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L' odore silenzioso della notte
«È la notte la patria indiscussa delle lacrime più brucianti e degli amori più meravigliosi, del sentire più alato e della violenza più inaudita. Come un lupo solitario, Vincenzo è un superstite di mille tempeste e altrettante malinconie, ed offre la sua pelle sotto forma di salvifiche parole a chi incontra.» (Dalla Prefazione di Mario Sicolo) -
Archeologia urbana a Cagliari. Scavi nella chiesa di Sant’Eulalia alla Marina. Vol. 17/1: Il quartiere dalle origini ai giorni nostri: status quaestionis all'inizio della ricerca
Le indagini sotto la chiesa di S. Eulalia, nel quartiere della Marina a Cagliari, sono iniziate nel 1990, riprese e condotte ininterrottamente dal 1999 al 2002 con due campagne ulteriori nel 2005 e nel 2007-2008. Hanno restituito una realtà urbana pluristratificata che consente di ripercorrere e raccontare la storia e l’urbanisticadel quartiere stesso e più in generale di Cagliari, dall’antica Karales alla città odierna, attraverso strutture, sedimentazioni, asportazioni e interri: una storia fatta di costruzioni e distruzioni, di ‘pieni’ e ‘vuoti’, altrettanto significativi questi ultimi nelle dinamiche di evoluzione di un centro urbano. I contesti rinvenuti sono numerosi e assai significativi, e ancor più i reperti, testimonianza della cultura materiale che accompagna il vissuto quotidiano della città in oltre duemila anni. Si è ritenuto opportuno suddividere la grande mole di materiale e di dati acquisiti in singoli contesti in 6 volumi. La serie inizia dunque con il volume 1. Il quartiere dalle origini ai giorni nostri: status quaestionis all’inizio della ricerca, un inquadramento doveroso sulla storia del quartiere, necessario al lettore. -
Pòl èsse' Mèjo. Una guida dei paesi del Comune di Perugia oppure la ricerca della Tletìna
"Pòl èsse, originale atto d'amore di Andrea Proietti Bertolini verso """"Mamma Perugia"""", verso """"la dolce Mamma de tutt'i paese / che tal su' còre da sempr' enn' appése"""", torna alle stampe a quindici anni di distanza dalla prima edizione, apparsa nel 2005. Con un percorso immaginario e concreto al tempo stesso - l'intreccio narrativo è di fantasia, mentre le tappe del cammino rispondono a realtà - l'autore ottiene più risultati: aiuta a conoscere meglio Perugia, propone la bellezza meno nota del territorio comunale, esalta l'identità cittadina, evidente già nella scelta del dialetto. Andrea Proietti Bertolini, alias Bindlìno, impegnato nella ricerca della bizzarra Tletìna, si muove agli estremi del nostro Comune proponendoci una Perugia inconsueta: non la bellezza nota della Fontana Maggiore o dell'Arco Etrusco, ma il fascino aggraziato dei borghi, dei castelli, dei campanili e delle campagne che fanno da corona al nostro centro storico. Il risultato è un amorevole omaggio a Perugia, un volume agile e piacevole che accompagna il lettore lungo una passeggiata in rima, appassionata e divertente"""". (Dalla Prefazione di Leonardo Varasano, Assessore alla Cultura del Comune di Perugia)" -
Bartholomaei Eustachii Sanctoseverinatis, Libellus de dentibus-Bartolomeo Eustachio di San Severino, Trattatello sui denti
Il presente volume offre la prima traduzione dal latino all'italiano del trattatello monografico ""Libellus de dentibus"""" (1563) di Bartolomeo Eustachio, medico ed anatomico del Cinquecento, originario di San Severino Marche. Alla traduzione del trattato, che costituisce la prima opera monografica a stampa interamente dedicata all'anatomia dentale, si affianca quella dell'apparato di note al testo allestito da Pietro Matteo Pini, allievo e stretto collaboratore di Eustachio. Oltre ad una introduzione sulla vita e le opere di questo importante medicus philologus del XVI secolo, il lettore potrà trovare una serie di utili considerazioni intorno all'originalità e alle innovazioni scientifiche apportate dal """"De dentibus"""" rispetto agli altri grandi anatomisti del tempo (Vesalio e Falloppio, in primis) nonché un'Appendice dedicata a riflessioni linguistico-stilistiche sull'opera (e sulla sua traduzione italiana), nel più ampio quadro della prosa medica in lingua latina del Rinascimento."" -
Versi sfusi
"Cosa aggiunge, dunque, questo libro, a quanto già detto da Francesco Curto nelle raccolte che si dipanano per oltre un cinquantennio? Molto o poco, non importa. Si tratta di una necessaria conferma. Una nuova raccolta che dimostra, inconfutabilmente, come il poetare sia, di per sé, un'esigenza costante e incomprimibile. Per chi è poeta"""". Sandro Allegrini" -
Mesamianno. Vocaboli perugini da non perdere e altre peruginerie
Maria Luisa Ranieri propone un recupero linguistico (antropologico e identitario) di persuasa peruginità: azione meritoria, degna di chi ha contezza delle radici colte della nostra lingua locale. Così ci presenta murigge (che discende da ""meridies""""), tamanto (che viene da """"tam tantus""""), pescolla (che richiama """"pes cum olla"""", ossia piede che entra in un contenitore) e tanti altri lacerti di consapevole latinità. Ma quello che più amo, di questa civilissima donna e poetessa sensibile, è il racconto della sua vita umana e professionale. Il ritratto del filosofo nonviolento Aldo Capitini è veridico e inusuale. Così come ha fatto bene a recuperare da precedenti raccolte poesie come Recita di Natale o L magone, legate alla propria esperienza di maestra. Che, secondo l'etimo, è """"magis ter"""", ossia """"tre volte più grande"""". Non solo dei suoi scolari, ma anche di tutti noi. Sandro Allegrini"" -
Umberto Palumbo. In gioco con Raffaello. Ediz. illustrata
Il trompe-l'oeil, come dimostra in queste opere Umberto Palumbo, ha, ancora oggi, qualcosa da dire, una sua innegabile modernità come alcune mostre hanno cercato di spiegare. La sua attualità consiste, come sostiene giustamente Ernst Hans Gombrich, nel legame che unisce pittore e spettatore, ""sul reciproco potenziarsi dell'illusione e dell'attesa: la mosca dipinta sul piano di fondo, le lettere dipinte sul portacarte"""". Ogni inganno dell'occhio, financo sulle opere di un Maestro sublime e perfetto come Raffaello, presuppone la presenza di un contesto spazio-temporale e la partecipazione di uno spettatore attivo, che interagisca con l'opera, che la guardi, la studi, la osservi, prima per crederla reale, surreale o forse iperreale, poi, per ammirare l'abilità del suo artefice, quindi per provare attrazione, divertimento, sorpresa paura, ma anche solo per riflettere sul mondo della realtà e delle illusioni. Nell'anno di Raffaello e del coronavirus, questo piccolo libro ne è testimonianza."" -
Il segreto del monastero
Per Jessica non è una decisione quella di invaghirsi di altre donne, semplicemente accade. Spinta a fuggire a causa del provincialismo che la circonda e la soffoca, si rifugia in un monastero di monache benedettine per riflettere sulla sua sessualità. Un tragico segreto custodito tra quelle vecchie mura sconvolge i suoi piani. Nella eccitante ricerca di svelarlo, i suoi sentimenti per una giovane monaca sono messi a dura prova. -
Fiabe dal mio intestino
Un intestino capriccioso smette improvvisamente di fare il suo dovere, diventa immobile e azzera tutte le funzioni fisiologiche di un normale apparato digestivo. Da allora inizia il calvario per la protagonista, anche se c'e una dolce fatina che cerca di aiutarla in ogni modo con le sue strane magie... Parte del ricavato dalla vendita di questo libro sarà devoluta in beneficenza all'associazione ""Un filo per la vita Onlus"""" che tutela i pazienti affetti da insufficienza intestinale cronica benigna (come la pseudo-ostruzione intestinale di cui soffre l'autrice), promuove inoltre programmi di ricerca e sperimentazione su queste malattie rare e misteriose. Età di lettura: da 11 anni."" -
Ristretta descrizione degli avvenimenti occorsi ai Cisalpini nello trasporto, e permanenza loro a Cattaro. I deportati cisalpini e la scrittura dell'io di François Bouchard
Con l'occupazione austro-russa dell'Italia centrale e settentrionale tra aprile 1799 e giugno 1800, vengono deportati senza processo in Dalmazia e in Ungheria parte dei prigionieri politici raccolti nelle carceri milanesi. Tra questi, trentotto approdano il 2 luglio 1800 a Cattaro, l'odierna Kotor in Montenegro, dove sono rinchiusi nella casamatta chiamata Posto Soranzo. Questa esperienza carceraria durata un anno la racconta l'ingegnere Antonio Maria Porcelli, ex rappresentante al consiglio dei Giuniori e unico a farne la cronaca. Il suo testo porta una testimonianza preziosa su un episodio poco noto della storia italiana. -
I tre apprendimenti circolari per il management 5.0. Il modello della leadership generativa tra change management ed engagement organizzativo
Il testo prende spunto dal concetto di paideia applicata al management, ovvero da un sapere ""circolare"""" e da una visione sistemica necessari per affrontare le nuove sfide lavorative, organizzative e sociali che si stanno profilando all'orizzonte. Tema centrale è un riformismo manageriale di carattere non solo esecutivo, ma soprattutto """"umanistico"""". Per realizzarlo, l'autore avanza l'ipotesi di un nuovo modello di leadership, una leadership che definisce generativa, capace cioè di """"generare significato"""" per sé stessa, ma in particolare per le persone che vivono e lavorano dentro le moderne organizzazioni.Gli ambiti presi in esame sono quindi quelli del Management, della Leadership e delle Risorse Umane, le loro criticità tipiche e le soluzioni possibili, non solo sotto il profilo meramente specialistico, ma anche e soprattutto in un'accezione sociologica e pedagogica, quest'ultima intesa qui come """"educazione degli adulti"""". L'opera guarda al mondo organizzativo e al fenomeno della leadership da una prospettiva più lata: quella """"umanistica""""."" -
Autonomia reponsabilizzante. La Repubblica dei Ragazzi di Civitavecchia
Nel volume si fa un'attenta lettura del metodo educativo di responsabilità personale e sociale ideato da Tullio Granci, educatore umbro nativo di Città di Castello. Tullio, sviluppando un'azione educativa di ottimismo, di fiducia e di obiettivi trainanti, ha posto le basi all'essenza stessa del vivere civile e democratico, sperimentato dagli ""scugnizzi"""" del dopoguerra prima e dai """"giovani a rischio"""" poi, come bene di ciascuno e di tutti i membri della """"Repubblica"""". In tal modo è riuscito a far amare la scuola, il lavoro e l'onestà restituendo ai ragazzi la propria dignità personale. Compito dell'educatore, per Tullio, è quello di indicare via via una pluralità di traguardi sempre più consistenti, in un intervento a spirale verso la meta più alta quale la formazione personale e sociale del giovane racchiusa nella dizione-obiettivo: lo """"spirito del villaggio"""" sintesi di lealtà, giustizia e libertà, nella fraternità."" -
Amore in quarantena
«Queste poesie della silloge ""Amore in quarantena"""" di Gino Goti nascono dal mese di marzo 2020. È marzo, appunto - sebbene in pandemia - il mese della rinascita alla vita, nel perpetuarsi eterno e misterioso della natura. Che risponde alle proprie leggi. Così come l'amore non risponde ad altri che a se stesso. Quell'amore, appunto, che ha orrore di tutto ciò che non sia se stesso. E questa raccolta lo dimostra inconfutabilmente. (...) Amore come croce e delizia, gioia e pena. Perché, come dice la Yourcenar, """"L'amore è un castigo: siamo puniti per non aver saputo, o voluto, restare soli"""". E l'amore, appunto, non ammette solitudine, ma è insieme delirio e quiete accesa, desiderio acuto e potente di condivisione. Perfino nel buio più oscuro, non siamo mai soli. Perché l'amore è un """"delitto"""" per il quale si ha, giocoforza, bisogno di un complice. Amore, insomma, come alimento di vita (...)» (Sandro Allegrini)"" -
Empat(z)ia. Medici, pazienti e il loro folle rapporto
La sanità di oggi vista con feroce ironia ma profonda verità da chi ci lavora da quasi trent'anni. I problemi, le lotte, i conflitti. Un libro inadatto ai suscettibili ma perfetto per le persone vere. Con una chiosa di serietà per una progettazione futura nel tentativo di ricompattare medici e pazienti verso un obiettivo comune di salute e di allontanare dall'intimo incontro personale e propositivo del processo di cura tutte quelle figure che negli anni ne hanno minato le basi, spesso con ignobili secondi fini. Una descrizione cruda, apparentemente descrittiva ma che invita a riflettere, per un auspicio di ritrovata com-passione. -
Mulini ad acqua nei territori di Vico nel Lazio, di Guarcino e di Collepardo
«Molti anni fa, esplorando il corso del fiume Cosa nel territorio di Guarcino e di Vico nel Lazio, nonché il corso del fiume Rio e Fiume, nel territorio di Collepardo, notai una serie di ruderi di vecchi mulini. La scoperta mi riportò indietro nel tempo quando avevo incontrato per la prima volta ""l'uomo bianco"""", il mugnaio, che dialettalmente a Vico veniva chiamato """"mul?nar?"""". La curiosità è stata sempre patrimonio del mio conoscere, così, grazie all'aiuto di alcuni amici archivisti, in particolar modo Giorgio Troja, mi sono ritrovato una infinità di documenti da esaminare dai quali estrapolare notizie per dare risposte alle mie domande. Il presente studio lo dirà a chiare lettere: darà risposte a chi vuole sapere cosa c'era lungo il corso dei fiumi dei nostri paesi. L'amore viscerale che ho per queste tre cittadine, Vico nel Lazio, Guarcino e Collepardo, mi ha permesso, dopo lunghe ricerche, di scrivere le belle pagine di scoperta e di conoscenza sul come venivano trasformati, attraverso i mulini ad acqua, i chicchi """"d'oro"""" di grano che diventavano farina, poi, pane quotidiano.»"" -
Radici e foglie soltanto. Catalogo. Ediz. illustrata
Espongono adesso al Museo civico di Palazzo della Penna due artisti di sensibilità e orientamento del tutto diverso tra loro, avvicinati però appunto dalla scelta di site-specificity: che significa, in qualche modo, una scelta di fedeltà territoriale o topografica, un desiderio di associazione costante a comunità residenti o al paesaggio locale. Siamo lieti di presentare due percorsi di ricerca artistica sicuramente aperti a questo o quell'orientamento internazionale; tuttavia non privi di rapporto a elementi nativi, che prendono di volta in volta forme e aspetti personali. Ne emerge una correlazione, tra ""questo mio luogo"""" e il Mondo, tra ciò che è nativo (e perciò anche spontaneo, non calcolato, ingenuo) e ciò che è cosmopolita, che caratterizza oggi, in un contesto di giorno in giorno più policentrico, la scena artistico-contemporanea globale. Poniamo dunque questa nuova mostra, Radici e foglie soltanto, all'insegna di una fluidità di movimento, dell'andare-e-venire tra Casa e Mondo. Mi sembra, lo ammetto, un gioco radicato in profondità nella storia del luogo - territorio, città, museo, collezioni: gioco fiducioso, circostanziato, promettente."" -
Statuto e inventari medievali della confraternita di S. Maria dei Laici di Amelia
Edizione critica, con traduzione italiana, introduzione e note, di una serie di documenti (soprattutto lo Statuto e due Inventari) di età medievale relativi alla confraternita e ospedale di S. Maria de' Laici di Amelia (TR). Si tratta di fonti assai rilevanti per la ricostruzione della vita istituzionale, politica, sociale, religiosa e sanitaria di Amelia fra Tre e Quattrocento. -
Mediterranea. Studi e ricerche di preistoria e protostoria in onore di Giuseppa Tanda
Il volume ""Mediterranea. Studi e ricerche di preistoria e protostoria in onore di Giuseppa Tanda"""", curato da Riccardo Cicilloni e Carlo Lugliè, costituisce un doveroso omaggio ad una Archeologa che alla Preistoria e Protostoria ha dedicato la sua pluriennale attività scientifica, dando un enorme contributo alla definizione e interpretazione delle più antiche fasi culturali della Sardegna (e non solo), con indagini, scavi e numerosissime pubblicazioni. Nell'ottica di un affettuoso e sentitissimo tributo alla Studiosa, hanno partecipato all'opera miscellanea gli amici di una vita, i colleghi più stretti, gli allievi ed i collaboratori della Professoressa, con contributi di alto valore che, speriamo, possano offrire nuovi ed interessanti apporti per lo studio della Preistoria e Protostoria della Sardegna e dell'intero Mediterraneo occidentale."" -
2020. L'anno della decadenza e della speranza
Il libro tratta le dinamiche sociali emerse, ma ancora di difficile lettura, in Italia e in molti altri paesi occidentali in relazione alla pandemia. In tal senso, il volume è un tentativo d'interpretazione dei comportamenti degli attori sociali di fronte al trauma della pandemia, alle nuove sfide della percezione dei rischi e delle attribuzioni delle colpe come anche delle responsabilità risolutive. Gli autori propongono contributi che riguardano non solo le dinamiche collettive di elaborazione del trauma, trattate nel capitolo di Uliano Conti, ma anche le dimensioni locali per un futuro generativo, attraverso lo studio proposto da Raffaele Federici. -
Prigionieri di nuvole
Il poeta tesse i profili degli affetti e degli incontri, struggenti di elegia, sognanti in riva al mare e nell'aria sente i sorrisi nascosti ""in un arcobaleno di rugiada"""". Poesia dalle cromie intense che si schiude nei ritmi del silenzio spirituale dei paesaggi interiori, nelle """"smorfie colorate"""" che deridono la notte, nella grazia della luna, nelle parole scolpite sulle orme del cuore per sublimarle in luce, nel sorriso dei bambini che volano in cielo perché hanno ali per volare, nel rumore del grande fiume della morte che """"scorre gentil"""". I termini si contendono lo specchio dell'anima: """"i fasci di luce ovattati prigionieri di nuvole"""", """"soffi di sole"""", """"smorfie colorate"""", """"piogge incantate"""", le lagrime dolci della pioggia, il ticchettio soave del creato costituiscono un vocabolario poetico personale ricco di suggestioni.""