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Il pappagallo che prevedeva il futuro
Giganti che vivono in ampie vallate, misteriose entità che prendono possesso di corpi, uomini che parlano con gli animali e animali che parlano come se fossero uomini popolano con totale disinvoltura il vasto universo che Luciano Lamberti costruisce in questo libro. Sei racconti che descrivono il lato inquietante delle cose familiari o l'irruzione del mostruoso nella vita quotidiana. Storie che, allo stesso tempo, diventano soprattutto un modo per narrare la violenza che gli uomini perpetrano contro i loro simili e contro le proprie paure. -
L'illusione monarca
Cosa accadrebbe se le porte di un carcere fossero aperte dando ai detenuti l'illusione di poter evadere e se l'unico ostacolo che impedisse la loro fuga fosse l'incertezza unita alla paura? Ne ""L'illusione monarca"""" di Marcelo Cohen, uno dei grandi maestri della letteratura argentina contemporanea, il carcere è una spiaggia delimitata da alti muraglioni che si inoltrano per centinaia di metri nel mare e lì si interrompono, lasciando uno spazio aperto all'immaginazione dei reclusi. Il mare diviene così orizzonte di possibile fuga, ostacolo da superare che si frappone al mondo reale, ma anche limite che si trasforma in morte perché quanti provano a scappare affrontandolo vengono per lo più restituiti alla spiaggia senza vita, alimentando i timori di quelli che restano. Di fronte a un mare che confonde e ispira, abbandonati """"tra la libertà dell'ozio e l'equivoca frustata di un orizzonte libero"""", i detenuti oscillano tra rassegnazione e speranza, follia e ragione."" -
Vidas. Tredici racconti da Cuba
Una schiera di scrittori, alcuni già affermati a livello internazionale, altri in procinto di diventarlo, descrivono con coraggio e fantasia, nei tredici racconti che compongono questa raccolta, la nuova realtà letteraria di Cuba. Storie che si inseriscono nel solco della tradizione, altre che mirano chiaramente a riformulare l'idea della ""cubanità"""", altre ancora che rifuggono le vicende locali per narrare uno spazio e un tempo indefiniti, un luogo dell'anima lontano dalle contingenze storiche, racconti che tutti insieme riescono a colpire il lettore con la loro prospettiva inedita e priva di artificio. Un'intrigante miscela di generi, stili e tecniche narrative che, attraverso un'alternanza tra ottimismo e disincanto, sconcerto e speranza, raccontano una Cuba quanto mai attuale alle prese con un cambiamento lento, difficile, ma anche inarrestabile."" -
Il nostro mondo morto
Un gruppo di bambini affascinati dall'improvvisa morte di un amico, una donna che lascia tutto per una missione colonizzatrice su Marte, un giovane posseduto dall'impulso assassino dell'indio che ha ucciso con una pietra, un ragazzo speciale in grado di parlare con esseri dello spazio, sono alcuni dei personaggi che abitano gli otto racconti di questa raccolta che segna l'irruzione nel panorama letterario latinoamericano di una voce nuova e potente. ""Il nostro mondo morto"""" racconta il momento in cui il quotidiano cede il posto al sogno, al delirio, alla scoperta dell'inconscio; la razionalità della vita moderna si fonde così con la superstizione, collocando il lettore sulla soglia di mondi diversi, tra realtà e immaginazione, e alimentando una letteratura dove la fantasia si diluisce in tensione e mistero."" -
Tintas. Tredici racconti dal Cile
La letteratura cilena non è mai stata tanto ricca e vivace come in questi ultimi anni. Nel tentativo di chiudere i conti con un passato che ha lasciato ferite e ombre lunghe, una schiera di giovani scrittori sta rivitalizzando lo spazio artistico nazionale, a volte affrontando apertamente o come metafora il tema mai dimenticato della dittatura, altre volte imboccando nuove strade e modi originali di descrivere il disagio delle giovani generazioni. Da Santiago, fulcro culturale del paese, alle immense periferie, per arrivare alla realtà mineraria del nord, questi racconti aprono uno squarcio sulle voci più interessanti del Cile d'oggi. Dopo le antologie dedicate al racconto messicano e cubano, questo terzo volume incentrato sulla più recente letteratura cilena propone una selezione di scrittori accomunati da indiscussa qualità, doti immaginative e freschezza. -
La pantera e altri racconti
Nelle quattordici storie raccolte in questa antologia personale, i ricordi e i sogni sono spesso i detonatori di trame sofisticate, amare e crudeli, dominate da personaggi dalla grande complessità emotiva, capaci, attraverso un gioco di trame incrociate, di cogliere gli aspetti più inquietanti della realtà. ""Storie chiuse"""" come scrive Enrique Vila-Matas nella prefazione che accompagna la raccolta, """"completamente sigillate se non per un mistero che ho capito di non poter mai risolvere"""", un mistero che sembra condannare alla disfatta i personaggi, sempre illuminati tuttavia dallo sguardo beffardo del loro demiurgo. Racconti che affascinano per la forza del linguaggio, l'analisi psicologica e la perfezione stilistica."" -
La dimensione oscura
Finalista Premio Terzani 2019rnrnIl 27 agosto del 1984, in piena dittatura cilena, un uomo alto, magro, moro, con folti baffi neri arriva negli uffici di una rivista di opposizione. È un agente dei servizi segreti. Voglio parlare, dice, e la giornalista accende il registratore per ascoltare il racconto agghiacciante e inedito di chi ha eseguito sequestri e sotterrato cadaveri, una testimonianza che aprirà la porta verso una dimensione fino ad allora sconosciuta. Messaggero dell'altro lato dello specchio, con la sua confessione l'""uomo delle torture"""" confermava e rendeva irrefutabile l'esistenza di un universo parallelo e invisibile dominato dall'orrore e dal sopruso del potere. Prendendo le mosse da questa scena reale, Nona Fernández entra nella vita dei protagonisti di quella sinistra testimonianza, recupera le storie di quanti negli anni Settanta e Ottanta furono vittime della dittatura e attiva i meccanismi dell'immaginazione per accedere là dove documenti e archivi non sono stati in grado di arrivare, perché a volte l'""""immaginazione è più nitida della memoria"""". Tra cronaca, letteratura e diario personale, """"La dimensione oscura"""" parla di colpa, pentimento e delle emozioni di un intero paese, il Cile, di fronte a un passato fosco e brutale."" -
Non spargere lacrime per chiunque viva in queste strade
Italia 1945: il Congresso degli Scrittori Fascisti, voluto dalla Repubblica di Salò, si tenne nell'aprile di quell'anno a Pinerolo, ma dei tre giorni previsti ne durò soltanto uno. Trent'anni dopo, quattro scrittori futuristi sopravvissuti a quell'evento sono chiamati a ricordare. Tra lucida ironia e disincanto, ripercorrono la parabola di un movimento che avrebbe dovuto rappresentare l'arte del fascismo al potere e sprofondò con esso, e rievocano la figura di Luca Borrello, autore minore di un'opera invisibile la cui morte portò alla fine anticipata del congresso. Ed è proprio quella morte misteriosa a innescare un racconto che attraversa alcuni momenti chiave della storia italiana. Chi era Borrello e in cosa credeva? Come si intreccia la sua vita a quella di un partigiano? E che legame c'è tra quest'ultimo e l'uomo che trentanni dopo intervista coloro che parteciparono al congresso? Romanzo poliedrico narrato a più voci, il primo di Patricio Pron ambientato in Italia, ""Non spargere lacrime per chiunque viva in queste strade"""" è un'indagine su storia e arte, violenza e avanguardia. Un racconto su come a metà del XX secolo la letteratura si trasformò in politica e la politica in delitto."" -
La casa del dolore altrui
All'inizio del XX secolo, sulla soglia della modernità e del progresso, una vicenda scuote la storia del Messico: tra il 13 e il 15 maggio del 1911, nella convulsa congiuntura che segue lo scoppio della Rivoluzione, parte della comunità cinese di La Laguna viene massacrata, in modo violento e arbitrario, dalle truppe degli insorti e da comuni abitanti della cittadina di Torreón, convertiti in turba incontrollata. Si tratta della più grande strage di orientali nel continente americano, una mattanza seguita prima da negazione e calunnia, e poi da minimizzazione e disprezzo, simboli di una xenofobia dilagante, indifferente alla barbarie. Oltre un secolo dopo, con la lente d'ingrandimento offerta dalla letteratura, Juliàn Herbert visita i luoghi del massacro, studia gli archivi che conservano quella memoria e ricorre a testimonianze orali offrendo al lettore una storia potente e audace che va oltre la descrizione di quei drammatici fatti. ""La casa del dolore altrui"""" non è solo il racconto di un """"piccolo genocidio"""" dimenticato o la ricerca di una verità storica, è soprattutto il tentativo di dare dignità a un gruppo di migranti."" -
Calles. Tredici racconti dalla Bolivia
Fino a poco tempo fa quasi sconosciuta al lettore italiano, la narrativa boliviana sta vivendo un momento di improvvisa e forse inattesa fioritura grazie a un numero crescente di autori nati tra gli anni Settanta e gli anni Ottanta che, accanto ad argomenti storici e politici, sviluppano nei rispettivi testi temi più personali e intimi, con varietà e vivacità formale sorprendenti. ""Una generazione giovane dinanzi alla tradizione e vigorosa nel proprio tempo"""", dunque, che si sta facendo pian piano ineludibile, divenendo punto di riferimento per chiunque voglia avvicinarsi alla letteratura ispanoamericana di inizio secolo. Dopo le antologie incentrate sul racconto messicano, cubano e cileno, questa nuova selezione dedicata al paese andino propone contributi di scrittori che con le loro opere si stanno facendo ambasciatori della letteratura boliviana nel mondo."" -
Il problema dei tre corpi
Sicari e prostitute, uomini perseguitati da povertà, malattia o disagio sono alcuni dei protagonisti di questo volume, funamboli alla ricerca di un difficile equilibrio, sempre compromesso da inevitabili passi falsi, che diventano emblemi di alcuni dei fenomeni sociali che caratterizzano il Messico contemporaneo: narcotraffico, religiosità popolare, cattive condizioni di lavoro. Illuminate dallo sguardo attento, spesso caustico, dell'autrice, le loro storie parlano di intima fragilità e disperazione endemica. Con questi racconti suggestivi e diretti, Aniela Rodríguez rende omaggio alla grande tradizione letteraria del suo Paese, rinnovandola attraverso uno stile vigoroso e personalissimo. -
Fuenzalida
Comincia tutto con una fotografia, una vecchia polaroid che la narratrice trova per caso una sera, a terra, tra i rifiuti vicino al cancello di casa. È una foto sbiadita che ritrae un uomo con indosso un kimono nero, un praticante di kung fu. In quell'immagine consunta dagli anni la donna crede di riconoscere il padre, Fuenzalida, che non vede da quando era bambina e che ormai si è trasformato nel ricordo di un padre, privo di fattezze e lineamenti definiti. La donna inizia così a tessere la storia del suo rapporto col genitore scomparso, ricordi confusi, frammenti di memorie che affiorano e si mescolano alla tragedia della dittatura militare cilena, in un gioco di specchi e di finzioni nel tentativo di stabilire una ""mitologia Fuenzalida"""" in cui credere, una """"storia delle origini"""" che funga da mappa; questo mentre l'improvvisa e inspiegabile perdita di conoscenza del figlio piccolo non la costringerà a fare i conti con un presente irrisolto."" -
Olegaroy
Ci sono uomini apparentemente piccoli che diventano grandi davanti all'arbitrarietà della storia. Olegaroy è uno di loro. Cinquantatré anni, scapolo, tormentato da una persistente insonnia che lo fa rigirare vanamente tra le lenzuola, la sua esistenza fino a quel momento anonima subisce una drastica svolta quando da un giornale apprende la notizia del macabro omicidio di una giovane donna avvenuto nottetempo. Convinto di poter scoprire l'identità?del misterioso assassino, l'ingenuo Olegaroy decide di lasciare ogni notte la sicurezza delle mura domestiche per girovagare per le strade della sua città, ma quello in cui si imbatte è un surreale e improbabile spaccato del popolo della notte, composto da un matematico folle e una prostituta. Saranno loro, insieme all'anziana madre e a un prete, i depositari delle riflessioni di Olegaroy che, stimolato dalla lettura delle notizie che riempiono le pagine dei quotidiani, farà?il suo esordio nella filosofia come eccelso pensatore, interrogandosi sulle grandi domande che hanno da sempre afflitto gli esseri umani. -
Ricomporre amorevoli scheletri
Un mondo oscuro, il più delle volte sinistro e ostile, attraversato da creature ferite è quello che domina i racconti di Giovanna Rivero, figure inquiete sulla soglia dell'ignoto o di un orizzonte di cambiamento non sempre facile da decifrare. Le vulnerabilità, i più segreti desideri di questi personaggi sono indagati mediante una scrittura che non nasconde nulla, che sfiora la vertigine, che scandaglia implacabile ogni stato d'animo, ogni approssimarsi all'abisso, annullando qualsiasi ipotesi di innocenza, persino infantile. Ma sono anche racconti che, mescolando generi e tradizioni, risultano capaci di catturare le verità profonde di un Paese, la Bolivia del XXI secolo, attraverso metafore, talvolta distopiche, che si alimentano delle ansie e delle distorsioni del presente. Feroci e implacabili, eppure ammantati da un'atmosfera di delicata malinconia, questi quindici racconti, tra i più rappresentativi dell'autrice e raccolti in forma inedita in questa edizione, fanno conoscere al lettore italiano una delle voci più originali della letteratura latinoamericana contemporanea. -
Heridas. Ventidue racconti dalla Colombia
In questa selezione di storie ci sono alcuni de gli scrittori più interessanti e di talento della letteratura colombiana nati tra gli anni Settanta e gli anni Ottanta. Alcuni di loro sono già consacrati, ampiamente pubblicati e tradotti, altri, giovanissimi, si stanno facendo conoscere per il loro stile originale, tutti ci offrono testi di qualità e rilevanza. Dopo le antologie dedicate al racconto messicano, cubano, cileno e boliviano, questo volume propone storie che sembrano distaccarsi dalla violenza metropolitana così popolarmente associata al Paese sudamericano, per affrontare tematiche intime e vicende private, conflitti umani e situazioni di marginalità sociale. Ma la violenza, ""sepolta, velata, misteriosa ma inevitabile"""", è comunque un punto d'unione fra gli autori di questa raccolta, non più solo come rappresentazione bensì come momento di discussione, codificazione e riscrittura, confronto con una realtà ancora da decifrare."" -
Guerre interne
Edwin Chota ha abbandonato la famiglia e le comodità cittadine per andare nel cuore della foresta, trasformarsi in un leader indigeno e combattere il disboscamento illegale presso la comunità di Saweto, vicino alla frontiera peruviana con il Brasile, fino a quando non è stato ucciso a colpi d'arma da fuoco dai trafficanti di legno. Máxima Acuña, contadina tra le montagne e le lagune di Cajamarca, nelle Ande peruviane, si rifiuta tenacemente di abbandonare ciò che considera di sua proprietà, nonostante sulle sue terre incomba il progetto di una miniera per l'estrazione dell'oro. Osman Cuñachí, undici anni, membro della nazione indigena più numerosa della foresta settentrionale del Perù, è apparso in una foto che ha fatto il giro del mondo e che lo ritrae sporco di petrolio dopo aver recuperato il greggio, fuoriuscito da una conduttura, che ha inquinato il fiume del suo villaggio, lì dove la sua etnia ha da sempre nuotato e pescato. Joseph Zárate, uno dei più importanti esponenti del giornalismo narrativo in lingua spagnola, con questi tre profili racconta la storia di altrettanti materiali - il legno, l'oro e il petrolio - che hanno caratterizzato le vicende di un continente, il suo passato di terra di conquista e il suo presente neoimperialista, divenendo simboli del progresso, metafore ""che parlano di conflitti umani provocati dalla collisione tra diverse visioni dello sviluppo""""."" -
Mai e poi mai il fuoco
Mai e poi mai il fuoco, il cui titolo è tratto da un enigmatico verso del poeta peruviano César Vallejo, è una potente metafora del fallimento collettivo dell'utopia rivoluzionaria che ha accompagnato un'intera generazione di giovani latinoamericani.All'inizio del nuovo millennio, nello spazio ridotto di una stanza, una coppia di ex militanti ripercorre il proprio passato e gli ideali rivoluzionari che ha condiviso, mentre entrambi assistono all'inesorabile declino dei loro corpi. Circondati da spettri del passato, logori compagni di viaggio divenuti anch'essi simbolo di rovina e decadenza, i due combattono tra loro per imporre un discorso politico alla comune, fallimentare esperienza rivoluzionaria. Ma è soprattutto la donna, senza nome, a dar voce a una storia di sconfitta e sopravvivenza, sopravvivenza alla lotta ideologica, alla militanza clandestina, al carcere, a un tempo - il nuovo secolo - che non è più il loro e perfino alla perdita di un figlio malato, sacrificato per non mettere in pericolo sé stessi e la cellula a cui appartenevano. Nel chiuso di una camera da letto, la lotta si sposta ora nello spazio intimo della coppia, lì dove i ricordi turbano e trascinano i due verso una prolungata insonnia. -
Lejos. Sedici racconti dal Perù
La natura polifonica della società peruviana, fatta di incredibile ricchezza culturale, emerge in questa selezione di sedici storie. Nati tra gli anni Settanta e gli anni Ottanta, questi autori raccolgono e fanno propria la straordinaria miscela di voci e culture tipica del paese andino, ma la costante degli scrittori di questa antologia è anche quella di essere tutti, con rare eccezioni, migranti o figli di migranti, ""passeggeri permanenti"""", capaci di """"riconoscersi come parte della propria comunità e allo stesso tempo del mondo"""", divenendo quindi simbolo e riflesso della crescente affermazione del fenomeno migratorio. E così, facendo tesoro anche dei percorsi di vita che li hanno portati lontano dalla loro terra, una lontananza che ha permesso loro di """"prendere posizione e affermare la propria scrittura"""", si confrontano con molte altre realtà: ciò che ne deriva sono racconti dalla trama solida e dalla tecnica versatile, dove l'approccio individuale viene superato dalla volontà di narrare storie, trasmettendo e condividendo esperienze."" -
Voyager
Accompagnando la madre a un esame neurologico, la narratrice di questo libro osserva come l'attività cerebrale della donna proiettata sul monitor abbia molte somiglianze con le immagini astronomiche che conosce da sempre. Sulla base di questa osservazione, Nona Fernández inizia a scrutare i meccanismi della memoria stellare e umana. Prendendo nota di tutto ciò che legge, osserva e pensa, alla maniera delle sonde Voyager, la scrittrice cilena collega quel metodo alla sua storia e a quella del suo paese, ponendosi e ponendo al lettore domande che sono sempre attuali. Come ricordano le stelle e le persone sono infatti quesiti che inevitabilmente portano a chiederci come ricordano i popoli, e come dimenticano, e Nona Fernández si avvicina a queste domande con la sagacia e l'impeto che caratterizzano tutto il suo lavoro. -
Sacrifici umani
I sentimenti sono simili a infezioni e l'esistenza a volte è puro orrore: è ciò che apprendono le creature protagoniste di questo libro. Le persone dimenticate, quelle che rimangono ai margini, i deboli, i sacrificabili sull'altare del silenzio e della disuguaglianza. Così ciascuno di questi dodici racconti è un grido che contempla le vittime di quei sacrifici umani ignorati e senza nome, vite che non ricevono in dono nemmeno una goccia di pietà. Un libro fatto di desideri e di paure che crescono dentro ""come alghe, come funghi, come artigli"""", mentre anche le voci infantili, e quelle che narrano la realtà da quel luogo di passaggio dall'adolescenza all'età adulta, si mescolano al sangue della violenza. Eppure la selvaggia bellezza della scrittura di María Fernanda Ampuero è anche salvifica, capace di offrire forme di consolazione, esorcismo e resistenza. Con una prosa vertiginosa e un ritmo implacabile, """"Sacrifici umani"""" racconta """"la sofferenza che squarcia in due, che il corpo non dimentica"""", l'oscurità che irrompe nel quotidiano, obbligandoci a guardarla in faccia.""