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Note genovesi. 50 anni di musica raccontati dai suoi interpreti
Da Gino Paoli a Vittorio De Scalzi, da Piero Parodi a Fabrizio De André, da Gian Piero Reverberi a Beppe Gambetta e tanti altri artisti: la musica a Genova raccontata tramite aneddoti ed originali interviste. Dai primi anni 50 a fine secolo. I locali che hanno fatto la storia della musica genovese attraverso le testimonianze dei suoi protagonisti. La musica a Genova non è rappresentata solo dai noti ""cantautori genovesi"""", ma è una realtà ben più ampia e variegata. Questo volume, attraverso le interviste raccolte dall'autore in alcuni anni di lavoro e ricerca, offre un'ampia panoramica su tali diverse realtà musicali genovesi, spaziando il più possibile tra i differenti generi. I ricordi e gli aneddoti raccontati consentono quindi di ricostruire un quadro talvolta anche inedito di Genova nella seconda metà del secolo scorso, periodo che ha rappresentato una vera e propria svolta nella cultura (non solo musicale) e costituisce quindi una pietra miliare nella storia della musica. Non, comunque, un libro """"amarcord"""" ma un testo che può fornire, anche ai giovani, spunti e chiavi di lettura di un periodo particolarmente ricco e significativo."" -
Acque dimenticate. Racconti senza tempo di pescatori e pesci
Le acque dimenticate custodiscono storie di un passato poi non così lontano, quando agli uomini semplici era ancora consentito amare la natura ed esserne ricambiati. A loro occorreva poco per essere felici: un po' di tempo, un po' d'acqua pulita e qualche pesce decente a sguazzarci dentro. Erano tutti pescatori da quattro soldi ma, a guardar bene, erano proprio persone speciali, che sapevano fermarsi e godere appieno di una giornata di sole in riva all'acqua. Ascoltare i racconti delle Acque dimenticate fa bene e ci riporta a un mondo semplice eppur vero, dove è facile intuire il ritmo giusto della vita e il senso delle cose. Il volume è illustrato da alcune tavole, realizzate espressamente per quest'opera, che contribuiscono ad entrare nell'atmosfera del racconto e a viverne pienamente le emozioni. -
In lei tutte le donne del mondo
"Nove donne che vivono in Africa, Asia e Sudamerica. Non si tratta di persone famose, i loro nomi ai più non dicono nulla e difficilmente troverebbero posto in un libro che parla di donne che hanno conseguito risultati straordinari in importanti campi dell'attività umana. Molto differenti tra loro per età, colore della pelle, contesto socio-culturale e religione, le loro vite sono unite da un sottile filo rosso: l'essere riuscite a fronteggiare con tenacia, coraggio e creatività le avversità della vita, grazie alla capacità, propria dell'essere donna, di vedere con gli occhi e con il cuore. Seppure oppresse, sfruttate e ferite hanno dimostrato di essere capaci di resistere alle difficoltà senza farsi travolgere, generando nuove e più favorevoli situazioni. La loro fragilità, solo apparente, è diventata forza esemplare. Nel libro si narra di donne che hanno dedicato la propria vita ad un credo, sia esso religioso, come per Suor Lea, infermiera in Madagascar, sia politico-ideologico come nel caso di Louisette, resistente algerina nella lotta per l'indipendenza del suo Paese, vittima di atroci e prolungate torture da parte dei militari francesi. A tutt'oggi il genere femminile è ancora largamente vittima di abusi e di violenze, una pratica legittimata dalla cultura dominante in molte parti e non solo nel Sud del mondo. La violenza sulle donne, soprattutto quella consumata tra le mura domestiche, ha raggiunto limiti intollerabili anche nel nostro paese""""." -
Paesaggio, vegetazione e flora del Piemonte sud orientale
In questo volume, che si propone come una guida botanica, rocce, prati, boschi. arbusteti, corsi d'acqua, muri, strade, ecc. vengono descritti sia da un punto di vista ecologico, sia esaminandone le comunità vegetali che ne sono parte integrante. Vengono anche fornite indicazioni geografiche utili per individuare l'ambiente in questione sul territorio e per poterlo visitare nel momento più opportuno, quando cioè le piante più caratterizzanti sono in fioritura e la comunità vegetale ha il suo aspetto tipico. -
Don Giovanni
Lo scrittore Jonathan Dante, gravemente ammalato, festeggia i settantanni nella villa di Malibu. Al suo fianco, con la moglie Catherine, i due figli Dick e Bruno, la nuora Agnes e la nipote Dalia. In famiglia le tensioni sono pesanti: tra il padre e i due figli, tra Dick e Bruno, tra Agnes e il marito, tra la stessa Agnes e il cognato... Ne emerge un durissimo ritratto di famiglia, toccante e amaro ma percorso da una potente vena ironica e dalla speranza di un padre che, negli ultimi anni di vita, cerca di recuperare il suo rapporto con i figli. La commedia, scrive Francesco Durante, potrebbe essere letta ""come un curioso ma a suo modo fedele contributo alla biografia di John Fante"""". E Dan Fante ha dichiarato spesso che essa nasce anche dall'esigenza di una sorta di risarcimento nei confronti del padre, per rivelarne """"la vera natura senza tacere dei suoi errori ma anche restituendogli integra una dignità di uomo che non coincide con quella del personaggio che tanto è piaciuto ai media nel periodo della ritrovata fortuna post mortem"""". Oltre a essere un omaggio a John Fante, """"Don Giovanni"""" è una critica feroce al sogno americano..."" -
Nulla va perduto. Vita straordinaria di Leda Rafanelli
«Mi sono donata questo nome, oltre il bel nome che porto, poi che Djali vuol dire: di me stessa, ed io son sempre appartenuta solo a me stessa». Imprevedibile, appassionata, autentica. Sempre controcorrente, ma anche al centro dei grandi eventi che hanno segnato il ventesimo secolo. «La mia vita è un romanzo, anzi, lo sono le mie vite. E io sola ne sono l’autrice». È Leda «Djali» Rafanelli, insieme anarchica e musulmana – tra le prime italiane ad abbracciare l’Islam – ma anche scrittrice, poetessa, giornalista, veggente, amante di molti. Paolo Ciampi – autore di biografie che sono romanzi o forse di romanzi che sono biografie – propone ai lettori la storia di una donna dimenticata ma capace di parlare ai nostri tempi. Protagonista di grandi battaglie in un’epoca in cui tutto sembrava possibile, Leda ha attraversato il futurismo e altre avanguardie, ha avuto a che fare con personaggi quali Marinetti e Carrà, ha respinto l’amore di Mussolini quando quest’ultimo era ancora un socialista rivoluzionario, capendo prima di tutti gli altri di che pasta era fatto. Ciampi racconta dando voce anche a se stesso perché molte sono le questioni che Leda pone direttamente. Quale libertà, quale responsabilità, in tempi dove ha gioco più facile l’indifferenza? E quanto ci manca oggi quel «noi» su cui contava Leda? «Nella mia Vita libera – ostacolata solo dalla fatalità della lontananza – solo i Compagni, solo gli Anarchici, non mi hanno mai deluso. Dai più illustri ai più umili, tutti sono stati per me Luce, Calore, Vita, e solo unita alla schiera dei ribelli, dei refrattari, degli Individui che vanno contro corrente, sono rimasta IO». -
Memorie di un sognatore abusivo
"Io sogno troppo e, in una Comunità dove i sogni sono tassati, questo significa essere nei guai. Lavoro per quattro soldi e neanche mezza sicurezza, eppure sono un grande contribuente. Nessun modo di fregare il fisco. Ti devi sistemare le ventose prima di addormentarti, e se non lo fai il microchip sottocutaneo segnala alla polizia onirica lo stato di sonno non connesso. Il resto lo fa la macchina collegata, giunta alla sua diciannovesima versione, e quindi ribattezzata x-19. Rivela numero e qualità dei sogni, li trasmette alla Centrale onirica, e ce li restituisce sotto forma di imponibile. Questa notte, per esempio, ho fatto due sogni di categoria A e tre di categoria B. Sono le aliquote più alte"""". L'anno è il 2035: il governo impone una tassa sui sogni dei cittadini. L'ivo (Imposta sul Valore Onirico) colpisce i sogni dei poveri per esentare l'insonnia dei ricchi. Ma c'è chi si ribella. E se cambiare il mondo finisce per essere la vera illusione, l'anelito alla libertà riesce a sopravvivere solo grazie al sogno che alimenta la speranza." -
Per segnare bisogna tirare in porta. Tredici storie per tredici calciatori
Dichiarazioni d'amore, storie di passione, ricordi ancora brucianti: il calcio è anche questo per i suoi tifosi. Ecco una raccolta di racconti ideati da scrittori, giornalisti, artisti, personaggi televisivi e radiofonici. I protagonisti sono miti e meteore del rettangolo verde, da Zoff a Rivera, da Lalas a Di Bartolomei, da Sergio Volpi a Lavezzi, da Mancini a Sandro e Valentino Mazzola, da Pulici a Héctor Adolfo Enrique detto El Negro fino a Pelusa Maradona, da Boninsegna a Pep Guardiola. Calciatori che hanno fatto sognare, calciatori che sono stati anche uomini fuori dal campo, calciatori che hanno comunque segnato l'immaginario collettivo sul gioco più seguito al mondo. Del resto, la raccolta porta in epigrafe una significativa frase di George Bernard Shaw: ""Il calcio è l'arte di comprimere la storia universale in novanta minuti"""". E ancora, come scrive Marco Ottaiano nella prefazione: """"Ognuno di noi ha il diritto di avere il suo mito calcistico ma quel mito, per essere tale, dobbiamo vederlo in tutta la sua grandezza. E per farlo ci occorrono occhi da ragazzino""""."" -
E il cane parlante disse bang. Storie di umani e cartoni animati
Immaginate la Befana scambiata per una rom e minacciata di morte dal proprietario di una villa, oppure un pirata costretto a ricorrere all'analista o ancora un noto canarino spinto al suicidio e il cane più tenero del mondo ridotto a rapinare locali pubblici per sbarcare il lunario. Immaginate ancora un uomo perseguitato da un sosia virtuale su un noto social network e un altro che si imbottisce di tritolo per imporsi sulla scena di un reality di successo. In un mondo reale sopraffatto dalle immagini, i cartoni animati si ribellano alla notorietà che invece gli uomini inseguono disperatamente: i ruoli spesso si rovesciano in questi ventidue racconti che incrociano storie verosimili con altre grottesche, l'umanizzazione dei personaggi della fantasia e la deriva spesso caricaturale degli esseri in carne e ossa. E alla fine, tra un matrimonio trasformato in incubo da wedding planners professionisti, il silenzio enigmatico di un tizio che vede il suo opposto allo specchio, la rassegnata esistenza di un vampiro disoccupato in una città esangue e la rivoluzionaria scoperta di un navigatore esistenziale, le storie degli umani e dei cartoni animati confluiscono in un destino comune: l'essere numeri, ciascuno dei quali rivendica la sua unicità. -
Ho una storia per te
Che occhi ha il passato? Quelli di Duilio Foresti, 80 anni, ex proiezionista di un cinema di quartiere, nome di battaglia Lupo. Ma anche gli occhi di Amedeo Biagianti, maresciallo dei carabinieri, vittima di un'imboscata dei partigiani. Gli sguardi dei due s'incrociano nell'istante successivo alio sparo che unisce i loro destini. L'esistenza stessa di Duilio si cristallizza a quel momento. Ora la sua trentennale amicizia con lo scrittore cinquantenne Pietro Mattei viene scossa da quella rivelazione, che sembra rimbalzare da uno dei tanti romanzi della Resistenza su cui Pietro si è formato. Ma questa è tutta un'altra storia, questa è ""la vita nuda, tremenda, lacerante e meravigliosa, che a volte la scrittura coglie ma da cui, altrettanto spesso, protegge"""". """"Ho una storia per te"""" è un romanzo emozionante su un periodo decisivo per le sorti d'Italia, una narrazione privata capace di svelare destini più grandi, legando la parabola di un'amicizia a quella più ampia di una nazione. E il testimone, alla fine, passa da una generazione all'altra, per permettere alla verità di diventare racconto """"in questo tempo così infastidito dalla memoria, in questo Paese che rischia di allontanarsi dalle certezze che la Storia gli ha offerto""""."" -
Gli altri fantasmi: La canzone di Filomena-Storia di Papo e Bimbonio-La casa è il mio regno
Nei romanzi gialli dello scrittore Maurizio de Giovanni gli spiriti svelano gli ultimi istanti di esistenza dei morti ammazzati. Nella raccolta ""Gli altri fantasmi"""", pensata per il teatro, queste presenze prendono il sopravvento confondendosi con i personaggi reali. È un incontro tra anime in pena, le anime di una città. """"Napoli è così - scrive de Giovanni -: milioni di persone in uno spazio ridottissimo, una sull'altra e ognuna con la sua memoria, i suoi affetti, la testarda voglia di sopravvivere a tutto, persino a se stessa"""". In questa """"trilogia della sospensione tra la vita e la morte"""", come la definisce il regista Francesco Saponaro nell'introduzione, """"c'è la città coi suoi vagheggiamenti e le sue ferite che non si rimarginano"""". Qui è possibile imbattersi in una vecchia bambina che riconosce nel viso di una Madonna lo spettro di sua madre: nel testo """"La canzone di Filomena"""", la prosa di de Giovanni si eleva a lirica del dolore. In """"Storia di Papo e Bimbornio"""", racconto forte, infame per usare un'espressione dell'attore Tony Laudadio, un padre ripercorre nei ricordi tutte le declinazioni della sofferenza, dalla malattia alla morte del figlio. Registro diverso per """"La casa è il mio regno"""", che induce a un sorriso amaro e ammicca a un caffè d'autore di eduardiana memoria. Stavolta è l'odio il sentimento che irrompe sulla scena. Postfazioni di Chiara Baffi e Tony Laudadio."" -
Viaggio nelle praterie del West
Un fucile, una coperta, un cavallo, una terra sconfinata da esplorare: nel 1832, il selvaggio West americano si presentava come un infinito campo di possibilità, di aspirazioni, di speranze. Nel suo diario di viaggio nell'Oklahoma, ""A Tour on the Prairies"""", scritto praticamente in sella a un cavallo, Washington Irving restituisce del Far West un'immagine viva e dinamica, ancora non contaminata da tanta letteratura e cinema di genere. Sedotto dal fascino della frontiera, lo scrittore è pronto a inseguire purosangue dal fiero portamento. E poi si lancia alla caccia del bisonte, animale che è l'immagine perfetta della rabbia e del furore. Eccolo, infine, riposarsi all'ombra di alberi i cui tronchi gli ricordano i pilastri di una chiesa. A seguirlo, costante, l'ombra minacciosa degli indiani. Lontano dalle atmosfere cupe della """"Leggenda di Sleepy Hollow"""", questo taccuino racconta l'esperienza di uno dei grandi spiriti nomadi della letteratura dell'Ottocento. Una lettura che diventa tanto più affascinante perché, attraverso le piste dei pionieri e gli accampamenti delle tribù di nativi, """"Irving non cerca l'avventura, il mito, la leggenda, bensì l'autenticità"""", come scrive Roberto Donati nella prefazione. Del resto, precisa nella postfazione Leomacs, uno dei disegnatori di Tex, il viaggio è """"un approssimarci alla """"frontiera"""" che, di volta in volta, traccia gli orizzonti in espansione della nostra esistenza""""."" -
Gesti convulsi. Sul palco della vita
Una immaginaria band punk-new wave degli anni Ottanta è il filo rosso che unisce le storie di cinque ragazzi. Che ne è stato di loro? Come se la passano oggi? Amore e gelosia, ricchezza e vuoti interiori, grandi aspirazioni e bieche vendette: cinque vite racchiuse in altrettanti racconti neri che rappresentano un'intera generazione e una società nel suo complesso. Sullo sfondo, un variegato comprensorio padano veneto-lombardo: una città con il suo bel centro storico, circondata da vallate e paesi di montagna, ma anche dalla periferia diffusa della pianura. È in questo scenario che si muovono Denis, e la sua ""notte bianca"""" a vegliare il padre defunto; Gianni, che perde la testa dietro lo schermo di un pc e la gonna di una donna; Cristian, scultore talentuoso, che mantiene la sua arte vendendo funghi allucinogeni; Federico, diviso tra amore e conformismo; Ilario, ricco ciclista dopato figlio di papà, vittima di un ricatto. E se il """"no future"""" fosse diventato il loro futuro? Ma la vita riserva svolte inaspettate."" -
L' isola dei fiori di cappero
Ha solo tredici anni, Anna, quando viene notata dal figlio del Boss. Attratta dalle automobili di grossa cilindrata, dai regali che riceve e dal rispetto che lui incute, la ragazza accetta le sue attenzioni. Questo errore, dettato dalla vanità, si trasforma ben presto in una pesante catena che solo la passione profonda di uno studente di Giurisprudenza, poi magistrato, riuscirà a spezzare. Una notizia di cronaca nera offre lo spunto per una travolgente storia d'amore raccontata da un attento osservatore di malavita organizzata. La trama, liberamente ispirata a vicende reali, finisce per diventare uno spaccato di quanto spesso avviene in certe zone del Sud e a volte anche nel resto d'Italia. Politici corrotti, la camorra che s'insinua nelle stanze del potere, guerre tra clan, attentati e raid omicidi, la paura che come una fitta cappa grigia soffoca la flebile voce di chi non ha la forza di ribellarsi. E poi la legge, che fatica a mettere ordine e che talvolta è costretta a calcare la mano per ottenere una giustizia parziale. Nessun eroe. Nessun vincitore. Solo una lotta per sopravvivere all'altro. -
Il sabotatore di campane
Sindaco e assessori sono preoccupati: la popolazione diminuisce di anno in anno e loro rischiano la poltrona se il comune verrà declassato a frazione. Un orologiaio anarchico, meglio conosciuto come il ""sabotatore di campane"""", accenderà i riflettori su Roccapelata. Da tempo Gaetano Gurradi è in cammino per spegnere la voce di Dio in ricordo di un eccidio dimenticato. Stavolta, proprio quando sta per mettere a segno il """"colpo"""", viene scoperto sul fatto dal parroco che, dopo una colluttazione, scivola giù per le scale e muore. L'anarchico si costituisce. Nessuno gli crede. Uno dopo l'altro i paesani sfilano davanti all'ambizioso magistrato che coordina le indagini, Astolfo Carugis, autoaccusandosi e svelando scheletri nell'armadio pur di ottenere notorietà. Gli aspiranti colpevoli richiamano così l'attenzione dei media sul paese moribondo. Ridotto a una comparsa di se stesso, Gaetano dovrà riattraversare il territorio della sua memoria per sfuggire alla follia, ripercorrendo il viaggio che dai primi anni Sessanta lo ha portato fino all'ultimo campanile e al fatale, insensato epilogo. Ogni significato affiorerà nella riscrittura dei suoi ricordi, tra i quali un posto speciale è riservato a Emma. Una storia grottesca a tinte noir che corre sui binari di un'utopia sfuggente e di una realtà illusoria."" -
Camus. L'unione delle diversità. Il lascito umano e politico di un uomo in «rivolta» Con un'intervista inedita alla figlia Catherine
Albert Camus è stato uno degli autori più significativi e originali del Novecento. Celebre soprattutto per i romanzi (Lo straniero, La peste, La caduta) e le pièce teatrali (Caligola, Il malinteso, I giusti), venne a lungo dimenticato in quanto intellettuale critico e militante senza partito. Solo ora che la sua figura è pienamente uscita dal cono d'ombra nel quale era stata relegata, quella della polemica con Sartre, i saggi e gli interventi politici di Camus, letti senza le lenti delle ideologie, vengono valutati per ciò che realmente esprimono. Le sue prese di posizione di sinistra libertaria, nel contesto di una guerra fredda dominata dalla logica del ""con me o contro di me"""", caddero nel vuoto, bollate come inattuali. """"Lui è andato avanti da solo e a volto scoperto"""" dice la figlia Catherine. E oggi sono proprio la coerenza e la sincerità di certe posizioni, sul franchismo, sulla politica sovietica e il comunismo, sulla questione algerina o sul federalismo europeo, a fornirci solidi strumenti per leggere in modo inedito il nostro passato prossimo e per interpretare e affrontare il nostro presente. Un saggio, questo, che segue il filo del pensiero di Camus e non semplicemente la cronologia dei fatti che segnarono la sua breve ma intensa vita."" -
Il destino cambia in tre attimi. Piccole storie di grandi ribellioni
Una cordicella, un coltello, una lanterna, una scatola di fiammiferi: è tutto quello che possiede Immacolata, ragazza di buona famiglia che ha voluto sposare un contadino. Morto il padre, le proprietà sono passate al fratello Vincenzo, il maschio di famiglia. La povertà, la disperazione, la spingeranno a rubare in quella che era stata casa sua. Processata per furto, solo la morte, tre mesi prima della sentenza, la salverà dal carcere. La sua storia apre questa raccolta, che narra anche degli innamorati che la legge di Murat non riuscì a separare e della giovane che si ribellò alle consuetudini e per questo fu uccisa dal marito violento scelto dai genitori. E ancora sono riportate le vicissitudini del testimone scomodo che emigrò in Venezuela, quelle del coltivatore impoverito a causa del passaggio dal ducato alla lira e poi le vicende del marinaio accusato ingiustamente, dell'avvocato brigante, di un commerciante galantuomo. Otto vite, in un arco di tempo che va dalla rivoluzione francese alla crisi del 1929, ricostruite attraverso atti giudiziari di processi civili e penali riscoperti dopo un lungo lavoro di ricerca e fedelmente riportati al termine di ogni racconto. Postfazione di Elisabetta Garzo. -
Le giocatrici. Lotto. Slot machine. Bingo
Teresa è una scommessa persa: per pagare un debito di gioco, suo padre l'ha fatta sposare con Perzechella, uomo freddo e calcolatore che vince a carte, stravince al Lotto e nasconde i soldi nella fodera del suo paltò. È la fine degli anni Settanta: una quaterna secca sognata, non giocata ma estratta, scatena la febbre di una intera comunità messa a confronto con le leggi del destino. Niente a che vedere con la compulsività delle slot machine, lo straniamento fisico e mentale che vivono oggi i giocatori, la vicinanza all'universo della malavita, il vortice di negatività in cui si precipita dopo aver perso tutto: brucia, brucia il bar Las Vegas, rifugio infernale di Anna, che ora ha solo gli occhi, la bocca e il cuore pieni di cenere. Intanto si accendono le luci della sala Bingo dove donne sole vivono nell'attesa di riscattarsi dal passato, girare pagina, rincorrere un amore che vola sulle ali di una farfalla. Solo che ancora una volta bisognerà misurarsi con il caso, la buona e la cattiva sorte. Frenesia, speranze, illusioni e sconfitte: un racconto declinato al femminile, quello di Marilena Lucente, che esplora il fenomeno del gioco, un mondo popolato di figure inquietanti e dolci al tempo stesso. Si vince e si perde, ci si incontra, ci si detesta, si piange e si ride, si scopre che farcela da sole è impossibile perché ""il desiderio, l'amore, la morte: sono questi i tre fottutissimi giochi della vita""""."" -
Alessandro Malaspina. Gli oceani. La prigione. Le illusioni
Alessandro Malaspina, cadetto di una famiglia nobile della Lunigiana, fu protagonista nella seconda metà del Settecento della più straordinaria spedizione scientifica mai tentata dall'uomo. Al comando di due corvette, al servizio della Spagna, si avventurò su tutti gli oceani del mondo, toccando terre mai esplorate e studiando, con alcuni dei migliori ricercatori del tempo, l'ambiente e le abitudini di popoli dei quali si ignorava perfino l'esistenza. L'impresa durò cinque anni, dal 1789 al 1794, tra rischi di naufragi e insidie di mare e di terra, mentre l'Europa bruciava il suo passato con la presa della Bastiglia per poi venire travolta dal ciclone napoleonico. Onorato all'inizio al pari di James Cook, morto Carlo III di Borbone, Malaspina fu ripagato dalla Spagna con la stessa moneta di Colombo: ingratitudine e carcere. Emilia Sarogni racconta, con l'accuratezza di uno storico e la passione di un romanziere, le vicende di un illuminista spinto ai confini della Terra da ideali di libertà e progresso. La memoria del comandante fu cancellata a causa di lotte politiche spietate e intrighi di donne fatali alle quali affidò il suo destino, preparato ad affrontare tempeste e bonacce, ma non inganni e lusinghe amorose. -
Il terrorista e il professore
Il rapimento di un assessore regionale. L'intreccio tra malavita, terrorismo e politica. Un boss che detta le regole del gioco. Il ruolo equivoco dei servizi segreti. Una tenera storia d'amore. I dubbi che lacerano chi, in nome di alti ideali, scende a compromessi e sceglie la strada della violenza. Sono alcuni degli ingredienti del romanzo ""Il terrorista e il professore"""" che, traendo ispirazione da fatti veri, assume pieghe del tutto originali. Il set principale dove si svolge l'azione è un carcere di massima sicurezza dove è rinchiuso don Vittorio, meglio conosciuto come il Professore, capo indiscusso della cosca. C'è Napoli, teatro dell'agguato dei terroristi che rapiscono un politico locale, personaggio chiave nella gestione dei fondi per la ricostruzione post terremoto dell'Ottanta. E c'è Milano, città dove prende forma la trattativa segreta tra Stato e camorra per la liberazione dell'ostaggio. Il penitenziario diventa crocevia di esponenti dell'intelligence, affiliati al clan e governanti ambigui. Il boss tesse la trama dei rapporti, fissa condizioni e tempi degli interventi, tiene in pugno e ricatta esponenti istituzionali, stringe amicizia con un sindacalista brigatista che, per amore della sua compagna, si è consegnato alle forze dell'ordine...""