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Scrivere bianco con un segno nero. La poesia di Fallacara
«Uomo di quieta apparenza, ma con un fuoco silenzioso dentro come una cava di zolfo che bruci e barbagli», così Carlo Betocchi descriveva l'amico e sodale Luigi Fallacara, nato a Bari nel 1890 ma trasferitosi a Firenze all'età di ventidue anni e da allora indissolubilmente legato alle sorti della poesia novecentesca italiana che trovarono nel capoluogo toscano un luogo d'elezione e terreno quanto mai fertile di sviluppo. Poeta non tra i più celebri del nostro Novecento, Fallacara seppe tuttavia attraversare e interpretare, guidato da un imperativo etico-religioso personalissimo, le diverse spinte rinnovatrici che animarono la prima metà del secolo. Ricostruire il suo percorso poetico, che si snoda tra gli anni '10 e i primi anni '60, significa allora ripercorrere le tappe fondamentali della stessa poesia italiana primonovecentesca, a partire dagli esordi avanguardistici, passando per le esperienze di poesia pura, di marca soprattutto ungarettiana, fino alla contiguità con le assolutizzazioni sintattico-semantiche ermetiche, cui seguì una fase di ripiegamento e ripensamento durante la quale tuttavia il poeta non abdicò all'affiato creativo che gli fruttò la produzione, tra il '52 e il '62, di altre cinque raccolte, più due antologie, dopo i sei volumi, più un'altra silloge antologica, che avevano scandito la prima stagione degli anni '25-'41. -
Cartesianismi, scetticismi, filosofia moderna. Studi per Carlo Borghero
Il volume trae origine da due giornate di studio tenutesi presso il Dipartimento di Filosofia dell'Università ""La Sapienza"""" di Roma, dedicate a Carlo Borghero in occasione del chiudersi della sua attività di docente presso l'ateneo romano. Gli studi che lo compongono sono opera di colleghi e di amici che hanno condiviso con lui ricerche, discussioni ed interessi scientifici. Sono messe a fuoco due delle grandi questioni teoriche e storiografiche al centro della filosofia moderna, ovvero il diffondersi nell'Europa del Seicento di una filosofia cartesiana, distinta dalla stessa filosofia di Descartes, con sue specifiche caratteristiche a seconda dei diversi contesti culturali e geografici, nonché l'emergere di un nuovo scetticismo che, tra Sei e Settecento, interagisce criticamente con i diversi sistemi filosofici. Pur nei differenti approcci, questi lavori rinviano a una historia philosophica attenta non solo alle modificazioni concettuali e alle variazioni lessicali, ma anche a una complessità teorica che può essere ripercorsa solo ritornando ai testi dei singoli autori ed ai rapporti che essi mantengono con il loro contesto storico."" -
Filosofia della complessità
In questo lavoro gli autori si sono proposti di elaborare una Filosofia della complessità confrontandosi con i filosofi e gli scienziati che hanno contribuito in maniera determinante all'affermarsi di tale prospettiva e al conseguente superamento del metodo riduzionista, caratteristico della scienza classica. Ne è derivata una visione del mondo fondata sullo storicismo, l'organicismo e il pluralismo e dunque opposta rispetto a ogni forma di meccanicismo e di monismo; e un concezione etica che auspica una nuova simbiosi tra uomo e natura e riconosce il legame inscindibile tra mondo fisico e mondo biologico. -
Il gelsomino e la pozzanghera
La voce dell'ebrea olandese Etty Hillesum (Deventer 1914 - Auschwitz 1943), sempre più conosciuta e amata nel nostro paese, è una delle più originali e potenti tra quelle che si sono levate dall'inferno della Shoà. A partire da una situazione esistenziale ingarbugliata e caotica, che ce la rende così contemporanea, Etty ritrovò l'equilibrio interiore grazie alla guida di un originale e carismatico psicoterapeuta che l'avviò anche alla spiritualità. Il percorso intrapreso si fece straordinariamente più profondo quanto più aumentavano le persecuzioni antisemite naziste e generò in lei un affidamento a Dio e un amore per il prossimo così straordinari da permetterle di affrontare la temperie con scelte inattese. Per dirla con le sue stesse parole, il gelsomino, simbolo della bellezza della vita, potè incredibilmente continuare a fiorire indisturbato nella sua anima, nonostante le tempeste esterne che cercavano di annegarlo nelle nere pozzanghere dell'odio e della violenza: di qui il titolo di questa raccolta antologica, che guida il lettore attraverso le varie tappe della crescita spirituale di Etty, dalla depressione e infelicità iniziali fino alla scelta di farsi mandare nel campo nazista di Westerbork per condividere la sorte del suo popolo e provare ad inaugurare, partendo da se stessa, un nuovo umanesimo. -
Procedete nello spirito. Sermoni
Quella di Niccolò Cusano (Cues, o Kues, sulla Mosella, 1401 - Todi, 1464) fu una personalità poliedrica eccezionale. Dottissimo umanista, giurista, diplomatico, matematico, studioso di scienze della natura, filosofo - da molti considerato il padre della filosofia moderna - egli fu però soprattutto un teologo, erede della grande tradizione mistica medievale germanica, che proprio con lui sviluppò tutta la sua potenza speculativa. Se la riscoperta dell'importanza delle sue opere per la filosofia e la scienza moderna è cosa relativamente recente - dai primi del XX secolo - recentissima è quella del corpus dei Sermoni, imponente non solo per il numero, quasi trecento, ma anche per il valore teologico: ciascuno di essi, infatti, pronunciato in volgare tedesco ma poi ampliato e rielaborato in latino, è un vero e proprio piccolo trattato teologico. I Sermoni sono però innanzitutto testimonianza di quell'indefesso impegno pastorale che Cusano, vescovo di Bressanone, poi cardinale del titolo di San Pietro in Vincoli, sentì per tutta la vita come dovere primario. Conscio della crisi della cristianità del suo tempo, e persuaso, insieme, della sostanziale armonia tra filosofia e religione, Cusano cercò infatti di portare avanti una radicale azione riformatrice della Chiesa in capite et membris, in accordo con i papi Eugenio IV, Niccolò V, e soprattutto con l'amico Enea Silvio Piccolomini, papa Pio II. La riforma auspicata, come è noto, non vi fu; sempre a partire dalla mistica medievale tedesca, una ben diversa - lacerante - Riforma avverrà però comunque, mezzo secolo più tardi. Sono qui presentati, in prima traduzione italiana, dieci tra i più interessanti Sermoni predicati da Cusano tra il 1428 e il 1459, dunque lungo tutto l'arco della sua vita religiosa, in Renania, nella diocesi di Bressanone e a Roma. -
Itinerari dell'antispinozismo. Spinoza e le metafisiche cartesiane in Francia (1684-1718)
Nella storia della sua prima ricezione, lo 'spinozismo' è stato sovente solo il nome comune che veniva assegnato all'ateismo: si era 'spinozisti', come si era 'empi', 'scettici', o 'libertini'. Ma con una peculiarità: la genesi di quella forma di ateismo veniva ora rintracciata prevalentemente all'interno della problematica aperta dal pensiero di Descartes. A immortalare tale filiazione fra i due filosofi, sarebbe divenuto celebre lo slogan: ""Descartes è architetto dello spinozismo"""" (Descartes spinozismi architectus). E questo spiega perché, cautelativamente, furono proprio i cartesiani i primi a mobilitarsi contro Spinoza, in un sofferto regolamento di conti che coinvolse un'intera generazione, da Poiret, Lamy. Jacquelot e Régis, fino ai più noti Malebranche, Arnauld e Fénelon. Fu la presa di coscienza che, ormai, il cartesianismo non sarebbe più stato lo stesso. Con un esito che ha del paradossale: quel tentativo, di salvare Descartes e confutare Spinoza, in definitiva risultò perdente; eppure, nelle forme in cui venne sconfitto, fatalmente contribuì a costruire e alimentare l'immagine prevalente dello 'Spinoza' dei secoli successivi: il materialista, l'ateo, il cartesiano."" -
Dugald Stewart. Scienza della mente, metodo e senso comune
Dugald Stewart (1753-1828) fu rappresentante di primo piano della scuola scozzese del senso comune e autore di riferimento per il dibattito filosofico europeo nei decenni a cavallo fra Settecento e Ottocento. Accademico di chiara fama e autore prolifico, raccolse l'eredità filosofica di Thomas Reid contribuendo a rinnovarne i presupposti e a costruire la fortuna continentale della scuola. Questo studio muove da alcuni temi centrali della riflessione stewartiana, offrendone una lettura che intende valorizzarne l'autonomia e l'originalità non solo rispetto all'evoluzione della scuola scozzese, ma anche a quella più ampia dell'Illuminismo scozzese. La messa a punto di una scienza della mente umana, il metodo più appropriato per perseguirla e, infine, la conseguente rielaborazione di alcuni fra i parametri fondamentali della filosofia del senso comune, costituiscono gli snodi centrali del pensiero stewartiano che aiutano a comprenderne gli sviluppi e le ricadute non solo in ambito strettamente epistemologico, ma anche in sede antropologica, morale e politico-sociale. -
La caduta del 1914-1915. Velleità, opinione pubblica e teologia
L'intervento nella Prima guerra mondiale rappresentò un vero e proprio spartiacque nella storia dell'Italia, demolendo una bellissima posizione diplomatica a vantaggio di velleità nazionalistiche oltre alle legittime rivendicazioni su Trento e Trieste conseguibili quasi certamente con la neutralità. La ""vittoria mutilata"""" e la conseguente debolezza economica e politica fino all'avvento del fascismo, al Patto d'Acciaio e alla débàcle successiva ne costituirono le conseguenze, per cui fu la politica di potenza il vero obiettivo della classe dirigente italiana, l'esca diabolica che portò lo Stivale verso l'abisso, mentre i cattolici e i socialisti non erano in grado di dialogare per consentire una stabilità necessaria, essendo divisi da steccati profondi di natura puramente teologica."" -
I manoscritti italiani del XVIII secolo. Un approccio genetico
"Il secolo dei Lumi e, in generale, l'Ancien Régime hanno risentito a lungo della loro ubicazione a cavallo di due grandi periodi della storia della tradizione dei testi: a monte l'epoca medievale, in cui la trasmissione manoscritta è la sola possibile; a valle l'epoca contemporanea, i secoli XIX e XX, in cui l'importanza del manoscritto risiede nel suo valore di testimonianza e autentificazione del lavoro autoriale. Lo studio dei brogliacci e delle versioni preparatorie di un testo, ma anche di quei materiali non strettamente redazionali che, tuttavia, possono contenere un testo in nuce o suscitarne la scrittura (liste di parole, estratti di lettura, appunti manoscritti, postille, o semplici disegni), permette di esplorare l'opera nel suo farsi e rappresenta la chiave prima dell'interpretazione, come ricorda giustamente Carla Riccardi e come mostra il contributo su Alfieri di Vincenza Perdichizzi. Le opere del Settecento, non diversamente da quelle dei contemporanei e dei secoli precedenti, non sono il frutto di un istante di genio, ma dello studio laborioso dei loro autori, del dialogo che hanno intrattenuto con la tradizione, di furti inconfessabili, di esitazioni, pentimenti e riscritture incessanti. La loro genesi ci offre insegnamenti non meno importanti di quelli delle loro versioni definitive..."""" (Dalla presentazione)" -
Ottavia e le altre
Trenta donne si svelano e rivelano storie nascoste. Molte si raccontano con il loro linguaggio e la loro cultura, altre sono raccontate, così come si raccontava una volta, senza precisazioni di cronaca, ma con quel fascino dell'oralità, fatto di corpi vicini, caldi del fiato delle parole che transitano. Tutte hanno dovuto resistere per esistere, ma troppe non ce l'hanno fatta. Hanno tutte le età, appartengono a diverse epoche e classi sociali, ma c'è un filo che le lega, un filo di perfetta democrazia: la violenza. Sono vere? Sono vere come le cronache che riempiono i giornali, cariche di una realtà che a volte supera la fantasia. Rappresentano quelle notizie ""Punte di spillo"""" che ogni giorno sentiamo; provocano rabbia e indignazione, ma subito si spengono assorbite dalla quotidianità della vita di ciascuno."" -
Poesie 2002-2011
Dopo le ""Poesie 1947-1999"""" (Le Lettere 2014), che riuniscono i primi cinque libri di Renzo Gherardini (1923-2011), queste """"Poesie 2002-2011"""" raccolgono la seconda parte dell'opera in versi del poeta fiorentino, dal breve diario notturno alle postume sei poesie. Rispetto ai libri precedenti, che erano dotati ciascuno di una ben precisa identità e costituivano ciascuno una singola """"stagione"""", i diciassette libretti configurano nell'insieme la """"sesta stagione"""" della poesia di Gherardini. Dei quasi ottocento testi - per lo più brevi e quasi esclusivamente in endecasillabi, tutti collocati nel tempo dalla data in calce che scandisce diaristicamente (come recita un titolo del 2006) il """"fiume della vita"""" - la cristallina, petrarchesca cifra stilistica fa infatti un solo, straordinario canzoniere: un compatto e variegato poema per frammenti."" -
Poesie. Testo svedese a fronte. Nuova ediz.
L'opera in versi della svedese Karin Boye (1900-1941), di cui questa antologia, fin dalla sua prima edizione nel 1994, ha offerto e offre in Italia la più ampia testimonianza, è fra le più rilevanti del secolo: e non solo in Scandinavia, dove il suo magistero poetico è stato da subito fertile e di potente suggestione. La Boye fu donna di grande passionalità, di intensi amori etero e omosessuali che, per essere vissuti con tormento ma senza menzogna, suscitarono non poco scandalo nella Svezia del suo tempo. Fu intellettuale animata da un sincero ardore civile e politico, tanto da militare attivamente nelle file del movimento radicale «Clarté»; ma anche tanto da sentire, con un orrore che la condusse al suicidio, la violenza e il sangue della guerra: ciò che accadde del resto alla Woolf la cui morte ispirò alla Boye una delle poesie più belle. Inoltre, fu la sensibile e lungimirante organizzatrice di cultura che promosse la fondazione della rivista letteraria d'avanguardia e di tendenze freudiane «Spektrum», dove pubblicò la prima traduzione di ""La terra desolata"""" di Eliot. Pubblicò anche novelle e romanzi, fra cui """"Kallocaina"""" (1940) oramai un classico della fantascienza. Nei versi della Boye c'è un tono meditativo, serio e in apparenza sommesso, che è in realtà il discorrere denso e spontaneo dell'anima capace di esplorare in profondità le proprie «terre nascoste». Ne scaturisce un'opera quietamente musicale, di grande formalizzazione, ma altamente comunicativa; di un inconsueto nitore classico, frutto di una lingua che, pur conoscendo aspetti dell'uso culto, fluisce tuttavia con infinita facilità: quella del parlato, senza averne i vezzi e le sciatterie. Nel cuore palpitante della poesia di Karin Boye, il lettore troverà, limpida e autentica, una straordinaria tensione spirituale, uno slancio etico verso la bellezza, l'assoluto, che conferiscono ai suoi versi i tratti memorabili della grande poesia."" -
Distici distanti. Poesie 2014-2018
"Stendhal suggeriva di partire da un fatto di giornata, io ho optato per la parola stessa, come aveva già detto e fatto Raymond Roussel. In ogni distico la scintilla ispirante viene provocata da quella inesauribile musa che appare sotto forma di parola ad hoc, tale parola resta la guida e il fine del distico stesso."""" (Enzo Minarelli)" -
In volo coi gabbiani. Memorie di un antiquario collezionista
Questo libro autobiografico racconta vita e segreti di uno dei più noti antiquari e collezionisti d'Italia: Gianfranco Luzzetti. Il pretesto narrativo è semplice ed efficace. In una dolce serata primaverile, sei amici - un professore di storia dell'arte, un artista, una giornalista, una baronessa, un parente e una signora milanese - si incontrano nella dimora aristocratica del collezionista, a Firenze. Tra meravigliose opere d'arte ed eleganti rituali conviviali, Luzzetti si abbandona ai ricordi e confessa i momenti più esaltanti (ma anche quelli più intimi e sofferti) della sua lunga esperienza di cultore del bello e di testimone del Novecento. Stimolato dalle domande incalzanti degli ospiti, il collezionista evoca il mondo rurale e popolare della sua fanciullezza in un piccolo borgo della Maremma toscana. Poi racconta gli anni del successo e la frequentazione di nuovi ambienti raffinati ed esclusivi, ricchi di cultura e popolati da personaggi straordinari: Eugenio Montale, Luchino Visconti, Sophia Loren, Ferruccio Parri, Carlo Ludovico Ragghianti, Paolo Grassi, Rodolfo Siviero, Camilla Cederna, Rudolf Nureyev, Renata Tebaldi, Maria Callas, Zubin Mehta e molti altri. -
La versione di Candida
Un racconto personale che si legge come un romanzo per la forza drammatica di sofferenze comuni, narrate con verità e crudezza, rifuggendo da qualunque abbellimento o ipocrisia. «Il romanzo di Ivanna Rosi è un'inchiesta intima che nasce intorno all'ossessione di un interrogativo comune: quanto conosciamo chi ci sta accanto, le sue paure, i suoi veri sentimenti?» - Raffaella De Santis, RobinsonLa storia narrata da Candida è autobiografica e dettata da una insopprimibile necessità interiore: dunque doppiamente vera. È il racconto di un matrimonio durato cinquant'anni, di un legame forte, attraversato da crisi e sbandamenti, ostacolato dal peso del silenzio. Una inchiesta intima, un viaggio nel tempo per dare risposta ad assillanti quesiti che spesso restano sospesi, e insieme un'analisi lucida che ricostruisce il passato dall'esterno, attraverso lo schedario dei ricordi personali, le testimonianze di amici e conoscenti, di lettere, di poesie, rispettando i vuoti della memoria e della documentazione. La vicenda che il libro narra può essere letta come emblematica per tutta una generazione: la generazione che si sposa intorno al Sessantotto credendo ancora nel matrimonio ed è investita dalle passioni politiche, dall'onda contestataria degli anni Settanta e dalla repentina trasformazione del costume di cui è al tempo stesso protagonista e vittima. Un racconto personale che si legge come un romanzo per la forza drammatica di sofferenze comuni, narrate con verità e crudezza, rifuggendo da qualunque abbellimento o ipocrisia. -
Un Natale inglese. Ediz. italiana e inglese
Ogni anno, da quando è stata nominata Poeta Laureata del Regno Unito, Carol Ann Duffy offre ai lettori britannici un Canto di Natale che esce di solito sul quotidiano «The Guardian» pochi giorni prima del 25 dicembre. Quella pubblicazione prenatalizia è ormai diventata un atteso appuntamento annuale. Questo piccolo volume raccoglie una selezione di quelle poesie. I personaggi celebrati includono Mrs Scrooge, la vedova dell'avaro protagonista del Canto di Natale di Charles Dickens; i Wren Boys, ragazzini-cacciatori che animano un'antica leggenda irlandese del giorno di Santo Stefano; il buon Re Venceslao e il fastoso pranzo natalizio preparatogli da un cuoco assai creativo; la tregua natalizia tra soldati britannici e tedeschi durante la prima guerra mondiale; il compleanno di Dorothy, sorella e musa del grande poeta romantico William Wordsworth; fino al più recente, il Natale di Pablo Picasso. -
Nessuno sa di lui. Carlo Pitti, il vero artefice del ghetto ebraico di Firenze
Il libro racconta come fosse un romanzo la storia privata e pubblica di Carlo Pitti, il magistrato cui fu affidato il compito di istituire il ghetto ebraico a Firenze.rnrnrn«All'archivista e paleografa Ippolita Morgese si deve l'ostinato ""scavo"""" tra filze e faldoni grazie a cui si ha la ricostruzione dei retroscena culturali, politici e finanziari che portarono alla nascita del ghetto» - Maria Cristina Carratùrnrn«Il libro fa luce sul meccanismo che portò non solo Cosimo a decidere di istituire un quartiere ebraico chiuso, ma anche su chi ne rese possibile la realizzazione tanto breve, dieci mesi tra l'editto e l'insediamento dei duecento che vi andarono di mala voglia a vivere» - La RepubblicarnGrazie al ritrovamento del suo archivio privato, Ippolita Morgese ha infatti ricostruito il milieu dell'epoca, le abitudini, le tradizioni familiari e le usanze di vita nel secondo Cinquecento. Incredibilmente non esiste alcuna pubblicazione in merito: gli storici sembrano essersi fermati all'epoca di Machiavelli, alcuni decenni prima quindi delle vicissitudini del personaggio principe del libro, i cui regesti svelano i mille volti di un'epoca che ha segnato la fine del lungo Rinascimento fiorentino. Un docufiction, davvero ricchissimo di dati inediti, intrighi, ambientazioni e aneddoti autentici, su un personaggio chiave nel sistema di potere della Firenze al tempo dei Medici, artefice principale dell'istituzione del ghetto di Firenze (1571)."" -
Calde lontananze. Brendon a Moliterno
A metà strada tra realtà e fiction, il libro descrive l'esperienza di un viaggiatore inglese intenzionato a rivivere con intelligenza e passione la situazione culturale, sociale, umana di un piccolo comune della Lucania. Brendon H.H. Whitestone partecipa alla vita locale di cui sa cogliere il fervore creativo e le qualità nascoste in una condizione di lontananza ma non di solitudine. Il Meridione è raccontato in maniera discreta, originale e non senza blanda ironia, nel quadro di un percorso dotato di numerose variazioni tematiche, che coinvolge il lettore e lo introduce nella quotidianità di una comunità che ha la sua identità, la sua storia, i suoi costumi, le sue arti, le sue degne attività e anche le sue virtù nel campo culinario. Una sorprendente appendice di ricette mostra la praticabilità attuale delle elaborazioni tradizionali del gusto del cibo. Le immagini che costellano il testo sono anch'esse forme della narrazione e hanno il merito di evocare scene e atmosfere talvolta dense di suggestioni poetiche. -
D'amore e di lotta. Poesie scelte. Testo inglese a fronte. Ediz. bilingue
Per la prima volta in traduzione italiana, questa antologia dà spazio alle poesie di amore e di lotta di una poeta, Audre Lorde, che ha saputo intrecciare le storie del proprio vissuto personale con le voci collettive dei movimenti femminista, Lgbt e delle persone di colore. Con il suo potente linguaggio poetico, Lorde ci regala istantanee della realtà filtrate attraverso uno sguardo acuto e mai distaccato. Nei suoi versi erompe il racconto di una donna Nera, lesbica, madre, guerriera, poeta, il cui linguaggio è intriso di ognuna di queste parti e dell'intersezione di tutte. Per questo il canto di Audre Lorde arriva a tutte e tutti noi, abbracciando la realtà da un punto di vista situato e proiettandosi oltre, fino a cambiare il nostro modo di guardare il mondo. Introduzione di Loredana Magazzeni, postfazione di Rita Monticelli. -
Immagine, voce femminile. Arte e poesia
Nel cambiamento in atto nell'orizzonte del contemporaneo, l'immagine femminile (in arte), la voce femminile (in poesia) vengono a rappresentare l'intuizione profonda dell'esistenza rispetto allo scenario dei linguaggi. Nelle testimonianze dell'arte, l'immagine femminile diventa corpo, luce, emozione, atto indicibile, mistero della presenza, mistero dell'assenza (Modigliani, Giacometti, Balthus). La voce femminile è la voce non abdicante dell'interiorità nella più varia esplorazione (da Ingeborg Bachmann a Simone Weil, da Antonia Pozzi ad Alda Merini). Siamo immersi nella cultura empirica del «vedere». La correlazione tra arte e poesia nel femminile apre la dimensione senza fine dello «sguardo»: l'inconscio, la memoria di ciò che è stato amato, ciò che non è accaduto.