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Grandi battaglie!
Un lungo viaggio dal memorabile scontro tra gli Egizi e gli Ittiti all'inarrestabile avanzata di Alessandro Magno, dalle Guerre Persiane alle lotte tra Romani e Cartaginesi, dalle guerre del Medioevo e dell'Età Moderna all'epopea napoleonica, dalla Guerra Civile Americana ai due catastrofici conflitti mondiali del XX secolo. Al centro di ogni capitolo c'è la ricostruzione di un'importante battaglia, che è presentata in modo originalissimo, estremamente spettacolare e con grande precisione. Per ciascuna delle 14 battaglie abbiamo infatti la possibilità di soffermarci su una gigantesca riproduzione del campo di operazioni nel quale appaiono in sequenza le fasi decisive dello scontro. La pace ha coinciso spesso con l'edificazione di nuove città e di grandi complessi monumentali, come fecero gli Ateniesi, dopo le Guerre Persiane, costruendo il Partenone. Età di lettura: da 9 anni. -
Mario Ceroli. 27142 giorni di colore. Ediz. illustrata
Mario Ceroli nasce a Castel Frentano nel 1938. Durante gli anni Cinquanta frequenta l'Istituto d'Arte di Roma e inizia a lavorare negli studi di artisti quali Leoncino Leonardi, Ettore Colla e Pericle Fazzini. Le sue prime opere sono sculture realizzate in ceramica. Nel 1958 sceglie il legno come proprio materiale prediletto: è una svolta artistica che segnerà profondamente la sua carriera. Nel 1960 Cesare Brandi gli assegna un premio del Ministero della Pubblica Istruzione per alcune delle nuove opere realizzate in legno. Nel 1964 espone per la prima volta presso la Galleria La Tartaruga di Roma, dove gli verranno dedicate due personali nei due anni successivi. Nel 1966 vince con l'opera Cassa Sistina il Premio Gollin alla XXXIII Biennale di Venezia. Nel biennio seguente soggiorna a New York, esponendo alla Bonino Gallery. Tra le esposizioni antologiche a lui dedicate vanno ricordate quella tenutasi presso le Scuderie del Palazzo della Pilotta di Parma, nel 1969, e quella presso il Forte Belvedere di Firenze, nel 1983. Negli ultimi decenni Ceroli è protagonista di importanti mostre pubbliche in tutto il mondo. Negli anni Novanta realizza opere destinate a luoghi di culto a Roma e Napoli. Nel 2001 partecipa alla rassegna Novecento presso le Scuderie Papali al Quirinale e i Mercati Traianei. Nel 2007, in occasione della riapertura del Palazzo delle Esposizioni di Roma, gli viene dedicata una grande mostra antologica. -
Il senso e la forma. Semiotica e teoria dell'immagine
Come scrive Omar Calabrese nell'introduzione: ""Questo libro potrebbe essere intitolato, con assoluta legittimità, """"Alle radici della semiotica dell'arte"""". """"Il senso e la forma"""" propone infatti una rilettura in chiave semiotica delle teorie formali dell'arte, mostrando come quelle teorie, con la loro peculiare attenzione all'organizzazione espressiva delle opere d'arte visiva, possano offrire un contributo rilevante allo studio dei modi di significazione delle immagini, concorrendo con ciò anche a un ripensamento della stessa teoria semiotica, in una prospettiva meno legata ai caratteri della lingua verbale. D'altro canto, """"Il senso e la forma"""" mostra come la riflessione semiotica, avendo superato la tradizionale dicotomia fra """"forma"""" e """"contenuto"""", possa dare un apporto di assoluto rilievo nella descrizione e nella comprensione del significato delle """"forme"""" con cui le immagini ci si presentano (oltre che del carattere formale del loro contenuto), e ambire con ciò a un ruolo centrale nel panorama odierno degli studi sull'immagine. """"Il senso e la forma"""" parte da un prologo su semiotica e arti visive; nella prima parte si sofferma sulla teoria della """"visibilità pura"""" e sui suoi rapporti con le correnti filosofiche del neo-kantismo e della fenomenologia, nella seconda sugli sviluppi della teoria formale dell'arte, nella terza sulla semiotica delle arti visive e dell'immagine."" -
Luoghi dell'anima. I colori conoscono la libertà. Ediz. illustrata
Friederike Oeser è nata a Norimberga nel 1959. Ha studiato arti grafiche a Monaco di Baviera e in seguito si è dedicata, negli anni Ottanta, alla progettazione grafico-commerciale. Negli stessi anni ha viaggiato molto in Asia, in Africa e negli Stati Uniti. Tra il 2000 e il 2011 ha insegnato disegno libero presso l'Accademia IFOG di Monaco. A partire dal 2001 ha partecipato a numerose mostre collettive in patria e all'estero. Tra le mostre personali a lei dedicate ricordiamo quelle presso la Galleria Walter Bischoff di Berlino (2006, 2010 e 2011), la Galleria Sijsu di San Jose, negli Stati Uniti (2011), la Galleria Immaginaria di Firenze (2011) e la Galleria Otto di Monaco (2012). Sue opere sono presenti in numerose collezioni pubbliche e private in Europa, in America e in Asia: in particolare è presente presso la Bayerische Staatsgemàldesammlungen di Monaco, la collezione Jean Pierre Vidit di Metz, la Kade Javanlikikorn di Chianmai, in Thailandia, e la Food Buzz di San Diego. -
Il Neobarocco. Forma e dinamiche della cultura contemporanea
Negli ultimi mesi della sua vita Omar Calabrese era tornato ad analizzare le dinamiche e i prodotti culturali del nostro tempo per chiedersi se il gusto neobarocco sia ancora attuale o se non abbia preso caratteri differenti. Gli si rivela un mondo in cui le forme barocche che avevano dominato la cultura di fine millennio tendono a degenerare, a ""imbarocchirsi"""", a farsi autoreferenziali e ripetitive e in cui le logiche cortigiane della dissimulazione, già descritte da Baltasar Gracián, si ripropongono come modello perverso dell'agire politico e sociale. Nel pubblicare gli scritti che Calabrese aveva destinato a un nuovo libro sul Neobarocco si è ritenuto utile riunire a essi l'insieme dei testi che egli ha dedicato all'estetica sociale, a quella ricerca sul gusto neobarocco nella cultura contemporanea che lo ha impegnato dagli anni Ottanta fino agli ultimi mesi della sua vita. Pertanto in questo volume, oltre ai testi inediti, si trovano quelli già contenuti nel fortunatissimo """"L'età neobarocca"""" del 1987 e un'ampia parte di quelli presenti in """"Mille di questi anni"""" del 1991. In questo modo si offre una visione articolata del pensiero estetico di Calabrese dedicato alla forma del gusto. Ripercorrendo l'itinerario dell'autore si coglie come le manifestazioni sociali e artistiche degli ultimi tempi siano la conferma che lo spirito neobarocco si è stabilizzato."" -
Gabbie metropolitane. Modelli disciplinari e strategie di resistenza
Emilio Quadrelli ci consegna una lettura della crisi attuale come una nuova grande trasformazione: ciò a cui abbiamo assistito in quest'ultimo lustro è il rovesciamento del paradigma del far vivere e lasciar morire intorno al quale si erano modellate le nostre società per un'intera fase storica. Il ritiro dello Stato dagli ambiti sociali, la fine del Welfare State, è la concreta esemplificazione di questo passaggio. Ma tutto ciò che cosa significa? Perché quell'attenzione per gli equilibri sociali, in una costante mediazione alla ricerca del consenso, si è repentinamente estinta? Perché, oggi, il potere è del tutto disinteressato alla crisi sociale? Se una volta la forza di uno Stato si misurava sulla capacità di mettere a produzione il maggior numero possibile di individui (far vivere), mentre a essere lasciata morire era quella quota di popolazione ""insana"""" che rappresentava un pericolo di infezione per il corpo della Nazione, oggi l'asserzione foucaultiana va rovesciata, poiché il potere agisce esattamente al contrario: far morire e lasciar vivere. È a partire da tale considerazione che Quadrelli espone una """"tesi forte"""": la rimessa in circolo, dentro il Vecchio Continente, di un modello coloniale, il quale però, a differenza del passato, non poggia sulla contrapposizione rigida tra un dentro e un fuori, ma uniforma le condizioni di tutti subalterni alle esigenze del capitalismo globale."" -
Realtà della scena. Giornalismo, teatro, informazione. Culture teatrali 2013
Questo annale di ""Culture Teatrali"""", pur proseguendo con la vecchia numerazione, inaugura una nuova serie, che registra un cambio di editore: dai Quaderni del Battello Ebbro, diretti da Giacomo Martini a La casa Usher di Lucca. La sezione monografica cerca di fare il punto sui rapporti fra teatro, giornalismo e informazione, sia con contributi ad ampio raggio (Guccini) sia trattando alcuni recenti casi emblematici: lo """"scandalo"""" suscitato dagli ambienti cattolici italiani contro lo spettacolo della Socìetas Raffaello Sanzio """"Sul concetto di Volto nel Figlio di Dio"""", diretto da Romeo Castellucci (Marino); il clamoroso rilancio del caso di Marco Pantani attuato da uno degli spettacoli più importanti della passata stagione, appunto il """"Pantani"""" del Teatro delle Albe di Ravenna, regia di Marco Martinelli (Guccini); la trilogia dedicata da un giovane gruppo bolognese, La Pesatura dei Punti, a una vicenda giudiziaria che ha segnato la Bologna universitaria e artistica degli anni Settanta-Ottanta, cioè il processo riguardante l'uccisione della docente e studiosa d'arte contemporanea Francesca Alinovi (Acca). Completa la parte monografica un intervento di Oliviero Ponte di Pino sugli intrecci recenti, in Italia, tra scena politica, scena teatrale e media, con l'esplosione del fenomeno Beppe Grillo e del Movimento Cinque Stelle. La parte extramonografica comprende una nuova drammaturgia di Paolo Puppa, un saggio di Claudio Longhi su Lagarce e tre corposi contributi dell'ateneo felsineo..."" -
Carte semiotiche. Rivista internazionale di semiotica e teoria delle immagini. Anacronie. La temporalità plurale delle immagini (2013)
Un numero crescente di lavori nell'ambito della teoria dell'arte e dell'immagine si è concentrato, negli ultimi anni, sul ruolo e sullo statuto epistemologico delle relazioni anacroniche che attraversano gli oggetti artistici e, in generale, la cultura visiva. Lungi dal ridursi ad una indebita confusione di tempi storici, la ""questione dell'anacronismo"""" tocca, piuttosto, la definizione stessa dell'opera d'arte - e dell'immagine - attivando genealogie che trascendono il modello storicistico e di sviluppo temporale lineare regolato da criteri esclusivamente filologici. È sulla base di tratti strutturali, infatti, che l'opera d'arte seleziona una serie di relazioni con altri oggetti e tempi. Relazioni che non sono frutto di una mera legittimazione """"contestuale"""", ma che sono attivate dall'oggetto stesso ed in esso inscritte: ad essere in gioco è il modo in cui la teoria, luogo della modellizzazione e delle relazioni strutturali, """"ritaglia"""" nuove serie e nuove costellazioni nella successione diacronica di oggetti e pratiche. """"Carte semiotiche"""" ha invitato studiosi di semiotica, estetica e teoria delle immagini a misurarsi con questo tema da orizzonti disciplinari diversi ed attraverso oggetti specifici. Con scritti di: Michele Bertolìni, Lucia Corrain, Massimiliano Coviello, Georges Didi-Huberman, Paolo Fabbri, Filippo Fimiani, Tarcisio Lancioni, Francesco Marsciani, Angela Mengoni, Andrea Pinotti, Antonio Somaini."" -
Le stagioni dei Venturini. Romanzo di una famiglia ticinese
Battista è un bambino quando, con il padre, arriva dal Bresciano a Bellinzona, in Svizzera. È il 1894. Per mantenersi, i due trovano un equilibrio tutto loro: d'inverno pavimentano strade e piazze del Ticino, d'estate le percorrono con il loro carretto dei gelati (poi convertito in motocarrozzetta, furgone e... cavallina). Negli anni in cui la loro «parigina gelato» diventa leggendaria, Battista fonda una famiglia che attraverserà avventure piccole e grandi. D'altronde, non si chiamano forse Venturini? -
Voi che avete visto il mare. La mia famiglia, il Sessantotto e altri ideali
Sara è cresciuta tra i sessantottini. Quando, nel 2016, sua madre si ammala, si accorge però che «non le avevo mai chiesto davvero di raccontarmi il suo Sessantotto». Inizia così una personale ricognizione attraverso quella stagione, la cui forza propulsiva avrebbe sospinto avanti i suoi genitori e la loro comunità per molto più che un singolo anno. Un percorso tra testimonianze e ricordi che porta Sara prima nella Crespera, fattoria ristrutturata all’insegna degli ideali comunitari, poi in Russia, al Cairo, a Venezia e tra le valli ticinesi. Ma con l’avanzare della ricerca, una domanda si impone: questi ideali sono ancora attuali? E se non lo sono, quali ideali sono possibili oggi? -
Lampo genziana! Ritagli di vita ordinaria e straordinaria
Valentina è una creatrice di moda che vende i suoi vestiti online. Sulla sua pagina, li presenta con fotografie accompagnate da brevi testi che nel tempo si sono trasformati, da semplici didascalie, in piccoli racconti dove con sopraffina leggerezza riporta ricordi, pensieri, episodi bizzarri della sua vita. È un mondo, il suo, dove con gli amici si condivide tutto, dagli animali domestici ai nomi delle figlie, dove ogni cosa può suscitare una riflessione (ad esempio: quali sono i luoghi pubblici ideali per piangere?) e dove persino la quotidianità di una tranquilla cittadina svizzero-italiana non manca di svelare risvolti favolosi: avvistamenti di pappagalli nel bosco, incontri con sciamani lapponi, case che diventano set cinematografici dove cenare a lume di candela… E poi c’è l’estate, tempo di libertà: le corse in extremis al traghetto, le soste all’autogrill, gli ombrelloni «a spicchi larghi bianchi e rossi, o bianchi e verdi, che se ti ci addormenti sotto poi quando riapri gli occhi (ma non del tutto perché la luce è abbagliante) sono la prima cosa che vedi stagliata contro il cielo». Sono scritti lievi e iridescenti come bollicine, da cui si sprigiona un’attenzione affettuosa alle piccole cose e una rara capacità di aprirsi al mondo, con divertimento e meraviglia. -
Casa nostra. Ricette ticinesi
Un grande classico della cucina ticinese torna in libreria arricchito dalle fotografie dell’Archivio audiovisivo di Capriasca e Val Colla, che accompagnano attraverso il Novecento portandoci a tavola con famiglie provenienti da tutto il cantone. Per decenni, in Ticino si è imparato a cucinare seguendo le ricette del «trattato di economia domestica, di igiene alimentare e cucina» Casa nostra: pubblicato originariamente nel 1927 da Erminia Macerati, la «mamma dell’economia domestica» nelle scuole cantonali, è stato poi riproposto nel 1967 da Bice Caccia e Lina Manghera, in un’amatissima edizione più volte ristampata. In questo volume ritrovate il ricettario di Casa nostra, vero e proprio compendio della tradizione culinaria ticinese. Brasato, salmì, polenta, pesce in carpione e – dulcis in fundo – torta di pane: tutta la sapienza della cucina di una volta in un libro che ha fatto la storia di casa nostra. -
Il dolcemagnete
Non il solito ricettario, ma un libretto magnetico a forma di dolce, che diventa un delizioso oggetto decorativo. Semplici idee, per creare e decorare in poco tempo, sfiziose golosità. L'originale apertura dall'alto ne agevola la consultazione! -
Gli spazi tra le dita
Ottavia ha un mondo d'amore che le sta accanto e le dà la forza, lei lo sa bene, lo ama e lo rispetta, ma non si fa annullare da esso e conserva fino in fondo la sua unicità. Nel riscoprire un lato di sé da tempo dimenticato, non si lascia sopraffare dalla paura di sbagliare, o di essere diversa, ma lo vive appieno, se ne lascia travolgere, con la passione e l'audacia solo di chi ha la consapevolezza di quanto sia caduca la vita. -
L' allenamento specifico dei calciatori
Per tanto tempo il calciatore è stato allenato con mezzi derivanti dall'atletica leggera (balzi, lavori latticidi, lavori sulla potenza aerobica), perdendo di vista come è realmente fatto il calcio nel suo modello. Alleniamo calciatori e non atleti, questo l'equivoco. -
Il prezzo di un sorriso. Vita, linguaggi e sfruttamento nei call center
Uno dei principali obiettivi dell'inchiesta politica, di cui le pagine che seguono tracciano un resoconto, è quello di far cadere la maschera del ""bravo operatore di call center"""", una maschera su cui è impresso un sorriso perpetuo a vantaggio unicamente dei clienti e dei padroni. Con intuizione e attenta analisi questi scritti rimuovono la maschera imposta dal management sulla forza lavoro. E quando la maschera è rimossa le lotte ritornano in gioco."" -
La magia esiste basta crederci
In questo piccolo libro, vestito da manuale di magia, viene narrata la storia di due piccoli bambini, Elodie e Nicolas, che sin dall'infanzia guardano al mondo con occhi capaci di fantasticare, di meravigliarsi. Ciò che loro chiamano da subito e sapientemente ""magia"""" altro non è che stupore, quell'attitudine a vedere attraverso le cose, oltrepassando i territori del pensiero razionale e, nel gioco, senza quasi accorgersene, ritrovarsi a sperimentare i percorsi della vita. Età di lettura: da 7 anni."" -
Le ricette delle zie
Negli anni sessanta la vita di paese era molto semplice e operosa: nella maggior parte delle famiglie si usava ancora preparare in casa il pane, coltivare l'orto e allevare polli e maiali. Gli zii Viola non facevano eccezione e la loro casa, il palazzo Cybo di Aiello Calabro in provincia di Cosenza, era organizzata in modo tale da soddisfare i bisogni alimentari della famiglia e delle persone che vi gravitavano intorno. -
Stefania Fortino. Ritratto di una giovane attrice
Stefania era un'attrice calabrese, scomparsa prematuramente. Ciò che resta del suo lavoro, del suo talento, del suo modo di fare arte è stato affidato ad opere che in pochi hanno visto, agli spettatori che in lei si sono imbattuti nella seconda metà degli anni '90, ai bambini che hanno assistito nelle scuole ai suoi spettacoli di teatro ragazzi. A 20 anni dalla morte la ricordiamo così, attraverso le fotografie di scena e i backstage di video, immagini parziali e concrete per un ritratto impossibile da completare. -
Perché il Sud non è una polveriera
Tra qualche anno l'Italia come nazione non ci sarà più. Sotto le mentite spoglie del federalismo differenziato le regioni forti del Nord stanno portando a termine il progetto originario delle Leghe lombarda e veneta, quello della Padania separata di fatto dal resto d'Italia che pure resta formalmente ancora unita. Questo federalismo è cosa ben diversa a ciò che pensavano i padri costituenti quando hanno inserito nella Carta il regionalismo: ""un sano decentramento regionale, inteso come strumento per l'attuazione di una maggiore giustizia distributiva tra parti e parti della nazione, può contribuire al rafforzamento dell'unità del Paese"""". Posto di fronte a questa sempre più vicina secessione delle regioni ricche del Paese, perché il Sud, ancora una volta, stenta a capire quale è il suo futuro prossimo a sorgere? Perché le sue popolazioni restano in silenzio, incapaci di trasferire la rabbia individuale in un forte e organizzato movimento di lotta? Con questo libro si ripercorrono alcuni momenti significativi del ribellismo sociale nel Mezzogiorno. L'autore propone una sua """"lettura"""" delle condizioni economiche, culturali, politiche che impediscono al Sud di essere una polveriera.""