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Saggio sull'uomo. Testo inglese a fronte
"Saggio sull'uomo"""", il poema più ambizioso di Pope, è costituito da quattro epistole in versi, nelle quali sono racchiusi lo spirito filosofico del Settecento e il sentimento di un'epoca: la consapevole accettazione di un ordine universale in cui odio e benevolenza, ferocia e mansuetudine, piacere e dolore trovano un loro senso imperscrutabile e in cui l'uomo - elemento intermedio ma non centrale della Grande Catena dell'Essere - deve deporre la velleitaria pretesa di comprendere il tutto. Elogiato da Voltaire e da Kant, """"An essay on man"""" fece di Pope una celebrità europea." -
Il mio nome è Mostro
In un’atmosfera sospesa e desolata, con uno stile essenziale e poetico, Katie Hale racconta due donne perse che portano avanti la vita, gettando così le basi per un nuovo inizio.In un mondo devastato e vuoto, in cui l’umanità è stata spazzata via dalla Guerra e dall’Epidemia, una donna, sola, attraversa quella che un tempo fu la Gran Bretagna. Si è salvata restando chiusa nel Deposito dei Semi di Svalbard, tra i ghiacci del Nord. Poi, a bordo di una barca, ha affidato la sua vita al mare ed è approdata in Scozia. Ora si dirige a sud, verso quella che un tempo è stata la sua casa, convinta che tutti siano morti o rintanati in uno dei Centri di sicurezza ancora integri. Lei cammina, ricorda e sopravvive. Perché resistere quando non c’è più nessuno? In questo suo pelligrinaggio in cui la sopravvivenza fine a se stessa sembra l’unico obiettivo, incontra una ragazzina senza memoria e senza parola. La chiamerà Mostro, come suo padre faceva affettuosamente con lei. E proseguono insieme il cammino. -
John Law. Vita funambolesca e temeraria di un genio della finanza
Alla corte del Re Sole dominavano lo sfarzo e lo sperpero. Alla sua morte, lo Stato era alla bancarotta, e il Duca d’Orleans, reggente di Francia, dovette escogitare un modo per risanarne le finanze. Gli sembrò di averlo trovato quando s’imbatté in un affascinante avventuriero scozzese, fuggito dall’Inghilterra dopo essere stato condannato a morte per avere ucciso in duello un uomo vicino al sovrano inglese. Si trattava di John Law, famoso in tutta Europa come giocatore d’azzardo, dotato di straordinaria capacità di calcolo e appassionato studioso di economia. L’agile ma approfondita biografia di Silvia Maria Busetti guida il lettore attraverso la storia dell’ascesa e della caduta di questo sorprendente personaggio, vero innovatore della finanza, ammirato da Schumpeter.Su di lui discese per secoli una damnatio memoriae a causa del fallimento del suo sistema, troppo spericolato e innovativo per l’epoca. John Law fu il più geniale protagonista della finanza nell’epoca dei lumi, e le sue rocambolesche vicende eguagliano quelle dei grandi personaggi letterari a lui contemporanei. -
Costituzione politica del Regno delle due Sicilie (1848)
L'11 febbraio 1848 viene promulgata la Costituzione politica del Reame delle due Sicilie. Con essa i suoi promotori vollero porre fine a una statualità restaurativa eretta a difesa di un ancien régime superato dal mutamento dei tempi, per trasferirla nella dimensione della monarchia costituzionale. La nuova carta introduceva una forma di quel costituzionalismo d'impianto liberale che in precedenza era stato più volte oggetto di numerose rivendicazioni, tutte puntualmente considerate imperfette e soffocate dalla Corona. Il documento prodotto a Napoli avrebbe aperto il passo a ulteriori e significativi elementi di modernizzazione elettorale e a più radicali riforme istituzionali che, nei mesi seguenti e con il contributo autonomo dell'indipendentismo in Sicilia, si inserirono a pieno titolo nel più ampio contesto risorgimentale che precedette l'impresa dei Mille e la formazione del Regno d'Italia. L'esperimento partenopeo con la sua evoluzione siciliana, a cui nei primi mesi del 1849 avrebbe posto fine la dura repressione militare borbonica, resta un chiaro esempio della presenza e della vitalità, anche nel Meridione d'Italia, di elevate norme di principio e di concrete garanzie istituzionali promosse in chiave liberale. -
L' ingranaggio del potere
Viviamo davvero in regimi democratici? O il voto popolare è oramai ridotto a poco più di una finzione per legittimare decisioni prese da poteri non rappresentativi? rn«Forse è un caso, o più probabilmente non lo è, sta di fatto che L'ingranaggio del potere, giunge in libreria nel momento più propizio» - Stefano Folli, RobinsonNell’ultimo secolo, all’aristocrazia del denaro – che già aveva sostituito quella del sangue – si è aggiunta l’aristocrazia della conoscenza specialistica. La tecnica e la politica si sono sempre più intersecate, il principio di competenza si è sovrapposto al principio democratico, erodendone spazi e responsabilità. La storia intellettuale e istituzionale della tecnocrazia è rimasta però sotto traccia, quasi inesplorata, come ogni arcana imperii che si rispetti. Oggi però si aprono crepe profonde nella legittimità della grande macchina burocratica, nazionale e sovranazionale. L’ingranaggio del potere è alla resa dei conti, i tempi sono maturi per indagare il passato e rovesciare la maschera della tecnodemocrazia. Nei prossimi decenni la gabbia d’acciaio tecnocratica potrebbe crollare o, paradossalmente, rafforzarsi ancora di più. -
L' ultimo papa d'Occidente?
A distanza di quindici anni dall'elezione al soglio pontificio, Benedetto XVI appare come l'""ultimo papa"""" di cui parlava Friedrich Nietzsche. Almeno d'Occidente. rnAveva previsto tutto. La cesura del Sessantotto, il collasso della sua Chiesa, il dominio del relativismo, l'addio dell'Europa al cattolicesimo senza lacrime né nostalgia, il fanatismo islamico, il neomarxismo della Chiesa del popolo, gli ecologismi apocalittici, il mondo nuovo delle Nazioni Unite, il paradosso di un Occidente che al massimo della propria potenza materiale raggiunge l'apice dell'insicurezza culturale, l'avvento di un'Europa post-europea. È Joseph Ratzinger. Prima di diventare Benedetto XVI, in mezzo secolo di saggi, conferenze e interviste, Ratzinger ha compiuto un lucido pellegrinaggio nella modernità e nel vecchio mondo segnato dalla mancanza di respiro, dal vuoto, dalla derisione. Da papa, la sua presenza era intollerabile, il suo genio una minaccia, le sue dimissioni sono state un sollievo per tanti. A distanza di quindici anni dall'elezione al soglio pontificio, Benedetto XVI appare come l'""""ultimo papa"""" di cui parlava Friedrich Nietzsche. Almeno d'Occidente. Introduzione di John Waters."" -
Sciabole e utopie. Visioni dell'America Latina
In questa raccolta di riflessioni politiche e filosofiche, di analisi sociali e culturali, il premio Nobel Mario Vargas Llosa, nelle vesti di critico-narratore, ci dona il suo punto di vista su molti dei più significativi eventi accaduti in America Latina dalla seconda metà del Novecento in avanti, sulle loro radici storiche, sui loro lasciti - spesso tragici -, e sui personaggi talvolta bizzarri che ne sono stati protagonisti. Ma anche, su come questo caos sia stato accompagnato da uno straordinario fiorire di artisti ineguagliabili. Sciabole e Utopie è un monumento all'America Latina e alla sua complessità eretto da un intellettuale liberale testimone dei regimi autoritari che l'hanno martoriata. Questo testo rappresenta dunque una guida per chi voglia comprendere l'unicità spesso violenta di quella regione del mondo attraverso il pensiero di uno dei suoi più grandi scrittori. Introduzione di Alberto Mingardi. -
Football. Trattato sulla libertà del calcio
È stato Jean Paul Sartre a scrivere: «Il calcio è la metafora della vita». Questo luogo comune va capovolto: «La vita è la metafora del calcio.» In football si mette a tema questo ""capovolgimento"""" e, con Johan Cruijff, si mostra che le regole del calcio sono due: controllo & abbandono del pallone. Il calciatore può giocare a calcio perché non è il padrone assoluto del gioco. La vita funziona allo stesso modo: l'uomo può vivere la libertà perché non è il padrone assoluto della vita. Il calcio è troppo importante per lasciarlo ai giocatori, ai presidenti, ai giornalisti e agli intellettuali. Non a caso nel Novecento il calcio ha sconfitto i totalitarismi di Hitler e di Stalin. Così """"Football"""" è un testo ricco di storie vere: il calciatore che fermò Hitler, l'ebreo che con il Grande Bologna inventò il calcio moderno, il centravanti che giocava contemporaneamente in due squadre e la leggenda del centrobecco. Per finire con la famigerata Var, illusione diabolica che affonda le radici nel risentimento giustizialista anti-juventino. Ne nasce un trattato sulla libertà in cui il calcio è il modello cognitivo del controllo & abbandono che sostituisce quello deleterio del """"sistema di sicurezza"""" della storia del pensiero occidentale."" -
Per una nuova Costituente. Liberare i territori. Rivitalizzare le comunità
Dopo la crisi generata dalla pandemia, l'Italia non potrà più essere la stessa. Il virus ha colpito una società già estremamente fragile, da tempo ormai disgregata, gravata da un carico fiscale insostenibile e appesantita da un'esposizione debitoria che ha ipotecato in buona parte l'avvenire delle prossime generazioni. In tale frangente, per pensare al futuro, è necessario avviare una nuova fase costituente. Se dopo la fine della Seconda guerra mondiale gli italiani iniziarono a ricostruire la società ponendo le basi delle istituzioni repubblicane, ora è necessario prendere una direzione diversa per non ripetere gli errori del passato. Perciò vanno messi al centro i territori, così che il dibattito sulle nuove regole veda protagoniste le comunità: spetta alle delegazioni regionali elaborare e discutere una Carta che dovrà diventare la Costituzione dei soli territori che l'avranno approvata, senza sacrificare i diritti e gli interessi degli altri. A ogni area del Paese, con la propria specificità, devono essere riconosciute quelle libertà locali che l'Italia unita, nel corso della sua lunga storia unitaria, ha sempre calpestato: solo così, liberando i territori, si potranno rivitalizzare le nostre comunità. Introduzione Luigi Marco Bassani. -
L' evoluzione di tutte le cose. Come piccoli cambiamenti trasformano il nostro mondo
La società umana evolve. Il cambiamento nella morale, nella tecnologia, nel linguaggio è graduale, inesorabile e spontaneo. Non viene pilotato dall'esterno, non ha uno scopo specifico proprio, avviene per tentativi ed errori: è una forma di selezione naturale. Gran parte del nostro mondo è il risultato dell'azione umana, non di un qualche disegno calato dall'alto: esso emerge dalla libera interazione di milioni di persone, non dalla pianificazione di pochi. In un ampio excursus tra scienza, economia, storia, politica e filosofia, Matt Ridley demolisce le convinzioni ormai radicate che i grandi eventi e le linee di tendenza seguite dalle nostre società siano determinati da coloro che stanno più in alto: nei governi, nella finanza, nelle università, nelle religioni organizzate. Al contrario, tutti i nostri traguardi più importanti si sono sviluppati dal basso. Un testo ambizioso, ricco di rimandi scientifici e letterari, che ci invita a guardare con occhi nuovi il mondo e il suo funzionamento. -
Il viaggio e l'ardimento
Nove avventure di viaggio tra fughe, esili e peregrinazioni i cui protagonisti, emblemi della diaspora ebraica, trovarono nelle Marche un approdo sicuro o un'inquieta sosta. Nove racconti brevi, ferocemente reali, fondono disperazione e speranza, fedeltà e dissimulazione. Il medico rinascimentale in fuga, gli stampatori Soncino, i rabbini erranti verso la Terra di Israele, il mistico eretico sono personaggi d'eccezione, talora di vera grandezza, eppur non così infrequenti da non poterli incontrare nei pressi del porto di Ancona o costeggiando le pendici dei Sibillini alla volta dell'Urbe. Odissea e anabasi s'incontrano per restituire al lettore l'epopea della diaspora, tra rotte marittime e cammini appenninici. Sono storie italiane e mediterranee, fatte di muri, porti e confini. -
Knock o il trionfo della medicina
Messa in scena per la prima volta nel 1923 da Louis Jouvet, dopo innumerevoli allestimenti, versioni cinematografiche e radiofoniche, questa divertente pièce continua a sedurre lettori e pubblico. La sua felice levità di ritmo e di scrittura non le impedisce di mettere a segno una bruciante satira sulla permeabilità dei nostri animi alle superstizioni: di ogni genere. «La trama, in fondo, è semplice. Il dottor Parpalaid cede al collega Knock la sua condotta. Un lavoro di tutto riposo (o forse addirittura una fregatura), visto che nessuno ricorre al medico, e i pochi che lo fanno vengono rispediti al mittente con generici consigli. Nel giro di tre mesi Parpalaid, tornato al paese, troverà l'albergo trasformato in una sorta di hotel della salute, i villici totalmente ospedalizzati e soprattutto felici e contenti di esserlo. Cosa era successo in sua assenza? Knock aveva lavorato di fino... Si tratta di convincere i poveri di spirito di essere malati per poi esprimere il bisogno di essere curati.» (dall'introduzione di Max Bruschi) -
Antonio e la lucertola. Dal paradigma imputatocentrico al paradigma offesocentrico
L'incontro occasionale con un detenuto di lungo corso offre a un magistrato l'occasione di passare da considerazioni generali sul sistema carcerario a osservazioni declinate su casi concreti. Punto focale dello scritto è la necessità di approfondire la logica che informa, tuttora, tanto l'impianto sanzionatorio quanto l'interpretazione e l'applicazione delle norme penali. Al paradigma imputatocentrico viene contrapposto, in coerenza col diritto penale del fatto e dell'offesa previsto dalla Costituzione, il paradigma offesocentrico. Tale rotazione prospettica apporterebbe importanti benefici, utili sia a chiarire la ragion d'essere e il limite teorico-pratico generale della penalità, in un sistema liberal-democratico, sia a interpretare in concreto le sue norme, sia infine a individuare le sanzioni più appropriate ed efficaci. Silvia Cecchi intende richiamare l'attenzione su temi usciti già da qualche anno fuori dalla ristretta cerchia di studiosi e magistrati, offrendo questo ""nuovo"""" paradigma interpretativo alla trattazione dei problemi più delicati della penalità contemporanea. Postfazione di Rosario Salomone."" -
Eccetera. Una commedia profetica
Eccetera (titolo originale What Not) uscì nelle librerie inglesi nel 1918. Ritirato immediatamente a causa di alcuni passaggi potenzialmente sovversivi, ricomparve, in sordina, nel 1919, pochi mesi prima della pubblicazione del primo successo commerciale dell’autrice, e venne quindi ignorato dai più. Al fine di prevenire la nascita di cittadini idioti, capaci di scatenare un’altra guerra mondiale, in una Londra ancora sbalestrata e dolorante, la Legge per il Progresso Mentale obbliga la popolazione a essere classificata in base all’intelligenza. I più stupidi vengono dissuasi a sposarsi e a prolificare. Kitty Grammont, funzionaria pubblica del Ministero del Cervello e donna molto intelligente, si trova a scontrarsi con le conseguenze reali di un governo disumanamente ideologico che agisce all’insegna del miglioramento dell’umanità. What Not è un romanzo distopico in forma di commedia, una denuncia contro il controllo sociale e la manipolazione dei media. Oltre a precedere di decenni best seller quali Brave New World e più tardi 1984, è ormai certo che li abbia influenzati e ispirati. -
Dichiarazione dei Diritti e dei Doveri dell'Uomo e del Cittadino (1795)
Se la Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino del 1789 è, secondo i francesi, “il dono più prezioso che la Francia ha fatto all’umanità”, la Dichiarazione dei diritti e dei doveri dell’uomo e del cittadino del 1795 non potrà mai meritare una definizione così calorosa. Certo, è meno universalistica, ha un tono più colloquiale, ma contiene tutto l’essenziale e attenua di molto il legicentrismo della dichiarazione di sei anni prima. Per aiutare il lettore a comprenderne la genesi e il significato, il curatore si riporta necessariamente al contesto generale di quel momento storico, facendo anche riferimento alle principali correnti storiografiche che lo hanno interpretato, e che vedevano il termidoro e poi il direttorio come un trascurabile momento di passaggio, una sorta di meschina e inevitabile preparazione dell’età napoleonica. Invece, questa Dichiarazione resta un documento storico importante, una tappa significativa nella vicenda della deliberazione dei diritti dell’uomo, in una fase che si può intendere anzitutto come un difficile tentativo di uscire dal Terrore. -
Senecione. Forze e debolezze della filosofia
A Milano, durante una passeggiata, e poi in pizzeria, un uomo anziano e colto, Senecione, sollecitato da un suo amico e dalla giovane figlia di lui, riflette sulla filosofia, sulle sue forze e debolezze. Sossio Giametta, in un dialogo dal sapore platonico ambientato ai nostri giorni, con tono leggero e allo stesso tempo rigoroso, mette in evidenza l'importanza della filosofia per capire ciò che succede attorno a noi. -
Peisithanatos. Trattato della buona estinzione
Il Peisithanatos s'innesta con stile novo-classico nella storia di pessimismo e nichilismo. Concepito prima della pandemia, ne trae l'ultimo conforto. Ora è lecito dire che la scienza non sa, l'economia non salva, l'infosfera non informa; che le nazioni, affratellate a parole, permangono in una guerra silente; che lo Stato, nel nome ipocrita della sopravvivenza collettiva, legifera il sacrificio dei singoli; che il prossimo è bava agli angoli della bocca d'un arruffapopolo; che il futuro è fosco e il buon Dio o non esiste o è pessimo. Occorre prendere atto una volta per sempre che l'uomo non ha compiuto alcun passo etico dagli ominidi suoi avi, è un catastrofico flop. Sarebbe dunque meglio per lui - meno importuno - finire presto assieme alla vita, la nostra gran burattinaia: intombarli ben bene qui sulla Terra, anziché desiderare un Cosmo di suprema perfezione abiotica. -
Virilità
Questo libro di Harvey C. Mansfield è già un classico e, allo stesso tempo, un testo da mettere all'indice. L'Autore, celebre professore di filosofia politica dell'Università di Harvard, avverte la necessità di tessere le lodi di una delle virtù più bistrattate della contemporaneità: la virilità. Passando in rassegna l'intera cultura occidentale dalle sue radici nella Grecia classica fino ai nostri giorni, e chiamandola a testimone della sua tesi, pone in luce la grandezza di questa virtù niente affatto machista ma, al contrario, ricca di nobiltà e di apertura all'altro, di spirito di sacrificio e nobile grandezza. Superando categorie escludenti come il sessismo, Mansfield si contrappone allo scientismo spesso troppo limitante della psicologia sociale e della biologia evoluzionistica. In un mondo che tende a farsi grossolanamente egalitarista, tendendo non alla parità ma a una generale indistinzione, ""Virilità"""" si pone come un solido argine culturale con cui è necessario confrontarsi."" -
Primavera
James ha vissuto da protagonista i primi anni Duemila grazie a una startup d'istantaneo successo che, dopo averlo reso milionario per un breve periodo, altrettanto rapidamente è andata in fumo con la bolla dot.com, e ora vive passando da un lavoro all'altro. Katherine dopo la laurea e un lavoro nell'editoria fa la receptionist in un grande albergo di lusso sognando un giorno di poterne aprire uno tutto suo in un luogo esotico. James e Katherine, ancora giovani ma con buona parte delle loro speranze già alle spalle, si incontrano in una Londra livida e invernale. Con un linguaggio crudo che è la cifra distintiva dell'autore, Szalay racconta la vicenda di due persone che nella loro malinconica complessità si fanno specchio di un'intera generazione in cui ogni rapporto appare effimero. -
Un altro Menger. Scritti polemici
Il volume Un altro Menger, celebrando il centenario della scomparsa del grande economista, offre una selezione dei suoi interventi pubblici che restituisce un’immagine per molti versi inedita del fondatore della Scuola austriaca. Carl Menger era tutt’altro che un “prudente conservatore”, come sosteneva Hayek, era piuttosto un liberale laico e riformista, attento alle questioni sociali ma privo di inclinazioni stataliste e, soprattutto, un appassionato educatore. La raccolta comprende recensioni delle opere dei principali esponenti della Scuola austriaca, scritti su questioni politiche, e un pamphlet redatto a quattro mani con il principe Rodolfo d’Austria. È arricchita inoltre da interviste e documenti pressoché ignorati dalla letteratura scientifica, e completata da un’appendice che riassume le tesi di un libro polemico contro le idee religiose di Menger composto nel 1908 dal gesuita Alois J. Peters, ora riscoperto da Raimondo Cubeddu.