-teoria o ultra-teoria, mutuando dal lessico di filosofi in questo libro soltanto citati, come Mario Losano e Roberto Unger. Una super-teoria cerca spiegazioni esaurienti e metodiche; un'ultra-teoria rifiuta il tentativo di sviluppare un sistema teoretico, senza tuttavia indulgere alla paralisi intellettuale. Entrambe provano a individuare e descrivere reti di relazioni discorsive tra saperi specialistici. Volendo classificare questo studio, si può dire che esso sia un tentativo di costruire un'ultra-teoria, offrendo una nuova prospettiva critica al pensiero che problematizza l'esperienza giuridica. Molti temi e argomenti sono appena accennati, altri tornano nella trattazione con ripetitività, quasi che l'autore non sia soddisfatto della prospettiva unilaterale e cerchi prospettive multiple. ""Il sintagma discontinuo"""" è un discorso che contiene un altro discorso, è - in effetti - una prospettiva multipla che abbraccia molti discorsi senza rinnegare il dogma della specializzazione di saperi scientifici, culture, linguaggi. È un punto di vista sulla città, in senso leibniziano, che ambisce all'approdo verso una teoria antropo-sociale del diritto. La riflessione di Orazio Ciliberti - un giudice italiano sessantenne che, dai tempi del liceo e dall'incontro con un maestro al quale dedica il libro (Gerardo De Caro, a sua volta allievo di Giovanni Gentile), non ha mai smesso di studiare filosofia e per la prima volta, nell'età matura, si cimenta con un lungo scritto filosofico - è piena di spunti stimolanti, intuizioni, ripetizioni avvolgenti, ma non è propriamente una teoria, è piuttosto una ricerca delle ragioni profonde, delle connessioni, anche etimologiche, delle parole e dei discorsi tra loro. È lo scritto di un giudice che, ispirato dal """"Nietzsche"""" di Martin Heidegger, pensa alla giustizia come all'estremo compito della filosofia. Presentazione di Fiammetta Fanizza."" -
Elementi di scienza delle costruzioni. Cinematica e statica dei sistemi di corpi rigidi
Gli appunti raccolti sono frutto delle lezioni che lo scrivente ha tenuto nel corso Scienza delle costruzioni per allievi ingegneri civili ed ambientali dell'Università Telematica Pegaso. Viene affrontata in maniera metodica la teoria dei corpi rigidi, a partire dalla cinematica, fino alla statica, al tracciamento delle azioni interne nei sistemi di travi e al principio delle potenze virtuali. La trattazione di questi argomenti è teorica ed è affrontata in maniera analitica. -
Elementi di scienza delle costruzioni. La meccanica delle travi inflesse
Gli appunti raccolti sono frutto delle lezioni che lo scrivente ha tenuto nel corso Scienza delle Costruzioni per allievi Ingegneri Civili ed Ambientali dell'Università Telematica Pegaso. In questo volume viene affrontato in maniera metodica la teoria delle travi nelle varie modellazioni e configurazioni e relative ai sistemi rigidi. Si affronta lo studio dei materiali e dei legami costitutivi e la cinematica delle travi inflesse. Introduzioni ad un classico metodo di visualizzazione dello stato tensionale nell'intorno di un punto generico P del corpo in esame. Tale metodo è stato originariamente proposto da Otto Mohr nella seconda metà dell'Ottocento, in stretta connessione con l'analisi della tensione; tuttavia esso è facilmente estendibile a casi diversi, quali l'analisi della deformazione ed i problemi di geometria delle masse, ed in ambiti più generali può essere applicato ad un qualsiasi tensore del secondo ordine come descritto nel volume. -
Elementi di scienza delle costruzioni. Sistemi strutturali con travature deformabili
Gli appunti raccolti sono frutto delle lezioni che lo scrivente ha tenuto nel corso Scienza delle Costruzioni per allievi Ingegneri Civili ed Ambientali dell'Università Telematica Pegaso. In questo volume viene affrontato in maniera metodica lo studio degli elementi strutturale deformabili in cui una dimensione è prevalente rispetto alle altre due, è possibile determinare la configurazione secondo la quale questo si deforma sotto l'azione dei carichi esterni, utilizzando il metodo della linea elastica. -
Le scale nell'edilizia storica del centro antico di Napoli. Lettura tipologica, morfologica e strutturale
Il presente lavoro analizza l'elemento ""scala"""" nell'ambito di una analisi dell'edilizia storica del Centro Antico di Napoli che può essere assunto quale ambiente omogeneo per caratteristiche fisiche e socio-antropiche. La finalità ricercata è quella di fornire al progettista del recupero uno strumento di lettura, di analisi e di classificazione del sistema strutturale e dei dissesti statici. Il lavoro è la sintesi di una indagine condotta su circa 130 scale in muratura del Centro Antico di Napoli. Esso ha prodotto una elaborazione di un """"repertorio"""" delle tipologie strutturali, con particolare riferimento al sistema di archi e di volte che ne costituiscono elemento strutturale di base."" -
L' intricata origine degli accordi TRIPs tra storia e critica
Lo scopo di questo lavoro è quello di analizzare le fasi che hanno portato alla stesura degli accordi TRIPs dal punto di vista tecnico, storico e politico. Il volume si compone di tre capitoli che affrontano rispettivamente: 1) Analisi e panoramica del testo degli accordi, definizioni e ambiti di applicazione. Identificazione dei sistemi di protezione e le procedure di enforcement previste per le diverse classi di IPRs. 2) Situazione politica che ha guidato le trattative all'epoca degli accordi. Le cause che hanno determinato l'avvio e la conclusione dei negoziati, i soggetti coinvolti e le istituzioni che hanno appoggiato o osteggiato la causa. Si farà luce su quelle che furono le pressioni sui governi messe in atto dai rappresentanti delle multinazionali che avrebbero ottenuto vantaggio dall'introduzione dei TRIPs. 3) Dibattito sulla proprietà intellettuale e sulle questioni relative al concetto di conoscenza come bene pubblico o come bene comune (commons). In ultimo saranno evidenziate le principali critiche o endorsement relativi agli accordi TRIPs, la loro applicazione e le procedure coercitive previste. -
Contesti, presenze, responsabilità
La speciale attitudine di questo volume è quella di cercare l'educativo in contesti diversi da quelli della più consolidata tradizione pedagogica, troppo spesso - ancora oggi - assimilata ed appiattita sulla sola disciplina dell'insegnare e dell'apprendere in ambito scolastico. Bisogni di formazione si rilevano, invece, lungo tutta l'esperienza dell'uomo nel quotidiano suo muoversi nel mondo. Avvertire questi bisogni è forse soltanto un primo passo, ma sicuramente l'avvio necessario e fondamentale perché vi si possa orientare l'attenzione dell'indagine pedagogica e la premura educativa degli esperti di formazione.