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Memorie dalla casa dei morti
Romanzo scritto nel 1861 al termine della pena scontata in Siberia. Un'opera in parte autobiografica e ispirata alle condizioni che l'autore visse in prima persona in carcere. Scritto nella forma avvincente e incalzante del diario, lo scrittore russo, nella prefazione del manoscritto, si attribuisce la paternità di una confessione di un recluso immaginario accusato di aver ucciso la moglie. Intanto gli altri carcerati che popolano le celle, ma anche i carcerieri, vengono splendidamente descritti, tanto da far emergere la loro nascosta umanità, i loro sentimenti più profondi, i loro intimi segreti o tragiche colpe. Un libro che riflette sulla condizione umana, sulla speranza, sulle ingiustizie, sul senso profondo della libertà, ma soprattutto tenta di comprendere il destino dell'essere umano e per il quale Tolstoj disse: «un modello dell'arte superiore, religiosa, proveniente dall'amore di Dio e del prossimo». Con un saggio di Leone Ginzburg. -
Bollori. Fantasie e perversioni in cucina
E se la cucina, tempio dell'intimità familiare, fosse anche un segreto laboratorio di lussuria e di violenza? In questi racconti, Maffia declina i piaceri del cibo e dei rituali legati alla sua preparazione in storie al limite del grottesco con incursioni noir. Come un gioco da portare in fondo secondo le sue stesse logiche, il canto d'amore diventa canto di morte, svelando un mondo che sta sempre chiuso nella penombra degli uomini e che l'autore porta alla luce. Squarci originali e ironici indagano il confine tra fantasia e perversione, mettendo il lettore di fronte a risvolti che lo riguardano da vicino. -
Libreria Luigi
Ironia e dramma per narrare in prima persona la crisi umana e intellettuale di un libraio cinquantenne sovrastato da clienti nevrotici e molesti, ""bestseller eno-gastro-sessuali"""", una moglie austera, un figlio arrivista, una sorella apprensiva e una cognata disinibita; oltre a un vicino di negozio anglofono e a un'anziana cliente di estrazione forse divina. Intellettuale ostinato e un po' snob, nel giorno del suo cinquantesimo compleanno il libraio Luigi Araldi viene messo in crisi dalle parole di un'anziana e misteriosa cliente, stupita da quell'età portata in maniera davvero pietosa. Parole schiette e pungenti, forse dette da una persona incattivita dalla solitudine, ma che scatenano nel libraio un'inarrestabile metamorfosi dalle conseguenze imprevedibili."" -
Bestie, cose, persone
Nelle ""Bestie"""" Federigo Tozzi sperimenta un genere letterario inaudito, qualcosa che la critica ancora stenta a definire e ricondurre a forme note: 69 prose che tutto sono fuorché frammenti, giustapposte come tessere di un mosaico anti-narrativo e lirico, prive di qualsiasi cornice o introduzione. Un """"montaggio"""", un'allegoria di situazioni, personaggi, immagini, visioni, in ciascuna delle quali fa la comparsa enigmatica un animale. La bestia, forse, è solo un pretesto o forse è il segnale muto di un significato indicibile. Sin dalla prima prosa il lettore viene catapultato in un mondo che ondeggia fra realtà e immaginazione, fluido e frammentato allo stesso tempo, psichico e fisico insieme, indefinibile e inafferrabile. Prefazione di Cristina Ubaldini."" -
La vita e le opere di san Domenico Abate
Il volume è dedicato a San Domenico Abate, monaco benedettino ed eremita itinerante, noto anche come San Domenico di Foligno, di Sora o di Cocullo, che gode oggi di grande popolarità soprattutto per gli aspetti folcloristici e magico-religiosi connessi con il suo culto, ma che fu un personaggio potentemente inserito nella storia del suo tempo (secc. X-XI). L’autore, attraverso una rilettura rigorosa delle fonti storiche e documentarie, ne ripercorre la vita e i continui spostamenti nelle aree dell’Italia centrale corrispondenti alle attuali regioni di Umbria, Lazio, Abruzzo e Molise, puntualizzando la cronologia delle fondazioni monastiche da lui promosse e avanzando l’ipotesi che egli in gioventù sia vissuto per qualche tempo nell’abbazia di Montecassino, a contatto con personaggi che svolsero un ruolo di primo piano nella storia civile e religiosa dell’epoca. -
E vissero tutti feriti e contenti
Un padre e un figlio camminano insieme, mano nella mano. Davanti a loro, all’improvviso, appare un circo. Il direttore invita l’uomo e il bambino ad entrare, ma prima li avverte: non è un circo come tutti gli altri. Dentro il tendone, infatti, si consuma lo show della vita e dove le attrazioni sono i vizi e le virtù del genere umano. Seduti sulle poltrone, padre e figlio si ritrovano ad assistere a un susseguirsi di spettacoli che diventano storie e raccontano di equilibristi e giocolieri che si muovono tra lesioni e speranze. Dodici storie, un unico cammino. I due ne restano travolti, apprendono lezioni importanti, fino al sorprendente finale in cui i vari protagonisti dello spettacolo aiutano il padre, prossimo a compiere un gesto estremo, a ritrovare un filo perduto e forse malamente spezzato della sua esistenza. Ettore Zanca firma un caleidoscopio di suggestioni e di emozioni, ma soprattutto un viaggio appassionato nella vita, imperfetta come noi, a tratti spiazzante, altre volte commovente, ma che alla fine ti chiede soltanto di alzarti in piedi e di sorridere. Perché la speranza ha sempre un sorriso e va cercata nelle nostre singole sofferenze e preziose diversità. -
Anche la morte ascolta il jazz
William Brooks è un giovane scrittore alla ricerca d'ispirazione a zonzo per le livide strade della febbricitante e contraddittoria New York della fine degli anni '40. Scrive recensioni per il Partisan Review, la rivista più radicale della città, e frequenta i locali storici del bebop, costipati da morfinomani, perdigiorno e hipster. L'inaspettato incontro con un lontano parente, l'azzimato e nebuloso Noah Tats, riesce però a scuoterlo dal languore in cui si sentiva da tempo impaludato. Una seducente e misteriosa promessa di consapevolezza illumina d'improvviso l'orizzonte di William. Ma la strada è ancora percorsa da fittissime ombre e pesanti inquietudini... Valeria Biuso racconta la crisi identitaria di una generazione, evocando il relativismo dei nuovi valori fondamentali e le antinomie irrisolvibili che governano la società occidentale. Poesia beat, moda, jazz, esoterismo, gusto fantastico e controcultura hipster si fondono in un'appassionata e trasversale ricerca di autenticità. -
La via dei topi. Sulle tracce dei nazisti in Argentina
Perché molti chiedono al nuovo Console d'Italia, appena giunto a Buenos Aires, se per caso conosce un misterioso personaggio che si fa chiamare l'Ufficiale? Quest'uomo, italiano, una ""primula rossa"""", sembra interessare molto le Forze Armate e i Servizi argentini. La via dei topi evoca la storia, poco conosciuta, dell'arrivo in Argentina dalla Germania, subito dopo la guerra, di gerarchi nazisti, scienziati, tecnici, materiali di uso bellico e ingenti capitali. Il mistero ruota attorno alla destinazione finale di questi uomini, alcuni tristemente noti, e al progetto che li anima. Tutto sembra indicare un luogo segreto in Cile, Villa Baviera. La svolta giungerà in seguito a una temeraria spedizione al Monte Innominato, nel profondo sud argentino, a fianco della """"via dei contrabbandieri"""", che d'estate consente il passaggio tra Argentina e Cile sul Ghiacciaio Continentale."" -
Il ragazzo d'estate
"Epica poetica dal ritmo incalzante questa di Federico Di Mascio che si snoda nella conclamazione ardita di gesta cavalleresche condite da digressioni darkfantasy, nello stile delle più famose tavole fumettistiche Marvel Comics di Stan Lee. Ci si sente un po’ tutti Supereroi tra queste righe fluttuanti di vicende che sembrano disegnate ad hoc con tratti incisi da consonanti e vocali. Il lettore troverà anche una ricercatezza di termini inusuali break works 'amansi', 'cercansi, 'pregavamni', 'entanglement', 'milky way galaxy', 'propogeometriche matescienze', 'deflagrazio', 'inverter', 'newanimamotor' e altri ancora destinati non solo a dare vita a una serie di innovativi target identificativi ma anche a sollevare il suono sillabico, in uno style di rottura dalla sorda banalità ordinaria alle vette d’una epicità musicale impagabile."""" (dalla prefazione di Dante Quaglietta)" -
Tutto così in fretta
Quando il sostituto procuratore della Repubblica Massimiliano Prati viene ucciso sotto casa dell'amante Silvana Di Labio, vedova del costruttore più in vista della città, mancano meno di otto ore al rapimento di Aldo Moro e all'uccisione dei cinque uomini della sua scorta. Testimone oculare del delitto è Roberto Tintori, il sarto della Pescara bene, da due mesi ingaggiato come informatore del Sisde sotto la pressione di un ricatto che riguarda il lato oscuro della sua vita. La sua strada torna così a incrociare quella del capitano Luise, il capo centro del servizio segreto interno, fino a quel momento alle prese con le indagini su un misterioso assalto all'armeria della polizia ferroviaria, dietro il quale si intuisce l'ombra di Riccardo Venturi, l'imprendibile terrorista nero implicato nella stagione delle stragi sui treni, custode del bottino della rapina del secolo. Il filo invisibile che lega gli avvenimenti di quel marzo 1978 arriva fino al peccato originale della città protagonista del più formidabile miracolo economico del dopoguerra e all'ultimo dei suoi segreti: un ricchissimo affare, il più ricco di tutti, che sta prendendo forma all'ombra di un patto folle in grado di minare la sicurezza nazionale più di terrorismo e trame golpiste. La verità nascosta in quattro cassette di sicurezza è a un passo, ma, nei 55 giorni che seguono, l'impazzimento politico e istituzionale provocato dai registi occulti del caso Moro ostacola il lavoro del capitano Luise. -
Storia della Democrazia Cristiana di Pescara (1944 - 1994)
La storia della Democrazia Cristiana di Pescara nel quadro nazionale e regionale rievocata da un testimone e interprete. Le vicende politiche e amministrative della città, della provincia e della regione Abruzzo nel dibattito con gli altri partiti e sui problemi di una comunità alle prese con le grandi sfide della rinascita, della crescita e dello sviluppo. Cinquanta anni di impegno politico e amministrativo rievocati approfonditamente con i protagonisti, gli avvenimenti, i confronti elettorali, le scelte epocali che hanno segnato, nel corso di tutta la presenza della DC sulla scena pubblica, l'evoluzione di Pescara nel contesto della regione abruzzese. -
Rina De Liguoro regina del cinema muto
La biografia sulla vita e l’arte della diva del cinema muto Rina De Liguoro. L’affascinante storia di Rina de Liguoro, Pianista di grande talento, Regina del cinema muto, nonché l’attrice più pagata al mondo, che ebbe tutto dalla vita ma morì in miseria dimenticata da tutti. In questo libro è rievocata la vita di Rina De Liguoro, attrice del cinema muto, la quale, dopo aver attraversato un periodo d’oro, per essere diventata una diva celebre, mitica e, soprattutto, ricca, guadagnando negli anni Venti fino a mezzo milione di lire a film, ecco che nel dopoguerra è un personaggio dimenticato, ignorato e abbandonato. Le muore, inoltre, l’unica figlia, anche lei una promessa del cinema. È costretta, benché avesse sposato un marito benestante e blasonato, a vendersi tutto, perfino le stoviglie di casa. Eppure era stata lei la prima donna nel 1923 a dare scandalo nel cinema mostrando il seno nudo. Era stata l’unica attrice italiana a essere chiamata dalla Metro-Goldwyn-Mayer a Hollywood, dove visse dieci anni nel completo benessere a Beverly Hills. Interpretò più di quaranta film, tra i quali: ""Messalina"""", """"Quo vadis?"""", """"Gli ultimi giorni di Pompei"""", """"Bufera"""", """"Anita"""", """"La bella corsara""""."" -
L' immagine e il ricordo
Dieci novelle (Il ramo di lillà, La falena e il lume, Un piccolo segreto, L'immagine e il ricordo, La matrigna, È partita, L'ospite, Il sottile inganno, È scritto nel destino, Un uomo di coraggio) tratte dalla raccolta ""Anime allo specchio"""", del 1915 e firmata da una delle maggiori scrittrici italiane del primo Novecento: Amalia Guglielminetti. Nucleo tematico dei racconti è l'immagine, l'immagine e il riflesso, l'immagine e l'inganno, specialmente la rappresentazione della realtà espressa secondo una sensibilità tutta femminile. «Chi mi conosce sa ch'io sono scontrosa come un'ortica e che le mie temerità non sono fatte che di parole scritte», così descriveva la scrittrice torinese il proprio carattere, ma al contempo spiegava anche lo stile della propria scrittura, una prosa capace di portare scandalo, scompaginare il quieto vivere della società benpensante e palesare un insolito gusto, un'insolita trasgressione specie per una donna del suo tempo."" -
Sangue sulla Promenade
È l'estate del 2016. La vicenda si svolge nei giorni immediatamente precedenti e successivi al terribile attentato di Nizza del 14 luglio sulla Promenade des Anglais. Un mistero privato si mescola a una tragedia collettiva. Una detective story ma anche un racconto poetico ed elegante e di estrema attualità. Che parla di passione ma soprattutto sa interrogarsi sul dolore, quello vero. Quello orribile. Ma anche del dolore privato che può sfociare in follia, quando un'anima è sola. Quando l'amore per troppo tempo latita e cede il posto alla frustrazione, al buio dove ogni orizzonte è smarrito. -
Intreccio di colpe
L’avvocato Adriano Burci da Larino riceve un incarico dalla dott.ssa Del Vecchio: curare la sua posizione disciplinare nei confronti del Consiglio Superiore della Magistratura. La Del Vecchio teme infatti che dietro il procedimento disciplinare avviato nei suoi confronti si nasconda la volontà di vendetta del suo ex amante, anch’egli magistrato e componente la Sezione che dovrà giudicarla. Da questo momento l’avvocato Burci dovrà affrontare una molteplicità di eventi sorprendenti, rispetto ai quali, legale di provincia, manifesterà i propri limiti ma anche la propria sagacia, arricchita dalla grande intelligenza della moglie. -
Il pugno chiuso
In questo volume di Arrigo Boito si contraddistinguono le ardite combinazioni, lo scandaglio dei soggetti, l'esigente forma espressiva, lo studio meditato sulla musicalità del linguaggio. È una scrittura scorrevole, un ritmo incalzante coadiuvato da un periodare serrato, basato su una narrativa fitta di simbologie e traboccante di enigmi evocativi. Nei personaggi quanto nelle trame dell'autore padovano si ritrovano gli argomenti macabri e tetri, i contorni fantastici e grotteschi che caratterizzano l'intelaiatura del pensiero scapigliato. Una tensione estrema tra bene e male, angelico e demoniaco, canto e grido, splendido e orrido, uno sforzo creativo che esaspera, ampliandolo, l'insanabile dualismo umano. Prefazione di Dario Pontuale. -
L' Utopia di Luca Ronconi
"Lo spettacolo di 'Utopia' era costituito da cinque commedie di Aristofane (Cavalieri, Donne al Parlamento, Pluto, Uccelli, Lisistrata) e prodotto da Festival internazionali (Edimburgo, Berlino, Parigi e anche Shiraz in Persia, l'unico che poi non andò in porto), dalla Biennale di Venezia, dallo Stabile di Torino, dal Fabbricone di Prato e anche dal Pci, più precisamente dal settore produttivo dei Festival dell'Unità. La rappresentazione (una fantasmagorica sfilata di trentatré attori, sei automobili, un camion, una corriera e persino un piccolo aereo Piper) doveva svolgersi su una strada di 60 metri per 10, con pubblico previsto su tribune laterali: era uno spettacolo in cammino. Non si parlava solo di utopie sociali e politiche della Grecia classica messe a confronto con l'attualità, ma la rappresentazione stessa era una sorta di utopia con tutte le sue difficoltà teatrali, logistiche e climatiche, in un'estate particolarmente piovosa. Ho pensato che poteva essere importante parlare di un'esperienza unica e irripetibile soprattutto oggi in un'epoca di scarsi ardimenti teatrali."""" (Dalla Nota dell'autrice)" -
Con la pelle ascolto
Di chi è la voce che dice ""Io"""" quando si prende una decisione o si insegue un desiderio? Elena e Alma, sorelle, vivono da sempre un rapporto conflittuale e le loro vite sembrano correre su binari paralleli, destinati a non incontrarsi mai. Elena ha la passione per la pittura e una storia d'amore con Marco, che non vuole avere figli. Alma passa da un uomo all'altro e trascorre la maggior parte del tempo nelle bigiotterie, finché non resta incinta. Quando ormai sono rassegnate al silenzio come unico rumore di fondo delle loro individualità, scopriranno un nuovo modo di comunicare: ascoltarsi."" -
Pietro Pan. Memorie di un perdigiorno
Sognatore perdigiorno o talento incompreso? Pietro Pandolfi, in arte Pietro Pan, 45 anni suonati, è convinto di aver scritto almeno cinque capolavori della musica italiana. Eppure non se n'è ancora accorto nessuno. Per questo odia tutto e tutti, ma forse è solo indifferenza. L'incontro con Lana - una sedicenne anticonformista che si lega a lui come a un fratello maggiore folle e incosciente - e la ricezione di una lettera postuma della sua amata nonna - che lo sprona, finalmente, a diventare adulto - sconvolgono la sua esistenza fatta di espedienti. Pietro coinvolge allora Lana in un viaggio improvvisato e illegale verso Londra, tra autostop, furti subiti e incontri pericolosi, in cui proverà a realizzare il suo sogno improbabile e romantico. Pietro Pan. Memorie di un perdigiorno è un'avventura on the road divertente e profonda, perché quando scopriamo di essere responsabili dei sogni delle persone che ci amano, allora, forse, cominciamo a crescere un po'. -
La suocera sul petto e altre storie vere
"La suocera sul petto e altre storie vere"""" è un album di vicende realmente accadute, che hanno ispirato il racconto di quegli attimi di ordinaria quotidianità in cui c’è bisogno immediato di una mano tesa. La suocera sul petto è l’insolita metafora della vita, di ciò che da un momento all'altro può renderla assai complicata o metterla a rischio: con leggerezza e ironia, Biondino narra quelle situazioni in cui la solidarietà si ritrova, naturalmente, a sgorgare. Un libro delicato e profondo, che ricorda a tutti – con un sorriso realista – la fragilità della condizione umana, da cui nessuno può prescindere, ma che è comunque, sempre, occasione di incontro e di scoperta."