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Poesie maledette
"La vera cosa strana qua è la nostra vita che a volte ci sorride, a volte frana.""""" -
Invisibile
In ognuno dei racconti che compongono questa trilogia si cela un piccolo mistero. Denominatore comune delle tre storie è infatti la presenza di un elemento nascosto, talora ambiguo, che ricopre un ruolo fondamentale nelle vite dei protagonisti. Il primo è il racconto della ricerca ostinata, da parte di un giovane impiegato, dell'autrice di un diario ritrovato per caso. Alle pagine di questo, riflesso dell'anima di chi le ha scritte, si alterna la narrazione della vicenda, con un epilogo non privo di sorprese (""invisibile... agli occhi""""). Al centro del secondo racconto è un vigile del fuoco, coinvolto suo malgrado in due omicidi; sospettato dalla polizia, avrà il non facile compito di fermare il serial killer, prima che colpisca ancora (""""invisibile... alla mente""""). La terza è forse la vicenda più intima, toccante, che affronta un tema ineludibile per ciascuno di noi, quello dell'ambivalenza dei sentimenti. È con il tarlo del dubbio e della disillusione che convive la protagonista, un'insegnante di storia che riuscirà a trovare, dentro di sé, il coraggio per affrontare la verità (""""invisibile... al cuore"""")."" -
Il settimo stratagemma
Seattle, Stati Uniti. La Rentax, potente industria farmaceutica, sta mettendo a punto un medicinale in grado di curare le malattie epatiche, ma la sperimentazione non procede come dovrebbe e il farmaco si rivela letale. Per evitare l'enorme scandalo che ne deriverebbe, la lobby che governa la multinazionale non esita ad eliminare fisicamente tutte le persone coinvolte nell'operazione; uno di loro, il professor John Derek, prima di morire riesce a spedire a suo fratello, che vive in Italia, una chiavetta con tutti i dati delle ricerche sul farmaco. In maniera rocambolesca, le informazioni finiscono nelle mani del protagonista, Marco Sellari, giovane manager di una azienda di Imola, suo malgrado nel posto sbagliato al momento sbagliato, e da questo momento la sua vita si trasformerà in una fuga continua, in vari paesi del mondo, inseguito dai sicari pagati dalla Rentax. -
Naufraganti
Un mare in tempesta e due onde, che si rincorrono e si alternano senza mai incontrarsi. Narrazione e riflessione. Tempi diversi, passato e presente. Un naufragio interiore scorre sempre accanto al vero e proprio disastro. E non lo abbandona mai. Agosto 1914. La struggente storia di una nave e dei suoi passeggeri, delle loro vite, di un inspiegabile naufragio. Poi le Note, compilate da una scrittrice che racconta di sé e del romanzo che sta scrivendo, Naufragi, spostano inaspettatamente il punto di vista e il tempo del racconto. Le storie dei naufragi e la loro disperazione si rispecchiano nella profonda e angosciosa analisi dei tempi moderni. Solo il mare lega i due ""naufragi"""", dolce culla di pensieri, navi, paure e uomini. Un libro forte, intimo, che tocca corde sensibili scuotendo l'animo e conducendo il lettore alla riflessione, sulla vita, sulla caducità dell'essere, sul tempo, sulle relazioni. E sulle emozioni."" -
Cinquantaseicozze
"Se vuoi un'acuta e attenta ricerca linguistico-espressiva sei servito, lettore. E se sai apprezzare ironia (e autoironia) sapientemente miscelata con profondità di riflessioni esistenziali, questa serie di testi poetici organizzati in cinquantasei tasselli briosamente adornati di originale cornice metaforico-culinaria fa per te. Non è poco quello che l'autore sa offrire: comincia con una grande ricchezza, non barocca grazie all'estrema lucidità messa in atto, di affermazioni inerenti a una """"scelta di campo"""" che ha un sapore montaliano, ma che lo sa oltrepassare inserendosi in una contemporaneità resa in tanti dei suoi paradossali, assurdi aspetti (nei quali ci si riconosce, senza vergogne, anzi, quasi esibendo i propri handicap, figli - o vittime che si ritrovano a sorridere con la bocca storta?). E poi: la volontà di comunicare. Con se stessi, prima di tutto. Ma non esclusivamente: siamo invitati al dialogo, alla riflessione condivisa e compartecipata; anche sull'uso della lingua, sulla scelta raffinata dei termini, aulici o gergali, rappresentativi di una realtà tangibile o metaforica; sulla particolare, ricercata musicalità e capacità evocativa, per non parlare della complessità delle strutture sintattiche... Sembra di interpretare la partitura di una ricca sinfonia, e non è impresa da poco né stendere tutto ciò, né accettare l'invito all'immersione, al confronto."""" Prefazione di Massimo Seriacopi." -
L' arte dell'incontro
Una serie di incontri, molto spesso immaginari e qualche volta reali, costellano la prima raccolta poetica di Fabiano Spessi. Giovani e ""diversamente giovani"""" pronti ad affrontare la vita adulta o un po' perplessi e riluttanti di fronte all'eventualità di crescere e prendersi le proprie responsabilità. Famiglie che cercano una casa in cui vivere, incorreggibili egocentrici, aspiranti scrittori, commesse al loro primo impiego, innamorati e incapaci d'affetto, senzatetto e ragazzi salvati dalla scrittura. Una galleria di personaggi e persone a cui fa da sfondo Milano, vista qui come una grande incubatrice di storie e promotrice di desideri d'ogni tipo: sentimentali, di cambiamento, d'Assoluto. Ritratti che ricordano i quadri di Edward Hopper, istantanee di vita quotidiana tese a mostrare un momento di passaggio, di riflessione su di sé e sul proprio posto nel mondo. Uno sguardo completamente immerso nel presente, la letteratura come strumento per indagare fra le pieghe della Realtà."" -
Come cinque stagioni
"Si svegliò con uno strano formicolio al braccio"""": lo stesso incipit per ciascuno di questi racconti e dodici """"microcosmi"""" che si aprono, dodici storie diverse in cui alcuni personaggi sono presenti più di una volta, passando attraverso alterne vicende e trasformandosi da secondari in protagonisti. Partendo dalla realtà quotidiana o comunque da situazioni apparentemente """"normali"""", la narrazione procede veloce verso esiti immancabilmente inaspettati, o insoliti, e anche nei racconti più """"drammatici"""" il profilo è quello della leggerezza e del gioco psicologico, più o meno velato. Sul filo del surreale e dell'ironia, Lunedei, qui alla sua prima prova narrativa, dimostra subito una (dissimulata) abilità di narratore, e con uno stile immediato ci invita alla riflessione e soprattutto a mettere in dubbio le cosiddette, spesso false, certezze della nostra vita." -
L' uomo delle statue
Per prima arriva una giraffa, bianca come la luna. Quindi un elefantino, sorridente e irresistibile. Poi ancora altre statue, sempre di notte, nello stesso giardino, come se piovessero dal cielo. Chi le consegna? E perché? Come mai la gente fa la coda per vederle? L'arrivo delle statue stravolge la routine di un piccolo paese di provincia, elevandolo agli onori della cronaca. Chi è il misterioso mandante? Le televisioni gli danno la caccia, i giornali offrono ricompense, tutti aspettano altre statue, come se non dovessero finire mai. Rimarranno delusi. Lo strano caso delle statue comparse dal nulla verrà (apparentemente) risolto, ma questa è solo la prima parte della storia, quella ufficiale, che ancora si può leggere su internet. Quando i riflettori si spegneranno, si scoprirà il vero insospettabile volto dell'uomo delle statue, quello che tutti ignorano - come si conviene ai supereroi. E forse non solo a loro, perché ""la verità giace sul fondo sabbioso, inattingibile, protetta da acque scure e calamari giganti, come il carico di antiche navi affondate dal destino in mari lontani e tempestosi"""". Filosofico e poetico insieme, enigmatico e a tratti surreale, il nuovo romanzo di Stefano Bernazzani, qui alla sua quarta prova narrativa."" -
Amnesia dei vivi
"È un'alternanza di dialogo e asserzione, di desiderio d'incontro e rivendicazione personale, di teatro e di raccolta riflessione questa opera di Serena Dibiase che - dopo il precedente """"Nelle vene"""" del 2010 - la vede transitare attraverso i territori della parola e della vita esposta. Annunciate da precise e puntuali amnesie - e chissà che non sia proprio questa la malattia, con rima involontaria, detta poesia - coppie di testi ci conducono verso il Respiro di chiusura - in realtà fra i primi testi di un progetto che strada facendo è andato organizzandosi e definendosi diversamente. Il tragitto che ne risulta si delinea dunque, programmaticamente, nella frizione fra simmetrie compositive e libertà formali, la materia autobiografica o ipoteticamente tale ha infatti bisogno di organizzarsi per potersi dire, di accettare la regola che le consenta di esistere e di coesistere con una ricca serie di suggestioni massimamente emotive - la Telefonata I e la Telefonata II ne sono un esempio di struggente ed esemplare chiarezza."""" (dalla prefazione di Giancarlo Sissa)" -
La felicità è facile
La felicità è facile. Perché sostenerlo se la realtà ci dice continuamente l'opposto? Diciannove racconti brevi o brevissimi, fugaci istantanee di un mondo dove, apparentemente, la felicità non esiste, esiste solo l'ironia delle cose che ci accadono: avvenimenti e circostanze spesso capaci di annientarci, talvolta di redimerci. In ""La felicità è facile"""" Massimiliano Nuzzolo racconta l'umano in tutte le sue sfaccettature, destando in noi le domande e le questioni più profonde. La sua forza sono i contrasti, gli ostacoli, i conflitti. Massimiliano Nuzzolo non provoca, non critica, non accusa, semplicemente racconta, semplicemente si diverte e cerca di far divertire anche noi. Quando ci mostra il male è per farci rimpiangere il bene, quando ci mostra la bellezza è per insegnarci a riconoscere ciò che bello non è, e a saperlo quindi evitare. I protagonisti di """"La felicità è facile"""" sembrano avere tutti un'unica certezza: sì, voi leggete e vi divertite, ma di fronte alle miserie dell'essere umano non c'è proprio niente da ridere."" -
Errori giovanili di Anselmo Secòs
Seguito ideale di ""Malattie infantili di Anselmo Secòs"""" (Bologna, 2011), questi """"Errori giovanili"""" rincorrono la vita del protagonista dai sedici ai quarant'anni, e se il primo libro aveva disegnato l'indole di un bambino strambo e di un adolescente inetto alla vita, il nuovo romanzo racconta la giovinezza di un uomo cui riesce impossibile adeguarsi ai tratti e alle abilità di un individuo del nostro tempo. """"Uomo senza qualità"""" o meglio """"senza le qualità degli altri"""" (gli """"adatti""""), Anselmo affronta gli studi, il lavoro, le relazioni umane riuscendo sempre a distinguersi per una sua costitutiva insufficienza o radicale diversità. Insufficienza o diversità che sono però costantemente compensate dal dono di un amore per il Tutto, da una sorta di """"perfetta letizia"""" che lo coglie e l' accoglie se solo gli è concessa la compagnia dei nonumani (animali, vegetali, semplici oggetti d'uso) o degli umani sconfitti ed umiliati. Se quindi la sua infanzia non poteva essere letta dai """"grandi"""" che come malattia, la sua vita di uomo è interpretata dai coetanei e dai compaesani come seguito di errori, esistenza d'un incapace, privo della virilità e del realismo propri dell'individuo adulto. Metafora, forse, questa, della condizione insieme sub e super-umana che tocca al poeta nel """"Regno della quantità"""", nel mondo omologato del pensiero unico della borghesia universale."" -
La pittura di marina in Italia dal XV secolo ad oggi. Ediz. a colori
Un libro a colori (214 opere di 40 artisti) che spiega cos'è la Pittura di Marina, soffermandosi sulle varie interpretazioni del genere e, soprattutto ripercorrendone la storia dal XV secolo ad oggi. Un viaggio che parte dai veneziani del '400 e del '700 e, passando per Hackert, Caffi, Eduardo De Martino, Claudus, Crema, Bucci, i pittori di banchina, gli ex voto, le mostre degli anni Venti, i ""pittori di guerra"""" del 1940-43 arriva fino ai contemporanei, i vincitori dei concorsi promossi dall'Ufficio Storico della Marina Militare nel 1998, 2000 e 2002, i benemeriti e le nuove generazioni di artisti."" -
Romualdi e Almirante destre «parallele»
"Romualdi e Almirante. Destre 'parallele'"""" è un libro a quattro mani per fornire più chiavi di lettura sul ruolo svolto dal """"fondatore"""" e dal """"segretario"""" nella storia della destra e della politica italiana più in generale. Malgieri che ha conosciuto da vicino i due leader, lavorando al """"Secolo d'Italia"""", è autore del saggio """"Due uomini, un'Idea"""" diviso in capitoli monografici sulla """"Destra possibile"""" di Romualdi e sull'impegno di Almirante per arrivare ad una """"Nuova Repubblica"""". Gennaccari che invece Romualdi e Almirante non li ha conosciuti, ma li ha solo visti in tv o ascoltati nei comizi, ripercorre le loro biografie e la storia del Msi che spesso li ha visti contrapposti ma sempre per una destra unita." -
Ortodossa fede. Lezioni dalmatiche di critica al mondo d'oggi
Lezioni di vita, di arte, di storia e di filosofia. C'è tutto questo in ""Ortodossa Fede"""", opera di un'artista nato a Zara nel 1933 che, per una volta ha lasciato i panni del pittore per indossare quelli dello scrittore. Ha voluto tracciare un bilancio della sua vita e del mondo di oggi, usando il linguaggio colto e raffinato di un uomo d'altri tempi, profondamente legato alle sue radici. Lezioni di un esule dalmata che da ragazzino, anzi da """"mulo"""", ha vissuto la guerra e i bombardamenti; il dramma dell'occupazione dei partigiani titini; la tragedia delle foibe che ha colpito direttamente anche la sua famiglia; l'assegnazione della Dalmazia alla Jugoslavia; l'amministrazione comunista slava e infine l'abbandono della propria Terra. Per 40 anni ha insegnato in Italia e all'estero ed è un grande appassionato di filosofia, conoscitore anche di quelle orientali, avendo vissuto per anni in Giappone. """"Ortodossa Fede"""" è un titolo che vuole rimarcare la fede nei valori, in una concezione spirituale della vita che si contrappone sia al materialismo marxista, sia ai disvalori del capitalismo, analizzando anche il ruolo svolto dall'arte e dalla cultura."" -
Angelo Oliviero Olivetti
Breve ma completo profilo di una delle figure più importanti del sindacalismo rivoluzionario, caduto in oblio per ""damnatio memoriae"""". Da non confondere con il più noto Adriano Olivetti (imprenditore di Ivrea e teorico del movimento comunità), Angelo Oliviero Olivetti è il fondatore del quindicinale """"Pagine Libere"""", ideatore di un sindacalismo che è prima di tutto associazionismo di pensiero e di lotta. Il suo è un sindacalismo """"spontaneo"""". Il suo interventismo riguardo alla Prima guerra mondiale è l'architrave per i suoi rapporti con Benito Mussolini e con Gabriele d'Annunzio. Intellettuale sempre in fermento, fondamentale e fondante per tutto il sindacalismo degli anni successivi fino ai nostri giorni, affermando sempre la libertà del lavoro a favore anche di una maggiore e migliore produzione. Il volume mostra la rilevanza storica di Olivetti, che va """"oltre il tempo"""", seguendo il fil rouge dei concetti, a lui tanto cari, dell'uomo nuovo, dell'identità, della nazione e della patria."" -
100 personaggi della guerra 1915-1918. Da Sarajevo a Vittorio Veneto. Politici, eroi, industriali, generali, donne, artisti. Nuova ediz.
Una guerra che ha cancellato quattro imperi (Russia, Austria-Ungheria, Germania, Ottomano), l'Italia ha completato la sua Unità nazionale (festeggiata ogni 4 novembre) con Trento e Trieste. Una guerra moderna con milioni di morti, combattuta con armi terribili, caratterizzata dagli errori dei comandanti tutti sostituiti (von Moltke, il granduca Nikolaj, Joffre, French, von Hotzendorf e Cadorna). Una guerra cui hanno aderito subito i socialisti tedeschi e francesi, voluta anche dagli irredentisti come Cesare Battisti e Nazario Sauro, e dagli interventisti, tra cui pure alcuni socialisti italiani. I personaggi, da Francesco Ferdinando al Milite Ignoto, in realtà sono più di 150. Un percorso cronologico per raccontare lo svolgimento della guerra e alcuni aspetti secondari (i canti, le tregue natalizie, gli spettacoli e i giornali per i militari). Emblematiche le foto in copertina: Armando Diaz per l'attenzione alle vicende politiche e militari; Ugo Bartolomei, per i combattenti (eroi, antieroi e cappellani); Maria Plozner Mentil, per le donne (madrine di guerra, spie, infermiere, giornaliste, irredentiste) e Gabriele D'Annunzio per letterati, artisti e sportivi. -
Giovanni Gentile. Il pensiero politico. Scritti e discorsi 1899-1944
Senza alcun dubbio Gentile è stato uno dei grandi protagonisti della scena culturale e politica dell'Italia della prima metà del Novecento. Il ""filosofo della Nazione"""", il teorico del fascismo che ha pagato il suo impegno con la vita, ucciso il 15 aprile 1944. Questo libro è diviso in tre parti: la prima analizza il suo pensiero politico, tracciandone il percorso mediante il confronto con i più rilevanti fenomeni politici della storia contemporanea, con particolare attenzione al fascismo di Mussolini in cui le aspirazioni politiche del neoidealismo gentiliano hanno ritenuto di potersi pienamente inverare. La seconda parte, la più corposa, è l'antologia di scritti e discorsi dal 1899 al 1944 ed è divisa in sei aree tematiche: Marxismo; Liberalismo e Democrazia; Nazione, tradizione e Risorgimento; Fascismo; Individuo, Stato, Comunità e infine l'ultimo Gentile che va dal febbraio 1943 alla sua morte. Il libro si chiude con la sezione dedicata al suo omicidio, fra le rivendicazioni del Pci e le polemiche all'interno del Cln, arricchita da una breve rassegna stampa di quei giorni, nonché una serie di articoli usciti sui principali quotidiani negli ultimi trent'anni. Prefazione di Gennaro Malgieri."" -
Sovranità nazionale, sovranità europea. Note per reagire alla globalizzazione
La sovranità accende il dibattito all'interno della crisi della globalizzazione finanziaria e politica. Dalla dissoluzione di quella che sembrava la panacea di tutti mali, soltanto una ventina d'anni fa, è scaturita una reazione da parte di popoli, forze politiche, intellettuali che contestano il dominio del ""pensiero unico"""" a fondamento del liberismo mondialista che letteralmente sta annientando culture e identità. Gennaro Malgieri e Silvano Moffa propongono in questo libro delle note come contributo alla discussione sulla sovranità, un tema che appartiene e sostanzia tutte le aggregazioni politicamente rilevanti. Sulla sovranità, com'è noto, si è esercitato a lungo il pensiero politico europeo nel tentare di dare una definizione che, a conti fatti, non sempre è risultata univoca. Oggi si pone un problema che va oltre quell'intento, vale a dire la ricerca della declinazione della sovranità nelle sue molteplici manifestazioni e non più soltanto come la difesa dei confini nazionali. In appendice viene pubblicato il manifesto degli intellettuali conservatori europei, elaborato a Parigi nel 2007 sui caratteri della """"vera Europa""""."" -
L' ultimo Sorel
Un saggio del 1931 apparso sulla rivista ""Politica"""" fondata e diretta da Alfredo Rocco e Francesco Coppola. Affascinante interpretazione dell'ideologo francese dal quale Missiroli rimase soggiogato, come tanti altri, perché il post-marxista francese intendeva la rivoluzione del proletariato coniugata con valori spirituali che sfuggivano al filosofo di Treviri, sintetizzati magnificamente da Pierre Andreu nel saggio Sorel il nostro maestro. In effetti Sorel nutriva e manifestava grandi ambizioni che avrebbe trasfuso nella sua """"lezione"""" rivoluzionaria: combattere l'indifferenza in materia di morale e di diritto, lottare contro l'utilitarismo, iniziare il popolo alla vita eroica. """"Saremmo felici - scriveva nel 1907 nel Procés de Socrate - se arrivassimo ad accendere in qualche animo il sacro fuoco degli studi filosofici e a convincere qualcuno dei pericoli che corre la nostra civiltà a causa dell'indifferenza in materia di morale e di diritto"""". Prefazione di Gennaro Malgieri."" -
Antonio Salandra
Antonio Salandra è una delle figure della politica italiana che merita una rilettura e un ripensamento per l'intero periodo della sua presenza sulla scena pubblica (dal 1886, quando viene eletto deputato, fino al 1925, quando prende le distanze dal fascismo) anche nella prospettiva odierna, in cui i valori liberali e patriottici da lui sostenuti (e non solo da lui) appaiono vilipesi, calpestati e dimenticati. Il suo ruolo ed il suo operato, infatti, sono stati pessimamente valutati in ambito storico e di conseguenza è stato sottovalutato dalla storiografia a causa della sua matrice di destra, mai negata o nascosta, in ogni passaggio pubblico rivendicata con orgoglio. Deputato dal 1886, più volte sottosegretario e ministro, è l'antagonista di Giolitti, è il presidente del consiglio dell'entrata in guerra nel 1915 passando dal ""neutralismo attivo"""" all'intervento militare vero e proprio. Per Salandra il senso autentico della guerra è quello """"di tradurre in atto l'ideale della grande Italia che gli eroi del Risorgimento non potettero vedere compiuto"""" come afferma nel famoso discorso tenuto in Campidoglio il 2 giugno 1915 e pubblicato integralmente in appendice al volume.""