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Racconti dalla casa di nessuno
Questa raccolta di racconti nasce dal corso tenuto da Monica Sarsini e che ha portato scrittori, giornalisti, docenti universitari all'interno della scuola carceraria di Sollicciano. «Nel corso delle passate edizioni, - commenta Monica Sarsini - abbiamo potuto vedere come sia cresciuta la passione che gli allievi dimostrano nei confronti del corso. Altro motivo di gioia è la conferma, anno dopo anno, di molti degli autori che collaborano. Su tutti, Roberta Mazzanti e Augusta Brettoni». Gli autori che hanno partecipato hanno deciso di lasciare un breve contributo, fra questi: Giulia Caminito, Simona Baldanzi, lo scrittore Valerio Aiolli e Lorenzo Hendel, regista televisivo già responsabile editoriale della trasmissione Doc3. -
Mistica, psicologia, teologia
«La filosofia non ha che una sola mèta e un solo principio: conoscere sé stessi e diventare simili agli dèi. Il principio è la conoscenza di sé stessi, la mèta è la somiglianza agli dèi»: così, alla fine del mondo antico, l'imperatore Giuliano esprimeva il senso del filosofare classico, da Pitagora e Platone in poi. Questo senso oggi è perduto, per cui il mondo contemporaneo, privo tanto della conoscenza di sé quanto di quella di Dio, vaga smarrito nell'alienazione. Il nostro tempo è infatti funestato da due false scienze, la psicologia e la teologia. La prima dà a intendere di conoscere l'uomo, ma non ne conosce l'essenza, che è spirito; la seconda dà a intendere di conoscere Dio, ma ne propone in effetti solo accidentali immagini, frutto del determinismo psichico e di parole umane spacciate per divine. «Non ci sono date oggi che menzogne», scriveva perciò Simone Weil. Percorrendo un itinerario che si snoda tra le concordi tradizioni occidentali e orientali, questo libro torna a proporre il filosofare nel senso classico, quale solo la mistica ha mantenuto nei secoli. Liberandosi dalla piccola egoità psichica, il mistico insegna a scendere nel ""fondo dell'anima"""" (Eckhart), in quel «fondo di Dio che è il mio fondo, e il mio fondo il fondo di Dio. Qui vivo secondo il mio essere proprio, come Dio vive secondo il suo. Chi riesce a gettarvi uno sguardo anche solo un attimo, per lui mille marchi d'oro sono come un soldo falso» — ovvero tutto il resto non vale nulla, in quanto ha trovato sé stesso e la gioia piena."" -
Studi sul romanticismo italiano. Scritti in ricordo di Sergio Romagnoli
La ricorrenza del bicentenario della celebre polemica tra classici e romantici, che dalla Milano austriaca si irradiò nel resto d'Italia, è stata l'occasione propizia per tornare a riflettere, anche alla luce degli studi più recenti, su un evento di grande rilievo sia per le personalità di primo piano in esso coinvolte sia per i temi discussi sia per gli effetti conseguiti. Gli anni del dibattito, che riportò gli scrittori e i polemisti italiani a misurarsi con quelli d'Oltralpe, sono qui ripercorsi da angolature diverse, attraverso contributi di vari autori in fitto dialogo tra loro. Pertanto la civiltà del primo Ottocento appare indagata «nelle sue origini storiche e nelle sue manifestazioni letterarie» secondo la lezione del maestro al cui ricordo il volume è dedicato. -
Filosofia dei diritti
Questo libro inquadra tre salienti prospettive di filosofia politica. La prima parte analizza argomenti di teoria generale: inclusione, cittadinanza e rappresentanza nelle società umane sono vicende legate alle concezioni di libertà, di scelta e di libertà di scelta. La seconda parte esamina problemi rilevanti nell'ambito della giustizia politica, e guarda soprattutto a come i diritti non siano decifrabili in situazioni coperte da veli di apparenza egualitaria, laddove invece la loro scoperta richiede attitudini riflessive volte a smascherare asimmetrie, paternalismi solidali ed elargizioni di benessere. La terza parte si occupa di questioni di pluralismo, e presenta considerazioni su punti di conflitto e linee di confine, visibili o meno, che regolano il rapporto tra l'ammissibilità di forme di vita, concezioni del bene e del giusto, e le attese fiduciarie degli individui nei confronti delle istituzioni. Questa seconda edizione si arricchisce in chiusura di volume di un saggio sul diritto alla buona morte. -
Il tramonto della cultura siciliana
Nell’Introduzione al volume su Il tramonto della cultura siciliana, Giovanni Gentile sostiene che l’isolamento culturale e sociale della Sicilia era cessato con la costituzione dello Stato italiano nel 1861. «L’Isola era stata sempre sequestrata, a causa del mare e della scarsezza dei commerci, da ogni relazione col resto del mondo», scrive e sottolinea Gentile. Il suo convincimento è basato sul fatto che la Sicilia è riuscita ad inserirsi nel contesto della cultura nazionale ed europea a seguito del conseguimento dell’unità politica avvenuta nel 1861. La posizione di Gentile sul modo di interpretare la storia dell’Italia in ogni caso risulta interessante, per il modo di rapportarsi ai tre rappresentanti (Pitrè, Salomone Marino e Di Marzo) della cosiddetta cultura siciliana del tempo. Nella Prefazione a Il tramonto della cultura siciliana, Gentile sottolinea che Pitrè, Salomone Marino e Di Marzo costituiscono «la triade degli scrittori più benemeriti e più rappresentativi della cultura siciliana del XX secolo». In effetti l’interesse da parte di Gentile per la cultura siciliana, nel 1917, non costituisce un episodio sporadico all’interno della sua produzione; proprio nel corso del 1915, sulle pagine della rivista «La Critica», Gentile si era occupato della ricostruzione storica e teorica della cultura siciliana nel contesto della cultura italiana determinatasi nella seconda metà del XIX secolo. -
Poesie d'amore. Testo originale a fronte. Ediz. integrale
Bella e dannata, sexy e infantile, sposata e sciupamaschi, indifesa ed esibizionista, plurisuicida con un incrollabile senso dell'umorismo, fragile e carismatica, autodidatta e docente universitaria, atea e mistica, benestante signora drogata di torazina e alcolizzata, Anne Sexton (1928-1974) è stata la più scandalosa ed eversiva fra le madri fondatrici della ""specie"""" culturale delle poetesse contemporanee. rn«Esistono libri di poesia in cui è difficile separare il valore e l’autosufficienza del fatto estetico di per sé preso dal loro rilievo storico e culturale immediato. La raccolta delle """"Poesie d’amore"""" di Anne Sexton è uno di questi» - il Corriere della SerarnScritto all'apice della fama e del successo di poetessa """"laureata"""" e di performer, """"Love Poems"""" è il libro con il quale la Sexton approdò alla maturità stilistica e tematica. Qui si presenta la traduzione integrale di queste poesie d'amore che hanno dato alla letteratura angloamericana la sua prima eroina del sesso senza inibizioni e in una prospettiva imperdonabilmente femminile, con passione e sarcasmo, fervore e furore, sensualità e beffarda ironia. La rinascita del movimento femminista trova qui le parole, tenere e disperate ma in fondo fiduciose, del suo canto."" -
Firenze com'era e com'è dai dipinti di Fabio Borbottoni ad oggi. Ediz. illustrata
Firenze sembra immutabile, con la Cupola, l'Arno, il Ponte Vecchio. Ma così non è. Oltre alla città che oggi è ancora quasi uguale a ieri, c'è anche una Firenze scomparsa e una cambiata. Un caleidoscopio affascinante, che Bonciani racconta mettendo a confronto i dipinti di Fabio Borbottoni questo misconosciuto artista gentiluomo, della fine dell'Ottocento, con le foto di oggi. Borbottoni ci restituisce Firenze nella sua secolare bellezza, una città che ancora a metà Ottocento sorge in mezzo alla campagna. Ritrovare oggi il percorso di quelle mura ormai scomparse, e osservare le porte imponenti isolate in mezzo al traffico urbano, ci restituisce l'atmosfera di un'epoca; i loggiati dove avvenivano le esecuzioni capitali ai lati di Porta alla Croce, gli oratori e i tabernacoli lungo i viottoli di campagna, gli antichi opifici sull'Arno: tutto è scomparso quando Poggi ricevé l'incarico di modernizzare Firenze. Borbottoni ci restituisce quegli scorci con i loro silenzi d'altri tempi. -
Incanto. Le divinità dell'India
Attraverso un'analisi attenta, accurata e al contempo chiara e accessibile anche per il lettore che non avesse troppa dimestichezza col multicolorato, sterminato e pullulante pantheon hindü, l'autore si propone di offrire una visione d'insieme, storica e narrativa, della mitologia indiana e, più segnatamente, delle maggiori divinità in essa risplendenti. Dopo aver preso le mosse da un'accurata rassegna dei più antichi e misteriosi numi vedici, sovente associati agli svariati fenomeni naturali, si passa all'analisi approfondita della celebre triade divina -Brahm?, Vi??u e ?iva- tradizionalmente preposta alla manifestazione, alla preservazione e al riassorbimento del cosmo. Infine, saranno prese in considerazione le sorprendenti declinazioni del principio divino femminile: dalle più conosciute ed ""allineate"""" spose delle maggiori divinità maschili sopra ricordate finanche alle manifestazioni più sbalorditive dell'eterno femmineo ancora presenti e vivissime, soprattutto nelle realtà rurali. Per ogni divinità passata in rassegna, circa sessanta, saranno trattati i seguenti temi: storia ed evoluzione, miti principali ad essa connessi, cultualità e analisi iconografica."" -
Una fede in niente ma totale. Nuova ediz.
"Da più di quarant'anni Claudio Parmiggiani fa cantare il fuoco e la terra, l'aria e il fumo, il legno e la pietra. Le sue sono sculture d'ombra, come le ha definite Georges Didi-Huberman: figurazioni nelle quali i corpi e gli oggetti, tutto l'universo della vita insomma, viene evocato in absentia. È un'arte della sottrazione, di una rarefazione ascetica, in polemica esplicita con la mondanità frastornante del narcisistico «sistema dell'arte» contemporaneo. Quest'arte tuttavia evita sempre la béance del puro gioco intellettuale: la sparizione che Parmiggiani mette in scena (non manca nel suo lavoro una componente paradossalmente teatrale) ha sempre qualcosa di traumatico, spesso alludendo alle scomparse laceranti di cose e persone «emigrate» (per dirla con W.G. Sebald) - travolte dai flutti, bruciate dal rogo della storia. È un'arte squisitamente, talora brutalmente materiale; ma che conserva sempre l'anelito a una dimensione trascendente, a un'oltranza che non è di questo mondo, allo «spirituale dell'arte». Un'arte senz'altro religiosa, insomma, che tuttavia non può essere ricondotta a ortodossie di sorta: una fede in niente ma totale è quella che appunto attribuisce a sé l'artista. Sin dall'inizio della sua parabola Parmiggiani accompagna la figurazione con l'esercizio della parola scritta. Versi, prose liriche e autobiografiche, apologhi, dichiarazioni e interviste. Come se la sua ostinata reclusiveness fosse in realtà sempre rivolta a qualche segreto interlocutore, a sua volta presente in absentia: il suo è davvero un «silenzio a voce alta». E spesso questa parola restituisce le chiavi segrete di un'opera, la sua, come nessuna oggi sostanziata d'enigma; riconduce questo mondo nebbioso e metafisico a «incipit» di sorprendente eloquenza, immagini memoriali dai colori vividi e violenti. Come già in passato per raccolte parziali dei suoi testi, anche in questa più organica occasione Parmiggiani non ha voluto associare alcuna immagine alle sue parole: sebbene spesso esse alle proprie opere ovviamente alludano, in forma più o meno diretta. La sua finisce per essere, così, più che una scrittura """"figurata"""" una scrittura figurale, nel senso antico descritto da Erich Auerbach: una scrittura che evoca e attende cioè, ma in effetti spettralmente già include, il proprio balenante complemento d'immagine. Come il seme nella parabola evangelica è una parola che s'interra, che sprofonda nelle viscere del cosmo: essa sa che solo morendo può rinascere a nuova vita."""" (Andrea Cortellessa). Prefazione di Jean-Luc Nancy." -
Riprendersi la vita. Dieci scritti di politica con le donne
"Non penso al mio lavoro come volontariato, ma come lavoro politico, fatto inseme ad altre donne, con passione, creatività e energia. Passione per le possibilità di cambiamento, e soprattutto per la libertà femminile"""". Questa è la testimonianza che percorre i dieci scritti, qui raccolti, di Nicoletta Livi Bacci, fondatrice e per venti anni animatrice di Artemisia, Centro Donne contro la violenza di Firenze." -
Etica, tempo, verità. Studi in onore di Domenico Venturelli
Il presente volume intende essere un atto di amicizia e un omaggio reso a Domenico Venturelli, che nel novembre del 2017, al compimento del settantesimo anno di età, si è congedato dall'Università di Genova e dagli insegnamenti di Filosofia morale e di Etica, da lui ricoperti rispettivamente dal 1991 e dal 2003. Quasi a formare un'ideale koinonia, il gruppo di amici e allievi qui raccolto offre in dono all'amico generoso, al collega stimato, allo studioso fine, un insieme di saggi che, nella diversità di temi e prospettive, solcano e ripercorrono autori, figure e problemi alcuni almeno - che hanno sostanziato il suo itinerario di pensiero, adunandoli sotto la triade concettuale, che compone il titolo del libro, Etica, Tempo, Verità. -
La Crusca risponde. Consulenza linguistica 2006-2015
"La Crusca risponde. Consulenza linguistica 2006-2015"""", terzo volume della serie, inaugurata nel 1995 da !La Crusca risponde!, raccoglie le risposte a circa duecento quesiti sul lessico e sulla grammatica dell'italiano. Il Servizio di Consulenza Linguistica dell'Accademia, tra il 2006 e il 2015 ha risposto, sia attraverso il semestrale «La Crusca per voi», sia attraverso il sito www.accademiadellacrusca.it a oltre seimila domande. Il dialogo con scuole e «amatori della lingua», inaugurato da Giovanni Nencioni nel 1990 con la fondazione della rivista, e proseguito sotto la direzione prima di Francesco Sabatini e poi di Paolo D'Achille, grazie alla rete si è ampliato in modo straordinario e si è aperto a un pubblico più vasto ed eterogeneo, non costituito esclusivamente da italiani. Dalle domande pervenute, che investono tutti i livelli di analisi linguistica, si colgono molti importanti fenomeni che caratterizzano l'italiano contemporaneo, sospeso tra continuità e trasformazione; si colgono incertezze negli usi (alcune delle quali di lunga durata), ma anche curiosità per le novità in via di diffusione. Le risposte, documentatissime, puntano non a dire una volta per tutte che cosa sia giusto e che cosa sia sbagliato, ma a chiarire le ragioni di certi mutamenti, a inquadrare ogni tratto in una cornice più ampia, in grado di spiegarlo. Tali risposte sono opera sia di accademici e linguisti, sia del nutrito gruppo di ricercatori impegnati quotidianamente in questa delicata e importante attività dell'Accademia della Crusca. A due di loro, Raffaella Setti e Marco Biffi, si deve la cura del presente volume." -
I sermoni latini
Il testo contiene il materiale preparatorio - in certo senso gli abbozzi - di una grande opera di predicazione (""Opus Sermonum"""") progettata dal Maestro domenicano (1260-1328 ca.) che però non ci è giunta. Ci troviamo così in presenza di un caso unico nella storia del pensiero e della spiritualità: nella officina, per così dire, di un intellettuale medievale, di fronte alla testimonianza viva del suo metodo di lavoro, nella fase di preparazione di un'opera. L'importanza eccezionale di questi abbozzi - peraltro sviluppati spesso come un'intera predica - sta nel fatto che essi mostrano in tutta evidenza i temi principali che Eckhart ha avuto sempre in mente e che intendeva trattare. Ritroviamo qui perciò, in primo luogo, la concezione dell'uomo distaccato, che nel distacco è fatto una cosa sola con Dio: in cui soltanto, per grazia, assume reale consistenza, davvero è, non più smarrito nell'oceano doloroso della lontananza dall'essere, dal Bene."" -
Profili e ricordi
A trent'anni dalla scomparsa di Dino Pieraccioni viene qui proposta una silloge di suoi scritti, in parte già compresi nella raccolta Incontri del mio tempo del 1977, in parte scelti adesso dai curatori del presente volume. Ancora vivissime sono le pagine del carteggio con il suo grande maestro, il filologo classico Giorgio Pasquali; alle lettere di Pasquali a Pieraccioni sono qui unite quelle di Pieraccioni a Pasquali, edite ora per la prima volta da Augusto Guida. Ma ricchi di interesse e freschi nello stile sono anche i carteggi con Manara Valgimigli e con Mario Untersteiner, e i molti profili di studiosi - tra i quali Medea Norsa, Concetto Marchesi, Michele Barbi, Attilio Momigliano, Giuseppe de Robertis - o di uomini di fede più o meno noti, diversamente esemplari, come don Raffaele Bensi, don Giulio Facibeni, don Lorenzo Milani, il cardinale Elia Dalla Costa, Giorgio La Pira. Ricordi che - scriveva Giovanni Nencioni - «così raccolti fanno un'unità di memoria e di ambiente», un affresco di un'epoca ricca di cultura e di umanità. Corredano il volume un'Introduzione di Michele Bandini, una ricca nota bibliografica e diciotto fotografie. -
Donne capovolte. Piccole storie di grandi rivoluzioni quotidiane
Storie speciali di vite normali. Superare la fine di un grande amore, sfuggire a una relazione violenta, rinascere dopo un abuso, rileggere il libro della famiglia con una consapevolezza diversa, tornare a sorridere dopo un grande dolore, cambiare rotta, riflettere su ciò che siamo e su ciò che realmente vogliamo. Gaia, Giovanna, Chiara, Sara, Cristina, Angela, Alessandra, Claudia, Silvia, Diana, Susanna, Luana, Francesca, Isabella sono donne che ci hanno regalato storie che parlano anche di noi. Ma quante capriole deve fare una donna per raggiungere un equilibrio? ""Donne capovolte"""" non è un inno alla wonder woman della porta accanto ma una raccolta di storie di vite vissute, con i loro """"capovolgimenti""""."" -
Cucinare con bacche e i frutti di bosco
Come possiamo usare in cucina frutti e bacche che abbiamo raccolto nel corso delle nostre passeggiate nel bosco? Questo libro tenta di dare una risposta a tale domanda proponendo alcune ricette dolci e salate da preparare con facilità. Le ricette sono inoltre corredate da una sintetica scheda di descrizione botanica, dove sono elencate alcune fra le principali caratteristiche della pianta in ambito curativo e semplici rimedi, patrimonio della tradizione, utili per conoscere meglio altri possibili usi che stimoleranno ulteriormente la vostra curiosità. -
Res seniles. Vol. 5: Aggiunte correzioni. Indici.
Le Senili sono l'ultima raccolta epistolare petrarchesca, iniziata nel 1361 e conclusa poco prima della morte. Frutto della piena maturità dello scrittore, dispiegano il suo pensiero intorno a una straordinaria ricchezza di temi e contengono numerose notizie storiche e autobiografiche, descrizioni di luoghi e paesaggi, ampi squarci narrativi (fa parte della raccolta la famosa traduzione latina di una novella del Decameron di Boccaccio), il tutto in uno stile vario e duttile che rappresenta l'ultimo approdo di un costante affinamento di mezzi espressivi. Nell'ambito dell'edizione di tutto Petrarca varata dalla Commissione per l'Edizione Nazionale in occasione del centenario del 2004 vede ora la luce il primo volume di una nuova edizione critica fondata sulla collazione dei manoscritti più importanti, di cui nell'introduzione si delinea lo stemma. Il testo latino è accompagnato da apparato delle fonti e apparato delle varianti d'autore e da note critiche su problemi particolari ed è affiancato dalla traduzione italiana con un corredo essenziale di note esplicative. -
Destino dell'uomo e religione secondo l'illuminismo
Il volume è diviso in due parti: nella prima, condotta in dialogo con Lessing, ci si focalizza su una concezione della religione che trova nella libertà il suo momento sorgivo e rivelativo nella coscienza di ogni uomo, e che, nel suo dinamismo, si contrappone con decisione alla fissità del confessionalismo dogmatico; nella seconda, condotta in dialogo con Fichte, il concetto di trascendentale viene declinato nella sua valenza specificamente etico-religiosa, nel senso di una mistica oscillante tra i poli di un'identitas entis e di un'alterità della Trascendenza incomprensibile alla ragione calcolante umana e intuibile unicamente con il sentimento. Ne risulta, così, una tensione - fissata sintomaticamente nella categoria concettuale della ""religione secondo l'Illuminismo"""" - tra la volontà dell'individuo di cercare incessantemente la verità e la consapevolezza dei limiti della ragione umana in questa ricerca, sicché il destino dell'uomo consiste non soltanto in un costante perfezionamento etico, ma anche nell'abbandono a una Provvidenza e a uno spazio di Trascendenza che il cuore percepisce, agostinianamente, intimior intimo meo."" -
Critica della ragione secolare. La modernità e il cristianesimo di Kant
Il principio secolare della modernità che si è affermato a partire dal Seicento sostiene che ogni pretesa conoscitiva, compresa la rivelazione, deve sottostare al primato della ragione. Kant fu strenuo difensore di questo primato, ma si oppose alle conseguenze irreligiose che, nell'età dei Lumi e ancor oggi, ne vengono tratte. Con il suo progetto di combinazione fra ragione e fede, sostenne che Dio non è conoscibile, ma nondimeno la fede in Dio è razionale, perché è il presupposto del sapere positivo e il postulato del dovere morale. Tramite la sua interpretazione morale del cristianesimo, Kant si impegnò inoltre a provare che «fra la ragione e la Scrittura non vi è solamente compatibilità, ma unione». La morale fondata sulla ragione coincide con «l'insegnamento fondamentale del Vangelo». Filosofo cristiano e di profonda fede cristiana, Kant andò oltre un grande esercizio di analisi filosofica e teologica. In un'epoca di dispotismi clericali e di assolutismi politici, egli si propose di mostrare che un cristianesimo reso «amabile» e «alla portata di tutti» dalla critica della ragione avrebbe superato le distinzioni fra laici e credenti, protestanti e cattolici, abbattuto un ostacolo alla coesistenza fra gli Stati, e costituito una «chiesa visibile universale» con una bandiera di virtù unificante della civiltà europea. Tutti scopi che la modernità ha mancato e a cui sembra aver rinunciato. -
Temi e figure della complessità
Le vie della complessità sono molteplici e diverse e, in Italia, sono state percorse da più versanti sin dagli anni Ottanta del Novecento. Un sentiero peculiare della complessità - quello in chiave filosofica, che si è cercato di restituire nel presente volume - ha avuto tra i suoi principali protagonisti Giuseppe Gembillo. Allievi, amici, studenti hanno pensato di rendere omaggio al comune maestro, amico, professore con quest'opera che raccoglie molti dei saggi da lui pubblicati sui temi che, da diversi lustri, sono oggetto del suo interesse.