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Tenori. Il pavone, l'espada e il salice piangente dal Barocco alla fine dell'opera
Con la voce del tenore si possono esprimere stati d'animo con insolite partecipazioni, sprigionando sentimenti riposti all'interno o svelati, provenienti da profondità inesplorate di un interprete, svelando gioie, dolori, effetti di contrasti sopiti o provocati. Il presente testo è un omaggio ai tenori. Ma anche a chi rievoca particolari aneddoti come prova che il dramma musicale è ancora vivo, almeno come esempio di genere insostituibile. Che non potrà più offrirci un Bellini, un Rossini, un Verdi, un Wagner, un Bizet, un Massenet, etc. -
Scritti diversi e dispersi (2000-2014)
"Il filologo, il critico, il linguista fanno tutt'uno in Alvino con la figura dello scrittore, in linea operativa con la sua assoluta convinzione che in tutte le operazioni di scrittura risulta definitivamente centrale e protagonistico il linguaggio. Come Baudelaire ha asserito a più riprese che un poeta degno del nome contiene sempre dentro di sé un critico, così, ribaltando a specchio la parola del fondatore della poesia moderna, Alvino si dice convinto che un attendibile indagatore di testi non può non essere uno scrittore di solida caratura. L'acutezza di un'analisi letteraria coincide, insomma, contro ogni estetismo, con l'energia stilistica con cui è problematicamente condotta."""" (Dalla prefazione di Mario Lunetta)" -
Big spalsh network poetico. Ediz. italiana e inglese
"Big Splash"""" è un'installazione realizzata da Caterina Davinio nella Sala Dorica del Palazzo Reale di Napoli, dall'8 ottobre al 3 novembre 2014, nell'ambito del festival OLE.01, dedicato alla letteratura elettronica. L'installazione si compone di due parti: una iconica e una di poesia in network. Questo volume raccoglie una selezione di testi poetici dal network, cui hanno partecipato numerose tra le più significative voci della poesia italiana e internazionale contemporanea." -
Le due scarpe sinistre dei poeti. Saggi (1996-2014)
"Lirica, sliricata, espressionistica, postsanguinetiana, protopasoliniana, visiva, sonora, neometrica, neoromantica, neocatacombale, maltusiana, manierata all'eccesso: è la poesia che si fa oggi. Dal crudo del lirismo al cotto dello sperimentalismo c'è da intendere un passaggio antropologico simile a quello descritto da Lévy-Strauss nelle sue ricerche sulla socializzazione umana. In questo senso non mancheranno di riservare sorprese le avventure poetologiche di Zanzotto, Porta, Cacciatore, Villa, Piazzolla, Rosselli, Montale, Accrocca, Rimbaud, Bellezza, Sanguineti, Toti, Mucci, Jacobbi, Malfaiera, Riviello e Merini.""""" -
Le vicissitudini della libertà. Capriccio libertino post-barocco
Divertissement libertino e colto, ricco di raffinatezze letterarie, ennesima e inconfondibile opera di un Pasterius inossidabile. Una statua, la Statua della Libertà, si trasforma improvvisamente in una donna viva, allupata, desiderosa d'amore e di esperienze. In una Parigi anni Trenta ha inizio la sua stramba trasformazione in femmina... fino ad un epilogo imprevedibile e decisamente surreale. -
La costituzione del testo. Metodo con esercizi di critica letteraria
Il potenziale di conoscenza contenuto nel testo letterario e la responsabilità della critica, di cui si rilevano, in una rivendicata necessità di militanza, la portata culturale e il compito politico di mediazione: sono i presupposti teorici e i fondamenti istituzionali richiamati nel libro, che discute sulle idee e sugli spazi di agibilità della letteratura oggi e, non senza autopresentazioni in punta di ironia, mette in chiaro metodo, strumenti e modalità di lavoro del suo autore. Nella ""Costituzione del testo"""", ad un quadro normativo e funzionale composto per riferimento dialettico, seguono così, sul filo di un discorso dalla struttura compatta, alcune analisi provate, intenzionalmente, sopra opere o frammenti di opere caratterizzate da grande impegno polisenso e da acuta forza testimoniale: opere di Dante e di Leopardi, di Gozzano e di Pirandello."" -
Il digiuno natalizio
L'autore in questo volume affronta temi diversi: l'antichità greca e latina, le etnie ugrofinniche, il popolo mordvino, l'assedio di Leningrado (1941-1944), la rivisitazione del mondo sovietico. -
Dentro spazi di rarità
"Battaglie lontane, bandiere remote: per la poesia nessun biglietto, ingresso libero. Venghino siori al botteghino purgatoriale, a grande offerta chiavistelli da infilare nella toppa della realtà e spalancare le porte della percezione. Chi ansima che la poesia è un carillon sfiatato? Venghino siori a constatare le carte taglienti, le tagliole del senso, le sforbiciate semantiche, i raggi e gli squarti del pensiero. E come si sgroppa da un autore all'altro: qui qualche vaghezza, là imbastiture e triangolazioni, arpeggi e amplessi. È così: scrittura e non scrittura in lucida pazzia rifanno l'umano, senza sottintesi e carenze, ma con diverbi in urto ai loci communes. Just one shot, un colpo solo da grandangolare e gli spazi metropolitani tenuti a mazzetto, uno uguale all'altro, vuoti di memoria e votati con schede bianche, si mutano in spazi di rarità per via di effrazioni violente e riverberi di linguaggio con pretesa di narrazione e ripresa del letterario. Autori: G. Alvino, D. Cara, B. Conte, S. D'Amaro, G. Fontana, G. Forti, P. Ikonòmu, U. Piersanti, L. Riommi, I. Scotti, V. Verzieri.""""" -
Appunti sul taccuino del tempo. I dolmen
Una teatrante. Poeta. Prosatrice alla riscoperta di cicli incancellabili. Con un taccuino a portata di mano. Tanto speciale da far da guida alle tappe. Lo ricorda lei stessa (spazi mortuari costruiti dagli uomini. Dal Neolitico in poi). Ci voleva Liliana Ugolini per ripercorrere tappe, date, vicende, ossari, nascite, decomposizioni. Dimostrando che la storia non si costruisce da sé. La inventiamo noi con calvari. O gioie sorprendenti. E in ogni vicenda c'è la conferma che siamo ombre, sangue, apparenze. A prescindere dal nostro dolore. Ma soprattutto superamento da sdilinquimento forzato. Condannati a esistere o sparire. A volte per restare. Nel bene o nel male. Nella gioia o nella tragedia. Nelle stragi e nelle scoperte. Il mondo invecchia. Più è vecchio, più è verosimile. Ma le vicende sembrano attuali. -
Nhifedhemeos. L'angelo demoniaco. Vol. 1
L'uccisione dei suoi genitori porterà il giovane Xander a scoprire di essere un Nhifedhemeos, un essere nato da un angelo e un demone, che vengono definiti esseri leggendari dalla maggior parte dei popoli del pianeta Elheetal. Con l'aiuto del suo migliore amico e di un angelo, intraprenderà un viaggio alla ricerca di chi ha ucciso la sua famiglia e alla scoperta di se stesso, riportando alla luce eventi che fino a poco tempo prima erano considerati solo miti e fantasie. -
Isolamara
"Leggendo le due raccolte di Nikos Nikolàu-Chazimichaìl che qui vengono tradotte e presentate, la più chiara impressione, o piuttosto certezza, che se ne ricava è che ci si trovi davanti ad un autore di sostanzioso spessore lirico e nel contempo di immediato realismo descrittivo, due qualità qui sapientemente contemperate in un'atmosfera di tenera nostalgia e contenuta passione.""""" -
Le ancelle della regina Mab
"C'è un'ora, nella notte, quando si esce/ da una festa fra amici, mentre muoiono/ le parole di memorie e rimpianti,/ e si guardano allora con terrore/ e disperato affetto i volti sfatti,/ le mani immote, e una lacrima incerta/ annebbia gli occhi della donna un tempo/ amata e amante, furtiva l'asciuga/ col fazzoletto azzurro, ma rimane/ il segno sulle guance, e allora tutti/ si mescono dell'altro vino, l'ultimo/ e il migliore, perché forte ed amaro; o lasci, già nel sonno, la ragazza/dopo il più lieve bacio della fine/ del tempo dell'amore, ti allontani,/ chiudi la porta e scendi faticoso,/ le scale fino all'esiguo giardino/ della casa che ha una magnolia appena/ fiorita, una fontana che a fatica/ goccia sulla falsificata roccia/ e sull'artificiale capelvenere:/ c'è da attraversare solo una strada,/ ma ti accorgi che è uno spazio enorme [...]""""" -
Dee idee
Italo Scotti si immerge ora nel gioco e nell'ironia sotto cui nasconde comunque la sua esperienza di vita, ma anche quella culturale, la mitologia classica, il jazz che vengono attraversati in filigrana, che servono a stimolare il pensiero. I giochi di parole, gli anagrammi, la parola che trascina altre parole che si complicano e assonano a volte creando nel verso e nei versi una specie di tessuto musicale, alleggeriscono il linguaggio che diventa creativo. (...) Il primo testo (...) ci inserisce immediatamente nel clima giocoso, funambolico del linguaggio. L'autore si diverte con serietà immergendosi nel mito classico e inizia subito con un inchino a Venere ""Venero Venere..."""" e continua nei testi seguenti con la citazione di Giunone, Atena, Diana. Avverte quindi di essere un po' irriverente, nel giocare con gli Dei, simboli austeri del mondo classico (...). Ci annuncia che ne combinerà, quasi un discolo che abbia dimenticato il reverente omaggio degli Antichi verso la divinità."" -
Pianisterie. Memorie sentimentali d'un patto poetico in via d'estinzione
Il libro si rivolge a un pubblico non meramente di musicofili ma interessato alla vicenda e al senso delle arti e della scrittura nelle riposte trasformazioni del costume e della sensibilità. In una sua maniera rapsodica, caratteristica dell'autore, si muove da Cortot a Jarrett, dalla Milano di Pollini e Abbado a figure di spicco anche non pianistico come Nono e Bussotti, da Claudia Cardinale a Martha Argerich, con cento storie particolari come la Harlem Renaissance e la Idea del Nord gouldiana, in vista del Barocco e di Finnegans Wake, sancta sanctorum di Cage e del Minimalismo. -
Fra cinque minuti l'aereo parte. Tra le bufere della calotta polare artica
In mezzo all’oceano Atlantico del Nord, la traversata della calotta polare artica, in Groenlandia, un’impresa da sogno, ai confini del mondo, nell’impero del ghiaccio. Un racconto fatto con la penna di Franco Giovannini, una prosa carica di ironia e di disincanto. Qual è il suo insegnamento? La vita non va mai presa completamente sul serio. -
Una vita tra gli oceani. Gli incredibili racconti di un uomo straordinario senza radici
Mitico personaggio, Olivier de Kersauson è un grande navigatore francese che per quarant’anni ha percorso i più grandi e pericolosi oceani del mondo. Un uomo profondamente libero che ha abbandonato, fin dall’adolescenza, la società consumistica del benessere, per inseguire i suoi sogni di libertà tra i mari. Durante gli scali sulla terraferma, ha incontrato popoli di tutto il mondo di cui racconta straordinari episodi. Ha avuto il privilegio di iniziare ad apprendere la navigazione a bordo delle barche Pen Duick di Eric Tabarly, con il quale ha condiviso molte regate oceaniche importanti. -
La dura legge dell'oceano. Il giro del mondo a vela
Un equipaggio internazionale di giovani marinai ha tenuto testa ai professionisti più esperti, nel giro del mondo più esigente che ci sia: la Volvo Ocean Race (ex-Whitbread). Al comando di quei Kids inesperti, Sébastien Josse era il più giovane skipper nella storia di questa regata. Ciò non impedisce che, con la sua banda di «comparse», ingaggiate dalla banca olandese ABN AMRO per rappresentare valori multiculturali e di superamento di se stessi, Sébastien Josse abbia portato la sua barca al quarto posto di un interminabile sprint intorno al mondo, stabilendo due nuovi record: quello della distanza più lunga percorsa in ventiquattro ore e quello della velocità più elevata mai raggiunta con un monoscafo. La prova più dura per i giovani marinai fu la perdita di uno di loro, Hans Horrevoets, spazzato via da un frangente nell'Atlantico. Qualche ora dopo aver lottato per recuperare il corpo del loro compagno, i Kids di ABN Amro Two portavano soccorso all'equipaggio di una barca concorrente. -
A vele spiegate. Naufragio a Capo Horn
Un naufragio spettacolare, al largo di capo Horn, mentre era nel gruppo di testa del Vendée Globe, il giro del mondo in solitaria, obbliga Jean Le Cam a passare diciotto ore nello scafo della sua barca VM Matériaux rovesciata, progressivamente invasa da un'acqua gelida, prima di essere soccorso da Vincent Riou. ""Il Re Jean"""" racconta qui, per la prima volta, quell'avventura e i suoi quarant'anni di vita dedicata alla navigazione d'altura, negli oceani di tutto il mondo."" -
Vincere tutti gli oceani. Un mito della vela, chiamato «il professore»
Un'autobiografia in cui Desjoyeaux, per la prima volta, si confida a tutto campo e ripercorre la sua carriera eccezionale nel mondo della vela. Ha iniziato a navigare con Éric Tabarly, a vent'anni ha fatto la Withbread, oggi Volvo Ocean Race, ha partecipato a 10 edizioni della Solitaria del Figaro, vincendone 3, ha vinto due giri del mondo in solitaria, il Vendée Globe, nel 2000 e nel 2008, oltre ad altre tantissime vittorie, navigando su barche da corsa Open 60 e su un trimarano da 60 piedi. Nell'ultima edizione del Vendée Globe, partito per ultimo dopo un'avaria, ha risalito tutta la flotta dei concorrenti, tagliando il traguardo per primo, un'impresa straordinaria che passerà alla storia, di cui vi è una cronaca completa nel libro. Il libro è corredato di fotografie a colori, con il lungo elenco delle vittorie sportive di Michel Desjoyeaux. -
Dimenticare l'Himalaya. Un mondo magico che sta scomparendo. Ediz. illustrata
L'Himalaya sta morendo, sta perdendo quel fascino straordinario che per anni ha trascinato, tra le sue vette da 8000 metri, esploratori, alpinisti, ricercatori. Questo libro illustra con fotografie com'era l'Himalaya, prima che l'avvento del turismo e dell'alpinismo di massa ne rovinassero la magia, l'incanto orientale e naturalistico.