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Leopanera. Una semplice storia d'amore. Ediz. illustrata
Il giovane leopardo Bruno si addentra nella giungla: è il suo primo giorno di caccia! Ma fra i rami e le liane, lo osservano gli occhi grandi e luminosi di Lisa, la pantera nera. Un incontro improbabile, una semplice storia d'amore. Età di lettura: da 4 anni. -
I piccoli Marsù e la grande città. Ediz. a colori
Benvenuti nella grande città che non dorme mai! Folla ovunque, grattacieli, musei, i Piccoli Marsù esplorano questa nuova giungla di vetro e acciaio. Poi, girato l'angolo, in una stradina tranquilla l'incontro inaspettato con un ragazzino che spinge un carretto colmo di oggetti strani e curiosi... La terza storia della nuova serie dei Piccoli Marsù tocca in un modo sottile e fantasioso un altro tema di grande attualità: il riciclo. Ecologia e riciclo, immigrazione, tolleranza, accettazione: gli argomenti che vogliamo condividere con i nostri figli, raccontati come piace a loro da Benjamin Chaud. Età di lettura: da 4 anni. -
Il piccolo re. Ediz. illustrata
La divertente storia delle trovate di un piccolo re che un giorno si sente davvero troppo piccolo... Eric Battut ci regala una nuova simpatica storia per i piccoli lettori che crescono. Età di lettura: da 3 anni. -
Ovunque tango
Se è abbastanza facile individuare i principali artefici dell'arrivo del tango a Napoli ai suoi albori, più difficile, è tracciare una ""storia"""" ordinata e lineare della sua successiva più ampia diffusione, districandosi tra luoghi e nomi ricorrenti, allievi che diventano maestri, scuole e serate che cambiano nome e location. Oggi la situazione appare quanto mai in divenire. Oltre alle scuole e alle milonghe storiche, c'è un pullulare di serate, festival, muzicalizadores, associazioni. C'è chi esplora le vie del tango nuevo, fatte di musiche moderne, scenografie """"alternative"""" e rifiuto dei vincoli della tradizione; chi cerca di riproporre atmosfere e usanze delle milonghe portene, con tandas (sequenze di brani eseguiti dalla stessa orchestra) e cortinas (breve stacco musicale, di tutt'altro genere) o il cabeceo (gioco di sguardi e di impercettibili movimenti della testa con i quali si invita qualcuno a ballare) e chi invece fa rivivere spazi della città dal glorioso passato, anche se con destinazioni diverse."" -
Filosofico utopico
Ernesto Tatafiore porta con sé i suoi pochi incisivi colori e la sua tanta raffinatezza. E dalla valigia magica del suo repertorio di icone e ritratti, tira fuori sorridente sotto gli eleganti baffi grigi i miti e gli eroi del suo universo simbolico: ecco Robespierre, ed ecco Lenin, con le loro rivoluzioni sublimate, ecco Ulisse e Beethoven alla ricerca di nuove trasognate frontiere, ecco Masaniello e Giordano Bruno metafisici ma non dimentichi della brutta fine terrena, Diderot e Vico che hanno creduto nell'uomo e nel mondo civile, ed ecco la grande lezione di de Chirico. Tutti eroi maschili, scortati dalle sensuali e intriganti figure femminili dell'allegoria e della metafora, della metafisica e della filosofia, e tutti insieme sospinti dall'utopia. Ma sarà l'attesissimo incontro tra Pelé e Maradona, una provocazione tellurica nel continente latinoamericano, a risolvere con impareggiabile ironia le tensioni ideali e morali della galleria di ritratti proposta da Ernesto Tatafiore. Sapere cosa si diranno o rei ed il pibe de oro sarà tanto importante quanto lasciarsi sedurre dal segno inconfondibile, fresco ed intrigante di questo sublime pittore napoletano, che l'Istituto italiano di Rio de Janeiro sponsorizza con ammirazione ed entusiasmo, certo che lascerà il segno negli occhi e nei cuori dei carioca. -
Raffaele Castello. Opere dal 1930 al 1966
Dedicare oggi una mostra antologica a Raffaele Castello significa non solo rendere omaggio ad un interessante pittore che partecipò ai fermenti delle avanguardie internazionali, anticipando soluzioni formali dell'astrattismo, ma anche all'ambiente culturale dell'isola di Capri nella prima metà del Novecento con i suoi eccezionali visitatori, da Otto Sohn-Rethel a Curzio Malaparte, da Enrico Prampolini ad Alberto Moravia, da Peyrefitte a Ungaretti. Castello è stato un artista anomalo nel panorama italiano, attento alle realtà sperimentali, spesso còlte nel loro momento aurorale, ma amorosamente nostalgico e fedele alla bellezza dell'isola di Capri alla quale non seppe rinunciare. Nostalgia come combustibile per alimentare un percorso complesso, una capacità di rielaborare in uno stile personale gli stimoli più vari. -
Infiniti riflessi. Catalogo della mostra. Ediz. multilingue
L'atelier di Antonella Raio è a Ponticelli, uno studio al piano basso in un complesso di case popolari a contatto con una realtà a volte difficile. Una realtà con cui lei entra in contatto quotidianamente; la osserva e ne ascolta storie di umana miseria e profonda insoddisfazione. È probabilmente la conoscenza di tale scontento che spinge Antonella a riflettere sulla condizione umana nel senso più ampio della parola. Le sue opere assorbono e trasmettono malesseri esistenziali che si manifestano attraverso le deformazioni degli oggetti, le prospettive sbilenche e i giochi di specchi che riflettono all'infinito figure cariche di inquietudine. Per Antonella fare arte è un modo per conoscere e conoscersi, scavando fino in fondo per far emergere gli aspetti più intimi di sé. -
Conflitti. Madre. Una politica dell'arte per i giovani
Tra le tante opere a disposizione nel museo Madre (con la collezione del II piano come si presentava fino al mese di novembre e con gli arricchimenti a questa data seguiti), cataloghi di mostre, foto di opere e materiali di documentazione anche reperibili online, per tre mesi il laboratorio di formazione degli insegnanti ha inseguito il tema dei ""Conflitti"""" come si attraversa un fiume in piena alla ricerca di sponde. Aggirandoci, sulle prime, intorno alla nota frase con cui Theodor Adorno nel 1949 rimarcava quanto la poesia fosse diventata impossibile dopo Auschwitz, si è navigato alla ricerca del senso, attuale-inattuale, di un assunto che riproponeva l'annosa questio della """"fine"""" dell'arte sempre minacciata dalla storia. È da questa, dunque, che si è ritenuto utile partire per cercare contenuti, forme, linguaggi che, nel tempo, hanno in vario modo sfidato con le armi dell'arte le molte idee, anche storicamente trasversali, di """"conflitto"""". Ci è stata utile la pittura di storia, dunque, già solo da David a Picasso, per inoltrarci in un territorio di esperienze sempre in bilico fra accettazione e negazione dei conflitti ora nella tendenza a individuarne intrinseche valenze...."" -
L' anima vola
«Coltivare la poesia in un tempo così prosaico in una società tutta protesa all'apparenza ed alla prepotente affermazione individuale è già di per sé un segno distintivo di nobiltà d'animo. Se essa poi rivela, come in questo caso, partecipazione sofferta alla vita altrui, accettazione risoluta della dolorosa realtà dell'esistenza, un bisogno prepotente d'amore, allora si può parlare veramente dell'espressione di una ricchezza spirituale che investe tutti gli aspetti dell'essere dagli affetti familiari ai ricordi ricorrenti del passato, dagli elementi naturali agli interrogativi esistenziali. Ciò che colpisce, al di là della vastità dei contenuti, è l'afflato lirico che dona un colore univoco e ben riconoscibile ai versi. Sul montaliano ""male di vivere"""", sull'ineluttabilità del dolore, sul crollo dei sogni, sulle inevitabili ingiustizie si afferma, quasi inconsciamente, la volontà inesausta di vincere le angosce, di superare questi tragici limiti, eternando fatti, luoghi, persone, sia nel ritmo incalzante dei versi sia nell'efficacia pittorica delle immagini»."" -
Il mercante. L'avventura di don Miguel Vaaz, un portoghese nel Regno di Napoli
Una grande lapide nella Chiesa dell'Ascensione, nel quartiere Chiaia e una stradina, via Conte di Mola che, penetrando i Quartieri Spagnoli, si arrampica, a pochi passi da via Toledo, lambendo l'antico palazzo Vaaz diventato Berio, verso la collina dominata da Castel Sant'Elmo. Sono le uniche tracce dei quaranta e più anni vissuti a Napoli, sua patria d'adozione, da Miguel Vaaz de Andrade, per storici antichi e moderni, uno dei più grandi mercanti di grano europei, attivo fino al 1623, anno della sua morte. Vaaz è ricordato dagli storici oltre che per la sua spregiudicata intraprendenza e astuzia, per aver salvato Napoli dalla terribile carestia conseguente alla pestilenza con il grano fatto arrivare dai paesi balcanici. La lapide posta nel 1698 ricorda che nel 1617, nel giorno della festa dell'Ascensione, vide san Pietro dei Celestini nell'atto di proteggerlo e, per disperdere l'impeto dell'avversa fortuna, prese dimora in questa Chiesa. Gli agenti del viceré duca d'Ossuna non riuscirono a catturare il mercante accusato di aver a lungo frodato il Regno. Vaaz si rifugiò nella chiesa iniziando una lunga latitanza che interruppe solo quando, circa due anni dopo, fu assolto al termine di un lungo processo. In questo libro tra storia e romanzo, Masiello prova ad ""avvicinare"""" don Miguel per raccontarne l'avventura nel Regno di Napoli."" -
Il sogno del giardino. Paesaggi invisibili americani-The garden dream. Invisible American landscapes
L'esperienza statunitense metabolizza la concezione di un paesaggio residenziale ""originale"""", intriso di valori culturali, sociali, economici, con ampie ricadute nel progetto. Coniugando diverse discipline, dall'architettura, all'ingegneria, all'arte, alla botanica, il progetto del giardino dilata negli Stati Uniti d'America il proprio campo di azione, affiancandosi a dinamiche sociali, espressioni di un sentire collettivo, in grado di innescare strategie insediative. Il volume ricostruisce il percorso delle idee che costituiscono l'ampio e complesso scenario della progettazione del paesaggio negli Stati Uniti d'America. Piccole schegge di pertinenza privata concorrono alla definizione dell'unità, somma di minimi interventi ed espressione dell'identità particolare del paesaggio americano. I giardini privati residenziali rappresentano frammenti nell'insieme, un immenso patrimonio di mondi conchiusi, paesaggi """"nascosti"""" tra i confini delle proprietà, e perciò invisibili."" -
Alfredo Bovio di Giovanni. Lo spazio del colore. Ediz. multilingue
"Tra reale ed irreale... la forza della natura esplode, meravigliosa, primordiale, violenta, epuratrice, spesso inspiegabile. Così percepisco il modo di dipingere di Alfredo Bovio Di Giovanni, mio nonno. Il colore travolge i soggetti, li trascina sulla tela lasciandone intravedere qualche frammento che regala all'occhio del fruitore l'illusione di poter comprendere il complesso mondo interiore di un uomo, un artista che fece di quell'intrinseca, potente energia, la sua espressione di vita. Con il grande rammarico di non aver saputo vivere più da vicino e più intensamente quel suo mondo, oggi provo a riscattarmi, almeno in parte, impegnandomi a fare, con il sostegno dell'intera famiglia, tutto ciò che potrò per riportare la meritata luce sulle sue opere, per diffonderle e farle amare."""" (Barbara Nazzaro)" -
Un progetto per il territorio periurbano. Il parco agrario-A Project for the periurban landscape. The agricultural park
Il maturato interesse per il paesaggio agrario, nell'ambito del territorio periurbano, ha indotto Maria Gabriella Errico ad avviare studi e ricerche sulle complesse ed articolate tematiche dei caratteri paesaggistici dei territori compresi tra città e campagna. Ella ha evidenziato come i nuovi paesaggi dei territori periurbani, frammenti dell'antica interezza perduta, costituiscono la cerniera tra i paesaggi urbani e quelli rurali assolvendo, sia il ruolo di separazione che diconnessione del territorio. Ciò nella consapevolezza che, ripercorrendo l'eclisse della progettazione territoriale, la frangia urbana non è mai stata rispettata ma aggredita, sfruttata, inquinata e desertificata. Pertanto la concretezza, l'obiettività ed il metodo critico della ricerca ne fanno un'opera attenta a periodi spesso trascurati. A ciò affianca la chiarezza di sintesi di un'analisi sincronica per i problemi più emergenti e attuali dei territori italiani. -
Paesaggi terapeutici per le strutture di cura. Ediz. italiana e inglese
Nell'attuale società dei consumi, di attività frenetiche e di aggressione alla natura sono più che mai necessari i giardini come luoghi di guarigione dalle tante malattie che affliggono il genere umano. Gli orti urbani possono migliorare la vita di un quartiere come lo può migliorare un giardino che affianca un ospedale, la cui solo vista può rendere lieta la vita dei pazienti. La bellezza e l'armonia della natura sono di sostegno morale e fisico a coloro per i quali la vita è completamente cambiata per effetto di una grave malattia. Gli architetti, con il rilevante contributo di medici e di altri specialisti di discipline affini, hanno affrontato grandi problemi che affliggono parte della nostra società con malattie curabili a breve e a lungo decorso o che, con mali degenerativi, comportano una vita di sofferenze, talvolta senza speranze di guarigione. Recenti ricerche scientifiche hanno mostrato che la guarigione dei pazienti è favorita dal contatto con l'ambiente naturale e che l'apporto della natura nelle varie fasi curative può dare ai pazienti contributi specifici di supporto alle terapie tradizionali. È questa la specificità dell'architettura di un giardino terapeutico che ""non adorna o consola, ma positivamente concorre ad elevare il tenore di vita degli uomini; che li soccorre nel loro lavoro quotidiano, che non chiede di essere interpretato, rivissuto, capito ma di essere soltanto utilizzato"""". (Giulio Carlo Argan)"" -
L' isola sequestrata. Pirati, marinai, e non solo. Savina Caylyn e Rosalia D'Amato
Un vero e proprio giornale di bordo delle vicende che hanno interessato i sequestri delle navi napoletane Savina Caylyn e Rosalia D'Amato, per lunghi mesi nelle mani dei pirati somali. L'autore racconta il dramma dei marittimi a bordo e dei procidani a terra, con dovizia di particolari, notizie, riflessioni, riguardanti il complesso problema della pirateria marittima e le sue ricadute nel mondo dello shipping. Una storia da cui emergono la preoccupazione, l'angoscia, la paura, ma anche la rabbia, l'orgoglio, la voglia di riscatto di Procida e della sua gente che hanno, da sempre, nel mare la principale fonte di vita e di lavoro. -
Progetto architettonico e sostenibilità nelle aree metropolitane
È convinzione ormai condivisa, che le numerose aree abbandonate delle nostre città devono tornare ad ospitare presto funzioni importanti e sostenibili per le comunità locali; che i complessi degradati devono essere riabilitati e reinseriti nel tessuto vivo delle città; che i patrimoni immobiliari sottoutilizzati non devono restare tali ancora a lungo; che la mobilità in ambito urbano deve avvalersi di nuove infrastrutture e servizi; che ogni investimento pubblico o privato deve qualificare l'immagine urbana e contribuire a realizzare la sostenibilità e lo sviluppo. Si vuol far crescere nel paese la cultura della fattibilità urbanistica, economica ed ambientale dei progetti di trasformazione urbana, migliorando la qualità dei processi di pianificazione e rendendo i mercati urbani più aperti e concorrenziali. Si registra un'obiettiva condizione di emergenza alla quale i centri culturali debbono tentare di rispondere, sia preparando ricercatori ed operatori, in grado di intervenire nella trasformazione del territorio, sia studiando aspetti centrali di una ricerca di base che si trova a dover riconsiderare le consolidate categorie del progetto a confronto con nuove realtà insediative. Il territorio italiano, forse più di ogni altro territorio delle società post-industriali, sembra esprimere, nei confronti di ogni forma attuativa del progetto e della programmazione economica, livelli elevatissimi di conflittualità. -
Le porte della storia
Castellammare di Stabia, Ercolano, Pompei e Torre Annunziata, cittadine di antica memoria storica, urbanistica ed archeologica, oggi vivono insostenibili problemi di accessibilità a scala territoriale e di congestione urbanistica, accentuata dalla discontinuità tra la città di espansione, la città antica ed i siti archeologici. Gran parte dei luoghi che oggi percorriamo sono gli stessi vissuti da oltre venti secoli, anche se il tempo trascorso, i movimenti tellurici e le trasformazioni dovute alle più immediate esigenze delle popolazioni, hanno lasciato il segno soprattutto nel tessuto urbano più povero, imbruttendo le città ed il paesaggio. I docenti e gli studenti partecipanti al Workshop hanno proposto come idea prioritaria la messa in rete degli straordinari siti archeologici attraverso il riordino e il potenziamento delle infrastrutture, incentivando gli accessi dal mare, riqualificando il territorio dal degrado sociale ed ambientale e ridando qualità al paesaggio con attrezzati percorsi pedonali, punti belvedere e aree di sosta. Questi interventi rilancerebbero culturalmente ed economicamente il territorio vesuviano, potenziando la vocazione turistica dei luoghi, valorizzando il suo eccezionale patrimonio archeologico, storico e paesaggistico e incentivando modelli di vita attuali per lo sviluppo sostenibile delle città. -
L' identità del paesaggio
Questi scritti si propongono di valutare il rapporto tra l'uomo e il paesaggio soffermandosi al rilevamento di dati e giudizi di fatto, non soltanto per individuare specifiche metodologie di intervento, ma per richiamare il progettista alla responsabilità di chi, realizzando nuove strutture sul territorio, deve operare delle scelte e far uso di giudizi di valore etico sulla nuova società in formazione. A quasi dieci anni dalla pubblicazione della convenzione europea del paesaggio, molto è stato scritto dell'influenza del paesaggio sul benessere dell'uomo, ciò nonostante restano ancora molte incertezze sulla sua applicazione. Sono stati realizzati numerosi progetti in Europa preceduti da conferenze, incontri, convegni che hanno coinvolto gli architetti e ribaditi i valori del paesaggio, continuamente danneggiati dalle attività umane. Bisogna ricercare l'essenza del luogo, cioè una strategia progettuale che, coniugandosi con le vocazioni del territorio, prefiguri un progetto integrato di valorizzazione del contesto paesaggistico in armonia con le esigenze tecniche e con gli equilibri ecologici. Progettare un nuovo paesaggio significa modificarlo con umiltà e rinnovata creatività comprendendo i tempi lunghi della storia. -
Calabbrese. Beccacce, pesci luna e botti di vino (O')
"Il volume che accoglie e raccoglie i racconti di Pino Macrì, si proietta ben oltre le intenzioni dichiarate dell'autore. Non si tratta appena di storie, di avvenimenti memorabili, ma di tessere di atmosfere, un mosaico di luoghi affettuosi, luci e ombre, silenzi e voci, mutevoli scorci di paesaggio selvaggio, flash di bellezza universale. Niente amarcord, ma espressione di talento plurimo: il pittore, il disegnatore, il grafico, lo scultore, l'ortolano, il muratore, il collezionista, il papà e marito, il micologo e cercatore di funghi e asparagi; l'ornitologo in nuce. Pino è tutto ciò, e un 'non-scrittore', come vorrebbe definirsi con speciale understatement. Curioso e affascinato dalla vita, rigoroso e minuzioso nell'interpretazione di essa. Vi partecipa dal profondo. Cerca la prossimità e la linea di confine di una conoscenza sempre spostata al di là del traguardo appena raggiunto. L'autobiografia è appena cominciata. La sua 'umanità' vi è contenuta in quantità deflagranti, coinvolgenti, imperdibili..."""" (dall'Introduzione di Ciro Cenatiempo)" -
Heraclius. Un mistero nella Napolisotterranea
"Di Napoli tutti apprezzano le eccezionali bellezze, la cultura e l'arte, ma pochi conoscono la millenaria storia, una storia antica più di 5000 anni. In questo romanzo di Francesco Capuano, si nota e quasi si sente tutto l'amore e il legame che egli ha per la sua terra. Per uno stranissimo caso, l'autore in compagnia dello speleologo Enzo Albertini vengono in possesso di oggetti che provocarono a tutti emozioni indicibili. Dalla presunta origine di questi oggetti, Francesco Capuano è riuscito a costruire una storia e dei personaggi incredibilmente reali e vivi tanto da suscitare l'interesse ancora maggiore verso la """"Napolisotterranea"""". Qui il lettore riconoscerà gli ambienti e i protagonisti di tutta la storia. Una storia incredibile che alla fine porterà al trionfo del bene sul male."""" (Dr. Spel. Enzo Albertini)"