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Io come questi non ci divento. Narcisa alle alghe
Narcisa, donna giovane che veniva ""messa alle alghe"""" nuda nella convinzione che, tale materiale, poiché inerte (valore scientifico nullo), avrebbe cancellato ogni pulsione vitale, anche quella preposta alla sopravvivenza della personalità. Narcisa e Psichiatra compiono un atto d'amore nell'essere tramite di conoscenza non solo relazionale..."" -
Amor vincit omnia
"Proprio perché la morte non è parola ultima si può scrivere su di essa."""" (dall'Introduzione di Michele Illiceto)" -
L' Aquila nel cuore
"Un po' ero dispiaciuta che la mamma partisse e mi lasciasse da """"sola"""", un po' avevo tutta la voglia di restare con Lello in quella meravigliosa città, chiamata L'Aquila, che mi aveva ridonato la vita. Sarei tornata a casa dopo circa due settimane, il tempo che Lello potesse finire di dare almeno un paio d'esami. Tornata a Manfredonia la mamma non faceva che chiamarmi, per sapere come stavo e spesso, di buon ora, la mattina mi inviava sms per augurarmi una buona giornata, o per dirmi che era stata al mare e aveva fatto il bagno anche per noi""""." -
A tu per tu con la parola. Riflessioni dal web sui Vangeli domenicali dell'anno A
Il volume raccoglie commenti al Vangelo della domenica redatti per una rubrica settimanale comparsa su alcuni quotidiani on line. Il testo commenta il Vangelo in modo semplice, fresco e concreto, cercando di rispondere alla odmanda che l'autore si pone: Cosa centra Gesù con me? I suggerimenti a questi interrogativi sono un nutrimento per tutti coloro che alla fine di una lunga analisi non intendono perdere il filo che collega il messaggio del Vangelo alla vita. Con prefazione di don Tonino Lasconi. -
Ridente lucciola
"(...) è l'abbandono incondizionato al desiderio e alla verità della poesia, nel proliferare di immagini che ricordano l'intensità di uno dei maggiori urici del novecento, Pedro Salinas, a costituire la cifra di maggior interesse nella poesia di Borgia... Il lettore vi troverà versi di un'energia dirompente, nei quali aprire squarci nell'abisso del proprio sentire (...)"""" (Luca Benassi)." -
Ritratti
Ritratti... ricordi... ritagli di vita di figure eminenti della Chiesa. Una tessitura d'amicizia che l'esperto biblista con l'appassionato cuore di pastore, qual è l'arcivescovo Carlo Ghidelli, ha saputo comporre con il filo rosso dell'amore alla Parola di Dio scritta e l'orizzonte ecclesiale ed ecumenico del Concilio Vaticano II. Ritratti di Montini, Ballestrero, Lazzati, Martini, Cè, Manziana, Cambiaghi, Bertoglio, Rossano, D'Addario, Mollat, Dupont, Corsani, Bonivento, Scabini, Villani, Buzzetti, Boschetti, Canfora. Prefazione di monsignor Mario Russotto. -
La persona: dalla relazione alla responsabilità. Lineamenti di ontologia relazionale
Illiceto, da anni cultore del pensiero personalista di matrice francese, tedesca, italiana, pubblica una monografia dai contorni storici, finalizzata al reperimento dei caratteri che filosofi e teologi hanno attribuito alla persona, e teoretici, per riscoprire in chiave problematica la validità e non solo la semplice funzionalità, della categoria di persona. Prefazione di Attilio Danese -
La bambina della foto
Una storia tipica del sud, quella di Eglantina e Biagio, maestri elementari nel dopoguerra e durante la ricostruzione dell'Italia. Un racconto fatto di ""cuore e pane"""" com'era il Mezzogiorno d'Italia fra gli anni trenta e sessanta, nella terra di Capitanata, uno spaccato di vita, pieno di delicatezza e di una naturale tenerezza. Una storia raccontata dall'io narrante, Leila, figlia di Eglantina e Biagio, sul filo della memoria e della nostalgia. Leila rimarrà orfana a 16 anni, e la vita cambierà per sempre. Si ritroverà anni dopo a guardare un pezzetto di mare e a ricordare. Fra ricostruzione del quotidiano e finzione narrativa, un affresco della provincia italiana meridionale."" -
Per non dimenticarli. I drammatici vissuti dei militari italiani negli anni di guerra (1940-1945)
"Il dovere della memoria ha spinto Maria Schiena ad intraprendere la ricerca storica sui Caduti della seconda guerra mondiale di San Marco in Lamis, condotta con metodo rigoroso e commossa partecipazione. Un'opera come questa contribuisce a saldare il debito di riconoscenza verso coloro che furono mandati a combattere e a morire sui campi di battaglia per appagare istanze bellicistiche e imperialistiche. È un piccolo """"risarcimento"""" per i sacrifici patiti dai giovani sammarchesi fino alla perdita della vita, sui fronti di guerra e in prigionia, con conseguenze che hanno segnato intimamente i familiari, testimoni impotenti di immani tragedie e, oggi, voci preziose che ci restituiscono frammenti di vite lontane. Le vite di quei militari che, per primi, fecero le spese delle scelte scellerate del governo italiano: i contadini, gli agricoltori, gli impiegati, gli studenti, i maestri elementari, gli artigiani e i manovali di San Marco in Lamis, morti nel pieno del combattimento, negli ospedali da campo, nelle stive delle navi durante il trasporto in prigionia, sotto le incursioni aeree alleate e tedesche, o ancora dispersi o congelati nella neve di Russia, o periti negli scontri post-armistiziali, nei numerosi lager della Germania e dell'URSS, nella Guerra di Liberazione e persino nelle foibe carsiche, in quella vera e propria diaspora dei giovani di una comunità locale che Maria Schiena ha ricostruito con pazienza e partecipazione. Una forma di riconoscenza pubblica dopo decenni in cui, salvo poche eccezioni, la società italiana ha dimostrato sin troppa noncuranza nei confronti dei propri Caduti. Sta a noi decidere se lasciare o meno morire del tutto i defunti; sta a noi decidere se restituire la giusta dignità al dovere compiuto da chi era sul campo di battaglia a patire e a morire. Ed è questo il messaggio che l'autrice affida alle pagine del suo lavoro, che fin dal titolo ne denuncia l'intenzione 'Per non dimenticarli'.""""" -
La valle dei Dolmen sul Gargano. Megaliti e riti del sole nel territorio di Monte sant'Angelo
Il volume raccoglie la summa degli studi dell'architetto Raffaele Renzulli sulle strutture dolmeniche da lui individuate nel territorio di Monte Sant'Angelo sul Gargano. L'architetto Renzulli segnala una serie di dolmen e menhir individuando interessanti e suggestive correlazioni fra loro e ipotizzando riti e sistemi caratterizzanti, risalenti alla loro installazione. L'Unesco ha riconosciuto il santuario di San Michele Arcangelo, a Monte Sant'Angelo sul Gargano, quale Patrimonio dell'Umanità. La possibilità di riconoscere il sito di Monte Sant'Angelo anche quale sito dolmenico porterebbe ad una ulteriore consapevolezza del rilievo cultuale che la Montagna sacra ha sempre avuto fin da epoca preistorica. -
Due storie dal Gargano. Storie di donne e di Puglia
"È arruete lu timb ca li carrozz camminene senza cavadd. Po è arruà lu timb ca li cavadd vularrann. È arrivato il tempo che le carrozze camminano senza cavalli."""" Arriverà il tempo che i cavalli voleranno. Due amanti ed il loro scandalo fiabesco e perduto; una """"guaritrice"""" vittima della modernità. Due storie, due nomi di donne ed un cronista barese che somiglia a Lucio Dalla in cerca di guai e di magia. Una metafora sull'epica e sul senso del sacro del Meridione. """"Metà del Giambellino, il quartiere di Milano dove sono nato era pugliese. Il Giambellino era distante dal Gargano [...] Per andare in Puglia non facevamo l'autostrada. Duecento chilometri al giorno o giù di Ti. Con calma. Il mondo andava più piano."""" (Dalla prefazione di Diego Abatantuono)" -
Tremiti mare
Sul mare del ritorno scorgemmo quell'isola deserta che vedemmo quel giorno da dentro la pineta. Non era un'isola ma due. Due storie immerse nel magico mare delle Isole Tremiti. Fra memoria di un tempo passato e bellezza di una terra presente. Le isole prima dell'esplosione del turismo di massa, quando il continente era lontano ed il mare troppo salato. E poi le isole ai giorni nostri, nella storia di un grande amore per il mare. Le Isole Tremiti come non le ha mai raccontate nessuno. -
Primavera a Varsavia
Calel, giovane ebreo di Varsavia, coltiva il sogno di una vita normale quando la città viene travolta dalla follia nazista. Comincia la segregazione del ghetto, che lentamente si avvia verso la tragedia. Calel diventa poliziotto della Ghetto polizei; ciò significa collaborare con i nazisti e vivere in perenne ambiguità. Nell'alternarsi di storie e personaggi, di ansie e speranze, si avvicina il momento della liquidazione del ghetto da parte dei nazisti. Calel dovrà scegliere ancora e fare i conti con quel dolore che non potrà mai essere condiviso con nessuno. -
Il trenino sul Gargano. Cammina treno con le canzoni di Matteo Salvatore
Un trenino si inerpica sul promontorio del Gargano, in Puglia, e lo attraversa da sud a nord per raggiungere il mare. Quando tutto il mondo va di fretta questo trenino permette ai viaggiatori di godersi la fantastica natura del Gargano ed anche le storie che qui si raccontano. Due bambini, Carlotta e Iacopo, all'inizio non sembrano accorgersi della magia che stanno vivendo, ma poi, incantati dal paesaggio, dal ritmo del trenino, dalla natura e dalle voci di un cantastorie con la chitarra, ritroveranno lo stupore perduto. Il luogo è il Gargano, le storie sono quelle di Matteo Salvatore, grande cantore del Meridione d'Italia, e narrano della fame, della bellezza, dell'amore, del dolore, dell'allegria e di altro ancora. Età di lettura: da 6 anni. -
La parabola del terzo figlio. Il figliol prodigo nel postmoderno
La Parabola del Padre misericordioso, conosciuta come Parabola del figliol prodigo, narra di un figlio che va via di casa, lasciando nel cuore del padre un incolmabile vuoto. Il padre lo aspetta e si chiede che fine abbia fatto quel figlio. Tutto sembra perduto. Ma il padre resiste, perché ama con un amore che, oltre il rifiuto, da dono sa farsi perdono. L'autore rilegge la parabola in chiave postmoderna, confrontandosi con le tre grandi operazioni culturali che la caratterizzano: la ""morte di Dio"""", crisi della """"paternità""""; la """"morte dell'uomo"""", crisi della """"figliolanza""""; e la """"morte del prossimo"""", rifiuto della fraternità. Accanto ai due figli, quali paradigmi sbagliati di figliolanza, c'è un Terzo figlio, che riuscirà a restituirci, riunificandoli, i tre registri della paternità della figliolanza e della fraternità."" -
Ho mangiato pane verde. Storia di Silvia
Una storia al femminile, la storia di Silvia, bambina nel meridione degli anni '50 e '60 in una famiglia dolorosa, alla ricerca di amore autentico, delle proprie origini e di se stessa. Bimba adottata da una famiglia disagiata che sconta una concezione patriarcale della donna, Silvia resisterà al dolore fisico e morale, e troverà se stessa e le sue origini. Origini che però non saranno molto più facili da gestire, fino a riconoscere nel padre naturale prima negato e poi amato, un punto di riferimento che la accoglierà con amore filiale. Un racconto che ha la forza di far riflettere su ciò che le donne hanno subìto da sempre e che tuttora subiscono. Il racconto di Silvia apre riflessioni su temi che spaziano dalla psicologia, alla sociologia, all'antropologia, ai modelli antropologici italiani e meridionali dell'epoca, al senso stesso della vita, che mai può essere interpretata come mera sopravvivenza. Una storia vera, quella di Silvia, che ritroverà se stessa, per raccontare. Postfazione di Pierluigi Ciritella. -
I ceci di Padre Pio
Ricordi faceti ma seri di un periodo indimenticabile della vita di un giovane frate francescano, attorno alla frequentazione con un Padre Pio tanto umano quanto santo, fra ""ceci"""", """"agnelli"""", riflessioni e meditazioni; guidati dal buon senso e dalla misericordia, sotto l'ombrello della Divina Provvidenza. """"Mi sento fortunato perché ho conosciuto il Santo dei tempi nostri, padre Pio da Pietrelcina. Ho affidato a lui molte volte la mia confessione... Gli ho parlato, ho scherzato fraternamente con lui ed ho partecipato abusivamente anche alla comunione dei suoi... 'beni'."""""" -
Il trattore volante. Ediz. illustrata
Giuseppe e i suoi amici sono contadini, molto stanchi, e guidano il trattore. Dopo il lavoro, a casa, Giuseppe decide di aprire un libro e leggere una storia: gioisce e sorride, e poi si addormenta. Al mattino Giuseppe si sveglia, di umore diverso. Sale sul suo trattore... e il suo trattore non cammina più, ma vola! Vola! Età di lettura: da 4 anni. -
Viaggiolento nel Pollino. In cammino con il cantastorie
Il ""viaggiolento"""", di un cantastorie, a piedi e in compagnia di un'asina, nel parco nazionale più grande d'Italia, il Parco Nazionale del Pollino (patrimonio dell'Unesco) fra Calabria e Basilicata. Narrazione ed elogio del camminare e della lentezza, e del raccontare storie in uno scambio sempre nuovo con il genio dei luoghi, dove il rapporto fra persona e territorio è diretto e magico, in sintonia con Madre Terra."" -
Viaggio lento nel Salento. A piedi in terra d'Otranto
A passo lento nel Salento tra Otranto ed il suo entroterra, la parte più magica e misteriosa della penisola salentina: mare e torri, dolmen e pietrefitte, ulivi e sapori, storie e culti. Un tragitto, a piedi, lento ma inarrestabile in occasione delle ""Tavole di San Giuseppe"""", festa tradizionale durante la quale si imbandiscono tavole in onore del santo e si aprono le case a tutti i viandanti.""