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Bad bankers. Ediz. italiana
Un fatto di sangue scuote la tranquillità di una filiale di banca. Un solerte ispettore della Polizia di Stato e un direttore in perenne crisi di coscienza, cercano di individuare il colpevole tra la moltitudine di personaggi che incrociano la vita lavorativa e privata della vittima. In campo lungo, la vita del capoluogo della Marca. In primo piano, un tambureggiare di relazioni umane e professionali tra protagonisti verosimili e attuali. In mezzo, un mondo bancario raccontato alzando un lembo del tappeto sotto il quale vengono nascoste meschinità, ingiustizie, verità scomode e contraddizioni. L'autore, alla sua seconda esperienza, ci consegna un avvincente romanzo giallo e una vivida testimonianza delle banche venete il cui crollo ha colpito migliaia di ignari e incolpevoli risparmiatori. -
Mestre Venezia. Baci, abbracci, bisticci, tradimenti
L'isola delle statue, dove sarà mai? E Giulio Cesare, Attila, Marco Polo, due papi, re e governanti di ogni parte d'Europa, artisti di chiara fama come il Canaletto, Bernardo Bellotto, il Cima da Conegliano, Giacomo Casanova, Napoleone Bonaparte, Carlo Goldoni, Giuseppe Verdi e Giuseppe Garibaldi: cosa hanno mai avuto a che fare con Mestre? È quello che si scopre leggendo questi ventuno racconti che, spaziando dalla preistoria ad oggi, narrano dei tanti, costanti, immancabili intrecci che ci sono stati fra le due città che si affacciano al di qua ed al di là della laguna. Episodi curiosi e vicende parallele, storie per lo più leggere ma a volte anche serie e dai risvolti drammatici, che hanno costantemente ed alternativamente rafforzato o allentato i legami fra Mestre e Venezia. Per farci scoprire che quando le due città si amministravano ciascuna per conto proprio c'erano molto più baci e abbracci che bisticci e tradimenti. -
L' inferno di ponte di Nanto. Il dramma di Graziano Stacchio e Robertino Zancan
Le vite di Graziano Stacchio e Robertino Zancan, ed il loro drammatico racconto della sanguinosa rapina avvenuta alla gioielleria di Ponte di Nanto il 3 Febbraio 2015, un evento che ha cambiato profondamente le loro esistenze. -
La società dell'accoglienza-Welcoming society. Ediz. bilingue
Romano Toppan, esperto in Cross-cultural Management e in Politiche dell'Integrazione degli immigrati, introduce un approccio originale all'attuale fenomeno sociale dei flussi migratori e del dialogo interculturale. Il quadro logico adoperato in questo libro è quello proposto dal modello proposto da Hofstede nel valutare e giudicare le culture, secondo cinque dimensioni culturali connesse ai sistemi di valori: la minore e maggiore distanza dal potere, orientamento individualistico o collettivo, orientamento maschilistico o femminile (in altri termini quantità di vita o qualità di vita), riluttanza verso l'incertezza e il rischio, orientamento al breve o al lungo termine, che descrive l'orizzonte temporale o l'importanza attribuita al futuro rispetto al passato o al presente. Queste differenze culturali devono essere attentamente tenute in considerazione sia per le politiche dia integrazione degli immigrati che per fruttuose relazioni (per esempio le ""negoziazioni"""") con le """"altre"""" culture e nazioni."" -
Il Principe dei gondolieri-The Prince of gondolieri. Ediz. bilingue
Attraverso la storia di Mario detto ""il Principe"""" e Ninetta, lunga molti anni, si vede Venezia nella sua quotidianità e unicità: palazzi, camini, porte d'acqua, ponti, chiese gondole e vaporetti. Ha lo scopo di spiegare ai bambini le bellezze di Venezia e nel contempo dà un messaggio di speranza, cioè se si crede veramente in qualcosa lo si può realizzare. Età di lettura: da 6 anni."" -
Notte e nebbia
Notte e nebbia, dal tedesco Nacht und Nebel. Così erano classificati i prigionieri politici all'interno dei campi di concentramento nazisti. Portavano scritte sulla schiena, come un destino, due grandi ""N"""". La loro morte, ci ricorda infatti Boris Pahor nella postfazione, """"sarebbe stata un viaggio notturno nella nebbia, finito in fumo nei camini del forno crematorio"""". Erano """"i più disgraziati tra i disgraziati"""", condannati a un'eliminazione segreta. Jean Cayrol, scrive ancora Pahor, """"fu uno di questi disgraziati che riuscì a salvarsi"""". Nel 1946, reduce dall'esperienza concentrazionaria, compone la raccolta di poesie Poèmes de la nuit et du brouillard, che trova poi nel 1955 il suo prolungamento in forma narrativa nel testo che Cayrol scrive per il film di Alain Resnais Nuit et brouillard, non un semplice """"esempio sul quale meditare"""", ma, come suggerisce lo stesso Cayrol, """"un 'dispositivo d'allerta' contro tutte le notti e tutte le nebbie"""". Un appello rivolto a noi tutti che """"facciamo finta di credere che tutto questo appartenga a una sola epoca e a un solo paese, e non pensiamo a guardarci intorno e non sentiamo il grido senza fine""""."" -
Lasciatelo parlare
Lasciatelo parlare è il primo capitolo della trilogia Vivrò l'amore degli altri che Cayrol compose tra il 1946 e il 1950 dopo la sua esperienza di deportato nel campo di concentramento di Mauthausen. Si tratta, per dirla con Barthes, della storia ""non di un uomo o di un avvenimento, ma di una durata"""". Quella che segna il ritorno alla vita, la rinascita di chi, come Lazzaro, non è sopravvissuto alla morte, ma dalla morte è dovuto risorgere. Una lenta e progressiva gestazione, prima ancora che di un personaggio, di una umanità nuova, rinnovata. Il protagonista che Cayrol consegna al lettore è un personaggio allo stato nascente, collocato in una dimensione aurorale adamitica verrebbe da dire - della propria esistenza, uno spazio che è al di qua di ogni sociologia e di ogni psicologia. Colui che parla è infatti, come scrive Valeria Pompejano nella prefazione, """"un individuo estraneo a se stesso: uno straniero dell'esistenza, incerto lui stesso della propria esistenza"""". È un uomo ridotto a mera voce. Ed è solo attraverso la parola, l'unico strumento di cui dispone, che Lazzaro potrà ritornare alla vita. Lazzaro parla. Lasciatelo parlare."" -
I primi giorni
Ci eravamo congedati, nel precedente Lasciatelo parlare, da un uomo senza nome giunto, al termine del suo monologo, alle soglie della speranza, l'ingresso nella comunità degli altri uomini. Ne I primi giorni ritroviamo un individuo (Armand) uscito oramai dalle secche dell'anonimato, alle prese con il proprio apprendistato alla socialità. Non ci sono più gli oggetti-rifugio, adesso è il corpo a imporsi, ancora impacciato e incerto, un corpo che si apre al rischio di un incontro, di una relazione. Quello che si profila in questo secondo capitolo della trilogia Vivrò l'amore degli altri è, come scrive Valeria Pompejano, ""il lento processo di accostamento alla trama sentimentale dell'esistenza, conquistata per gradi, dapprima attraverso lo spettacolo dell'amore degli altri, fino ad approdare alla presa di coscienza della propria personale capacità emotiva"""". Sarà infatti solo attraverso l'amore di una coppia (Albert e Lucette), un amore vissuto per procura, in modo parassitario, e nel quale si insinuerà a poco a poco il sentimento della gelosia, che Armand muoverà i primi passi verso un'educazione sentimentale, un apprendistato ad amare che, per Cayrol, """"altro non è che vivere""""."" -
Lazzaro tra noi
"Lazzaro tra noi"""" riunisce due testi originariamente apparsi su rivista: il primo è il tentativo di dare corpo a una tassonomia dei sogni concentrazionari; il secondo racconta la genesi di una nuova forma romanzesca (Cayrol la definisce lazzariana) che dovrebbe incaricarsi di restituire le sensazioni del ritorno alla vita di quegli uomini che hanno conosciuto la tragedia dei campi. È un'opera il cui linguaggio attraversa ripetutamente i confini del saggio e del romanzo, scivolando ora in una digressione narrativa per poi riemergere in riflessioni il cui afflato filosofico, per non dire teologico, appare in tutta la sua evidenza. Una sequela di incubi notturni, il disegno di una letteratura in gestazione, in cui ci sono gli stessi motivi, gli stessi stili che ritroviamo anche nelle opere dichiaratamente narrative di Cayrol. Il libro ospita anche, quasi in forma di appendice, l'articolo Testimonianza e letteratura nel quale un insolitamente corrosivo Cayrol prende in esame quel filone letterario che, riducendo i campi a materia da romanzo, ne ha disinnescato lo scandalo, facendo di quell'esperienza «intrasmissibile, solitaria, instabile» qualcosa semplicemente alla portata di chiunque." -
Ida o il delirio
Ida è morta. Una vecchia domestica al servizio di Madame Besson. Figura discreta e ammaccata dall'età. Serva taciturna e tuttofare. Un coeur simple. La sua vita si riduceva al suo lavoro. Amava i fiori che regolarmente annaffiava la sera. Diceva enigmaticamente di essere «un uccello notturno» (Ida-Loulou?). Ida è stata investita da un camion e scaraventata a otto o nove metri di distanza dal punto d'impatto. Incidente? Crimine? Suicidio? Bessette ci tiene a precisare che questo libro «non è assolutamente un romanzo poliziesco». Si tratta infatti del «romanzo-problema Ida». Chi era veramente Ida? Perché passava tutto il tempo a fissare i suoi grandi piedi, invece di prestare attenzione al mondo che la circondava? «Ida non camminava come noi»: questo forse il suo problema, il «Problema-Ida». Il suo delirio, che l'ha portata - etimologicamente - a errare fuori dal tracciato, dalle strisce, finendo scaraventata fuori strada. D'altra parte, come dice Bessette, è dall'errore «che nasce il romanzo». -
Muga-muchu
Muga-muchu significa ""senza coscienza"""", ovvero """"privi di sé, in balia del vuoto, persi nell'estasi di un annientamento in cui svanisce ogni certezza di essere ancora qualcuno"""". È questa - prosegue Forest - """"l'espressione che usarono quasi tutti i superstiti per indicare lo stato di prostrazione e la totale perdita di riferimenti cui li aveva ridotti la catastrofe nucleare"""". Sotto questo titolo sono qui raccolti i due testi che Forest ha dedicato alle due bombe atomiche sganciate durante il secondo conflitto mondiale sul Giappone. Il primo - il radiodramma 43 secondi (ovvero il tempo che impiegò l'ordigno nucleare a raggiungere il suolo) - restituisce al lettore gli attimi che precedettero l'esplosione della bomba su Hiroshima. Ad alternarsi, quasi in un dialogo immaginario, sono le voci del pilota americano al comando del terzo aereo del convoglio e quella di una giovane e ignara donna giapponese che abita nei dintorni della città che a breve verrà colpita. Il secondo invece - Storia del fotografo Y?suke Yamahata - narra l'esperienza dell'uomo che, con la sua Leica di ordinanza, fu il primo a fornire testimonianza fotografica delle vittime e della distruzione a Nagasaki."" -
Sarajevo
Sarajevo è un radiodramma scritto da Blaise Cendrars per la radiotelevisione francese. Il racconto ruota attorno all'attentato del 28 giugno 1914, in cui persero la vita l'arciduca Francesco Ferdinando e sua moglie. L'evento viene messo in scena, in un gioco di flash-back e dissolvenze narrative, da alcuni improbabili avventori di una vineria nella Sarajevo degli anni '50, dov'è in corso un improvvisato processo alla Storia. Come in un girotondo folle e insensato, Cendrars avvicenda sul palcoscenico una pletora di figure secondarie - di comparse -, il cui carattere quasi caricaturale, di inetti in costante balìa delle giravolte del caso (o è il destino?), rende palese la (comica) sproporzione tra essi e ciò che nei quarant'anni intercorsi tra l'attentato e il «processo» è accaduto (a tacer d'altro, le due guerre mondiali). Sarajevo è dunque un dramma che vira al grottesco. Come se la Storia non fosse altro che una farsa priva di spazi di redenzione, o di catarsi. -
Pellediluna. Una fiaba di Ariel. Ediz. illustrata
Potrà l'amore universale della nostra coraggiosa Pellediluna, venuta dal Pianeta Ting il pianeta dai 2 soli, risvegliare il cuore assopito degli abitanti della Terra e sconfiggere le forze oscure del male? Pellediluna, la Fiaba di Ariel, adatta ai bambini dai 3 ai 128 anni, saprà scaldarti il cuore, portandoti in un viaggio magico alla scoperta del meraviglioso mondo di Ting. Età di lettura: da 3 anni. -
Evoluzioni cosmiche. L'universo respira nell'uomo
Un viaggio, un mezzo di conoscenza e amore per l’armonia dell’universo, attraverso approfondite analisi astrologiche in funzione di astronomia, geometria, numerologia, in accordo con colori, vibrazioni e musica. «La pausa è una finestra oltre il tempo e lo spazio, un frammento di eternità che ci permette di essere sintonizzati sull’infinito e ricevere delle verità universali...». -
Il risveglio. Storia di animali, persone e sogni. Ediz. illustrata
Età di lettura: da 4 anni. -
La cucina delle fate. Ricette e consigli pratici di fata
"La cucina delle fate è un libro che nasce dall'amore per la natura, dalla magia connessa alle cose semplici. Magia da cui ogni cosa può nascere ed evolvere. Eriche Alchimilla e Ariel sono due donne, due amiche, due Fate, affascinate dal mondo, dalla natura e dagli esseri elementali. Con questo libro ci fanno dono di emozioni, racconti, ricette di cucina e pozioni di Fata dedicate alla bellezza. Ci insegnano a coltivare la salute, il sorriso, il relax e a godere dei cibi naturali. Soprattutto ci indicano una via, quella del cuore, che ascolta e che sa collaborare con il mondo circostante, con gioia e rispetto, nella ricerca della scintilla magica e arcana che le donne di tutta la terra, da sempre, conservano dentro di loro.""""" -
Angeli
Gli angeli accompagnano la nostra vita e ne fanno parte. Sono Esseri di Luce, che ci stanno accanto e ci aiutano a ritrovare noi stessi, chi veramente siamo, la nostra luce, la nostra sorgente e ci fanno comprendere il nostro scopo su questa terra. Parlano con noi, attraverso la nostra voce interiore, la nostra parte saggia. Si mostrano a noi attraverso segnali visibili o più nascosti. Credere negli angeli è anche sapere che, se glielo chiediamo, loro possono aiutarci, perché, per legge divina, non possono intervenire senza il nostro permesso o richiesta esplicita. Questo libro nasce da un'intuizione, da un'indicazione ricevuta e spero che possa aiutare le persone a trovare il proprio cammino ed essere uno spunto per quanti hanno il desiderio di cambiare loro stessi e la loro vita. -
C'è posta per noi... dal cielo
Il miracolo dell'amore tra una madre e un figlio, che scioglie dubbi e paure e apre un ponte tra due dimensioni. Un esempio per tutti di come si possa trasformare il dolore per la perdita di una persona cara, nel fiore della rinascita. Una nuova vita pronta a svelarsi a chi, alzando gli occhi dalla terra al cielo, s'interroga, non accontentandosi del fattore esistenziale che ci vede nascere, vivere e morire. Non ci sono certezze in questo cammino e, come disse F. Bacone: ""Se un uomo parte con delle certezze, finirà con dei dubbi; ma se si accontenta di iniziare con qualche dubbio, arriverà alla fine a qualche certezza"""". La porta dell'infinito passa attraverso il cuore e, se non si rimane accecati da tanta bellezza, si potrà scorgere il bagliore dello spirito e la grazia di quel mondo."" -
Libertà. Poesie d'amore
Libertà... la parola più bella che esista su questa terra. In essa sono contenuti i significati più profondi dell'amore e della speranza. A volte l'amore, quello vero, porta a fare scelte controcorrente: il coraggio di lottare contro tutto e contro tutti, questa è la vera libertà! Scrivere per non dimenticare... così ho trovato la mia libertà... Maria Teresa. -
Ti stavo aspettando
L'alba porta con sé una promessa... ""Ti stavo aspettando"""" è la drammatica storia di un amore impossibile: quello tra un ragazzo normale e una ragazza down. Il mondo è oppresso dai pregiudizi e dalla paura, ma qualcuno ha deciso che l'amore può operare il cambiamento. Ci sono anime che assumono su di sé grandi responsabilità, nascono con la missione di fare da guida, di aiutare le persone a crescere. È il caso di Laura, una ragazza afflitta dalla Sindrome di Down, che assieme ad Amedeo, un altro bambino down, aiuterà Simone, i suoi genitori, la comunità in cui vive e la società stessa a superare i pregiudizi, l'ottusità e la paura: l'opposto dell'amore...""