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Il poeta gentile. Celestino Ciaralli e il canto a braccio di Amatrice. Con QR-code con voci dei poeti
In queste pagine è racchiusa la storia del poeta Celestino Ciaralli, nato il 4 gennaio 1919 a Castel Trione, antichissima frazione di Amatrice adagiata sul versante laziale dei Monti della Laga, a 1.114 metri sul livello del mare. Ancora oggi riconosciuto come uno dei più talentuosi e rappresentativi cantori della sua generazione, egli contribuì in maniera determinante al lustro della scuola amatriciana dei maestri dell'improvvisazione poetica. Ripercorrendo la sua vita e la sua produzione artistica, si riscoprono aneddoti della storia di Amatrice e del suo ricchissimo patrimonio culturale, di cui il canto improvvisato - eseguito da solo o con l'accompagnamento della zampogna - rappresenta uno degli aspetti più affascinanti ed arcaici, legato a doppio filo alla millenaria tradizione pastorale e transumante dell'Appennino centrale. Non a caso, fin dai suoi albori del quattordicesimo secolo, l'ottava rima ha rappresentato una delle espressioni più sincere e rappresentative della poesia italiana, sia colta che popolare, fenomeno che nel tempo seppe affascinare tanti grandi nomi della nostra cultura, da Alessandro Manzoni a Benedetto Croce. -
Oltre lo sguardo e la mente
I ?testi di Paolo Ferrante che accompagnano la pittura di Connie Sciacca si aprono con il primo Capitolo, L'Apocalisse, dei quattro che lo compongono e con la citazione del ventiduesimo capitolo dell'ultimo libro del Nuovo Testamento e della Bibbia, il più misterioso, il più affascinante. La prima poesia, Albero della Vita, è un dialogo ritmato dall'anafora ""dimmi"""" che ritorna all'inizio dei versi: è una richiesta o un'invocazione affinché l'uomo possa nutrirsi dei suoi frutti. Ma è anche una speranza. La lotta dell'uomo per la giustizia, per la verità e per il bene è condizionata dalla sua natura fallibile; vorrebbe farsi giudice del bene e del male ma la responsabilità è tremenda, non può farcela da solo. Per questo quell'albero è così importante, è un continuo richiamo alla sua forza vitale, alla vittoria del bene sul male, alla vittoria della vita sulla morte. Le opere di Connie Sciacca e, di conseguenza, gli scritti di Paolo Ferrante si muovono in questa direzione."" -
Sisto Mastrodicasa. Scienza e arte nel dialogo con i muri
L'ingegnere chiamato a consolidare una struttura fatiscente è un po' come un medico che deve curare un malato, ma con una differenza sostanziale: il medico può parlare con il paziente e farsi descrivere da lui i sintomi che avverte. Nessun ingegnere, invece, ha mai potuto parlare con strutture dissestate o muri pericolanti... nessun ingegnere eccetto uno, Sisto Mastrodicasa: a lui e solo a lui i muri parlavano. Questa è la sua storia. -
Cipolla rossa
Un cuore caldo nel petto, un cuore fatto di sangue e vene, battiti e tumulti. Un cuore che soffre, che muore, che di nuovo germoglia. -
La musica di scena nel teatro di Adelaide Ristori
Nel secolo in cui il melodramma costituiva il genere di spettacolo prevalente rispetto al teatro di prosa, il Grande Attore ottocentesco cercò di contrastarne la posizione dominante e la forte concorrenza. Attrice di rinomanza internazionale, in questo confronto Adelaide Ristori (1822-1906) perseguì una strategia ad ampio raggio, che comprendeva l'adozione di originali musiche di scena, da lei espressamente commissionate, a integrazione e commento delle sue interpretazioni teatrali. Un aspetto inedito, che Matteo D'Amico, compositore attento a tutte le possibili declinazioni teatrali della musica, indagò nella sua tesi di laurea, discussa alla ""Sapienza"""" di Roma nell'anno accademico 1982-83. Nell'anno delle celebrazioni del bicentenario della nascita di Adelaide Ristori patrocinate dall'Unesco, di concerto con la casa editrice Morlacchi, il Museo Biblioteca dell'Attore di Genova, che della Grande Attrice conserva il ricco Fondo archivistico, ha deciso di pubblicare quella tesi di laurea: pur a distanza di tanto tempo, essa conserva un valore esemplare, che ci auguriamo serva da stimolo per nuovi studi e approfondimenti."" -
Arte salutare e inoculazione antivaiolosa. Il medico Vincenzo Sacchetti nel Piemonte napoleonico e sabaudo
Seguire il percorso della vita del medico Vincenzo Clemente Andrea Sacchetti offre un’occasione, da non sprecare, per poter lanciare uno sguardo significativo alle tematiche storiche, mediche e sociali legate ad una stagione di grande rinnovamento, che interessò anche il Piemonte, quale fu quella napoleonica. La cultura medica del tardo Settecento e dei primi decenni dell’Ottocento innervò infatti l’impegno pratico e teorico del medico Sacchetti che, sorretto da una penna sostanzialmente felice, sfociò in alcuni scritti tra i quali spiccarono le Memorie per servire alla storia dell’innesto della vaccina. Lungo e articolato su diversi campi d’interesse risultò il cammino professionale di Vincenzo Sacchetti che, seppur formatosi nell’Antico regime, guardò convintamente alle innovative tematiche della riforma degli ospedali e della diffusione della vaccinazione contro il vaiolo. Le diverse sfaccettature del sapere medico, non disgiunte dai loro effetti sociali, rappresentarono perciò il fulcro attorno al quale ruotò tutta la vicenda umana di Vincenzo Clemente Andrea Sacchetti: medico torinese di famiglia originaria però del luogo di Polonghera. -
Guida galattica per complottisti. Riflessioni per un complottismo consapevole
Cosa è una teoria del complotto? Chi sono i complottisti? È possibile parlare di complotti senza essere complottisti? Siamo sempre più consapevoli del fatto che oggi viviamo in un mondo straripante di disinformazione, pregiudizi, miti, fake news e teorie dubbie. In questa fase storica il problema della conoscenza rappresenta una sfida straordinaria, una vera e propria emergenza globale ma anche l'occasione per tornare a riflettere sul modo in cui cerchiamo le risposte alle nostre domande, siano esse scientifiche, esistenziali o banali interrogativi della vita quotidiana. Questo saggio vuole essere una guida per comprendere la galassia del complottismo a partire dal modo in cui formiamo le nostre credenze di tutti i giorni. Attraverso esempi pratici il lettore potrà capire perché è così difficile far cambiare idea ad un complottista ma anche perché alcune teorie complottiste come il terrapiattismo pur non essendo vere possono rivelarsi, in un certo senso, addirittura utili se viste come occasioni per riconsiderare i nostri modelli educativi. -
Acque profonde. I fiumi della memoria
Se la carenza drammatica d'acqua dolce ha reso la vita dei pesci difficile e in molti casi impossibile, nel mare le cose stanno assai peggio. Con i pesci marini siamo da molto tempo letteralmente in guerra in quanto applichiamo a questa pesca una tecnologia militare: radar ed ecoscandagli usati un tempo per individuare sottomarini, sistemi di navigazione elettronici sviluppati dalla marina militare, aerei da ricognizione e da molto tempo i GPS satellitari per localizzare e seguire i banchi di pesci in movimento. Per quei paesi che ancora cacciano balene si spara loro con cannoni e proiettili esplosivi. La dimensione poi di questa carneficina è difficilmente immaginabile. ""Tutte le notti, per sei mesi all'anno, nel Pacifico settentrionale lavorano tra le millecinquecento e le duemila navi, in totale la flotta da pesca più grande del mondo."" -
Caso Meredith Kercher. Una vicenda giudiziaria tra due continenti. Con QR code con sentenze in appendice
Due pubblici ministeri indagano su un brutale omicidio avvenuto a Perugia la notte del 1º novembre 2007, vittima una ragazza inglese ventenne. Le indagini della polizia giudiziaria delegata convergono su un ivoriano, una ragazza statunitense e un ragazzo pugliese di ottima famiglia. Concordano anche una ventina di giudici che nel corso degli anni hanno celebrato processi ed emesso condanne. Vengono alla fine assolti con formula dubitativa la statunitense e il pugliese, l'ivoriano sconta in carcere una condanna a sedici anni e mezzo. Ma aver fatto il proprio dovere di magistrato fa scattare l'effetto paradosso: la gogna mediatica internazionale riservata al solo Giuliano Mignini, ""colpevole"""" di avere indagato anche sulla morte di Francesco Narducci. In questo libro parla finalmente lui, il magistrato che certe indagini e certi processi li ha fatti: la legge, nonostante tutto, rimane sempre uguale per tutti."" -
Le guerre di Mario Rigoni Stern. Trauma, racconto, guarigione
Quando Mario Rigoni Stern ritornò nella sua casa nel paese di Asiago, nel maggio del 1945, la sua mente e il corpo erano gravemente afflitti da anni di sofferenza fisica e morale, patita prima come soldato in guerra e poi come internato militare nei lager nazisti. Nella difficoltà di ricominciare una nuova vita, Rigoni Stern decise di raccontare pubblicamente le sue esperienze di guerra, rivivendo ogni momento e le emozioni che accompagnavano il ricordo. Nella sua poetica, la guerra si caratterizza come un'esperienza traumatica di alienazione dalla natura. Tuttavia, nell'accettazione di questa perdita è già presente la chiave per riscoprire un rapporto vivo con la natura, se stessi e le proprie emozioni. Tutta la narrativa di guerra di Rigoni Stern è, quindi, anche la storia di un lungo e faticoso percorso di guarigione, al centro del quale sta la scoperta del valore più importante, l'armonia. -
Cosa conta per me: in ascolto delle nuove generazioni. Dalla ricerca sociale alla co-progettazione delle attività per adolescenti
Il progetto di ricerca ""I fenomeni sociali nei Comuni della Zona Sociale n. 11, bisogni, strutture e servizi per le famiglie e i minori"""", che ha avuto come esito finale l'indagine condotta dal Dipartimento di Filosofia, Scienze Sociali, Umane e della Formazione dell'Università degli Studi di Perugia, coordinata dalla professoressa Silvia Fornari, nelle scuole dei Comuni appartenenti alla Zona Sociale n. 11, nasce come necessità condivisa dai soggetti istituzionali territoriali e del Terzo settore. L'urgenza riscontrata era quella di intervenire sulla fascia di età, pre-adolescenziale e adolescenziale, che fino a quel momento non aveva ricevuto la giusta """"attenzione"""" da parte delle istituzioni. Il testo offre l'opportunità di incontrare lo sguardo dei protagonisti istituzionali, degli studiosi, degli operatori dell'associazionismo, per un confronto sull'idea della partecipazione dei ragazzi e delle ragazze nella società contemporanea."" -
Ragguaglio areale delle precipitazioni intense in Umbria
Le relazioni che descrivono il ragguaglio areale delle precipitazioni intense in Umbria, pubblicate in questo volume, permettono di completare un'analisi, finalizzata al calcolo delle piogge di progetto, realizzata dal Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale con la collaborazione della Regione Umbria e del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Da oggi, oltre che usufruire delle curve di probabilità pluviometrica per numerose località distribuite sul territorio umbro (Analisi delle precipitazioni intense in Umbria; Morbidelli et al., 2016), unitamente ad una procedura di regionalizzazione che consente di estendere le valutazioni a qualunque punto ricadente all'interno dei confini regionali (Analisi regionale delle precipitazioni intense in Umbria; Saltalippi et al., 2020), il progettista di un'opera idraulica potrà anche effettuare la trasformazione di un dato di progetto da puntuale ad areale, grazie ai risultati presenti in questo volume, che sono stati ottenuti a partire dalle osservazioni pluviometriche disponibili in Umbria. -
Indiscipline. Rivista di scienze sociali (2022). Vol. 22
In questo numero presentazione sezione monografica Come sta l'Unione Europea? (a cura di Massimo Pendenza) Francesco Clementi, Carlo Spagnolo, Gianluca Navone, Massimo Pendenza, Marita Rampazi, Laura Leonardi, Beatrice Benocci, Pietro Pasculli, Ubaldo Villani-Lubelli, Dario Verderame il classico in discussione (a cura di Giovanni Pizza e Pino Schirripa) Ernesto de Martino (1908-1965), oggi. Antropologie a confronto Giovanni Pizza, Pino Schirripa, Marcello Massenzio, Antonio Fanelli, Leonardo Piasere, Gino Satta, Dorothy Louise Zinn, Luigi Cimmino note critiche di Mauro Agostini, Francesca Bianchi, Tiziano Censi, Fiammetta Corradi, Giuseppe Cotturri, Alessia Franco, Danilo Martuccelli, Laura Pennacchi, Fabrizio Tonello recensioni di Mariella Berra, Roberta Bortone, Maurizio Cerruto, Massimo Cerulo, Luigi Cimmino, Vittorio Cotesta, Stefano Cristante -
Regards sur le monde francophone. Ediz. per la scuola. Con QR Code
Questo volume si rivolge sia a studenti che seguono percorsi formativi di scienze politiche, internazionali, diplomatiche e della comunicazione, sia a quanti intendano operare in lingua francese in questi ambiti. Esso mira a sviluppare competenze linguistiche di livello intermedio, ma è adatto anche a studenti di livello più avanzato. Si tratta di un testo da utilizzare in aula, ma che può essere impiegato pure per lo studio individuale e autonomo, grazie anche alla possibilità di controllare le soluzioni delle attività nell'apposita sezione del libro. Regards sur le monde francophone si articola intorno a tre nuclei tematici principali: l'informazione giornalistica, il discorso politico e il francese della diplomazia e delle organizzazioni internazionali. È attorno a questi che sono costruiti i dossiers che compongono il volume, i quali, a loro volta, sono articolati in sezioni, che approfondiscono aspetti specifici. I materiali proposti sono autentici e sono resi fruibili didatticamente grazie ad attività che mirano allo sviluppo delle capacità di comunicare in maniera efficace. I testi sono inoltre accompagnati da approfondimenti e da rimandi a risorse supplementari. -
C'era una volta il cinema. Una storia del medium del '900
Affascinato dal racconto cinematografico e legato alla propria memoria di spettatore così come alla memoria storica, l'autore ripercorre quasi un secolo di cinema, dalle origini agli anni Settanta del Novecento, con un lavoro di ricerca ostinato, agganciato alle sue fonti, alle sue passioni personali e agli amici cinefili consultati per amore di condivisione. Se il tempo non fosse stato avverso, avremmo sicuramente letto del suo amato Ken Loach e del film che più rappresentava la sua visione del mondo, ovvero Terra e libertà (Land and Freedom, 1995). Ciononostante, nel racconto cinematografico che ci ha lasciato, nella moltitudine di informazioni sul cinema minore dei Paesi emergenti oltre che su quello classico, possiamo ritrovare quell'impronta ""militante"""" e civile che è stata il filo rosso della sua vicenda terrena."" -
Il gioco delle sedie. Saggi sulla narrativa e il cinema italiano del lavoro nel ventunesimo secolo
I saggi raccolti in questo volume parlano di romanzi, racconti, reportages, lungometraggi e documentari usciti diversi anni fa, eppure, alla luce delle ansie post-pandemia, queste opere restano attuali, e raccontano il nostro paese in presa diretta, con uno sguardo ad altezza-uomo che mostra soggetti in difficoltà, con il fiato corto e, nei casi peggiori, addirittura senza fiato. La narrativa e il cinema italiani del ventunesimo secolo hanno rappresentato e continuano a rappresentare, come un vero e proprio work in progress, le trasformazioni socioeconomiche dei nostri tempi, portando alla ribalta storie di uomini e donne che, per un motivo o un altro, faticano a trovare un impiego e, se ce l'hanno, vengono sottoposti ad un costante ricatto. Il lavoratore del nuovo millennio rimane un soggetto precario, in ostaggio, che ha perso tutte le sicurezze e che si trova sempre costretto a prendere decisioni difficili. ""Meglio morti o disoccupati?"""", si chiedono alcuni operai incontrati dal regista Tavarelli. Meglio lottare per proteggere i propri diritti e rischiare così il licenziamento, o stare in silenzio e accettare condizioni di lavoro umilianti e pericolose?"" -
Di lei attaccatissimo D. Pedro. Epistolario tra Adelaide Ristori e l'ultimo Imperatore del Brasile
Adelaide Ristori fu la grande attrice che inaugurò la rotta transatlantica, trionfando per mezzo secolo nei teatri di tutto il mondo; è noto che al culmine della carriera fu scherzosamente proclamata ""la Colomba"""" dell'arte drammatica italiana. Meno noto il titolo di """"regina delle scene"""" che, dal 1869, data della sua prima tournée in Sud America, ricevette dall'ultimo Imperatore del Brasile, D. Pedro II. Per vent'anni, fino alla morte di lui (1891) i due coltivarono un'intensa amicizia, per lo più epistolare. Si scrivevano di letteratura, di conoscenze comuni e viaggi; poi di spettacoli, di stili di recitazione, di nuove attrezzerie e novità di repertorio. Qui si presenta la corrispondenza, corredata da fotografie e da note che contestualizzano due personalità tanto notevoli, tra fatti e personaggi a loro contemporanei. Furono osservatori d'eccellenza di un'epoca di monarchie in declino, senza che questo spegnesse l'accesa curiosità per le politiche del presente e l'immaginazione del futuro; li legava un sentimento di cui la Ristori scrisse, nei Ricordi, che «né tempo, né lontananza hanno potuto scemare nell'anima mia»."" -
Eleonora (Ele)
Un libro che viene recapitato insieme ad una lettera. Eleonora Fernise, una giovane già affermata scrittrice, non riesce a contenere lo stupore. È già il titolo stesso a sorprenderla e ad incuriosirla. ""Eleonora"""" e tra parentesi (Ele). Proprio come la chiamavano quando era bambina. Né il nome dell'autore e della casa editrice. Chi l'ha scritto, conosce dettagliatamente talune vicende della sua famiglia, ma soprattutto un breve arco di tempo e un luogo che lei aveva voluto dimenticare. Per Eleonora Fernise sarà la lettura di questo misterioso libro con la lettera che segue, a ridare vita alla sua memoria e a tramutare un remoto, radicato dolore in un amore liberatorio e incondizionato."" -
Don Chisciotte-Romeo e Giulietta
Attore, regista e drammaturgo, dagli anni '70 protagonista della scena teatrale italiana, Franco Branciaroli è volto noto del piccolo e grande schermo (Jancsó, Antonioni, Bolognini, Brass, alcuni dei registi cinematografici con cui ha lavorato). Dopo il debutto nel 1970 al Piccolo Teatro di Milano nel Toller di Tankred Dorst diretto da Patrice Chéreau, è stato l'interprete apprezzato dai maggiori registi, da Aldo Trionfo a Luca Ronconi. Fondamentale l'incontro con Giovanni Testori e l'ingresso nella Compagnia del Teatro degli Incamminati, che segna l'inizio di una feconda collaborazione, durata sino alla scomparsa dell'eterodosso scrittore e culminata nello spettacolo In exitu (1988), intensa sacra rappresentazione profana di una tragedia contemporanea. Spirito inquieto e anticonformista, sempre pronto ad affrontare nuove sfide, quando il successo gli consentirebbe di battere sentieri sicuri, Franco Branciaroli «sa fondere in sé una straordinaria modernità espressiva, fissata nell'originalità del suo linguaggio scenico, e il retaggio prezioso di una ricchissima tradizione attoriale la cui permanenza in Italia sembrava essersi spezzata con l'intervento della regia» (Claudio Longhi) -
Ninì la marroca. Antico racconto rivisitato originario della Chiana, zona a confine tra Umbria e Toscana
Nella Valdichiana si narra la storia di una creatura leggendaria dalle sembianze spaventevoli: la Marroca. Un essere dall'aspetto inquietante: un po' lumaca, un po' serpente d'acqua e con lunghi tentacoli. Vive abitualmente negli acquitrini, nei laghetti e negli stagni. Si racconta che quando qualcuno si avvicina troppo alle sponde, attratto dallo strano verso emesso dalla Marroca, il mostruoso essere catturi le sue vittime con i tentacoli, le trascini nella sua buia tana sott'acqua e lì, con calma, succhi loro tutto il sangue. La Marroca agisce soprattutto di sera e le sue prede preferite sono i bambini. Con il racconto narrato in questo libro, si vuole far rivivere in parte l'antica storia della Marroca, nata e tramandata dalla tradizione popolare ma l'autore ha scelto di riproporla con una veste rivisitata, in una versione più delicata e benevola. Infatti la protagonista di questo racconto è Ninì, la giovane Marroca delle Chiane, amica delle bambine e dei bambini che hanno voglia di conoscere meglio la natura e di rispettarla. Età di lettura: da 5 anni.