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La «Basilica Maior» di San Vincenzo al Volturno. Scavi 2000-2007. Ediz. illustrata
Esattamente dopo un quindicennio dall'avvio della nuova fase di lavori presso il sito di San Vincenzo al Volturno, promossa e diretta dalla Soprintendenza del Molise (si era infatti nel 1999), vede infine la luce il report finale sugli scavi condotti in quello che allora costituì il fronte principale di attività sul terreno: l'area della basilica maggiore del monastero vulturnense. Le attività avviatesi nel 1999 nell'ambito di un finanziamento concesso dal CIPE al Ministero per i Beni e le Attività Culturali e quindi attuato dalla Soprintendenza, ebbero nel triennio compreso fra il 2000 e il 2002 il loro momento di maggiore intensità, precedute da una campagna di piccoli sondaggi e di attività di ricognizione geofisica - preliminari allo svolgimento dello scavo su grandi aree degli anni successivi - e seguite quindi da una serie di interventi di estensione più ridotta che si sono protratti sino al 2007. Il corposo volume di circa 400 pagine ripercorre l'intera stagione di scavi che ha portato alla scoperta del monumentale edificio. -
Castelpagano. Nel contesto feudale tra capitanata e contado di Molise
Un libro monografico, che, in qualche modo, vuole rimediare alle lievi pecche riscontrate sulla storia finora edita e conosciuta del paese e lungi dall'essere tipicamente campanilista, s'irradia da Castelpagano ai paesi vicini. Nel tentativo di ricostruire la cronologia dei feudatari locali, ci si rende conto infatti di come la storia e le vicende umane superino le concezioni moderne e le attuali divisioni amministrative, poiché, scrivendo della storia di Castelpagano, si sono ricostruiti anche alcuni tasselli poco noto della storia feudale molisana e della Capitanata. -
San Vincenzo al Volturno. Guida alla città monastica benedettina
Il sito monastico di San Vincenzo al Volturno è oggi una delle maggiori aree archeologiche altomedievali europee. Da almeno tre decenni la sua importanza è ben nota a livello mondiale presso gli studiosi di storia, archeologia, storia dell'arte ed epigrafia. Da qualche tempo la sua importanza inizia ad essere apprezzata anche da parte di un pubblico più ampio, comunque interessato alla scoperta dei resti del passato ed alla loro comprensione. -
Il paracadute sembrava un ombrellino bianco
La Resistenza non violenta al nazi-fascismo è stata molto importante nelle vicende italiane del 1943-1945 e rappresenta oggi un fecondo filone d'interpretazione storiografica, trascurato fino agli anni '80. Il volume ci fa conoscere, attraverso testimonianze autentiche validate da documenti storici inediti, una pagina di storia non violenta scritta dalla comunità della borgata Fontecurelli di Carovilli (IS) nel 1943, che ha salvato un aviatore americano sfidando, a rischio della propria vita, gli occupanti tedeschi. Emerge con forza, dalla voce dei testimoni, quanto importante sia risparmiare del sangue, quanto conti salvare qualcuno, invece che lasciarsi trasportare dalla violenza. -
Le armi e le preghiere. Come il Molilse visse la secondo guerra mondiale
Lo studio è stato mirato a ricostruire gli anni della Seconda Guerra Mondiale in Molise, la vita quotidiana della popolazione civile chiamata, in vario modo, ad una partecipazione diretta o indiretta alle vicende belliche di quegli anni. Un lavoro nel quale si spiega come la popolazione molisana abbia reagito alla guerra; [...] Economicamente, qualitativamente, socialmente e religiosamente la popolazione molisana fece, dal 1938 al 1950, grossi sacrifici contando tante vittime, scomparsi, orfani, senzatetto e numerosi feriti. Violenza e generosità, cattiveria e bontà, forza e debolezza caratterizzarono, incessantemente, quel lungo periodo. -
1914-2014. Cento anni di sport. Cronache e storia dello Sci Club di Capracotta
L'opera è frutto di un sistematico lavoro di redazione di testi e di raccolta di immagini, che nel loro composito insieme raccontano la storia e le cronache dello Sci Club Capracotta. Come dire, un'intera comunità che per un centenario è vissuta ed ha operato ""intorno"""" a questa istituzione, per continuare ancora a farlo. Ecco allora che al pioniere Giovanni Paglione si devono le prime suggestive immagini degli """"Skiatori"""" capracottesi. Esse rappresentano un vero e proprio trattato antropologico e mostrano in tutta la loro bellezza le """"smanie"""" dei capracottesi dei primi anni del XX secolo (incredibile a dirsi, quasi diecimila residenti) per il nuovo sport da praticare sulla neve. Dopo la tragica parentesi bellica negli anni Cinquanta, lo Sci Club riprende la sua attività e le imprese dei suoi atleti sono sistematicamente riportate negli anni '50, '60 e '70 dai quotidiani locali, che fanno la loro comparsa anche in Molise con le prime redazioni a Campobasso. A questi anni risalgono le corrispondenze dai campi di Sci dell'Alto Molise a firma di Annibale Orlando (fratello del più noto Federico), di Tonino Scarlatelli (in seguito Caporedattore RAI 3 Molise) e di Pasquale Lombardi."" -
Iuxta flumen vulturnum. Gli scavi lungo il fronte fluviale di San Vincenzo al Volturno
Le circostanze che hanno consentito di indagare un'area tanto prossima al corso del Volturno, sono state determinate dall'avvio, a partire dall'estate del 2005, dei lavori di manutenzione della centrale idroelettrica Enel impiantata alle sue sorgenti, che si trovano non distante dal sito archeologico di San Vincenzo al Volturno. L'esigenza, insorta nel corso dei lavori, di intervenire sui bacini di stoccaggio delle acque da inviare nelle condotte forzate, ha imposto il riversamento nell'alveo naturale del Volturno di flussi idrici imponenti, riconducendone, di fatto, la portata a quella che alcune foto d'epoca testimoniano per i decenni iniziali del XX secolo. Nelle condizioni attuali, essi avrebbero però determinato l'allagamento dell'area archeologica monastica nel frattempo riportata alla luce. Questo problema ha indotto la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Molise ad individuare, di concorde avviso con l'ENEL, la soluzione di provvedere all'intubazione del tratto del fiume prospiciente gli scavi e, in particolare, di fronte a quella del complesso del cosiddetto ""San Vincenzo Minore"""", tra il Ponte della Zingara e le Cucine monastiche, riportate alla luce nel 2001 [...]"" -
Vuoi vivere a colori? Le sfere cromoterapiche di Giulia
L'arte riesce a esprimere ciò che il verbale non può. È un linguaggio pre-comunicativo, analogico-intuitivo. Per questo è universale, perché aiuta a mettersi in contatto con le proprie emozioni favorendo la scoperta del sé. S'incarna dal gesto esteso dell'artista al rispecchiamento empatico, tramite i neuroni specchio. Ecco perché le tavole di neuroarte, adoperate nel setting-psicoeducativo, fungono da cassa di risonanza delle emozioni di tutti noi. Il Cerchio o la Sfera universale ha rappresentato da sempre il Centro e, infatti, ci ricollega al nostro ""Centro"""" dal quale non dobbiamo allontanarci perché potremmo perderci. È un simbolo importantissimo su cui Giulia di Filippi fa ricerca da tempo, a partire dalla serie """"Archetipi dell'universo"""" che rappresentano, appunto, principi regolatori universali. Così come le """"Sfere di Giulia"""" che, attraverso l'energia trasformativa cromatica, procurano e generano benessere. Le """"Sfere"""" si collocano, a buon diritto, nel nuovo filone di ricerca delle Neuroscienze chiamato Neuroarte."" -
Vite che tremano
"Vite che tremano"""" è un'antologia di scritti a tema il terremoto, di terra e di vita, che accoglie al suo interno autori di diverse provenienze geografiche. A cura di Ida Di Ianni e Matilde Iaccarino, docenti e scrittrici, postfazione di Angelo Petrella, testi di Salvatore Azzolini, Emilia Bersabea Cirillo, Cinzia Caputo, Aldo Cervo, Filippo De Angelis, Ida Di Ianni, Lino Di Stefano, Albino Fattore, Marilena Ferrante, Aldo Ferraris, Claudio Finelli, Stefania Giordano, Matilde Iaccarino, Amerigo Iannacone, Luca Marano, Valeria Migliore, Marco Perillo, Melania Petriello, Giovanni Petta, Silvana Poccioni, Maria Assunta Prezioso, Fernanda Pugliese, Paolo Scarabeo, Angela Schiavone, Antonio Sorbo, Francesco Paolo Tanzj. Un evento sismico, distruttivo di affetti e cose, o un terremoto che scuote animo e coscienza, ragioni plurime per dirsi e per dirci che vivere può significare anche doversi sopravvivere. In una nuova condizione, in un altro luogo, in un diverso abito, certo." -
Molise meraviglioso. Ediz. illustrata
La regione Molise dal punto di vista geografico e naturalistico-ambientale, presenta diverse situazioni climatiche che ne fanno un vero e proprio laboratorio per lo studio della biodiversità di flora e fauna dell'intera nazione italiana: la catena delle Mainarde, il Massiccio del Matese, che presenta notevoli emergenze naturalistiche con sorgenti d'acqua d'altura, grotte, cascate e fioriture tra le più esclusive del Mezzogiorno d'Italia; oasi naturalistiche quali quelle di Guardiaregia Campochiaro, Casacalenda e Le Mortine di Venafro ed il recente Parco degli Ulivi di Venafro; l'alto Molise con importanti foreste (faggio ed abete) che diventano vere e propri laboratori di ricerca. L'abete bianco è tra gli esempi di piante autoctone la cui presenza è salvaguardata e preservata dagli organi competenti e soprattutto dall'Unesco nel suo programma MAB (Man and Biosphere). Importanti esempi si trovano appunto nelle Foreste MAB di Collemeluccio e Montedimezzo. Altre importanti foreste regionali tutelate sono presenti tra i comuni di Capracotta e Pescopennataro, Montecastelbarone (Agnone) e Sant'Angelo del Pesco. A tale ricchezza floreale fa da contrappunto una eccezionale presenza di fauna... -
Molise mitico. Ediz. illustrata
Secondo alcuni studiosi moderni, nella creazione del mito si realizzò la prima esperienza culturale dell'uomo: nell'esperienza artistica e culturale molisana e nella storia del suo popolo è facile trovare segni del mito. All'inizio furono i Sanniti, glorioso popolo di pastori transumanti che tante tracce hanno lasciato nella morfologia di questa regione: cinte fortificate, lunghe anche chilometri costruite in luoghi impervi e su montagne dall'aspetto epico (dall'Alto Molise, passando per la zone dell'Alto Volturno del Matese e del Molise Centrale, si conta infatti una quarantina di tali recinti il cui utilizzo è per certi versi ancora avvolto nel mistero), e poderose vestigia storiche (Teatro-Tempio di Pietrabbondante, Tempio italico di Vastogirardi, necropoli disseminate per l'Alto ed Altissimo Molise). Già gli antichissimi abitanti del Molise hanno mostrato un particolare interesse per la lavorazione della pietra, per costituire, essa, abbondantissima materia prima (a Isernia la presenza dell'Uomo Paleolitico è ipotizzata da oltre settecentomila anni nel celebre sito archeologico Isernia La Pineta), e già nella costruzione delle cinte fortificate hanno lasciato esempi. -
Gemme di giornata
"Gemme di giornata"""" è un titolo assai evocativo. La giornata non è quella del poeta, che a sera si mette a fare i conti con il giorno e ricerca solitudini e parole che le ore non gli hanno consentito; è la vita operosa che lentamente si spegne e lascia spazio ad un rumore più antico, ad una Voce silenziosa che s'è messa a tacere nel giorno. Ecco allora che il poeta si sdraia (il riferimento è al titolo dell'opera in copertina), distende le membra ed affida la cronologia degli istanti al suo pensiero, in un'aura solitaria in cui tutto torna e ritorna, in cui il giorno non muore ma si ricompone e si conserva - in versi in italiano o in quadretti in vernacolo - dove la memoria, quotidiana o di ieri, assume la veste più bella e dolce per assolvere la giornata. Sintonia non più di uomo con il mondo, ma pulviscolo dell'Universo." -
Molise magico. Ediz. illustrata
Molise Magico è quello delle decine di manifestazioni a carattere antropologico-culturale, che caratterizzano ""Le stagioni della festa in Molise"""": dalle pantomime carnascialesche dell'Uomo Cervo di Castelnuovo al Volturno, al Diavolo di Tufara, all'Orso di Jelsi, al Carnevale dei Mesi di Bagnoli del Trigno, ai """"Riti del fuoco"""" disseminati per tutta la regione nel periodo invernale e a quelli primaverili legati alle celebrazioni della Settimana Santa; i riti della fertilità legati alla stagione primaverile, da La Pagliara maje maje di Fossalto a quella di origine slava di Acquaviva Collecroce; la """"singolar tenzone"""" delle Carresi di San Martino in Pensilis, Ururi e Portocannone (comunità, tra l'altro, che vantano tratti identitari ancor più specifici in ragione della propria origine dall'altra sponda dell'Adriatico), quella in onore di San Pardo a Larino, che si connota quale spettacolo floreale tra i più suggestivi della Regione, unitamente alle infiorate che nel Corpus Domini abbelliscono praticamente ogni angolo di Molise.La magia del Molise è anche quella dei """"Misteri"""" che nel giorno del Corpus Domini si celebrano a Campobasso..."" -
Una sfida mai finita
Il libro nasce dal desiderio di far conoscere quali siano stati i diversi macchinari utilizzati e la tipologia di lavoro condotto in oltre 40 anni di attività in un mondo, quello della stampa tipografica, in continua evoluzione. Una autentica sfida per me, il continuo rincorrere la tecnologia, che negli anni avanzava cancellando velocemente ogni mio progresso nelle conoscenze e nell'apprendimento di ogni nuovo processo, che pure ogni volta avveniva con dedizione e spirito di sacrificio. -
La strada per Itaca. Castiglionesi del mondo
Del fitto andirivieni che, per più di un secolo, ha dato vita a tante comunità abruzzesi ""fuori dell'Abruzzo"""" (e alla cui costituzione Castiglione Messer Marino ha contribuito non poco) vengono qui discusse le costanti oggettive che ne hanno disegnato e ridisegnato il cartogramma umano, sociale, economico e culturale; rilette le sequenze di una vicenda che ha trasformato la geografia umana, economica e culturale dei paesi riceventi e di quelli di esodo; commentati i sentimenti e le emozioni che hanno accompagnato le storie di chi partiva e di chi restava; illustrate le situazioni che hanno minato rapporti familiari, murando uomini sfruttatori di sé stessi in purgatori prolungati e donne in attesa in focolai spenti e in legami coniugali vivi solo per l'anagrafe. (Dalla premessa di Eide Spedicato Iengo)"" -
Ninì e altri racconti
Il libro messo insieme dall'autrice è davvero nell'accezione etimologica del termine un'antologia: esso, infatti, si configura come un prato lussureggiante, in cui ciascun racconto è un fiore scelto, diverso per colore e forma da quelli che lo circondano. La materia narrativa si dispone con naturalezza secondo il criterio della variatio, in modo tale che non si dia alcuna monotonia nella lettura e, anzi, ogni racconto si presenti al lettore come un'esperienza integralmente nuova: si passa dalle tinte profondamente intimistiche del racconto ""Silenzio"""" ai toni crudemente realistici di """"Ninì"""", fino alle sfumature incerte del racconto """"Sogno"""", sospeso tra la dimensione concreta della miseria e quella immaginifica del riscatto; al dolce rimpianto del passato che domina il racconto """"Spoon River"""", si affianca la suggestiva visione dal futuro che dà origine a """"La casa sulla collina""""."" -
Isernia. L'altra memoria. Dall'archivio privato della famiglia De Leonardis alla Biblioteca «Michele Romano»
Il libro è il catalogo della donazione da parte della famiglia De Leonardis, isernina da generazioni ma residente a Roma dal 1920, di un nucleo di documenti e libri di notevole importanza per la conoscenza storica e archeologica dell'antico Sannio e per la ricostruzione topografica e urbanistica della città di Isernia, alla Biblioteca Comunale Michele Romano di Isernia. -
Lapis lydius
Il racconto è ambientato a San Vincenzo al Volturno, tra la fine dell'VIII secolo e i primi decenni del IX, quando il grande monastero, fondato dai Longobardi di Benevento, diviene preda ambita per i Franchi conquistatori, in virtù della sua strategica posizione geografica. Misfatti e segrete congiure segnano la vita della santa congrega dei monaci, all'ombra dei grandi giochi politici che si svolgono tra il re dei franchi, il papa, il principe di Benevento e il duca di Spoleto. Un giovane monaco, fuggito da Cividale del Friuli per trovare ricetto nell'abbazia sannita, pagherà cara la sua involontaria prossimità ad eventi più grandi di lui ... -
Migrastorie
Migrastorie nasce da un'idea sviluppata dal Comune di Guglionesi e dall'Associazione di Promozione Sociale ""Informare"""" e approvata dall'Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali nell'ambito delle azioni positive volte a favorire il contrasto a situazioni di discriminazione etnico-razziale attraverso la cultura, le arti e lo sport. Si tratta di un progetto culturale che si inserisce all'interno della XIII Settimana d'azione contro il Razzismo, appuntamento tradizionale dell'UNAR, realizzato ogni anno in occasione della celebrazione della Giornata per l'eliminazione delle discriminazioni razziali, fissata nella data del 21 marzo dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Il progetto, nel suo obiettivo precipuo di contrasto ai pregiudizi, agli stereotipi e ai luoghi comuni che gravano sugli immigrati e che nascono, per lo più, dalla non conoscenza, ha inteso avvicinare la comunità locale a quella degli immigrati."" -
Discorsi ed altri interventi pubblici 2013-2018
"Lasciare un segno della dimensione pubblica che un sindaco assume quando è chiamato a rappresentare per intero la sua comunità in occasioni ufficiali, solenni, istituzionali. Sono i momenti in cui un sindaco deve parlare a nome di tutti, interpretare il sentimento, l'emozione, la passione del suo popolo, rappresentarne la storia, la cultura, le tradizioni. Sono momenti in cui prima di tutto viene questo dovere di rappresentanza e la dimensione individuale del primo cittadino passa in secondo piano. Non viene annullata, deve essere sicuramente percepita, ma cede il passo alla voce del popolo. In tante occasioni pubbliche, gioiose ma anche dolorose, mi sono sforzato di fare questo. In ogni mio discorso pubblico, in ogni mio intervento consegnato alla dimensione collettiva, ho cercato di dare voce ai venafrani e a Venafro. Tutti questi interventi, tutte queste occasioni le ho condivise con i miei compagni di viaggio."""""