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Campi di battaglia. Biodiversità e agricoltura industriale
L'agricoltura industriale si basa infatti sul consumo intensivo di combustibili fossili, impiegati per produrre fertilizzanti e pesticidi e per alimentare il sistema agricolo globale. Se è vero che le applicazioni della chimica e della meccanizzazione all'agricoltura hanno assicurato rese tali da soddisfare i fabbisogni alimentari di un numero enorme di persone, è altrettanto vero che negli ultimi anni, anche a causa delle richieste crescenti da parte della Cina e di altri paesi emergenti, il modello meccanicista ha iniziato a mostrare limiti evidenti. Le risposte - cibi modificati geneticamente, brevetti sulle sementi e sugli organismi e monocolture estreme - vanno nella direzione sbagliata, e rischiano di amplificare i danni già prodotti agli ecosistemi e alle popolazioni che li abitano. L'accelerazione dei fenomeni legati ai cambiamenti climatici costituisce poi un'ulteriore ragione per affrancarsi quanto prima dall'agricoltura industriale, responsabile su scala globale di una quota significativa di emissioni di gas serra. -
Guerra alla terra. I conflitti nel mondo per la conquista delle risorse
L'acqua nei Territori Occupati palestinesi. Il petrolio nel Delta del Niger. Il litio del Salar Uyuni, in Bolivia. Il territorio strategicamente fondamentale dell'Afghanistan. Per appropriarsi di ognuna di queste risorse naturali è stato scatenato un conflitto, anche a costo di devastare gli ecosistemi, affamare (e assetare) una popolazione o minare il territorio di un'intera nazione. La fame di ricchezza può passare sopra a tutto, anche alle conseguenze che queste azioni di rapina comportano. Le risorse del pianeta sono un bene limitato di cui tutti noi dovremmo disporre, ma della disinvoltura con cui vengono danneggiate e sprecate difficilmente ci rendiamo conto. Soprattutto quando il prezzo per la loro disponibilità viene pagato in un ""altrove"""" che non è sotto i nostri occhi. Guerra alla Terra racconta questo mondo e ci fa capire che questa scomoda verità si trova appena dietro l'angolo, basta solo saper guardare. (Prefazione di Gino Strada)"" -
Costruire l'ambiente. Gli strumenti e i metodi della progettazione ambientale
Il quadro normativo della progettazione e della realizzazione degli organismi edilizi ha subito nel corso degli ultimi anni una profonda evoluzione. In particolare, la Comunità Europea ha definito il concetto di ""edilizia sostenibile"""" promuovendo, all'interno del processo edilizio, un approccio metodologico, detto """"life cycle thinking"""", che considera l'intero ciclo di vita dell'edificio, """"from cradle to cradle"""", con l'obiettivo di ridurne l'impatto ambientale complessivo. Questa nuova cultura della progettazione comporta un processo edilizio allargato, in cui tutti i soggetti interessati (committenti, finanziatori, tecnici, costruttori, produttori di materiali, autorità competenti ecc.) concorrono alla costruzione di un ambiente edificato che risulti efficiente per quanto riguarda il consumo di risorse naturali ed energetiche, rispettoso del contesto e della cultura locale, competitivo in termini di costi di gestione e di manutenzione. Obiettivo del volume è dunque quello di ricostruire le origini, i contenuti e le finalità dell'edilizia sostenibile, delineando un """"approccio globale"""" alle problematiche in gioco, attraverso il quale il processo edilizio viene analizzato in tutti i suoi aspetti: programmatici, normativi, ambientali, architettonici, economici e sociali."" -
Guida alle leggende sul clima che cambia. Come la scienza diventa opinione
Non è vero che il clima sta cambiando, e se anche fa più caldo è tutta colpa del Sole. Macché, la causa di tutto sono i raggi cosmici, e comunque il clima è sempre cambiato: la Groenlandia era la ""Terra Verde"""", coperta di alberi, e in Inghilterra cresceva la vite. E poi lo scrivono anche sui giornali, che con la neve che è venuta giù questo inverno non c'è il riscaldamento globale... quindi va tutto bene, non preoccupiamoci. L'industria del negazionismo sul tema dei cambiamenti climatici, grazie al sostegno di lobby parecchio interessate e di media e giornalisti compiacenti, ha ripetuto per anni questi e un'altra manciata di argomenti fino a dargli una parvenza di plausibilità. In realtà, queste affermazioni non reggono a una verifica scientifica: Stefano Caserini analizza le """"leggende"""" più sfruttate dai negazionisti e ne dimostra l'infondatezza e l'incoerenza. E lo fa con chiarezza e ironia, strappandoci, nostro malgrado, più di un sorriso amaro."" -
Ambiente Italia 2010. Le regioni e l'ambiente
Le regioni hanno grandi responsabilità nella gestione del presente e nel promuovere e governare un futuro possibile. Il loro può essere un ruolo positivo e innovativo, di valenza nazionale, in molti settori delle politiche ambientali. ""Ambiente Italia 2010"""" analizza l'attività delle regioni in otto ambiti tematici fondamentali: energia e fonti rinnovabili, dissesto idrogeologico, trasporti e pendolarismo, cave, consumo di suolo, aree protette, acque e rifiuti. Intorno a questi temi viene ricomposto il quadro dello stato di fatto e di quanto si potrebbe e dovrebbe fare per modernizzare davvero il paese. Ne deriva un ritratto che delinea con chiarezza le sfide con cui si dovranno misurare i governi regionali nella prossima legislatura, per aiutare i rispettivi territori a compiere un salto di qualità. I temi scelti sono quelli più importanti per spingere la green economy, creare posti di lavoro in settori innovativi (rinnovabili, recupero inerti in edilizia) e """"storici"""" (sviluppo e manutenzione di ferrovie, riqualificazione e salvaguardia del territorio) e avviare uno spostamento del prelievo fiscale verso il consumo di risorse. Attuare l'insieme di tali proposte può dare alle regioni una visione del proprio futuro, ma per farlo serve una politica che abbia coraggio. Un bene che sembra essere ormai molto raro."" -
L' altra spesa. Consumare come il mercato non vorrebbe
Ogni volta che compri, voti. È questo il filo che lega insieme le diverse pratiche di consumo critico in Italia, che trovano nei GAS, i Gruppi di Acquisto Solidale, la loro espressione oggi più conosciuta e originale. A rendere unica questa esperienza tutta italiana, che ha le sue radici nell'associazionismo, è quella S finale che mette la solidarietà prima di tutto, anche del risparmio. Solidarietà con i fornitori e con i piccoli produttori biologici strozzati dai grossisti, ma anche all'interno del gruppo, dove ci si dividono compiti e organizzazione. E un movimento cresciuto fuori dai modelli tradizionali, senza una struttura decisionale accentrata, ma che in rete si scambia idee e suggerimenti, lancia progetti e affronta le contraddizioni. Negli anni l'altra spesa dei GAS è cresciuta, sono nate esperienze di coproduzione per proteggere la biodiversità, il paniere si è allargato ad abbigliamento e servizi, si progettano i DES, i Distretti di Economia Solidale, dove far confluire tutte le realtà di consumo critico sul territorio. È una sfida tutta da conoscere, facile da praticare. Il libro la racconta mettendo in fila storie, temi e punti di vista di chi ci ha provato. E risponde alle curiosità di chi ci vuol provare. -
Terraa. Come farcela su un pianeta più ostile
Abbiamo lavorato duro, ci siamo concentrati sulla crescita senza limiti, e alla fine ci siamo riusciti. Abbiamo creato un nuovo pianeta, Terraa. Anche se assomiglia a quello che abbiamo conosciuto, in realtà è molto diverso. È un mondo più caldo, squassato da tempeste, alluvioni, siccità e incendi di intensità mai viste. I suoi mari sono più acidi, e dappertutto i ghiacci si stanno fondendo. Come se non bastasse, la nostra ossessione per la crescita e per la grandezza è alimentata dai combustibili fossili, una risorsa che oltre a esporci a rischi di ogni tipo, è destinata inevitabilmente a esaurirsi. Su Terraa, questo nuovo pianeta, più duro e ostile di quello che conoscevamo come Terra, dobbiamo continuare a vivere. E per farlo, oltre ad abbandonare alcune delle abitudini che ci hanno portato fin qui, dobbiamo costruire società più piccole, solide e il più possibile autonome per quanto riguarda l'approvvigionamento di cibo ed energia. Non sarà facile, ma McKibben delinea con chiarezza la strada che dobbiamo percorrere per uscire dalla lunghissima adolescenza in cui ci stiamo crogiolando da più di due secoli e arrivare a una nuova e matura saggezza. -
Conflitti ambientali. Biodiversità e democrazia della terra
Il 2010 è stato l'""Anno mondiale della biodiversità"""", ma come spesso avviene l'iniziativa promossa dalle Nazioni Unite è passata largamente inosservata. Forse perché la pressione cui sono sottoposte le risorse naturali del pianeta è tale che nessuno più si illude a proposito dell'utilità di questo tipo di mobilitazioni rituali e calate dall'alto. """"Conflitti ambientali"""" riporta all'attenzione del pubblico le situazioni più calde, le risorse più minacciate e le conseguenze che il loro sfruttamento comporta per le popolazioni locali. Il lavoro sul campo effettuato dai ricercatori del Cdca in Asia, Africa e America Latina offre informazioni e testimonianze inedite e """"senza filtro"""" sui conflitti che si combattono per le ricchezze naturali in territori spesso abitati da comunità particolarmente vulnerabili. Il volume si propone anche come rassegna di proposte per la prevenzione e la composizione non violenta dei conflitti. Le vicende raccontate nel libro meritano di essere conosciute, perché i conflitti ambientali, oltre a violare il diritto, si traducono invariabilmente in una distruzione della biodiversità, cioè della base di qualsiasi benessere. Anche il nostro."" -
Alla ricerca del pianeta verde
La storia movimentata e fantastica dell'incontro tra uno scienziato deluso e un supereroe pieno di vitalità. Lo scienziato vuole andarsene dalla Terra, perché pensa che il pianeta sia ormai troppo danneggiato. Il supereroe è disposto ad aiutarlo, ma vuole prima capire se non c'è una via d'uscita. Comincia così una lunga serie di viaggi, incontri e battibecchi, attraversando i luoghi più diversi del mondo. Per capire, alla fine, che molte cose si possono fare per questo nostro unico e prezioso Pianeta Verde. Età di lettura: da 10 anni. -
Corpi di scarto
Iacopo detto Iac, adolescente cresciuto troppo in fretta, vive tra la casa della madre e i bordi di una grande discarica. Accanto a lui il fratellino Tommi e l'attraente Silvia, ragazza perbene scontenta del proprio corpo. Iac conosce la discarica fin nei minimi dettagli, è una risorsa, un punto di partenza, dove trovare tutto quello che gli serve per sopravvivere e sognare. Intorno a lui si muove un gruppo di esistenze abbandonate tra cui il turco Saddam, il nero Argo e l'italiano Lira Funesta, scarti umani non privi di una loro particolare dignità. Mentre la vita in discarica procede secondo ritmi collaudati e fuori il caos emotivo delle esistenze normali cerca un equilibrio, il ""male"""" prende il sopravvento. Comportamenti all'apparenza inoffensivi e accumulo di pratiche abusive provocano un episodio drammatico che coinvolgerà profondamente Iac. """"Corpi di scarto"""" è un apologo su una società che vive il suo declino disseminato di rovine, siano esse di cemento o di brandelli di carne, di siringhe infette o di sentimenti avariati. Ma soprattutto di indifferenza e superficialità colpose."" -
La chiamata. Storia di un ragazzo che non sapeva sognare
Gaspare nasce in una famiglia di piccola mafia periferica. Respira l'atmosfera tipica di un ambiente che non riesce a condividere né a comprende. La madre, avvertendo la sua incapacità di essere ""utile"""" alla Famiglia, lo aiuterà ad emigrare. Gaspare, in Argentina, comincerà una sua vita, troverà lavoro e l'amore: sino a quando..."" -
L' antimafia dei comunisti. Pio La Torre e la relazione di minoranza
Il testo ha rappresentato un punto di riferimento per generazioni di militanti che, da sinistra, hanno guardato al fenomeno mafioso e alle sue implicazioni politiche. La lettura della relazione comporta anche un coinvolgimento emotivo, se non altro per la drammatica fine che fecero due dei firmatari (Cesare Terranova e La Torre stesso). Negli ultimi decenni, d'altronde, una ricca stagione di studi storiografici, sociologici e antropologici ha costretto a riscrivere la storia della mafia. Per questo, la fonte è introdotta dallo scritto di un protagonista di quegli anni - Emanuele Macaluso - e da quello di uno storico - Vittorio Coco. Ne emerge un quadro mosso, in cui le diverse interpretazioni contribuiscono a ridestare l'interesse per un documento chiave nella storia dei comunisti siciliani, del loro farsi parte della classe dirigente nazionale e del ruolo che la lotta alla mafia ha avuto in questo complesso gioco di rimandi tra la sfera regionale e il sistema paese. -
La padella di James. La crisi, i poveri e il cristianesimo di papa Francesco
La storia di un venditore ambulante di Palermo, ridotto sul lastrico dalla crisi, è il nucleo centrale attorno al quale si snoda il percorso di questo saggio che affronta il nodo cruciale della povertà. Un problema reso drammaticamente attuale dagli effetti nefasti della recessione economica nel vissuto delle persone. Intrecciando spaccati giornalistici e riflessioni politiche e teologiche, Vara compone i tasselli di un mosaico che mira a delineare sia i contenuti di una critica radicale alla globalizzazione e alla società dei consumi, sia i tratti di un cristianesimo del tutto in sintonia con la nuova Chiesa prefigurata da Papa Francesco, già a partire dai primi esaltanti mesi del suo pontificato. Una Chiesa che il nuovo vescovo di Roma, riattualizzando il messaggio di Francesco d'Assisi, vuole che diventi a tutti costi il luogo entro il quale i poveri possano essere i principali protagonisti della sua rinascita. La riflessione sul destino del cattolicesimo nel mondo secolarizzato, pertanto, non può prescindere dall'avvio di processi che mirino a ridare un respiro radicale all'esperienza cristiana. -
Piccole storie di Racalmuto
"Otto storie che rimandano a un tempo ormai perduto, a una memoria che non c'è più. Di Falco restituisce - col puntiglio del topo di biblioteca - queste cronache 'minime' che ci consegnano l'atmosfera e l'allegra sensazione della scoperta. La scoperta di una vicenda, di un nome, di un episodio, di un personaggio, di un volto che si ignoravano. Senza questo lavoro tutto ciò sarebbe rimasto sconosciuto, seppellito, ucciso dal silenzio. E per ciò stesso inesistente. Ecco perché leggere, rileggere e spulciare questo volume sarà come passeggiare in un giardino di delizie dove liberamente si possono cogliere qua e là frutti succosi e saporiti. Incontrando don Illuminato, una ostetrica ante litteram chiamata Genoveffa e un popoloso e leggendario circolo denominato 'Virtus'""""." -
Breve storia femminile dello sguardo
È ancora oggi possibile definire lo sguardo in maniera univoca? Esistono differenze di genere all'interno di quello che per secoli è stato considerato il principale mezzo e la garanzia stessa della conoscenza umana? Si può ipotizzare l'esistenza di un modo femminile di guardare nell'arte, nella scienza, in ""natura""""? Questo saggio pone tutte queste questioni in un vasto orizzonte temporale che ruota intorno a due punti di svolta: la nascita della filosofia, tra XVII e XVIII secolo, e gli studi sociali della scienza del XXI secolo."" -
Un' arte che si impara. Educazione e politica nell'Emilio di Rousseau
L'Emilio di Rousseau ci presenta un'occasione unica per avviare una profonda e accurata riflessione sulla natura della conoscenza e dell'educazione. Il nostro è un momento storico in cui sembra di vivere in un eterno presente e nell'assenza apparente della possibilità di trasformazione della società attuale. Sembra che gli adulti abbiano dimenticato il compito e la responsabilità di costruire un sapere in vista di un mondo più giusto e più democratico. Di fronte a questa deriva regressiva Rousseau, a tre secoli dalla sua nascita, indica la via per sviluppare un sapere che aiuti gli uomini e le donne a orientarsi nel mondo e che sia frutto di una ricerca e di una rielaborazione critiche. Il cittadino di Ginevra suggerisce strategie di resistenza, di sottrazione ai dispositivi disciplinari dell'attuale società della conoscenza e di costruzione di un'alternativa concreta e desiderabile. Ci ricorda che, nel modo in cui elaboriamo e veicoliamo conoscenza, la posta in gioco non è l'avviamento al lavoro o l'addestramento ad un impiego, ma fattori ben più importanti, che condividiamo con altri uomini e altre donne. -
Un rifugio sicuro
Nel cuore delle Madonie, tra la natura incantata, Laura Noto, giovane imprenditrice che ha dovuto fare i conti con la mafia locale, gestisce un b&b: Casale Paradiso. In un giorno di inizio estate, le viene preannunciato l'arrivo di tre ospiti speciali: una vedova, testimone di giustizia, e i suoi due figli. Sarà Laura in grado di offrire loro un rifugio sicuro? Questo romanzo è la storia di un incontro tra due donne che, in maniera diversa, sono state vittime della mafia, ma è anche un incontro tra fragilità e determinazioni. È la storia di due donne che, poste di fronte ad un bivio, hanno scelto la strada più dura, più difficile, ma l'unica giusta: quella della legalità. -
Dai fasci siciliani alla Resistenza
Questo libro intende avviare una riflessione volta a stabilire un collegamento tra quel rigoglioso movimento di lavoratori di fine Ottocento e la lotta di Liberazione dal nazifascismo. Sia per i Fasci siciliani - che furono la prima esperienza organica di lotta di liberazione del popolo siciliano - sia per la Resistenza - alla quale il Meridione e la Sicilia hanno dato un importante contributo ancora oggi poco conosciuto - è stata negata una memoria popolare. Il tentativo di capire perché è mancata questa memoria apre nuovi scenari di ricerca: in entrambi gli eventi c'è stato un sistematico uso terroristico della violenza, a volte anche ammantata dalla sacralità dello Stato. I Fasci siciliani e le lotte per l'occupazione delle terre costituiscono insieme il più grande movimento di massa impegnato in una lotta di liberazione dalla mafia e dai suoi complici che continua fino ai nostri giorni. -
A lezione di antirazzismo. Elogio della scuola indisciplinata, interculturale e di frontiera
La scuola è il più importante baluardo contro il razzismo, ma deve scegliere di investire la sua esistenza in questa sfida. Vent'anni fa, la prima circolare ministeriale sulla pedagogia interculturale sembrava poter cambiare il corso della scuola italiana. Se tale elaborazione fosse stata condivisa da insegnanti e dirigenti e, soprattutto, se fosse stata riconosciuta come una priorità politica, oggi avremmo intere generazioni formate sui valori dell'antirazzismo, della lotta alla xenofobia, dell'intercultura. Tutto questo non è successo perché, contemporaneamente, è cominciata una nuova era: il berlusconismo, propugnatore della competitività economica e di una visione etnocentrica della società, ha cambiato lo Zeitgeist del paese. In questa trasformazione dell'Italia si è affermato il nuovo immaginario delle destre, che ha agitato il razzismo, costruito il mito dell'identità statica, della cultura incorruttibile, della società fortezza. Occorre investire sulla scuola per costruire una società interculturale, ma per farlo è necessario rompere la cristallizzazione delle discipline scolastiche. -
Da Ciancimino a Orlando. Ascesa e caduta della «primavera» di Palermo
La ""primavera"""" di Palermo: come, perché, gli amici, i nemici, la fine. Cronaca di un'anomalia politica diventata esperienza popolare. Un imbroglio, un'illusione o una speranza? Di certo, una breve stagione di grande partecipazione e feroci contrapposizioni. Lo scontro con la """"ditta"""" Craxi-Andreotti-Forlani (CAF), che non sopportava quella giunta in contrasto con le formule nazionali, si intrecciò con una scia di delitti eccellenti e aspri conflitti tra gruppi affaristici. Sullo sfondo, una Palermo capace di suscitare l'interesse della cronaca nazionale ed estera, la sanguinosa offensiva della mafia, i coraggiosi tentativi di riscatto portati avanti, tra l'altro, da molti protagonisti della """"primavera"""".""