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Tzunami
Lui, il protagonista, della coscienza se ne frega. Lo scrupolo morale e la pietà sono cose per ""coglioni"""". Bisogna attaccare proprio dove l'umanità mostra le sue debolezze e spremere le vittime, che a modo loro se la cercano, con l'unico scopo di riempire le proprie tasche. Un uomo """"moderno"""" insomma il protagonista, che naviga alla grande lungo la linea dove affari e crimine non hanno più distinzione netta e dove il peggiore dei crimini è questione di un attimo. Ispirato da un fatto di cronaca, """"Tsunami"""" tiene il lettore con il fiato sospeso, ansioso di trovare risposta alla domanda: esisterà mai un castigo?"" -
Premiata Impresa Paradiso
"Vita di famiglia, anche oltre la vita. Memoria e fantasia suppliscono: autentici i rimpianti, virtuali i piaceri, il ménage è più o meno lo stesso: straniato, più che stravolto. Un aldilà pre-(o post-)cristiano, dove ci si interroga sul perché della morte (stipendium peccati?) e sulle cose ultime (il """"maxiprocesso generale"""") ma molto più sulle prossime (e ancora terrene): i progetti della Premiata Impresa Paradiso."""" (Mario Turello)" -
Da Maiaso al Golico, dalla resistenza a Savona. Una vita in viaggio nel '900 italiano
Questo libro ripercorre la vita di Romano Marchetti, carnico come egli si è sempre sentito, dottore in agraria, specializzato in agricoltura tropicale, mazziniano, repubblicano e socialista, partigiano osovano, esperto in zootecnia, sostenitore assiduo del circondario montano, nato nel lontano 1913. Questa è la storia di un bimbo che da un mondo fatto di giochi infantili, ramarri, cingallegre, ghiri, parenti e padrini precipita in un mondo fatto di prevaricazione e soprusi, di ordini, ingiustizie, sogni infranti. La storia di Romano Marchetti inizia nel piccolo paese di Maiaso, in Carnia, e continua, attraverso la metamorfosi giovanile, fino alla crescita, in lui, di una coscienza antifascista ed allo sviluppo di un pensiero libero. -
Franc Ursic-Josko. Un partigiano sloveno della Soaka Dolina/valle dell'Isonzo
Nell'ambito della lotta di liberazione del popolo sloveno dall'occupazione fascista e nazista, è qui descritta la vicenda personale e drammatica di Franc Ursic-Joako, comandante partigiano sloveno ""di confine"""", combattente su quella sua stessa terra attraverso la quale, successivamente, sorgerà la cosiddetta cortina di ferro, dal Muro di Berlino all'Adriatico, e spaccherà per decenni il mondo nei due blocchi contrapposti della guerra fredda. Il comandante Joako venne catturato dai nazifascisti, torturato ripetutamente e bruciato, il 7 aprile 1945, nella Risiera di Trieste/Trst, unico lager con forno crematorio in Italia. Di lui restano, a fondamentale testimonianza di lotta, amore per la libertà e giustizia fra i popoli, le lettere che clandestinamente fa avere, all'interno del carcere stesso, alle sue compagne di lotta e di prigionia."" -
La «banda Collotti». Storia di un corpo di repressione al confine orientale d'Italia
Istituito da Mussolini nel 1942 espressamente come corpo di repressione antipartigiana nella Venezia Giulia, l'Ispettorato Speciale di Pubblica Sicurezza con sede a Trieste, fu l'unica struttura dedicata esclusivamente a tale scopo in Italia. Si distinse per l'efferatezza dei metodi, con l'uso sistematico della tortura negli interrogatori degli antifascisti italiani e slavi catturati, ma anche dei semplici sospetti, in una sequenza di orrori che percorre tutta la documentazione presentata. L'autrice ricostruisce qui il periodo storico dell'Ispettorato, in una ricerca a tutto campo, usando documentazione d'archivio, ma dedicando anche particolare attenzione alle interviste fatte ai sopravvissuti agli interrogatori della cosiddetta ""banda Collotti"""", la parte più attiva dei membri dell'Ispettorato, che dopo l'8 settembre 1943 servì agli ordini del comandante delle SS dell'Adriatisches Küstenland. Questa ricerca di Claudia Cernigoi diventa un tassello importante nella ricostruzione della storia """"delle più complesse vicende del confine orientale"""", gettando nuova luce sui crimini commessi dal fascismo in questa regione, soprattutto, ma non solo, contro le minoranze slovena e croata."" -
Se questo è un ragazzo
Diciassette ""racconti di formazione"""", in un Friuli degli anni Cinquanta. Un bambino, un ragazzo, con i suoi giochi e la sua scoperta del mondo, che gli si presenta nell'aspetto della fiaba vissuta, popolata dagli esseri straordinari dell amotologia friulana, nell'aspetto eroico della lotta partigiana, ancora viva nella memoria dei genitori, ma anche in quello del dramma famigliare dell'internamento del padre nel campo di Dachau. Attraverso i giochi, in un ambiente orgogliosamente proletario, negli spazi immensi e """"rischiosi"""" concessi ai bambini del tempo, si forma la personalità del ragazzo e poi dell'uomo, la sua voglia di capire, di partecipare alle lotte della sua generazione, si forma soprattutto, alimentato da una naturale predisposizione al narrare, il suo amore per la parola."" -
Spigolature. Poesie inedite 1995-2013
"Spigolare: racimolare ciò che avanza dalle raccolte e dalle mietiture altrui per saziare la propria fame, cibandosi dello stretto necessario. Un'azione tipica del mondo agricolo, fonte di sopravvivenza, lungo i millenni, per poveri di intere generazioni"""". Una metafora che ben si adatta anche alla poesia." -
La città delle matrioske
...versi spesso dai ritmi morbidi, colti da chi animo morbido ha... Matteo Bosco si espone, scrive versi per raccontare passato che concili il futuro: parole, pensieri, viaggi nell'arte di caleidoscopiche dimensioni. La sua poesia è richiamo alla coscienza, che fradicio ""buon senso"""" vorrebbe lordare, """"per non scontentare chi non ha il coraggio di schierarsi col futuro""""..."" -
Quadri per un viandante
La raccolta ha il titolo ""Quadri per un viandante"""", perché tale si configura la condizione dell'uomo, quella di percorrere le strade del mondo, comprese quelle di sottocasa, nei movimenti anche usuali, negli incontri e nelle situazioni più varie che giornalmente si propongono. Le avventure della straordinarietà e della quotidianità, quali anche in mille romanzi abbiamo visto rappresentate."" -
«Procreava senza l'autorizzazione dei suoi superiori». La Guardia di Finanza vista dai finanzieri democratici
Il Movimento dei Finanzieri Democratici nasce nell'aprile del 1976 dall'iniziativa di Vincenzo Montenegro che si oppone all'insofferenza, manifestata dalle gerarchie, nei confronti dei finanzieri studenti, ai quali non viene concessa la fruizione delle 150 ore e spesso subiscono il trasferimento d'autorità. Nel 1994 è stata fondata l'Associazione Progetto Democrazia in Divisa per porre le premesse della costituzione di un sindacato a cui segue, nel 1998, la nascita del Movimento dei Finanzieri Democratici. Obiettivi sono: una maggiore trasparenza degli atti amministrativi, detenuti dai comandi del Corpo, mediante una corretta applicazione della Legge nr. 241/1990; una maggiore democratizzazione della struttura; la sindacalizzazione e la smilitarizzazione della Guardia di Finanza, attualmente una struttura amministrativa organizzata su modello militare, unica al mondo. -
Se dici guerra... Basi militari, tecnologie e profitti
Un sindacalista, uno storico, un geografo, un fisico, due giornalisti, un'ex lavoratrice del comparto militare industriale, un amministratore locale toccano in questo lavoro collettivo i vari aspetti che compongono il mosaico della guerra permanente: la storia dell'atlantismo, la disinformazione mirata, gli eserciti professionali, le nuove dottrine della Nato, l'espansione delle istallazioni strategiche statunitensi in Italia, lo stato di fatto del nucleare militare e delle industrie d'armi. Il quadro che emerge permette al lettore di farsi un'idea chiara della complessitàe dell'estrema pericolosità dei tempi che stiamo vivendo. In un contesto mondiale dominato dalle superpotenze e da una corsa agli armamenti che procede a gonfie vele, le implicazioni per l'Italia sono tanto determinanti quanto ignorate dai media mainstream e dall'alta politica. La crisi ucraina è l'ennesima tappa di un percorso di guerra iniziato con il dissolvimento dell'Unione sovietica venticinque anni fa. Oggi la Nato è arrivata alla fine della sua direttrice verso est per spingersi oltre il limite sostenibile per la Russia. In questo disastroso gioco delle parti, l'Italia è ancora pesantemente schierata. -
Da Sanremo alle foibe. Spunti di riflessione storica e culturale sullo spettacolo Magazzino 18
"In questo libro si raccolgono una serie di recensioni a Magazzino 18 di Simone Cristicchi e al libro di Bernas che lo ispira, per offrire agli antifascisti, ma anche a un pubblico più vasto, alcuni mezzi 'di difesa culturale' di fronte all'aggressività psicologica e mediatica del nuovo pensiero unico, cosiddetto 'condiviso', di cui il lavoro di Cristicchi è secondo noi espressione.""""" -
L' abiura
Henrick Maler, fin da bambino, ha conosciuto il dramma di vivere sospeso tra due fedi, quella cattolica della madre e quella calvinista del padre. Lacerazioni, dubbi, inquietudini diventano così suoi compagni di vita e ne fanno un personaggio emblematico del disincantato Seicento e nello stesso tempo un precursore di nuovi tempi e del disagio di vivere dell'uomo contemporaneo. Prendendo avvio da un processo istruito nel 1619 dall'Inquisizione, il romanzo ricostruisce la difficile infanzia del protagonista in Olanda, l'istruzione prestigiosa nel collegio gesuita di Anversa, il lungo e avventuroso viaggio attraverso l'Europa, l'incontro con una donna sorprendente, un amore appassionato che tuttavia non riuscirà a fermarlo. Il vagare di Henrick Maler diventa così la metafora dell'umano bisogno di conoscenza al di là di ogni confine e pregiudizio e dell'esigenza di dare un senso alla vita stessa. -
Il sindaco ebreo. Elio Morpurgo in Friuli tra Otto e Novecento
"Da buono storico Valerio Marchi non si stacca dalle fonti mai: in ogni sua pagina vi sono precisi riferimenti ai documenti o ai giornali presi in considerazione. Questo suo metodo estremamente rigoroso offre un quadro di riferimento molto vivace, che ci permette di vivere gli avvenimenti narrati come se fossero contemporanei a noi. In questo ultimo libro che raccoglie, riunisce e integra molto opportunamente alcuni contributi su Elio Morpurgo, il ' sindaco ebreo', l'autore tocca un tema di grande interesse: il destino e le contraddizioni di un ebreo italiano che fu sindaco di Udine, deputato, sottosegretario di Stato e senatore, che aderì al fascismo e che fu brutalmente assassinato dai nazifascisti nel 1944. In questa parabola quasi emblematica ci sono molte delle caratteristiche tipiche degli ebrei tra Ottocento e Novecento: il loro entusiasmo, l'inserimento riuscito nella società che li circondava, il loro successo, la loro colpevole adesione al fascismo, il tradimento, la morte... Temi forse più adatti ad una tragedia greca piuttosto che ad un ritratto di storia civile e sociale"""". (Riccardo Calimani)" -
Anche le cicale piangono. Intervista a Felice Tollon
"Sono passati 60 anni da quando Felice è partito ragazzo, con pochi soldi in tasca, per affrontare il mondo. Nonostante gli studi, le letture, le epoche, gli sconvolgimenti sociali e le diverse condizioni di partenza che ci dividono, rivedo negli occhi di quel ragazzo la mia generazione, fatta di valige in mano e titoli di studio nel cassetto. È la 'fuga dei cervelli' che non fa rumore, ancora una volta per le strade del mondo, ancora una volta per dare un'occasione alla speranza. A noi Felice, con le sue parole, può forse insegnare quello che nessun libro ha fatto fino adesso, ossia come farcela, nonostante tutto.""""" -
Contis Cussì-pai frutins. Siet contis dal libro Just so stories for Little Cildren. Testo friulano
Età di lettura: da 7 anni. -
Quell'anno sull'Altipiano. Trenta liriche in omaggio a Emilio Lussu
"Quell'anno sull'Altipiano - Trenta liriche in omaggio a Emilio Lussu: una piccola raccolta, trenta poesie, una per ogni capitolo del celebre libro, o piuttosto un poemetto suddiviso in trenta episodi. Un'operazione di riscrittura, una sorta di sceneggiatura poetica, una specie di estratto dell'opera quasi omonima, affidato alla poesia, che grazie alla sua natura analogica si pone come veicolo ottimale di sintesi."""" (Giuliana Valentinis)" -
Favole della grande guerra
"L'inferno era vero, era proprio quella tortura che abbiamo vissuto. Le esplosioni, il fango rancido e l'odore di zolfo bruciato: tutto combacia alla perfezione. Forse i profeti dei tempi antichi guardarono attraverso i secoli, e videro proprio il nostro conflitto, finendo col credere che sia opera del Satanasso."""" Qual è la distanza che separa la storia e la memoria? In che modo il ricordo influenza i nostri pensieri? La prima guerra mondiale non è un semplice evento storico, ma è anche un mito tutt'ora capace di affascinarci. Nella memoria popolare il rigore della cronaca cede il passo ai tratti epici della leggenda: la liberazione delle nostre terre occupate dai barbari del nord non è più solamente un conflitto, ma trascende la storia fino a diventare un riflesso dello scontro metafisico fra il bene ed il male. La guerra viene così trasfigurata in un simbolo: la risposta ad una crudele domanda che in quegli anni si era fatta inevitabile. Il nemico diviene di conseguenza uno specchio che ci mostra il nostro volto segreto, quel lato oscuro del cuore che nascondiamo persino a noi stessi." -
Èco s. femminile, plurale
Ventisei racconti in cui personaggi e ambienti sono indagati con i mezzi dell'introspezione e delle conoscenze storiche, in un quadro accattivante e per certi versi sorprendente dei destini dei protagonisti. Storie che non sono autobiografiche (se non per quanto di autobiografico chi scrive riversa sempre nella propria opera) ma che spaziano invece in tempi e ambiti molto diversi. Le unificano i luoghi, perché tutte hanno a che fare con gente del Friuli e della Venezia Giulia. E pur nella varietà di genere e di stile narrativo, hanno la stessa scrittura asciutta, la stessa capacità immaginativa, per finali spesso folgoranti. Esperimento molto interessante di due scrittrici che si mettono assieme in gioco, presentando ognuna le proprie storie (come loro amano chiamarle) ma in un intreccio di dialogo e narrazione che evidenzia una sintonia artistica notevole. Nei brevi dialoghi tra una storia e l'altra, Carmen e Mariaelena raccontano anche se stesse, i corsi di scrittura creativa, le letture che le hanno ammaliate e guidate, le suggestioni ed emozioni che le spingono a scrivere: una originale riflessione sul ""mestiere"""" del narrare."" -
Gente di jazz. Interviste e personaggi dentro un festival jazz. Ediz. integrale
Questo libro raccoglie una serie di interviste e dialoghi tra il giornalista e divulgatore di jazz Gerlando Gatto e una schiera di musicisti che, in epoche anche molto diverse, sono intervenuti al Festival ""Udin&Jazz"""", rassegna che da ventisette anni si svolge nel capoluogo friulano. Il filo che lega la presenza di questi artisti in questa raccolta è l'aver preso parte a questa manifestazione che, anche attraverso di loro, ha costituito una sorta di avamposto culturale e artistico, divenendo luogo di incontro e sviluppo dei progetti musicali più diversi, in una regione che storicamente è stata porta chiusa tra due mondi contrapposti e che ora invece accoglie e ospita con curiosità e attenzione tali diversità, e le fa proprie (almeno questo è l'auspicio degli organizzatori di Euritmica). Le domande e gli approfondimenti proposti da Gerlando indagando i vari aspetti umani e artistici di questi musicisti, risultano interessanti e rappresentativi della ricchezza insita nel mondo del jazz e nei protagonisti che ne compongono il variegato mosaico.""