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Capitelli e immagini sacre nella devozione popolare di Verona. Guida storico-artistico-religiosa
"Capitelli"""": parola che capta l'attenzione immediata dei devoti ed anche di non credenti, a motivo del suo caratteristico """"messaggio"""" religioso o artistico. Il volume si prefigge di evidenziare i """"manufatti religiosi"""" (capitelli, edicole votive, nicchie, affreschi, """"pitture murali staccate"""", statue, mosaici, croci, basso/altorilievi, ceramiche, mattonelle) presenti lungo le vie del solo territorio del """"Vicariato foraneo di Verona Centro"""". Nel contempo il volume fa conoscere, apprezzare e valorizzare il patrimonio storico, artistico e religioso, che segna il territorio cittadino, dal punto di vista sia civile che ecclesiale. Il censimento e il volume fotografano la situazione su 493 """"immagini sacre"""" al 30 settembre 2013. Questa è la prima pubblicazione monografica che offre al lettore e al turista una visione sistematica ed esauriente della triplice dimensione storico-artistico-religiosa dei manufatti." -
Il Verri. Vol. 62: Consiglia: Falco /Lumelli.
Rassegna di poesia e narrativa. -
Bubuluz
«Cominciando dal tuo accenno a una forma di postmoderno, devo dirti che non so davvero. Mia sorella ha detto che sono un dadaista; un altro amico mi ha parlato dei Found Poems. In realtà, all'inizio c'è stato l'incontro cori un paio di poesie che Toti Scialoja aveva ricavato dalla prosa di Leopardi e con gli Esercizi platonici di Pagliarani. Anni dopo (2003) ho lavorato su un poemetto di Volponi (Lettera 19): così mi è capitato di approfondire la storia di un modo di scrivere che Genette fa risalire a... Socrate! Vedi Versification, in Palimpsestes. Ma sono passati altri dieci anni prima che cominciassi a fare qualche tentativo mio, e quindi a montare alcuni dei miei ""ritagli"""" in collages (niente di nuovo, anche questi). In ogni caso, non si tratta che di prendere alla lettera Zanzotto: Ma che cos'è la poesia se non un insieme di echi, di voci che restano nell'aria, o in noi? E noi, quasi senza accorgercene, le ripetiamo. Ma ripetendole con la nostra voce, in qualche maniera le cambiamo.» (Rodolfo Zucco a Francesco Rognoni, aprile 2015)"" -
La sposa vestita
"A pranzo avanzato ero stanco di fotografare il vestito della sposa, impenetrabile. L'ho fotografata di spalle, per puro caso, mentre teneva la mano sinistra, adorna della fede nuziale, appoggiata sulla tovaglia, inerte, misteriosa, al punto da pensare che potevo toccarla, o addirittura, portarla via. Fu in quel momento che vidi il corpo della sposa muoversi sotto il vestito. Se l'avessi detto a Vale avrebbe fatto una risata da fare voltare tutti.""""" -
Infanta scienza
Libro di poesia. -
Working. Requiem per J.J.
"Un tempestar di corpi morti in trincea con tutti quei tedeschi addosso è la notte del 43 e là fuori c'è la guerra i cieli narrano la gloria del firmamento proclamano l'opera delle sue mani non è racconto non è linguaggio non è voce che possa essere intesa zang tumb tumb slam boom bomb tatatata splash warum warum frak ratata rat ta ratara tarata ssssst in trincea sotto il filo spinato il passato è un sistema retorico difficile uscirne pensava la ragazza dal buio della pagina""""." -
Bestie sulla scena
“Un libro di ritratti per una nuova zoologia, nuova e antica, e insieme una pagina di un nuovo libro di poesia”. In questi brevi racconti raccolti da Angela Passarello c’è la voglia di rintracciare la possibile ombra di un assurdo legame tra l’essere bestia e l’essere uomo. Le bestie che provengono dalla mitologica infanzia agrigentina sono immerse in una coralità confermata e sicura, mentre quelle odierne condividono con gli umani quella feroce desolazione che è la solitudine urbana. Già la distorsione dei nomi è allarmante: Il gufo meccanico, La mucca Nestlè, Il coniglio ariete, Scimmiette rigattiere, Un piccione clandestino. Una forza del tutto speciale è posseduta dai nomi siciliani come U’ cunppareddu. Nei disegni che accompagnano le prose non è presente la pur minima scivolata disneiana o di qualunque animalismo caramelloso. Gli animali sono fastidiosi insetti o bestie pericolose come Il mulo malo. -
Il sistema retorico
Alle prese con un'autobiografia che oscilla tra il romanzo di formazione e l'autofiction, il sistema retorico si fa struttura narrativa e scandisce la vita del giovane protagonista nella Milano del '68 e dei primi anni '7o. Sul modello de ""II sistema periodico"""" di Primo Levi, a ogni figura retorica (catacresi, similitudine, metafora, metonimia, ecc.) corrisponde un capitolo della storia del protagonista, alter ego dell'autore, alle prese con la rivoluzione sessuale, la musica rock, il movimento degli studenti e l'apprendistato poetico. Le prime esperienze lavorative lo vedono posare come modello all'Accademia di Brera, flirtare come supplente con le studentesse dei licei milanesi e infine lavorare come copy nelle grandi agenzie pubblicitarie di Milano. Erano gli anni settanta, dove tutti volevano essere creativi per cambiare il mondo e condividere il sogno pubblicitario, di realizzare il migliore dei mondi possibili."" -
Il Verri (2018). Vol. 68: Linee di montaggio.
La rivista ""il verri"""" è stata fondata nel 1956 da Luciano Anceschi. In un paese che ancora risentiva il pesante arretramento causato dalla cultura fascista, l'intenzione era di diffondere le importanti novità che erano nel frattempo emerse a livello internazionale. Negli anni Sessanta e Settanta è stata la rivista della seconda avanguardia, legata ai Novissimi e al Gruppo 63. È sempre uscita ininterrottamente e puntualmente, cambiando diversi editori e qualche volta autogestita."" -
L' esplosione. Nuova ediz.
L'ultima creazione poetica di Nanni Balestrini è un lungo poema in sei parti dove si intrecciano fatti fondamentali della nostra epoca, suggestioni scaturite dalla scoperta delle figure di animali dalla preistoria (Altamira) e rivelazioni sulla propria tecnica di scrittura. Il montaggio di frammenti inteso come fonte inesauribile di risorse, entusiasmi, nuove visioni e intuizioni del futuro. Il poema è accompagnato da sette composizioni visive a colori che hanno come base fotografie scattate dallo stesso Balestrini e sottoposte a una rapida rielaborazione: coriandoli di letterine sulla vita quotidiana della strada. Con sette illustrazioni inedite dell'autore. Postfazioni di Paolo Fabbri, Milli Graffi e Cecilia Bello Minciacchi. -
Il Verri (2019). Vol. 69: «Che cosa mi aspetto dalla critica».
La rivista ""il verri"""" è stata fondata nel 1956 da Luciano Anceschi. In un paese che ancora risentiva il pesante arretramento causato dalla cultura fascista, l'intenzione era di diffondere le importanti novità che erano nel frattempo emerse a livello internazionale. Negli anni Sessanta e Settanta è stata la rivista della seconda avanguardia, legata ai Novissimi e al Gruppo 63. È sempre uscita ininterrottamente e puntualmente, cambiando diversi editori e qualche volta autogestita."" -
Il miglioramento della mitteleuropa. Ediz. integrale
«Il romanzo principale dell'avanguardia viennese del dopoguerra», «il romanzo di formazione della seconda metà del secolo», «sicuramente fra le due dozzine di libri più importanti in lingua tedesca dal 1945», «un monumentale panottico... una partitura di strategie, trappole, insinuazioni sovversive ... un libro barbaro... dalla costruzione vertiginosa». Canonizzato dalla critica, livre de chevet di scrittori di punta, modello permanente di opera ribelle e autonoma, il miglioramento della mitteleuropa, romanzo è un libro più celebrato che compreso. Uscito a partire dal 1965 sulla rivista ""manuskripte"""" e poi in volume nel 1969, il miglioramento è rimasto finora sconosciuto al pubblico non germanofono per le difficoltà che presentava la sua traduzione. Autore di questo testo provocatorio e complesso era un giovane che si definiva «studente di una nuova anarchia», impiegato alla Austro Olivetti come esperto di cibernetica e già enfant terrible della cerchia di poeti sperimentali nota come """"gruppo di Vienna"""". Nel suo """", romanzo"""" si avvicendano le scritture più diverse, dal montaggio al frammento filosofico, dal segmento narrativo al saggio, dalla pièce teatrale alla metafinzione scientifica, dalla scrittura automatica alla parodia di diario. Attraverso questa indeterminatezza espressiva Wiener cerca uno spiraglio di libertà mentre si interroga ostinatamente sui limiti della coscienza. Partendo da una critica radicale al linguaggio e da un confronto con Wittgenstein, il romanzo alterna spericolati tentativi di volo (straniamento, decomposizione della realtà) alla polemica «contro un mondo per lo più compiuto, armonioso, unanime, come quello che ci viene sbattuto in faccia ad ogni istante», per concludere con una clamorosa prefigurazione dell'odierna realtà virtuale. Il testo è accompagnato da un saggio del traduttore e da un ricco commento."" -
Il Verri (2020). Vol. 72: poesia fa male, La.
La rivista ""il verri"""" è stata fondata nel 1956 da Luciano Anceschi. In un paese che ancora risentiva il pesante arretramento causato dalla cultura fascista, l'intenzione era di diffondere le importanti novità che erano nel frattempo emerse a livello internazionale. Negli anni Sessanta e Settanta è stata la rivista della seconda avanguardia, legata ai Novissimi e al Gruppo 63. È sempre uscita ininterrottamente e puntualmente, cambiando diversi editori e qualche volta autogestita."" -
Figure del tempo sospeso
Su un passo costante di sette-dieci righe di poesia in prosa per ogni pagina, Luisi propone brevi micro-racconti che mettono a fuoco incontri, voci e protagonisti, appartenenti prevalentemente alla cerchia delle classi medio basse della società: contadini, operai, impiegati. Sono figure che lasciano trasparire il contributo di esperienza che hanno lasciato nella memoria di chi scrive. I luoghi si indovinano diversi, dal paesino della Basilicata (Tricarico) dove è nato Luisi, alla grande città del nord (Milano) dove è stato portato da bambino, ai vari incontri che non sempre lasciano trasparire la definizione geografica esatta. Il tempo sospeso è quello che, senza nessuna intenzione realistica o di epopea, delinea passo passo, una pagina alla volta, un viaggio interiore che forse persino l'autore alla fine si è accorto essere un percorso. -
Tomás Maldonado. Intellettuale politecnico
Tomás Maldonado è molto più che solamente un filosofo della tecnica o un critico della tecnologia. Il suo discorso attraversa il dibattito semiotico e la riflessione culturologica a partire dal contenzioso con Umberto Eco. Affronta la questione ambientale e la teoria della rappresentazione, focalizza l'attenzione sul corpo protetico e tecnologico. E infine, nello scenario dell'universalizzazione dell'informatica indaga il rapporto fra realtà e virtualità per passare alla riconsiderazione del concetto di memoria. Questo libro percorre in modo inclusivo tutti gli aspetti del lavoro di Tomás Maldonado proponendo un'immagine coerente e polifonica di una ricerca fondata sulla convinzione di una forte tecnicità della dimensione intellettuale: il formarsi del sapere, il manifestarlo e il trasmetterlo, l'apprenderlo e l'insegnarlo sono il risultato di procedure, tecniche e tecnologie sottoposte a una continua rielaborazione e validazione. Non manca il ricordo della persona: Maldonado è un maestro della narrazione orale e di un'aneddotica fantasiosa e talvolta fulminante, un narratore che sente la propria vita come un'avventura e la vede come l'inanellarsi di un'infinità di incontri. -
Conceptual writing. Percorsi nella scrittura concettuale contemporanea
Reframing, Uncreativity, Unoriginality sono alcune delle modalità compositive che caratterizzano la conceptual writing, un movimento di poeti, artisti e scrittori sperimentali attivi in particolare nel mondo anglosassone, e in grado di dialogare con sistemi solo apparentemente lontani da quello più strettamente letterario. Anziché proporre delle definizioni, questo libro segue l'andamento dei fenomeni associati alla scrittura concettuale contemporanea e alle sue interazioni con altri modelli espressivi: dai debiti verso le sperimentazioni della scrittura di ricerca e della poesia concreta fino alle relazioni con l'arte concettuale della seconda metà del Novecento. Cinque conversazioni con alcuni tra i principali protagonisti e teorici della conceptual writing, Kenneth Goldsmith, Craig Dworkin, Nick Thurston, Christian Bök, Derek Beaulieu chiudono il volume affrontando la sfida lanciata dalle diverse logiche che regolano il sistema di testualità diffuso oggi attraverso i social networks e dalle nuove forme mediali. -
Chiaroscuro
Un'antologia che ospita una rigorosa selezione delle poesie più intense e rappresentative di un lungo percorso sulla strada della poesia. Savi è un poeta che può stupire il lettore italiano per la sua aderenza e partecipazione non solo alla letteratura italiana ma anche alla letteratura di lingua farsi, del lontano Iran e Medio Oriente. Se fosse un critico, avremmo un caso di letteratura comparata. Come poeta, vediamo scorrere i passi di una convivenza inaspettata e gradita, le due sensibilità si sfiorano, si interrogano, si allontanano e si avvicinano. Molto curiose e illuminanti sono le note che spiegano aprendo spiragli su un mondo diverso. -
Organsa
Un romanzo su un piccolo paese della Bassa poco fuori Parma. Un romanzo sul dopoguerra, saldamente centrato fra gli anni Cinquanta e Sessanta, su un'Italia dove accanto alle spinte verso cambiamenti radicali sopravvivono sentimenti e gerarchie cupamente egocentriche e odiosamente oppressive. Sfruttatori e sfruttati convivono nella stessa famiglia e chi si sfianca di fatica guadagna una miseria pur essendo nella graduatoria della parentela figlia di quei genitori che sono gli sfruttatori. Lo sguardo che narra, e che impara via via a riconoscere e a misurare la qualità e la quantità delle emozioni e delle aspirazioni in gioco, è quello implacabile di una bambina fra i sei e i dodici anni che tutto annota e soprattutto controlla filtrando e passando al vaglio le prepotenze e gli assurdi cedimenti, che misura l'esattezza di quello che vede con l'esattezza di una dizione cristallina. Una dizione che sa rendere cristallino anche un dialetto ostico come il parmense e dintorni. La bambina è nell'ordine la terza generazione. Un'innocente va a frugare le profondità di un'avidità forse secolare, la scrittura che si vuole mantenere limpida mentre segna a dito la serie delle malvagità crea attese non prevedibili, e il noir aleggia sul romanzo come un incredibile interrogativo. Grande conferma dell'autenticità della visione infantile è l'episodio decisamente allarmane e che resta insoluto dell'abito color zabaione appeso alla corda nel cortile. -
Il Verri (2020). Vol. 73: «Expanded Pagliarani».
La rivista ""il verri"""" è stata fondata nel 1956 da Luciano Anceschi. In un paese che ancora risentiva il pesante arretramento causato dalla cultura fascista, l'intenzione era di diffondere le importanti novità che erano nel frattempo emerse a livello internazionale. Negli anni Sessanta e Settanta è stata la rivista della seconda avanguardia, legata ai Novissimi e al Gruppo 63. È sempre uscita ininterrottamente e puntualmente, cambiando diversi editori e qualche volta autogestita."" -
Le poesie
Ecco un'altra delle figure capovolte e ricapovolte e riaperte e richiuse e spostate e sigillate e rivelate e nascoste di Angelo Lumelli. Il tutte le poesie che ogni poeta che si rispetti finalmente dà alle stampe come canonico atto finale di onorata carriera, Lumelli ce lo concede aggiungendo due importanti variazioni al canone: le dispone a ritroso, cominciando dai più recenti libri di poesia per finire in una rovesciata progressione con il primo libro in assoluto; sottopone tutte le poesie singolarmente e globalmente a una generosa generante e rigenerante riscrittura, a quell'atto dove il punto d'arrivo coincide con l'anticipazione, dove il non-ancora-chiaro mantiene il fascino di una particolare freschezza al finalmente-assodato. Un atto di sfida? Una provocazione?