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Costituzione federale della Confederazione Svizzera 1848
Frutto di un processo faticoso, la Costituzione svizzera del 1848, senza le profonde lacerazioni col passato tipiche delle Costituzioni rivoluzionarie, s'inserì in un filone che si era nutrito con la linfa della ""rigenerazione"""" illuministica e liberale e, sia pure solo in parte, con quella della Rivoluzione francese. Anche se fu solo con la Costituzione del 1874 che gli istituti di democrazia diretta acquisirono centralità, già nella Carta del 1848 si può leggere un modello partecipativo, soprattutto a base cantonale, che la distingue nettamente dalle Costituzioni liberali della Francia e degli Stati Uniti, e dallo Statuto albertino. Un modello costituzionale in cui si può individuare con chiarezza la fisionomia di uno Stato con pochi essenziali compiti, nel quale tutto il resto viene lasciato alla libera iniziativa dei privati."" -
La faccia o il procuratore di Bergerane
Questo splendido romanzo, forse il più alto e drammatico di Boulle, alza il sipario sul meschino palcoscenico della vita, ove talvolta recitiamo una parte che non corrisponde in nulla alla nostra vera natura. Ci si può immedesimare a tal punto nel ruolo da noi scelto o assegnatoci dal fato, sino a convincere noi stessi di essere realmente quello che non siamo. Può allora accadere che la nostra codardia e la nostra egotistica ambizione ci inducano a svolgere il nobile ruolo di incorruttibili servitori della Giustizia. Fino al più vergognoso dei crimini. -
Il buon leviatano
Un mostro doppiamente letale, che porta a spasso sui mari l'aborrito pericolo atomico assieme al potenziale d'una catastrofica marea nera: tale si presenta agli occhi degli ecologisti in allarme la gigantesca petroliera a propulsione nucleare Gargantua, da essi ben presto ribattezzata Leviatano. Eppure questa creatura infernale si rivelerà doppiamente benefica: innanzitutto per le evidenti - pur se insospettabili - virtù della disintegrazione nucleare, poi per una imprevedibile proprietà del viscoso veleno racchiuso nelle sue viscere. rnrn«Che gli ecologisti umili e sinceri mi perdonino! Questo libro se la prende solo con chi pratica il gusto cieco ed eccessivo della moda e soprattutto è incapace di concepire una possibile relatività del Bene e del Male». - Pierre Boulle -
Lo spirito liberale. A cosa serve la filosofia
Voglio dirlo subito con chiarezza: la filosofia serve a salvare la nostra libertà e a mostrare la nostra condizione. In che modo lo fa? Mostrando come ogni sapere umano sia limitato e, in definitiva, sia fondato sul non-sapere. E come si giunge a questa consapevolezza? Senza bluffare, senza mentire a se stessi e, con sincerità, accettando la nostra umana fallibilità. Chi per primo è stato sincero con se stesso e con gli altri è stato Socrate che ha riconosciuto di sapere solo di non-sapere. Facendo questa confessione, Socrate ha mostrato a tutti e una volta per sempre due cose: il sapere ha le sue radici nella vita e, dunque, ogni sapere è ignorante e limitato, e la filosofia non è una dottrina ma vita filosofica, ossia vita che fa esperienza dei suoi limiti; se ogni sapere è limitato, allora anche ogni potere - politico, tecnico, scientifico, religioso, militare - deve essere limitato. Da questo limite, sia conoscitivo sia politico, dipende la nostra libertà. -
Properzio ovvero gli amanti di Tivoli
Si tratta della prima traduzione italiana di un singolare gioiello di Julien Benda.rnUn delizioso pastiche oscillante fra il narrativo, lo scavo psicologico e l'analisi critico-letteraria, in cui la partecipazione empatica di Benda alla vicenda d'amore di Properzio e Cinzia dà nuova vita ai due amanti che ridisegnano per noi, ciascuno dal proprio orizzonte, la loro tormentata passione, nutrimento costante dell'opera poetica di Properzio. -
Storie perfide
Un vegliardo narratore orientale estrae dal suo ricchissimo bagaglio sorprendenti storie incentrate sulla feroce perfidia della sorte e le offre con cinico compiacimento a un romanziere occidentale a corto d'ispirazione. La sottile ironia che filtra da questi racconti - ognuno segnato da un geniale coup de théâtre - non basta a rendere più accettabile l'atroce destino degli attoniti protagonisti, né il ""virtuoso"""" egoismo che ispira le loro """"nobili"""" azioni."" -
Costituzione della Corsica (1755)
La Costituzione della Corsica del 1755, coraggioso tentativo di dar vita ad uno Stato nazionale in pieno Settecento, rappresenta anche il primo esempio nella storia moderna di una Carta d'impronta democratica, precedente addirittura alle Costituzioni rivoluzionarie americane e francesi. rnrnConcepito come reazione al regime dispotico instaurato dalla Serenissima Repubblica di Genova in Corsica, il testo getta le basi per una nuova realtà giuridica soprattutto in materia di forma di governo e di ordinamento processuale. La Costituzione paolina (dal nome del suo estensore, Pasquale Paoli) si caratterizza per un'ispirazione dei diritti comunitaristica, piuttosto che individualistica. Tale ispirazione si manifesta nel riferimento ai doveri, in particolare quelli connessi alla difesa della Patria, al corretto esercizio delle funzioni pubbliche e al rispetto delle regole giudiziarie attraverso il divieto di farsi giustizia da sé. L'impresa di Pasquale Paoli non sfuggì ad illustri suoi contemporanei come Voltaire e Rousseau. Di quest'ultimo è rimasto celebre il giudizio: «Il est encore en Europe un Pays capable de législation, c'est l'île de Corse. La valeur et la constance avec laquelle ce brave Peuple a su recouvrer et défendre sa liberté mériteraient bien que quelques hommes sages lui appris à la conserver. J'ai quelque pressentiment qu'un jour, cette petite île étonnera l'Europe.» - Pasquale Costanzo -
Americanismo. La quarta grande religione d'occidente
Alla Bibbia, non al libro della partita doppia si ispirano gli Americani. Questa analisi storica ribalta la consueta immagine dell'America come una nazione caratterizzata da materialismo, avidità, consumismo. Il Credo americano nella libertà, eguaglianza e democrazia ha invece una radice profondamente religiosa: quella stessa che spinse i Padri Pellegrini ad approdare a Plymouth nel 1620 per fondare la Nuova Gerusalemme, la Città sulla Collina. Il medesimo Credo religioso - sostiene l'Autore - ha sempre indirizzato la politica estera americana fino alla seconda guerra in Iraq. Un libro che getta una nuova luce sulle ragioni anche ideali di scelte politiche che suscitano gravi perplessità nelle coscienze di molti europei. -
Benedetta Menzogna. Perché non possiamo vivere senza
Ognuno di noi - sostengono molti studiosi di psicologia - mente in media almeno cento volte al giorno. Nulla avviene senza menzogne, piccole o grosse che siano. Esse fanno parte della strategia del ben vivere, sono il motore della civiltà e indispensabili per consentire una pacifica vita associata. Claudia Mayer spezza una lancia a favore della menzogna, e lo fa attraverso una persuasiva e documentatissima rassegna tratta dalla storia e dalla vita reale di ogni tempo. -
Costituzione di Weimar (1919)
La Costituzione del Reich tedesco del 1919, nota come Costituzione di Weimar, rappresenta uno dei capisaldi del costituzionalismo moderno. Ad essa si deve la nascita della Repubblica tedesca e del primo tentativo di stabilire una democrazia liberale in Germania, oltre alla creazione del modello di Stato sociale, con la garanzia dei diritti sociali resa in Costituzione. Nonostante le ragioni della sua grandezza, essa degradò ad involucro privo di contenuti. Definita una «vernice priva di aderenza», rappresentò fin dall'inizio un terreno di difficile lettura e comprensione, a partire dal suo stesso lessico. Pervasa da un'ideologia comunitaria che dominava in tutti i partiti tedeschi, si consumò nel tentativo di conciliare una serie di contraddizioni concettuali e normative e non riuscì a fare da argine alla nascita del nazionalsocialismo. -
Incontri con il Che
8 gennaio 1959. Fidel Castro entra trionfalmente all'Avana. Un ingegnere italiano fresco di laurea, che seguendo il suo spirito di avventura ha accettato di dirigere la costruzione di uno stabilimento di fertilizzanti a Cuba, assiste attonito allo storico evento. Il suo incarico di direttore tecnico gli darà l'opportunità di avere una lunga frequentazione con l'altro protagonista de la Revoluciòn, Ernesto Che Guevara, che in quel momento riveste il ruolo di direttore dell'INRA (Instituto Nacional para la Reforma Agraria). Tra il giovane medico-guerrigliero che ha già conquistato l'ammirazione delle folle e il giovane ingegnere si instaura un rapporto professionale e umano, fatto di lunghe, amichevoli, affettuose conversazioni. Di questi stimolanti e singolari incontri con un personaggio destinato a far parte della mitologia del XX secolo, l'Autore ha serbato gelosa memoria, e ce la restituisce intatta. -
Il sorriso del bulldog. Maliziose arguzie di Winston Churchill
«Con un lavoro certosino, Dominique Enright ha cercato il meglio dell'umorismo churchilliano, e ne ha messo insieme una collezione che risulta preziosa due volte, perché l'antologia ci regala un impagabile divertimento e perché possiamo piluccarcela a piacere. Questo delizioso libro ha pure un ulteriore merito. Le citazioni, gli aneddoti, le situazioni, le persone che vi compaiono tratteggiano a pennellate impressionistiche una rapida biografia di Churchill. Ogni episodio, al di là del significato intrinseco, è un flash su qualche piega del suo carattere, una cartina di tornasole che ne svela piccoli, reconditi aspetti. Dalle pagine insaporite e inebriate dal suo proteiforme ingegno balza ai nostri occhi un uomo caustico e amabile, callido e candido, semplice e complesso, determinato e fiducioso, nobile senza alterigia e modesto senza debolezza.» - (Dall'Introduzione di Pietro Di Muccio de Quattro) -
Il liberalismo nell'età dei conflitti
Il mondo occidentale è percorso da due grandi generi di conflitto: il primo riguarda la sfera dei valori, il secondo quella degli interessi. Si tratta di conflitti che il liberalismo ha difficoltà ad affrontare, nonostante esso veda nella competizione di idee e nella concorrenza di interessi le forze motrici del progresso. Oggi, infatti, queste aspre tensioni coinvolgono le stesse regole della democrazia liberale. Ne sono sovente drammatico esempio le società multiculturali, la ricerca scientifica e i processi di globalizzazione. Gli Autori, introducendo una sfera della politica non necessariamente statuale, disegnano una forma di liberalismo conservatore che a una società nutrita di un saldo spirito civico affianca uno Stato il cui compito, oltre alla difesa dei diritti di proprietà, è garantire ai cittadini la possibilità di risolvere con maggiore autonomia i conflitti. -
Le reazioni politiche. Gli effetti del Terrore
«Le reazioni politiche e Gli effetti del Terrore, entrambi del 1797, sono i due testi giovanili più noti di Benjamin Constant, al suo esordio sulla scena politica francese ... Al lettore odierno, essi rivelano non solo un brillante propagandista ma, in prospettiva, un teorico della politica: forse l’unico, fra tutti gli scrittori repubblicani del Direttorio, in grado di produrre quella teoria politica nuova che sarà, di lì a poco, il liberalismo.» - (Dalla Prefazione di Mauro Barberis)rn rnQuesta nuova traduzione, dovuta a Carla Maggiori, è corredata di una illuminante introduzione di Mauro Barberis, uno dei più autorevoli studiosi di Constant e di quella turbinosa fase storica che vide il crollo dell’Ancien Régime. -
Il pensiero politico moderno e contemporaneo
La notorietà di Bruno Leoni è legata soprattutto ai suoi lavori di filosofia del diritto e teoria politica, ma egli fu anche un profondo conoscitore della storia del pensiero politico.rn""Il pensiero politico moderno e contemporaneo"""" raccoglie per la prima volta tutti i suoi saggi storici - alcuni dei quali inediti o difficilmente reperibili.rnEssi comprendono, oltre ad un profilo del pensiero politico dell'Ottocento e del Novecento, interventi su tradizioni di pensiero diverse quali il socialismo, la democrazia e il liberalismo italiano del Novecento.rnQuesto libro rappresenta una testimonianza preziosa: racconta il dialogo di un grande esponente del liberalismo classico novecentesco, con le dottrine che hanno segnato il corso del secolo breve."" -
Costituzione di Cadice (1812)
La Costituzione politica della monarchia spagnola del 1812, meglio nota come Costituzione di Cadice, dal nome della città in cui si riunirono i suoi costituenti che si erano ritirati nel sud della Spagna per sfuggire all'invasione napoleonica, rappresenta una pietra miliare del costituzionalismo europeo. Prima Carta spagnola votata da un'assemblea costituente, e non solo concessa dal re, essa è stata fonte di ispirazione per i regimi di monarchia costituzionale europea, diffondendosi come esempio di ""monarchia repubblicana"""" fino alle Russie. L'introduzione che precede il testo, presentato in originale con traduzione a fronte, esamina i punti salienti della Carta gaditana, compara l'esperienza iberica con gli orientamenti illuministi e le teorie liberali, specie francesi, che circolavano all'epoca, individua le caratteristiche peculiari e affatto ispaniche della forma di governo nata a Cadice, e ripercorre origine e sviluppo dei concetti di Nazione, rappresentanza, foralismo e municipalismo di marca spagnola."" -
Lo spirito di conquista e l'usurpazione nei loro rapporti con la civiltà europea
«Commercio e guerra, uso politico della religione, libertà dei moderni e personalizzazione del potere: questi alcuni dei temi, che più attuali non si saprebbe immaginare, di Lo spirito di conquista e l'usurpazione nei loro rapporti con la civiltà europea [1813], forse il più enigmatico degli scritti politici di Benjamin Constant ... Si tratta dunque di un'opera di confine, fra due epoche e due culture, e come se non bastasse di un libro europeo, che sin dal titolo si rivolge all'Europa intera.» - (Dall'Introduzione di Mauro Barberis e Giovanni Paoletti) -
La terza America. Un manifesto. The revolution
Non esistono solo l’America dei Republicans e l’America dei Democrats. I due cliché attraverso i quali siamo abituati a leggere la realtà d'Oltreoceano danno un'immagine solo parziale, semplicistica e semplificatrice di quella grande democrazia.rnrnPressoché ignorata dai media, esiste anche un'altra America, una élite di pensatori e politici, che nei due schieramenti, al di là delle contrapposizioni di facciata, vede una sostanziale identità nel tradimento degli ideali che ispirarono i Padri fondatori.rnQuesta altra America, trasversale, autenticamente libertaria, e conservatrice dei valori originari dell'Unione, combatte l'invasività dei poteri presidenziali, del governo federale, della Corte suprema, del fisco. È contro gli interventi militari all'estero e invoca il pieno ripristino dell'habeas corpus, gravemente calpestato dopo l'11 settembre. Persegue la liberazione dell'economia dalle distorsioni che i governi hanno provocato attraverso dazi, sussidi, esenzioni, protezionismo, inflazione monetaria, e sollecita a tale scopo l'abolizione della Banca Centrale. Nel respingere ogni ipotesi di Stato etico rivendica il diritto per ciascuno a istruire i propri figli in famiglia, ed è decisamente antiproibizionista in materia di droghe. -
L' economia della proibizione
L’economia della proibizione rappresenta un'insostituibile analisi sugli effetti socio-economici della legislazione proibizionista. Il testo, che ha colmato una lacuna negli studi dell'economia del diritto negli Stati Uniti, qui tradotto per la prima volta in Italia, offre al lettore una approfondita rassegna dei costi individuali e collettivi conseguenti al divieto del consumo di stupefacenti e di sostanze alcoliche. Dall'indagine di Thornton emergono con chiarezza lampante i fallimenti di ogni politica proibizionista. -
Le serate di Saint-Lazare. Dialoghi sulle leggi economiche e difesa della proprietà
Pubblicata nel 1849, ""Le serate di Saint-Lazare. Dialoghi sulle leggi economiche e difesa della proprietà"""" (Les soirées de la rue Saint-Lazare) è la prima vera monografia di Gustave de Molinari. Adottando l’intrigante forma del dialogo di socratica impronta, l’Autore immagina alcuni colloqui tra un conservatore, un economista (cioè un liberale) e un socialista sui principali temi di economia: protezionismo, credito, moneta, sistema dei prezzi, proprietà, solidarietà, intervento dei governi... Attraverso un confronto a tre voci, metterà in luce la superiorità logica delle argomentazioni dell’economista rispetto a quelle del conservatore e del socialista. Con una scrittura allo stesso tempo lucida ma anche a tratti colorata di sottile, gradevole ironia, de Molinari ha lasciato al lettore contemporaneo un vero manuale di teoria economica liberale.""