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Invisibili. Vivere e morire all'Ilva di Taranto
Non molto tempo fa gli operai dell'allora Italsider vennero chiamati metalmezzadri. Era la generazione dei Cipputi, dei sindacati e degli scioperi che paralizzavano la produzione, della terra o del mare da coltivare, dopo il turno. L'Italsider non c'è più. C'è l'ILVA. Per i nuovi operai dell'ILVA, divisi in normalisti e turnisti, il sindacato è lontano; al suo posto ci sono i tornei di calcetto aziendali che favoriscono la comunicazione, ma non troppo. Rimane la paura di non tornare più a casa e i santi a cui affidarsi, una volta custoditi nei portafogli ora immagini su cellulari. Le immagini dei santi si affiancano a quelle delle mogli, dei figli e delle famiglie e di loro è tutto quello che oltrepassa i tornelli dell'ILVA. La vita scandita dai turni. Tra la fabbrica e la vita fuori, lo spogliatoio dove si svestono i panni civili e si indossa la tuta da operai. ""Invisibili"""" di Fulvio Colucci e Giuse Alemanno è un lavoro a quattro mani che raccoglie e racconta storie di uomini la cui vita è indissolubilmente legata al lavoro... ma è anche il racconto delle contraddizioni di una città intera, la narrazione di un'umanità divisa fra la necessità e il rifiuto..."" -
La tarantella. Storia aneddoti e curiosità del ballo popolare più famoso del mondo
La tarantella napoletana deriva, con ogni probabilità, dal tarantismo pugliese. Come emerge dalle pagine di questo volume, entrambi i fenomeni possono essere meglio compresi riferendosi a dei concetti elaborati, nell'800, da Nietzsche. Con la scoperta del dionisismo presente nella cultura greca, Nietzsche poneva anche le premesse per uno studio dei fenomeni di trance e di possessione di tipo storico-antropologico. La fama della tarantella è dovuta anche all'azione dei diversi saperi che si sono concentrati su di essa: la prima medicina del '600, le arti visive, la musica, le narrazioni provenienti dalla cultura popolare, i primi interessi socio-antropologici si sono incrociati facendo di questa danza una delle più famose al mondo. Il volume ricostruisce tutta l'affascinate e curiosa storia della tarantella, dalla sua formazione, nei sec. XVII e XVIII, al suo divenire un imponente fenomeno di antropologia culturale, per poi trasformarsi, nel XIX sec., in una pura e semplice danza. Per la loro analisi le autrici ricorrono a fonti documentarie di vario genere esibendo un repertorio fatto di immagini, testimonianze scritte, interpretazioni letterarie ed evocazioni musicali. -
Morso d'amore. Viaggio nel tarantismo salentino
L'autore presenta lo svolgersi del suo lavoro sul tarantismo, dalle prime inchieste, alla collaborazione con la regista Annabella Miscuglio per la realizzazione del film documentario Morso d'amore (1981), alle ultime interviste e verifiche degli anni Novanta. Racconta la propria esperienza di ricercatore, nato e cresciuto nei luoghi e nella cultura su cui indaga, che si ferma sulla soglia del rito nel timore di esserne catturato e di non potersene allontanare. L'autore quindi, più dei suonatori terapeuti, più delle tarantate stesse, si offre come protagonista di una ricerca a ritroso dei simboli e dei luoghi magico-rituali frequentati da bambino: quasi un esorcizzare razionalizzante per poter unificare le due anime, quella di portatore conoscitore dei fenomeni della propria etnia e quella di ricercatore e studioso degli stessi. -
Il disordine umano raccontato a mio nipote
La vicenda narrata ne ""Il disordine umano raccontato a mio nipote"""" si svolge nella Germania dell'immigrazione più recente, ma potrebbe essere uno qualsiasi dei paesi d'Europa, compresa l'Italia. È l'ordinaria storia di un """"respingimento"""", priva di particolari raccapriccianti come quelli a cui ci hanno abituato le cronache di Lampedusa, o della Libia, che descrivono corpi senza nome e senza storia alla deriva nel Mediterraneo. Ma dalle pieghe di una storia semplice Aicha Bouabaci, alternando la narrazione degli avvenimenti all'evocazione e alla fervida denuncia, con la sua prosa soffusa di lirismo estrae interrogativi e temi di riflessione stringenti anche per noi. Dalla sua posizione di migrante del tutto particolare è in grado di penetrare i sentimenti dei suoi conterranei magrebini migrati in Europa e condividerne umiliazioni e speranze."" -
Come fece come non fece. Principi, fate, folletti nel magico mondo delle favole
Come fece come non fece è una raccolta di fiabe fatte di immagini, luoghi, atmosfere, suoni di paesi e città, voci di uomini e di animali, odori antichi di case umili o profumi esotici di sfarzosi castelli, di malìe e incantamenti alla controra. Immagini lontane, nel tempo e nello spazio, di principi e principesse che vivono e rivivono tra gli ulivi contorti e tra gli spinosi fichi d'India. Dietro ogni favola c'è il volto rugoso di un vecchio che fu bambino, la sua voce sfiatata e i gesti delle sue mani nodose che raccontano storie vere, camuffate da fiabe. Un libro attraverso cui i bambini possono apprendere gli strumenti per affrontare la vita, perché si narra di grandi difficoltà e pericoli da superare, di magie e incantesimi buoni e cattivi, di viaggi straordinari; un libro per gli adulti che possono svegliare i ricordi custoditi in un angolo della memoria e ritrovare il tempo in cui furono bambini attraverso la fascinazione di un racconto. Le favole sono state registrate direttamente dalla viva voce dei narratori in dialetto salentino e sono state trascritte mediante una traduzione libera dove si combinano le immagini e i giri di frase più espressivi. Età di lettura: da 8 anni. -
Scirocchi barocchi. Racconti meridiani di amore e rancore
Bozzetti, istantanee, schizzi, novelle, documentari, registrazioni e cartoline non illustrate provenienti dal profondo sud-est della penisola. Un viaggio nel presente e nel recente passato, tra personaggi e interpreti del Salento di ieri e di oggi. I racconti, alternandosi tra commedia e tragedia, si sviluppano intorno a quella pulitica intesa dai vecchi salentini come dignità civica, come rigore etico, presentabilità sociale. Un ritratto ironicamente impietoso, e senza infingimenti, su di una realtà sociologica sciroccata. Da un rapporto d'amore contrastato con questa terra, la riflessione su come eravamo e come siamo diventati, così da ripartire per migliorarci. -
Oltre la coscienza ordinaria. Riti miti sostanze terapie
"Una cartografia degli stati di coscienza non ordinari, quasi un diario di viaggio, un resoconto di esplorazioni in territori sconosciuti. Le regioni del viaggio sono quelle della mente. L'immaginazione che si apre a spazi di realtà e a forme di coscienza che combattono il pensiero unico, producendo numerose linee di fuga che rompono gli stereotipi che imprigionano il pensiero. Gli stati modificati di coscienza sono risorse per ritrovare strade, aprire varchi, allargare la coscienza che poi diventa conoscenza.""""" -
Di bellezza non si pecca eppure. Trilogia di Idrusa
Sembra fatta di pura voce, questa novella Idrusa. Nuovo ritratto in versi di Marthia Carrozzo, di quella che fu, nella penna della Corti, la più bella donna di Otranto, capace di calamitare, al suo passaggio, ogni singolo sguardo, diviene, in questa ""Trilogia di Idrusa"""", appunto, un purissimo richiamo all'acqua che ne computa il nome, senza dimenticare il sale, stemperando in suoni, in echi di quel mare da cui nasce e a cui torna e vuol tornare, la forza d'un canto di guerra e d'amore, che ingaggia un corpo a corpo col mondo intorno, col mondo tutto con cui vuole e sa dialogare, ricercando in esso, come in un unico grande banchetto totemico, la pelle amata."" -
Lo spirito dei giovani e le strade della città
Ne ""Lo spirito dei giovani e le strade della città"""" (1909) Jane Addams critica la miopia sociale e politica dei governi municipali, incapaci, nell'amministrazione delle città, di dare risposta alla sovrastimolazione emotiva presente nei giovani, al loro bisogno di divertimento e avventura, alla ricerca di senso che è tanta parte della loro esistenza. L'assenza di questo intervento accentua la crisi di identità provocata dalla monotonia del lavoro di fabbrica, dalla scissione tra sviluppo tecnologico e suoi effetti sugli individui, dalla frantumazione di ogni ipotesi formativa utile. L'universo giovanile mantiene così un carattere di """"estraneità"""", nella segregazione dei comportamenti delinquenziali e nella subordinazione del proprio desiderio di divertimento alle forme indotte dal mercato, nei teatri a poco prezzo e nelle sale da ballo, in assenza di qualunque contributo alla trasformazione sociale."" -
Osservazioni sul tarantismo di Puglia
Nell'Ottocento il tarantismo fu al centro di un articolato dibattito medico scientifico. Il saggio di Salvatore De Renzi, apparso nel 1832,è uno dei contributi più stimolanti in un panorama ricchissimo di dissertazioni, memorie, articoli e monografie. Con una prosa forbita ed elegante che si apre con un suggestivo quadro corografico sulla penisola salentina, il medico napoletano ne descrive la sintomatologia, la diagnosi, la terapia, raccogliendo e annotando importanti informazioni desunte dal suo dialogo con gli informatori locali. -
Sciacuddhi. Il misterioso folletto della Grecìa Salentina
«C'è una domanda che ci facciamo tutti: Lo Sciacuddhi esiste davvero? Anzi no, quella è la domanda che viene alla fine. All'inizio bisogna capire: chi è lo Sciacuddhi?» Parte da qui il volume per raccontare del dispettoso folletto legato all'universo della fiaba e del mito, presente non solo nel Salento ma in diverse parti d'Italia e del mondo e caro a studiosi e letterati come M. Serao, C. Levi, S. Castromediano. Il libro nasce dal lavoro di indagine dei ragazzi delle scuole di Sternatia (Le), che, guidati dalle insegnanti, hanno approfondito passato e presente della creatura misteriosa. I testi dei ragazzi, raccolti dalla viva voce dei propri genitori, nonni e conoscenti più anziani sono stati adattati e resi nella forma originale presentata nel libro da Alberto Giammaruco che per le illustrazioni, invece, si è rifatto all'universo visivo di un grande maestro artigiano, Nino Giustiziero. Il mastro Geppetto di Maglie (Le), nella sua bottega nel centro storico, creava giocattoli da favola, davvero magici e sublimi: giochi costruiti rigorosamente a mano, da materiali di risulta come le vecchie cassette di legno o i trucioli. -
La giustizia punitiva
La psicologia della giustizia punitiva (1918) è un testo nel quale Mead riflette sul senso e sull'efficacia della pena, in una fase nella quale lo sviluppo e l'attività dei tribunali giovanili pongono il problema di una sua considerazione rinnovata, svincolata da una dimensione meramente remunerativa e deterrente, e dai suoi risvolti apparentemente aggregativi della comunità. L'analisi del rapporto tra la comunità e le sue relazioni interne, al presentarsi di un ""nemico"""", è occasione di riflessione, come in altri interventi simili, anzitutto sul contributo che l'approccio scientifico può offrire all'interpretazione e alla soluzione dei problemi sociali. Nel caso delle istituzioni """"del diritto criminale"""", come le chiama Mead, una loro riforma, in rapporto con la dinamica razionale degli individui e delle comunità, è mezzo per uno sviluppo positivo dell'organizzazione sociale. Nel modificarsi e determinarsi delle condizioni sociali che lo rendono possibile, sta la verifica del successo di questa politica."" -
Tarantapatia. Le lunghe notti della taranta
Melpignano, Sud profondo, Salento. Ogni anno, in agosto, va in scena la Notte della Taranta, celebrazione della vita e dell'intensità di un passato che non è relegato nei ricordi, ma è il battito della quotidianità. Un battito scandito dai tamburelli che accompagnano le invocazioni a santu Paulu, il santo guaritore che aveva il potere di salvare dagli effetti del morso della taranta. Il ragno che con il suo 'pizzicare' ha contagiato le folle che arrivano nel Salento per diventare, per una notte, protagoniste di un rito che questo libro racconta, ricostruendo la storia della Notte della Taranta dalla prima edizione a oggi. Un racconto a più voci, proprio come i meravigliosi canti di questa terra. -
La casa del sale. Storie di un altro Salento
"La casa del sale è un'antologia"""" di storie, di racconti che narrano di un altro Salento e di un tempo sospeso nello spazio dell'anima. È difficile quanto inutile cercare il confine tra racconti e ricordi autobiografici a cui l'autrice attinge come a uno scrigno segreto. Pur conservando la sua unitarietà nell'ispirazione della scrittura, il libro consta di cinque sezioni: Ritratti, Fantasticherie, Naturalia, Istantanee, Miscellanea. A ognuna corrisponde una raccolta di scritti su argomenti diversi, dall'arte alla musica, dall'autobiografia al sogno. E così l'autrice ci accompagna in un Salento che a volte si fa paesaggio ben definito, territorio con tutte le sue delizie e le sue croci, a volte sfuma fino a diventare un anfratto nascosto dell'anima. Nell'ultima parte del libro, l'autrice ha voluto ospitare alcuni racconti di un caro e giovane amico, Lucio Toma, la cui scrittura ben si integra con il resto dell'opera, e senza nessuna frattura, gli ultimi tre racconti costituiscono una sorta di epilogo in bilico tra sogno e realtà." -
Cani & società. Prospettive sociologiche anglo-americane 1865-1925
Gli esseri umani e i cani hanno un rapporto antico, meraviglioso, a volte problematico. Il volume presenta una selezione delle prime trattazioni sociologiche sui cani e sul loro rapporto con il genere umano, tutte tratte da testi scritti tra il 1865 e il 1925. [...] La loro lettura mostra che i cani sono intrinsecamente sociali. D'altro canto la nostra osservazione dei cani, la nostra interazione con loro e il nostro scrivere su loro sono evidenti fenomeni sociali. I cani non solo sono parte del nostro mondo ma permeano anche la nostra immaginazione sociologica. Qualunque sia la nostra esperienza con i cani, il nostro legame emotivo con il problema non è quasi mai neutrale, il che rende il tema intrinsecamente affascinante, aprendo così un percorso basato su riflessione, istruzione e dibattito sociologici. Il volume invita perciò a fare ritorno alla fase di fondazione della sociologia, alla vitalità e all'originalità degli autori presentati nel volume. Le soluzioni, le riflessioni e le risposte fornite mostrano vivacità intellettuale, introspezione rigorosa, e, in genere, piacevole umorismo. -
Sedici rose arancioni
Nel giorno del più importante compleanno per un ragazzo, il diciottesimo, Antonio torna da una vacanza e trova ad attenderlo un'orrenda sorpresa che gli cambierà completamente l'esistenza. In un susseguirsi di eventi terribili e misteriosi segreti verranno a galla omicidi perpetuati con maniacale attenzione di particolari che sembrano seguire delle vere e proprie scenografie, frutto di una mente malata firmati teatralmente con una poesia visionaria tengono la polizia in stallo fino alla rivelazione che permetterà di risolvere il caso. Ma i colpi di scena non sono ancora finiti. Le situazioni al limite della follia che coinvolgono tutta la famiglia di Antonio ed i suoi amici si snodano negli ambienti familiari dell'autore, un apparentemente tranquillo rione di una cittadina toscana dove tutti si conoscono, fino a giungere ad un epilogo apocalittico dal quale solo un piccolo angelo verrà risparmiato. -
Cuori nel bunker. Ronchi & Co
La ricostruzione, in brevi ministorie, di una saga familiare le cui vite vere dei protagonisti, sembrano suggerire trame per sceneggiatura. Le vicende, che si svolgono tra la piana di Ornavasso, i monti di Challand Saint-Anselme, la Valle d'Aosta, la Valle Po, una dimora antica di Chateau Gombert in Marsiglia, il napoletano e l'Eritrea, porteranno in superficie curiosissime e tenerissime narrazioni, intrecci di vite legate al nobile ramo della famiglia Ronchi, il cui nome ancora troneggia sul portale della chiesa parrocchiale di Ornavasso. Il fil rouge di questo romanzo biografico è la ricerca continua della felicità, che pare accomunare tutti i protagonisti passati e presenti, di questa grande famiglia allargata, condizionata dal grande senso del dovere, dalla responsabilità, dagli impegni presi da onorare sino in fondo e dominata dagli schemi e dalle convenzioni. -
Dal cammino al fitwalking. La tecnica
L'autore ci illustra come il benessere psicosomatico possa dipendere da un uso accorto e consapevole dell'attività fisica. La promessa di questa ""arte del camminare"""" è quella di ricondurci a un contatto diretto con la natura per vederla con occhi nuovi, per riappropriarsi intimamente del proprio territorio, ma anche per vivere in modo inedito la città e i suoi spazi. Damilano ci invita a ridare dignità all'atto del camminare, esemplificandone con precisione meccanismi e dinamiche, e con questo quaderno presenta una guida ideale, corredata da disegni che ne illustrano i passaggi più tecnici, sia per i neofiti sia per coloro che già hanno fatto di questa disciplina una pratica integrata nel loro stile di vita. Una vera e propria filosofia quella del fitwalking, in cui corpo, mente e spirito si incontrano per dare vita a uno sport completo."" -
Camminare con i bastoncini. La tecnica del nordic walking e le sue declinazioni
Fino a non molto tempo fa i nordic walker erano guardati con un certo sospetto e una malcelata ironia. Oggi non è più così. Da fenomeno misconosciuto a realtà consolidata, la camminata nordica, meglio conosciuta come Nordic Walking, ha acquisito negli anni recenti sempre più autorità e visibilità. La disciplina, che è ancora ""giovane"""", richiama sempre più consensi e adesioni, ma molto spesso c'è ancora confusione sulla sua corretta pratica e sulle sue origini. Con questo quaderno si vuole fare luce sul mondo dei due bastoncini offrendo al lettore una panoramica sintetica ma esauriente sulla disciplina. Troverete in queste pagine notizie sulla storia, la teoria e la tecnica del Nordic Walking e sulle nuove frontiere della camminata con i bastoncini. Il testo è rivolto a tutti: agli istruttori, che lo utilizzeranno come strumento divulgativo; a chi già lo pratica e ai neofiti, che lo useranno come veloce ripasso delle tecniche principali; ai futuri walkers, che entreranno così a fare parte dei """"camminatori per passione"""" con le idee già chiare. Non un manuale per tecnici, ma una bussola per orientarsi con chiarezza nel mondo del Nordic."" -
Sanfront. Terra, lavoro, tradizioni. Indagine microstorica su un comune della media Valle Po
Qual è l'origine dei microtoponimi sanfrontesi? Come nacque la comunità istituzionalizzata e come furono stabiliti i confini con le vicine? Com'era il regime fiscale della terra, nel Medioevo e nell'età moderna? Quali i modi di sfruttamento della forza idraulica? Perché sono sparite coltivazioni importanti, come quella della canapa? Come è inquadrabile la parlata popolare locale? Quali sono le tradizioni magico-popolari sanfrontesi e come si inquadrano in quelle delle aree maggiori in cui sono inserite? A queste ed altre domande cerca di rispondere l'autore, in un'opera colma di riferimenti esterni, per sottolineare che Sanfront non costituisce e non ha mai costituito un ""mondo chiuso"""".""