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La via siciliana allo sviluppo e all'ordinamento sociale. La circolazione delle idee tra '800 e '900
Partendo dalla ricerca sui meccanismi e i canali di divulgazione delle idee economiche in Sicilia tra '800 e '900, nel volume viene messo in evidenza in che modo, attraverso le riviste palermitane e catanesi, inizino a circolare anche nell'isola le idee dei fisiocrati, di Smith, di Ricardo, di Say, alcune volte adottandole, altre travisandole, ma in ogni caso allargando il campo di indagine. Basti pensare, da una parte, alla diffusione a Palermo di una scuola liberista con a capo Francesco Ferrara e, dall'altra, all'affermazione di una scuola protezionista a Catania capitanata da Salvatore Scuderi. Anche alla diffusione delle teorie del positivismo, dell'osservazione e dello studio della moderna figura femminile viene dato largo spazio, così come alla circolazione delle riflessioni della scuola sociale francese, in un primo tempo, di quella socialcattedratica tedesca, in un secondo tempo, e delle idee marginaliste e corporativiste in epoca fascista. Una mappatura delle idee e teorie economico-sociale al fine di individuare i luoghi di produzione, i percorsi di circolazione, le aree di ricezione, i modi della diffusione e dell'applicazione pratica dei principi della scienza sociale. -
Scritturiamo Bellini
«Avvolti dalla bellezza eterna delle melodie dello straordinario musicista etneo, ne abbiamo studiato l'approccio alle opere e la disposizione d'animo. Siamo stati a teatro, nel museo a lui dedicato, alla villa che ha preso il suo nome e perfino all'aeroporto: abbiamo osservato la toponomastica, avvistato monumenti, riflettuto a lungo su una morte drammatica. Si scrive Vincenzo Bellini, - ci siamo detti infine - ma si legge Catania. È nata così questa sinfonia di racconti, che prende spunto più o meno liberamente da alcuni aspetti della vita e delle opere del Cigno per parlare di vecchiaia, imboscate, tenerezze, malattie, tradimenti e rinascite». (Dalla Nota dei curatori). Racconti di Ottavia Cristaldi, Salvatore Giovanni Emanuele, Luana Paladino, Maria Elena Torrisi. -
Non c'è pace per Olivia. Due nuove inchieste per il commissario in pensione Delcaso
Olivia Delcaso è in pensione, stenta ancora a trovare la sua nuova dimensione, d'altra parte i cadaveri continuano a comparire lungo il suo cammino, sembra che glielo facciano apposta, e lei non riesce a sottrarsi alla sua missione di rendere loro giustizia. -
Albergo Framonti
Agnese vive all'interno di un albergo di montagna. Questa bambina cresce e diventa donna senza, suo malgrado, riuscire a invecchiare. L'attenzione della narrazione si sposta su altri personaggi, per la maggior parte femminili: la madre Adelina che sogna l'amore, le bariste Elda e Filomena che governano l'albergo, Nina, venuta da lontano ad addolcire le amarezze di Guido. La presenza di figure maschili è minima, seppur molto importante quando schiera un padre granitico davanti a un figlio sempre alla ricerca, invece, di un dialogo. -
Reticolati. Mississipi 1943. Diario di un ufficiale pilota italiano internato nei campi di concentramento americani
L'A. ha preso le mosse dalla narrazione di uno dei grandi eventi che hanno mutato il corso del secondo conflitto mondiale, la caduta della Tunisia, per proseguire poi con l'amaro racconto del proprio vissuto quotidiano nel ""regime concentrazionario"""" creato dagli Stati Uniti d'America per i prigionieri di guerra italiani. La Storia è stata, così, scritta dall'interno, cioè da un protagonista in divisa che ha saputo coglierne tutta la tragica essenza."" -
Vi racconto Nanni Loy. Un ritratto inedito del regista sardo fra cinema, tv e impegno politico
«Questa biografia su Nanni Loy venne concepita subito dopo la sua scomparsa avvenuta il 21 agosto del 1995 a Fregene, dove stava trascorrendo un breve periodo di vacanze nella villa di Gillo Pontecorvo. Non è quindi un caso che tutte le testimonianze raccolte in questo volume siano immediatamente successive alla morte del regista, e che molte di queste figure testimoniali siano ormai anch'esse scomparse. Tuttavia, la vivacità e la passione espresse in queste ""memorie"""" da persone che furono molto vicine al regista, hanno conservato una freschezza e un'autenticità - proprio perché ormai immutabili - che, a rileggerle oggi, sorprendono e a tratti commuovono»."" -
La colpa della coscienza
La funzione educativa della colpa rappresenta una delle più gravi aberrazioni umane, in grado di fabbricare veri e propri mostri. Agire per colpa o, ancor peggio, amare per colpa non significa amare ma creare un mondo al contrario, iniquo e pericoloso da vivere poiché realizza false realtà che ci rendono schiavi e predatori di noi stessi e degli altri. La Colpa allontana dalla Coscienza e dalla vera Conoscenza, che è vera solo quando libera dagli inganni della Colpa. Questo libro si propone di tracciare, attraverso un'imponente mole di fonti provenienti da varie discipline, un'osservazione completa del fenomeno colpa e delle sue implicazioni storiche, sociali e individuali. In questo studio sono inclusi contributi provenienti dalla Fisica, dalla Storia antica e dalle Religioni, dalla Filosofia e dalla Psicologia, ma anche dalle Scienze dello Spirito e dall'Ufologia per fornire, di questo tema cardine dell'evoluzione umana, un profilo a tutto tondo. Al contempo viene presentata una visione unica e personale della Colpa in relazione alla Coscienza, frutto dello studio dei vari contributi e della vasta esperienza clinica e personale dell'Autrice. -
Sciocche lacrime
«Patria, giovinezza, padre, Gesù: i temi della sua poesia prendono spunto da situazioni, sentimenti e avvenimenti che, a seconda della linea di incandescenza personale, scoprono una comune, caustica appartenenza. Una linea che impegna a commisurarsi col presente, con la realtà. Di qui le molte, addensate nodosità, le screpolature del discorso che si inseguono incessantemente. Una scrittura avvolgente e tesa che appunto si tende su un orizzonte di aspettazione, ma che si apre anche, sensibilmente, alle angosce, ai varchi che si aprono in questo diario lirico lasciato scorrere sui rischi di un'avventura dell'animo e della mente ma anche sul riconoscimento forse della impossibilità, o comunque della difficoltà di approdare a un quadro e ambito precisi. Da qui il carattere di necessaria vitalità ma anche il senso di fragilità e vulnerabilità di questa lirica, ovvero un concetto di poesia sentita come disponibilità piena a riproporsi sempre in causa con il mondo, un mondo che sembra sottrarsi e volersi chiudere in sé». (Dalla Prefazione di Tiziano Broggiato) -
Disvelamento. Nella luce di un virus
La débâcle di questi due anni riguarda tutti: i media, la politica, il corpo sociale nel suo complesso. L'epidemia e il suo uso politico hanno messo in luce le viltà e le debolezze di interi settori, le fragilità di quella democrazia che diamo per acquisita e, soprattutto, la miseria teoretica e morale di coloro che dovrebbero analizzare e spiegare il mondo. Gli intellettuali, stricto o lato che sia il senso dato a questa parola, hanno mostrato con la loro ignavia le crepe che si sono aperte nel nostro stare consapevolmente al mondo. Biuso ci mostra come si possa leggere con parresia e compassione, con sapienza filosofica, letteraria e antropologica, questo nostro difficile passaggio storico e che cosa tutti potremmo imparare da esso. (Davide Miccione) -
Verso Occidente
"Verso Occidente"""" è un libro singolare dove il racconto, l'epica, il dialogo teatrale e la lirica si incontrano e si fondono armoniosamente, sorrette dalla forza e dalla potenza espressiva della poesia. La poesia è, infatti, il linguaggio scelto dall'autore per dare voce ai vari protagonisti del libro ed è attraverso di essa che questa voce si fa strada nell'animo del lettore, andando a risvegliare sensibilità sopite e a suscitare emozioni profonde. Presentazione di Roberto Mussapi." -
Peperina
Peperina è una bambina vispa, allegra e molto generosa. Suo nonno falegname le costruisce il pirulì, strumento musicale con il potere di donare felicità a chi lo ascolta. Un giorno offre la sua mantellina a una vecchietta infreddolita che, in cambio, le dona un fermaglio per capelli a forma di fata. Una mattina, il fermaglio prende vita e parla a Peperina: lei è Domisol, la sua fatina, e per volontà della Grande Fata regina deve condurla con sé nel regno di Gransarò, dove tutto è diventato triste e grigio a causa della cattiveria di Amuso, re di Regnocupo. La bambina segue Domisol in un magico viaggio che parte dalla foresta di erba della sua scuola e, dopo una serie di peripezie, accompagnata dai tre orsetti Diesis, Bemolle e Bequadro, raggiunge il Monte Musico dove la Fontana della Melodia è asciutta. Peperina, con l'aiuto degli amici, suona il suo strumento che fa sgorgare di nuovo la Melodia dalla Fontana, riportando subito il colore e la gioia ovunque nei due regni. Età di lettura: da 6 anni. -
Umani del tardocapitalismo. Una tragedia senza dèi né eroi
L'antichissima dea Namgyalma viene ingaggiata dal Buddha per investigare sulle cause e gli effetti di un tremendo sconvolgimento che sta contaminando il mondo degli umani. Così, sceglie nel giovane e timido Abdul un referente per farsi accompagnare in un viaggio attraverso il disagio e i limiti della vita contemporanea. In una sola notte, i due viandanti battono le strade di una piccola cittadina alla ricerca di indizi rivelatori. Namgyalma, dea della conoscenza e dell'infinita compassione, riesce a leggere nei pensieri delle persone con cui entra in contatto e, tramite questi pensieri, prova a identificare il male esiziale che condanna il presente della specie. La ricerca svelerà alla dea e ad Abdul le oscure profondità della perversione culturale e sociale imperante, e porrà in luce il trionfo generale dell'omologazione, dell'ignoranza, dell'intolleranza, del consumismo e dell'interesse, quali mezzi di autoconservazione fraintesi per fini e cardini di un'esistenza ormai priva di prospettive. Può l'umanità del tardocapitalismo essere redenta? Esiste una possibilità di salvezza per il mondo? -
Naucellio. Un siracusano, senatore di Roma e poeta misconosciuto
Fino alla metà del secolo scorso Naucellio era poco più che un semplice nome, uno dei tanti destinatari di alcune lettere del celebre senatore romano Quinto Aurelio Simmaco dalle quali si ricavavano poche frammentarie notizie sulla vita e l'attività del siracusano. Nel 1950 il filologo romagnolo Augusto Campana ritrovò, all'interno di un codice umanistico miscellaneo, custodito nella Biblioteca Vaticana e appartenuto al celebre umanista Angelo Colocci, la copia di una raccolta di 71 componimenti poetici latini che, nel 1493, erano stati scoperti, nel monastero di Bobbio, in un manoscritto di cui, negli anni successivi, si erano perse le tracce. La raccolta, nota a partire da quel momento col nome di Epigrammata Bobiensia, ha dato modo agli studiosi di poter conoscere meglio la figura e la personalità del fino ad allora semisconosciuto poeta siracusano tardoantico. Rivolgendosi a un pubblico di non specialisti e in un linguaggio semplice e chiaro, l'autore affronta alcuni dei numerosi problemi posti dalla raccolta e analizza, traduce e correda di note illustrative sia gli epigrammi attribuibili a Naucellio sia le lettere indirizzategli dall'amico Simmaco. -
L' orizzonte degli eventi
L'esistenza di Angela è avvolta nel mistero. Marco Stevo, maestro di chitarra e grande virtuoso, se ne innamora rimanendo intrappolato in una vita non vissuta. Si può amare un fantasma? -
Tre affettuosi sgambetti a Sciascia
«Anch'io, come s'è espresso - col tramite di Corrado Avolio - nel suo incipit Enzo Papa (amico di lunga gittata), desidero aprire il mio cenno introduttivo su peso e suono di una pertinente parola. In siciliano, forse a Bronte con maggiore incisività, il termine ""minuzzagghi"""" possiede un preciso significato: sta a indicare l'insieme di cose minute, di frantumi, tritumi, scaglie resesi ormai inutilizzabili. Saranno pure inutili, anche se per Aldo Palazzeschi, nella celebre poesia """"Lasciatemi divertire"""", dichiara con trasporto fanciullesco che «Non è vero che non voglion dire», ma «vogliono dire qualcosa»; e qui, lungo l'asse asimmetrico dei tre sgambetti agitati da Enzo Papa tra le gambe di Sciascia, non è certo (o non soltanto) un lasciarsi cullare dall'estroversa e accattivante papiniana fantasia propria del pleomorfismo creativo di Palazzeschi, piuttosto è un calarsi nell'affermazione esplicita sul diritto all'arte (e l'arte della critica non è da meno)». (Dalla premessa di Aldo Gerbino)"" -
In famiglia siamo tutti belli
Gli aneddoti di cinque generazioni raccontano uno spaccato storico e familiare fortemente radicato al territorio, la Sicilia. La narrazione degli eventi segue il capriccio dei ricordi, tra quartieri scomparsi e luoghi dell'infanzia, tra storie di affetti e di mancanze, di guerra e di ricostruzioni. I momenti insieme, ai cugini e ai nonni, intervengono rassicuranti per dirottare le preoccupazioni quotidiane per un futuro incerto verso un passato sereno, da raccontare. -
Casa inter(n)a
Abitarsi. Guardarsi dentro. Mettere le mani in dolori lasciati chiusi negli scatoloni per troppo tempo. Di cosa sono fatte le nostre case? Cosa abbiamo messo nel ripostiglio? Che posto hanno le nostre emozioni e i nostri ricordi? Per poter vivere fuori, è necessario conoscere il dentro. Unire quei pezzi di noi che abbiamo incontrato finora, grazie alla relazione con l'Altro. In questo ""viaggio di ritorno a casa"""", l'Altro è un bambino. Lì, di fronte al lago, alle facce stanche dei pescatori, a quel mare dello Stretto, inizia un percorso che permette al protagonista di incontrarsi, per la prima volta, davvero. Un viaggio a ritroso nel passato, da cui emergono ricordi infantili, vissuti fino a quel momento nascosti, nuovi modi di vedere le cose. Il punto di partenza: la mappa che disegnò insieme alla nonna, quando era un bambino. Se entrare dentro può spaventare, farlo è necessario per poter mettere insieme i pezzi della nostra casa."" -
Una specie di magia. Io e Freddie
Andrea è un vivace ragazzo di periferia che, travolto dalla frenesia della quotidianità, si ritrova improvvisamente ad affrontare le proprie inquietudini. Gli studi universitari, la passione per la musica e l'amore per la madre sembrano scandire un'esistenza priva di fronzoli, celando alla perfezione una realtà che, invece, si rivela ben diversa, intrisa da frequentazioni discutibili, intolleranza e violenza gratuita. Senza nemmeno accorgersene, il torbido contesto in cui si ritrova a galleggiare lo allontanerà presto dagli affetti più cari e dallo studio, ma soprattutto lo porterà a scontrarsi con il fratello omosessuale, di cui non condivide lo stile di vita. Chiara, la giovane studentessa di Medicina di cui è innamorato, sembra essere l'unico punto fermo di un equilibrio assai precario, ma nasconde un segreto che aggraverà ulteriormente il suo stato emotivo e sarà anche la causa inconsapevole del suo contatto con l'HIV. Proprio quando tutto sembra perduto, però, Andrea troverà la forza per affrontare i suoi incubi e per vincere la sua personale battaglia per la vita. A sostenerlo sarà un nuovo e inatteso compagno di strada: il fantasma di Freddie Mercury. -
Il presagio del pipistrello rosso
Premiato con Segnalazione Particolare della Giuria ""Sezione Inediti per il Cinema"""" del 46° Premio Casentino, è un romanzo di fantascienza sociologica sullo sfondo del mondo cibernetico del 2048. L'ispettrice Azueyla, giovane proveniente dall'avanzato """"mondo felice"""" di Bat City, ricopre per le sue particolari doti due incarichi eccezionali, il primo dei quali la porta a Forgotten City, zona rimasta celata e allo stadio degli anni '60, per motivi che la trama svelerà. La missione sarà più ardua del previsto e, nel confronto tra due organizzazioni sociali distanti, lei dovrà compiere una scelta di umana sopravvivenza. Incontrerà l'amore e, più volte, quel pipistrello che, inteso dagli altri come presagio ora funesto, ora fausto, è il filo rosso della trama."" -
Anna
«Il primo incontro di Paolo con Anna avviene in un campo agricolo. È come un'apparizione, che ha qualcosa di antico e persino di numinoso. ""Era una giovane donna bruna, capelli lunghi, neri (...) Era una bella donna, tipico esemplare siculo-greco"""". È una personificazione dell'Eterno Femminino, figura archetipa che condensa in sé quanto di più fascinoso è custodito dalle donne, nella loro essenza più insondabile. La figura di Anna si imprimerà nell'animo di Paolo, inestirpabile; e sarà come il leitmotiv di un percorso di formazione i cui tratti salienti saranno costituiti dagli opposti movimenti di avvicinamento e fuga dalla donna desiderata ma difficilmente raggiungibile nella sua bellezza sanguigna e tormentata. Con una scrittura tersa e accattivante, con uno stile oggettivo che restituisce i fatti nella loro nudità eloquente, questo romanzo di Andrea Vecchio ci trascina nel flusso di una narrazione in cui inizio e fine sono connessi da una necessità stringente, ineludibile e fatale come un destino.» (Giuseppe Bella)""