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Davanti ai Visigoti
"Perché «Siamo terra e mare/ e camminiamo costeggiando il muro», e Benedetti ce lo dice subito, mettendo in quadro l'esistenza di ogni giorno, il quotidiano che però si nutre di passato e futuro. Ma, in modo ancor più interessante, di ciò che sfugge all'attenzione 'normale', di ciò che si deve in qualche modo 'inventare'."""" (dalla Prefazione di Giovanni Fierro)" -
Eroine del mito. Figurazioni
Chi può dire che donna sia stata veramente Elena di Troia? Chi fu testimone del sacrificio di Alcesti? A chi risponde tragicamente la fanciulla Eco? E Circe, fu davvero perfida incantatrice? Queste e altre ""eroine"""", pensate in epoche imprecisate del più lontano passato, sono state raccontate in diverse varianti, assumendo di volta in volta caratteristiche rispondenti ai tempi della storia e dell'immaginazione, ai luoghi della geografia e della psiche. Si tratta di """"miti letterari"""", che continuano a interrogare le profondità della natura umana e a confermarne l'infinita capacità di narrazione. Non """"miti originari"""", dunque, ma interpretazioni e interpretazioni di interpretazioni, sempre vitali, sempre contemporanee, poiché l'oscuro nucleo primitivo include il superamento di antinomie rigidamente razionali e dà spazio alle sfumature più recondite e imprevedibili del dispiegarsi delle passioni, proponendole alla capacità ordinatrice della parola."" -
Fameis. Ediz. illustrata. Vol. 3: Vanilie e soreli.
Une famee dome di feminis, cuntune none bisse che e vîf te dispense, une none che e cusine di continui. Po dopo Agne che nissun si vise plui cemût che si clame e sô sûr la mame, che par lavôr e vuide un camion grandon e ros. Par ultime ancje une vecje gjate tant dispetose. Une famee dulà che une dì e rive une frutine colôr di lat e cjocolate, clamade Jasmine e che e nûl di vanilie e soreli. Età di lettura: da 4 anni. -
Fameis. Ediz. illustrata. Vol. 4: Doi nonos scompagnâts.
Isal pussibil meti dongje une famee di int che no je nassude tes stessis bandis, che no fevele la stesse lenghe e no pree te stesse maniere?Chê dal piçul Vigji e je propit cussì e cuant che e je ore di fâ di cene cheste famee e fâs sintî la sô lenghe, uniche e particolâr. Alore e vâl propit la pene di preparâ une biele... torte. Torte? Età di lettura: da 4 anni. -
Disvuedant il scansel. Testo in friulano
In soffitta c'era un vecchio comò con una specchiera, un piano di marmo e quattro cassetti. Sul cjast al jere un vecjo scrin cuntune specjere, un plan di marmul e cuatri scansei. I prins trê si podevin vierzi cu la rispetive clâf. A vevin dentri dome vecjos vistidats roseâts des tarmis e dai catans cuasicence valôr: un orloi fer, ocjâi di soreli e di viste, rivistis di sport. Max al veve cjapat in man martiel e scarpel par scantinâ la clavarie dal unic scansel cence clâf, il plui in bas. Al capì daurman che al jere di front a la memorie di so barbe. Il barbe al jere muart za di tancj agns ma Max si visave ancjemò de sô vôs. Al tacà a lei cun passion chel materiâl dut scrit par furlan: alore i pareve che il barbe i stes fevelant... -
A nordest di nordest
Una fuga d'amore, un'apostasia politica, un attentato al duce, una bellissima impiccata. Singolare indagine, quella del giudice Gallo, che dalla Calabria sale in Friuli per far luce su un segreto di famiglia, una rimossa vergogna che invece. Un giallo sui generis, singolare sia per come viene condotta sia per come si conclude la muta detection di Gallo: indagine del tutto virtuale, deposizioni immaginarie, interrogatori onirici, approdo a una verità catartica sul piano personale e storico (il racconto è ambientato nel 1994). La scansione degli eventi determinanti è al tempo stesso sintesi e giudizio della storia d'Italia - dalla prima guerra mondiale al fascismo al sessantotto agli anni di piombo all'avvento del berlusconismo - e tema del tutto attuale (leghismo meridionale) è l'agitarsi dei miti identitari, a nordest di nordest come a sud. -
Soia ai bordi della strada
Andy torna al paese, dopo diciannove anni in giro per il continente vendendo artigianato. Appesantita da una lunga agonia, prima dalla morte di suo padre, poi dal dolore per la madre, inizierà a scrivere un diario senza rendersi conto come i meccanismi collettivi tradizionali del luogo entrino nella sua vita più di quanto fossero stati presenti nella sua prima istanza. Adrián Savino ricostruisce in «Soia ai bordi delle strade» uno situazione emotiva con grande maestria ricostruendo delicatamente gli stati d'animo di coloro che convivono all'interno di un villaggio argentino dedito all'agricoltura, dove ciò che è vitale si scontra e si riconcilia con ciò che è meccanico fino al suo esaurimento. -
La cameriera
"Non capirò mai perché, dopo tanto rimuginarci, più di un mese a discuterne, di nottate passate a parlarne fino a tardi e a scambiare telefonate a orari insoliti del giorno, una mattina, senza fare un gesto per mostrare cosa le passasse per la testa, così come nulla fosse, senza dire niente, a Roxana le venne di prendere le proprie cose e andarsene con i ragazzi a casa della sorella"""". Come ai minimalisti, a Sergio Gaiteri basta una manciata di personaggi più o meno grigi per raccontare una storia e parlarci di qualcosa che potrebbe accadere a chiunque di noi, anche senza, per incapacità o distrazione, percepirne il valore letterario. Scritto in prima persona, la cameriera è un testo in cui il narratore si cimenta verso uno scopo vano: capire una situazione incomprensibile. E anche se fin dall'inizio è pienamente consapevole di questa impossibilità, decide ugualmente di approfondire la sua situazione e quella della sua famiglia, interessato ai molteplici significati che emergono dalla scrittura, nell'estensione delle parole per affrontare la nostra routine." -
Posso dire la mia?
In questi racconti per bambini, scritti durante i mesi del confinamento a seguito della pandemia da Covid-19, l'autrice esprime il suo amore per la natura. Quest'ultima dialoga con l'umanità attraverso le creature che abitano i diversi ambienti, ma che purtroppo gli individui, accecati dall'egoismo e dagli interessi economici, stanno distruggendo. Costretti ad abbandonare le proprie abitudini, spesso anche molto inquinanti, e a stare gli uni lontani dagli altri, gli uomini hanno l'occasione di meditare su quanto sia fragile il sistema che li ospita e di cambiare approccio, puntando sul rispetto e sulla solidarietà. Ci riusciranno? Moggi, Miggi, Arvi, Cola e tutti gli altri amici della natura sperano proprio di sì. Età di lettura: da 7 anni. -
Io ti perdono
Orietta Di Lello, è protagonista, insieme al suo Loris, di una relazione piena di amore, passione e sostegno reciproco. Capaci di aiutarsi e proteggersi a vicenda in mezzo alle tante difficoltà che la vita gli presenta, Orietta e Loris diventano una cosa sola, lei al sicuro nell’abbraccio di lui, lui innamorato di una donna dolce e gentile, ma anche forte e coraggiosa. Un giorno però Loris viene strappato alla vita a seguito di un terribile incidente stradale. Orietta, in preda alla disperazione, gli promette vendetta. Ma il suo intento crolla di fronte al ragazzo, Lorenzo, che alcuni giorni dopo aver accidentalmente investito Loris, le chiede perdono. E così Orietta, dimostrando una forza d’animo fuori dal comune, restituisce a Lorenzo la vita. In qualche modo, la restituisce anche a se stessa, prima di essere chiamata ad affrontare un’altra difficile battaglia, sostenuta dall’amicizia di tante persone che le sono attorno e dall’amore mai sopito per Loris. -
Meteo... ritica
Giorno dopo giorno, l'autore restituisce le parole al vuoto in uno spazio sempre più inesplicabile all'interno del linguaggio: un mittente senza risposta. ""Meteoritica"""" è la sua seconda raccolta di poesie in ordine cronologico esistenziale, ma è la prima pubblicata su carta stampata."" -
L'America
Se la poesia è urgente estrinsecazione del sentimento, altrimenti rinchiuso a forza nei labirinti interiori dell'animo, allora Francesco Buffoli è poeta a tutto tondo: come un fiume carsico, le parole si incanalano nelle dita e, attraverso lo strumento meccanico - penna o computer che sia - escono all'aperto, arricchite di tutto ciò che le caverne contengono, sedimentato nel corso della vita. Il miracolo poetico si compie attraverso la ""catalizzazione"""" delle voci frammentate in frasi che fluiscono con ritmi diversi (sincopato, largo e piano, a volte precipitoso a cascata), esprimendo immagini e figure consuete, familiari, attraversate a tratti da accostamenti metaforici paradossali o criptici, che alludono più che spiegare, che rendono un'atmosfera più che significare un concetto."" -
Lifth
Lifth, un universo parallelo in cui non esiste il dio denaro, ma dove tutto ciò che conta è quello che hai da dare alla società. Tommaso e Nicole, due ragazzi inconsapevoli del loro destino, creature lifthiane inviate sulla Terra per assolvere a una missione che li vedrà opposti a un sistema in apparenza impossibile da cambiare. Nella loro battaglia fluttua un amore segreto, ingiusto nella forma, vitale nella sostanza. Soli contro l'intero universo, contro il sistema del denaro sovrano, giungeranno a una soluzione finale, a una scelta destinata a mutare il corso degli eventi. -
Racconti di un sognatore
Un ricordo di giovinezza, intensa fotografia di un tempo passato, è il primo racconto di Flavio Minelli. Inizia poi un crescendo che trasporta il lettore dal reale all’irreale, dal fantastico all’orrore: un susseguirsi di colpi di scena cui fa spesso da scenario la provincia bresciana. Un bimbo preso in gioco da una natura malvagia, un santo che s’imbatte nella vuota infelicità di un resuscitato, un serial killer ridicolizzato da due gatti, un patto con il diavolo che dà inizio a un pasticcio, l’overdose di un giovane che compie un viaggio nell’aldilà, un racconto in cui la Franciacorta assume toni inquietanti, l’amore feticista di un anziano professore, il diario di una formica, l’orrore nei Caraibi sono le poliedriche sfaccettature della scrittura di Flavio Minelli, influenzate da generi tra loro diversi. In questi brevi racconti è evidente il suo amore per il fantastico e il reale. -
I fiori rossi del melograno
Boris e Cora, guide turistiche a Vibo Valentia, durante la festa dei melograni incontrano la piccola Siria, particolarmente attratta dai fiori rossi. Arrivata in Italia con una suora, che in Argentina l’aveva assistita dopo la catastrofe di un terremoto degli anni ’90, Siria era stata accolta in un orfanotrofio. Adottata da Cora e Boris, insieme si trasferiscono a Ferrara, dove Siria frequenta la scuola superiore. L’inserimento nella nuova realtà trova stimoli culturali nella storia, nelle arti, nell'ambiente naturalistico e sportivo: un contesto ideale per allacciare amicizie e scoprire l’amore di un ragazzo. Vittima in un tentativo di scippo, Siria è soccorsa da Olga Ester, una presenza che da quel momento diventa fondamentale nella sua vita. -
Vite in circolo
“Vite in Circolo” è una spensierata finestra su una realtà alternativa alla routine quotidiana, che durante la stagione estiva si anima tra corpi al sole, campi da tennis con sfide all’ultimo match ball, piscine simili a piazze di paese, in cui transitano chiacchiere di ogni genere. L’autrice, “circoliana” doc e allo stesso tempo spettatrice di questo mondo a parte, dipinge in modo leggero e ironico un piccolo ma incontenibile stralcio di umanità della provincia reggiana, protagonista di pic-nic domenicali, partite a carte, pettegolezzi e aperitivi. Tra quadretti divertenti e riflessioni un po’ più serie, prende vita nelle pagine di questo libro un affresco socio-comico, in cui chiunque sia mai stato “impegnato” a scegliere l’albero sotto cui prendere l’ombra per un’intera stagione o a contenere l’esuberanza dei propri figlioletti a bordo vasca possa riconoscersi e ridere dei propri “difetti”. -
Nessuno a casa
Una sera torni a casa e non trovi più nessuno. Dove sono andati tutti? Forse non lo scoprirai mai. Cento piccole poesie per raccontare le cose che amiamo e quelle che perdiamo, una cronaca dell’assurdo e di ciò che resta quando ogni certezza è svanita. -
La Messa è infinita
“La Messa è infinita” è il lungo monologo interiore che accompagna il giovane avvocato Michele – alter ego dell’autore, ça va sans dire – durante un’intensa giornata di lavoro. Il protagonista si traveste da confessore ed è chiamato a confrontarsi con i problemi degli altri, interrogandosi sui limiti del proprio agire, sulla possibilità di essere loro d’aiuto. Il romanzo affronta il tema del rapporto fra le tribolazioni umane e l’idea di Dio, il cui silenzio senza fine sembra tormentare il protagonista. A dispetto di tematiche anche impegnative, l’autore non disdegna l’uso di un linguaggio che scivola con gusto nell’ironia e nella parodia, soprattutto quando si occupa della realtà contemporanea, scavando nel rapporto d’amore e odio con la sua terra. Il finale maschera un’indagine psicologica in cui l’autobiografismo dell’autore assume contorni surreali. -
Viene il giorno e viene anche la notte
Tre grandi temi animano le pagine del romanzo: la natura, il male e Dio. Tutto ha inizio nel 1613, quando la famiglia Ferrarini, con il suo capostipite Battista, scopre un territorio disabitato, fra l’Emilia e la Toscana: la valle delle Tagliole. Sullo sfondo di quattro secoli di storia, si staglia una montagna dalla forma particolare, la Bella Addormentata, riferimento solido e imponente nel passaggio da una generazione all’altra. “A Domenico sembrava di scorgere i lineamenti del viso di una donna vista di profilo. Poi, in modo da farsi sentire dalla madre, disse: Voglio rimanere per sempre in questa terra”. L’amore per la propria valle è grande nel cuore dei personaggi del libro, tanto da far loro credere che essere traditi dagli uomini sia normale, ma essere traditi dalla propria terra sia insopportabile. I paesaggi montani, descritti dall’autore più con l’anima che con la penna, sono luoghi pieni di poesia, pur diventando spesso nemici contro cui lottare per sopravvivere: “La valanga si staccò improvvisa, repentina e con un cupo rumore”. -
Vita da blogger a Firenze
Le poesie di Stefano Giannattasio trattano di temi eterni quali la maternità biologica, la genitorialità adottiva, la povertà, l’ingiustizia, il senso del dovere, la solitudine, la mancanza d’amore, la volontà di riscatto in una società talvolta vessata dalla mancanza di dialogo e di mutua comprensione. Tramite le istantanee scattate per strada, l’autore ha dato un volto e la dignità di esistere agli umili, ai resilienti, a coloro che, tra molte difficoltà, affrontano una nuova alba tra il sorriso e il pianto. Per bocca del Principe Myškin, Dostoevskij sosteneva che solo la bellezza, intesa come aspirazione all’assoluto, può salvare il mondo. Bisognerebbe aggiungere che, pittura fatta di parole, la poesia opera sempre il prodigio alchemico di trasformarci, da comuni mortali, in dispensatori di luminosi sogni.