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Il paradiso e l'inferno degli imperialisti. Una polemica sull'aldilà nella Roma antica
Alla metà del I secolo a.C. due giganti della cultura latina, il poeta Lucrezio e l’oratore e uomo politico Cicerone, intrecciarono una polemica di altissimo spessore intellettuale. Oggetto del contendere, due visioni inconciliabili dell’aldilà: per l’uno si tratta di mito da demolire, che nasce dalla proiezione di angosce e sogni legati alla condizione umana, per l’altro dell’eternità beata che attende chi si impegna al servizio dello Stato. Ma le pagine in cui quei due grandi difesero le loro tesi non sono semplicemente uno dei vertici della letteratura latina di tutti i tempi: esse influenzarono generazioni di poeti e pensatori successivi, che rispetto ad esse sentirono il bisogno di prendere posizione. In particolare, è la negazione lucreziana dell’aldilà a fare scandalo ancora per secoli, determinando una messa al bando del suo poema che sarà spazzata via definitivamente solo alla fine del Settecento dall’avvento della modernità. -
Il caso K.
"Il caso K."""", pubblicato per la prima volta nel 1997 dall'Istituto di Cultura Koestler di Parigi, meritò una delle cinque borse di studio messe in palio da quell'Istituto per onorare la memoria di Arthur Koestler nel cinquantasettesimo anniversario dell'uscita di """"Darkness at Noon"""" (Buio a Mezzogiorno). L'autore, in un'atmosfera surreale ed onirica, intrecciando il ricordo ossessivo di dolorose vicende personali con la memoria di quelle del """"reo confesso"""" Nikolaj Ivanovic Bukharin, alias ex-commissario Rubasciov (e di mille altre vittime delle purghe staliniane a cui si ispira il romanzo di Koestler), rende tutto l'orrore della macchina poliziesco-giudiziaria, quando essa riesce a strappare la confessione di colpe inesistenti, attraverso tortura fisica o solo psicologica. Il lirismo della narrazione, densa di richiami letterari, storici, filosofici, non può distogliere da una inevitabile riflessione sull'uso confessorio del carcere preventivo, ancora ampiamente e barbaramente praticato nel nostro Paese." -
Partire dalla pena. Il tramonto del carcere
La crisi del sistema sanzionatorio attuale, monistico e afflittivo, che ha il suo fuoco nello “scandalo” del carcere, è il punto di partenza per una riflessione a tutto campo sugli istituti cardine del diritto penale sostanziale e processuale. Gli Autori, pur nelle loro diverse prospettive, avvertono la necessità di un mutamento radicale nella filosofia della sanzione per elaborare strumenti plurimi (fondati su un diverso concetto di “afflittività”) più appropriati alla salvaguardia dei diritti del reo e della vittima; alle risposte dovute alla domanda sociale di giustizia, che tengano conto delle emotività positive e non di quelle solo vendicative.rnÈ tempo dunque di consolidare prassi virtuose già sperimentate e i cui buoni esiti restano sconosciuti alla opinione pubblica.rnIl discorso sulla pena, iniziato dagli Autori da vari anni, trova riscontro oggi in cauti ma significativi recentissimi interventi legislativi. Si tratta di approdi difficili da conquistare, ma dai quali, una volta fatto il salto di pensiero giuridico, non si torna più indietro. -
La verità, forse. Piccola enciclopedia del sapere filosofico dai greci allo storicismo
“La verità che qui si discute è per tutti e per nessuno. Tutti vi hanno a che fare, nessuno ne può esprimere il senso definitivo. Il concetto di verità che proviamo a schiarire non è un esercizio di scuola che stabilisce il criterio del vero e del falso ma una più umana concezione della verità come storia che, al di là delle incomprensioni, consente di intenderci su cose essenziali come la vita e la morte, la libertà e la dipendenza, l’amore e l’odio, gli affari e la giustizia, la tolleranza e il conflitto. In questo senso la verità è una interna necessità degli uomini per vivere.”rnCosì inizia il “corpo a corpo” con la verità in cui Giancristiano Desiderio, che ci ha abituati a uno stile antiaccademico e a un pensiero vitale, mette a nudo cuore e cervello, confessa la sua ossessione e ne fa un’opera per rivelare noi a noi stessi e la condizione nella quale viviamo: come in un gioco di controllo e abbandono della nostra esistenza. -
Lettere
Le lettere di Yonathan Netanyahu, scritte tra il 1963 e il 1976, sono un involontario romanzo di formazione.rnBrillante tenente colonnello israeliano, morto in azione ad appena trent'anni, Yonathan Netanyahu, nelle lettere scritte ai familiari, agli amici e alle donne della sua vita, traccia la drammatica parabola di un ragazzo che si fa uomo in uno dei luoghi più difficili del mondo.rnUn giovane studente ammesso ad Harvard che decide di tornare nel suo Paese, di rimanere nell'esercito e combattere per il suo ideale: la sopravvivenza di Israele. La breve vita di Yonathan, nel corso della quale combatterà la Guerra dei sei giorni e quella dello Yom Kippur — ma in realtà vivendo in uno stato di guerra permanente — è dunque un documento storico, inusuale per i nostri tempi, che ci restituisce la dimensione eroica dell'uomo. -
L' ideologia italiana. Dialogo tra Callido e Stolido
Gli Italiani non sanno di avere un'ideologia comune. Questo dialogo, mediante gli argomenti portati da due di loro, la mette in luce. I dialoganti sono inventati come personaggi letterari, eppure reali perché riflettono la mentalità dei viventi. I loro nomi, Callido e Stolido, non escludono che Callido possa apparire sciocco a taluno, come Stolido sembrare sagace a talaltro. Comunque, dalla loro disputa viene fuori, alla stregua della colomba bianca dal panno nero del prestigiatore, un sistema di convinzioni politiche e morali che gli Italiani nutrono ignari delle ineluttabili implicazioni e conseguenze, le quali, ciò nonostante, deprecano a dispetto della coerenza, dell'esperienza, della ""verità effettuale""""."" -
Lo scandalo Croce. Quel vizio insopportabile della libertà
Benedetto Croce è nella storia nazionale uno scandalo perché in una cultura politica tendenzialmente totalitaria si tenne saldo alla coscienza della libertà. Anche il suo anti-fascismo non lo si intende appieno se lo si riduce solo alla politica e se lo si interpreta esclusivamente in chiave ideologica, perché fu innanzitutto consapevolezza di un dramma prima europeo e poi mondiale. Caduto il regime di Mussolini, si fece avanti l'altra Chiesa totalitaria: il Pci di Togliatti. Ciò che fa la differenza fra Croce e gli altri intellettuali e filosofi è che Croce non solo teorizzò e predicò la libertà, ma la praticò anche. È la differenza centrale - lo scandalo - che non si tollerava né a destra, né a sinistra, né al centro (per usare una terminologia politica imprecisa ma nota a tutti). -
Come la Chiesa finì
Un racconto distopico. Nel Mondo Finalmente Unificato non c'è libertà e non ci sono religioni. Il Regime universale imposto da Coloro che Amano assicura una stabilità che è totale asservimento. La causa di tale involuzione è il progressivo dissolversi della Chiesa cattolica. Essa infatti, in nome di un malinteso senso dell'apertura, non più baluardo a difesa della verità, ha intrapreso un percorso di adesione alle idee dominanti. Non ne avremmo memoria se un isolato testimone, il Cantore Cieco, sfidando i ferrei controlli del Regime, non avesse deciso di narrarne la storia. Veniamo così a conoscere le vicende che hanno determinato la conversione della Chiesa cattolica nella Nuova Chiesa Antidogmatica, così conciliante ed ecumenica da giungere a proclamare il Superdogma del Dialogo. Vicende che, scandite dal succedersi di papi tutti curiosamente di nome Francesco, conducono a un risultato inevitabile: la fine della Chiesa. O almeno così sembra. -
I diritti dell'uomo contro il popolo
I diritti dell'uomo hanno permesso agli individui di sviluppare la loro libertà al riparo dagli arbitrî del potere. Ma cosa succede quando l'ipertrofia dei diritti perverte lo scopo per cui erano nati, diventando una gabbia per la libertà stessa? Secondo Jean-Louis Harouel, i diritti dell'uomo si sono trasformati in una religione secolare suicida per gli occidentali, alla ricerca di un orizzonte pseudo-metafisico in cui credere. L'autore inquadra tale religione secolare all'interno di un percorso storico-filosofico iniziato con la gnosi e il marcionismo, cresciuto con le dottrine millenariste e impostosi con quelle socialiste. Dove un'identità va in frantumi, in questo caso quella occidentale che si autodistrugge attraverso l'odio di sé, un'altra identità forte e fiera, che Harouel indica nell'Islam radicale, tenta di affermarsi. Egli analizza il fenomeno partendo dalla Francia per allargare la prospettiva al resto d'Europa e del mondo occidentale. Introduzione di Vittorio Robiati Bendaud. -
Vie libere. Topografia di anime in una città immaginaria
Raccontare cosa sia la libertà è estremamente difficile. Più facile, e forse utile, farlo attraverso storie esemplari di imprenditori, filosofi, economisti che hanno improntato la loro vita alla pratica e alla promozione della libertà contro un sistema sociale e politico spesso opprimente e distruttivo nei confronti delle iniziative individuali. Storie che possono essere commemorate e celebrate assegnando loro il nome di una via. In questo libro, Paolo L. Bernardini traccia la toponomastica di una città utopica, in cui a ciascuna via, a ciascun breve capitolo, viene dato il nome di un personaggio o di un evento che ha segnato un passo significativo nel cammino della libertà umana. L'autore lo fa celebrando personaggi fuori dal comune e storie spesso dimenticate. Allora troviamo uno accanto all'altro imprenditori visionari come Ray Croc, fondatore di MacDonald's e Giovanni Francesco Lottini, politico e scrittore del '500, fino ai grandi pensatori liberali e libertari come Frédéric Bastiat, Carlo Antoni e Murray N. Rothbard. Ma vi sono anche ricordate le vittime innocenti delle logiche perverse degli Stati come la tragedia di Molare del 1935, la strage di Pontelandolfo del 1861, le truffe finanziarie di Stato. -
Costituzione francese (1814)
«Frutto di un compromesso tra assolutismo e liberalismo, tra ""principio monarchico"""" e """"principio rappresentativo"""", la Carta costituzionale francese del 1814 inaugurò la stagione del costituzionalismo """"liberale conservatore"""" e, insieme con la Carta del 1830, costituì quell'ordinamento della """"monarchia limitata"""" che fu di riferimento nell'Europa continentale del XIX secolo per i Paesi che si vollero dotare di costituzioni scritte.»"" -
Il no disperato
Cosa si può dire ancora su Giacomo Leopardi dopo tutti i testi critici scritti su di lui? La grandezza dei classici, tuttavia, sta proprio nel loro essere continua fonte d'ispirazione e di comprensione della realtà in cui viviamo. In questo breve saggio, ""Il no disperato"""", il recanatese Mario Elisei ci guida con semplicità e chiarezza alla scoperta delle radici del pessimismo del grande poeta. Perché Leopardi ha maturato un pessimismo così radicale? Da quali letture, da quali rapporti familiari, da quali riflessioni personali, da quali problemi fisici è nato il nucleo del suo pensiero? Indagando soprattutto lo Zibaldone, Elisei scopre come Leopardi non sia solo un formidabile poeta e filosofo, ma un pensatore della crisi. Attraverso la sua dolorosa e unica esperienza personale, il poeta ha decodificato attraverso le sue straordinarie doti liriche e letterarie cosa significhi vivere una crisi che da individuale si fa collettiva: ciò che lo rende utilissimo per provare a comprendere la nostra complessa contemporaneità."" -
Discorso sul libero pensiero
Tre secoli di quasi totale silenzio in Italia per un autore che ha segnato profondamente pensiero e cultura d'Europa: una sorte dovuta al caso, o una premeditata messa al bando? Il Discorso sul libero pensiero di Anthony Collins è il manifesto dei pensatori radicali che proclamano l'emancipazione intellettuale come presupposto indispensabile di riscatto dell'uomo da ogni tirannia. Un attacco al fanatismo e al conformismo che è già polemica illuminista contro la repressione esercitata in nome della morale, della religione, del bene dello Stato. Dunque un nuovo modello di virtù e di felicità – felicità tutte terrene – per l'uomo del diciottesimo secolo. Ma è discorso da meditare anche in questa nostra epoca contraddittoria, vivaio di vecchie e nuove superstizioni. -
Lettere a Hawthorne. Testo inglese a fronte
Le lettere a Hawthorne ci consentono di ricostruire e mettere a fuoco l'evoluzione artistica e intellettuale di Melville tra il 1851 e il 1852, gli anni più inquieti e più intensi della letteratura classica americana. È questa un'evoluzione rapidissima e sofferta, segnata da svolte decisive, in gran parte dettate dalla coesistenza paradossale di impulso creativo e disillusione ideologica che caratterizza il rapporto problematico con Hawthorne stesso. In questo periodo cruciale, Melville passa dagli schemi visionari del nazionalismo letterario al ripudio della Giovane America, dalle vette speculative e distruttive di Moby-Dick e Pierre alle aporie sentimentali della «storia di Agatha», per riemergere infine dall'impasse artistica come il critico più spietato e corrosivo della coscienza nazionale. Questa nuova edizione riveduta e ampliata esce a venticinque anni dalla prima, in concomitanza con il bicentenario della nascita dello scrittore americano. -
Per sempre romantici. Florilegio della poesia inglese e tedesca ad uso di spiriti ribelli
Il Romanticismo è ormai estinto nella società contemporanea? E cosa significa, davvero, ""essere romantici"""", espressione tanto abusata nel linguaggio comune? Ben al di là di una semplice categoria filosofico-letteraria, l'idea di romanticismo costituisce un modo di essere al mondo fondato sull'ardore, sulla cortesia, sul culto per la bellezza e per la morte, sulla malinconia come stato divino, sull'amore per la Natura. Cesare Catà presenta qui un'evocativa raccolta di testi poetici proposti in una sua traduzione inedita preceduta da un ampio saggio che, attraverso le vite e le opere dei protagonisti del Romanticismo, arriva a ricercarne il destino nella società postmoderna."" -
femm.
Diciotto racconti brevi. Diciotto ritratti di donne amareggiate, tormentate, perfide. Madri, sorelle, mogli, amanti sono i cardini attorno ai quali ruota la narrazione. Di fronte all'ambiguità della natura umana resta nel lettore un senso di smarrimento che lo costringe a cercare tra le parole lette una rassicurazione morale, o almeno una qualche certezza. È questo senso di sospensione, che incombe dalla prima all'ultima pagina, ad accomunare storie ambientate in paesi e atmosfere diversi. -
La sapienza segreta delle api
Chi non ha subìto il fascino di Mary Poppins, la fata-bambinaia che arriva a Londra, volando con il suo ombrellino, a riportare ordine incantato nella scompigliata famiglia Banks? Ma prima di diventare la celeberrima eroina cinematografica nella versione Disney, Mary Poppins fu la protagonista di alcuni romanzi nati dalla penna di una donna geniale, tormentata e ribelle di nome Pamela L. Travers. In questo libro, vedono la luce alcuni degli scritti su mitologia e folklore che la Travers compose nel corso della sua lunga vita. ""La sapienza segreta delle api"""" è una sorta di guida magica, non soltanto per chi vorrà conoscere il percorso che ha portato alla creazione di un personaggio così popolare, ma anche e soprattutto per coloro che vogliono riscoprire i significati degli antichi miti che ancora vivono e rivivono nella nostra esistenza quotidiana."" -
Miseria dell'uomo
Saggio di apertura dei celebri Essais de morale, il De la faiblesse humaine è un piccolo capolavoro di nichilismo, tanto notevole quanto ancora snobbato. Nella storia della filosofia questo trattatello non rappresenta solo una non rilevata stazione del pirronismo francese – da Montaigne a Bayle – ma idealmente salda i greci più paradossali ai più paradossali moderni. In alcuni punti sembra di leggere Cioran o Caraco, oppure il nostro Rensi, in parte per il semplice motivo che costoro, forti lettori del Grand Siècle, presero quasi testualmente da Nicole. Occorre quindi operare un atto di giustizia critica, mostrando che molta farina di quei sacchi era tirata da lui, macinata nel suo vecchio mulino. Inoltre Nicole riesce perfetto nel trattare oggi le ipertensioni acute da superomismo e transumanesimo alla Elon Musk. La cura di Marco Lanterna se possibile ne radicalizza gli intenti, rivaleggiando a stile con il moralista e traendo infine un ficcante velenosissimo esiziale parergo. -
Sogno e realtà dell'America Latina
Il sogno di creare un paradiso in Terra genera spesso solo inferni. Nel corso della storia, ciò si è verificato, forse più che in ogni altra parte del mondo, in America Latina. Questo continente vario e straordinario, esotico per eccellenza, lontano per secoli dal ""mondo civilizzato"""", è un luogo in cui molti esperimenti sociali, economici e politici, basati su utopie nate in Europa, ma maturate laggiù in maniera originale, hanno dato vita a movimenti rivoluzionari con esiti spesso catastrofici. Non è un caso, tuttavia, che proprio in questo clima magico e irrazionale siano nati molti grandi e amatissimi scrittori contemporanei. Uno di essi è Mario Vargas Llosa che, in questo testo breve analizza le complesse e feconde interazioni tra l'America Latina e l'Europa, e apre alla speranza di un futuro non dominato dall'irrazionalità e dalla violenza, ma all'insegna del realismo e dell'imperio della legge. Introduzione di Carlo Nordio."" -
La libertà degli antichi paragonata a quella dei moderni
"La libertà degli antichi paragonata a quella dei moderni"""", testo di una conferenza tenuta nel 1819 all'Ateneo di Parigi, è divenuto, sin dalla sua prima pubblicazione, una sorta di manifesto del pensiero liberale. In questo saggio trascinante, animato da una passione pari alla lucidità del pensiero, Constant - attraverso un parallelo di grande suggestione tra la sensibilità antica e quella moderna - mostra come una società non possa definirsi veramente libera se, oltre ai diritti politici, non garantisce all'individuo la piena potestà su se stesso e sul proprio modo di vivere. Nella Nota sulla sovranità del popolo e i suoi limiti, Constant affronta criticamente la nuova superstizione politica di matrice rousseauiana, denunciando la natura mistificatoria del riferimento alla volontà popolare che gli Stati democratici utilizzano per legittimare il loro potere illimitato e per realizzare quel che nessun tiranno oserebbe fare a nome proprio. La letteratura nei suoi rapporti con la libertà è, infine, la dimostrazione appassionata che la letteratura è sempre il riflesso della libertà dei tempi in cui nasce, e trova la sua autenticità solo attingendo ad essa."