Sfoglia il Catalogo feltrinelli035
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 1381-1400 di 10000 Articoli:
-
Il cuoco pubblico. Tratto dal Dizionario delle Arti e de’ Mestieri (Venezia, 1775)
Concepito come voce per un dizionario delle arti e dei mestieri di fine Settecento, il ricettario compilato da Fassadoni combinando varie fonti francesi rappresenta una straordinaria testimonianza non solo dell’evoluzione del gusto dagli eccessi della cucina barocca alla sobrietà di quella di fine Settecento (in nome del principio utilitaristico del “massimo diletto per il palato col minor nocumento per lo stomaco”), ma anche dell’affermazione della nuova figura del “cuoco pubblico” che, con la fine dell’Ancien Régime, lasciò le cucine di corte per andare a servire l’emergente ceto borghese. -
La carica dei 101 (e oltre) video per il public speaking. Per imparare a parlare in pubblico
In questo volume desidero condividere una serie di strumenti che provengono dalla mia esperienza: in primo luogo “l’arte di parlare in maniera efficace” che risale all’oratoria classica; in secondo luogo gli spunti e le riflessioni che nascono dai TED Talks. Un connubio tra mondo classico e contemporaneo per focalizzare l’attenzione sulle tecniche di comunicazione efficace in pubblico: il tutto esemplificato attraverso concreti esempi tratti da spezzoni di film e video esaltando la capacità di questi di rappresentare un’esperienza “globale” nelle attività di formazione, tramite il richiamo al vissuto dei partecipanti e le modalità con cui, nello specifico, sia possibile apprendere le competenze sul parlare in pubblico. -
Il teatro del Cocomero a Firenze (1701-1748)
Il teatro del Cocomero di Firenze, fondato nel 1650, fu inizialmente gestito dall'accademia degli Immobili di Giovan Carlo de' Medici. A partire dal 1699, grazie all'attività dell'accademia degli Infuocati, lo «stanzone» di via del Cocomero si configurò come una delle principali realtà spettacolari del tessuto cittadino: una tendenza decretata ufficialmente dalla sua rifondazione nel 1701 e dalla protezione accordata dal «granprincipe» Ferdinando de' Medici. Il teatro si trasformò in un vero e proprio 'ente pubblico' fino a diventare un punto di riferimento del circuito italiano e internazionale; l'opera in musica e gli spettacoli dei comici dell'arte furono i vertici del repertorio. Sotto la sapiente conduzione degli accademici, il Cocomero arrivò a sopravanzare la produzione e l'attività della Pergola, il più istituzionale dei teatri fiorentini. La politica liberale dei protettori (prima Ferdinando poi Gian Gastone) consentì all'accademia una salda conduzione economica e un'ampia libertà impresariale. L'avvento della dinastia dei Lorena e la protezione del granduca Francesco Stefano portarono al riordino del sistema spettacolare cittadino. Il decreto imperiale sui teatri pubblici (1748) definì la speciale attenzione riservata dal potere granducale all'attività del Cocomero rispetto agli altri teatri. Dell'esperienza vissuta dal teatro tra il 1701 e il 1748 il libro fornisce una ricca analisi basata su numerose fonti primarie, proponendo il suo inquadramento storico all'interno del circuito teatrale, sullo sfondo degli avvicendamenti politici contemporanei. -
I due fiammiferi
Una narrazione breve, non soltanto per ragazzi, in cui il gesto semplice di accendere un fiammifero per dar fuoco al tabacco della pipa svela il suo potenziale trasgressivo, disegnando una situazione realistica e terribile che si spenge in poche righe, con lo sguardo beffardo ma sollevato del protagonista. Età di lettura: da 6 anni. -
Il Super Magnifico Fischio. Ediz. a colori
Tim ha appena imparato a fischiare e non sta più nella pelle. Deve farsi sentire da tutti. Ma proprio tutti! Fischiando, Tim corre per le strade di Londra, inseguito dai compagni di classe, dalla maestra, dal fratello maggiore Nic. Il papà di Tim, a passeggio col cane, e la mamma, con le sporte della spesa, si uniscono all'inseguimento. Fischiando, Tim spalanca la porta della centrale di polizia: ""Tutti, ma proprio tutti devono sapere che so fischiare!"""". Fischiando, Tim raggiunge il palazzo della Regina con uno stuolo di inseguitori curiosi. Come Pinocchio tra le gambe dei gendarmi, Tim sfugge alla presa delle guardie reali e irrompe in una sala del Palazzo, dove la Regina è in riunione con i suoi ministri. Tim fischia fortissimo. Sono tutti esterrefatti. A questo punto Tim si fa silenzioso. Tutti guardano la Regina. Età di lettura: da 5 anni."" -
I cinque scapestrati
Un racconto picaresco di cinque compagni straordinari in giro per il mondo in cerca di fortuna, guidati da un allegro perdigiorno, che attraversano l'Italia e ne varcano i confini. Ciascuno di loro possiede una dote straordinaria: velocità, forza, vista e udito sopraffino; un magico lasciapassare per superare ogni difficoltà. Il viaggio li porterà lontano, fino alle porte di Parigi dove la loro fama diverrà leggendaria. La novella è tratta dalla tradizione pugliese raccolta in Fiabe e canzoni popolari del contado di Maglie in terra d'Otranto da Pietro Pellizzari e una versione affine è presente, in lingua napoletana, nel celebre Lo cunto de li cunti di Giambattista Basile. Età di lettura: da 5 anni. -
Illusione scenica e pratica teatrale. Atti del Convegno Internazionale di studi in onore di Elena Povoledo
Il volume raccoglie gli Atti del Convegno Illusione scenica e pratica teatrale, organizzato in onore di Elena Povoledo e tenutosi presso la Fondazione Giorgio Cini di Venezia il 16 e 17 novembre 2015. Attraverso i contributi di docenti e studiosi internazionali, il Centro Studi per la Ricerca Documentale sul Teatro e il Melodramma Europeo ha ricordato e celebrato la figura della Povoledo, pioniera nello studio della relazione tra arti figurative e spettacolo. I suoi ambiti di ricerca spaziano dalla storia del teatro e della scenografia all'iconografia teatrale. Studiosa riconosciuta a livello internazionale, Povoledo è stata una dei docenti più amati dell'Accademia d'Arte Drammatica ""Silvio D'Amico"""" di Roma, caporedattore e curatore dell'apparato iconografico dell'Enciclopedia dello Spettacolo e autorevole collaboratrice della Fondazione Giorgio Cini per le mostre di argomento teatrale."" -
Giuseppe Rensi. Filosofo della storia
Alla luce del primo conflitto mondiale, assunto come esperienza metafisica, Giuseppe Rensi matura una filosofia scettica e approda alla storia. La guerra diviene in tal senso simbolo di una consapevolezza tragica, rivelando al pensiero che la ragione è incapace di afferrare l'essenza degli eventi umani. Accertata la scissione tra ragione e storia, Rensi intraprende un'esplorazione metodologica, andando a rintracciare quei contributi filosofici che motivano la razionalità dei processi storici. Il confronto critico con Benedetto Croce e Giovanni Gentile diviene dunque un passaggio inevitabile per ritornare a Hegel, rispetto al quale Rensi intende formulare una propria teoria della storia. Pensatori come Schopenhauer, Renan, Taine, Zeller, Dilthey, Simmel abitano allora la meditazione sul significato della storia e forniscono al filosofo veronese una grammatica dei concetti adatta a favorire una comprensione dei fatti alternativa allo storicismo hegeliano. Collocandosi in una continuità di pensiero, Rensi apre così la sua vicenda intellettuale a una dimensione europea, alimentando però nel paradosso la radicalità dell'approccio: confutare la metodologia idealistica servendosi della dialettica hegeliana. L'esito del percorso teorico è dei più imprevedibili, poiché fonda la decifrabilità della storia su una scelta decisiva: scetticismo o pessimismo. -
Res seniles. Libri 13-17. Testo latino a fronte
Con questo volume si concludono le Senili nell'ambito dell'edizione di tutto Petrarca promossa dalla Commissione per l'Edizione Nazionale in occasione del centenario del 2004. Il volume abbraccia gli ultimi cinque libri: in un articolo pubblicato recentemente Silvia Rizzo e Monica Berté hanno infatti dimostrato che il XVII è il libro con cui Petrarca ha voluto effettivamente terminare quest'opera, che non è stata quindi lasciata incompleta come prima si pensava (edizioni precedenti hanno perfino aggiunto l'incompiuta lettera alla Posterità come libro XVIII). Il testo latino, costituito sulla base delle collazioni dei testimoni più autorevoli, è accompagnato da un apparato delle fonti e da un apparato critico, nel quale si dà conto delle eventuali varianti d'autore nonché dei problemi testuali più rilevanti, e ha a fronte una nuova traduzione italiana corredata da note esegetiche, che non di rado recano novità in fatto di datazioni, identificazioni, rapporti con i codici della biblioteca petrarchesca e relative postille, particolarità linguistiche. -
Collectanea Manutiana. Studi critici su Aldo Manuzio
Nel 2015 la comunità scientifica ha celebrato il cinquecentenario della morte di Aldo Manuzio il Vecchio, il cui genio perfezionò l'arte della stampa quale strumento efficace di diffusione del sapere e, attraverso un'opera indefessa di ricerca intellettuale, seppe esaltarne la portata rivoluzionaria. L'ossimorico detto «Festina lente», figurato nell'icastica marca tipografica dell'ancora e del delfino, compendia appieno lo spirito della renovatio culturale promossa da Aldo. Per contribuire al succitato cinquecentenario manuziano Pier Davide Accendere e Stefano U. Baldassarri hanno allestito una raccolta di sei studi critici firmati da eminenti studiosi del celebre stampatore-umanista: Lorenzo Baldacchini, Edoardo Barbieri, Robert Black, Giancarlo Petrella, Brian Richardson e Piero Scapecchi. -
Il volto, l'ombra, la memoria. Pagine di diario 1992-2017
Nell’accostare gli scritti di Andrea Martinelli, raccolti in questa edizione, si ripresenta anzitutto quel tratto di originalità che è il connotato diaristico nel movimento, nella segretezza, nell’intensità partecipe della scrittura. Vivono, rivivono ricordi, memorie indelebili. Quasi momenti iconici, riappaiono taluni incontri (la grande eccentricità di Giovanni Testori, la figura di Piero Bigongiari). Si scoprono le emozioni nelle aperture agli artisti europei. Si aprono infine improvvise, indicibili le fascinazioni nei sentimenti affettivi. Rispetto al divenire storicistico della cultura, ritroviamo in Martinelli la dialettica ultimativa del volto e dell’ombra. Il volto è l’atto destinale, l’evento irriducibile dell’esistenza. L’ombra è l’aura misteriosa dell’assenza, l’esilio struggente del tempo. Accompagnano gli scritti significative testimonianze: di Vittorio Sgarbi, nell’orizzonte della sua scrittura, di Mario Botta nella singolarità di una visita allo studio del pittore. Come ulteriore suggestione figurano alcune fotografie di Giovanni Berengo Gardin. -
Giovanni Gentile. L'apologia del pensiero
L'opera s'è posta il compito di ricostruire la filosofia di Gentile dall'interno secondo un metodo genetico. Tale progetto ha seguito il tema dominante dell'atto del pensiero che s'impone da fondamento dell'intera realtà. Codesta linea interpretativa è stata illustrata secondo un profilo teoretico, corredato però da un'adeguata documentazione storica. Con questi presupposti, è stato fatto largo spazio ai due volumi del Sistema di logica rispettivamente dedicati alla struttura dialettica del pensato e del pensante. Tale andamento accentuatamente teorico contraddistingue il presente saggio da altri, che peraltro, seguendo un criterio storico, hanno avuto il merito di sottrarre il pensiero di Gentile da un'immeritata dimenticanza e di averne valorizzato la risonanza europea. La ricostruzione, qui tentata dell'attualismo, s'è posta la domanda intorno alla sua prosecuzione: è stata reperita nell'apologia del pensiero, non inteso come una semplice procedura, ma come l'atto di una sovrana investitura di senso della realtà. -
La sfida della complessità. Nuova ediz.
"La sfida della complessità"""" è lo scritto che, forse più di ogni altro, costituisce un'immediata e valida introduzione non solo al pensiero di Edgar Morin, ma alla Complessità in generale. È un testo che per la sua chiarezza e agilità logico-espressiva può fornire un fondamentale contributo al raggiungimento di scopi non solo teoretici, ma anche formativi. La sfida consiste nel capire che, oggi più che mai, il termine complessità ha acquisito una pregnanza epistemologica di cui non si è compreso ancora a fondo il significato. Esso racchiude in sé una potenza rivoluzionaria di portata ontologica, logica, epistemologica, e quindi anche etico-formativa. Una rivoluzione che ha investito e continua a investire il nostro modo di intendere la realtà, l'immagine della realtà fuori di noi, la visione del mondo, il modo di organizzare i saperi, la conoscenza, l'impostazione delle varie discipline, l'orizzonte di senso generale in cui ci muoviamo." -
Moderni e contemporanei. Letture di poeti e scrittori
Italianista internazionalmente noto, Marco Marchi raccoglie in questo libro una serie di saggi dedicati a personaggi e opere letterarie rapportabili nel loro insieme a quel vasto e complesso ambito storiografico che salda la modernità alla contemporaneità: ambito che direttamente riconduce, con la sua segnaletica di tipo periodizzante deliberatamente calcata, a un'area d'interesse culminante nel Novecento che è stata da sempre, per lo studioso, luogo elettivo di ricerca e insieme di applicazione didattica. Sfilano così in queste pagine autori canonici del Novecento italiano, i più antichi dei quali - da D'Annunzio, Svevo e Tozzi a Campana e Palazzeschi - inevitabilmente implicati nelle vicende culturali di quell'Ottocento da cui anagraficamente derivano; e assieme a essi, autori che con la loro avventura umana costellata di eventi, incontri e testi scritti hanno coperto tratti anche ampi di un percorso secolare - esempio preclaro Mario Luzi -, sconfinando poi nel nuovo millennio. -
Interpretazioni, categorie, finzioni. Narrare la storia della filosofia
Come vecchie cartoline sbiadite, non di rado le storie della filosofia restituiscono un'immagine sfocata di autori e dottrine, a volte a causa dell'insufficienza della documentazione, altre a causa delle lenti impiegate dall'interprete che tende a sacrificare quel che servirebbe alla comprensione dei testi ma non è utile agli intenti di una ricostruzione storiografica animata da schemi e categorie troppo potenti. Diviso in quattro ampi capitoli (I. Eredità libertine, età classica, crisi della coscienza europea; II. Illuminismi vecchi e nuovi; III. Storia della filosofia e bandiere nazionali; IV. Teorie e pratiche della storia della filosofia in Italia e fuori d'Italia), il volume affronta lo studio di questi problemi esaminando alcuni dei temi più dibattuti dalla storiografia filosofica moderna, dal libertinismo all'illuminismo radicale, attraverso l'età classica e la crisi della coscienza europea. Perciò cerca di individuare linee di frattura occultate, ricostruisce continuità a volte insospettabili, mette allo scoperto il lungo processo ai Lumi che ha caratterizzato la storia della filosofia otto-novecentesca. Le differenti letture degli interpreti sono dunque una via grazie alla quale l'autore arriva alle fonti per misurare lo scarto tra i testi e le interpretazioni, per dare conto degli intenti teoretici degli interpreti che hanno spesso prodotto veri e propri miraggi storiografici. Il libro disegna perciò un percorso unitario attraverso la pluralità delle letture della filosofia moderna e ricostruisce le differenti immagini filosofiche della modernità, vere e proprie finzioni diventate largamente diffuse e famose e, a loro volta, degne di essere esse stesse considerate oggetti dell'indagine storico-filosofica. Ma questa ricerca è anche l'occasione per riflettere sui rapporti tra storia della filosofia e filosofia e, attraverso il resoconto del dibattito novecentesco italiano e straniero sui metodi e sugli scopi della storiografia filosofica, per interrogarsi sui compiti dello storico della filosofia oggi. -
Letture di Descartes tra Seicento e Ottocento
Numerosi lavori degli ultimi anni hanno approfondito la conoscenza della ricezione della filosofia di Descartes, e tuttavia rimangono ancora alcune zone d'ombra da esplorare. Questo volume, che raccoglie dieci interventi presentati e discussi all'interno del Gruppo di ricerche sul cartesianismo operante presso la cattedra di Storia della filosofia dell'Università di Roma ""La Sapienza"""", si propone di mettere in luce alcuni nodi fondamentali per comprendere la complessa vicenda della fortuna del cartesianismo: le antinomie della dottrina del movimento nel pieno, la tentazione di letture materialistiche del dualismo, gli sviluppi di una teologia 'cartesiana' tra i seguaci di Descartes, la persistenza di impliciti riferimenti a teorie cartesiane persino in ambienti empiristici, la contrastata diffusione del cartesianismo nell'Italia del Settecento e nella cultura filosofica e scientifica britannica dell'Ottocento. Senza alcuna pretesa sistematica e senza voler imporre una veduta unitaria sulla fortuna di Descartes, i contributi qui raccolti offrono un apporto originale agli studi internazionali sul cartesianismo."" -
Caffè & caffè
Un viaggio culturale e scientifico alla scoperta del mondo del caffè, per approfondirne la conoscenza e per acquisire consapevolezza su tutto ciò che si cela dietro una tradizione popolare e secolare di una tra le bevande più diffuse e conosciute al mondo. Il caffè in medicina, botanica, pittura, poesia, teatro, cinema, con un profilo anche storico artistico. Dalla sua scoperta, ha stregato e conquistato persone di ogni età, di ogni fascia sociale in ogni civiltà del mondo. In questa guida troverete tante informazioni, suggerimenti, consigli e applicazioni pratiche sul suo uso: per la cura del corpo, della salute e della bellezza, nonché curiosità sull'utilizzo domestico fino all'incredibile varietà di preparazioni e di modi di consumare e degustare il caffè, oltre che le originali ricette dello chef Fausto Ferrante. È anche un vademecum dei caffè e delle torrefazioni principali italiane. -
Il ms. London British Library Add. 6891 della «Monarchia»
Questo volume è uno strumento in servizio all'Edizione Nazionale della Monarchia di Dante curata da Prue Shaw e pubblicata nel 2009 dalla Casa Editrice Le Lettere sotto gli auspici della Società Dantesca Italiana. -
Vite spezzate. Storie di uomini e di donne nel terrore staliniano
Il direttore di un centro di ricerca di Mosca, una guardia armata nell'estremo nord siberiano e due cantanti d'Opera in una stazione di transito sono i protagonisti delle tre storie raccolte in questo volume e ambientate negli anni del terrore staliniano. Scritte da Georgij Demidov tra il 1964 e il 1978, sequestrate e poi rimaste a lungo negli archivi segreti del KGB e comunque ritenute ""inadatte"""" al lettore russo, sono state riproposte in Russia solo di recente e rappresentano un tassello fondamentale per conoscere la letteratura russa del secolo appena trascorso. In esse troviamo alcuni temi della grande letteratura: l'amore e la pena per il distacco dalle persone amate; la crudeltà verso gli inermi; l'assurdità dei talenti sprecati; la follia; la pena di uomini e donne che una catapulta ha scagliato fuori dall'umana esistenza."" -
T. S. Eliot, Eugenio Montale e la modernità dantesca
La poesia di T. S. Eliot e quella di Montale sono cresciute agli occhi della critica letteraria soprattutto italiana secondo criteri di affinità che trovavano i loro punti fermi nell'esempio fornito da Dante a tanto modernismo inglese e statunitense, oltre che a quello italiano. Il libro si propone di esplorare alcuni capisaldi comuni alle poetiche dei due poeti in questione in rapporto alla lezione dantesca secondo tre direzioni fondamentali, raccolte nei tre capitoli che compongono il libro. Il primo capitolo affronta ""le ragioni di affinità`"""" che hanno contribuito ad una lettura critica concentrata sulle similarità e sui punti in comune dei due poeti. Il secondo capitolo discute non soltanto la poesia dell'oggetto così come viene proposta da Eliot e da Montale, ma anche la questione della poesia stessa come oggetto del fare poetico. Il terzo capitolo prende in considerazione la congiunzione del motivo del viaggio come esplorazione da parte del soggetto verso la conoscenza di se stesso e del motivo della donna come forma di conoscenza dell'alterità per eccellenza. Chiude il libro un breve capitolo sulle traduzioni effettuate da Montale di alcuni componimenti di Eliot.""