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Il secolo asiatico?
Ripercorrendo in una prospettiva asiatica la storia interna del continente e il rapporto con l'Occidente, Khanna indaga il significato del fenomeno geopolitico e culturale chiamato ""Asia"""", fino ad affrontare il tema dell'ineludibile """"asianizzazione del mondo"""".rnrn«Comprendere l'economia globale di questo secolo significa comprendere che sarà con ogni probabilità il secolo asiatico. L'importante libro di Parag Khanna fornisce una visione che va ben oltre le statistiche economiche. Chiunque sia interessato al futuro dell'economia globale dovrebbe tenere conto delle sue argomentazioni» – Lawrence H. Summer, ex segretario del Tesoro e presidente emerito di Harvardrnrn«Khanna rende chiarissimo lo sbilanciamento globale verso l'Asia – ma provocatoriamente sostiene che l'ascesa della Cina avverrà all'interno di una regione multipolare» – Graham Allison, professore all'Harvard Kennedy Schoolrnrn«In questo libro, così autorevole che presto potrebbe diventare un testo di riferimento, Parag Khanna intreccia diversi fili facendo emergere in maniera prodigiosa come l'Asia – più che la Cina – sia la stella polare, presente e futura, dell'economia globale» – Financial TimesrnrnIl XIX è stato il secolo europeo. Il XX il secolo americano. Il XXI sarà il secolo asiatico? L'Asia si sta affermando come un sistema multipolare che va dall'Arabia Saudita al Giappone, dalla Russia all'Australia, estendendosi ben oltre il cosiddetto Estremo Oriente. In questo contesto, la Belt and Road Initiative, il grande progetto volto al rafforzamento delle infrastrutture e della cooperazione tra i paesi dell'Eurasia, è il primo passo mosso dalla Cina nella creazione di una nuova Via della Seta. Tuttavia, pur vedendosi riconosciuto lo status di potenza globale, la Cina non detiene un ruolo egemonico all'interno del sistema asiatico. Non si tratta più infatti, sottolinea lo studioso di relazioni internazionali Parag Khanna, di sapere chi sia il numero uno a livello mondiale, ma di capire quali sono i pilastri del nuovo ordine globale e come si stanno ridefinendo i loro rapporti: da una parte, la Cina rappresenta il motore principale nel processo di formazione del megasistema asiatico; dall'altra, le strategie militari ed energetiche, così come il governo tecnocratico e il conservatorismo sociale di impronta asiatica stanno necessariamente riorientando gli Stati Uniti e l'Europa. Il secolo asiatico metterà in discussione l'ordine unipolare occidentale, produrrà una fase di transizione del potere, ma non avrà come inevitabile conseguenza uno scontro tra le maggiori potenze quali Stati Uniti e Cina. Ripercorrendo in una prospettiva asiatica la storia interna del megacontinente e il rapporto con l'Occidente, Khanna indaga il significato del fenomeno geopolitico e culturale chiamato """"Asia"""", fino ad affrontare il tema di un'ineludibile """"asianizzazione del mondo"""". Il futuro si prospetta dominato da una multipolarità globale, che non vedrà l'imporsi della Cina né il sostituirsi dell'Asia agli Stati Uniti e all'Europa."" -
Il vicario di Wakefield
“Il vicario di Wakefield” racconta le peripezie dei Primrose, una normale famiglia irlandese del 1700. Il vicario Primrose, la moglie Deborah e i loro sei figli vivono una vita idilliaca in una parrocchia di campagna, finché, la sera del matrimonio del figlio George, il vicario viene derubato dal suo broker, che fugge con tutti i suoi soldi sconvolgendo per sempre l’esistenza dell’intera famiglia. Fra inganni, sotterfugi, il rapimento della bella eroina e le macchinazioni di un aristocratico malvagio, spicca la figura del vicario, alla quale il romanzo deve il suo successo: uomo mite e generoso, in sé raccoglie e armonizza gli aspetti migliori dei costumi e della morale inglese del tempo; uno dei narratori più semplici e schietti, e al tempo stesso uno dei più complessi di sempre, trionferà su innumerevoli sventure, sempre in bilico tra il dramma e la favola, tra il comico e il sentimentale. Considerato uno dei migliori romanzi del diciottesimo secolo, “Il vicario di Wakefield” fin dalla prima pubblicazione, nel 1766, ebbe uno straordinario successo in tutta Europa. Ne sono state tratte diverse versioni cinematografiche ed è stato uno dei romanzi più letti tra il diciottesimo e il diciannovesimo secolo: non a caso, viene citato in “Middlemarch” di George Eliot, “Emma” di Jane Austen, “David Copperfield” e “Racconto di due città” di Charles Dickens, “Frankenstein” di Mary Shelley, “Il professore” e “Villette” di Charlotte Brontë, “Piccole donne” di Louisa May Alcott e nei “Dolori del giovane Werther” di Johann Wolfgang Goethe. -
La veste nera
Lewis Romayne sembra avere tutto per essere felice: giovane, di bell'aspetto, agiato, conduce una tranquilla vita di studioso nella sua splendida residenza di campagna, Vange Abbey. Ma un avvenimento funesto tronca bruscamente la sua serenità: durante un viaggio in Francia, l'uccisione di un uomo in duello porta con sé un carico di oscuri rimorsi che, dopo un lungo e tormentato periodo di solitudine, solo il sorriso della dolce Stella Eyrecourt è in grado di allontanare. Ma le vicissitudini di Romayne non sono terminate: nella sua vita s'insinua l'ombra nera del padre gesuita Benwell, determinato a restituire Vange Abbey alle proprietà ecclesiastiche e a infoltire le schiere della Chiesa cattolica convertendo il protestante Romayne. Tra il prete e la giovane, innamoratissima Stella si scatena una lotta senza esclusione di colpi, in cui dubbi, sospetti, insinuazioni, certezze e verità nascoste s'intrecciano alle vite dei diversi personaggi, la cui psicologia è delineata in modo magistrale. Vero e proprio romanzo psicologico, ""La veste nera"""" è al tempo stesso pura narrativa di suspense che si avvale di un caleidoscopico spettro di sfumature, dal gotico al grottesco, dal romantico alla spy story d'epoca."" -
La donna scomparsa
Dopo Le bambine dimenticate e La foresta assassina, la detective Louise Rick torna su un caso delicato ad alto tasso di suspense.rnrn«Sara Blaedel è al suo apice. Louise Rick è un personaggio che farà tornare i lettori, che ne vorranno di più» – Camilla Läckbergrnrn«Blaedel è una delle migliori che io conosca» – Michael Connellyrnrn«Sara Blaedel è una forza di cui bisogna tener conto. Quando si parla di gialli, tutti parlano di trend – scandinavi, tedeschi, russi. Blaedel non è un trend: è una scrittrice di gialli molto dotata che, una dopo l'altra, confeziona storie solide e avvincenti che possono piacere a tutti i lettori del mondo» – Karin SlaughterrnrnSara Blaedel, la regina del crime danese, autrice da oltre tre milioni di copie vendute definita da Michael Connelly «la migliore che io conosca», è tornata. è una notte buia e piovosa, in Inghilterra. Al limitare di un bosco, a pochi passi dall'aperta campagna, c'è una casa con una finestra illuminata. All'interno, la sagoma di una donna, in controluce. A completare il quadro, si aggiungono il marito e la figlia adolescente. Da fuori, un uomo osserva la scena con un fucile da caccia in mano; riesce a immaginarsi il profumo della cucina, il calore familiare della stanza, le conversazioni di fine giornata. Fa un respiro profondo, preme il grilletto e colpisce la donna in piena fronte. Lei si accascia sul pavimento. Lui scappa. In Danimarca, la detective Louise Rick e il collega Eik hanno deciso di andare a vivere insieme ma lui sparisce nel nulla. Nel giro di pochi giorni, Louise riceve una telefonata: Eik è stato arrestato per disturbo della quiete pubblica e intralcio alle indagini. Si trovava in Inghilterra, sul luogo del delitto della donna inglese, Sophie Parker, il cui nome figurava da molto tempo nella lista delle persone scomparse. La sua sparizione era stata denunciata diciotto anni prima proprio da Eik: era la sua fidanzata. Cosa sta succedendo? Sconvolta e terrorizzata dal coinvolgimento di Eik nel caso, Louise deve mettere a tacere il suo tumulto interiore se vuole trovare il killer di quella che si rivelerà la sua indagine più controversa... -
Nel cuore della notte. La famiglia Aubrey. Vol. 2
Dopo La famiglia Aubrey, Nel cuore della notte è il secondo capitolo della trilogia di Rebecca West.rnrn«Uno dei migliori libri scritti nel Novecento. Sto parlando del suono che quel libro emette, del suo peso nella memoria, del suo modo di disporsi nel tempo, dei suoi colori, del suo modo di accoppiarsi con l’attenzione del lettore…» - Alessandro Bariccornrn«Una ricostruzione narrativa che si apparenta per tono di voce e coloritura morale a certi grandi romanzi dickensiani, ma con il valore aggiunto di una solidità affettiva che invece richiama alla memoria il quadretto della famiglia colta e povera per eccellenza, quello della famiglia March di Piccole Donne di Louisa May Alcott» - Alessia Gazzola, La Lettura – Corriere della Serarnrn«Milioni di famiglie riempiono la letteratura, ma negli Aubrey c’è dell’altro: c’è la sostanza profonda e necessaria dell’essere-famiglia nell’ottica più verace che si possa immaginare» - Leonetta Bentivoglio, Robinson – la RepubblicarnrnÈ trascorso qualche anno da quando abbiamo salutato la famiglia Aubrey. Le bambine non sono più tali: i corsetti e gli abiti si sono fatti più attillati, le acconciature più sofisticate; l’ozio delle giornate estive è solo un ricordo. Oggi le Aubrey sono giovani donne, e ognuna ha preso la sua strada: le gemelle Mary e Rose sono due pianiste affermate e vivono le difficoltà che comporta avere un talento straordinario. La sorella maggiore, Cordelia, ha abbandonato le velleità artistiche per sposarsi e accomodarsi nel ruolo di moglie convenzionale. La cugina Rosamund, affascinante più che mai, lavora come infermiera. La madre comincia piano piano a spegnersi, mentre il padre è sparito definitivamente. Poi c’è lui, il piccolo Richard Quin, che si è trasformato in un giovane seduttore brillante e, sempre più, adorato da tutti. La guerra, che piomberà sulla famiglia come una catastrofe annunciata, busserà anche alla sua porta, e sconvolgerà ogni cosa. Mentre l’Inghilterra intera è costretta a separarsi dai suoi uomini, l’universo delle Aubrey si fa sempre più esclusivamente femminile: gli uomini e l’amore rimangono un grande mistero, un terreno inesplorato da attraversare, pagine ancora tutte da scrivere che, forse, troveranno spazio nel prossimo volume di questa appassionante saga familiare. -
Rosamund. La famiglia Aubrey
Dopo La famiglia Aubrey e Nel cuore della notte, con Rosamund si conclude l’acclamata trilogia dirnRebecca West. La saga degli Aubrey trova il suo finale nel terzo capitolo, il piùrnsensuale, che riconferma lo stile originale e inimitabile della scrittura di Rebecca West. rnrn«Quel poco che so della bellezza, e della delizia, lo devo a Rebecca West…Mille sono lernbellezze che ne ho ricevuto in eredità e di cui ho fatto tesoro soprattutto nella fatica delrnvivere» - Andrea Marcolongorn«Uno dei migliori libri scritti nel Novecento. Sto parlando del suono che quel libro emette, del suo pesornnella memoria, del suo modo di disporsi nel tempo, dei suoi colori, del suo modo di accoppiarsi conrnl’attenzione del lettore...» - Alessandro Baricco rnrnGli scintillanti anni Venti sono arrivati. La povertà dell’infanzia èrnsolo un ricordo per le gemelle Aubrey: ormai sono due pianiste famose,rngirano l’America soggiornando negli alberghi più esclusivi, vengonornaccolte come star alle feste d’élite, dove lo champagne scorre a fiumi e glirninvitati sono ricchi, affascinanti e privilegiati. Eppure c’è uno strato dirnmalinconia ad ammantare il successo: il ricordo della mamma erndell’adorato fratello torna spesso a fare loro visita. Un’altra brutta sorpresarnè in arrivo: la cugina Rosamund sposerà un uomo che non la merita. Ma ilrncapitolo mariti è solo all’inizio: anche Rose troverà finalmente l’amore, larnpiù deliziosa delle scoperte. -
Eredità
Quattro fratelli. Due case a picco sul Mare del Nord. Un dramma familiare sepolto nel silenzio da decenni.rnrn«Hjorth svela i segreti poco a poco con una precisione degna di Ibsen: la suspense si mantiene alta fino all'ultima pagina» – Aftenpostenrnrn«La più grande storia letteraria scandinava degli ultimi vent'anni» – The New Yorkerrnrn«""Eredità"""" è un romanzo che si legge in maniera compulsiva e che trasforma gli interrogativi sulla vergogna in armi contro il silenzio» – The Paris Reviewrnrn«In questo romanzo spietato e costruito con molta pazienza, Hjorth fa qualcosa che pochi scrittori sono in grado di fare: """"Eredità"""" è al tempo stesso conciso e travolgente» – Financial TimesrnrnTutto comincia con un testamento. Al momento di spartire l'eredità fra i quattro figli, una coppia di anziani decide di lasciare le due case al mare alle due figlie minori, mentre Bård e Bergljot, il fratello e la sorella maggiori, vengono tagliati fuori. Se Bård vive questo gesto come un'ultima ingiustizia, Bergljot aveva già messo una croce sull'idea di una possibile eredità, avendo troncato i rapporti con la famiglia ventitré anni prima. Cosa spinge una donna a una scelta così crudele? Bård e Bergljot non hanno avuto la stessa infanzia delle loro sorelle. Bård e Bergljot condividono il più doloroso dei segreti. Il confronto attorno alla divisione dell'eredità sarà l'occasione per rompere il silenzio, per raccontare la storia che i familiari per anni hanno rifiutato di sentire. Per dividere con loro l'eredità – o il fardello – che hanno ricevuto dalla famiglia. Per dire l'indicibile. Premiato dai librai norvegesi come miglior libro dell'anno, in vetta alle classifiche di vendita per mesi, osannato dalla critica internazionale, Eredità è il romanzo con cui la norvegese Vigdis Hjorth ha raggiunto la fama mondiale. Lirica riflessione sul trauma e sulla memoria, è al tempo stesso il furioso racconto della lotta di una donna per la sopravvivenza."" -
Per chi è la notte
Un esordio nitido e visionario che guarda al dramma della Storia con gli occhi candidi e coraggiosi di un bambino. Un romanzo di formazione dallo stile evocativo, suggestivo come il paesaggio magico e incantato dei monti della Garfagnana. Un racconto, tenero e straziante, sulla fine dell’infanzia.rnrn«Mio padre era carbonaio».rnIniziai così. Col verbo al passato.rn«Fa il carbone», continuai.rn«Un giorno è entrato nel bosco e non ne è più uscito. La gente dice… che era per non combatterernma la verità è che lo hanno preso gli streghi».rnrnrnMentre la seconda guerra mondiale si avvia alla sua fase più cruenta, fra i monti della Garfagnana c'è un paese che ne è rimasto escluso, in mezzo a un bosco che i vecchi dicono abitato da inquietanti creature: gli streghi, spiriti che recano un cero in mano, il loro indice che arde e non si consuma, in un'infinita processione. Chi sono? Perché chi li incontra è costretto a seguirli, a meno che non sappia rispondere alla domanda «per chi è la notte?». Francesco - undici anni, una madre gelida e una nonna dall'amore protettivo - vive isolato perché figlio di un disertore. Ma quel marchio infame non è l'unica vergogna del ragazzo. Ancor più inconfessabile è il richiamo del bosco, in cui entrare è proibito. Sarà Tommaso - occhi verdi, capelli rossi, giunto in fuga dalla città - a convincere Francesco a violare quell'estremo confine, oltre il quale bisogna scegliere da che parte stare. -
La donna in bianco
Quale terribile segreto nasconde la misteriosa figura femminile che si aggira per le buie strade di Londra? Questo è solo il primo di una serie di intrighi, apparizioni e sparizioni, delitti e scambi di identità che compongono rnla trama de La donna in bianco, tessuta con magistrale sapienza da Wilkie Collins. Nel 1860 Charles Dickens pubblicò il romanzo a puntate sulla sua rivista «All the Year Round», suscitando uno straordinario interesse nel pubblico che seguì per un intero anno le vicende della sventurata Anne Catherick e quelle degli altri personaggi, descritti con impareggiabile abilità psicologica, come l’impavida Marian Halcombe, rnil coraggioso Walter Hartright e l’affascinante quanto ambiguo conte Fosco. È passato un secolo e mezzo e le cose non sono cambiate. Anche il lettore moderno più smaliziato non può che rimanere piacevolmente intrappolato negli ingranaggi rndi questa straordinaria macchina narrativa, che ha segnato per sempre la tradizione del mistery, facendo guadagnare rnal suo autore l’attributo di “padre del poliziesco moderno”.rnLa donna in bianco è ora anche un musical di grande successo realizzato da Andrew Lloyd Webber. -
Scopri il mondo
Scopri il mondo costituisce il quarto volume dei Saggi di Montaigne, dopo Coltiva l’imperfezione, La fame di Venere e Sopravvivi all’amore, in cui emerge lo stile saggistico, brillante e vicino al lettore del filosofo, che non mira alla definizione di un sapere universale, ma che stimola a una continua sperimentazione di noi stessi e degli aspetti più vari dell’esistenza umana.rnrnCom’è possibile aprirsi al mondo senza perdere se stessi e, anzi, affermarsi in questa apertura? È questa la domanda che fa da sfondo alla selezione dei Saggi di Montaigne pubblicati in Scopri il mondo. Per rispondere, il filosofo lega l’idea di un sapere autonomo alla descrizione di alcune esperienze umane nelle quali, portati di fronte ai nostri limiti più estremi, ci riappropriamo di noi stessi in maniera attiva, senza subire le imposizioni di una realtà data una volta per tutte. Dall’ozio alla memoria, dalla paura all’esperienza del dolore e della morte, l’esperienza estraniante ci lascia presagire un io differente, autentico, trascendente, non vincolato allo spazio e al tempo ordinari: l’altro, l’insensato, ci fanno paura, ma se li interpretiamo e li accettiamo possono diventare parte costitutiva della nostra vita. Attraverso l’immaginazione, infatti, non ci fermiamo alla comprensione del mondo così com’è, ma accediamo a fatti nuovi rispetto alle forme codificate della vita quotidiana.rnLa deformità e la mostruosità legate alle esperienze-limite dell’esistenza permettono così di “scoprire il mondo”, ricreandolo, lasciando emergere aspetti che non riusciamo a vedere immediatamente e che, tuttavia, vi sono impliciti. Se non possiamo allontanare i demoni dalla nostra anima, però, allenandola e affinandola, il desiderio e gli impulsi che la caratterizzano possono diventare un esercizio di saggezza e virtù. Attraverso l’arte di vivere l’ispirazione si trasforma in consapevolezza critica. Ed è in questo modo che si passa dalla scoperta del mondo al senso del mondo.rnScopri il mondo costituisce il quarto volume dei Saggi di Montaigne, dopo Coltiva l’imperfezione, La fame di Venere e Sopravvivi all’amore, in cui emerge lo stile saggistico, brillante e vicino al lettore del filosofo, che non mira alla definizione di un sapere universale, ma che stimola a una continua sperimentazione di noi stessi e degli aspetti più vari dell’esistenza umana.rnrnIl corpo ha un solo modo di essere e un’unica inclinazione. L’anima, invece, varia in ogni suo aspetto. Conforma a sé il suo stato, qualunque esso sia, così come le sensazioni del corpo e ogni suo elemento contingente. Per questo va studiata e investigata, risvegliando in essa le sue potentissime risorse. Non c’è ragione, né ordine, né forza che possano contrastare le sue inclinazioni e le sue scelte. -
Foschia
Con uno stile affilato e allo stesso tempo avvolgente, Anna Luisa Pignatelli, rivela gli aspetti più nebulosi e le ambiguità delle relazioni familiari in un gioco delle parti in cui i ruoli della vittima e del carnefice, dell’uomo e della donna, si alternano e si confondono per una storia forte, difficile da dimenticare.«Il nuovo romanzo di Anna Luisa Pignatelli è un dramma familiare a tinte forti. La Foschia del titolo è quella che avvolge anche l’anima» - Ruggero Cartak, Robinsonrnrn«La pagina ha un’impronta tutta sua, scandita da a capo frequenti e connotata da una prosa volutamente scarna. Il ritmo staccato e spartano entra anche nella trama perché imita la cadenza dei passi di chi cammina nella nebbia: come soppesando con cautela ciò che piano piano scopre della realtà» - Ida Bozzi, La LetturarnrnrnAmbientato in una Toscana appartata e solitaria, tra boschi incontaminati e vigneti, Foschia è il racconto di una storia familiare dai contorni decisi, intenso e conturbante.rnAdulta e già malata, Marta decide di ripercorrere con la memoria il rapporto teso e tormentato vissuto con il padre Lapo, un affermato critico d’arte, uomo carismatico di grande fascino e talento. Nel ricordo, l’ammirazione da parte di lei bambina si trasforma dapprima in infatuazione e poi, via via, in una forma di attrazione più subdola e pericolosa. Dopo l’infanzia passata a Lupaia, luogo affascinante e misterioso, Marta si trasferisce con il padre e il fratello nella più austera Torre al Salto, dove, preda di pulsioni che coincidono con un naturale risveglio dei sensi e delle inevitabili trasformazioni dovute all’adolescenza, vive un momento delicato all’interno di una famiglia che non sente più come sua. Sono lontani i giorni in cui Marta cresceva accanto alla madre, donna anticonformista e inquieta, dal carattere quasi selvaggio ma profondamente legato alla natura, e lontano è il ricordo delle gite fatte insieme a Lapo nei dintorni di Lupaia per vedere le opere di Piero della Francesca o del Pontormo. Avvolti da una densa foschia sono anche gli anni in cui Marta aveva esaltato la figura del padre, legandola a ideali di purezza e bellezza, che lo scontro con la realtà porterà irrimediabilmente a rinnegare, non senza uno strascico di dolorose conseguenze.Con uno stile affilato e allo stesso tempo avvolgente, Anna Luisa Pignatelli, già definita da Tabucchi «una voce insolita nella letteratura italiana di oggi», rivela gli aspetti più nebulosi e le ambiguità delle relazioni familiari in un gioco delle parti in cui i ruoli della vittima e del carnefice, dell’uomo e della donna, si alternano e si confondono per una storia forte, difficile da dimenticare. -
L' annusatrice di libri
Se si potesse leggere con l'olfatto, quale sarebbe l'odore dei libri?rnrn«Ora i volumi tutti intorno spandevano prepotentemente le loro fragranze, tra le quali prevaleva il profumo d'incenso e l'odore umido e maestoso delle cattedrali. adelina iniziò a prendere in mano testi a caso: alcuni odoravano di rose, martirio ed estasi; altri di pane e carità; altri ancora avevano il sentore asprigno della pedanteria e l'appiccicoso aroma della retorica. Infine, l'avida lettrice decise di farsi sedurre da un altro paio di profumi: quello di un grande volume che odorava di gelsomino e un altro proveniente da un libriccino che sapeva di legno di sandalo.»rnrnTorino, 1957. Adelina ha quattordici anni e vive con la zia Amalia, una ricca vedova, parsimoniosa fino all'eccesso, che le dedica distratte attenzioni. Tra i banchi di scuola, la ragazza viene trattata come lo zimbello della classe: alla sua età, infatti, non è in grado di ricordare le lezioni e ha difficoltà a leggere. Il reverendo Kelley, suo severo professore, decide allora di affiancarle nello studio la brillante compagna Luisella. Se Adelina comincerà ad andare meglio a scuola, però, non sarà merito dell'aiuto dell'amica ma di un dono straordinario di cui sembra essere dotata: la capacità di leggere con l'olfatto. Questo talento, che la ragazza sperimenta tra le pagine di polverosi volumi di biblioteca, rappresenta tuttavia anche una minaccia: il padre di Luisella, un affascinante notaio implicato in traffici non sempre chiari, tenterà di servirsi di lei per decifrare il celebre manoscritto Voynich, ""il codice più misterioso al mondo"""", scritto in una lingua incomprensibile e mai decifrato. Se l'avidità del notaio rischierà di mettere a repentaglio la vita di Adelina, l'esperienza vissuta le lascerà il piacere insaziabile per i libri e la lettura. In un appassionante gioco di rimandi letterari, il romanzo di Desy Icardi racconta dell'amore per i libri attraverso la storia di una lettrice speciale. Intrecciando le vicende della zia Amalia, tra modisterie e palchi del varietà negli anni Trenta, a quelle di Adelina, che arriveranno a sfiorare il mondo dei segreti alchemici, «L'annusatrice di libri» ci consegna una commedia avvincente e paradigmatica sul valore dei libri sviluppata con briosa ironia e grande garbo."" -
Le guerre illegali della Nato
Dopo gli orrori della seconda guerra mondiale, con l’istituzione nel 1945 delle Nazioni Unite allo scopo di mantenere la pace, la guerra è stata bandita dalla politica internazionale. Uniche due eccezioni a tale divieto: il diritto all’autodifesa o un’azione bellica su mandato del Consiglio di sicurezza dell’ONU. Tuttavia, la realtà è stata tragicamente ben diversa e la responsabilità è in massima parte dell’Occidente e del suo strapotere militare.rnCome documenta con rigorosa chiarezza lo storico Daniele Ganser in questo libro, negli ultimi settant’anni sono stati i paesi della NATO – la più grande alleanza militare del mondo, guidata dagli Stati Uniti – ad aver avviato in molti casi guerre illegali per garantire e ampliare il predominio dell’impero americano, ignorando il divieto dell’uso della forza stabilito dall’ONU e riuscendo sempre a farla franca.rnGanser, attraverso l’analisi puntuale di tredici di questi conflitti – Iran, Guatemala, Egitto, Cuba, Vietnam, Nicaragua, Serbia, Afghanistan, Iraq, Libia, Ucraina, Yemen e Siria – e delle loro disastrose conseguenze per i popoli, evidenzia come la NATO abbia sistematicamente sabotato le regole delle Nazioni Unite, trasformandosi da alleanza locale con finalità difensive in un’alleanza aggressiva globale, fino a diventare un pericolo per la pace nel mondo.rn«Se fosse lungimirante», scrive Carlo Rovelli nella prefazione, «l’Occidente, che è il mio mondo e a cui tengo, lavorerebbe – per il suo proprio bene – per la stabilità e la legalità internazionali, per un mondo multipolare dove gli interessi degli altri siano presi in considerazione e le soluzioni siano cercate nella politica e non nelle armi. Questo libro mostra in maniera inequivocabile che oggi non è così». -
Eugenia
Un libro appassionante e profondo: accuratissimo nella ricostruzione storica, al tempo stesso Eugenia invita il lettore a porsi gli stessi interrogativi che qui animano la riflessione sull’origine del male portata avanti dalla protagonista, riflessione oggi più che mai necessaria.rnrn«Il romanzo di Duroy è al tempo stesso storico, filosofico, tragico, rigoglioso, straziante, affascinante. Totale» - L’Expressrnrn«Il lettore di Lionel Duroy non dimenticherà facilmente Eugenia» - Livres Hebdornrn«Lionel Duroy esplora la storia dimenticata della Romania durante la seconda guerra mondiale. Un romanzo vibrante di realtà» - EllernrnEugenia è cresciuta a Iaşi, centro culturale cosmopolita e raffinato, dove però, così come nel resto della Romania degli anni Trenta, gli ebrei iniziano a essere malvisti. Lo stesso accade nella famiglia di questa giovane studentessa di Lettere: sia i genitori che il fratello maggiore di Eugenia si lasciano contagiare dai pregiudizi razziali. Quando lo scrittore ebreo Mihail Sebastian, invitato per una conferenza all’università, viene violentemente aggredito da alcuni militanti di estrema destra, soltanto la ragazza si schiera in sua difesa; colpita da un’improvvisa presa di coscienza, che le apre gli occhi di fronte al pericoloso espandersi dell’odio razziale, si trasferisce a Bucarest, dove ritrova Mihail e finisce per innamorarsene. Mentre il malinconico scrittore, impegnato a confrontarsi con il suo ruolo di intellettuale nel contesto dell’antisemitismo crescente, è esposto a rischi sempre maggiori, Eugenia è determinata a opporsi alla barbarie e a difendere i suoi ideali di libertà: cercando di sopravvivere in un paese sconvolto dalla guerra arriverà a comprendere che l’unico modo per combattere il male è ricercarne l’origine.rnSullo sfondo di una nazione contraddittoria e affascinante, questo romanzo vede intrecciarsi magistralmente la grande storia del secondo conflitto mondiale e le vicende intime dei suoi personaggi. Traendo ispirazione dalle voci degli intellettuali che animarono la scena culturale dell’epoca, in particolare quella del brillante scrittore romeno Mihail Sebastian, Lionel Duroy firma un libro appassionante e profondo: accuratissimo nella ricostruzione storica, al tempo stesso Eugenia invita il lettore a porsi gli stessi interrogativi che qui animano la riflessione sull’origine del male portata avanti dalla protagonista, riflessione oggi più che mai necessaria. -
Nell'antro dell'alchimista. Vol. 1
Scomparsa al culmine della sua carriera, dotata di un estro narrativo magico e irraggiungibile, Angela Carter ha scritto romanzi e racconti, e sono stati proprio questi ultimi a consacrarla come una delle autrici più talentuose del ventesimo secolo.rnrn«Il meglio della produzione della scrittrice inglese» – Il Venerdìrnrnrn«Una scrittrice raffinata dallo stile bizzarro, originale, barocco» – Margaret Atwoodrnrn«Talentuosa e fantasiosa scrittrice. L'immaginazione di Angela Carter non ha confini» – Joyce Carol OatesrnrnNell'antro dell'alchimista – diviso in due volumi di cui questo è il primo – raccoglie la produzione migliore di un'autrice fondamentale. La camera di sangue, secondo Salman Rushdie il capolavoro per cui verrà sempre ricordata, è una serie di bellissime fiabe in chiave moderna, libere riscritture di quelle classiche, in cui l'autrice sbeffeggia gli stereotipi di genere affidando alla figura femminile le redini della storia, donandole un erotismo inedito e conducendola verso un finale vincente rimaneggiato in chiave ironica. Fuochi d'artificio nasce invece dall'esperienza dell'autrice in Giappone ed è il punto di svolta nella sua produzione, nonché il momento in cui il tema del femminismo diventa centrale: «In Giappone ho imparato cosa significa essere donna e mi sono radicalizzata». Ai tesori custoditi all'interno di questa magistrale raccolta Angela Carter ha affidato il proprio testamento stilistico, servendosi di una scrittura raffinata, barocca, a tratti ermetica e costruendo una nuova mitologia femminista con cui condurre un'acuta analisi della società che supera le barriere del tangibile e penetra i meandri dell'immaginazione. Queste pagine, semplicemente, sono la testimonianza di una perdita incolmabile per la letteratura. -
Resta con me
Scendere, per risalire più in alto: questa è Elizabeth Strout, nella sua scrittura puntuale, nei chiaroscuri emozionali, e in quello sguardo sul mondo nel quale dilaga ancora, inaspettata e dunque più preziosa, l'eco di un'imperscrutabile salvezza.rnrn«Una delle voci più alte dell'odierna letteratura americana» - Leonetta Bentivoglio, la Repubblicarnrn«Ottimo romanzo dietro il quale si intravede l'influenza dei classici europei e americani dell'Ottocento. Un libro eccellente, curatissimo in ogni dettaglio, imperdibile per chi ama una narrativa di impianto classico» - Roberto Bertinetti, Il Sole 24 Orernrn«Io la Strout l'adoro. Scrive come un grande romanziere dell'Ottocento catapultato nel Maine» - Daria BignardirnrnTyler Caskey è una presenza insolita per la comunità di West Annett: è giovane e i suoi sermoni sono brillanti, frutto di una preparazione e di una sensibilità fuori dal comune. Ed è diverso dalle precedenti guide spirituali che i fedeli hanno conosciuto perché ha carisma e una moglie di grande bellezza e sensualità accanto. Quasi uno schiaffo di vitalità per tutta la cittadina. Eppure un giorno tutto può cambiare, l'attrazione trasformarsi in sospetto e maldicenza. La giovane signora Caskey muore. Una morte che travolge il marito e le loro bambine in modo irreversibile. La figlia maggiore, Katherine, di appena cinque anni, smette di parlare chiudendosi in un silenzio impenetrabile; Tyler non trova più le parole adatte in chiesa, né alcuna misericordia per chi si rivela ottuso, arido, distante. Cosa resta, quindi, del conforto religioso? Poco o niente, se di fronte alla fragilità di un lutto che si apre come una voragine nessuno riesce a compenetrarsi nel dolore altrui, se le meschinità di un quotidiano prosciugato di ogni calore si moltiplicano tra le mille illazioni che corrono lungo i fili del telefono propagando sciocche storie di adulterio o di malattia mentale. è vero, sono i conformisti anni Cinquanta, e West Annett è nel Maine, una terra di antichi pionieri rigidamente protestanti. Ma «Resta con me» si dilata oltre ogni confine e ci conduce nelle pieghe più oscure dei rapporti affettivi, lì dove ogni perdita può rivoluzionare una vita. Scendere, per risalire più in alto: questa è Elizabeth Strout, nella sua scrittura puntuale, nei chiaroscuri emozionali, e in quello sguardo sul mondo nel quale dilaga ancora, inaspettata e dunque più preziosa, l'eco di un'imperscrutabile salvezza. -
Indian summer
Dalla brillante penna di un caro amico di Henry James una delle più affascinanti e memorabili commedie della letteratura americana.rnrn«Uno stile letterario naturale, semplice e chiaro e nello stesso tempo pieno di poesia mai inopportuna e di raffinato humour. Inoltre vi ho sentito il peculiare marchio americano, e non è uno degli ultimi motivi per cui apprezzo grandemente i suoi libri » – Ivan Sergeevič Turgenevrnrn«Per coloro che sono ancora capaci di leggere romanzi per puro piacere, ""Indian Summer"""" è un libro meraviglioso» – Gore Vidalrnrn«Più volte in """"Indian Summer"""" la felicità della scrittura ci fa interrompere la lettura, pieni di ammirazione... È raro che la crisi della mezza età sia stata abbozzata in un romanzo con altrettanto umorismo, con una comicità gentile e una garbata accettazione dell'irrevocabilità della vita» – John UpdikernrnTheodore Colville, editore di un giornale in una cittadina di provincia dell'Indiana, è all'apice della carriera quando viene coinvolto in uno scandalo politico. Per recuperare tranquillità decide allora di vendere la testata e di recarsi a Firenze, città dove anni prima aveva vissuto un amore sfortunato, e lì, tra i ricordi contrastanti di una giovinezza che sembra ormai perduta, ritrova Mrs Bowen, un tempo la migliore amica della ragazza che in passato lo aveva respinto. Lina Bowen, donna affascinante e ormai vedova, abita con la figlioletta Effie e la bellissima Imogene, una giovane americana che vive in Italia sotto la sua protezione. Colville, nel pieno dei turbamenti della mezza età, è subito lusingato dal recuperato rapporto con Mrs Bowen e contemporaneamente attratto dal fascino acerbo di Imogene, dalla quale si lascia coinvolgere in una relazione non priva di ombre e dubbi. In una Firenze carica di suggestioni e pervasa da un'atmosfera quasi magica, tra balli in maschera e languide passeggiate lungo l'Arno, Indian Summer mette in scena l'interiorità di un uomo sagace e al tempo stesso malinconico, diviso tra il desiderio di accettare lo scorrere degli anni e il rimpianto per le illusioni e gli slanci giovanili, inseguiti ma impossibili da ritrovare nell'età adulta. Theodore Colville, personaggio dalle sfaccettature indimenticabili, diventa protagonista, suo malgrado, di un triangolo sentimentale, dando vita a una commedia degli equivoci in cui sono i moti del cuore a scandire il fluire del tempo."" -
Nel profondo
Attraverso una scrittura dalla precisione quasi inquietante, che le è valsa una candidatura al Man Booker Prize a soli ventisette anni, Daisy Johnson si serve di riferimenti culturali che vanno dal mito classico al folklore nord-europeo e costruisce un racconto di rara suggestione, in cui risalire le correnti del passato è l’unico modo per costruire la geografia del presente.rnrn«""Nel profondo"""" è una forza della natura» – The New York Times Book Reviewrnrn«Daisy Johnson è il nuovo mostro della narrativa» – Lauren Groffrnrn«Intriso di mitologia e di favole, """"Nel profondo"""" è strano, selvaggio, sconvolgente. Immergetevi anche solo per un istante, e ne riemergerete senza fiato» – Celeste Ngrnrn«Un romanzo profondamente coinvolgente e perturbante che trasporta il lettore in un mondo straordinariamente sinistro» – Sunday TimesrnrnGretel lavora come lessicografa: aggiorna le voci del dizionario, ragionando quotidianamente sul linguaggio, attività che ben si addice alla sua natura riflessiva e solitaria. Ha imparato che non sempre esistono vocaboli precisi per indicare ogni cosa, almeno non nel linguaggio di tutti; ma quando era piccola, e viveva su una chiatta lungo il fiume, lei e sua madre parlavano una lingua soltanto loro, fatta di parole ed espressioni inventate, e allora anche i concetti più astratti trovavano il proprio termine di riferimento, come il Bonak, definizione di tutto quello che più ci fa paura. Adesso sono passati sedici anni, esattamente la metà della vita di Gretel, da quando sua madre l’ha abbandonata, e le parole di quel codice stanno lentamente scolorendo, perdendosi nei fondali della memoria. Ma una telefonata inattesa arriverà a riportarle a galla, insieme ai ricordi di quegli anni selvaggi passati sul canale, dello strano ragazzo che trascorse un mese con loro durante quel fatidico ultimo anno, di quella figura materna adorata e terribile con la quale è arrivato il momento di fare i conti. I personaggi, i luoghi, la memoria, il linguaggio: ogni cosa è fluida e mutevole, come le acque torbide del canale che fanno da ambientazione a questa storia magnetica. Attraverso una scrittura dalla precisione quasi inquietante, che le è valsa una candidatura al Man Booker Prize a soli ventisette anni, Daisy Johnson si serve di riferimenti culturali che vanno dal mito classico al folklore nord-europeo e costruisce un racconto di rara suggestione, in cui risalire le correnti del passato è l’unico modo per costruire la geografia del presente. «Nel profondo è un romanzo» già in grado di emanare la propria mitologia."" -
Heat wave
Nel cuore di Manhattan, un magnate dell’immobiliare precipita da un grattacielo schiantandosi sul marciapiede sotto gli sguardi attoniti dei turisti. Si tratta di un suicidio? rnrn«Un bestseller da maestro del thriller. Heat Wave è bollente!» - James Pattersonrnrn«Richard Castle si dimostra tanto esperto nello scrivere thriller quanto nel risolvere crimini» - Dennis LehanernrnNel cuore di Manhattan, un magnate dell’immobiliare precipita da un grattacielo schiantandosi sul marciapiede sotto gli sguardi attoniti dei turisti. Si tratta di un suicidio? La giovane moglie-trofeo dal passato oscuro, i vari gangster e pezzi grossi che gli gravitavano attorno… sono diversi i sospettati, e tutti cominciano a sfoderare alibi. Le indagini vengono affidate a Nikki Heat, brillante e bellissima poliziotta della squadra omicidi di New York. Il secondo efferato omicidio nel giro di poco sarà la svolta in un viaggio nei segreti più torbidi della ricchezza, segreti che si riveleranno fatali… Ma la vera sfida, per Nikki Heat, è tollerare la collaborazione con il giornalista premio Pulitzer Jameson Rook, seduttore nato. Fra loro sono subito scintille. E l’ondata di calore anomalo che travolge New York non aiuta… -
Il manoscritto
Franck Thilliez, maestro del giallo francese, proprio come la protagonista del Manoscritto, costruisce un intreccio calibrato al millimetro, giocando con i temi perturbanti del doppio e della memoria, incastrando in ogni svelamento un nuovo mistero; il risultato è un thriller implacabile, che non lascerà scampo a nessuno, lettore compreso.rnrn«Il maestro incontestato del thriller francese» – Ian Manookrnrn«Il fenomeno Thilliez è sorprendente» – Le Figarorn«Franck Thilliez mette in scena un killer efferato, per chi ama aver paura seduto al sicuro sul divano» – Il VenerdìrnLéane Morgan è considerata la regina del thriller, ma firma i suoi libri con uno pseudonimo per preservare la propria vita privata, che ha subito un profondo sconvolgimento: sua figlia Sarah è stata rapita quattro anni prima e la polizia ha archiviato il caso come omicidio a opera di un noto serial killer, pur non essendo mai stato ritrovato il corpo della ragazza. Dopo la tragedia, del suo matrimonio con Jullian non è rimasto che un luogo, la solitaria villa sul mare nel Nord della Francia che Léane ha ormai abbandonato da tempo; ma quando il marito viene brutalmente aggredito subendo una perdita di memoria, lei si vede costretta a tornare in quella casa, carica di ricordi dolorosi e, adesso, di inquietanti interrogativi: cosa aveva scoperto Jullian, perso dietro alla ricerca ossessiva della verità sulla scomparsa della figlia? Intanto, nei dintorni di Grenoble, viene ritrovato un cadavere senza volto nel bagagliaio di una macchina rubata: potrebbe forse trattarsi di un'altra vittima del presunto assassino di Sarah. Le intuizioni del poliziotto Vic, dotato di una memoria prodigiosa, permetteranno di incastrare alcuni tasselli del puzzle, ma altri spaventosi elementi arriveranno a confondere ogni ipotesi su una verità che diventa sempre più distante, frammentaria e, inevitabilmente, terribile.