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Tredici crudeltà
Juliette e suo marito Georges sapevano che la loro felicità ""era per sempre"""". """"O meglio, quasi"""", perché non si lascia mica per calcolo un locale sul Saint-Germain per seguire un pastore còrso impegnato in una faida in piena regola. Eppure succede, e a ragionarci è semplicemente ovvio. E allora ti capita di mollare tutto, per un """"folle amore"""". Alex Grosser, direttore cinquantacinquenne di una multinazionale, abbronzato sportivo spregiudicato e coniugato, è sicuro che Laetitia, impiegata trentaseienne in prova, reduce da licenziamento&divorzio, non saprà resistergli: il suo contratto a tempo determinato sta per scadere. E poi vicini di casa di estrazione troppo diversa e perennemente in guerra, candidati """"solidi"""" a un posto di responsabilità per una multinazionale con relativo staff di esaminatori annoiati, muratori invalidi per cause di servizio da licenziare """"con rammarico, rispetto e desolazione"""": è la brutalità nascosta del quotidiano messa in scena da Luc Lang. Sedici racconti in cui l'autore sfodera il suo ghigno sull'umanità e ne rivela l'essenza: il reciproco impulso distruttivo che si sprigiona dal mix imperfetto tra la nostra fragilità e la nostra ferocia."" -
Volo in ombra
L'opera di Anna Ruchat sfugge alle catalogazioni della narrativa così come alle sue forme. Composizione contrappuntistica a tre voci e tre sezioni, azzarderebbe chi vuole approssimarsi all'esattezza: nella prima parte Sofia è la bambina che vive - così diversa - con sua madre, e così prossima a chi non c'è. Nella sua vita avvertiamo, accanto a lei, una presenza vaga, mancante. Una voce arcana che si infiltra dalle righe del rapporto militare di un incidente aereo, e si materializza nella seconda parte in parole che ci arrivano dall'ombra di ciò che è stato: è il padre di Sofia, che ci racconta la sua versione dell'incidente. Finché le due voci e le linee narrative si ricongiungono, per sovrapporsi nello stretto finale della presa di coscienza che tutto risolve e conclude: Sofia-Anna, ora adulta, si mette per caso, o solo per destino, sulle tracce di quella voce, del padre perduto prima ancora del possesso e lo incontra nei luoghi del suo ultimo volo, nelle carte di un archivio, nei ricordi degli altri, ripercorrendo all'inverso e come in negativo una identica mappa che scopre chi non ha forma sensibile ma esiste ed è umano, come gli spettri.. -
Non sto tanto male
Un uomo di successo, Valdo, direttore di un grande quotidiano e una mora bellezza mediterranea di vent'anni, intravista in un mattino di primavera, in una storia perbene finirebbero prima o poi l'uno nelle braccia dell'altra. Specie se a fare da ruffiano al loro ""incontro"""" è l'altrettanto mediterranea luce di una città di mare. Ma qui fuori, lo sappiamo, c'è il buio, e ancor più scure e contorte si rivelano a volte le idee degli uomini e le loro strade. E allora capita che l'uomo di successo sia cinico e arrogante quanto basta per farsi disprezzare dalla maggior parte dei suoi colleghi, e da sua moglie. E che la mora sia nello stesso tempo una concreta e invitante preda, e un'ombra sfuggente e irraggiungibile. La quotidianità di Valdo è scandita dalle riunioni di redazione, dagli incontri con l'analista, dalla ricerca di un avvocato e da timidi sforzi per disintossicarsi finalmente dalla dipendenza da cocaina. E da un gesto ostinato, per """"far passare quel brutto senso di vertigine"""". Non sto tanto male. Appunto. Fare o farsi del male, invece, quello è assolutamente possibile: l'amore, specie se imprevisto, può alterare tutto. E l'ironia pure."" -
In un corpo solo
Incontri e scomparse, vite che balenano in righe veloci, da un'aula di scuola dove ti cominciano ""a ridere le froge, e i lobi, e le ciglia, e i canini"""", e ti innamori sempre della ragazza """"più profumata di tutte"""" che diventa """"rossa sul collo"""" e ti fa avvertire """"una cosa allo stomaco"""", alla penombra recidiva di una taverna dove una coppia sorseggia vino dai calici, """"lo tiene in bocca per poi deglutirlo con un'attenzione triste, nemmeno fosse un veleno che vuole e non vuole prendere..."""" I personaggi di Claudio Bagnasco sono divisi composti e osservati nell'azione delle loro membra: una scelta che si rivela lo strumento sperimentale perfetto per vedere la """"macchina-uomo"""" da dentro. Bagnasco conduce però la sua opera di dissezione direttamente su corpi viventi, arrivando finalmente a mostrare non soltanto il funzionamento di muscoli e organi, ma quello ben più inesplorato dell'anima, """"sopra e sotto e intorno l'abisso"""", dove """"tutto è pieno e vuoto e vicino e lontano e impercettibile e sconfinato e fantomatico e vero""""."" -
Fallire
Guy, il protagonista di ""Fallire"""", è un trentenne belloccio di Los Angeles che si è ripromesso, un giorno di tanti anni prima, di """"andare fino in fondo"""". """"In fondo a cosa di preciso non lo so"""", aggiungeva allora, e ora sembra finalmente averlo capito: ha un'idea rivoluzionaria (e criminale) che potrà renderlo ricco, senza fatica. Al suo fianco c'è Billy che fa il dog-sitter per guadagnare qualcosa, il migliore amico di Guy e la sua spalla nel piano, indispensabile e cialtrone nella miglior tradizione dei Sancho Panza. E naturalmente c'è Violet, la ragazza che ama Guy, insieme """"incredibilmente sexy"""" ed """"emotivamente distante come poche volte si vede in un essere umano"""". C'è poi """"il cattivo"""", che odia il protagonista con """"l'intensità del calor bianco e della magia nera"""" e, a guarnire il tutto, una mamma """"cattolica romana sull'orlo dell'apostasia"""" che prova """"un disagio ben preciso nel porre fine alla vita di qualcuno senza nemmeno interpellarlo"""", un papà sull'orlo dell'usura e un fratello """"obnubilato"""" professore di fisica teoretica al M.I.T.E una sola certezza: la massima approssimazione al successo che sia dato raggiungere è provare a raggiungerlo. E fallire."" -
Dettagli di un sorriso
In una Sardegna di visioni fiammeggianti, ballate rock e cuori in balia della tormenta, un incubo comincia la sua tournée con una mappa geografica che farebbe felice ogni turista, non fosse per quei ""dettagli"""": perché talvolta le cose all'apparenza più semplici possono far male. Male da morire."" -
Triangolo delle acque
Due uomini si incontrano ""dentro la notte"""", si battezzano con nomi che sono omaggio e investitura e, dopo essersi riconosciuti, tirano mattina sotto la pioggia fredda, nell'euforia effimera e forzata di un sabato sera in una grande città, """"con la gente che parla sempre a voce troppo alta, che entra ed esce senza sosta dai locali mangiando e bevendo qualsiasi cosa, paga il conto, balla allucinata, sforzandosi di essere felice prima che sia lunedì"""". È la città di San Paolo, ma potrebbe essere Londra, Milano, la città in cui tu sei adesso, in un sabato del 2013: insopprimibile e nascosta la verità delle cose scivola via in questa notte, """"pulsante, riflessa al contrario in mezzo alla strada"""", coi """"semafori che tingono di colori le pozzanghere"""" su cui si naviga. Perché """"il qui e il già e l'adesso"""" non sono altro che """"una voglia di piangere senza lacrime, di vomitare senza nausea, di scopare senza sesso"""" mentre i giorni """"si susseguono portando sempre lo stesso sapore di caffè e sigarette"""". Nel suo stile originalissimo e superbo Caio F. Abreu ci racconta la nostra spiazzante condizione di esseri gettati nel mondo con una """"specie di desiderio di essere felici""""."" -
Con chi parli, Jonah?
"Con chi parli, Jonah?"""" è un sorprendente e toccante romanzo d'esordio che mescola magia e (dolorosa) realtà, spiriti intesi come fantasmi e spirito nel senso di alcol, il cui abuso può sabotare con facilità il funzionamento di un'intera famiglia. Come un milk-shake uscito da un frullatore con dentro Susan Hinton, Stephen King e Tom McGuane, """"Con chi parli, Jonah?"""" racconta lo storia di Jonah Hart, un quindicenne con un piccolo problema che ha timore di rivelare: è circondato da aeree e invisibili presenze dal giorno della morte del padre, finito in un burrone con la sua Porsche Convertible, gonfio di Martini. Dal giorno del suo funerale il padre del ragazzo parteciperà alla vita del figlio come mai aveva fatto prima, nei suoi sei anni da padre ubriacone: lo consiglierà, lo informerà sulla vita dei morti e sul futuro dei vivi, dando al ragazzo poteri di preveggenza che lo renderanno assai popolare nel college che frequenta... Finché un giorno i fantasmi che lo assillano diventeranno davvero pericolosi e violenti, e Jonah sarà costretto a una drastica decisione..." -
Un matrimonio benedetto
Kenya, Seconda Guerra Mondiale: Wariuki è un giovane con pochi soldi e un sacco di fascino, che gira per il suo villaggio con una bici mezza scassata e coloratissima, si esibisce in danze scatenate e in irriverenti imitazioni dei ""padroni bianchi"""" e dei neri che accettano di diventarne servi. E così facendo """"conquista il cuore di Miriamu"""", ragazza di buona famiglia dell'alta borghesia kenyota, figlia minuta e obbediente di Douglas Jones, ricco imprenditore che naturalmente per la figlia desidera """"il meglio"""". Convoca così l'aspirante genero e gli fa presente che anche se """"la famiglia non si opporrà al matrimonio, esso dovrà svolgersi sotto la Croce, un matrimonio in chiesa"""". I due innamorati (lui """"pagano"""", lei con un cristianesimo fatto di misericordia e canzoni), scappano e si amano, ma dal giorno di quel """"processo"""" Wariuki vivrà con un tarlo dentro che alla lunga li porterà alla fine: non è felice, e per lavare l'onta di quel giorno fa di tutto: mette su un'impresa che commercia legname, inglesizza il suo nome, studia all'occidentale e diviene ricco e cristiano. Per tornare infine dai suoceri e lavare l'onta, con un matrimonio riparatore e benedetto finalmente dalla Croce."" -
Cronache da un'impossibilità
È possibile ridursi a telefonare a se stessi sperando di ottenere risposta? Si può partire per l'ultimo viaggio preparando prima ogni cosa, come se si trattasse di uno dei tanti? In questo libro di Mia Lecomte sì: qui tutto è possibile, realizzato, e tutto insieme tecnicamente impossibile. ""Sono episodi della nostra vita più reale, quella che non abbiamo mai vissuto e non ci ' somiglia per niente"""", è costretto ad ammettere, a nome di tutti gli altri personaggi della raccolta, il protagonista di uno dei racconti. """"Drammi sentimentali ed economici, tragedie personali ed epocali. Con le inevitabili commedie della quotidianità più trita e sofferente, anche esilarante"""". Epicentro di tutto è l'amore. Un amore spaesato e necessario che si insinua tenacemente dove non è voluto, manifesta la sua forza inevitabile nelle forme più inopportune, incurante della morale e dell'estetica, dei corpi e delle anime, e che rende tutti """"come felici, intanto"""". In un passaggio squisitamente autobiografico, distillato del senso di estraneità che affligge gli autori quando si riconfrontano con le proprie opere, Mia Lecomte affida a una delle sue creature il compito di comunicarci una verità che riguarda tutti: """"Non è semplice, niente. E non piace quasi mai, non può piacere""""."" -
Clandestini
Fratelli perduti e ritrovati, giornate esemplari di educatori generosi e runner in ipossia, madonne frignanti di Civitavecchia e trisavoli perseguitati dal Fascismo. Questo e (molto) altro si può trovare tra le pagine di questi ""Clandestini"""" che dopo un'ora (cronometrata) di lettura ti lasciano stranito, fuori asse, in equilibrio precario e, forse, non più in grado di riconoscere i consueti orizzonti."" -
Melting point
"Melting point"""": dieci racconti che, come altrettante sostanze, arrivano in questa raccolta a fondersi in una sola miscela, unica e plurale. Generi e trame che precipitano verso un centro, come uno sciame di stelle inghiottite dall'orizzonte degli eventi: melodramma, thriller, confessione, enigma, qui si incontra la vita narrata in tutte le sue forme; un mercante di frutta (non propriamente intelligente) rivela lampi di genio; una donna, che in un indimenticabile notturno greco, smette le vesti del giorno per svelare la sua verità a una verdeggiante veste d'acqua; un lussuoso resort nel Pacifico, che piomba dalla mitezza del Buddhismo al crimine più brutale... Il reale si fonde e sprofonda nel sogno, che poi - come disse qualcuno - è proprio la mistura di cui siamo fatti." -
Un posto chiamato Plutone. Dentro la mente dell'Alzheimer
Un posto chiamato Plutone è il coraggioso e toccante memoir di Greg O'Brien: un resoconto in prima persona del proprio declino, fisico e mentale, causato dall'Alzheimer, a cui un uomo ironico e brillante assiste con forza e incredulità. Greg vuole continuare a essere ciò che è, un giornalista investigativo, e così inizia - con il metodo consueto - a indagare e a spiare la mente dell'Alzheimer, che poi, guarda caso ora è anche la sua. ""Vulnerabile, ma ancora in piedi"""" allora continua. A correre, studiare e scrivere, """"per sentirsi di nuovo tutto intero"""", in attesa di essere """"sparato come con una fionda"""" nel buio più assoluto, sul """"pianeta Plutone"""". Greg O'Brien si ostina, in quell'attesa, a vivere con l'Alzheimer, e ce lo racconta in questo manuale di sopravvivenza: liste infinite di promemoria nel tentativo di ricordare, dentifrici e saponi etichettati per non sbagliare, discorsi imparati a memoria come un copione e continue corse notturne nel tentativo di arginare quella maledetta confusione che si risveglia sempre al calar del sole. Non c'è rassegnazione, nemmeno un po', né autocommiserazione, ma saggia accettazione di ciò che è, ci piaccia o meno."" -
Malgrado tutto
Senza memoria, non c'è visione. Senza visione, è impossibile decodificare la realtà. I due fatti, inevitabilmente, danno corpo alla miscela di conformismo e oblio che rende la vita tecnicamente non-comprensibile a chi la vive. Con strumenti raffinati e rari (conoscenza, lucidità e coraggio), Julián Fuks tenta di vederci un po' più chiaro, malgrado il dolore che ciò comporta - inevitabilmente - per lui, e ci consegna con questo romanzo tecnicamente post-finzionale il suo flusso di ricordi. Le dolorose vicende, private ed emotive, della sua famiglia si intrecciano allora con quelle politiche e universali del Paese di origine dei genitori, l'Argentina travolta dal golpe militare del 1976. Malgrado tutto diventa così il ritratto intimo di una famiglia che si va formando in circostanze straordinarie, e insieme la storia delle diverse forme che l'esilio può assumere. Frammenti della Storia sociale e politica di una Nazione, poveri resti cui l'autore ""insiste a dar forma di parole"""". Perché """"questa non è una storia. Questa è la storia"""", dove emozioni e intelligenza si tengono per mano e si danno reciprocamente forza e forma."" -
Schiavi delle milizie
“Come giornalista, non posso tacere. Il mio lavoro è parlare a nome di tutte quelle persone che sono ancora là”: ci dice questo, Alpha Kaba, e ci regala la sua storia, “in modo che nessuno possa mai più distogliere lo sguardo”. Ci racconta allora che nascere dalla parte sbagliata del mare vuol dire anche dover attraversare un inferno di deportazione e prigionia, essere venduto e ridotto in schiavitù per una manciata di dinari, solo per aver provato a fare il mestiere che si è scelto, il giornalista, o a vivere semplicemente la propria vita. Perché in quella “terra di nessuno, ogni Negro è merce preziosa, come l’oro, un diamante nero” da rivendere, da un padrone all’altro. L’autore, e protagonista reale del libro, ci rivela tutto questo, riuscendo a mantenere miracolosamente uno sguardo luminoso e pieno di tenerezza, una specie di pudore, verso le cose del mondo. -
A tavola sull'Enterprise. Ricette e golosità tra le stelle
Indirizzato ai gourmet più curiosi e attenti alle novità e a tutti gli appassionati di fantascienza, questo piccolo volume ci accompagna a bordo della più famosa astronave del futuro: l'Enterprise. Scopriremo che le ricette extraterrestri sono tanto singolari quanto gustose. Come si può resistere al fascino di offrire a sé stessi e ai propri amici un'ottima cena aliena? -
Alla tavola di Giovanni Arpino. Sapori e colori di Piemonte
Il libro è un percorso attraverso le opere di Giovanni Arpino alla ricerca di sapori, profumi, sollecitazioni sensoriali. La Langa appare gloriosa nel trionfo dei colori e delle portate che l'hanno resa famosa nel modo. Torino si confonde con i suoi caffé e gusti dolci. Queste atmosfere, legate alla campagna e alla città sono per Arpino linfa per le sue storie e i suoi personaggi che assaggiano, gustano, si inebriano di portate succulenti,""Cibo da re"""", si può ben dire. L'autrice scandaglia romanzi, racconti, fiabe, articoli dello scrittore alla ricerca del gusto e del profumo del cibo, """"assaggia"""" metaforicamente le storie, secondo un percorso mentale, che rende il cibo elemento importante ai fini dell'intreccio."" -
A tavola con Maigret. Intrighi e intingoli
Il lavoro di Guido G. Guerrera è essenzialmente un omaggio affettuoso a George Simenon e alla inimimtabile invenzione della sua penna, un modo per rivivere e far rivivere, con altalenanti tuffi nel passato e occhi ben aperti sul presente, un mondo tutto speciale, intriso di odori di pioggia e di bouillabaisse, di profumi di sole e di pipa mescolati a quelli della choucroute. L'idea di fondo è stata quella di immaginare di essere portati a spasso per bistrot, brasserie, caffè e ristoranti della Ville Lumière da Maigret in persona, eccellente conoscitore e intenditore di cose del genere. Da questi contatti con il mondo caro al commissario (ricalcato con scrupolo dalla sua stessa 'vita') ecco nascere improvvisi accadimenti, fatti insoliti e strani intrecci di esistenze... -
La donna cristiana. Secondo l'insegnamento della tradizione apostolica
La parità di diritti tra i due sessi, la libertà della donna di lavorare fuori casa e di vestirsi come vuole sono dati ormai del tutto scontati e indiscussi, talmente radicati da escludere qualsiasi voce di dissenso. A pensarla diversamente possono essere solo gli ambienti del fondamentalismo islamico ""fanatico""""; oppure possono essere i Padri della Chiesa che, come si ritiene oggi, non avevano ancora sviluppato la consapevolezza della vera dignità della donna. Ebbene, questo libro si presenta come una voce di dissenso, anzi come un totale ribaltamento di prospettiva: non più dare per scontato che l'emancipazione femminile sia una conquista della civiltà, bensì ripensare la questione, tornando ad ascoltare la voce proprio di coloro (i Padri della Chiesa) che furono i più tenaci sostenitori della concezione patriarcale: si propone cioè di capire le ragioni di chi non la pensa come noi. Si offre al lettore la possibilità di accostarsi alla presuna """"misoginia"""" dei Padri non con i solti schemi mentali di ogggi, per i quali """"sottomissione"""", """"clausura"""", """"velo"""", """"obbedienza al marito"""" sono cose necessariamente negative, ma con uno spirito di umiltà e rispetto."" -
Un dono per tutta la vita. Guida all'allattamento materno. Ediz. ampliata
Dopo "" Bésame mucho"""" e """"Il mio bambino non mi mangia"""", Carlos González torna con una delle sue grandi passioni: la difesa dell'allattamento materno. Suo obiettivo non è convincere le madri ad allattare, né dimostrare che al seno """"è meglio"""", bensì offrire informazioni pratiche per aiutare le madri che desiderano allattare a farlo senza stress e con soddisfazione. Nel seno, oltre al cibo, il bimbo cerca e trova affetto, consolazione, calore, sicurezza e attenzione. Non è solo una questione di alimento; il bimbo reclama il seno perché vuole il calore di sua madre, la persona che conosce di più. Per questo motivo la cosa importante non è contare le ore e i minuti o calcolare i millilitri di latte, ma il vincolo che si stabilisce tra i due e che è una sorta di continuazione del cordone ombelicale. L'allattamento è parte del ciclo sessuale della donna; per molte madri è un momento di pace, di soddisfazione profonda, in cui riconosce di essere insostituibile e si sente adorata. È un dono, sebbene sia difficile stabilire chi dà e chi riceve.""